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La Globalizzazione2

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Academic year: 2021

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Prof.ssa Tocci

LA GLOBALIZZAZIONE

Cos’è

Il termine GLOBALIZZAZIONE è utilizzato e si è diffuso da circa trent’ anni per indicare una sempre più forte interdipendenza fra tutte le aree del mondo, soprattutto, ma non solo, economico.

La parola si collega all’aggettivo globale che significa totale, cioè che riguarda il globo, tutto il mondo.

La globalizzazione è stato il risultato di un processo storico attraverso il quale i Paesi del mondo sono entrati sempre più strettamente in relazione tra loro, modificando le condizioni di vita di miliardi di uomini e donne. Questo termine è usato nel campo della cultura, dell’informazione, dell’economia. Dal punto di vista economico, la globalizzazione ha creato un unico spazio economico mondiale.

Cause

Questo processo è stato reso possibile dalla rivoluzione dei trasporti (marittimi, ferroviari e aerei) e dalla rivoluzione tecnologica (Internet), che hanno accresciuto enormemente gli scambi commerciali, la mobilità delle persone e la diffusione di informazioni, di conoscenze e di idee. Ma la globalizzazione, come abbiamo detto, non è solo un processo economico: i fenomeni descritti trasformano profondamente i territori e le società, in quanto i mezzi di comunicazione consentono il confronto tra idee e

valori anche molto diversi tra loro e questo incontro

produce una crescita culturale e un avvicinamento tra i popoli.

Quando si parla di globalizzazione si deve distinguere tra globalizzazione

economica e globalizzazione culturale. Globalizzazione dell’economia

Negli ultimi decenni il mondo si è sempre più trasformato in un gigantesco

MERCATO SENZA FRONTIERE. Per mercato si intende lo scambio

economico-commerciale di beni, materie prime, servizi. Un mercato globalizzato è stato reso possibile dal fatto che si sia lasciata più libertà al

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mercato, riducendo al minimo l’intervento degli Stati, lasciando più spazio all’intervento dei privati. Ciò ha comportato anche una globalizzazione nelle attività di produzione di un manufatto, distribuendo in più Paesi le fasi di produzione.

Il commercio di merci (materie prime e manufatti) e servizi ha assunto una dimensione mondiale grazie alla eliminazione o riduzione delle tariffe doganali (tasse da pagare alla dogana per il passaggio da un Paese all’altro); grazie al fatto che siano stati ridotti notevolmente i tempi e i costi dei trasporti delle merci. Inoltre decisiva è stata l’introduzione di reti e mezzi di comunicazione (Internet, cellulari, TV satellitari) che hanno velocizzato e reso più economica la circolazione di informazioni, immagini, denaro e prodotti. In particolare potente strumento della globalizzazione, a partire dagli anni Novanta del secolo scorso, è stato lo sviluppo di Internet, la rete telematica in grado di collegare su scala mondiale tutti i computer e le loro attività.

Organizzazioni internazionali

Esistono organizzazioni internazionali: il Fondo

Monetario Internazionale (FMI), la Banca Mondiale e il WTO (Organizzazione Mondiale

del Commercio). Lo scopo di queste

organizzazioni è: favorire l’integrazione

economica attraverso la libera circolazione di merci e di capitali; rendere soggetti attivi sul

mercato mondiale anche i Paesi meno

sviluppati.

Tuttavia queste organizzazioni sono state spesso criticate e accusate di favorire nel mercato mondiale i Paesi più sviluppati.

Le multinazionali

Le principali protagoniste della globalizzazione sono le multinazionali.

Le multinazionali sono aziende che hanno spostato alcune parti delle loro attività in diversi Paesi. Quindi in questo grande mercato globale si ha che un prodotto sia progettato, per esempio, da un’azienda con la sede nel Nord Europa, realizzato con materie prime che arrivano da un Paese africano, lavorato in un Paese asiatico, assemblato e confezionato in un Paese dell’Europa orientale, infine, distribuito nei mercati di tutto il mondo.

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La scelta di organizzare la produzione in differenti luoghi della Terra è dovuta a vari motivi: risparmiare sul costo del lavoro, trasferendo la produzione in Paesi dove il salario pagato ai lavoratori è più basso, ottenere vantaggi fiscali, conquistare nuovi mercati e nuovi clienti.

Questo trasferimento della produzione in Paesi dove il costo del lavoro è

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