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Allegato A Normative antinquinamento

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Academic year: 2021

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Allegato A

Normative antinquinamento

A.1 Introduzione

In questa appendice vengono brevemente riassunte le normative in vigore in materia di inquinamento e le metodologie per verificarne l’adempienza.

Ogni veicolo per poter circolare deve essere sottoposto alla omologazione, consistente nella verifica da parte dell'organo competente (per l'Italia il D.T.T."Dipartimento Trasporti Terrestri" ex I.M.C.T.C.) della rispondenza del veicolo stesso alle Norme di Legge. Per i veicoli di serie l'omologazione viene effettuata su un prototipo presentato a tale scopo dalla casa costruttrice (cd. omologazione del "tipo") e quindi la casa stessa rilascia un attestato che certifica la rispondenza di tutti i veicoli venduti al "tipo" omologato.

Solo i veicoli così omologati possono essere immatricolati, ovvero ammessi alla circolazione mediante il rilascio di tutta la documentazione necessaria (carta di circolazione, targa o quant’altro previsto).

Per ottenere l'omologazione negli Stati della Comunità Europea, i veicoli di nuova costruzione devono rispettare le direttive antinquinamento. L'Italia, quale Paese membro dell'Unione Europea, si è uniformata a tali Norme ed omologa i veicoli da immatricolare sul proprio territorio in conformità alle direttive antinquinamento europee che si sono succedute nel tempo. In riferimento a tali Norme si usa dire che quel veicolo è . . . Euro 1, Euro 2, . . 3 ecc.

A.2 L'evoluzione della Normativa

Nel tempo l'Unione Europea ha dettato Norme sempre più restrittive riguardo i limiti di emissione di sostanze inquinanti che i veicoli devono rispettare per ottenere l'omologazione. Tutti i provvedimenti hanno previsto un periodo di transizione in cui le case costruttrici avevano facoltà di adeguare i veicoli ai nuovi standard di emissione e quindi la data da cui gli adeguamenti divenivano obbligatori.

Quando la scadenza riguarda l'omologazione si intende che da quella data le case costruttrici non avranno più la possibilità di regolarizzare veicoli non conformi a quella Norma; quando invece la scadenza riguarda l'immatricolazione si intende che da quella data nessun veicolo può più ottenere

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(in caso di prima immatricolazione) i documenti necessari alla circolazione se non conforme a quella Norma (fatti salvi i veicoli di "fine serie").

Le scadenze sono riassunte nella tabella sottostante :

Tipo Veicolo Euro 1 Euro 2 Euro 3 Euro 4

Autoveicoli con m.c.p.c. fino a 3,5 tonnellate Immatricolati dopo il 1.1.1993 Immatricolati dopo il 1.1.1997 Immatricolati dopo il 1.1.2001 Immatricolati dopo il 1.1.2006

Ciclomotori Omologati dopo il 17.6.1999 Immatricolati dal 1.1.2003 Omologati o Immatricolati dopo il 1.1.2006 non previsti al momento

m.c.p.c. = massa complessiva a pieno carico.

Come ben si comprende le date, dalle quali nessun veicolo non conforme alla relativa normativa può più essere immatricolato, offrono la certezza (fatti salvi i casi di veicoli di "fine serie") che il veicolo acquistato, se immatricolato per la prima volta dopo tale data, sia conforme alla direttiva Euro in vigore da quel momento.

Opportunamente occorre invece verificare la conformità dei veicoli omologati o immatricolati a "ridosso" delle varie scadenze. Quasi tutte le case automobilistiche, per motivi commerciali, hanno infatti anticipato le Norme, vendendo nel periodo precedente l'obbligo, veicoli già conformi alla direttiva che sarebbe entrata in vigore di lì a poco; così come è accaduto nel 2005 per le vetture Euro 4 la cui omologazione è divenuta obbligatoria dal 1 gennaio 2006.

Le varie direttive sono individuate dalla sigla della Norma che le ha introdotte, tale sigla è riportata sulla carta di circolazione o sul C.I.T. per i ciclomotori.

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A.3

Impianto analisi emissioni

La misura delle emissioni inquinanti per i cicli omologativi viene effettuata su appositi banchi a rulli tramite un impianto (fig. A.1) che provvede all’acquisizione dei gas di scarico.

Infatti, durante il funzionamento, i gas di scarico vengono aspirati insieme ad aria filtrata da una pompa che impone, a monte del sistema, una portata costante; in questo modo vengono riempiti una coppia di sacchi: uno col campione diluito, l’altro con solo aria ambiente.

Poiché sono noti i volumi totali, la densità dei gas, il fattore di diluizione, è possibile ricavare gli andamenti di CO, CO2, HC e NOx; da qui conoscendo i chilometri totali, grazie al banco a rulli,

vengono ricavate le emissioni inquinanti come grammi al km.

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A.4

Ciclo Omologativo

Il ciclo omologativo simula un precorso standard; ogni veicolo lo deve effettuare, ovviamente dopo essere stato posizionato sull’impianto descritto precedentemente.

Per eseguirlo il guidatore deve mantenere una determinata velocità in funzione del tempo, seguendo fedelmente il grafico velocità, tempo riportato in figura A.2.

Figura A.2 - Ciclo omologativo Euro 3

Analizzando in dettaglio il ciclo omologativo, è possibile notare tre sigle:

ECE 1: formato da 2 cicli di Warm-up costituisce la fase di riscaldamento del motore

ECE 2: formato da 4 cicli di Sampling costituisce la fase di prova vera e propria e simula un percorso urbano

EUDC: parte effettuata solo per veicolo di cilindrata superiore a 150 cm3 e simula un percorso extraurbano

La distinzione tra cicli di Warm-up e quelli di Sampling veniva fatta all’epoca dell’Euro 2 che era composta da 4 cicli di warm-up e da 4 di Samplig (l’EUDC non era ancora previsto), perché solo questi ultimi venivano “insaccati”, o meglio venivano calcolate le emissioni inquinanti solo durante la fase di Sampling, senza far “pesare” quella di riscaldamento.

Questo non avviene più dal 1/1/2006 con l’avvento dell’EURO 3, dove vengono calcolate le emissioni anche in questa fase. Riassumendo in breve i cicli da insaccare con l’Euro 3:

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Si riportano qui di seguito in figura A.3 i limiti omologativi mondiali introdotti con l’euro 3

Figura A.3 - Limiti omologativi

A.5 Elenco direttive

PRE EURO

non omologati alla direttiva 97/24 CE EURO 1 • 97/24 CE cap.5 • 97/24 CE cap.5 e cap.9 EURO 2 • 97/24 CE cap.5 fase II • 2002/51 CE fase A • 97/24 CE rif. 2003/77 CE fase A • 2003/77 CE rif. 2002/51 CE fase A EURO 3

• 97/24 CE cap. 5 fase III • 2002/51/CE fase B

• 97/24 CE rif. 2003/77/CE fase B • 2003/77/CE rif. 2002/51/CE fase B

Figura

Figura A.1 - Impianto
Figura A.2 - Ciclo omologativo Euro 3
Figura A.3 - Limiti omologativi

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