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Noi tutti auspichiamo, infatti, che il digitale possa favorire una ripresa dell’industria cinematografica, alla luce di un progressiva ed incontenibile contaminazione di strumenti tecnologici cui le produzioni fanno fronte

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Academic year: 2021

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INTRODUZIONE

E' noto a tutti che il cinema nasce come mezzo tecnico.

Divenne Settima Arte perché, con il passare del tempo, a questo connotato prettamente tecnico se ne aggiunse uno artistico. Benché non sempre le innovazioni tecnologiche abbiano raccolto consensi da parte di registi e autori nel corso dei decenni, le due sfaccettature continuano a convivere, più o meno pacificamente, forse più per necessità. Eppure se il Cinema ha più volte superato periodi di pesanti crisi, risollevandone le sorti, è stato proprio grazie a dette innovazioni, parte integrante dei processi storici di evoluzione e riscoperta.

Anche oggi il cinema sembra trovarsi ad un punto critico; da anni ormai si fa riferimento al suo malessere, facendo riferimento sia ad una crisi economica, determinata dalla continua minaccia della televisione, del fenomeno home video ed ovviamente di internet; oltre che ad una crisi di carattere contenutistico. Fenomeno questo che interessa in particolar modo il cinema italiano.

Dato lo stato delle cose, oggi, l'intera macchina produttiva (dal producer al director, passando per le maestranze) ha iniziato a riporre energie nello sfruttamento della tecnologia digitale. Noi tutti auspichiamo, infatti, che il digitale possa favorire una ripresa dell’industria cinematografica, alla luce di un progressiva ed incontenibile contaminazione di strumenti tecnologici cui le produzioni fanno fronte.

La tendenza, dunque, è una conversione totalizzante al digitale in tutte le fasi del processo produttivo del film. E non si fa riferimento solo a specifiche tecnologie di carattere audiovisivo; vi sono numerose risorse (telefonia, cloud service, internet mobile, modalità tablet, ecc...) che

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diventano parte integrante del lavoro di produzione cinematografica, spontaneamente e, potremmo aggiungere, anche secondo una logica.

La storia del cosiddetto “cinema digitale”, la cui definizione risulta alquanto vaga, è ancora recente e pochi sono gli studi sull’argomento.

Oggi questa denominazione comprende, in modo pressochè generico, tutti quei film per la cui realizzazione vengono utilizzati mezzi digitali;

siano essi telecamere o un computer, dunque, le immagini che lo compongono sono di tipo virtuale.

Per approfondire l’analisi di questo argomento, sempre attuale e poco sviscerato, e offrire così un ulteriore approfondimento in merito alla digitalizzazione totalizzante del cinema, è stato necessario fare riferimento ad una esperienze diretta: la realizzazione di un film documentario, La Memoria degli Ulitmi (regia di Samuele Rossi, 2013 EchiVisivi produzione cinematografica Srl).

Attraverso la comprensione dei processi tecnici è possibile esaminare la crescita esponenziale delle potenzialità gestionali e creative cui possono attingere le produzioni indipententi (più o meno giovani); il discorso sulla digitalizzazione del cinema è, quindi, un discorso complesso, che in questo contesto intende abbracciare un ulteriore livello di approfonidmento: evoluzioni non solo di carattere tecnico/professionale ma di generale sviluppo delle attività produttive.

L'influenza della tecnologia sulla produzione cinematografica, destinata al miglioramento degli strumenti professionali e ad una gestione più vantaggiosa delle operazioni tecnico-amministrative, è da considerarsi ormai un dato oggettivo cui fanno fronte gli addetti ai lavori e non solo.

Individuare pertanto i vantaggi che le innovazioni digitali apportano al processo produttivo di una qualsivoglia opera filmica consente di riconoscere, potremmo dire aggiornare, i fondamenti del nuovo cinema.

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Questo progetto di tesi mira ad analizzare la connessione diretta e imprescindibile tra l'idea di un'opera cinematografica e la sua realizzazione; il rapporto dunque che intercorre, in termini stilistico- autoriali e organizzativo-produttivi, tra un soggetto (e le successive versioni della sceneggiatura) e la sua produzione esecutiva.

Come accennato precedentemente, si farà riferimento all'esperienza, maturata dall'autore di questa tesi, con ECHIVISIVI PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA Srl, Società che da qualche anno è attiva sul mercato internazionale.

Dalla teoria alla pratica, dunque, orientando la ricerca principalmente su due macro aree:

Innovativi strumenti digitali = nuove risorse

"Creativity" vs "Financing"

Quali sono, dunque, le dinamiche che intercorrono, alla luce di questa particolare riflessione, tra la figura del produttore (Producer), il regista (Director) e i numerosi collaboratori, cui devono interfacciarsi durante il ciclo di vita di un'opera filmica (sviluppo, pre-produzione, set, post- produzione, distribuzione/vendita)?

Si intende analizzare, pertanto, la dinamica produttiva di un'opera cinematografica, focalizzandosi sulla strategia di sviluppo del progetto in relazioni alle nuove tecnologie e strumentazioni digitali.

Ne è un esempio l'utilizzo delle piattaforme network non solo con fini di marketing e promozione del prodotto, ma anche di ricerca risorse umane e tecniche oltre che di supporto alla progettazione esecutiva; la condivisione virtuale di un banco di lavoro rappresenta, di conseguenza,

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la possibilità, in tal senso, di costruire un progetto filmico facendo fronte alle dispendiose strategie di produzione e business planning.

A fronte di una sempre più incalzante frammentarietà del tessuto professionale cinematografico, la condivisione online dei numerosi documenti di lavoro (piani di lavorazione, schede tecniche, preventivi di spesa, ...) consente una gestione più elastica e dislocata su molteplici territori geografici.

La nuova frontiera dei supporti digitali da valutarsi come abbattimento dei costi e ripensamento del processing project e quindi motrice di nuovi principi teorici elaborati, negli ultimi anni, intorno all'industria cinematografica.

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