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1. DESCRIZIONE DEL CASO DI STUDIO
1.1 Villafranca in Lunigiana
Il comune di Villafranca in Lunigiana si trova nella provincia di Massa e Carrara; il suo territorio, prevalentemente pianeggiante e collinare, si estende nella parte mediana della vallata del fiume Magra per una superficie di 29,49 km2, ad un’altezza di 138 m s.l.m. . Villafranca divenne capoluogo di comunità nel 1816 e assunse la denominazione attuale nel 1863.
L'economia, un tempo prevalentemente agricola, si è trasformata a partire dalla fine del XIX secolo, e soprattutto dal dopoguerra; oggi a Villafranca hanno sede alcune importanti aziende produttive, e un notevole incremento lo ha avuto il settore terziario in progressione con lo sviluppo urbano del capoluogo, polo di attrazione per i centri montani delle vallate circostanti.
Il borgo di Villafranca, nonostante i bombardamenti subiti nel corso dell'ultima guerra mondiale, conserva ancora tracce di fortificazioni ed interessanti particolari dell'edilizia urbana medioevale quali botteghe, portali, finestre, passaggi voltati che si affacciano su un unico percorso centrale (l'antico tracciato viario) chiuso nella parte sud orientale dai ruderi del castello di Malnido (Fig. 1.1), baluardo di difesa e presidio della Francigena.
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Dalla parte opposta, poco prima del ponte sul torrente Bagnone, sorge la Chiesa di San Giovanni Battista, le cui strutture attuali nascondono un più antico edificio trecentesco, costruito in concomitanza all'espansione e allo sviluppo del borgo (Fig. 1.2).
Il territorio comunale racchiude alcuni tra i borghi e centri storici più interessanti per conformazione urbanistica e collocazione ambientale dell'intera provincia:
− Filetto − Malgrate − Mocrone − Irola − Virgoletta − Merizzo − Fornoli
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1.2 Il palazzo comunale di Villafranca in Lunigiana
Il palazzo comunale di Villafranca in Lunigiana si trova a nord del borgo antico, oltrepassando il torrente Bagnone (Fig. 1.3) ed è situato in Piazza Aeronautica, compresa tra Via 25 Aprile e Via dell’Antico mulino (da Fig. 1.4 Fig. 1.5). La costruzione del fabbricato risale al 1951, nel 1993 la struttura originaria in muratura portante è stata ampliata, mediante fabbricato con struttura portante in cemento armato, per soddisfare la necessità di ospitare spazi più ampi per lo svolgimento delle funzioni a servizio dei cittadini villafranchesi; tale ampliamento ha interessato la parte retrostante dell’edificio esistente (Fig. 1.6).
Fig. 1.3 Vista aerea della zona in cui si trova il Palazzo Comunale di Villafranca in Lunigiana, oggetto di
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Fig. 1.4 Veduta del Palazzo Comunale da Piazza Aeronautica
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Fig. 1.6 Veduta della facciata posteriore, ampliamento in cemento armato
L’edificio si sviluppa su un totale di tre piani, organizzati come riportato di seguito:
- Piano seminterrato: qui si trovano l’archivio del Comune di Villafranca in
Lunigiana e la stazione della polizia municipale, alla quale si accede da un ingresso retrostante posto ad una quota di 60 cm dal piano di campagna (Fig. 1.7);
- Piano terra: si trova ad una quota di 80 cm rispetto al livello del piano stradale,
a tale piano si trova un atrio con due punti informazione per i cittadini, e gli uffici comunali, disposti ai lati di un corridoio centrale, a metà del quale è posizionato il blocco ascensore ed i servizi igienici. Nella parte ovest del piano terra si trova il vano scale per raggiungere il piano superiore. (Fig. 1.8).
- Piano primo: collegato al piano terra dalle scale e dall’ ascensore, presenta
anch’esso un corridoio centrale con uffici sui due lati. (Fig. 1.9).
Il fabbricato è dotato anche di un sottotetto accessibile solo nella parte in muratura. Come la parte originaria, anche quella costituente l’ampliamento, si sviluppa su tre livelli (due fuori terra ed uno seminterrato). L’ampliamento in c.a. è separato dalla struttura
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originaria in muratura mediante giunto sismico1 continuo dalla fondazione alla sommità, di dimensioni pari a 20 cm(indicato in giallo nelle piante seguenti).
Fig.1.7 Pianta piano seminterrato
Fig. 1.8 Pianta piano terra
1 Interruzione della continuità di un'opera che durante un sisma evita che due zone adiacenti della stessa
struttura, con un comportamento sismico sensibilmente diverso, possano urtarsi (fenomeno detto martellamento).
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Fig. 1.9 Pianta piano primo
Per completezza si riporta la pianta delle coperture e i prospetti principali dell’edificio (da Fig. 1.10 a Fig. 1.14).
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Fig.1.11 Prospetto Sud
Fig.1.12 Prospetto Nord
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