MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO 2015-16 – CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ASSEGNAZIONE FINANZIAMENTI D.M. 435/2015
Il progetto affronta nuclei tematici relativi ad aspetti specifici del modello sperimentale di certificazione delle competenze, collegabili anche ad approfondimenti relativi alle Indicazioni/2012.
TEMATICHE SPECIFICHE (CERTIFICAZIONE) LINGUAGGIO DEL DOCUMENTO/ GENITORI LIVELLI DI COMPETENZA, RUBRICHE, ECC.
STRUMENTI RILEVAZIONE DELLE COMPETENZE RAPPORTO DISCIPLINE/COMPETENZE
DIDATTICHE PER COMPETENZA CERTIFICAZIONE E DIVERSITÀ
DIDATTICA PER COMPETENZE RELATIVE ALLE DISCIPLINE:
MATEMATICA STORIA GEOGRAFIA
COMPETENZE DI CITTADINANZA
ELENCO ISTITUZIONI SCOLASTICHE DELLA RETE E NUMERO PARTECIPANTI:
SAIC8A6001 IC “GIOVANNI PAOLO II”-SA
SAIC89200E IC DE CARO LANCUSI
SA1E02200L SCUOLA AGAZZI SALERNO
SAIC8AC00D IC CALCEDONIA
SAEE1400B D.D. BARONISSI
GRUPPO DI PROGETTO GRUPPO DI
PROGETTO n.
Istituto Nominativo Ordine e grado di
scuola / disciplina / qualifica professionale 1.
IC GIOVANNI PAOLO II
SORGENTE CRISTINA D’ANGELO CARMELA PICCHIONI MASSIMILIANO
DOCENTE SP
DOCENTE S.S.I/Mat. e Sc.
DOCENTE S.S.I/SOSTEGNO 2.
IC DE CARO LANCUSI MERIANO ANNA MARIA BOVE LUCIA
DOCENTE SP
DOCENTE S.S.I/Mat. e Sc.
3.
SCUOLA AGAZZI SALERNO
DI MATTEO REGINA CORBI CONCETTA
DOCENTI SP
4.
IC CALCEDONIA SALERNO
LARDO FILOMENA CANTILENA ANGIOLA
DOCENTE SP
DOCENTE S.S.I/Mat. e Sc.
A) PRECEDENTI ATTIVITÀ DI FORMAZIONE E RICERCA SULLE INDICAZIONI NAZIONALI DEL PRIMO CICLO L’attività di formazione nell’anno 2013-14 ha previsto:
La partecipazione di 54 docenti coinvolti nel percorso di Ricerca-Azione.
Incontri dei referenti di progetto delle scuole della rete per l’individuazione delle tematiche da affrontare rispetto ai bisogni formativi rilevati.
Definizione del problema (Dov'è la criticità? Quali sono gli elementi in gioco?)
Confronto sulle Indicazioni Nazionali 2012 (Quali "strumenti" per il miglioramento offrono le Indicazioni? Come cambiare la didattica?)
Individuazione degli attori (Quali e quante classi coinvolgere? Quali approcci metodologici privilegiare per il coinvolgimento degli alunni? Quali percorsi disciplinari ipotizzare? Quali strumentazioni didattiche utilizzare?)
Valutazione della fattibilità’ di quanto ipotizzato in base al tempo e alle risorse umane.
Formulazione dell'ipotesi di ricerca dopo un'ampia negoziazione.
Input informativo/formativo mediante esperti esterni destinato al gruppo di progetto e a tutti i docenti coinvolti nel percorso di ricerca-azione relativo alle tematiche e discipline coinvolte.
Progettazione degli interventi di ricerca azione da realizzare nelle classi durante momenti di formazione specifici.
Elaborazione da parte dei singoli gruppi disciplinari dei diversi strumenti/procedure da sperimentare nelle classi (situazioni strutturate per l’acquisizione e il reimpiego in altri contesti delle attività sperimentate; procedure per un uso specifico delle tic; griglie di osservazione;
momenti specifici per la discussione e la riflessione metacognitiva).
Costruzione di ambienti di apprendimento cooperativi ed interattivi.
Nell’anno 2014-15:
Partecipazione dei venti docenti referenti di progetto al Seminario Formativo “Dalle Indicazioni Nazionali alla valutazione delle competenze: processi da attivare” Relatore Giancarlo Cerini Dirigente tecnico di Bologna.
Incontri di auto-formazione dei referenti di progetto delle scuole della Rete sulla seguente tematica: “Dalle attività di Ricerca –Azione realizzate all’elaborazione di rubriche di valutazione”
(indicatori e descrittori) alla luce del modello ministeriale sperimentale di certificazione delle competenze.
Incontro formativo-informativo dei Referenti e dei docenti coinvolti nel percorso progettuale, coordinato dai dirigenti Scolastici della Rete per la condivisione delle ipotesi di compiti di prestazione, delle rubriche di valutazione e delle modalità di sperimentazione nelle classi in uscita della scuola primaria e del I ciclo d’istruzione, elaborate dal Gruppo di Progetto.
Partecipazione dell’IC “Giovanni Paolo II” all’azione di Audit sull’adozione sperimentale del modello Ministeriale di Certificazione delle competenze per l’anno scolastico 14-15.
Partecipazione dell’“I.C. Giovanni Paolo II” al V Seminario Nazionale “Le competenze tra apprendimento, misurazioni e certificazione: la parola alle scuole” quale scuola rappresentativa della Provincia di Salerno per un meeting point.
B) PRECEDENTI ESPERIENZE DI RICERCA/FORMAZIONE SUI TEMI DELLE COMPETENZE, O DELLA VALUTAZIONE, O DELLA CERTIFICAZIONE
Ogni istituzione scolastica, ha una propria storia educativa e formativa riconducibile agli ambiti trasversali e alle discipline prescelte quali:
l’inclusione con l’esperienza del Progetto Ministeriale I Care nonché quale sede di Centri territoriali per la Disabilità e l’Inclusione ;l’esperienza consolidata da tempo in ambito musicale acclarata sul territorio con la costituzione della pratica vocale strumentale nella scuola primaria di cui al D.M. 8/11con certificazione delle competenze musicali Ente certificatore “Santa Cecilia”; la presenza del Progetto MIUR/CONI con l’implementazione della pratica motoria nella scuola primaria con arricchimento dell’offerta formativa
anche nella scuola dell’infanzia; la valorizzazione delle prassi didattiche, della didattica per competenze, già promosse per l’italiano ed in particolare per la matematica, anche mediante la partecipazione alla gara di matematica a cura dell’Università di Perugia progetto “Matematica & Realtà” con risultati di eccellenza;
l’esperienza pregressa di alcuni Istituti Comprensivi della rete per la costruzione di un curricolo verticale rivisto alla luce delle Indicazioni Nazionali e sperimentato, seppur per piccoli segmenti, nel percorso di ricerca-azione messo in atto nella prima annualità, costruito intorno a nuclei fondanti disciplinari che rappresentano gli standard minimi essenziali; la sperimentazione in ambito valutativo riferito sia al progetto “Qualità e Merito”, sia quale ausilio metodologico per l’individuazione di elementi significativi relativa alla valutazione e alla certificazione delle competenze secondo il glossario del quadro europeo dei titoli e delle qualifiche.
C) INIZIATIVE RELATIVE ALLA CONTINUITÀ DEL CURRICOLO, ALLA DIDATTICA PER COMPETENZE, ALL’INNOVAZIONE DEGLI AMBIENTI DI APPRENDIMENTO
Già da diversi anni le scuole afferenti alla rete hanno costruito un curricolo verticale con particolare attenzione alla continuità tra i diversi ordini di scuola. L’Istituzione Scolastica ha aderito alle proposte progettuali con l’intento di promuovere una didattica innovativa e orientata verso la costruzione di ambienti di apprendimento cooperativi ed interattivi, senza trascurare la diffusione e la disseminazione dei risultati ottenuti in modo che diventassero pratica didattica quotidiana.
Tutto ciò nella convinzione che il forte effetto motivazionale indotto da una didattica innovativa possa concorrere alla promozione, a breve, medio e lungo termine, di un approccio più positivo nei confronti delle discipline di studio e al miglioramento della qualità della scuola, per il ruolo che svolge nell’educazione e nella crescita dei giovani. Fondamentale quindi, è sempre assicurare percorsi di istruzione e formazione di qualità, stimolando l’interesse personale nei confronti di strategie per l’apprendimento permanente.
D) ESPERIENZE RELATIVE ALL’USO DEL MODELLO DI CERTIFICAZIONE E INCIDENZA NELLE PRATICHE DIDATTICHE E NEL RAPPORTO CON I GENITORI.
L’ istituzione scolastica, nella precedente annualità, ha sperimentato il modello ministeriale di certificazione delle competenze, dopo aver adottato, in precedenza, in coerenza con la vigente normativa, un modello elaborato dalle singole scuole attestante il conseguimento di competenze disciplinari. L’adozione del modello ministeriale ha comportato la sperimentazione di un diverso approccio didattico alle discipline, mediante la definizione di prove (compiti di prestazione) che hanno sfidato gli alunni ad applicare a situazioni reali o di studio le conoscenze e le abilità apprese.
PERCORSO DI FORMAZIONE E RICERCA: DESCRIZIONE a. Bisogni formativi individuati dalla rete
La proposta progettuale scaturisce dal fatto che la certificazione delle competenze è considerata come la vera chiave di volta del nuovo sistema di istruzione nel primo ciclo e che per la sua compilazione si rende necessario modificare l’approccio metodologico alle discipline. Lavorando per valutare le competenze si generano tanti dati sugli apprendimenti degli studenti e l’apprendimento costruito e rilevato con l’approccio “competenze” è certamente più ricco (apprendimento significativo, conoscenza concettuale, knowledge in action) di quello rilevato attraverso la didattica disciplinare (apprendimento meccanico, conoscenza dichiarativa e procedurale). In ogni caso, le attività svolte per le competenze consentono di raccogliere elementi anche per la valutazione degli apprendimenti disciplinari. E’ intento della rete quindi, creare e sperimentare strumenti sia per lo sviluppo che per la valutazione delle competenze degli alunni, nell’ottica di un apprendimento verticale e graduale. La scuola del successo formativo non certifica i percorsi scolastici, bensì certifica le competenze che rappresentano il passaporto per la vita futura. Questa è anche la scuola dell’integrazione sulla quale ci si dovrebbe soffermare in considerazione del fatto che per gli alunni diversamente abili si rende necessario approntare certificazioni necessariamente personalizzate, in funzione del PEI adottato per ogni singolo alunno. Ci si propone, pertanto, l’integrazione del modello in
corso di sperimentazione con l’inserimento di n. 2 colonne: la prima, dopo la declinazione del profilo, da destinare ad uno spazio aperto e facoltativo nel quale declinare descrittori di competenza personalizzati; la seconda, posizionata dopo la colonna delle discipline coinvolte, nella quale indicare i fattori contestuali e ambientali, ossia le condizioni esterne favorevoli che hanno impatto sul funzionamento dell’alunno e che lo facilitano nell’espressione della competenza; si propone, in riferimento al punto precedente, l’utilizzo di un sistema di indicatori internazionali che è quello ICF. Tutto l’iter progettuale prevede quindi la realizzazione di attività finalizzate all’acquisizione delle competenze chiave sulle tematiche prescelte, esplicitando modalità didattiche laboratoriali innovative nelle quali l’elemento dell’inclusione della certificazione e della valutazione e dei linguaggi digitali siano significativi e tutti finalizzati alla costruzione di un sapere teso al successo formativo di tutti e di ciascuno.
Per realizzare il percorso ipotizzato saranno previsti momenti di formazione per i docenti delle scuole territoriali in riferimento anche alla personalizzazione del modello di certificazione in funzione del PEI adottato per ogni singolo alunno affinché la certificazione stessa diventi per questi alunni una risorsa per il suo successo formativo.
Dall’esperienza dello scorso anno di sperimentazione del modello è emersa una criticità rispetto alla condivisione dello stesso con i genitori. Pertanto, in questo percorso progettuale si ipotizzano incontri informativi – formativi con le famiglie e produzione di materiali esplicativi riguardanti il linguaggio utilizzato nel modello nonché la prevalente funzione educativa della certificazione, quale attestazione delle competenze in fase di acquisizione, capace di accompagnare le tappe più significative (quinta classe primaria, terza classe secondaria di I grado) del percorso formativo attuato. Al fine di rilevare l’efficacia dell’azione proposta saranno messe in atto procedure di rilevazione della customer satisfaction di tutti gli attori coinvolti nel processo per ricevere il feedback ed eventuali suggerimenti.
b. Laboratori di formazione-ricerca che si intendono avviare (numero e temi da sviluppare)
Attivazione di 3 laboratori disciplinari (matematica, storia e geografia) contestualizzati negli ambiti tematici trasversali prescelti Ambienti di apprendimento e Valutazione formativa e sommativa in raccordo con le Indicazioni 2012.
Input formativo/informativo (esperti interni destinato al gruppo di progetto e ai docenti delle sezioni/classi coinvolte) relativo alle tematiche e discipline coinvolte con l’elaborazione di una didattica per competenze in prosieguo con l’anno precedente per una più diffusa prassi didattica tra i docenti
Sperimentazione di laboratori in orario curriculare nelle sezioni/classi coinvolte garantendo la verticalità (costruzione di un curricolo verticale e valutazione delle competenze) con la presenza di almeno 10 classi delle scuole in rete nonché per alcuni percorsi laboratoriali anche il coinvolgimento di classi parallele secondo una matrice orizzontale quale ulteriore elemento di ricerca, con esplicito riferimento alle metodologie didattiche innovative e gli ambiti trasversali.
Le attività laboratoriali forniranno, in maniera esaustiva, conoscenze, abilità e competenze disciplinari attraverso l'introduzione di soluzioni alternative a percorsi formativi tradizionali; le conoscenze, e le abilità saranno riorganizzate all'interno di percorsi formativi di più ampio respiro con metodologie innovative e nuovi ambienti di apprendimento
Le 'scoperte' saranno collegate alle discipline curriculari, descrivendo, attuando e documentando unità di apprendimento appositamente predisposte nei vari ambiti disciplinari.
Tutto il percorso didattico avrà come obiettivo anche l’adattamento del Modello della certificazione per gli alunni con disabilità promuovendo l’integrazione e il conseguimento dei risultati previsti per ogni singolo alunno.
Il percorso progettuale favorirà azioni di orientamento degli studenti in ingresso e in uscita, finalizzate alla promozione di scelte consapevoli per il successo formativo attraverso il raggiungimento dei traguardi di sviluppo delle competenze e la sperimentazione sul campo che interpreti con competenza e professionalità le richieste nazionali alla luce delle esigenze locali, valorizzando le risorse professionali disponibili.
Considerata l’importanza della valutazione come parte integrante del processo formativo, le scuole della rete intendono riservare una parte del progetto ad essa. Le valutazioni più usate sono di tipo
sommativo e misurano con test ed esami il grado di apprendimento degli studenti o valutano l’insegnamento scolastico secondo i risultati ottenuti. La valutazione, tuttavia, assume anche una dimensione “formativa’ quando è basata su frequenti valutazioni interattive dei progressi compiuti dagli studenti e delle loro capacità di comprensione... Essa è anche importante per migliorare l’equità nei risultati degli studenti e per sviluppare le loro capacità di “imparare ad imparare”. La certificazione non è sostitutiva della valutazione, ma comporta un approccio valutativo diverso, basato sull’utilizzo del bagaglio di conoscenze ed abilità apprese dall’alunno nel risolvere situazioni problematiche complesse e inedite, che richiedono una ristrutturazione continua dei saperi, facendo ricorso a modalità di apprendimento cooperativo e laboratoriale.
c. Modalità organizzative dei laboratori (per ogni laboratorio specificare metodologia, conduzione, durata)
attivazione di laboratori disciplinari (matematica, storia e geografia) contestualizzati negli ambiti tematici trasversali prescelti Ambienti di apprendimento e Valutazione formativa e sommativa in raccordo con le Indicazioni 2012.
Attuazione, nelle classi partecipanti e nell'ambito di un periodo di tempo stabilito riferito alle procedure elaborate.
Realizzazione di attività ed esperienze attraverso la sperimentazione di un ventaglio di opportunità per potersi approcciare in modo 'nuovo ed accattivante' alle discipline, per la costruzione di un sapere unitario finalizzato al raggiungimento di competenze per assicurare una più sicura spendibilità nella prosecuzione degli studi.
Utilizzo delle discipline quali chiavi di lettura interpretative con il loro valore formativo.
Utilizzo di un metodo di lavoro costruttivista (learning by doing), con sondaggi per ricevere il feedback degli alunni .
Formazione di un gruppo di lavoro degli alunni unito nell’ottica di un apprendimento cooperativo (cooperative learning) e attivazione di una positiva interdipendenza per promuovere l’inclusione.
Utilizzo della tecnologia applicata all’apprendimento: gli allievi, facendo esperienza di una pratica concreta, hanno traggono beneficio in termini di ricaduta sull’apprendimento.
d. Attività di sperimentazione a scuola e sua articolazione (tempi e modalità)
I docenti delle classi interessate dalla sperimentazione, in orario curriculare, attueranno le attività proposte dal gruppo di progetto:
Elaborazione di compiti di prestazione attraverso la didattica per competenze
•Elaborazione di Rubriche di valutazione funzionali alla compilazione del modello di certificazione e di griglie di valutazione.
•Somministrazione di compiti autentici agli alunni delle classi quinte di Scuola Primaria, terze di Scuola Secondaria di I grado.
I tempi di realizzazione previsti sono:
• I FASE: NOVEMBRE/DICEMBRE Condivisione del progetto e definizione delle attività tra i referenti delle scuole.. Incontro con i genitori di carattere informativo/formativo sulle finalità e priorità del Sistema Nazionale di Istruzione e Indicazioni nazionali 2012 e modello ministeriale per la certificazione delle competenze Incontri con i docenti delle classi coinvolte nella sperimentazione a cura dei docenti referenti di ogni singola istituzione scolastica. Preparazione dei materiali e strumenti didattici (compiti di prestazione, autobiografia cognitiva….)Per gli alunni disabili si procederà ad elaborare specifici percorsi finalizzati anche essi alla certificazione di competenze secondo un modello sperimentale che accolga le loro istanze formative
• GENNAIO/MARZO: Attivazione dei Laboratori didattici disciplinari prioritariamente in classi con alunni con disabilità
• APRILE: Monitoraggio con indicatori e descrittori relativi alle metodologie adottate e validazione dei materiali e strumenti didattici adottati. Incontro con le famiglie con report delle risultanze monitorate.
• MAGGIO: Predisposizione di eventuale modello di certificazione coerente alla sperimentazione attuata.
• GIUGNO: Adozione condivisa con i genitori del modello di certificazione
Lo scopo della progetto, sulla scorta delle precedenti esperienze sarà di elaborare e validare strumenti utili a tutti i docenti per attuare un’azione didattica realmente capace di promuovere lo sviluppo delle competenze degli alunni. Diffusione di una didattica per competenze che valorizzi la centralità dell’alunno e il relativo processo di apprendimento Valorizzazione dell’esperienza attiva in contesti significativi con eventuale adozione di un modello sperimentale di certificazione delle competenze che includa indicatori e descrittori anche per gli alunni con disabilità. Compartecipazione attraverso seminari territoriali per la diffusione della sperimentazione del modello e degli strumenti didattici e modalità didattiche adottate.
e. Modalità di documentazione del percorso formativo e di ricerca e prodotti attesi (dossier, rubriche, repertori, ipotesi di curricoli…)
Tutto il materiale prodotto da ciascun gruppo disciplinare rappresenterà la documentazione del
percorso progettuale messo in atto che sarà raccolta in un supporto multimediale e pubblicato sul sito web della scuola capofila, nonché condiviso con tutte le scuole della rete. Il materiale sarà a disposizione del Nucleo nazionale f. Presentazione, diffusione, confronto sulle esperienze realizzate tra gli operatori scolastici e con i genitori
Coinvolgimento dei docenti con seminari e incontri informativi sulle pratiche effettuate. Partecipazione dei genitori ad incontri informativi su Indicazioni nazionali 2012 e relazione con le 8 competenze chiave per la cittadinanza e l’apprendimento permanente. Condivisione terminologica per una definizione condivisa del progetto educativo e del curricolo
condivisione dei materiali prodotti durante le attività di laboratorio
g. Momenti formativi e informativi rivolti ad altre scuole del territorio (anche non sperimentali) Seminari, incontri sul territorio con invito anche alle scuole secondarie di II grado