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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MACERATA Corso Abilitante Speciale A.A. 2013-2014

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MACERATA Corso Abilitante Speciale

A.A. 2013-2014

LABORATORIO “METODI E DIDATTICHE DELLE ATTIVITÀ MOTORIE”

Seconda lezione

Dott.ssa SASANELLI LIA DANIELA

Dottore di ricerca in “Scienze dell’educazione e analisi del territorio”, Insegnante, Pedagogista.

(2)

LA PSICOMOTRICITA’ -1

L’ATTIVITÀ MOTORIA è la componente essenziale per lo sviluppo infantile.

Afferrare, toccare, manipolare, sono azioni che

permettono al bambino la conoscenza degli oggetti e le loro caratteristiche.

IL MOVIMENTO OLTRE AD AVERE UNA FUNZIONE ESSENZIALE PER FAVORIRE LO SVILUPPO E LA FUNZIONALITA’ DEGLI APPARATI, RAPPRESENTA ANCHE UNO STRUMENTO DI CONOSCENZA , UNA FORMA DI COMUNICAZIONE, UN ADATTAMENTO ATTIVO ALL’AMBIENTE.

(3)

LA PSICOMOTRICITA’ -2

LA PSICOMOTRICITÀ È UNA

PRATICA D’ INTERVENTO CHE TENDE A RIORGANIZZARE IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA LE FUNZIONI MOTORIE E

PSICHICHE , TRA IL CORPO E LA

MENTE .

(4)

LA PSICOMOTRICITA’ -3

La PSICOMOTRICITA’ unisce la

componente corporea e psichica di ogni individuo e contribuisce ad attribuire all’attività motoria UN RUOLO PRIMARIO nel

processo educativo finalizzato

allo sviluppo della persona.

(5)

Origini della

PSICOMOTRICITA’

 L’approccio psicomotorio si è

sviluppato a partire dagli anni ’60 in Francia ed è rivolto alla

crescita a all’apprendimento del bambino dalla NASCITA fino ai 6-8 anni d’età.

 Tra i principali studiosi ricordiamo

LE BOULCH, VAYER, LAPIERRE E

AUCOUTURIER

(6)

LO SVILUPPO PSICOMOTORIO secondo LE BOULCH- 1

Le Boulch sostiene che lo sviluppo motorio del bambino segue delle tappe ben precise:

1° STADIO: CORPO SUBITO (dalla nascita ai 3 mesi) E’ caratterizzato dagli RIFLESSI ARCAICI e dagli

AUTOMATISMI che permettono di “vivere” (come quello di respirare e l’automatismo di suzione).

Fra i riflessi arcaici ricordiamo il:

RIFLESSO DI ESTENSIONE (cioè quando poniamo in

appoggio sulla pianta dei piedi il neonato ed egli reagirà mettendosi in estensione);

RIFLESSO DI PRENSIONE (dovuta ad una reazione tonica dei muscoli delle dita);

RIFLESSO DI MORO (se incliniamo indietro il bambino, egli allarga le braccia e poi le riporta in avanti).

(7)

LO SVILUPPO PSICOMOTORIO secondo LE BOULCH- 2

2° STADIO: CORPO VISSUTO (dai 3 mesi ai 3 anni)

Entra in funzione in questo periodo il SISTEMA PIRAMIDALE (ossia la motricità volontaria).

Le tappe fondamentali del controllo piramidale sono:

2-3- mesi: controllo dei muscoli oculo-motori che consentono di fissare lo sguardo;

4 mesi: controllo dei muscoli della nuca e del collo;

6-8 : padronanza della posizione seduta

9 mesi: può tenersi in piedi a lungo; può strisciare sulle mani e sulle ginocchia;

12-14 mesi: inizia a fare da solo i primi passi;

Fine del secondo anno : cammina coordinando braccia e gambe ma senza flessibilità

In questo stadio, inoltre, distinguiamo 2 fasi importanti:

Stadio del corpo vissuto soggettivo (va dagli 8 ai 18 mesi; è caratterizzato dalla presenza della figura di riferimento materna con cui il bambino entra in relazione col mondo)

Stadio del corpo vissuto oggettivo ( va dai 18 mesi ai 3 anni; in cui il bambino esplora direttamente il mondo che lo circonda)

(8)

LO SVILUPPO PSICOMOTORIO secondo LE BOULCH- 3

3° STADIO: CORPO PERCEPITO (dai 3 ai 6 anni)

In questa fase si ha la STRUTTURAZIONE DELLE PERCEZIONI

La PERCEZIONE E’ QUEL PROCESSO MEDIANTE IL QUALE IL BAMBINO TRAE INFORMAZIONI DAL MONDO CHE LO CIRCONDA.

In questo periodo il bambino è nell’età dell’IO, nella quale ha preso coscienza della propria personalità. E’ quindi l’età del “MIO” e dei “NO” ; è la fase in cui IMITA tutto.

Dal punto di vista psicomotorio in questo stadio emergono le seguenti funzioni:

ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO (ossia la percezione degli elementi esterni dello spazio:

forme, dimensioni etc..),

ORGANIZZAZIONE DELLO SCHEMA DEL PROPRIO CORPO,

PERCEZIONE TEMPORALE (ossia l’apprezzamento della durata del tempo e la struttura ritmica).

(9)

LO SVILUPPO PSICOMOTORIO secondo PIERRE VAYER- 1

VAYER ha elaborato un programma completo di attività psicomotorie per la scuola dell’infanzia.

I giochi- esercizi che propone sono mirati all’acquisizione delle varie capacità motorie e seguono questa sequenza:

Giochi motori per lo sviluppo dello schema corporeo

Giochi motori che prevedono l’utilizzo di oggetti

Giochi con relazioni spazio-temporali

Giochi per sviluppare la relazione con le persone.

Secondo Vayer l’educazione motoria deve dare al

bambino i mezzi per poter sperimentare il proprio corpo in azione, per poter scoprire e fare nuove conquiste da condividere con gli altri

(10)

LO SVILUPPO PSICOMOTORIO secondo PIERRE VAYER- 2

ALCUNI ESEMPI per sperimentare la

distinzione fra arti superiori ed inferiori

I bambini prima si spostano nello spazio a piacere poi seguono le indicazioni dell’insegnante.

“Appoggiate i piedi contro il muro, spingete con i piedi forte e scivolate con il dorso”

OPPURE

“Camminate con le ginocchia, a quattro zampe, a passi piccoli o grandi, avanti e indietro e

lateralmente”

(11)

L A PSICOMOTRICITA’ DI LAPIERRE E AUCOUTURIER- 1

LAPIERRE E AUCOUTURIER, verso la fine degli anni ’70 criticarono il modello psicomotorio classico ed

elaborarono modelli più attenti ai bisogni affettivi e comunicativi del bambino .

I principali obiettivi che questi autori ritengono perseguibili nella scuola sono:

-Favorire l’espressione del proprio mondo interiore;

-Favorire lo sviluppo della funzione simbolica attraverso il piacere dell’azione e del gioco;

-Favorire lo sviluppo dei processi di rassicurazione

attraverso il gioco, il sostegno e l’empatia dell’adulto;

-Favorire lo sviluppo dei processi di DISTANZIAZIONE (dal corporeo al mentale), che porteranno al pensiero

operativo

(12)

L A PSICOMOTRICITA’ DI

LAPIERRE E AUCOUTURIER-2

 Secondo gli Autori è

importantissimo a livello metodologico il SETTING PSICOMOTORIO, ossia la

situazione spazio-temporale in cui si svolge l’attività

psicomotoria.

 L’attività si deve svolgere, infatti, in un CONTESTO

PROTETTO, dove i bambini siano liberi di esprimere le proprie

emozioni e sperimentare

(13)

IL SETTING PSICOMOTORIO- 1

Gli elementi essenziali che costituiscono il setting PSICOMOTORIO sono:

IL GRUPPO: deve essere preferibilmente

composto da 10-15 bambini della stessa età, cosi il gioco potrà svolgere secondo bisogni simili (infatti un b. di 3 anni , più interessato a giochi senso-motori è diverso da un b. di 5 anni che predilige di più il gioco simbolico)

IL TEMPO: l’attività psicomotoria deve essere

svolta in un tempo predefinito (cioè deciso in

precedenza) che si ripete settimanalmente

nello stesso giorno (così il b. attenderà da un

punto di vista emotivo quel momento ).

(14)

IL SETTING PSICOMOTORIO- 2

LO SPAZIO: è importante avere una stanza o una piccola palestra per fare attività psicomotoria, ma laddove non si ha questa possibilità, di deve

trasformare un ambiente per quello scopo (così il b.

capisce che quello spazio è dedicato all’attività psicomotoria)

I RITUALI: nel senso che l’insegnante deve adottare un piccolo rituale che faccia capire ai bambini che sta iniziando l’attività (per es. il mettersi i calzini) o sta terminando ( per es. il riordino di tutto il materiale)

I MATERIALI: servono grandi blocchi di

gommapiuma di varie misure, teli leggeri,bastoni, corde morbide, palle e poi bambole, tazzine e

peluche per il gioco simbolico.

(15)

L A PSICOMOTRICITA’ DI

LAPIERRE E AUCOUTURIER- 2

Inoltre secondo il metodo di LAPIERRE E AUCOUTURIER, è importante il ruolo

dell’insegnante che deve mostrare empatia.

Egli deve preparare bene l’ambiente e i materiali, giocare con i bambini , e

osservare attentamente ciò che avviene

…poi deve stimolare i bambini a

verbalizzare , al termine dell’attività

psicomotoria, verbalizzare quanto è

successo.

(16)

LA METODOLOGIA DI LAPIERRE

LAPIERRE prevede di mantenere negli incontri anche sollecitazioni di tipo conoscitivo o logico.

Le sue attivItà possono essere definite SEMI-STRUTTURATE in quanto parte sempre dal gioco libero del bambino, dall’uso che egli fa degli oggetti, per rilanciare al gruppo alcune proposte

(per es. “Guardate come fa Gianni….Proviamo tutti”)

Man mano l’educatore introduce i diversi materiali : cerchi, mattoni di legno, corde.

L’insegnante prevede, per ogni seduta, obiettivi su cui lavorare (per esempio rafforzare qualche concetto

topologico ), ma rimane disponibile a qualsiasi variazione (perchè è importante che i bambini esprimano e inventano)

(17)

LA METODOLOGIA DI AUCOUTURIER- 1

Il modello proposto da AUCOUTURIER, invece, favorisce la MANIFESTAZIONE DELLE EMOZIONI del bambino.

Egli illustra una pratica psicomotoria incentrata sull’espressione del Sé, senza interessarsi ad obiettivi di tipo intellettivo e conoscitivo.

Aucouturier sostiene che nella scuola è importante offrire attività psicomotorie di questo tipo poiché

permettono di prevenire disagi, consentendo ai b. di:

Sperimentare se stessi;

Rielaborare emozioni, tensioni e conflitti interiori legati ai passaggi della crescita.

(18)

LA METODOLOGIA DI AUCOUTURIER- 2

Come si svolgono le attività

psicomotorie proposte da Aucouturier?

1.

Si lasciano liberi i bambini di scegliere diverse tipologie di gioco a seconda dei materiali messi a disposizione: ogni

bambino gioca come vuole e con chi vuole anche cambiando.

2.

Può creare giochi individuali, di coppia o di piccolo gruppo … L’IMPORTANTE È CHE OGNI GIOCO SI SVILUPPI NELLA

RELAZIONE CON L’ALTRO.

(19)

LA PSICOMOTRICITÀ EDUCATIVA- 1

Si distingue la PSICOMOTRICITA’ riabilitativa o terapeutica dalla PSICOMOTRICITA’

EDUCATIVA dove vengono predisposte

situazioni di gioco in cui il bambino sviluppa:

CONSAPEVOLEZZA DI SE’

ACQUISISCE CAPACITA’ MOTORIE

METTE IN GIOCO LE PROPRIE EMOZIONI

NELLA PSICOMOTRICITA’ EDUCATIVA ENTRANO IN GIOCO ASPETTI

FUNZIONALI-INTELLETTIVI ED EMOTIVI, CHE CONCORRONO INSIEME ALLA

COSTRUZIONE DELL’IO.

(20)

LA PSICOMOTRICITÀ EDUCATIVA- 2

Per esempio se analizziamo i fattori compresi nell’azione del SALTO

rileveremo:

CAPACITA’ FISICA: movimenti e gesti coordinati

CAPACITA’ COGNITIVA: permette di valutare la distanza e la profondità

CAPACITÀ RELAZIONALE: autoregolazione per la condivisione di spazi e progetto di gioco

CAPACITA’ EMOTIVA: affrontare il vuoto

(21)

LA PSICOMOTRICITÀ EDUCATIVA- 2

Inoltre si distinguono due tipologie di proposta psicomotoria:

PSICOMOTRICITA’ CON OBIETTIVI FUNZIONALI E COGNITIVI: che serve a portare informazioni e

impressioni fisico-sensoriali al corpo e sulla relazione fra corpo e realtà (per esempio i giochi topologici che

permettono di rapportarsi con consapevolezza allo spazio, interiorizzando i concetti ALTO/BASSO-LUNGO/CORTO-

VICINO/DISTANTE );

PSICOMOTRICITA’ A CARATTERE PREVALENTEMENTE ESPRESSIVO: che offrono ai bambini una situazione

spazio temporale definita in cui esprimere se stessi , esternando ed elaborando emozioni e sentimenti.

(22)

LA PSICOMOTRICITÀ EDUCATIVA- 3

In conseguenza al tipo di proposta psicomotoria scelta, cambia anche il RUOLO DELL’EDUCATORE.

Se egli intende perseguire obiettivi specifici dell’area corporea , allora predisporrà una SITUAZIONE

STRUTTURATA , in cui indica ai bambini le regole dei giochi e cosa fare con i materiali; predispone dunque attività precisando bene le CONSEGNE (“dovete

fare…….)

Invece nelle attività che prevedono sia l’iniziativa dei bambini che l’intervento propositivo dell’insegnante (SIRUAZIONE SEMI-STRUTTURATA/ SEMI-CONDOTTA) , i percorsi non sono prestabiliti . L’ insegnante deve

essere disponibile a cogliere ciò che emerge nel gioco e a variare le proposte e a volte gli obiettivi, utilizzando gli spunti e gli interessi che i bambini offrono.

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