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287 286 Elettrodotto di grande trasporto dalle Alpi piemontesi all'Italia centrale

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condo schemi vari e da servire p e r esperienze di- verse. Nello studio del p r o g r a m m a di p r o v e sulla trasmissione a corrente c o n t i n u a , da p a r t e di chi scrive, è stato t e n u t o conto sia dei risultati n o t i attraverso la l e t t e r a t u r a tecnica, sia di quelli a v u t i d i r e t t a m e n t e dalle esposizioni d e l l ' u l t i m a r i u n i o n e del c o m p e t e n t e Comitato di studio della C . I . G . R . E . t e n u t o a P a r i g i all'inizio del giugno scorso, sia di q u e l l i dedotti da u n a visita c o m p i u t a verso la fine dello stesso mese agli i m p i a n t i s p e r i m e n t a l i di T r o l l h ä t t a n .

Sia che un giorno la tecnica si orienti verso im- p i a n t i a c o r r e n t e continua ad altissima tensione p e r effettuare l'interconnessione a grandissima di- stanza, con reti « sovrapposte » a quelle at- t u a l i trifasi, come è o p i n i o n e di q u a l c h e e m i n e n t e tecnico svedese, sia che questo sistema resti circo- scritto a casi speciali come quello dell'Isola di G o t l a n d , in cui si richieda u n a trasmissione in cavo e il sistema si i m p o n g a p e r l'economia conseguente in questo, sulla u t i l l t à di tali esperienze n o n pos- sono aversi d u b b i . T a n t o p i ù c h e , a n c h e se possa n u t r i r s i q u a l c h e perplessità circa l'avvenire della trasmissione a c o r r e n t e c o n t i n u a , si deve riconoscere che la posizione di sfavore che questa ha oggi in confronto con la trasmissione trifase è dovuta in gran p a r t e alla notevole c o m p e t e n z a che noi abbia- mo dei p r o b l e m i di q u e s t ' u l t i m a , d o p o oltre mezzo secolo di esperienze, m e n t r e ben poca conoscenza possediamo sui p r o b l e m i dell'esercizio della p r i m a . P e r le esperienze di esercizio, vivamente auspi- cabili accanto a quelle di l a b o r a t o r i o , n o n m a n c a n o in Italia sistemi di i m p i a n t i su cui esse p o t r e b b e r o essere effettuate, con schemi semplici che n o n com- p o r t i n o l ' i n t e r r u z i o n e a corrente c o n t i n u a . Non p u ò p e n s a r s i , a questo r i g u a r d o , ad allacciamenti di im- p o r t a n z a considerevole, a n c h e se p e r q u a l c u n o di essi le potenze r e l a t i v a m e n t e n o n g r a n d i da tra- smettere e le lunghezze notevoli delle linee di tra- smissione, o, c o m u n q u e , i costi elevati di q u e s t e , p o t r e b b e r o fare s p e r a r e vantaggi economici dal- l'uso della corrente continua ; questa infatti n o n evi- t e r e b b e forse n e m m e n o oggi agli i m p i a n t i un carat- t e r e « s p e r i m e n t a l e » inammissibile e all'esercizio u n a eccessiva suscettibilità di fronte alle alee del- l'esperienza stessa. Esistono invece a n c h e da noi casi, n o n m o l t o dissimili da quello dell'Isola di G o t l a n d in Svezia, di isole a n o n grande distanza dalla t e r r a ferma, c h e , n o n avendo risorse i d r a u l i - c h e , sono a l i m e n t a t e da centrali t e r m o e l e t t r i c h e locali e p o t r e b b e r o essere allacciate u t i l m e n t e alle reti elettriche del continente attraverso linee di trasmissione in cavo : forse p e r q u a l c u n o di essi, a n c h e in conseguenza del modesto valore delle po- tenze da t r a s m e t t e r e , e q u i n d i di quelle da instal- lare nelle sottostazioni di conversione, il confronto economico p o t r e b b e risolversi a favore della solu- zione a c o r r e n t e c o n t i n u a .

Antonino Asta Bari - Istituto di Elettrotecnica della Facoltà d'In-

gegneria.

a Giancarlo Vallauri

Elettrodotto di grande trasporto dalle Alpi piemontesi all'Italia centrale

Dopo avere accennato ai vantaggi che derivano dall'interconnessione fra impianti elettrici con particolare riferimento alla situazione italiana, si illustrano origine e scopi dell'elettrodotto a 220.000 Volt Valle Aosta - Valle Orco - Torino - Italia Centrale. Segue una breve descrizione delle caratteristiche costruttive

dei quattro tronchi costituenti tale elettrodotto.

La p r o d u z i o n e di energia elettrica in I t a l i a , come in ogni a l t r o P a e s e , è a n d a t a c o n t i n u a m e n t e a u m e n t a n d o e, d o p o la pausa imposta dagli eventi dolorosi degli u l t i m i a n n i di g u e r r a , ha ripreso l ' a n d a m e n t o crescente, con i n c r e m e n t i a n n u i a n c h e superiori a quelli che si verificarono negli a n n i an- te-guerra. I valori a n n u a l i di p r o d u z i o n e n a z i o n a l e , che avevano toccato u n a p u n t a massima all'inizio della g u e r r a , sono stati negli u l t i m i anni l a r g a m e n t e s u p e r a t i . Nello scorso 1951, la p r o d u z i o n e comples- siva italiana ha quasi raggiunto infatti i 30 m i l i a r d i di k W h .

La massima p a r t e di questa p r o d u z i o n e p r o v i e n e , come ognuno sa, dai corsi d ' a c q u a delle vallate al- pine ed a p p e n n i n i c h e , preziosa sorgente di energia p e r il nostro Paese scarsamente dotato di altre ri- sorse basilari p e r la vita e l'attività di u n a nazione m o d e r n a . A n n o p e r a n n o vengono costruiti nuovi i m p i a n t i e, a poco a p o c o , t u t t e le vallate e persino

i grandi corsi d ' a c q u a in p i a n u r a , vengono attrez- zati con le o p e r e i d r a u l i c h e e gli i m p i a n t i elettrici necessari p e r la p r o d u z i o n e d e l l ' e n e r g i a . Ma, evi- d e n t e m e n t e , esistono limiti tecnici ed economici alle possibilità di utilizzare n u o v e derivazioni. I p r i m i i m p i a n t i realizzati furono quelli c h e , p e r le circostanze n a t u r a l i , si p r e s e n t a v a n o m a s s i m a m e n t e convenienti e di p i ù facile costruzione. Il costo e le difficoltà tecniche di quelli successivamente af- frontati furono e sono s e m p r e maggiori.

P u r sussistendo ancora n u m e r o s e , interessanti e convenienti possibilità di costruire i m p i a n t i idro- elettrici, si è tuttavia cominciato a fare ricorso, a n - che n e l nostro P a e s e , ad altre fonti di energia, e ciò sia p e r i m p i a n t i aventi essenzialmente c a r a t t e r e di riserva, come avviene p e r le centrali termoelet- t r i c h e destinate a funzionare con combustibili di i m p o r t a z i o n e , sia a n c h e p e r le centrali destinate ad effettuare p r o d u z i o n e c o n t i n u a , come essenzial- m e n t e si verifica nel caso di funzionamento con m e t a n o , la cui relativa a b b o n d a n z a , r e c e n t e m e n t e constatata, r e n d e possibile un tale i m p i e g o .

D ' a l t r o lato il progresso della tecnica delle gran- di trasmissioni di energia elettrica, via via conse- guito negli u l t i m i decenni, ha messo in evidenza u n mezzo essenziale p e r utilizzare n e l m o d o p i ù razionale e conveniente t u t t e le risorse energetiche di varie c a r a t t e r i s t i c h e : l'interconnessione fra im- p i a n t o ed i m p i a n t o , fra rete e r e t e .

In ogni Paese la tecnica dell'interconnessione ha avuto in questi u l t i m i a n n i il p i ù grande sviluppo.

È stato realizzato in altre Nazioni, come gli Stati Fig. 1. - Planimetria generale dell'elettrodotto.

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ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952 ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952

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CENNI BIBLIOGRAFICI

Senza riportare una bibliografìa completa, sono citati di seguito alcuni lavori che hanno più immediata atti- nenza con gli argomenti riassunti nel testo.

[1] B. D. BEDFORD, F. R. ELDER, C. H. WILLIS, Power

transmission by direct current, G.E.R., 1936, pag. 220.

R. LOMBARDI, La conversione statica dell'energia elet- trica nei riguardi della trasmissione a grandi distanze, Bol- lettino C.G.E., 1940, pag. 69.

[2] P. EGLOFF, La première transmission d'energie par courant continu, 50 000 V, à l'aide de mutateurs, Revue B.B.C., 1939, pag. 92.

[3] Notizie sulle più considerevoli fra queste espe- rienze possono trovarsi principalmente in:

H. KELLER, Grâce à de nouveaux progrès, il est mainte- nant possible de réaliser, à l'aide de mutateurs, une première installation de transmission d'énergie par courant continu à haute tension, Revue B.B.C., 1945, pag. 310; oltre che in [4] K. BAUDISCH, Energieübertragung mit Gleichstrom hoher Spannung, Springer, 1950.

[5] U. LAMM, Progrès réalisés en Suède dans le trans- port de l'énergie en courant continu à haute tension, C I . G.R.E., 1948, rapp. n. 411.

[6] U. LAMM, High voltage d.. c. power transmission.. A pioneer project, A.S.E.A. Journal, 1950, pag. 172.

A. RUSCK, B. G. RATHSMAN, U. GLIMSTEDT, Transport

d'énergie à haute tension en courant continu du continent suédois jusqu'à l'île de Gotland, C.I.G.R.E., 1950, rapp.

n. 406.

G. B. RATHSMAN, U. LAMM, The Gotland H.V.D.C. link:

present progress, Direct Current, 1952, pag. 2.

[7] U. LAMM, Postes de convertisseurs à vapeur de mercure pour la transmission de courant continu à haute tension, C.I.G.R.E., 1946, rapp. n. 133.

[8] C. BRYNHILDSEN, Etat actuel de la construction des mutateurs destinés à la transmission d'énergie par courant continu à haute tension, Revue B.B.C., 1945, pag. 318.

[9] P. CHEVALLEY, E. EICHERBERCER, C H . EHRENSPERGER,

Disjoncteurs pour courant continu à haute tension, Revue B.B.C., 1945, pag. 248.

[10] H. HIGHFIELD, The transmission of electric energy by direct current on the series system, J.I.E.E., 1907, pagi- na 471; 1912, pag. 848; 1913, pag. 640.

[11] S. P. FARWELL, Corona produced by continuous po- tential, A.I.E.E. Proc, 1914, pag. 1693.

[12] E. MARX, H. GÖSCHEL, Koronaverluste bei hoher Gleichspannung, E.T.Z., 1933, pag. 1112.

G. DE FASSI, Effetto corona in tensione continua, Elet- trotecnica, 1935, pag. 163.

[13] F. HABERLI, La terre utilisée comme conducteur de retour dans la transmission d'énergie à grande distance, Revue B.B.C., 1941, pag. 303.

R. LUNDHOLM, Esperiences suédoises de transmission de courant continu à travers le sol, C.I.G.R.E., 1946, rapp.

n. 134. 1

C. E. SÖDERBAUM, J. BECKIUS, M. BÖCKMAN, R. LU D-

HOLM, Transport en courant continu avec retour par la terre, C.I.G.R.E., 1948, rapp. n. 401.

[14] U. LAMM, Progrès réalisés en Suède dans le trans- port de l'énergie en courant continu à haute tension, C I . G.R.E., 1950, rapp. n. 408.

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Fig. 2. - Schemi dei sostegni per il tronco Valle d'Aosta - Valle Orco.

A) tipo di media montagna: rettifilo; B) tipo di alta montagna: rettifilo; C) tipo di media montagna: amarro; D) tipo di alta montagna: amarro.

Uniti d ' A m e r i c a , il funzionamento interconnesso di reti vastissime, corrispondenti talora p e r caratteri- stiche elettriche a p i ù Stati E u r o p e i r a g g r u p p a t i . I vantaggi sono evidenti : la p o t e n z a comples- siva da prevedersi a disposizione come riserva p u ò risultare notevolmente r i d o t t a ; la garanzia di con- t i n u i t à nell'esercizio diviene quasi assoluta; possono venire utilizzati p e r il massimo n u m e r o di ore gli i m p i a n t i di p r o d u z i o n e m a g g i o r m e n t e economica facendo funzionare al m i n i m o quelli di m i n o r e ren- d i m e n t o o c o m u n q u e di p r o d u z i o n e p i ù costosa.

Oltre a t u t t i questi vantaggi, l'interconnessione, nel nostro P a e s e , consente di utilizzare nel migliore m o d o le risorse i d r a u l i c h e delle varie regioni che p r e s e n t a n o , c o m ' è n o t o , caratteristiche a l q u a n t o di- verse.

Infatti il regime idrologico dei corsi d ' a c q u a al- p i n i , con m a g r e invernali e m o r b i d e estive, trova riscontro, con a n d a m e n t o inverso, nel regime dei corsi d ' a c q u a a p p e n n i n i c i . Il collegamento fra im- p i a n t i a l p i n i e a p p e n n i n i c i riesce perciò di estrema utilità n e l l ' e c o n o m i a generale dell'esercizio idro- elettrico, sia p u r e con q u a l c h e limitazione dovuta alla diversa entità delle risorse alpine in confronto a quelle a p p e n n i n i c h e e anche alla possibilità di Fig. 3. - Schemi dei sostegni per il tronco Torino-Arquata.

A) sostegno di rettifilo; B) sostegno di amarro.

Le F . S . , p e r l ' i n c r e m e n t a r s i dei traffici e l'esten- dersi dell'elettrificazione, avevano necessità di p r e - disporre nuove possibilità di alimentazione della regione piemontese e ciò s o p r a t t u t t o in vista della futura adozione della trazione elettrica sulla linea ferroviaria p a d a n a (Torino-Milano-Venezia) su quella verso Aosta e su a l t r e ancora. Questa ne- cessità non aveva c a r a t t e r e i m m e d i a t o , ma era, p e r c o n t r o , destinata ad avere, con il passare del t e m p o , s e m p r e maggior rilievo.

Risultava p e r t a n t o u n a concomitanza di interessi fra l ' A . E . M . di T o r i n o e le F . S . , alla costruzione della linea T o r i n o - A r q u a t a - P o n t r e m o l i con possi- bilità di massima utilizzazione iniziale da p a r t e del- l ' A . E . M . e di graduale sostituzione dell'utilizzazio- ne delle F e r r o v i e a quella d e l l ' A . E . M . , ferma r e s t a n d o , in ogni m o m e n t o , la funzione di intercon- nessione p e r scambi di energia e di riserva a van- taggio delle due r e t i , A . E . M . e F . S . , e d e l l ' i n t e r o sistema elettrico nazionale.

I due t r a t t i T o r i n o - A r q u a t a ed A r q u a t a - P o n t r e - m o l i , di 112 e 9 2 , k m , vennero costruiti quasi p e r intero rispettivamente da p a r t e d e l l ' A . E . M . e delle F . S . Nei p r i m i mesi del 1951 il collegamento e n t r ò in esercizio, connesso a T o r i n o con la r e t e del- l ' A . E . M . ed a P o n t r e m o l i con la rete delle F . S . , p e r a t t u a r e scambi di energia fra l ' A . E . M . e gli im- p i a n t i della Società T e r n i n e l l ' A p p e n n i n o c e n t r a l e . La costituzione del Consorzio Elettrico B u t h i e r da p a r t e d e l l ' A . E . M . di T o r i n o , delle F . S . e della Nazionale Cogne con un notevole p r o g r a m m a di co- struzioni i d r o e l e t t r i c h e in Valle di Aosta rese ne- cessaria l'attuazione di un collegamento fra questa Valle e T o r i n o con percorso tale da connettere p u r e gli i m p i a n t i che l ' A . E . M . ha in esercizio, in co- costruzione ed in p r o g e t t o nella Valle Orco. L ' u n i c o possibile tracciato era evidentemente quello per- corrente in t u t t o il loro sviluppo la Valle Savaran- che e la Valle Orco valicando il Colle del Nivolet.

Anche questo tronco di linea è stato p r o g e t t a t o con caratteristiche analoghe a quelle dei t r o n c h i T o r i n o - A r q u a t a ed A r q u a t a - P o n t r e m o l i , salve, be- ninteso, le p a r t i c o l a r i esigenze connesse con le ele- vate q u o t e a l t i m e t r i c h e del tracciato. La costruzio- n e , iniziata nella scorsa estate, è a t t u a l m e n t e in corso.

In un p r i m o t e m p o il collegamento con la Valle di Aosta funzionerà a 130 k V , come del resto, quel- lo T o r i n o - P o n t r e m o l i . Di conseguenza, p e r la tra- smissione dell'energia da R o s o n e , in Valle Orco, a T o r i n o , p o t r à venire utilizzata la linea a due t e r n e 130 kV che l ' A . E . M . ha costruito nel corso degli u l t i m i mesi e che è in esercizio dalla fine agosto 1952.

Sono p e r a l t r o già in corso gli studi, i rilievi ed i tracciamenti del tronco a 220 kV R o s o n e - T o r i n o , la cui costruzione verrà q u a n t o p r i m a iniziata. Sarà così c o m p l e t a t o il collegamento a 220 kV fra la Valle d'Aosta, la Valle Orco, T o r i n o , A r q u a t a e P o n t r e m o l i , con lunghezza complessiva di oltre 300 k m . A P o n t r e m o l i l ' e l e t t r o d o t t o si inserisce in un vasto sistema di linee a 130 kV ed a 220 kV colle- gate con i maggiori i m p i a n t i idroelettrici d e l l ' A p -

Fig. 4. - Tronco Valle d'Aosta - Valle Orco: sostegno di rettifilo in Valle Orco.

p e n n i n o e con le centrali geo-termo-elettriche to- scane nella zona di L a r d e r e l l o .

Nel suo insieme il collegamento costituisce u n o dei lati d e l l ' i d e a l e t r i a n g o l o , completato dal fascio di linee con a n d a m e n t o longitudinale lungo la Valle del Po e da quelle che in direzione n o r d - s u d con- nettono gli i m p i a n t i della regione Veneta e T r e n - tina con l ' A p p e n n i n o C e n t r a l e . Ai vertici di que- sto triangolo stanno i collegamenti con la F r a n c i a , con l'Austria e con l'Italia m e r i d i o n a l e .

Un p r o g e t t o di massima r e c e n t e m e n t e e l a b o r a t o in sede internazionale dalla Commissiqne di stu- dio p e r le connessioni internazionali d e l l ' U n i o n In- t e r n a t i o n a l e des P r o d u c t e u r s et D i s t r i b u t e u r s d ' E - nergie E l e c t r i q u e , ha d e l i n e a t o , in p r i m a imposta- zione, la s t r u t t u r a della rete a 380 kV p e r la g r a n d e interconnessione tra gli Stati d e l l ' E u r o p a Occiden- tale, come si è sopra accennato. Questo schema di rete si appoggia a tronchi di linea già realizzati p e r il futuro esercizio a 380 k V , in F r a n c i a , in Svizzera ed in G e r m a n i a , nonchè agli studi ed ai progetti a t t u a l m e n t e in corso di sviluppo nei vari Paesi.

La rete e u r o p e a , secondo tale p r o g e t t o , t e r m i n e - r e b b e a sud con un e l e m e n t o con a n d a m e n t o est- -ovest posto a m e r i d i o n e della catena a l p i n a , con- nesso nella regione Veneta con linee verso l'Austria

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952

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ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952

parziale sfasamento e sovrapposizione dei periodi di caratteristiche opposte. In ogni caso tale inter- connessione costituisce u n ' o t t i m a e valida integra- zione delle funzioni espletate dai serbatoi stagio- n a l i , esistenti t a n t o nelle regioni a l p i n e q u a n t o in quelle a p p e n n i n i c h e .

T u t t e queste ragioni h a n n o g r a d a t a m e n t e dato origine, anche in Italia, alla costruzione di linee con caratteristiche a d a t t e a consentire la trasmis- sione di grandi q u a n t i t à di energia, e cioè linee p e r tensione di esercizio di 220 k V , che sino a ieri era la massima tensione adottata p e r i grandi elettro- dotti. Si è venuta così d e l i n e a n d o u n a vera e p r o p r i a rete nazionale di interconnessione in grado soprat- t u t t o di p e r m e t t e r e scambi di energia fra le regioni A l p i n e e quelle A p p e n n i n i c h e . F r a t t a n t o già si di- scute e si traccia u n a rete di interconnessione euro- pea con linee a tensione ancora p i ù elevata (380 kV) per p o t e r realizzare in larga m i s u r a scambi di energia fra Paesi e Paesi e d a r e così la p i ù razio- nale utilizzazione alle fonti energetiche a disposi- zione delle varie n a z i o n i .

Un elemento di p r i m a r i a i m p o r t a n z a nella rete italiana, di cui vogliamo qui t r a t t a r e , è il collega- m e n t o fra le Alpi occidentali e l'Italia c e n t r a l e . I p r i m i due tronchi di questo e l e t t r o d o t t o , colleganti T o r i n o con A r q u a t a Scrivia e P o n t r e m o l i s u l l ' A p - p e n n i n o ligure-toscano, e b b e r o origine p e r inizia- tiva d e l l ' A z i e n d a Elettrica M u n i c i p a l e di T o r i n o e delle Ferrovie dello Stato con lo scopo di soddisfare concomitanti necessità dei due E n t i .

L ' A . E . M . di T o r i n o con i suoi i m p i a n t i in Valle della Dora R i p a r i a e in Valle d e l l ' O r c o , p u r dotati di notevoli serbatoi stagionali, aveva tuttavia un considerevole s u p e r o estivo di energia c h e , p e r la sua discontinuità, aveva necessariamente m i n o r p r e - gio dell'energia p r o d u c i b i l e con continuità n e l l ' a n n o e trovava difficile collocamento in utenze stagionali locali. T a l e supero era destinato p e r a l t r o ad atte- nuarsi g r a d a t a m e n t e , di m a n o in m a n o che gli im- p i a n t i in costruzione ed in p r o g e t t o , con ingenti possibilità di accumulo stagionale, a v r e b b e r o , con la nuova p r o d u z i o n e di energia, valorizzato anche quella degli i m p i a n t i m e n o recenti.

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e la G e r m a n i a , nella regione L o m b a r d a con le linee svizzere già costruite p e r futuro funzionamento a 380 kV ed in P i e m o n t e con la r e t e francese; Vene- zia, Milano e T o r i n o sarebbero i centri di smista- m e n t o e di collegamento della r e t e e u r o p e a con quella nazionale italiana.

L ' e l e t t r o d o t t o Valle d ' A o s t a - P o n t r e m o l i si inse- risce o r g a n i c a m e n t e nello schema generale che così si delinea e la sua funzione acquista a n c h e mag- giore rilievo in vista di s e m p r e p i ù intense trasmis- sioni di energia con c a r a t t e r e nazionale ed anche in- t e r n a z i o n a l e .

C a r a t t e r i s t i c h e t e c n i c h e d e l c o l l e g a m e n t o A) Tronco Valle d'Aosta - Valle Orco.

Il tracciato di questo tronco ha origine alla Sot- tostazione di C h a v o n n e del C . E . B . in costruzione presso la centrale o m o n i m a della Nazionale Cogne;

risale la Valsavaranche e, p e r il Colle del Nivolet, e n t r a in Valle Orco ove fa capo alla centrale di Rosone d e l l ' A . E . M .

La lunghezza complessiva della linea è di 56 k m , di cui circa 10 km a quota superiore ai 2000 m (zona di alta m o n t a g n a ) , con massimo a 2726 m, e 46 km a q u o t e comprese fra 650 e 2000 m (zone di m e d i a m o n t a g n a ) .

I sostegni sono del t i p o a Y con u n a t e r n a di c o n d u t t o r i in un p i a n o orizzontale e due funi di g u a r d i a . La s t r u t t u r a dei sostegni è costituita da e l e m e n t i t u b o l a r i in acciaio, connessi m e d i a n t e flan- ge ovvero m e d i a n t e schiacciamento dei t u b i e bul- l o n a t u r a , come verrà p i ù avanti accennato a p r o p o - sito del tronco T o r i n o - A r q u a t a .

Le fondazioni sono in calcestruzzo a p i e d i n i se- p a r a t i , salvo fondazioni speciali p e r t e r r e n i alla- gabili.

Il calcolo dei sostegni è stato effettuato con le ipotesi delle n o r m e in vigore, m a g g i o r a n d o la ve- locità massima del vento fino a 150 km a l l ' o r a , considerando u n a t e m p e r a t u r a m i n i m a di — 35 °C e t e n e n d o conto di un sovraccarico massimo di neve sui c o n d u t t o r i di energia p a r i a 8 k g / m nella zona di alta m o n t a g n a e 6 k g / m nelle zone di m e d i a m o n t a g n a . P e r la fune di guardia il sovraccarico massimo di neve è stato valutato a 5 k g / m in alta m o n t a g n a e 4,5 k g / m in m e d i a m o n t a g n a .

L ' i s o l a m e n t o nella zona di alta m o n t a g n a è co- stituito da catene con 19 elementi in sospensione e 2 x 20 elementi in a m a r r o . Nelle zone di m e d i a m o n t a g n a vengono m o n t a t i 18 elementi in sospen- sione e 2 x 20 in a m a r r o . Il t i p o degli isolatori in a m a r r o è, in t u t t e le zone, quello con carico critico di 9000 kg. Gli isolatori in sospensione sono del t i p o con carico critico di 7000 kg in alta m o n t a - gna e di 5500 kg in m e d i a m o n t a g n a .

I c o n d u t t o r i sono trecce di alluminio-acciaio con sezione di 349,25 a l l u m i n i o + 78,94 acciaio = 428,19 m m2, costituite di 30 fili in a l l u m i n i o aventi il d i a m e t r o di 3,85 mm e 19 fili di acciaio con dia- m e t r o di 2,3 m m .

Le due funi di guardia sono previste in acciaio con sezione e formazione u g u a l e a quella d e l l ' a n i - ma in acciaio dei conduttori di energia.

Speciali avvertenze vennero seguite p e r c h è il

paesaggio nelle zone attraversate n o n avesse a risul- t a r e danneggiato e ciò in m o d o p a r t i c o l a r e p e r il t r a t t o d i linea e n t r o i l P a r c o del G r a n P a r a d i s o . B) Tronco Valle Orco - Torino.

Il t r a c c i a t o , p a r t e n d o dalla Centrale di Rosone in Valle Orco, si sviluppa sul fondo valle da Rosone fino a q u a l c h e k i l o m e t r o a valle della c e n t r a l e di B a r d o n e t t o ; indi piega verso sud valicando u n a zona m o n t u o s a con quote fino a 1550 m e ne di- scende verso T o r i n o con a n d a m e n t o pressochè pa- rallelo a quello della linea 130 kV a due t e r n e R o - sone-Torino r e c e n t e m e n t e u l t i m a t a . Il tronco si al- laccia alla esistente linea T o r i n o - A r q u a t a in regione B o r g a r e t t o a sud-ovest d e l l ' a b i t a t o di T o r i n o .

Lo sviluppo complessivo di questo t r o n c o è di 57 k m .

Le caratteristiche tecniche dei sostegni e dei con- d u t t o r i sono allo studio seguendo il criterio base della massima possibile uniformità con i rima- nenti t r o n c h i d e l l ' e l e t t r o d o t t o .

In p r i m o t e m p o il collegamento Valle d'Aosta- - P o n t r e m o l i viene esercito a 130 kV e n e l t r o n c o R o s o n e - T o r i n o viene utilizzata la linea a due t e r n e 130 kV d e l l ' A . E . M . entrata in servizio nell'agosto 1952.

Questa linea ha sostegni t r o n c o - p i r a m i d a l i a tra- liccio di elementi t u b o l a r i , con due t e r n e di con- d u t t o r i in alluminio-acciaio di 308 m m2 ed u n a fune di guardia di 50 m m2.

Il tracciato segue la Valle Orco fino alla Centrale di B a r d o n e t t o , p o i , dirigendosi verso sud, valica u n a zona m o n t u o s a a circa 1900 m e discende verso T o r i n o , ove fa capo alla Sottostazione Sud-Ovest d e l l ' A . E . M .

C) Tronco Torino-Arquata.

Ha origine dalla Sottostazione Sud-Ovest del- l ' A . E . M . e, con percorso pressochè r e t t i l i n e o , attra- versa d a p p r i m a t e r r e n i pianeggianti ed in seguito i t e r r e n i o n d u l a t i del Monferrato solcati dai fiumi T a n a r o , B o r m i d a ed O r b a ; fa capo alla Sottosta- zione di trasformazione delle F . S . presso l ' a b i t a t o di A r q u a t a Scrivia.

La lunghezza del tronco è di 112 k m .

I sostegni sono di t i p o analogo a quelli descritti p e r il tronco Chavonne-Rosone. Su questo tronco di linea venne a d o t t a t o , p e r la p r i m a volta, un t i p o di s t r u t t u r a a traliccio con elementi t u b o l a r i defor- mati a caldo nella zona delle giunzioni p e r consen- tire il semplice collegamento m e d i a n t e b u l l o n i . Questa s t r u t t u r a , che associa ai vantaggi degli ele- m e n t i con sezione t u b o l a r e la semplicità di giun- zione p r o p r i a dei ferri profilati a facce p i a n e , ha d a t o , sia nelle prove p r e l i m i n a r i e di collaudo, sia, sino ad ora, nell'esercizio, favorevoli risultati.

Le fondazioni dei sostegni n o r m a l i sono del t i p o a p i e d i n i separati in conglomerato cementizio nella regione T o r i n o - T a n a r o ed a piastre m e t a l l i c h e nella regione T a n a r o - A r q u a t a , ove il maggior pregio delle culture (vigneti) rendeva necessario r i d u r r e al mi- nimo i d a n n i d u r a n t e la posa in opera dei sostegni.

I p a l i di a t t r a v e r s a m e n t o h a n n o o v u n q u e fonda- zioni in conglomerato.

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ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N.- 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952

Il calcolo dei sostegni è stato eseguito in rela- zione alle ipotesi delle n o r m e in vigore con t e m p e - r a t u r a m i n i m a di — 20 °C oltre ad u n a q u i n t a i p o - tesi di t e m p e r a t u r a di 0 °C, sovraccarico di 2 kg p e r m e t r o e un c o n d u t t o r e r o t t o .

A t t u a l m e n t e la linea è isolata p e r 130 k V , con catene di 9 elementi in sospensione e 2 x 1 1 ele- m e n t i in a m a r r o . P e r il funzionamento a 220 kV l'isolamento v e r r à p o r t a t o a 15 elementi in sospen- sione e 2 x 17 elementi in a m a r r o . Gli isolatori sono del t i p o p e r carico critico di 5500 kg nelle sospen- sioni e di 7500 kg negli a m a r r i .

C o n d u t t o r i e funi di guardia sono u g u a l i a quelli a d o t t a t i p e r il tronco Chavonne-Rosone.

D) Tronco Arquata-Pontremoli.

Questo tronco è stato costruito dalle F . S . con- t e m p o r a n e a m e n t e alla esecuzione da p a r t e del- l ' A . E . M . di T o r i n o del tronco T o r i n o - A r q u a t a .

Esso ha inizio dalla Sottostazione di A r q u a t a delle F . S . e fa capo alla Sottostazione p u r e delle F . S . situata presso P o n t r e m o l i ; il tracciato si svolge quasi i n t e r a m e n t e in zona montagnosa in q u a n t o le

due località sono s e p a r a t e da un acrocoro a p p e n n i - nico n o t e v o l m e n t e elevato, solcato da valli strette e profonde con a n d a m e n t o p e r p e n d i c o l a r e a q u e l l o della linea. Il tracciato si svolge a q u o t e fino a 1400 m sul m a r e .

Il t i p o di p a l o , s e m p r e ad Y, è costituito da profilati zincati con aste t u t t e sciolte in m o d o da consentire il t r a s p o r t o a dorso di m u l o o anche a braccia.

Le fondazioni sono del t i p o senza conglomerato cementizio anche a causa della deficienza di acqua e di m a t e r i a l i l a p i d e i idonei.

Anche in questo t r o n c o , oltre alle consuete ipo- tesi di calcolo, si è considerato un sovraccarico ecce- zionale di 2 k g / m . Nelle zone soggette a forti for- mazioni di ghiaccio si è a u m e n t a t o tale sovraccarico fino ad un massimo di 12 k g / m .

Le caratteristiche dell'isolamento e dei condut- tori sono u g u a l i a quelle del tronco Torino-Ar- q u a t a .

Mario Brunetti Torino - Azienda Elettrica Municipale.

a Giancarlo Vallauri

Una pagina di storia dell'industria elettrica italiana

La rassegna della vita della SIP dall'inizio fino a tutto il 1951 mette in evidenza il periodo della rinascita (1933-1945), che va sotto il nome di « gestione Vallauri ».

O n o r a r e Giancarlo V a l l a u r i con u n a serie di m e - m o r i e e di studi nella circostanza in cui deve la- sciare l ' i n s e g n a m e n t o , il che è c e r t a m e n t e di do- lore p e r Lui e di g r a n d e r a m m a r i c o p e r t u t t i q u a n t i , amici e discepoli, Lo c o n o b b e r o nella scuola Mae- stro di vita e di scienza, è iniziativa assai c o m m e n - devole.

P e r le persone di scienza che vi c o n t r i b u i r a n n o , detta collana di m e m o r i e e di studi riuscirà di ele- vato valore e, promosso dalla a m m i r a z i o n e e dalla riconoscenza, ne risulterà il doveroso omaggio al- l ' U o m o , illustre p e r t u t t a u n a vita di studio, di o p e r e e di insegnamento, oltre che di esempio e di guida.

P u r sapendo d i n o n p o t e r offrire u n c o n t r i b u t o meritevole di affiancarsi al coro maestoso degli a l t r i , ho accettato di p a r t e c i p a r e all'iniziativa sembran- d o m i che in questa occasione n o n dovesse essere dimenticato u n aspetto p a r t i c o l a r e della personalità del V a l l a u r i , che a d u n certo m o m e n t o e p e r u n ciclo operoso di anni ha s a p u t o eccellere nella guida di un organismo industriale uscito da u n a grave crisi e p o r t a r l o sulla via del consolidamento p r i m a e di r i n n o v a t e e s e m p r e più a m p i e affermazioni p o i . Si t r a t t a della Società Idroelettrica P i e m o n t e S I P , di cui il V a l l a u r i fu messo a capo nel 1933.

E delle due a l t e r n a t i v e , tracciare un q u a d r o del- l'attività industriale di Giancarlo V a l l a u r i o p p u r e e s p o r r e la storia della S I P nelle varie fasi del suo s v i l u p p o , c o m p r e n d e n d o v i nella continuità del t e m p o a n c h e quella del V a l l a u r i , m i sono a t t e n u t o alla seconda n e l pensiero che possono fornire u t i l i

insegnamenti a n c h e le vicende di u n a azienda di oltre c i n q u a n t ' a n n i di vita e la messa in luce delle difficoltà tecniche ed economiche da s u p e r a r e nella conduzione di un i m p o r t a n t e organismo i n d u s t r i a l e . La storia della S I P risale al p r i n c i p i o del se- colo, ossia alle origini d e l l ' i n d u s t r i a elettrica che a p p u n t o negli a n n i i m m e d i a t a m e n t e p r e c e d e n t i a l 1900 cominciò a p r e n d e r e consistenza p e r iniziativa di u o m i n i l u n g i m i r a n t i , i quali videro nella nuova energia il mezzo p e r un p i ù r a p i d o e maggiore sviluppo d e l l ' i n d u s t r i a e del progresso civile.

L'Elettrochimica di Ponte San Martino.

Infatti n e l 1899, con capitali nazionali e stra- n i e r i , si costituì la Società E l e t t r o c h i m i c a di P o n t e San M a r t i n o p e r d e r i v a r e dalla Dora Baltea fino a 30 mc e generare u n a potenza di 4000 HP da uti- lizzare p e r p r o d u z i o n e elettrochimica di c a r b u r o di calcio e della b a r i t e .

La centrale è quella di C a r e m a , t u t t o r a in ser- vizio, che e n t r ò in funzione il 21 settembre 1901.

P u r m a n t e n e n d o l e f i n a l i t à e l e t t r o c h i m i c h e , f i n dagli inizi si vide l ' o p p o r t u n i t à e l ' i m p o r t a n z a di estendere l'attività alla distribuzione dell'energia elettrica e p e r questo si conclusero accordi con la A m m i n i s t r a z i o n e C o m u n a l e di Biella p e r un im- p i a n t o capace di fornire l ' i l l u m i n a z i o n e alla Città e ai p r i v a t i , e con un Consorzio di I n d u s t r i a l i p e r l'elettrificazione della Valle Mosso.

Le linee alla tensione di 15 kV furono subito costruite e già nel 1902 lo sviluppo d e l l ' a l i m e n t a -

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - ANNO 6 - N. 8-9 - AGOSTO-SETTEMBRE 1952

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