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Variabili Aleatorie Variabili Aleatorie

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Academic year: 2021

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(1)

Variabili Aleatorie Variabili Aleatorie

Valor medio statistico (o valore atteso):

{ }

( )

E X f d

+∞

Se g(X) è una funzione di V.A., si ha:

{ }

( )

X E X x f x dxX

μ

−∞

= =

Se g(X) è una funzione di V.A., si ha:

{ ( ) } ( )

X ( )

E g X g x f x dx

+∞

=

Esempi di valore atteso di funzione di variabile aleatoria.

a) Varianza

−∞

{ }

a) Varianza

Si può dimostrare che:

( ) { ( { } )

2

}

2 var

X X E X E X

σ = =

( { } )

{

2

} { } ( { } )

2

2 E X E X E X 2 E X

σ = =

Si può dimostrare che:

b) Deviazione standard

( { } )

{ } { } ( { } )

X E X E X E X E X

σ = =

( )

var X σ X = var

( )

X

σ =

(2)

Variabili Aleatorie Variabili Aleatorie

c) Momento di ordine n:

{ }

+∞

(si noti che il momento di ordine 1 è il valor medio, mentre il momento

{ }

n n X ( )

E X x f x dx

−∞

=

(si noti che il momento di ordine 1 è il valor medio, mentre il momento di ordine 2 coincide con la varianza nel caso di V.A. a media nulla)

d) Funzione caratteristica: +∞

(legata alla trasformata di Fourier della densità di probabilità)

( ) { }

j x ( ) j x

X ω E e ω + f x e dxX ω

−∞

= =

+

Espressione alternativa:

e) Funzione generatrice dei momenti

( )

{ }

j2 x ( ) j2 x

X ν E e πν +∞ f x eX πν dx

−∞

= =

e) Funzione generatrice dei momenti

( ) { }

tx ( ) tx

X X

M t E e f x e dx

= = +∞

−∞

(3)

Variabili Aleatorie Variabili Aleatorie

Valgono le seguenti proprietà:

{ } ( )

( )

( ) ( ) ( )

0

0

n n n n

n

X n X

E X j j d

dt ω ω

=

= − = −

{ }

( )

( ) ( )

0

0

n n n

X n X

t

E X M d M t

dt =

= = 

Quindi, una volta note la funzione caratteristica oppure la funzione generatrice dei momenti,g , è possibile ricavare tutti ip momenti di qualsivoglia ordine attraverso semplici operazioni di derivazione.

(4)

Alcune V.A. di interesse pratico Alcune V.A. di interesse pratico

1) V. A. uniforme sull’intervallo reale [a,b]. In breve, si scrive:

( [ ] )

X U b

La p.d.f. è espressa da:

( [ ]

,

)

X U a b

( ) 1 a x b< <

l l i (CDF) è

( )

0 altrove

X

a x b f x b a < <

=



mentre la cumulativa (CDF) è:

( ) ( )

0 1

x a

F b



( ) 1 ( )

1

F xX x a a x b

b a

x b

= < <



Si dimostra facilmente che:

{ }

2

X

E X a b

μ = = + σX2 = var

( )

X = 121

(

b a

)

2

( ) ( )

j b j a

X

e e

j b

ω ω

ω

=

{ }

2

X

( )

12

( )

X

( )

jω

(

b a

)

(5)

Alcune V.A. di interesse pratico (2) Alcune V.A. di interesse pratico (2)

2) V. A. normale o gaussiana. In breve, si scrive:

La p.d.f. è espressa da:

(

, 2

)

X N μ σ

p p 2

( ) ( )

2

2 2

2

1 2

x

fX x e

μ σ

πσ

= dove

{ }

( )

2 var 2

X

X

E X X

μ μ

σ σ

= =



= =



La cumulativa è:

( ) ( )

2

2 2

2

1 2

x t

F xX e dt

μ σ

πσ

=

e non è esprimibile in forma chiusa tramite funzioni elementari.

Tuttavia, l’integrale a secondo membro si può risolvere per via

2πσ −∞

numerica. Si definisce usualmente la funzione errore:

[ funzione dispari di x ]

( )

2 x t2

erf x

( )

=

e dt [ funzione dispari di x ]

0

erf x e dt

= π

(6)

Alcune V.A. di interesse pratico (3) Alcune V.A. di interesse pratico (3)

Si noti che risulta:

( ) ( )

0 2 1

P X f X N 

Inoltre si può dimostrare facilmente che:

( ) ( )

, 0, 2 12

P X x = erf x per X N μ = σ =

Inoltre, si può dimostrare facilmente che:

( ) ( )

2

2 2

2

1 1

2 1 2

2

x t X

F x e dt erf x

μ

σ μ

σ

= = +

Solitamente, si usa la funzione errore complementare (disponibile in forma tabulare valori ottenuti con integrazione numerica):

2 2 2

2πσ −∞

σ

in forma tabulare valori ottenuti con integrazione numerica):

Alcune proprietà delle funzioni erf ed erfc:

( ) 1 ( )

erfc x = − erf x Alcune proprietà delle funzioni erf ed erfc:

( ) 1, (0) 0, ( ) 1 erff (−∞ =) , erff ( ) = , erff ( )∞ =

(7)

Alcune

Alcune V.A. V.A. di interesse pratico (4) di interesse pratico (4)

( ) 2, (0) 1, ( ) 0

erfcf (−∞ =) , erfcf ( ) = , erfcf ( )∞ =

( ) 1 ( ) 1 ( ) 2 ( )

erfc x− = −erf − = +x erf x = −erfc x

Alla fine si ottiene quindi un’espressione compatta per la CDF della V A normale:

della V.A. normale:

( ) ( )

2

2 2

2

1 1 1

1 2 2 2 2

2

x t X

x x

F x e dt erfc erfc

μ

σ μ μ

σ σ

πσ

= = − =

La funzione caratteristica è:

2 2 2 2

2πσ −∞ σ σ

( )

j 12 2 2

X

ω e

ωμ ω σ

ℑ =

(8)

Alcune V.A. di interesse pratico (4) Alcune V.A. di interesse pratico (4)

3) V. A. log-normale

La p.d.f. è espressa da:a p.d. . è esp essa da: 1 (ln2y2μ)2 0

( )

2 2 2 2 0

0

Y

e y

F y y

altrimenti

σ

πσ >

= 

Si noti che tale funzione è ottenibile applicando la trasformazione X = ln(Y), essendo X N

(

μ σ, 2

)

, X 0 . Si ricordi infatti la regola

( ), g

di trasformazione delle p.d.f.:

( )

( )

n fX

( )

xi

f

l i i d ll’ i ( )

La cumulativa non è esprimibile in forma chiusa tramite funzioni

( ) ( )

( )

1

X i

Y

i i

f y f

= g x

=

con x1,x2,…,xn soluzioni dell’equazione y=g(x)

p

elementari, ma usando le funzioni erf e erfc si ha:

1 1 ln 1 ln

y y 0

erf μ erfc μ y

+ = >

( )

2 2 2 2 2 0

0

Y

erf erfc y

F y

altrimenti

σ σ

+ >

= 

(9)

Alcune

Alcune V.A. V.A. di interesse pratico (5) di interesse pratico (5)

Anche se la cumulativa non è esprimibile analiticamente, qualora interessi valutare la probabilità che una V.A. log-normale appartenga a

i ll l i ò i il bl i d d i d

un intervallo reale, si può aggirare il problema riconducendosi ad una V.A. gaussiana, e determinare poi tale probabilità con l’ausilio della funzione erfc. Ad esempio, se una grandezza aleatoria espressa in unitàu o e e fc. d ese p o, se u a g a de a a eato a esp essa u tà lineari ha distribuzione log-normale, la medesima grandezza, espressa in dB, seguirà una distribuzione gaussiana!

[ ]

12 2 12 2

Y E Y e eμ σ e μ σ

μ

+

= = =

( 2)

La funzione caratteristica della V A log normale non è esprimibile

( ) (

2 2

)

(2 2)

(

2

)

2 var 2 2 1

Y Z e μ e σ eσ e μ σ eσ

σ = = = +

La funzione caratteristica della V.A. log-normale non è esprimibile analiticamente in forma chiusa. Risulta:

2 ( )

1 +∞ xμ +jωexp x

( )

21 2 j e p( )x con ln

Y ω e σ ω dx x y

π σ

−∞

=

=

(10)

Alcune

Alcune V.A. V.A. di interesse pratico (5) di interesse pratico (5)

4) V.A. di Rayleigh. In breve, si scrive: X Rayleigh

( )

σ 2

La p.d.f. è espressa da:

( )

2

2 2

2 0

x x

e x

f σ

( )

2 0 0

X

e x

f x

altrimenti

σ

= 

Osservazione: in letteratura è diffusa anche la seguente espressione della pdf di Rayleigh:

( )

2

2 2

0 x x

f x = eσ x

Da essa è possibile comunque passare alla precedente con il cambio di variabile:

. Si ha infatti, applicando la proprietà di

( )

2 0

fX x e x

= σ

2

x′  x dx dx= 2 pp p p

normalizzazione:

( )

( ) ( )

2 2

2

2 2 2

2

2 2 2

1

x x

x x x dx x

f x dx e σ dx e σ e σ dx

( )

=

2 =

2 =

2 =

0 0 0

2 2 1

fX x dx e dx e e dx

σ σ σ

−∞

= = = =

   

(11)

Alcune V.A. di interesse pratico (6) Alcune V.A. di interesse pratico (6)

Si può dimostrare che:

x2



V.A. di Rayleigh

( )

1 2 2 0

0

X e x

F x

altrimenti

σ



= 

Probability density function

V.A. di Rayleigh

I momenti del primo e secondo ordine e la varianza sono:

σ = 0.5 σ = 1 σ = 2 σ = 3 σ = 4

{ }

2

X E X π

μ = =σ

σ = 4

( )

2 4 2

var X π

σ = = σ

{ }

2 2 2

E X = σ

( )

var 2

X X

σ = = σ

Il massimo della funzione si ha per x = σ (figura) e vale( )1 σ e

x σ (figura) e vale( )1 σ e

(12)

Alcune V.A. di interesse pratico (7) Alcune V.A. di interesse pratico (7)

2 2

2

x x +μ μx

5) V.A. di Rice. In breve, si scrive: X Rice

(

σ μ2,

)

La p.d.f. è espressa da::

( )

2 2 2 0 2 0

0

X

x x

e I x

f x

altrimenti

σ μ

σ σ

= 

dove μ è un parametro non negativo,

mentre I0 è la funzione di Bessel I (x)

mentre I0 è la funzione di Bessel modificata di prima specie e di ordine zero, definita da:

I0(x)

π

1 π

( ) 21 cos cos( ) 0,1, 2,...

In π eξ ϑ n d n

π

ξ ϑ ϑ

π

=

=

Si noti che per μ=0 la p.d.f. di Rice si

( ) cos

0

1

I 2 eξ ϑd

π

ξ ϑ

π

=

Si noti che per μ 0 la p.d.f. di Rice si riduce alla p.d.f. di Rayleigh.

(13)

Alcune

Alcune V.A. V.A. di interesse pratico (8) di interesse pratico (8)

Si ò di h

Probability density

σ 0

V.A. di Rice

Si può dimostrare che:

( ) 1 M , 0

X

Q x x

F x

μ σ σ

= function

μ = 0 μ = 0.5 μ = 1 μ = 2 σ = 0

( )

0 FX x

altrimenti σ σ



QM: funzione Q di Marcuum μ

μ = 4

{ } 1 2 2

X E X π L μ

μ = =σ Principali momenti:

{ } 2 1 2 2 2

X E X L

μ σ

σ

[Lν(x) polinomio di Laguerre]

{ }

2 2 2 2 2 1 1

E X σ +μ μ +

L d f ò h d i id il f di Ri

{ }

2 1

E X = σ +μ = μ + K dove

2

2 2

K μ

= σ fattore di Rice

La p.d.f. può anche essere espressa mettendo in evidenza il fattore di Rice:

( )

( )

2 2

2

2 0

2 2

0

K x

x K x K

e I x

f x

μ μ

+

⋅ ⋅ ⋅ ⋅

( )

2 0

0 fX x

altrimenti

μ μ

= 

(14)

Alcune

Alcune V.A. V.A. di interesse pratico (9) di interesse pratico (9)

6) V.A. Esponenziale. In breve, si scrive:

( )

λ λ

( )

2

La p.d.f. è espressa da:X exp

( )

λ dove λ =1 2

( )

σ2

( ) 212 2 2 0

x x

X

e e x

f x λ λ σ

σ

=

= 

 0 altrimenti



L l i (CDF) è

( )

1 1 2 2 0

x x

X e e x

F x λ σ

 − = −

= 

La cumulativa (CDF) è:

( )

0 F xX

altrimenti



(15)

Alcune

Alcune V.A. V.A. di interesse pratico (10) di interesse pratico (10)

Per la V.A. esponenziale risulta:

λ

7) V A Bi i l E’ i di V A di di l

1 2 X 2

μ σ

= =λ 2 12 4

X 4

σ σ

= λ = X

( )

ω = λ ωλj =1 2 1jωσ2

7) V.A. Binomiale. E’ un esempio di V.A. discreta di notevole importanza pratica. Esprime la probabilità di avere k successi dopo n esperimenti ripetuti Può assumere n valori da 0 a n-1 dopo n esperimenti ripetuti. Può assumere n valori, da 0 a n-1

{ }

1 1

Prob k n k, 0,1,..., 1

k

P x k n p q k n

k

− −

= = = =

dove è il coefficiente binomiale e p e q rappresentano probabilità di successo e insuccesso (risulta perciò p+q=1)

k

n k

  

probabilità di successo e insuccesso (risulta perciò p+q 1) 

Risulta inoltre:

( ) ( )

2 j n

np npq q pe ω

μX = np, σX = npq, X

( )

ω =

(

q pe+ j

)

μ = σ = ω = +

(16)

Momenti di ordine

Momenti di ordine nn di alcune di alcune distribuzioni di probabilità

distribuzioni di probabilità distribuzioni di probabilità distribuzioni di probabilità

DISTRIBUZIONE Momento di ordine n, , E X ,

{ }

n n>0

Uniforme

{ }

,

1 1

1 1

n n

b a

n b a

+ +

+

1 k 1

Gaussiana

di Rayleigh

2 0 ( )

1 1

2 2

n k n k k

k k pari

n k

n k μ σ

π

=

+

Γ

( )2σ 2 n 2 Γ +1 n

di Rayleigh Esponenziale

( )2σ 2 Γ +1 2

2nσ 2nn!

2 n n μ2

di Rice

Log-normale e enμ ( )1 2 n2 2σ

( )

2σ2 n 2 eμ2 2σ2Γ +1 n21 1F 1+ 2n, 1 ; 2μσ2

Binomiale

e e

1 1

0

1

n n k n k

k

k n p q k

− −

=

( β )

NOTA: Γ(x) indica la funzione gamma e la funzione ipergeometrica confluente 1 1F (α β, ; x)

(17)

Distribuzioni bivariate Distribuzioni bivariate

Siano X,Y due Variabili Aleatorie. Si può definire la funzione di distribuzione cumulativa congiunta (joint CDF):

Analogamente si può definire la densità di probabilità congiunta

( )

,

(

,

)

FXY x y = P X x Y y

g p p g

(joint pdf):

( )

, 2

( )

,

XY XY

f x y = F x y

∂ ∂

Valgono le seguenti proprietà:

( ) ( )

XY XY

∂ ∂x y

1) ,

2) ,

( ) (

,

)

X XY

F x = F x F yY

( )

= FXY

(

, y

)

( ) ( )

,

X XY

f x f x y dy

=

fY

( )

y =

fXY

( )

x dx

[ e pdf marginali ]

3)

−∞

−∞

( )

fX x f yY ( )

( )

1

f x y dxdy

∞ ∞

 

=

) fXY

(

x y dxdy,

)

1

−∞ −∞

 

=

(18)

Distribuzioni bivariate Distribuzioni bivariate

4)

( ) ( )

( , )

, XY ,

x y A

P x y A f x y dxdy

=



e in particolare:

( )

,

(

,

)

fXY x y dxdy = P x < X < +x dx y Y< < +y dy

5)

( ) ( )

XY

( )

, x y

( )

,

XY XY

F x y =

 

f x y dxdy

5)

La coppia di V.A. (X,Y) è completamente descritta dalla cumulativa congiunta o dalla densità congiunta.

−∞ −∞

 

g g

Sia g(X,Y) una funzione di 2 Variabili Aleatorie.

Sia g(X,Y) una funzione di 2 Variabili Aleatorie.

Si può definire il valore atteso:

( )

{ ( ) }

∞ ∞

  ( ) ( )

f d d

{

,

} (

,

) ( )

XY ,

E g X Y g X Y f x y dxdy

−∞ −∞

=

 

(19)

Variabili Aleatorie Congiunte Variabili Aleatorie Congiunte

Esempi di valore atteso di funzione di 2 V.A.

a)) Funzione di correlazione b) Funzione di covarianza

(

,

) { }

corr X Y = E XY

b) Funzione di covarianza

( ) { ( { } ) ( { } ) }

cov X Y, = E X E X Y E Y

Si può dimostrare che:

Se X=Y si ha:

( ) { } { } { }

cov X Y, = E XY E X E Y

( ) ( )

2

cov X X = var X = σX Se X Y, si ha:

Altre proprietà:

( ) ( )

cov X X, var X σX

{ } { } { }

( ) 2 ( ) 2 { } ( )

var var var cov

E aX bY a E X b E Y

aX bY a X b Y ab X Y

+ = ⋅ + ⋅

+ = ⋅ + ⋅ +

c) Coefficiente di correlazione

( ) { } { } { }

cov X Y, E XY E X E Y

( ) ( ) { } ( )

var aX bY+ = ⋅a var X + ⋅b var Y +abcov X Y,

( ) { } { } { }

cov ,

XY

X Y X Y

X Y E XY E X E Y

ρ = σ σ = σ σ

(20)

Indipendenza e incorrelazione di V.A.

Indipendenza e incorrelazione di V.A.

1) V.A. indipendenti:

( ) ( ) ( )

2) A i l

( )

,

( ) ( )

XY X Y

f x y = f xf y 2) V.A. incorrelate:

{ } { } { }

E XY = E XE Y

Se X, Y incorrelate, risulta anche ρ X Y = 0

3) V.A. ortogonali:

{ }

0

E XY =

- L’indipendenza è una caratteristica molto più stringente delle altre

Se X Y sono entrambe a media nulla ortogonalità e incorrelazione coincidono

{ }

0

E XY =

- Se X,Y sono entrambe a media nulla, ortogonalità e incorrelazione coincidono

(21)

Indipendenza e

Indipendenza e incorrelazione incorrelazione di di V.A. V.A. (2) (2)

Proprietà:

a) Siano X, Y due V.A. indipendenti: allora esse sono anche incorrelate

Si noti che il viceversa non è vero, in generale!

b) Siano X, Y due V.A. incorrelate: allora X-E{X} e Y-E{Y}

[ Unica eccezione: il caso di V.A. gaussiane ]

sono ortogonali. Si ha quindi:

( { } ) ( { } )

{ }

0

E X E X Y E Y = c) Siano x, y due V.A. ortogonali. Allora:

( { } ) ( { } )

{ }

0

E X E X Y E Y

{

2

} { } { }

[ Se X, Y sono V.A. che rappresentano le intensità di 2 segnali, significa

h l l i tà di d ll t i è h l t d l

( )

{

2

} { } { }

2 2

E X Y+ = E X + E Y

che vale la proprietà di somma delle potenze, cioè che la potenza del segnale somma è uguale alla somma delle potenze]

(22)

Trasformazione di V.A. bidimensionali Trasformazione di V.A. bidimensionali

( , )

, funzioni di 2 V.A. , ( )

Z g X Y

Z W X Y

W h X Y

=

=

La cumulativa congiunta è:

( , ) W = h X Y

Si ò di t h il i t di i i

{ } { ( ) ( ) }

, ( , ) , , , ,

FZ W z w = P Z z W w = P g X Y z h X Y w

Si può dimostrare che se il sistema di equazioni

( , ) z = g x y

ammette le soluzioni , e in tali punti il determinante della matrice Jacobiana

{

x yi, i

}

( )

g g

x y

J x y

( , ) =

w h x y

=

il determinante della matrice Jacobiana è non nullo, risulta:

( , )

J x y

h h

x y

=

( )

( )

f

( )

( )

, ,

, ,

det ,

X Y i i

Z W

i i i

f x y f z w

J x y

=

(23)

V.A.

V.A. congiuntamente gaussiane congiuntamente gaussiane

Due V A X Y si dicono congiuntamente gaussiane se risulta:

Due V.A. X, Y si dicono congiuntamente gaussiane se risulta:

e se la p d f congi nta è:X N

(

μ σX , X2

)

Y N

(

μ σY , Y2

)

e se la p.d.f. congiunta è:

( )

( )

( ) ( ) ( )( )

2 2

2 2

2 2

1 1

, exp 2

2 1

X Y X Y

XY

x y x y

f x y μ μ ρ μ μ

σ σ σ σ

= +

dove ρXY = ρ è il coefficiente di correlazione.

P i tà

( ) 2πσ σX Y 1ρ2 2 1

(

ρ2

)

σX2 σY2 σ σX Y

Proprietà:

1) La p.d.f. congiunta è completamente individuata da μX, μY, σ σ e dal coefficiente di correlazione ρ

σX, σY e dal coefficiente di correlazione ρ

2) se ρ = 0, risulta anche cioè V.A.

gaussiane incorrelate sono anche sempre indipendentifXY

( )

x y, = fX

( ) ( )

x fY y

gaussiane incorrelate sono anche sempre indipendenti

3) Una qualunque combinazione lineare di X e Y è ancora una V. A. gaussiana

V. A. gaussiana

(24)

Distribuzioni multivariate (cenno) Distribuzioni multivariate (cenno)

Siano date n V.A. X1, X2, …, Xn . Si definisce la densità di probabilità congiunta di ordine n:

(

1,...,

)

1...

(

1 1 1 1,...,

)

n n n n n n n

f x x dx dx = P xX ≤ +x dx xX ≤ +x dx

e valgono le proprietà seguenti:

(i) Normalizzazione:

 

... Rn f xn ( 1,...,x dx dxn) 1... n =1 (ii) fn1

(

x1,..., xn1

)

=

R f xn

(

1,..., x dxn

)

n

(iii) P x( 1,...xn) A =

 

... A f xn ( 1,..., x dx dxn) 1... n

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