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" Uguali e diversi da me. Nuove forme di aggregazione giovanile per costruire una comunità interculturale"

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Academic year: 2022

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Ente accreditato dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia per la formazione professionale Servizio di promozione europea della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia

Punto della Rete informativa per l’orientamento Friuli Venezia Giulia

Associazione non profit iscritta nel Registro ‘Immigrazione ‘del Dipartimento degli Affari Sociali Iscrizione alla sezione prima dell’ Albo regionale FVG delle Associazioni e degli Enti per l’immigrazione

Ente di formazione accreditato dal M.I.U.R.,Direzione generale per la formazione e l’aggiornamento del personale della scuola

" Uguali e diversi da me. Nuove forme di aggregazione giovanile per costruire una comunità interculturale"

ANALISI DEI QUESTIONARI - PROVINCIA DI TRIESTE-

Parole chiave:

1. Aggregazioni giovanili e comunità interculturali (domande 17, 18, 19, 24, 25) 2. Trasformazioni sociali (domande 2, 3, 4, 9, 10, 11, 13, 23)

3. Nativi e immigrati: incontro con lo straniero (domande 20, 21, 22)

4. Appartenenza culturale e religiosa, identità culturale e storie personali (domande 1, 6, 12, 14, 15, 16, 26, 27, 28)

5. Disagio (domande 5, 7, 8)

• Categoria 27 – 32 anni

TOT = 13 intervistati (M = 4, F = 9)

¾ Aggregazioni giovanili e comunità interculturali

Alla domanda “Nei luoghi che tu frequenti nel tempo libero incontri stranieri?” il 62% ha risposto di SI. Le nazionalità risultano essere diverse: CROATI/SLOVENI1, CINESI, AFRICANI (21%), VARIE (14%), ALBANESI, SUD AMERICANI e provenienti dal NORDEST EUROPEO (7%). Le occasioni di incontro sono: Vacanze, Sempre, Lavoro e Scuola (categoria ALTRO) per il 25%, LUOGHI PUBBLICI ed ATTIVITÀ AGGREGATIVE2 per il 17% e con la percentuale più bassa, 8%, troviamo lo SPORT, l’AMICIZIA e le FESTE/FIERE/CONCERTI.

Alla domanda “Se fosse utile creare un centro di aggregazione giovanile nel territorio” il 62% ha risposto di SI, il 23% NON SO ed il rimanente 15% ha risposto di NO. Come attività da organizzare in un eventuale centro il 24% vorrebbe attività di tipo ENO- GASTRONOMICHE o MUSICALI, mentre con la percentuale più bassa troviamo INTERNET, con solo il 2%.

1 Qui ho raggruppato i Croati e gli Sloveni in un’unica categoria dato che, dalle risposte analizzate, le persone non distinguevano correttamente fra le due nazionalità.

2 Manifestazioni pubbliche, la Parrocchia, il Sociale.

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¾ Trasformazioni sociali

Alla domanda che chiedeva se è aumentato il numero di stranieri negli ultimi due anni, tutti hanno risposto di SI. Il campo nel quale questo è più evidente risulta essere la STRDA (37%), mentre nello SPORT è meno evidente di tutti (4%).

Fra le etnie più presenti nel territorio, al primo posto troviamo l’EX-JUGOSLAVIA3 (35%), poi i CINESI (26%), gli AFRICANI4 (16%), gli ALBANESI e gli ASIATICI5 (10%) ed i MACEDONI (3%).

Per quanto riguarda l’aumento degli stranieri ed il fatto che questo possa o non pregiudicare la possibilità di trovare lavoro, il 77% ha risposto di NO, il 15% NON SO e solo l’8% ha risposto di SI. Per l’accesso ai servizi, invece, le percentuali sono un po’ più basse per il NO 62%, più alte per il SI 31%, e più basse per il NON SO 8%. Quelli che hanno risposto positivamente ritengono difficile l’uso di SERVIZI ABITATIVI (38%), SCOLASTICI o ASSISTENZIALI (25%) e SANITARI (13%).

Alla domanda “Lo sai che in Italia esiste una legge per la parità di trattamento fra le persone indipendentemente “dalla razza e dall’origine etnica” (art.5, D.Lvo 215/03)” il 46%

non ha risposto, mentre il 38% ha risposto di SI.

Il 77% degli intervistati dichiara di non sentirsi a disagio quando uno straniero si siede accanto a loro, mentre il 23% si sente poco a disagio.

¾ Nativi e immigrati: incontro con lo straniero

Nei luoghi abitualmente frequentati, gli intervistati dichiarano di entrare in contatto ABBASTANZA con facilità con gli stranieri (67%), il 22% con MOLTA facilità ed il rimanente 11% con POCA facilità.

Alla domanda sulla propria impressione nel vedere gli stranieri stare tutti nello stesso gruppo il 92% crede di SI; e questo comportamento, secondo il 75% degli intervistati, pregiudica la loro integrazione nella società locale, mentre il 17% non la pensa così.

¾ Appartenenza culturale e religiosa, identità culturale e storie personali

Alla domanda “Per te lo straniero è chi:” la maggioranza ha dichiarato chi NON È CITTADINO ITALIANO (42%), segue chi HA VALORI CULTURALI DIVERSI DAI TUOI e PARLA UNA LINGUA STRANIERA col 21%, chi NON APPARTIENE AD UNO DEI PAESI DELL’UE (13%), ed ALTRO col 4%.

Per quanto concerne l’etnia più distante dalla nostra cultura, le persone sentono come più lontana quella ARABO-MUSULMANA (36%), poi quella CINESE (18%) ed infine quella MEDIO ORIENTALE, RUSSA, LAPPONE, ALBANESE e NESSUNA col 9%.

Il 77% delle persone dichiara di aver conosciuto stranieri la cui storia li ha particolarmente colpiti.

Il 69% degli intervistati dichiara di aver assistito ad episodi di discriminazione, non così per il 15% che dichiara di NO o di NON RICORDARSENE. Il tipo di episodio si riferisce, per il 50%, a discriminazioni ETNICHE, seguite da quelle LINGUISTICHE o RELIGIOSE (17%) e quelle POLITICHE o SESSUALI con l’8%. Cinque persone del campione hanno descritto i loro ricordi in merito al tipo di episodio assistito: discriminazione sessuale per un posto di lavoro; ispezione in treno da parte della polizia ad una persona solo perché di colore; una ragazzina musulmana che non può partecipare ad un gioco fra coetanei; persone emarginate a causa della loro difficoltà nel comprendere la lingua oppure la quotidiana

3 Per ex-Jugoslavia intendo anche l’area Balcanica e gli Slavi dato che alcuni intervistati non hanno ben specificato l’etnia oppure mescolavano le tre. In generale, analizzando i questionari ho potuto constatare che le persone non hanno chiara la divisione dell’ex-Jugoslavia; infatti non distinguono tra Croati, Serbi e Sloveni.

4 Per Africani intendo Africani in senso generale oppure Senegalesi, dato che alcuni hanno scritto entrambe le cose.

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diversità.

Alla domanda “È importante per te essere cittadino europeo?” il 77% dichiara di SI, il 15%

di NO e l’8% (1 persona) NON lo SA. Alla domanda “È importante per te essere un cittadino dell’Unione Europea allargata a 25 paesi dal 1 maggio 2004?” il 62% risponde di SI, il 31% di NO e sempre l’8% risponde di NON SAPERE. Dai risultati di queste due domande possiamo dedurre che per le persone è più importante essere cittadino europeo piuttosto ché essere cittadino dell’UE.

6 Per quanto riguarda le proprie appartenenze, in ordine numerico, al primo posto troviamo: essere CITTADINO/A DEL FVG (con 6 risposte), al secondo posto troviamo essere ITALIANO/A (8 risposte), al terzo essere EUROPEO/A (6 risposte). All’ultimo posto troviamo la categoria MEMBRO DI COMUNITÀ ETNICA MINORITARIA (in questo caso facente parte della comunità linguistica francese).

¾ Disagio

Per il 77% degli intervistati gli stranieri presenti nel territorio NON sono troppo numerosi; il rimanente 23% NON LO SA.

Per il 54% delle persone, la presenza di stranieri NON è motivo di minor sicurezza; per il 38% lo è POCO, e per l’8% lo è ABBASTANZA. Tale insicurezza, per l’80%, NON è rappresentata da un etnia in particolare, mentre per il 20% lo è da quella Arabo- Musulmana.

• Categoria 20 – 26 anni

TOT = 44 intervistati (M = 5, F = 39)

¾ Aggregazioni giovanili e comunità interculturali

Alla domanda “Nei luoghi che tu frequenti nel tempo libero incontri stranieri?” il 61%

risponde di SI. Le nazionalità risultano essere diverse: CROATI 14%, SLOVENI o SERBI 13%, ALBANESI 11%, AFRICANI 10%, CINESI 8%, FRANCESI, RUMENI o EUROPEI 4%, TEDESCHI, ARABI o VARIE 3%, ed infine RUSSI/UCRAINI, TUNISINI, INDIANI, TAILANDESI, SPAGNOLI, BOSNIACI, AMERICANI, AUSTRALIANI con l’1%. Le occasioni di incontro sono: Vacanze, Sempre, Lavoro e Scuola (categoria ALTRO) per il 37%, i LOCALI per il 20%, le ATTIVITÀ AGGREGATIVE (Manifestazioni pubbliche, la Parrocchia, il Sociale) per l’11%, i LUOGHI PUBBLICI, lo SPORT e PER la STRADA per il 9%, e l’AMICIZIA per il 6%.

Alla domanda “Se fosse utile creare un centro di aggregazione giovanile nel territorio” il 75% ha risposto di SI, il 18% NON SO ed il rimanente 7% ha risposto di NO. Come attività da organizzare in un eventuale centro il 24% vorrebbe attività di tipo LINGUISTICO, seguite da quelle SPORTIVE o ENO-GASTRONOMICHE col 20%, quelle MUSICALI col 17%, CINEMATOGRAFICHE con l’11%, e con la percentuale più bassa troviamo quelle TEATRALI (8%).

6 Riporto la tabella con le risposte date dagli intervistati:

28. Come cittadino indica, in ordine numerico, le tue appartenenze: posto 1° 2° 3° 4° 5°

italiano/a 2 2 1 4 2 1 3 2 2 2 2 2 1 3 8 1 1

europeo/a 1 3 2 2 3 3 2 3 3 3 1 1 4 3 3 6 1

cittadino/a del Friuli Venezia-Giulia 3 1 3 3 1 2 1 1 1 1 3 3 2 6 2 5

membro di comunità etnica minoritaria 5 1

altro 1 3 1 1

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¾ Trasformazioni sociali

Alla domanda che chiedeva se è aumentato il numero di stranieri negli ultimi due anni, il 91% ha risposto di SI. I campi nei quali questo è più evidente risultano essere: la STRDA (36%), la SCUOLA/UNIERSITÀ (24%), il LAVORO (20%), e la COMPOSIZIONE DELLE FAMIGLIE (18%). Nelle ATTIVITÀ RICREATIVE e nella categoria ALTRO7, l’aumento degli stranieri è meno evidente di tutto (1%).

Fra le etnie più presenti nel territorio al primo posto troviamo i CINESI (19%), gli ALBANESI (17%), gli SLOVENI (14%), i SERBI (13%), i CROATI (11%), gli AFRICANI (9%), i RUMENI o gli ARABI (5%), i TURCHI o MEDIOORIENTALI (2%) ed infine i MACEDONI, i DOMINICANI, gli INDIANI, i MAROCCHINI o quelli dell’ex-URSS con l’1%.

Per quanto riguarda l’aumento degli stranieri ed il fatto che questo possa o non pregiudicare la possibilità di trovare lavoro, il 77% ha risposto di NO, mentre il 16% di SI.

Per l’accesso ai servizi, invece, il 68% ha risposto NO ed il 18% NON SO. Quelli che hanno risposto positivamente ritengono difficile l’uso di SERVIZI ASSISTENZIALI (31%), ABITATIVI o quelli SCOLASTICI (23%), quelli SANITARI (15%), e ALTRO (non specificando però la risposta) per l’8%.

Alla domanda “Lo sai che in Italia esiste una legge per la parità di trattamento fra le persone indipendentemente “dalla razza e dall’origine etnica” (art.5, D.Lvo 215/03)” il 50%

ha risposto di NO, il 45% ha risposto di SI, mentre il 5% non ha risposto.

Il 76% degli intervistati dichiara di NON sentirsi a disagio quando uno straniero si siede accanto a loro, mentre il 19% si sente POCO a disagio, e il 5% NON LO SA.

¾ Nativi e immigrati: incontro con lo straniero

Nei luoghi abitualmente frequentati, gli intervistati dichiarano di entrare in contatto con MOLTA facilità con gli stranieri (44%), il 37% ABBASTANZA, l’11% con POCA facilità, ed un 7% PER NIENTE.

Alla domanda sulla propria impressione di vedere gli stranieri stare tutti nello stesso gruppo il 70% crede di SI; e questo comportamento, secondo l’80% gli intervistati, pregiudica la loro integrazione nella società locale.

¾ Appartenenza culturale e religiosa, identità culturale e storie personali

Alla domanda “Per te lo straniero è chi:” la maggioranza ha dichiarato chi PARLA UNA LINGUA STRANIERA col 35%, e chi NON È CITTADINO ITALIANO col 34%, segue la risposta chi HA VALORI CULTURALI DIVERSI DAI TUOI (16%), chi NON APPARTIENE AD UNO DEI PAESI DELL’UE (4%), chi HA UNA FEDE RELIGIOSA DIVERSA DALLA TUA o ALTRO8 col 3%, HA UN COLORE DELLA PELLE DIVERSO DAL TUO o HA ABITUDINI ALIMENTARI DIVERSE DALLE TUE (2%) ed infine, con l’1%, chi ATTRIBUISCE ALLA DONNA UN RUOLO DIVERSO RISPETTO A TE.

Per quanto concerne l’etnia più distante dalla nostra cultura, le persone sentono più lontana quella ARABA (31%), quella CINESE (29%), quella ALBANESE o ISLAMICA (12%), quella AFRICANA o MUSULMANA (6%) e quella ORIENTALE, SERBA o RUMENA (2%).

Il 63% delle persone dichiara di aver conosciuto stranieri la cui storia li ha particolarmente colpiti.

Il 57% dichiara di aver assistito ad episodi di discriminazione, il 18% dichiara di NO mentre il 25% dice di NON RICORDARSENE. Il tipo di episodio si riferisce, per il 33%, a discriminazioni ETNICHE, seguite da quelle LINGUISTICHE (21%), SESSUALI (17%), RELIGIOSE (15%) e POLITICHE (12%). Undici persone hanno descritto i loro ricordi in

7 Un’intervistata ha scritto nella categoria ALTRO i principi come campo più evidente dell’aumento di stranieri.

8 Nella categoria ALTRO abbiamo avuto due spiegazioni: “Non ci faccio troppo caso” e “Chi incontro quando esco di

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ragazzo perché albanese e rivalità tra credenze politiche diverse in una scuola; persona etichettata come “negro” e seguita anche da un insulto; la cassiera che non vuole prendere i soldi da un ragazzo algerino, poi buttando il resto per terra riferisce alle due persone di non farsi più vedere in quel bar; persone che dichiarano di sentirsi infastiditi per la presenza di stranieri; offese ed insulti verso ragazzi della minoranza slovena; persone che non rivolgono più la parola ad una ragazza perché straniera; ad uno sportello un signore camerunese è stato lasciato in disparte ed un posto in autobus lasciato vuoto volontariamente vicino ad una persona di colore; per certa gente le persone della minoranza sono “schiavi”; pregiudizi di vario tipo negli uffici o negli autobus; ed una persona cinese incinta che è stata licenziata dall’azienda approfittando dell’ingenuità della signora e della poca conoscenza della lingua e delle leggi italiane.

Alla domanda “È importante per te essere cittadino europeo?” il 66% dichiara di SI, il 23%

di NO e l’11% NON LO SA. Alla domanda “È importante per te essere un cittadino dell’Unione Europea allargata a 25 paesi dal 1 maggio 2004?” il 59% risponde di SI, il 23%

di NO ed il 18% risponde di NON SAPERLO.

9 Per quanto riguarda le proprie appartenenze, in ordine numerico, al primo posto troviamo essere ITALIANO/A (20 risposte), al secondo posto troviamo la risposta EUROPEO/A (19 risposte), al quarto posto MEMBRO DI COMUNITÀ ETNICA MINORITARIA, ed al quinto troviamo la categoria ALTRO (i diversi colori riportano le diverse risposte date: croato, veneto, cittadino, istriana).

¾ Disagio

Nelle persone intervistate troviamo una parità di risposte tra quelli che ritengono che gli stranieri nel territorio NON sono troppo numerosi e quelli che NON LO SANNO (41%); il rimanente 18% è convinto di che lo siano.

Per il 73% delle persone, la presenza di stranieri è motivo di minor sicurezza: per il 35% lo è POCO e per il 33% lo è ABBASTANZA e per il 5% lo è MOLTO. Tale insicurezza, per il 40%, rappresentata da un’etnia in particolare, quella Albanese.

Comparando le due categorie 20 – 26 e 27 – 32, secondo me, nella seconda si coglie una maggior apertura mentale ed un atteggiamento più tollerante nei confronti degli stranieri che, la prima categoria non appare avere. Si deve comunque sottolineare che questo dato può risultare falsato dal fatto che nella prima categoria erano presenti 44 intervistati, mentre nella seconda soltanto 13.

• Categoria 15 – 19 anni

TOT = 12 (M = 1, F = 11)

¾ Aggregazioni giovanili e comunità interculturali

9 Riporto la tabella con le risposte date dagli intervistati (i numeri negativi stanno ad indicare che alcune colonne sono state tolte dal file originale):

28. Come cittadino indica, in ordine numerico, le tue appartenenze: posto 1° 2° 3° 4° 5°

italiano/a 2 1 1 1 3 2 1 1 2 4 2 1 20 15 2 1

europeo/a 3 2 2 2 2 3 2 3 3 3 1 2 3 19 15

cittadino/a del Friuli Venezia-Giulia 5 3 3 1 3 2 2 3 3 9 4 11 1

membro di comunità etnica minoritaria 1 4 4 4 1 4 4 6

altro 4 3

- 5

1

- 4

- 6

- 4

- 6

1 5

- 1

3 1 1 1

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Alla domanda “Nei luoghi che tu frequenti nel tempo libero incontri stranieri?” il 75% ha risposto di SI. Le nazionalità risultano essere diverse: SLOVENI 35%, CROATI, ALBANESI o AFRICANI 12%, SERBI, FRANCESI, COLOMBIANI, del MEDIO-ORIENTE e VARIE 6%. Le occasioni di incontro sono i LOCALI per il 27%, i LUOGHI PUBBLICI, PER STRADA o ALTRO10 per il 18%, e con la percentuale più bassa, 9%, troviamo le ATTIVITÀ AGGREGATIVE11 e lo SPORT.

Alla domanda “Se fosse utile creare un centro di aggregazione giovanile nel territorio” il 63% ha risposto di SI, il 25% NON SO ed il rimanente 13% ha risposto di NO. Come attività da organizzare in un eventuale centro, il 39% vorrebbe attività di tipo LINGUISTICO, MUSICALI (28%), quelle SPORTIVE (22%) ed infine quelle TEATRALI (con l’11%).

¾ Trasformazioni sociali

Alla domanda che chiedeva se è aumentato il numero di stranieri negli ultimi due anni, il 92% ha risposto di SI. I campi nei quali questo è più evidente risultano essere: la STRDA (45%), il LAVORO o la COMPOSIZIONE DELLE FAMIGLIE (18%), la SCUOLA/UNIERSITÀ (14%), ed infine la categoria ALTRO con solo il 5% di risposte.

Fra le etnie più presenti nel territorio al primo posto troviamo quella ALBANESE (28%), CINESE (19%), SLOVENA (17%), SERBA (11%), CROATA e AFRICANA (8%), e infine quelle MAROCCHINA, TURCA e CINGALESE con il 3%.

Per quanto riguarda l’aumento degli stranieri ed il fatto che questo possa o non pregiudicare la possibilità di trovare lavoro, il 58% ha risposto di NO ed il 33% di SI. Per l’accesso ai servizi, invece, il 50% ha risposto di NON SAPERLO ed il 42% di NO. Quelli che hanno risposto positivamente ritengono difficile l’uso dei LUOGHI DI SVAGO (50%).

Alla domanda “Lo sai che in Italia esiste una legge per la parità di trattamento fra le persone indipendentemente “dalla razza e dall’origine etnica” (art.5, D.Lvo 215/03)” mi ha risposto solo il 42% delle persone delle quali solo il 25% dichiara di conoscere la legge.

Il 58% degli intervistati dichiara di NON sentirsi a disagio quando uno straniero si siede accanto a loro, il 33% si sente POCO a disagio, e l’8% si sente ABBASTANZA a disagio.

¾ Nativi e immigrati: incontro con lo straniero

Nei luoghi abitualmente frequentati, le persone intervistate dichiarano di entrare in contatto con POCA facilità con gli stranieri (44%), il 33% ABBASTANZA con facilità, mentre l’11%

dichiara di non entrarci PER NIENTE o MOLTO in contatto con loro.

Alla domanda sulla propria impressione nel vedere gli stranieri stare tutti nello stesso gruppo il 67% crede di SI; e questo comportamento, secondo il 63% gli intervistati, pregiudica la loro integrazione nella società locale.

¾ Appartenenza culturale e religiosa, identità culturale e storie personali

Alla domanda “Per te lo straniero è chi:” la maggioranza ha dichiarato chi NON È CITTADINO ITALIANO col 33%, chi PARLA UNA LINGUA STRANIERA col 30%, chi HA VALORI CULTURALI DIVERSI DAI TUOI (23%), ed infine, con il 7%, chi ATTRIBUISCE ALLA DONNA UN RUOLO DIVERSO RISPETTO A TE o CHI HA UN COLORE DELLA PELLE DIVERSO DAL TUO.

Per quanto concerne l’etnia più distante dalla nostra cultura, le persone sentono più lontana quella CINESE/ASIATICA (64%), quella AFRICANA (18%) ed infine quelle ALBANESE o AMERICANA (9%).

Il 50% delle persone dichiara di aver conosciuto stranieri la cui storia li ha particolarmente colpiti.

10 Nella categoria ALTRO rientrano le seguenti risposte: Vacanze, Sempre, Lavoro e Scuola.

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NON RICORDARSENE. Il tipo di episodio si riferisce, per il 43%, a discriminazioni ETNICHE, LINGUISTICHE (36%), SESSUALI, RELIGIOSE o POLITICHE (7%). Sei persone hanno descritto i loro ricordi in merito al tipo di episodio assistito: persone che si prendono gioco di una ragazza, con battute inadeguate, solo perché albanese; persone insultate per via della loro etnia (ebrea) e della lingua (slovena); persone che si insultano per strada; una cassiera che rifiuta di rivolgersi ad un cliente straniero in una lingua diversa dall’italiano; l’opinione di un ragazzo bosniaco è stata considerata inferiore a quella degli altri ragazzi; ed insulti vari ad un ragazzo con un’etnia diversa.

Alla domanda “È importante per te essere cittadino europeo?” il 58% dichiara di SI, il 33%

di NO e l’8% NON LO SA. Alla domanda “È importante per te essere un cittadino dell’Unione Europea allargata a 25 paesi dal 1 maggio 2004?” il 50% risponde di SI, il 33%

di NO ed il 17% risponde di NON SAPERLO.

12 Per quanto riguarda le proprie appartenenze, in ordine numerico, al primo posto troviamo: essere ITALIANO (9 risposte) al secondo essere EUROPEO (con 5 risposte), ed infine essere MEMBRO DI COMUNITÀ ETNICA MINORITARIA (5 risposte).

¾ Disagio

Le persone intervistate NON SANNO se gli stranieri nel territorio siano troppo numerosi o no (50%), il 33% crede di SI e il rimanente 17% è convinto di NO.

Per il 84% delle persone, la presenza di stranieri è motivo di minor sicurezza: per il 42% lo è POCO, per il 25% lo è MOLTO e per il 17% lo è ABBASTANZA. Tale insicurezza non è rappresentata da nessun’etnia in particolare.

• Scuola

TOT = 14 alunne femmine

Alla domanda se nella loro classe ci sono alunni che vengono da paesi diversi dall’Italia il 57% ha risposto di SI ed il 29% di NO. Cosa strana è che in classe non risultano esserci alunne straniere. Non coerente anche la domanda successiva nella quale il 75% scrive di avere una ragazza straniera in classe, mentre il rimanente 25% scrive di averne ben due.

Per quanto riguarda la loro provenienza, anche qui troviamo disaccordi: secondo il 78%, la straniera proviene dal sud dell’America (dalla Colombia), mentre per l’11% proviene dalla Francia o dalle Filippine. Da notare che un’intervistata che scrive di avere due straniere in classe, segnandone poi la provenienza soltanto di una.

Alla domanda se sono contente di avere stranieri in classe hanno risposto tutte di si (una però che ha dato la risposta, nella domanda precedente ha dichiarato di non avere stranieri in classe). Il 75% delle alunne dichiara anche di integrare gli stranieri affinché si inseriscano meglio nella classe/scuola.

Secondo la maggioranza, 88%, gli insegnanti non fanno alcuna distinzione tra alunni stranieri e alunni italiani bensì aiutano tutti allo stesso modo.

Il 63% delle ragazze dice di conoscere qualcosa dal paese di provenienza dei compagni stranieri: in particolar modo le loro storie migratorie (43%), i loro cibi (29%), le loro canzoni

12 Riporto la tabella con le risposte date dagli intervistati:

28. Come cittadino indica, in ordine numerico, le tue appartenenze: posto 1° 2° 3° 4°

italiano/a 2 1 1 1 1 2 1 1 1 1 1 9 2 europeo/a 3 2 2 3 3 3 3 2 3 2 2 5 6 cittadino/a del Friuli Venezia-Giulia 1 3 3 2 2 1 2 3 2 3 3 2 4 5

membro di comunità etnica minoritaria 4 4 4 4 4 5

altro

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e i loro passatempi (14%); in più vorrebbero conoscere anche la loro cultura (29%). Alla domanda se i compagni stranieri hanno appreso qualche cosa dell’Italia grazie a loro, la maggioranza dichiara di non saperlo (57%). Chi ha risposto di SI dice di aver fatto conoscere la cultura italiana e vorrebbe fargli conoscere anche l’Italia.

Udine, 25 settembre 2006 Analisi a cura di Karmen Petrovic

Il progetto è stato realizzato mediante contribuzione della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Direzione Centrale Istruzione Cultura Sport e Pace – Servizio attività ricreative sportive e politiche giovanili - all’associazione RUE - Risorse Umane Europa con decreto 4813/ CULT/SP-1 in data 1/12/2005 .

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