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I parassiti del cane e del gatto
Pulci
Negli animali da compagnia, le pulci sono parassiti molto comuni. L'insetto adulto, prevalentemente del genere Ctenocephalides, si annida nel pelo dell'animale e si nutre del suo sangue.
Una pulce produce 50 uova al giorno e ha un ciclo biologico della pulce dura dai 12 giorni ai 6 mesi a seconda delle condizioni di umidità e temperatura.
Le uova cadono nell'ambiente e seguono un ciclo
che prevede la formazione di bozzoli, larve e infine altre pulci adulte.
Gli animali si infestano più facilmente all'esterno, tuttavia le pulci possono essere veicolate accidentalmente all'interno in vari modi.
La presenza di pulci è maggiore nelle stagioni calde, ma possono causare problemi in qualsiasi stagione perché, grazie al riscaldamento che mantiene condizioni a loro favorevoli, possono vivere nelle case tutto l'anno.
Le pulci preferiscono parassitare gli animali, ma non è escluso che possano infestare anche l'uomo, nel caso non più l’animale a disposizione.
Sintomi e diagnosi
I sintomi più frequenti sono:
! prurito
! irritazione
! arrossamento della cute
! mordicchiamento
! frequente leccamento
! perdita di pelo
Le pulci si concentrano sul dorso e attorno alla base della coda, in queste parti l'animale avrà un maggior prurito e maggiori lesioni della cute.
Per le piccole dimensioni e la rapidità di spostamento, non è facile osservare le pulci sul pelo dell'animale. Tuttavia è possibile trovare le loro feci, che si presentano come puntini neri sulla cute dell'animale.
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Per accertare il sospetto che si tratti di feci di pulci, si mette questo materiale su un pezzo bagnato di carta da cucina. Il sangue del cane ingerito dalla pulce e presente nelle sue feci formerà un alone marrone attorno a ciascun puntino nero.
Soprattutto negli animali giovani, forti infestazioni di pulci possono provocare anemia.
La pulce può essere portatrice della tenia Dipylidium caninum, un parassita intestinale.
Alcuni animali possono presentare la DAP (dermatite da allergia alle pulci), in questo caso presentano un prurito insopportabile.
I sintomi dell'infestazione, in questo caso, possono essere più gravi, questi soggetti presentano un prurito più intenso, perdita di pelo, escoriazioni cutanee diffuse e infezioni cutanee.
Trattamento e controllo
Oggi esistono compresse per via orale o fiale da applicare sulla cute dell'animale. Questo trattamento si effettua solo una volta al mese, generalmente da marzo a novembre.
Negli animali affetti da DAP e in altri casi specifici, il veterinario può consigliare un prolungamento del trattamento anche d'inverno.
Questo trattamento deve essere effettuato contemporaneamente su tutti gli animali presenti in casa. Alcuni prodotti antiparassitari non possono essere applicati su tutte le specie animali, sarà il veterinario a dare i consigli più idonei.
Alcuni prodotti impediscono anche lo sviluppo delle larve nell'ambiente, oltre a eliminare le pulci adulte.
Zecche
Le zecche, imparentate con i ragni, sono artropodi appartenenti alla classe degli aracnidi.
Esse si nutrono del sangue dell'animale al quale sono attaccate, causano debilitazione e possono trasmettere alcune malattie infettive.
Sono parassiti esterni degli animali e occasionalmente anche dell'uomo.
I cani vengono parassitati da zecche dure, appartenenti alla famiglia delle Ixodidae.
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Ecco le più frequenti:
! Rhipicephalus sanguineus: è un parassita che può trasmettere la babesiosi (o piroplasmosi) e l'ehrlichiosi. All'uomo può trasmettere la febbre bottonosa o rickettsiosi
! Ixodes ricinus: anche detta zecca dei boschi, è un parassita del cane, dell'uomo, degli uccelli e dei roditori. Sia al cane che all'uomo può trasmettere la borreliosi, detta anche malattia di Lyme
! Dermacentor reticulatus: parassita del cane, può portare la babesiosi
Il ciclo vitale delle zecche
Le zecche possono compiere il loro ciclo vitale su uno, due o tre ospiti diversi, tale ciclo biologico è composto da quattro fasi:
! uovo
! larca
! ninfa
! zecca adulta
Una zecca può sopravvivere a lunghi periodi di digiuno, tuttavia gli stadi vitali della zecca, escluso l'uovo, richiedono un pasto di sangue per passare alla fase successiva.
Le zecche sono dotate di un arpione, chiamato rostro, con il quale succhiano il sangue del lro ospite. Le femmine possono aumentare il loro peso di oltre 100 volte.
Un pasto di sangue può durare giorni o settimane, durante questo periodo la zecca rimane costantemente attaccata all'ospite.
Concluso il pasto, la zecca si stacca e, secondo la specie, depone da 100 a 6000 uova in zone appartate e con una fitta vegetazione.
Nel giro di due settimane le uova si schiudono e ne escono le larve, queste cercano un ospite spostandosi nell'erba. Solitamente restano diversi giorni attaccate ad un roditore o ad un uccello prima di lasciarsi cadere.
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Completato il primo pasto inizia la fase successiva. Durante lo stadio di ninfa, iniziano a muoversi in primavera, rimanendo inattiva durante l'inverno.
Trovato un secondo ospite effettuano un secondo pasto, solitamente trovando un roditore, un animale da compagnia o una persona.
Passate ormai alla fase adulta, le zecche passano tutto l'autunno a cercare un ulteriore ospite, anche in questa fase possono trovare un roditore, un altro animale o una persona.
La femmina adulta rimane a nutrirsi sull'ospite per 8/12 giorni, in questo periodo si accoppia con il maschio senza staccarsi dal proprio ospite.
Finito l'accoppiamento le zecche cadono a terra e i maschi muoiono.
La femmina depone le uova in primavera restando inattiva durante l'inverno.
Gli adulti possono sopravvivere tra le foglie morte fino alla primavera, nel caso in cui non trovino un ospite nell'autunno.
Come avviene l'infestazione
Le zecche sono attirate dall'ospite tramite il movimento, il calore e l'anidride carbonica esalata e, quando trovano l’ospite ideale, vi si arrampicano velocemente.
Il morso di una zecca è completamente indolore.
Cosa causano
Esiste un basso rischio di trasmissione di malattie infettive e ma possono causare una rara reazione detta paralisi da zecche, causata dalle nuerotossine inoculate nell'ospite.
Tuttavia, nella maggioranza dei casi, provocano solo una parassitosi esterna risolvibile con un trattamento antiparassitario.
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La rimozione rapida e un trattamento antiparassitario con regolare frequenza prevengono la trasmissione delle malattie infettive. Dato che la trasmissione degli agenti patogeni avviene quando la zecca inocula la sua saliva nell'ospite, occorrono circa 48 ore prima che possa trasmettergli un'eventuale malattia infettiva.
Come prevenire l'infestazione del cane
Esistono vari prodotti antiparassitari che prevengono l'infestazione e uccidono le zecche presenti. Alcuni di questi sono efficaci anche per il controllo di pulci, pidocchi e altri parassiti esterni.
Disponibili in diverse forme (spray, collari e fialette spot on), il veterinario indicherà il prodotto più adatto in base alla razza dell'animale, al suo stile di vita e al rischio di infestazione.
Come rimuovere le zecche
Prevalentemente dopo una passeggiata in boschi, prati o campi (soprattutto se vi hanno sostato greggi di pecore) è bene controllare il cane e asportare le eventuali zecche presenti.
Per individuare le zecche bisogna controllare tutto il corpo dell'animale. Le zecche preferiscono localizzarsi sul collo, sui padiglioni auricolari, sulla testa e tra le dita, ma possono trovarsi ovunque.
Dopo aver verificato che si tratti realmente di una zecca, si afferra dalla base con delle pinzette e si tira delicatamente verso l'alto.
Attenzione a non torcere le pinze ed evitate di schiacciare l'insetto.
Per prevenire il rigurgito di saliva e la conseguente trasmissione di sostanze tossiche o agenti infettivi, è consigliabile evitare di applicare sulla zecca sostanze alcoliche cercando di tramortirla.
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Verificate di aver asportato tutta la zecca dopo la rimozione. Tuttavia, se il rostro dovesse rimanere nella cute, si verificherà una modesta reazione locale, ma nessuna conseguenza grave per l'animale.
La parte interessata va poi pulita con un disinfettante.
Per alcune settimane si potrà formare un granuloma causato dall'infiammazione, chiamato nodulo, nella zona interessata.
Nel caso si voglia far identificare, si può tenere l'insetto in un recipiente ermetico contenente alcol, altrimenti lo si deve eliminare bruciandolo e senza schiacciarlo.
GLI ACARI
Sono parassiti permanenti responsabili di malattie cutanee nei mammiferi. L'azione patogena avviene a causa delle sostanze irritanti liberate, dei traumatismi arrecati alla cute e dalle reazioni immunitarie dell'ospite.
Si nutrono di cellule e secrezioni prodotte dall'ospite, cioè della sua pelle.
Gli acari possono essere di vario genere:
! Sarcoptes scabei: causa un processo infiammatorio scavando gallerie nel derma dell'ospite. Tale processo si manifesta con caduta del pelo, eritemi e violenti pruriti. Prevalentemente colpisce la testa, l'addome e la zona omero-radio-ulnare.
! Notoedres cati: causa prurito intenso e provoca lesioni localizzate alle orecchie e alla nuca dei gatti. La trasmissione di questo acaro avviene con estrema facilità.
! Otodectes cynotis: si manifesta un prurito violento con lesioni dei padiglioni auricolari e porta un’ipersecrezione ceruminosa color marrone. Si insedia esclusivamente nel condotto uditivo esterno di gatti e cani.
! Demodex: si manifesta nelle ghiandole sebacee, dove vive e si moltiplica. In alcune situazioni di stress o terapie cortisoniche il parassita si moltiplica generando la malattia, una bassa carica infestante non è necessariamente sinonimo di malattia.
! Cheiletiella: provoca prurito, seborrea secca ed eritemi, colpisce animali giovani e colonizza tutta la superficie cutanea dell'ospite.
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I Flebotomi
Insetto molto diffuso nel sud Italia, è portatore della leishmaniosi, malattia grave del cane. Vive tra il livello del mare e i 1500 metri di quota. Raggiunge la sua massima attività nel periodo estivo all'alba e al tramonto. Durante queste ore, la femmina del parassita va alla ricerca di cibo e succhia il sangue ai vertebrati. Al contrario della femmina, il maschio di questo parassita non è ematofago.
Gli effetti del flebotomo si presentano sotto forma di zone endemiche, data la bassa mobilità di questo insetto.
Il flebotomo è stato definito papatace per il suo volo caratteristico e silenzioso.
L'insetto si alimenta dell'ospite infetto ingerendo la forma amastigote che muta in promastigote, forma infettante per i mammiferi.
Le zanzare
Molto diffusa nel nord-centro Italia la filariosi, di cui questo insetto è il vettore.
Alimentandosi sull'ospite infetto da filaria, infatti, la zanzara ingerisce le forme larvali della malattia. Le microfilariae mutano all'interno dell'insetto che le trasmette al nuovo ospite durante il pasto seguente.
Vive nelle zone paludose e nei luoghi dove c'è disponibilità di acqua.
Proprio nell'acqua la zanzara compie il suo ciclo vitale e depone le uova.
Profilassi
Consiste nel ridurre la puntura degli insetti e determinarne la morte con un'azione repellente.
Sono disponibili in commercio diversi antiparassitari ad uso tipico, i più pratici sono gli spot-on, resistenti all'acqua, invisibili e facili da applicare. Ogni antiparassitario va comunque utilizzato a seconda del luogo di vita e della specie dell'animale.
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Antipassitari
Alcuni parassiti vivono sul corpo dell'animale tutto l'anno, come acari e pulci. Per zecche, zanzare e flebotomi, invece, basta un trattamento stagionale, poiché questi insetti iniziano la loro attività con l'aumentare della temperatura.
Il trattamento antiparassitario è individuale e consigliato dal medico veterinario.
Sui cani si possono utilizzare prodotti a base di fipronil (s)-methoprene o imidacloprid permetrina per proteggerli dalle pulci.
Nel gatto invece, molti farmaci, se ingeriti, possono causare disturbi nervosi (attenzione alla permetrina). Il trattamento di elezione prevede l’utilizzo di fipronil (s)-methoprene spot-on con cadenza mensile nel periodo estivo e ogni due mesi durante il periodo invernale oppure l’associazione moxidectina e imidacloprid per prevenire infestazioni da pulci, acari e dirofilaria il cui vettore è la zanzara.