Capitolo 8
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8. Considerazioni conclusive
Dal confronto delle due normative emerge il fatto che l’impatto su questo tipo di opera di sostegno del D.M. 14/09/2005, e quindi dell’O.P.C.M. 3274 che è stata completamente recepita, non costituisce fonte di preoccupazione. Dopo l’uscita di tale Ordinanza si è prodotta molta letteratura tecnica in cui gli esperti indicano come le condizioni più gravose che si determinano in campo sismico, fanno sì che i muri di sostegno “tradizionali” risultino drasticamente sottodimensionati. Nel caso di paratie ancorate in testa, come quella oggetto del presente studio, con la nuova normativa si ottengono lunghezze di infissione massime, sia nel caso statico che sismico, come se nella preesistente si fosse posto un coefficiente di sicurezza alla spinta passiva compreso tra 1,5 e 2; tale valore è proprio quello che la prassi suggeriva di adottare in mancanza di riferimenti normativi precisi.
L’utilizzo di un codice di calcolo agli elementi finiti (Plaxis) ha permesso di effettuare una completa analisi statica e dinamica dell’interazione terreno-struttura. Per quanto riguarda le sollecitazioni sulla paratia i risultati ottenuti confermano l’affidabilità del programma anche utilizzando modelli di suolo semplificati come quello di Mohr-Coulomb mentre si ritiene risulti necessario approfondire lo studio, introducendo modelli di suolo più sofisticati per indagare il campo degli spostamenti.
Il metodo di Newmark applicato a questo tipo di opere di sostegno ha fornito risultati incoraggianti; questo anche alla luce dell’analisi di prova eseguita con Plaxis utilizzando un’accelerazione di picco su affioramento roccioso pari a quella che determina un fattore di sicurezza unitario del sistema terreno-struttura. In tale sede gli spostamenti misurati sono risultati molto elevati per cui l’utilizzo del metodo degli spostamenti sembra rappresentare una soluzione intermedia che necessita senz’altro di ulteriori approfondimenti.