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Sollevamento superfi ciale localizzato del materiale di forma e consistenza variabili

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Academic year: 2021

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Pianta piano terra - analisi materica

Pianta piano terra - analisi del degrado

Colatura

Colonizzazione biologica

Crosta

Degradazione diff erenziale Deposito superfi ciale Distacco

Effl orescenza

Erosione

Esfoliazione

Umidità di risalita

Macchia

Mancanza

Patina biologica

Pellicola Presenza di vegetazione Rigonfi amento Fessura non passante

Legenda:

Le diciture e i simboli grafi ci abbinati alle alterazioni sono tratte dalla Norma UNI 11182-2006

Traccia ad andamento verticale. Frequentemente se ne riscontrano nume- rose ad andamento parallelo.

Presenza riscontrabile macroscopicamente di micro e/o macro organismi (alghe, funghi, licheni, muschi, piante superiori)

Accumulo di materiali estranei di varia natura, quali polvere, terriccio, guano, ecc. Ha spessore variabile, generalmente scarsa coerenza e scar- sa aderenza al materiale sottostante.

Soluzione di continuità tra strati di un intonaco, sia tra loro che rispetto al substrato, che prelude, in genere, alla caduta degli strati stessi

Asportazione di materiale dalla superfi cie che nella maggior parte dei casi si presenta compatta.

Formazione di una o più porzioni laminari, di spessore molto ridotto e subparallele tra loro, dette sfoglie.

Perdita di elementi tridimensionali (braccio di una statua, ansa di un’anfora, brano di una decorazione a rilievo, ecc.).

Strato superfi ciale trasparente o semitrasparente di sostanze coerenti fra loro ed estranee al materiale lapideo.

Sollevamento superfi ciale localizzato del materiale di forma e consistenza variabili.

Presenza di individui erbacei, arbustivi o arborei.

Soluzione di continuità nel materiale che implica lo spostamento reci- proco delle parti.

Strato sottile ed omogeneo, costituito prevalentemente da microrganismi, variabile per consistenza, colore e adesione al substrato.

Limite di migrazione dell’acqua che si manifesta con la formazione di effl orescenze e/o perdita di materiale. È generalmente accompagnato da variazioni della saturazione del colore nella zona sottostante.

Variazione cromatica localizzata della superfi cie, correlata sia alla presenza di determinati componenti naturali del materiale sia alla presenza di mate- riali estranei.

Modifi cazione dello strato superfi ciale del materiale. Di spessore variabile, generalmente dura, la crosta è distinguibile dalle parti sottostanti per le caratteristiche morfologiche e spesso per il colore. Può distaccarsi anche spontaneamente dal substrato che, in genere, si presenta disgregato e/o pol- verulento.

Perdita di materiale dalla superfi cie che evidenzia l’eterogeneità della tessi- tura e della struttura.

Formazione superfi ciale di aspetto cristallino o polverulento o fi lamentoso, generalmente di colore biancastro.

INTERVENTI

PRECONSOLIDAMENTO/INDAGINI (PC) + PULITURA E RIMOZIONE (PL)

CONSOLIDAMENTO (C)

PROTEZIONE/FINITURA (PR)

SPECIALI (S)

PC1

C1

PR1

PR2

PR3 PR4

PR5 S1 S2 S3 S4 PC2

PL1 PL2 PL3

PL4

PL5

Stesura di un velo protettivo di carta giapponese con funzione di protezione nel corso dei lavori

Risarciture di malta di calce idraulica tramite stesura diretta o iniezioni praticate sfruttando le lesioni esistenti o fori eseguiti appositamente dal basso verso l’alto, previa stuccatura di tutti i giunti di eventuale fuoriuscita

Stuccatura di lesioni, fratture, lacune con impasto a base di calce con grana e cromia integrate al contesto e idonee caratteristiche di idraulicità. Si raccomanda il monitoraggio delle lesioni stesse in modo da valutare se il fenomeno di degrado si sia assestato o se è ancora in corso.

Integrazione tramite stuccatura mimetica con impasto di gesso additivato, secondo la geometria dell’elemento originario (modellazione tramite profi lo-forma realizzato su misura in negativo), previa, (se necessaria) armatura in barre d’acciaio inox alla muratura

Integrazione mimetica tramite impasto di calce additivata con pietra di recupero e/o pigmentata Stesura di nuovo strato di intonaco di calce idrauliche con sabbie di diversa granulometria ed opportunamente additivato con terre coloranti o inerti e pietre macinate per avvicinarsi al cro- matismo dei materiali adiacenti

Stesura di un sottile strato di resina cera microcristallina con funzione protettiva

Sostituzione degli elementi lignei ammalorati con altri di essenze e caratteristiche simili

Realizzazione di nuova pavimentazione in laterizio con piastrelle di dimensioni e forme analoghe a quelle della sagrestia

Ripristino della continuita dello strato di intonaco superfi ciale Inserimento di catene metalliche opportunamente dimensionate

Verifi ca della presenza di intasamenti nei pluviali tramite indagini endoscopiche ed eventuale pulizia

Pulitura a secco diff usa con pennelli, stracci, spazzole di saggina ed eventuale uso di aspiratori per rimozione dei depositi superfi ciali incoerenti

Pulitura mediante cicli di lavaggio con acqua deionizzata nebulizzata a bassa pressione alternati a blanda pulitura meccanica con spazzole morbide e spugne

Pulitura meccanica a secco tramite spazzole di ottone fi no alla completa rimozione dello strato superfi ciale degradato o incoerente (per intonaci o pavimenti) o aggredito (patine o colonizza- zione biologica)

Estirpazione meccanica della vegetazione con smontaggio degli elementi smossi del paramento murario per l’eliminazione dell’apparato radicale, pulitura accurata e ripristino della pavimenta- zione lapidea

Lucidatura mediante apposizione di cera microcristallina - Intonaco

L’intonaco in pianta è visibile essenzialmente alla base delle pa- raste, rivestita da un ringrosso con modanature.

- Elementi in pietra

Gli elementi lapidei sono localizzati nelle zone di passaggio tra pavimentazione in laterizio ed in marmo. Elementi in pietra co- stituiscono inoltre i gradini delle scale.

- Elementi in legno

Due rampe di scale in legno costituiscono l’accesso ai livelli su- periori in corrispondenza dell’altare maggiore e dell’ambiente di servizio a nord-est. Grandi panche sono presenti nel coro. Alcu- ne mense degli altari presentano una superfi cie lignea.

- Assenza di pavimentazione

Alcuni ambienti dove non è presente la pavimentazione lasciano intravedere la superfi cie sottostante in cemento o simili.

- Elementi in marmo bianco

Mattonelle quadrate, di varie dimensioni, vanno a pavimentare parte della navata e le cappelle laterali. Sono in marmo bianco anche gli scalini e le mense degli altari.

- Piastrelle in marmo nero

Mattonelle quadrate e rettangolari, di varie dimensioni, pavi- mentano parte della la navata e le cappelle laterali.

- Piastrelle in laterizio

Mattonelle in laterizio, rettangolari o quadrate, costituiscono la pavimentazione degli ambienti dedicati al clero, come la sacre- stia, una parte del coro, e gli ambienti di servizio.

Legenda:

0 2 4 6 8 10 m

Scala 1:100

UNA PROPOSTA DI RESTAURO PER LA CHIESA DELLA SS. ANNUNZIATA A PESCIA 16

Università di Pisa - Scuola di Ingegneria - DESTEC - C.d.L Magistrale in Ingegneria Edile Architettura - A.A 2016-17

Prof. Marco. G. Bevilacqua Prof. Pietro Ruschi

Prof. Marco Vitali Relatori:

Controrelatore: Candidato: Massimo Pellegrini

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