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1. Considerazioni in merito alla relazione fra il MM in oggetto e la presenza del CSOA nel sedime ex Macello

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RAPPORTO DI MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE DELLA PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO RELATIVO AL MMN. 9992 CONCERNENTE LA RICHIESTA DI UN CREDITO DI FR. 450'000.-- (IVA COMPRESA) PER L’ORGANIZZAZIONE DEL CONCORSO DI ARCHITETTURA PER IL RECUPERO E LA VALORIZZAZIONE DEL COMPARTO DELL’EX MACELLO DI LUGANO

Lugano, 29 aprile 2019 All'Onorando

Consiglio Comunale 6900 Lugano

Onorevole Signora Presidente,

Onorevoli Signore e Signori Consiglieri Comunali,

I. PREMESSA

Con il messaggio municipale no. 9992, il Municipio ritiene necessario intervenire in modo rispettoso del bene culturale edificato sul grande complesso dell’ex Macello chiedendo al Consiglio Comunale l’autorizzazione per la concessione di un credito per indire un concorso che assicuri al committente un confronto fra più idee, scegliendo poi quella che meglio potrà soddisfare le esigenze sia funzionali che urbanistiche richieste dal bando (cfr.

MMN. 9992, pag. 13).

II. INTRODUZIONE

1. Considerazioni in merito alla relazione fra il MM in oggetto e la presenza del CSOA nel sedime ex Macello

Il messaggio municipale chiede al Consiglio Comunale di stanziare un credito di fr.

450’000.-- per organizzare un concorso di architettura volto al recupero ed alla valorizzazione del comparto dell’ex Macello a Lugano.

Se questo consesso lo approverà, a questo messaggio ne dovrà seguire un altro che sarà il punto di arrivo della procedura per l’adozione di una necessaria ed indispensabile Variante di Piano Regolatore. In effetti, allo stato attuale, sul sedime sono unicamente consentiti contenuti pubblici scolastici ed amministrativi. Insomma, quello che alcuni hanno definito

"il tormentone del Macello" non smetterà di assillare la vita politica della Città ancora per molto tempo.

Quello che viene trattato nel messaggio e discusso nel presente rapporto, è un primo passo in un percorso istituzionale che di passi ne ha percorsi pochi su questa tema. Anche per questo non è possibile concentrare la discussione del messaggio in oggetto sul piano unicamente pianificatorio o finanziario. Sebbene in votazione sia posto solo il testo del dispositivo, scansare la discussione sul tema dell’autogestione, senza farne almeno un cenno in questo rapporto, sarebbe stato un atto di omissione su una questione che ha comunque una valenza politica.

(2)

Sono decenni che si parla di autogestione, ma in modo quasi sommesso (e questo anche tenendo conto degli atti parlamentari di cui si dirà in seguito). Forse si temeva la reazione di coloro che si identificano in questa realtà. O, forse, lo status quo creatosi con la firma della Convenzione del 2002 (di cui si dirà), ha di fatto creato una situazione di stallo nella quale ognuno può trovare un aspetto che risponda ai propri interessi. Un compromesso che si è voluto di fatto protrarre nel tempo, spostando in un futuro, che si auspicava remoto, la soluzione del problema.

Certo, ci sono stati atti parlamentari (pensiamo alle mozioni di cui si fa menzione in questo rapporto e non solo), ma la loro trattazione non ha certo battuto alcun record di celerità.

Quando vi sono state risposte, l’impressione è che si cercasse sempre di trovare un punto di compromesso che non mutasse lo status quo di cui sopra.

L’aumento del territorio della Città, dovuto al processo aggregativo e alle nuove sfide pianificatorie che Lugano deve affrontare, hanno di fatto rivalutato l’importanza dell’area oggetto del messaggio. Oggi, in particolare, fra le più pregiate di tutto il comprensorio cittadino.

Esigenze di spazi a favore di altre realtà aggregative, di associazioni, del volontariato, di manifestazioni culturali, per l’alloggio degli studenti, sono bisogni sentiti e pretesi dalla popolazione di cui questo messaggio tiene debitamente conto.

Ecco dunque che la riassegnazione dell’area dell’ex Macello deve essere affrontata e risolta, tenendo conto dei bisogni (in parte nuovi ed urgenti) della Città e delle necessità di coloro che, fino ad oggi, in una parte di questi spazi si sono insediati, anche grazie all'inattività della politica.

Anche se permangono ragionevoli dubbi sulla vera natura dell’autogestione nell’area dell’ex Macello, non possiamo negare che tale fenomeno (culturale - o meno - che lo si voglia considerare), è una realtà che si incontra in altre Città della Svizzera e in molte altre realtà europee.

Se, da un lato, la politica non ha di fatto affrontato il problema negli ultimi anni (ed in questa considerazione nessuno può vantare meriti particolari), dall’altro, si deve sottolineare un fatto positivo, ovvero che questo Municipio cerca di affrontare il problema.

La maggioranza dei commissari auspicano che con questo messaggio, se approvato dal Consiglio Comunale, si apra finalmente una fase di concreti passi in avanti. Non si tratta solo dei tempi imposti dalle procedure applicabili, si tratta di mostrare finalmente quello che oggi la popolazione pretende, ovvero decisionismo.

Si chiede con determinazione che il Municipio possa trovare una nuova sistemazione a coloro che oggi si identificano in questa realtà. Chi la vive e vi si identifica deve invece, dal canto suo, smettere di opporre rifiuti categorici ed immotivati e trovare fattivamente il dialogo con i rappresentanti della Città e andare oltre certi steccati ideologici.

L’area in questione, non deve più essere ostaggio di un atteggiamento francamente incomprensibile e precostituito. La Città deve invece trovare soluzioni valide alternative e proporle al più presto. Questo deve essere fatto d’intesa e con il sostegno attivo del Cantone, francamente latitante su questo tema e firmatario della menzionata Convenzione.

Anche grazie all'interazione concreta con il Cantone possono essere indicate (eventuali) altre sistemazioni che non siano necessariamente sul territorio cittadino. Il resto del territorio cantonale potrebbe offrire anche altri luoghi adatti per accogliere l'autogestione.

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La Commissione ha anche cercato il dialogo con rappresentanti dei “Molinari ”. Si è tentato di trovare un contatto con loro al fine di poter convocare in formale audizione loro rappresentanti. Questa possibilità è stata offerta in ben due occasioni che, purtroppo, non si sono concretizzate. Un’occasione sprecata.

Come vedremo oltre, la Convenzione tripartita fra Città di Lugano, Consiglio di Stato e l’Associazione che rappresentava gli autogestiti esiste e, a mente del Municipio, produce ancora effetti giuridici. Questa Convezione può e deve essere disdetta e la procedura è indicata dal Municipio stesso nella sua risoluzione (vedi allegato 2 al rapporto). Tale passo va affrontato contestualmente alla ricerca della nuova sistemazione ed alla fase pianificatoria in discussione in questo Consiglio Comunale.

2. Aspetti formali relativi all’attribuzione del MM

Il MMN. 9992 è stato licenziato dal Municipio in data 29 agosto 2018. Con risoluzione municipale del 13 Settembre 2018, l’Esecutivo propose la costituzione di una Commissione Speciale per l’esame di questo messaggio.

Il Consiglio Comunale, nella sua seduta del 1° ottobre 2018, prese atto del fatto che alla Vostra Commissione era già stato richiesto di occuparsi di tre mozioni legate alla questione “ex Macello” (ovvero le mozioni no. 3933, 3658 e 3781).

La Commissione dell’Edilizia, dal canto suo e per il tramite del suo Presidente, aveva formulato richiesta di attribuzione del suddetto messaggio. Durante la citata seduta, il Consiglio Comunale procedette dunque allo stralcio della trattanda no. 3 all’Ordine del giorno (che prevedeva la costituzione di una Commissione Speciale per la disamina del MMN. 9992) e, contestualmente, risolse di respingere la proposta del Municipio formulata invece in tal senso.

La competenza municipale - quo all’attribuzione dei messaggi municipali - è sancita dall’art. 59 RCom. Il cpv. 2 dello stesso articolo prevede che le proposte vadano di regola sottoposte ad una sola Commissione secondo criteri di preponderanza degli argomenti.

Tuttavia, non è esclusa la designazione di più Commissioni in determinati casi. Con risoluzione municipale del 4 ottobre 2018, il Municipio ha quindi deciso di attribuire l’esame del MMN. 9992 sia alla Commissione della Pianificazione del Territorio, sia alla Commissione dell’Edilizia.

Per quanto concerne la Commissione della Gestione, l’art. 56 cpv. 2 let. b RCom prescrive che la stessa, entro 7 giorni dalla ricezione del messaggio municipale, può informare il Municipio e la Presidente del Consiglio Comunale, nel caso in cui essa intenda avvalersi della facoltà di pronunciarsi sugli aspetti finanziari di una determinata proposta. In data 7 settembre 2018, i Consiglieri Comunali hanno ricevuto gli atti riguardanti il Consiglio Comunale, tra i quali figurava anche questo Messaggio. Questo termine, fissato come ricordato in 7 giorni, è dunque scaduto - infruttuoso - già a metà Settembre. Ne discende che, pur riguardando principalmente questioni finanziarie e meglio la concessione di un credito, non è a priori escluso che l’esame di questo messaggio possa essere attribuito a Commissioni diverse.

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3. Aspetti formali relativi la Convenzione 18 dicembre 2002

Come si vedrà di seguito, nel 2002 venne sottoscritta una Convenzione tripartita (Municipio di Lugano, Consiglio di Stato e Associazione ALBA – in rappresentanza del centro sociale autogestito il Mulino) (vedi allegato 1 al rapporto) che di fatto è ancora oggi vincolante per tutte le parti in causa.

Malgrado il lungo tempo trascorso (ed un certo malcelato disinteresse anche da parte del Consiglio di Stato), tale contratto continua a produrre effetti giuridici. È pertanto inutile oggi chiedersi, dopo ben 17 anni, perché tale contratto non venne affrontato per tempo dai responsabili politici e perché si preferì di fatto lasciare che la situazione creatasi si perpetuasse nel tempo.

Oggi, nell’ambito della trattazione di merito del messaggio municipale in oggetto, è importante chiedersi come considerare tale accordo da un punto di vista giuridico.

Pur se riferito ad aspetti di diritto privato/contrattuale, tale Convenzione influirà comunque sul processo pianificatorio oggi proposto dal Municipio e questo fatto potrà eventualmente allungare i termini di realizzazione del contenuto del messaggio municipale.

I commissari della Commissione della Pianificazione del Territorio, nell’ambito della trattazione delle mozioni:

- no. 3658 del 17 ottobre 2011 “ Centro sociale : ripristiniamo la legalità , chiudiamo il Centro!” degli On. Marco Chiesa, Eros Mellini e Alessandra Noseda;

- no. 3781 del 26 gennaio 2014 “Riqualifica dell’ex Macello in una Cittadella del volontariato e della solidarietà ” del Gruppo PS in CC;

- no. 3933 del 22 dicembre 2017 “E’ ora di soluzioni definitive a favore della cittadinanza presso l’ex Macello” primo firmatario l’On. Alain Bühler (ed altri 24 Consiglieri Comunali di diversi Gruppi);

hanno avuto modo di confrontarsi con questo tema già nel corso del mese di giugno 2018.

Durante un incontro con il Municipio svoltosi il 5 giugno 2018 i commissari posero diverse domande che furono poi oggetto di formale risposta da parte dell’Esecutivo con risoluzione municipale del 5 luglio 2018 (vedi allegato no. 2 al rapporto).

Questo documento viene allegato al rapporto commissionale nella sua interezza, sia per dovere di trasparenza, sia per la necessità di dimostrare come la situazione creatasi sia tutt’altro che chiara. Il quadro giuridico che ne viene descritto è complesso e di non facile interpretazione.

(5)

3.1

Alla domanda se tale Convenzione fosse ancora – ad oggi – ritenuta legalmente valida, la risposta municipale è stata la seguente (cfr. allegato 1, pag. 1):

La Convenzione del 18 dicembre 2002, stilata tra l'Associazione ALBA (in rappresentanza del Centro Sociale Autogestito il Molino), il Consiglio di Stato (in rappresentanza del Cantone) e il Municipio (in rappresentanza del Comune di Lugano), era (ed è) volta a concordare una soluzione transitoria per il Centro Sociale Autogestito il Molino (in seguito, il "Molino"), il quale era stato in precedenza sgomberato dai locali presso "La Stampa" (Cadro) e si era sistemato volontariamente presso il sedime ex Macello. Nella Convenzione, tutte le parti si sono impegnate a trovare una soluzione definitiva per la sede del "Molino".

Il Comune di Lugano ha quindi messo a disposizione gratuitamente alcuni locali del sedime ex Macello "in attesa che venga trovato uno spazio adeguato e definitivo [...] "

(Articolo I). Il Molino, da parte sua, si è impegnato a "non svolgere attività di forte richiamo, nel rispetto della quiete pubblica " e ad adoperarsi affinché "si mantenga l'ordine e la pulizia e non si dorma nei locali, se non per le due persone incaricate della gestione " (Articolo I).

L'Articolo IV prescrive che la Convenzione sia periodicamente verificata.

Infine, l'Articolo V prevede che le parti si impegnino a "presentare l'elenco delle proposte in merito alla sede definitiva [...] entro il 15 gennaio 2003, e a discuterle entro fine gennaio 2003 ", giacché, nelle originarie sue intenzioni, il Municipio di Lugano avrebbe voluto "disporre dell'intero sedime dell'ex Macello Pubblico entro il 30.06.2003 [...] ".

Pertanto si conclude che:

Nonostante il fatto che i termini appena citati non siano stati - all'evidenza - rispettati, la Convenzione è giuridicamente ancora valida e lega le parti che l'hanno sottoscritta (trattasi infatti, per l'Articolo V, di un impegno "di principio" delle parti - illimitato nel tempo - e non di una clausola di durata/disdetta).

D'altronde, se anche si volessero intendere quelle date come termini vincolanti, l'accettazione della situazione in essere dal periodo successivo a quelle date, ha determinato, tacitamente, l'estensione e la continuità di quell'accordo, vincolante per tutte le parti in causa.

3.2

Per quanto concerne la natura contrattuale di questa Convenzione, nella sua risposta il Municipio rinvia all’art. VI della Convenzione laddove si qualifica la stessa quale Comodato ai sensi degli artt. 305 ss. del CO.

3.3

Per quanto attiene invece alla questione della disdetta, le parti al momento della redazione della Convenzione non ritennero opportuno fissare né un termine di durata della Convenzione, né un termine di disdetta. Nemmeno sono previste modalità di disdetta.

Ora, per un analisi puntuale di tale problematica, si rinvia al testo dell’allegato 2 alle pagine 2 e 3.

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Sinteticamente, basta qui ricordare come, dall’analisi delle norme del Codice delle obbligazioni relative al contratto di Comodato e quelle (esplicitamente rinviate) del Regolamento comunale sui beni amministrativi, il Municipio dedurrebbe che la Convenzione avrebbe una durata di 30 anni.

Interessante, ai fini concreti della desamina di merito del messaggio municipale, è la conclusione a cui giunge il Municipio nella citata risoluzione (allegato 2, pag. 3, 3°

paragrafo):

“In definitiva, lo scenario più’ favorevole per poter rescindere validamente la Convenzione, è quello in cui venga trovata una collocazione definitiva in uno stabile che permetta lo svolgimento delle attività del “Molino”, oppure un’ulteriore soluzione provvisoria (come previsto dall’art. III della Convenzione), per la sede del centro sociale ” (…) “A tutt’oggi non è tuttavia disponibile un’ubicazione né una soluzione alternativa. Nel breve termine, sembra quindi più’ attuabile una disdetta per giusti motivi o per interesse pubblico”).

III. CONSIDERAZIONI GENERALI

4. Cronistoria dei messaggi presentati in Consiglio Comunale e studi di riqualifica effettuati

- 2001: richiesta di un credito di progettazione di fr. 370'000.-- necessario al recupero dell’area ex Macello con la ristrutturazione degli edifici esistenti;

- 2002: richiesta di un credito di costruzione di fr. 9'480'000.-- per l’inserimento negli edifici esistenti di attività artistiche e culturali, messaggio ritirato nel giugno 2003;

- 2005: studio fattibilità “Città dei bambini”;

- 2014: studio fattibilità per l’inserimento della Scuola Media Lugano 1;

- 2016: studio per la candidatura “Nuova sede del Museo Cantonale di storia naturale.

5. Numero atti presentati dal Consiglio Comunale al Municipio di Lugano

‐ 14 interpellanze;

‐ 10 interrogazioni;

‐ 3 mozioni.

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6. Ubicazione ex Macello

Posizione centrale rispetto al Polo Universitario e Congressuale della Città di Lugano, in un’area in fase di sviluppo, con nuovi contenuti che identificheranno il comparto a cavallo tra i quartieri del Centro, di Molino Nuovo, Cassarate e Viganello.

Ben servito dai trasporti pubblici e nelle vicinanze di 3 parcheggi pubblici e 2 privati che, sommandoli, contano circa 1'100 posteggi.

7. Sedime, edifici esistenti e vincoli di PR

L’area dell’ex Macello, oggetto del presente messaggio, è composta dai fondi no. 515 e 517 RFD di Lugano, per una superficie rispettivamente di 1'254 m2 e 4'771 m2.

Gli adiacenti mappali - no. 505 (12'029 m2) e no. 1569 (1’954 m2) - ospitano le Scuole Comunali del Lambertenghi (sede di scuola elementare e scuola dell’infanzia).

L’insieme rappresenta un comparto di grande rilevanza all’interno del quartiere, sia per i suoi contenuti specifici, che per la posizione strategica centrale lungo il fiume Cassarate, che si configura sempre più come asse di sviluppo per importanti progetti di carattere pubblico. Le superfici lorde complessive degli edifici esistenti, comprensivi dello stabile F sul fondo 515 (pari a ca. 290 m2 e 1'740 m3), ammontano a ca. 3'400 m2, per un volume di poco meno di 20'000 m3.

Tutto il comparto a cui appartiene l’ex Macello è attribuito dal PR alla zona AP-EP, per attrezzature pubbliche, destinata a edifici scolastici e amministrativi.

I nuovi contenuti che si prospettano per il complesso esistente e per le nuove edificazioni necessiteranno di una variante di Piano Regolatore, che dovrà essere elaborata sulla base delle risultanze del concorso d’architettura. Il Municipio dichiara come “l’obiettivo della proposta è ristrutturare, valorizzare e trasformare l’ex Macello, in uno spazio vivo, vivace, aperto e permeabile, in cui il tempo libero e cultura si intreccino costantemente”.

Un intento apprezzabile e condivisibile, che dovrà poi essere verificato sulla base delle condizioni pianificatore esistenti, non suscettibili di modifiche, che prevedono la salvaguardia di questo bene culturale d’interesse locale. Ad eccezione dell’edificio che sorge sul mappale no. 515 (denominato F), tutto il complesso dell’ex Macello è infatti disciplinato dalle NAPR, Art. 34: beni culturali. Alla lettera d. interventi sugli oggetti locali tutelati, val la pena sottolineare due aspetti di carattere generale:

1. ogni intervento suscettibile di modificare un oggetto tutelato deve essere sottoposto preventivamente al Municipio, tramite domanda di costruzione preliminare. In generale, devono essere mantenuti gli ingombri planovolumetrici e l’aspetto delle facciate (compresi materiali, tinteggi, aperture, coperture, …);

2. fatte salve precisazioni contrarie, le aree libere adiacenti agli oggetti tutelati possono essere edificate secondo il PR vigente, a condizioni che siano raggiunti gli obiettivi della valorizzazione culturale.

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Alla lettera e. perimetri di valorizzazione dei beni culturali d’interesse locale, per quel che riguarda il perimetro di valorizzazione 10, di cui l’ex Macello fa parte, si sottolinea che le aree pubbliche sono mantenute nella zona di PR AP-EP, senza prescrizioni particolari.

A livello pianificatorio l’impostazione scelta dal Municipio di modulare la futura variante di PR, sul progetto prescelto risultante dal concorso d’architettura, pur non essendo del tutto lineare, permetterà al Consiglio Comunale di essere coinvolto nella valutazione degli aspetti specifici del progetto, così come nella verifica della soddisfazione dei criteri di tutela e valorizzazione espressi nel Piano Regolatore.

8. Occupazione attuale degli spazi

La metà della superficie totale è utilizzata dal CSOA il Molino mentre l’altra metà è usata dalla Città sia come spazi espositivi sia come spazi di deposito.

Superfici meno rilevanti sono concesse ad alcune associazioni: Basket Lugano e a due compagnie di ballo.

9. Costi interventi effettuati all’ex Macello negli ultimi anni

Le spese complessive sostenute dalla Città per la sistemazione e messa in sicurezza delle strutture (tetti e padiglioni) ammontano oggi a circa fr. 540'000.--.

IV. LA PROPOSTA MUNICIPALE PER UNA NUOVA DESTINAZIONE

Il Municipio - con risoluzione municipale del 21 dicembre 2017 - ha incaricato il Dicastero Immobili di elaborare una proposta di destinazione dell’area , approvata con risoluzione municipale del 19 aprile 2018.

L’obiettivo della proposta è ristrutturare, valorizzare e trasformare l’ex Macello in uno spazio vivo, vivace, aperto e permeabile, in cui il tempo libero e la cultura si intreccino.

Uno spazio intergenerazionale per tutte le fasce d’età, aumentando l’offerta di contenuti sociali e aggregativi, rafforzando il nuovo disegno urbano della Città. Una proposta di cui valutiamo gli aspetti principali con le riserve che esprimeremo di seguito.

10. I contenuti si baseranno sui principi di:

valorizzazione, creatività e condivisione; offrendo:

‐ Spazi per manifestazioni / eventi multidisciplinari

‐ Spazi di Coworking / Costudying

‐ Alloggi per studenti e ostello / albergo

‐ Ristorazione

‐ Spazi esterni piacevoli

Il tutto nel rispetto delle linee di sviluppo 2018-2028 elaborate dal Municipio di Lugano.

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11. Stima dell’investimento

L’impegno economico totale che la Città dovrà considerare per concretizzare la proposta ammonta a ca. fr. 26'500'000.-- cosi suddivisi:

- parte monumentale esistente ca. 18'000 m3

per un importo di ca. fr. 12'600'000.-- (fr. 700.--/m3);

- parte edificabile a nuovo ca. 13'000 m3

per un importo di ca. fr. 13'000'000.-- (fr. 1'000.--/ m3);

- sistemazione esterna ca. 3'400 m2

per un importo di ca. fr. 900'000.-- (fr. 260.--/ m2).

Si precisa che il costo al metro cubo stimato per la parte monumentale è inferiore alla parte edificabile nuova (solitamente per le ristrutturazioni importanti i costi al metro cubo vengono parificati a quelli di nuovi manufatti), in quanto considera già l’art. 5 del RUEn (Regolamento sull’utilizzazione dell’energia), che può derogare in caso di restauro di edifici esistenti l’imposizione della certificazione Minergie (imposta per tutti gli enti pubblici) essendo un bene culturale, soluzione possibile già discussa con l’Ufficio dei bene culturali.

Dopo il concorso, la successiva fase di progettazione permetterà di affinare più in dettaglio l’impegno finanziario per la Città e verificare la possibile attivazione di ulteriori partner promotori.

12. Concorso di architettura

Data la rilevanza dell'intervento si rende pertanto necessario bandire un concorso pubblico in ossequio alla Legge sulle commesse pubbliche (LCPubb) e al Concordato intercantonale sugli appalti pubblici (CIAP).

Ricordiamo che il valore soglia che determina l'assoggettamento del concorso alla LCPubb o al CIAP per prestazioni di servizio (onorario architetto), è fissato in fr. 350'000.-- (IVA esclusa), come indicato nell'art. 5 del Regolamento di applicazione della legge sulle commesse e del concordato intercantonale sugli appalti pubblici (RLCPubb/CIAP). Sopra questo importo la commessa dovrà essere assoggettata obbligatoriamente al CIAP.

In questo caso, questa prestazione di servizio sicuramente supererà il succitato limite, pertanto si impone l'apertura di un concorso di architettura internazionale.

Al termine della gara dovrà poi far seguito la richiesta del credito di progettazione per l’elaborazione del progetto definitivo e l'allestimento del preventivo dei costi, sulla base del quale verrà richiesto il credito di costruzione.

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13. Costi concorso di architettura

L'onere per l'organizzazione e svolgimento del concorso è stato quantificato in fr.

450'000.-- (IVA compresa), così suddiviso:

a) montepremi e indennità giuria fr. 221’000.--

b) geometra fr. 3’000.--

c) onorari per prestazioni di terzi fr. 159’000.-- (coordinatore, notaio, consulenze ecc.)

d) modellista fr. 10’000.--

e) costi amministrativi, spese organizzative, fr. 10’000.-- pubblicazioni concorso, ecc.

f) riserva fr. 12'000.--

---

Totale IVA esclusa fr. 415'000.--

IVA 7.7% e arrotondamento fr. 35'000.-- --- Totale (IVA compresa) fr. 450’000.--

===============

14. Tempistiche

Dal momento della concessione del credito si prevedono circa 3 mesi per l’allestimento del bando di concorso e, sulla scorta di esperienze analoghe, si valuta in ulteriori 6 mesi il tempo necessario per lo svolgimento del concorso a due fasi.

V. CONCLUSIONI

La maggioranza della Commissione della Pianificazione del Territorio è d’accordo nel concedere un credito per l’organizzazione del concorso di architettura, ma è assai perplessa nel constatare che dopo tutti questi anni, non si sia ancora fatto chiarezza sul destino dello CSOA (Molinari).

A livello Cantonale sappiamo che è stato riattivato un Gruppo di Lavoro per cercare un’alternativa di dimora confacente ai Molinari, ma a oggi, non è stato ancora individuato e proposto nulla. Per quanto precedentemente ricordato in questo rapporto, tale Gruppo di Lavoro deve essere riattivato.

I commissari tengono a precisare che il Municipio, con la citata risoluzione, ha elaborato una proposta chiaramente degna di considerazione, ma che non può essere considerata alla stregua di un vincolo o di una linea guida a carattere perentorio per l’organizzazione del concorso internazionale di architettura che ne risulterebbe snaturato.

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Il lavoro svolto dal Municipio e dai diversi Dicasteri non deve dunque assurgere a imposizione nei confronti degli esperti che saranno chiamati ad esprimersi sul futuro di questa area. Le considerazioni di cui al capitolo II punto 1. del presente rapporto vengono inoltre nuovamente ribadite.

Queste considerazioni sono inoltre necessarie anche per inquadrare il rinvio del dispositivo del MM all’interno del perimetro delle considerazioni finora svolte da questa Commissione (laddove si indica “come ai contenuti del messaggio municipale ”). Del resto lo stesso Municipio a pag. 13 del proprio messaggio indica che il concorso “(…) assicuri al committente di poter confrontare più’ soluzioni (…)".

Tenuto conto di quanto precede, la maggioranza della Commissione della Pianificazione del Territorio è convinta della necessità di procedere come richiesto dal Municipio nel messaggio in oggetto, per l’insieme delle considerazioni finora esposte e pertanto invita il Consiglio Comunale a voler accogliere il dispositivo del messaggio municipale no. 9992 del 29 agosto 2018 e dunque a voler

r i s o l v e r e :

1. È concesso un credito di fr. 450'000.— (IVA compresa) necessario all’organizzazione di un concorso internazionale di architettura per il recupero e la valorizzazione dell’intera area ex Macello, situata ai mappali no. 515 e 517 RFD di Lugano, come ai contenuti del messaggio municipale.

2. Il credito (indice dei costi aprile 2018) sarà adeguato alle dimostrate variazioni dell’indice delle costruzioni.

3. Il credito sarà caricato sui conti investimenti del Comune, sostanza amministrativa, e ammortizzato secondo le apposite tabelle.

4. Il credito decade se non utilizzato entro il 31 dicembre 2020.

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Con ogni ossequio.

PER LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE DELLA

PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO Giovanni Albertini, relatore

Mario Antonini, relatore Tiziano Galeazzi, relatore Ero Medolago, relatore Luisa Aliprandi - con riserva

Morena Ferrari Gamba - con riserva Norman Luraschi - con riserva Giordano Macchi

Michele Malfanti

Sara Minoretti - con riserva

Allegati al presente rapporto:

- la Convenzione del 18 dicembre 2002 (allegato 1);

- la risoluzione municipale del 5 luglio 2018 (allegato 2).

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