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G

LE VITE DEI GIOVANI

Carriere, eslterienze e modelli culturali

A cura di

Rffiele Rauty

(2)

@ Copyright 2007 by Marlin Editore Srl di Tommaso e Sa4te .{Yagliano Via Biblioteca Avallone, 103 84013 Cava dd Tirreni (SA) TeL +39 089 467774 Fax +39 089 4687907 info@marlineditore. it

Atti del conve$ro di studi Giofitli come N. C^ftiere, stili di vita e modeUi clilturali dei Siovani italiÌni organizzato dal DiPa.rtimento di Sociologia e Scienza dell| Politica del'Universita degli Studi di Salerno con il patrocinìo dell'Assessorato alle "Politiche sociali, Assistenza sociale, Politiche giovanili, Pari oPPortunità"

della Regione Campania e dell'Aisessorato alle "Politiche del lavoro, Centri Per I'imPiego, Informagiouni" della Provincia di Salerno Campus di Fisciano (Sa), 15-16 marro 2007

Volume realizzato con il contributo dell'Assessomto alle "Politidle del Ìavorc' Centli per I'impiego, Informagioluni"

della Prcvincia di Salerno

Inrnaghe gafca SeFo Associati

Consulta il cataÌo8o completo della Marlin Editore sul sito intemet

www. marlineditore. it '

Serurr

VITTORIO DINI

Direttore del Dipdftífiento di Socîologia e Scienza della Politica Sono sinceramente onorato di portare il saluto mio personale e di tutto il Dipartimento di Sociologia e Scienza della Politica dell'Univenita di Salerno ai partecipanti alla IV edizione del convegno "Giovani Come".

Grazie all'impegno costante del prof. Rauty, "Giovani Come" è divenuto, ormai, un appuntamento estremamente significativo non solo per il nostro Di- partimento ed il nostro Ateneo ma, ritengo, per I'intera comunità dei sociolo- gi italiani e di quanti fanno ricerca nell'ambito della riflessione sulla condizio- ne giovanile.

Il percorso è iniziato dieci anni fa, cluando il nostro Dipartimento ospitò la prima edizione del convegno. A quella prima edizione ne ha fattó seguito la seconda nel 7999 e l^ terza, îel 2003, dedicata al t€ma "Bilanci e prospettive della sociologia dei giovani". D'altro lato, all'interno di questo Percorso Penso sia importante licordare non solo le molteplici attivita di ricerca sul camPo, relative a diversi aspetti della vita dei giovani contemporanei, ma anche ulte- riori iniziative, tra le quali, in particolare, il colvegno internazionale "Giovani:

un futuro incerto? Essere giovani nel nuovo secolo: una prospettiva intema- zionale", organizzato dal Dipartimento in collaborazione con il Research Com- mittee 34 dell'Intemational Sociological Association nel febbmio 2005,

A qu€sto si aggiunge il Iavoro di ricerca condotto da una parte significati- va dei membri del Dipartimento, costantemente impegnati a portare avanti numerose indagini sui caratteri di un mondo sociale in continua tmsforma- zione.

Si tratta, dunque, di un lavoro ampio e articolato che cerca di analizzaÌe e approfondire le condizioni di vita, il rappqrto con la memoda e con il futuro, le prospettive individuali e collettirre dei giovani meridionali, italiali ed europei.

Ma mi auguro che, proprio a partire da questa iniziatira e dalle altre di caratte-

re simile che il Dipartimento organizza, si possa aprire la strada per un appro-

fondimento non solo della ricerca scientifica ma, soprattutto, della discussione

pubblica attorno alle tematiche della condizione giovanile, nelle sue molteplici,

e spesso, almeno per noi adulti, difficilmente decifrabili dimensioni,

(3)

Il consumo iappresenta oggi una risona per il soggetto, un so il quale sperimentare, provare, affermare e negare i dive$i pratiche di consumo divengono luoghi fondamentali, soPrattutto ni. del percorso idenîitario.

, Il soggetto, infatti, definisce se stesso attravelso l'uso di oggetti, immateriali, a lui estemi ma che attlaYelso un processo di simbolica e di ricontestualizzazione (Miller, 1994) vengono significativi, acquisendo una valenza personale, che aiuta a identita, Sono soprattutto le giovani generazioni a raPPresentare i privilegiati di quell'ampia galassia dei consumi dre il più delle placare ansie, timori, frustrazioni che I'attuale societa loro riserva.

il mondo della produzione ha reso i giovani iÌ target Per eccellenza to (Laffr, 2003): essi divengono consumatori dalla nascita e nel giovinezza hanno cultulalmente sempre piir bisogno di merci.

da pensare che il prolungamento della fase di convivenz4.in famiglia cipazione dei processi di autonomia siano congeniali all'

Iescenti e giovani nell'esercito del consumo. Questo continuo mercato ai giovani, inducendoli ad un consumo esasPerato) vuol a decisori di acquisto chi, spesso, i soldi non li guadagna, ma li seoarando così dal consumo il fondamentale elemento di mìnato dalla fatica e dd h%ro.

GIOVANI E MODELLI MEDIALI

Alessandra Micalizzi, Valentina Orsucci, Elisqbetta Rilti

t eor ico - c on c ettu ale d ell@ î ícerco

dell'elevata complessita dele società moderie, l'identità.r rappre- progeito riflessivo a cui l'individuo lavora costantemente. Il Sé divie-

"qualcosa che va inventato piuttosto che scoperto" (Bauman, 2003).

l'approccio narrativo allo studio del rapporto tla soggetto e iden- 1991; Ricoeur, 1991; Smorti, 1997t Di Fraia,2004), il Sé viene

"sulÌa base dei materiali simbolici a disposizione. Materiali che il sog- secondo un racconlo coerente a proposito di chi egli sia - un rac-

I giorani, come sostiene Maffesoli (Maffesoli, 2004), sono madi dre vagano tra una plualita di tribù metopolitane, pronti a costumi di scena a seconda degli ambiti che atbaversano, senza Più un'unica dimensione del proprio sé, ma una pluafita di espressioni e ficazioni estetiche ed emozionali. Le giolSni genenzioni sembrano, dnunciato a compiere quel percorso di "ri'v'elaziond' e di scoperta unicità, preferendo lasciare ai prodotti e alle merci il comPito di mondo e agli altri. D'altronde, in uriepoca, in cui, come visto il futuro sembra rirnosso e I'o zzonte temporale schiacciato, il fornire i principali meccanismi identitari ai più giovaai, li dissuade prendere un autentico percorso di ricerca interiore, prosPettando la dello star bene qui ed ora, del sentirsi bene, del sanare, attraverso la ne di emozioni e piaceri,le ferite aperte della modernita (Lasch, l98l).

NOTE

I Queste tensioni dellanimo giovanile sono definite miti Perché, innanzitutto, zano da semprc, secondo l'autore, il mondo ioteriore del giovane, e Poi perché sono

te, per essele meglio descritte, a divinità mitiche dellantichità.

sua identità. [... ] Siamo tutti i biografi non uf6ciali di noi stessi, è solo costruendo una stoda, non ha importatza quanto ben conge- riusciamo a formarci un'idea a proposito di chi siamo e quale possa nostro futuro" (Thompson, 1998: 293).

interpretative e simboliche utilizzate dai soggetti provengono sia diretta che da quella mediata, costituita dall'insieme .delle sto- nallazioni costruite e raccontate dai media. Dal secolo scorso, infat- sono diveDtati sempre piir dispensatori di risorse identitarie, cor- delle possibilitàL ceatrici e distributive senza precedenti (Morcellini, anche per questo, riconoscere ai media il ruolo di fonti di materiale sim- per la costruzione del sé è, secondo Di Fiaia (2004), ragioneyole e intui

sono numerose le enunciazioni teoriche a dguardo (cft, Thompson, 2000; Livolsi,2000). Piìr ambizioso è invece l'obiettivo di inda- psico-sociali attraverso cui i contenuti mediali divengono risor- e le ricerche empiriche in questo campo non sono ancota rme- cfr. Colombo e Aroldi, 2004; Fanchi,2003; Boni, 2005).

di particolare importanza le indagini sul mareriale mediale nella dell'identita durante l'adolescenza e la giovinezza. È proprío nelle cui l'identita è ancora in formazione che un giovane può trovare idenri- in personaggi pubblici (Boni, 2005). Un adolescente è alla ricerca alternativi ai genitori, tentando di situalsi in un contesto sociale e come pe$ona autonoma senza dover compiere delle scelte definitive.

(1968) delinea questa fase della vita come moratoria, descrivendola.

periodo caratterizzato da una certa libertà di esplorare e sperimenta-

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AcssANDR MICALIZZ,VAIENTÌN ORsucc!,

re progetti diversi (in termini di lavoro, stile di vita, riferimenti amori... ).

"Identificazione" indica proprio quei processi atftaverso cui la na" diviene una "realta interna": l'Io affiora come epifenomeno da di comunicazione, legami oggettuali, raPPresentaz ioli sociali e ni biologiche (Siri, 1993).

' La rappresentazione del mondo data dai media tende a quella che è stata definita "quasi-realta'ì fatta di cltatacters, sPesso patici, che vivono in bei posti e che non hanno problemi economici 2000).ln alcune ricerche ernpiriche condotte su giovani è stato le figure percepite come influenli sul proprio modo di essere vi misura equivalente, pelsone reali e personaggi di storie mediali ( 1988, cit, in Di kaia, 2004). Da questi si traggono frammenti e come atteggiarsi, vestirsi, sullo stile di vita da adottare per avere sonaggi mediali non sono però presi come modelli di riferimento totalita; piuttosto, il soggetto estme tratti e caratte stiche specifiche da o quel protagonistà della scena mediatica e utilizzera le indicazioni che può estrarre per modellare certe specifiche declinazioni del sé (Livolsi, Fraia,2004).

Nell'iudagare tali modelli, Fanchi (2003) ha indiyiduato i generazíonali, ossia eventi e prodotti che oltre a catalizzare la memoria sumo, costituiscono risorse significative per l'identità. Mentre i

diali di successo sono trasversali a tutti i gruppi sociali, i culrinfluiscono dentítà di ur guPpo e sono distintivi di qu esto.l cub generazionali doche di identità sociali che si formano in un'epoca, agenti del titario di un certo gruPPo che consentono ai suoi membri di definire in quella fase storica. In particolare, si rileva che nella generazione dei vani2 Ìa condivisione è ciò che regola l'esperienza di consumo, che quindi anche momento di socializzazione tla pari. Vengono coinvolti costruzione dell'identità dei giovani soPrattutto Prodotti che

cementare i legami con i Prcpli coetanei: Fanchi (2003) cita tra gli altri sons's Creek, I Símpson, Friends, quali.preziose risorse relazionali 2, Laàcerca

2.! Obíenívo e camPione

La ricerca si fonda sullidea che il raPPorto tra media e identità sia

c modelli mediali

mediazioni tra I'identita del singolo e i nurnerosi modelli offerti dai 2003).

della ricerca, condotta dal gruppo di lavoro dell'Istituto di dell'Univercita Iulm di Milaao (la cui fase di analisi è anco- ,1, era ricostruire I'immaginario mediale delle giovani generazioni,

gli elementi c\e lo abitano (i modelli medialis di cui i giovani si

"appropriati") e ricostruendo i corfenad ad essi associati di significati, di valori, di coordinate semantiche ecc.). Definita la mediale del campione di giovani, sara condotta una seconda fase del- furalizzata a esplorare iI rapporto fra soggetto e modello mediale, e il da qlresto svolto nel progetto di costruzione identitaria.

è slata condotta su una coorte4 composta da 50 giovani di eta tra i 19 e i 25 anni, studenti universitari e residenti a Milano. Essen- campione composto per due terzi da ragazze, e ipotizzando che il ge[ere

importante fattore discriminante, in qùesta fase esplorativa di ricerca lo investigativo indaghera principalmente il rnondo femminiles.

tota[ta desli intervistati è attualnente iscritta a un corso di laurea in della Comunicazione ed emerge una preponderante maggioranza di

leye in attivita lesate al mondo dei media. Precisazione necessaria potrebbe essere origine di correlazioni con i processi di appropriazione

e dei modelli mediali.

realizzare la ricerca è stato utilizzato un metodo di indagine innovati consiste nella raccolta di auto-interviste narrative. Tale metodo si col- idealmente nell'ambito degli approcci narrativi alla ricerca sociale (cft. fra

Di Fraia, 2004; Olagnero, 2004; Bichi, 1998; Jecllowski, 2000).

l'intervista narrativa lo strumento piìr adatto per studiare il og8etto della ricerca, è stata realjzzata una variante che permettesse di alcuni limiti strutturali, tra cui la distorsione delle informazioni dal rapporto fra intervistatore e intervistato6. La presenza di una situazione comunicativa (Livolsi,2000) è infatti alla base del cosid-

"effetto Hawthorne", ossia "l'effetto che I'intervistatore induce su sog- consapevoli di essere osseryati" (Tusini, 2006)j tale distorsione è rappre- da risposte sociaÌmente accettabili, narrazioni di dubbia veridicita alla generazione di un Sé difendibile (Olagnero e Saraceno, 2003), semplicemente, da risposte interrotte da una domanda (Corposanto, Per ridurre ta[ effeni si è sviluppata una riflessione verso i metodi di ricer- piìr complesso di quanto sia stato a lungo ipotizzato, e sia interPretat

stregua di qualsiasi altro processo di consumo sociale (Fanchi, 2003):

tratta quindi solo di uno scambio unidirezionale, ma di un ambito di non intrusivi, "che consentono la raccolta di dati in assenza di consa-

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illl

Devolezza daparte dell'oggetto di ricerca di essere tale" (Corposan i.{ella rcaltà iela ricerca empirica sono però Piuttosto limitati i

possibile applicare questo tipo di metodi di indagine; ecco percl -"..i u orrnio .tru-enri di ricerca che, pur rifacendosi alla forma ,e" ir, loogo di quella dell"'osservare"- (Di lraia' 2003)' tentano minimo liffetto distorsivo provocato dalla preserua fisica dell'inl

conteneva tematiche da afftontare, non domande vere e ProPlie;

dovevano testituire una narrazione scritta, e lron una mela t risposte a domande aperte. ln Particolale, si chiedeva ai giovani toccare tre differenti ambiti:

l. la propria dieta mediale, partendo dai primi contatti del

dettasliata;

3."i.1 raPPorto fta se stessi e la figura rnediale fintervistata fondir" ciiscuu d"lle figure mediali, raccontando nello specifico il tip

porio l*,""tu,o . I .uolo svolto dal modeug nau lrigla.llosff];

LÌauto-so;ministrazione dell'intervista rapPresenta Proprio peculiare dello stuumento utilizzato: esso,.infattt',l".l"it::t-:-1:

l"rài.it"","sgi ptopri del metodo del diado sollecitato' e in !

"--ì. i"

"""i"ti"

*oitoma del tempo dell'intervista: sebbene il dedica aia scittula "su commissiond' non abbia ìa stessa natura i.pi"gato n"ttu scrittura del proprio diado intimo. (Demetrio'-19 i",i.""i,'*ti;.igtin.a poter scegliere il momento migliore Per farlo e ,r" àor"au . gtui-utióa (in termini di pause e int€rruzioni);

permette invece di usuftuire di un materiale che si presenta al nella stessa identica forma con cui è stato pensato e costruito daÌ-

ALE5SANDM MrcALIzzl, VAIEN'IINA ORsucci,

modelli medialí

dell'imbarazzo che accompagna inevitabiÌm€nte il racconto delle Pro- a una p€rsona estranea. Probabilmente grazie all'assenza del il matedale raccolto è particolarmenîe denso di narrazioni riferi- buffi o spesso imbarazzanti dell'esperienza mediale dei soggetti.

diario sollecitato, I'assenza del destinatario del ncconto va intesa in fisico; egli rimane certamente una ptesenza "astratta" e sisnificativa;

sJrittura: nonostante esistano noltissime forme orali di narrazione (Jedtowski, 2000), la scrittura rappresenta una folma Privilegiata di di sé (Demetrio, 2005), e il raPporto fisico fta chi si racconta e gli pratici attraverso cui lo fa è un asPetto centrale di questa pmtica i). Scrivere significa poter tornère indietrd a rileggere il proprio rac- valutare quanto questo "specchio" di sé restituisca un'immagine sod- potendola in caso contrario integlare o modificare. La cura e I'at- dedicati alla scrittura del racconto di sé potlebbeÌo cefiamente anda- della sua naturalezza, ma riteniamo che in questa dcerca la pos- di d€dicare attenzione e tempo al proprio racconto fosse fondamentale

la possibilità di banalizzazione dell'argomento;

la forma del materiale: è noto che ogni trascdzione di un'intervista comunque una plesenza del ricercatore, e una prima embrionale di interpretazione (Atkinsor, 2002). I-iauto-interyista, come il diario

irutt*ao.i ai

""u ttaccia di auto-intervista narrativa' i tre spunti descrini non prevedevano un ordine espositivo da seguire

. ;

la lìbertà nella scelta del supPorto; gli intervistati potevano scegliere di un quaderno, di utilizzare fogli di carta di qualsiasi tipo e formato, ma di aprùe un diado virtuale, di utilizzare supporti audiovisivi etc.Inoltre,

di iqteryista invitava i1 soggetto ad inserire all'interno del "diario"

oggetti, o qualunque tipo di materiale significativo per comprende- natura e la funzione di quel modello mediales; è stato quindi considerato

d'analisi non solo il testo scritto, ma anche gli elementi di altra natu- in queste auto -inteNiste.

i vari punti in comune, le auto-interviste effettuate non sono propri diari. I pdncipali punti di discontinuità fra i due strumenti di

sono rappresentati infatti da:

la pratica di scrittura: un diario è il racconto fatto giorno dopo giorno proprie esperienze (Hess, 2001). I soggetti auto-intervistati, al contrario,

generaùnente scdtto il ploprio racconto in un solo momento, e in nes- seguendo una scadenza temporale continuata;

2. Ia sotfudine del racconto: raccontarsi in solitudine Permette di . 1Ì contenuto: il diario è solitamente rappresentato da un'esperienza in

(6)

corso. Lauto-intervista chiedeva invece ai soggetti di raccontare riferita a un passato definitivamente concluro3ln qu"*o riì;ì

medìali 3g9

molto sottodimensionato. La maggior parte dei film citati ha una for_

one musicale, per il valore assunto dalla colonna sonora (come nel Gun e Títanic) o per la centratta dela musica nella trama (cóme

ALESSANDM MrcAuza, VALEMTNA

fauto-intervista ha tuttavia un Imite che è importante essendoci la presenza fisica dell,intervistatore, ciò ha corne , possib ita di porre rilanci ed approfondimenti circa i temi viste nella loro forma più classica.

3. La scheda d'analki

associato,

n Dirty dancing o Grease)-

accennato, la scheda di analisi non faceva solo riferimento ai mezzi oza dei modelli mediali, ma anche ai loro ,,mondi,, di orieine. Tale diventa significativa in un panorama mediale in cui la cArrispon_

.. Obiettivo dell'analisi era raggiungere un connubio fra una resti upo quantrtahvq che consentisse riflessioni puntuali sulÌa presenza ra dei modelli, e una, piìr consistelte, di tipo ,rarrutiuo, iiJ cogliere nella loro profondita le sfumatute dei racconti raccolti.

",."1i |ffi"

ulo'-alisi parte' dunque' dalle quatho sezioni in

l. i dati "socio-anagrafici" del personaggio mediale;

2. i "contenuti" del modello mediale raccontati dagli inrervisrari;

3. il tipo di appropriazione identitaria compiuta d-al soggetto;

4. I'ambito entro cui tale appropriazione diventa espliciti e m

.. La. plima parte della giglia di analisi dei dati è volta a individuare i.

li mediali e a ricostruire i relativi ,,tratti anagrafici", per come descritti tervistato: genere, origine geografica e provenienza- mediale, owero i principali attraverso cui viene Íiuito ma"sopiattutto, i contesii mediali

r significativo a questo proposito è costituito dai cantanti, per cui è meno possibile distingueme il mezzo o il canale di Íiuizione, conside_

sempre ma€glore ptesenza di musica in Rete o in TV ln questo caso, :, ha maggior significato definire il mondo di riferimento, la musica contenuto, genere e medium diventa particolarmente debole. Un

spetto al mezzo di fruizione_

"trarnontabili" per definizione, rispecchiano ne aloro varieta buo_

grossa fetta di immaginario mediale delle inîeryistate è riconducibile er.o delle boyband e del successo che fiscuotono Íia i piir giovani. eue-

, Il primo dato che emerge è la forte prevalenza della televisione ris attn medra come tonte di modelli mediali e di universi simboìici. Tale fa che confermare quanto sostenuto dalla recente lettemtura sulla _questo medium per i giovani (cÍi. Di paolo et alii,2002). Centralità biJe i:r.fun-z.rolÌe di diversi aspetti quali, ad esempio, la semplicita di televisivo, l'educazione rice!.uta sirr dalla prir"" irrf*"i" j"ia""t"_ìli dominanza generale nella dieta mediale italiana della TV e la facilita di so che non prevede vincoli particolad né di carattere economico !l? in di competenze di fruizìone (Tirocchi, 2002).

delle sfumature adolescenziali, proponendo stereotipi verso cui si r meccanismi identificativi, proienivi ed emulatori. Dai racconti tra_

visibili le tracce lasciate dalJe Spice girls, per quel che riguarda il mon_

rmente femmlnile, i Take That e i Backstreet Boys, per quel che riguar_

ribili modelli di riferimento per la propria anima gemella. fn mÀiera

€vtdente.son-o presenti anche 6gure di cantanti individuali, prevalente_

ercditati dalle generazioni prccedenti ,,per contatto" geneiazionale o re esempi corne Bob Marley, Vasco Rossi, Michael lackson.

timo elemento preso in considerazione dalla scheda di analisi, che con_

alla definizione dell'identita del modello, è la sua natura, articolabile in ad esempio un anore o un cantante, o pelJo,aggio, ossia il soggetto di La meqtare, come può essere il protagoniista di un film o di rrna serie citato nel suo ruolo. SulÌa base di ciò e considerando che i modelli dei giov-ani intervistati potevano provenùe sia dalla loro infanzia, sia adolescenziale - Ia maggior parte di essi sono proprio riferiti allie_

zia_le -, è stato possibile, a livello puramente iÌlusirativo, costruire mappa delÌ'immaginario mediale emerso (Fig. f ). Un irnmaginario fofo-

da personaggi e storie di natura fantastica tratte dai caitoni arìiiati di origine gìapponese), nel periodo dell,infanzia, che lascia spazio nza da un laro ai personaggi della produzione seriale televìsiva, 'altro

a "persone'l in particolare a giuppi e cantanti e ai pro,ugonir; àii tdo televisivo.

È inoltre presente il mondo del cinema, anche se, come ouello dei libri

li

(7)

AIISsANDRA Mlc uzzl,VAI,ENTlNA olsucq,

fiodellì nediali

si innescano rispetto ai contenuti e alle figure delle stode offerte dai cosiddetti divi (Morin, 1963;2005). Luso di rali espressioni non ha a che vedere con i livelLi di profondita di coinvolgimento nella vita oni di un personaggio mediale e di partecipazione lispetto alla sto_

e$sendo maggiormente interessati all'uso identitario che attuaverso introiettivj veniva fatto di url panicolare modello. Sono stati indi-

tipi di processo di acquisizione o metabolizzazíone nella pro- owero il riconoscersi nei comportamenti, nelle scelte, narrativi di un particolare modello mediale:

fiia adokscenza i problemi erano moltí, con í miei genitori, con la scuo- iagane-.. e quind.i come.se qualcuno I'awsse ordinata su mmmissione teleyisione la serie di Dawson's Creek l- . .l Dawson rappresentaya Io ste-

Í'adolescente di fine anni noyania in cuì io e quasi ntti í miei amíci di ídeitiftcawmo" (maschio, 22 anni).

ulteriormente in:

propdameilte detta: "vorrei essere come lui', ma non lo sono;

del proprio teciproco: "vorrei che fosse cosl il mio compagno modello citato dalla maggior parte delle intervistate è quello di Leo- Caprio (ricordiamo iqfatti I'uscita del film Tirazic nel periodo della

);

"è esattamente ciò che non vortei essere'l

ciwero il riconoscere il valore di particolari qualità di un inediale, a cui aspirare, senza per questo attiyale meccanismi proietti- in maniera pedissequa, ma semplicemente metabolizzando e per- o tali caratteristiche.

ossia I'imitazione di catatteristiche del modello mediale.

aruene soprattutto nei giochi d'infanzia:

cr Moonl erano un mito,o almeno pér me era così: le imitwo in casa, 1 da soln o con le amiche I,..1"; ma è presente anche nell'adolescenza:

creato ad.diríttutu un grappo, le Spice Baby I, . .f io ero Emma, a dire la so perché,., 1..-l mi faceto í codiní come Emmo. cercato d.i usere come

voluto avere le scarpe come le loro" .

parte dell'analisi concerne invece gli aspetti manifesti del processo appena descritto, IÌappropriazione di una particolare risorsa me-

401 400

|. Pintd

ptoiezione, intesa come il desidedo di possedere quaLita fisiche, carat_

wloriali del pe$onaggio mediale. Questo aspetto è stato Dossibile La seconda parte della scheda di analisi è relativa ai tatti che

'"il"*ìi"ilìri""aohpercezionedell'in"*:l*'l|-'t1T: j i# ;H;Jil rna^cro-categorie i tratti fisici' quelli

il mondo valoriale di riferimento'

" "Niiir"t,n"gt*r" dei Eio"ani sono-citatl "ttqq-i:1*

,"J;*#";; ar"elBenter.Iy Hilk' Dawson's creek o The o' i"eui l, li" r' ,1"* "" fattore sisnificativo n:t*t1Îi^li"]:"*

il"r"r*ì"i ."*oi"te (giovani fta i 19 e i 25 anni)' Queste ser

3ti-"" i*i.-"" sfe"ra dei sentimenti. co-"

irnyl:,^Lt3.

f*l'ilffilid;egli ud"lLi' s" p'"donúna ura generale í.,oii *.i. *. "r'Ji modelli più citati s"i: P:"P:l:,t^f1:

t#^oi"u'l0"".u racconti di vita giovanile Daesi si tragl ," ip'rr:"i'" u".ui, t*atteriale' come è-emble

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"!.;;;;; r, t* teraciaL, il suo esserc detertinatt, che ín Jondl

,orollirli*-aa .io clntleîe l-"\ |!o u"ti* .fol:,:,i:':,'*it,

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pio onuà*" ot*n" caraíteristìche det mio '

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.o.iiìì."ìu p"*" più ricca e interessante' ed è relativa ai proc€s!

i *ì"";""" àeI modello mediale' I termini "id:ntt,llfT:.:

la sua manifestazione in ambiti differend che riguardano fonda- il piano dell'esperienza (Fanchi,2003). Si è cercato di andare oltle

Liiiiiii" t" n'ffi; operata da Morin per indicare i ,che le storie mediali costituiscano urra risorsa ,,comunicatival nelle

(8)

402

ALESSANDM MrcAuzzr,V^LE\'TINA ORsuccb

dinamiche di accettazione e di riconoscimento all'interno del 2003), soprattutto in adolescenza. Oltre alla dimensione modello mediale indicato nelle interyiste, sono state dimensioni della zan ifestazione identitaria del modello,

- un pialo estetico all'intemo del quale si collocàno i riconducibili al modello, le scelte sull'abbigliamento e in generale zione della propria immagine este ore. Una citazione fra tante: ,,in do chiesi a mia madre di comprarmi la gonna e il top rosa che te la trasmissione le ragazze (di Non è la Rai)";

- un piano identitario che include le manife5tazioni, solitamenle re emulativo, legate ai prcpri atteggiameuti e comportamenti;

- un piano progettuale relativo alle aspirazioni e alle scelte di in corso di realizzazione o semplicemente ipotizzate, in funzione di modello mediale.

4, Conclusìone

Nella societa odierna, in cui le agenzie di so ciùizzazione condividere il ruolo formativo'educativo con i media, è importante dei contenuti mediali come risorse rilevanti Der la formazione dei visto, con una prima lettura dei dati raccolti, che non si tratta processo di selezione e acquisizione delle stotie e tappresentazioni media. Gò che viene messo in atto è piuttosto un meccanismo di modelli a cui ispirarsi o a cui aspirare di esserej questi processi l'oggetto di analisi della seconda fase della ricerca, in fase di

Da sottolinerare l'innovatività del metodo utilizzato. l' tiva, che pur con alcuni limiti, ha permesso di ottenere contenuti e approfonditi, altrimenti poco raggiungibili, soprattutto in un vane e probabilmente meno incline ad aprirsi su temi "sensibili" relatM prio passato mediale.

NOTE

1 È necessario premettere che in questo paper i t€rmini di identità e di Sé zati come sinonimi.

2Ia ricerca (in Colombo €Aroldi,2004) è stata condotta su quatrro genelazioni

lodelli mediali

prevede che Ia seconda fase di iodagine sia estesa anche ad un campione .

parricolare sono stari fr€quenrem€nre inseriri biBlietri di concerti o cioema, tadget al personaggro descrrîto, lolograhe,drsegni ecc.

!ffi llttrl

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I

so 40 storie di vita e l'indagine dei 30 cult geDerazionali per ogni generazione presa.

sid€razione.la gen€razione piìr giovane si riferiva a rati tra iI 1979 e il 1985.

I Persone, personaggi, storie, narrazioni ecc.

" Si intende con iI terrnine coolte un insieme di persone che vivono alcuni eventi

rienze perché apparrenenti ad una fascia dietà,

(9)

Aa.Vv (a cura di) ( 1997), Menmgna e simulezioné, E.S.I., Napoli.

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