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RISULTATI DELL’ANALISI DI SICUREZZA
4.0 Introduzione
In questo capitolo vengono riportati i risultati dell’analisi di sicurezza sviluppata su tutte le operazioni per il trattamento dell’1,3 butadiene.
I lavoro si è svolto in due parti: durante la prima è stata condotta l’analisi secondo le direttive della legge Seveso, mentre la seconda ha riguardato lo sviluppo dell’analisi LOPA.
Durante la prima fase è stata condotta l’analisi ad indici su diverse aree dell’impianto da cui è stato evidenziato che le aree più pericolose dello stabilimento sono quelle relative al trattamento dell’1,3 butadiene e ai reattori di processo.
In seguito è stata condotta l’analisi di operabilità (HazOp), per mezzo della quale sono stati definiti i possibili Top Event relativi alle operazioni che si svolgono all’interno di queste due aree.
Successivamente sono state analizzate le possibili conseguenze derivanti dagli incidenti evidenziati dall’analisi HazOp. Durante questa fase sono stati simulati tutti i possibili eventi incidentali per mezzo del software Phast® ed è stato quindi possibile definire il numero di persone coinvolte in ogni singolo scenario.
Durante la seconda fase sono stati calcolati i Target Factor relativi ad ogni scenario ed è stata condotta l’analisi LOPA per la valutazione del rischio secondo le specifiche della Dow Chemical Company.
La sperimentazione è consistita nella sostituzione dell’analisi per il calcolo della frequenza di accadimento, condotta con la tecnica dell’albero dei guasti e prevista dalla legge Seveso, con l’analisi quantitativa condotta secondo la metodologia LOPA, che rappresenta sicuramente uno strumento più semplice, veloce ed intuitivo per la determinazione del rischio.
Il lavoro di analisi è stato molto complesso, soprattutto per il reperimento dei dati necessari, e
ha richiesto la creazione di un team dedicato. Sono state svolte riunioni quasi quotidiane,
durante le quali i componenti si sono confrontati sui diversi aspetti delle operazioni, e sono
state effettuate un gran numero di visite sull’impianto per verificare sia la correttezza dei dati
raccolti, sia per comprendere l’effettivo svolgimento delle operazioni manuali. Periodicamente
ha partecipato alle riunioni anche un esperto di “Process Safety” della Dow Chemical Europe.
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L’analisi riportata in seguito è stata svolta interamente, e in maniera del tutto simile, anche sui ai reattori di processo. I risultati non saranno menzionati in questo testo per motivi di segretezza.
4.1 Analisi ad indici
L’analisi ad indici ha rappresentato il primo step del lavoro. In questa fase è stato deciso di condurre l’analisi su diverse aree dell’impianto per individuare quelle più pericolose e quindi più significative per le successive fasi di analisi. Le aree analizzate con il metodo indicizzato sono le seguenti:
• Stoccaggio, discarica e trasferimento dell’1,3 butadiene in conformità con il DM 15/05/1996: “ Criteri di analisi e valutazione dei rapporti di sicurezza relativi ai depositi di gas e petrolio liquefatto” in quanto il butadiene viene stoccato come gas liquefatto in pressione.
• Stoccaggio, discarica e trasferimento dell’acrilonitrile in conformità con il DM 20/10/1998: “Criteri di analisi e valutazione dei rapporti di sicurezza relativi ai depositi liquidi facilmente infiammabili e/o tossici”.
• Stoccaggio dell’olio di riciclo (liquido infiammabile proveniente dalla purificazione del lattice, che contiene prevalentemente stirene non reagito) in conformità con il DM 20/10/1998.
• Reattori di processo durante tutta la fase di produzione in conformità con il DPCM 31/03/1989
Per categorizzare le varie aree dell’impianto sono state utilizzate due tabelle diverse a seconda del decreto di riferimento.
Per quanto riguarda lo stoccaggio di sostanze pericolose (DM 15/05/96 e DM 20/10/98) vengono utilizzati l’indice di rischio globale G e dell’indice di tossicità T. Come si nota la scala va dall’area meno pericolosa (A) a quella più pericolosa (D).
G T
A 0 - 100 0 - 25
B 101 - 1100 26 - 50
C 1101 - 12500 51 - 100
D > 12500 > 100
Tabella 4.1: Categorie di riferimento per lo stoccaggio di sostanze pericolose
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Per quanto riguarda i processi più complessi (DPCM 31/03/89) la categorizzazione utilizza un numero di parametri maggiore: oltre a G e T si tiene conto anche degli indici di incendio (F), esplosione in aria (A), esplosione confinata (C).
G F A C T
Lieve 0 - 20 0 - 2 0 - 10 0 - 1.5 0 - 5
Basso 20 - 200 2 - 5 10 - 30 1.5 - 2.5 5 - 10
Moderato 200 - 500 5 - 10 30 - 100 2.5 - 4 10 - 15
Alto I 500 - 1100 10 - 20 100 - 400 4 - 6 15 - 20
Alto II 1100 - 2500 20 - 50 - - -
Molto alto 2500 - 12500 50 - 100 400 - 1700 > 6 > 20
Grave 12500 - 65000 100 - 250 > 1700 - -
Gravissimo > 65000 > 250 - - -
Tabella 4.2: Categorie di riferimento per i processi più complessi
Di seguito si riportano i risultati dell’analisi e le categorie relative ad ogni area presa in
considerazione con riferimento sia agli indici intrinseci che a quelli compensati. Viene inoltre
riportata, in allegato 1, l’intera analisi riferita allo stoccaggio del butadiene.
77 4.1.1 Analisi ad indici sull’area dedicata 1,3 butadiene
Per l’1,3 butadiene vengono evidenziati l’indice di rischio globale G e l’indice di tossicità T.
L’indice di tossicità, non previsto per l’analisi condotta sul gpl, è stato calcolato separatamente in accordo con il DM 20/10/1998.
STOCCAGGIO
Indici intrinseci Indici compensati
Indice Categoria Indice Categoria
G 19178 D G’ 74 A
T 38.5 B T’ 0.15 A
DISCARICA
Indici intrinseci Indici compensati
Indice Categoria Indice Categoria
G 11011 C G’ 82 A
T 119 D T’ 0.9 A
POMPA DI DISCARICA
Indici intrinseci Indici compensati
Indice Categoria Indice Categoria
G 634 B G’ 7.2 A
T 129 D T’ 1.5 A
POMPA DI TRASFERIMENTO
Indici intrinseci Indici compensati
Indice Categoria Indice Categoria
G 984 B G’ 11.1 A
T 176 D T’ 2 A
78 4.1.2 Analisi ad indici sull’area dedicata all’acrilonitrile
Per l’acrilonitrile vengono evidenziati l’indice di rischio globale G e l’indice di tossicità T.
STOCCAGGIO
Indici intrinseci Indici compensati
Indice Categoria Indice Categoria
G 2985 C G’ 7.3 A
T 78.9 C T’ 0.2 A
DISCARICA
Indici intrinseci Indici compensati
Indice Categoria Indice Categoria
G 1995 C G’ 7.3 A
T 188 D T’ 0.7 A
POMPA DI DISCARICA
Indici intrinseci Indici compensati
Indice Categoria Indice Categoria
G 303 B G’ 5.3 A
T 281 D T’ 5 A
POMPA DI TRASFERIMENTO
Indici intrinseci Indici compensati
Indice Categoria Indice Categoria
G 555 B G’ 9.8 A
T 473 D T’ 8.3 A
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4.1.3 Analisi ad indici sul serbatoio di stoccaggio dell’olio di riciclo
Per l’olio di riciclo vengono evidenziati l’indice di rischio globale G e l’indice di tossicità T.
STOCCAGGIO
Indici intrinseci Indici compensati
Indice Categoria Indice Categoria
G 3867 C G’ 11.7 A
T 34.6 B T’ 0.1 A
4.1.4 Analisi ad indici sull’area dedicata ai reattori di processo
REAZIONE
Indici intrinseci Indici compensati
Indice Categoria Indice Categoria
F 0.4 Lieve F’ 0.1 Lieve
A 244.4 Alto I A’ 19.6 Basso
C 6.9 Molto alto C’ 1 Lieve
G 9663 Molto alto G’ 294 Moderato
T 14.1 Moderato T’ 0.4 Lieve
4.1.5 Risultati e conclusioni
Dal calcolo degli indici compensati l’indice di rischio globale maggiore è risultato quello relativo ai reattori di processo. L’area dedicata all’1,3 butadiene rientra nella categoria A, cioè la meno pericolosa, pur avvicinandosi al limite di 100. L’acrilonitrile è la sostanza intrinsecamente più pericolosa dello stabilimento, ma essendo la quantità stoccata estremamente inferiore rispetto al butadiene, l’indice globale di rischio è risultato molto basso.
Ai fini del lavoro di analisi è stato quindi deciso dal team di proseguire con le analisi successive
solo in riferimento al butadiene e ai reattori di processo.
80 4.2 Analisi di operabilità HazOp
L’analisi di operabilità che ha riguardato l’area dedicata all’1,3 butadiene è stata condotta relativamente alle seguenti operazioni:
• stoccaggio;
• discarica;
• trasferimento ai reattori.
La sezione di impianto è stata suddivisa nei seguenti nodi:
• serbatoio di stoccaggio (STO);
• linea di discarica del liquido e linea di ritorno vapori (UNL);
• linea di trasferimento ai reattori (MFD).
Le caratteristiche principali dei nodi e i sistemi di protezioni sui quali il team di analisi si è basato durante le riunioni per la stesura dell’HazOp, sono già state ampiamente descritte nel capitolo 3. Di seguito vengono riportati i risultati dell’analisi e la descrizione di tutti i Top Event evidenziati dall’analisi. In Appendice 2 sono riportate le tabelle dettagliate relative all’analisi.
4.2.1 Serbatoio di stoccaggio: individuazione e descrizione dei Top Event
L’analisi HazOp applicata al serbatoio di dell’1,3 butadiene ha evidenziato i seguenti Top Event:
STO-BD-1 Sversamento di butadiene liquido nel bacino di contenimento per fessurazione del mantello del serbatoio
STO-BD-2 Sversamento di butadiene liquido nel bacino di contenimento per una perdita dalla valvola di fondo
STO-BD-3
Sversamento di butadiene liquido nel bacino di contenimento per una perdita dal filtro montato sulla linea di aspirazione della pompa
STO-BD-4 Sversamento di butadiene liquido nel bacino di contenimento per un errore umano: drenaggio aperto
STO-BD-5 Cedimento catastrofico della struttura del serbatoio per incendio esterno
STO-BD-6 Apertura della valvola di sicurezza
STO-BD-7 Cedimento catastrofico della struttura del serbatoio per
sovrappressione
81 Descrizione
STO-BD-1 Durante la fase di stoccaggio si verifica una fessurazione del mantello del serbatoio.
Ciò può essere dovuto alla corrosione naturale del materiale o ad un urto provocato da un organo in movimento durante un’operazione di manutenzione. La conseguenza è un rilascio di butadiene liquido all’interno del bacino di contenimento.
STO-BD-2 Durante la fase di stoccaggio si verifica una perdita dalla valvola di fondo per il cedimento della guarnizione del giunto flangiato. La conseguenza è un rilascio di butadiene liquido all’interno del bacino di contenimento.
STO-BD-3 Sulla linea di aspirazione della pompa di trasferimento, a valle della valvola di fondo è montato un filtro che ha lo scopo di intercettare eventuali impurezze solide. Durante la fase di trasferimento si verifica una perdita da tale filtro dovuta al cedimento di una guarnizione o ad un errore di rimontaggio in seguito ad un’operazione di manutenzione. La conseguenza è un rilascio di butadiene liquido all’interno del bacino di contenimento.
STO-BD-4 Durante la fase di trasferimento si verifica un rilascio di butadiene liquido dal tronchetto di drenaggio del filtro posto sulla linea di aspirazione della pompa. Ciò può essere dovuto al cedimento di una guarnizione o ad un errore umano: l’operatore dimentica aperta la valvola di drenaggio della linea in seguito ad un’operazione di manutenzione.
STO-BD-5 Durante la fase di stoccaggio si verifica un incendio esterno in prossimità del serbatoio. Inizialmente il liquido all’interno raffredda le pareti esposte al calore generato dalle fiamme. Ad un certo punto il liquido comincia a bollire generando un aumento della pressione interna, fino all’apertura della valvola di sicurezza. Quando la valvola si richiude, dopo un certo tempo, il livello del liquido inevitabilmente si è abbassato e le pareti non sono più raffreddate dal liquido. A questo punto l’acciaio comincia a “cuocere” fino a cedere drammaticamente, provocando il rilascio istantaneo di tutto il materiale ancora contenuto.
STO-BD-6 Durante le fasi di stoccaggio o discarica si verifica un aumento di pressione all’interno
del serbatoio. Ciò può essere dovuto ad un sovrariempimento (discarica), ad un aumento di
temperatura interna o ad un ingresso inaspettato di azoto dalla linea di polmonazione
82
(stoccaggio). La conseguenza è l’apertura della valvola di sicurezza con il rilascio violento di 1,3 butadiene direttamente in atmosfera.
STO-BD-7 Durante la fase di trasferimento si verifica un back flow di TDDM (trasferitore di catena) dal manifold di alimentazione dei reattori. Il contatto con tale sostanza può innescare la polimerizzazione del butadiene. La reazione avviene senza controllo, generando un repentino aumento di temperatura e pressione all’interno del serbatoio. Poiché la valvola di sicurezza non è dimensionata per questo tipo di evento la conseguenza potrebbe essere il cedimento catastrofico del serbatoio per sovrappressione.
4.2.2 Linea di discarica: individuazione e descrizione dei Top Event
L’analisi HazOp applicata alla linea di discarica dell’1,3 butadiene ha evidenziato i seguenti Top Event:
UNL-BD-1 Sversamento di butadiene liquido per fessurazione della tubazione di mandata della pompa di discarica
UNL-BD-2 Sversamento di butadiene liquido per un errore umano:
drenaggio aperto
UNL-BD-3 Sversamento di butadiene liquido per fessurazione della tubazione di aspirazione della pompa di discarica
UNL-BD-4 Rottura catastrofica del braccio di carico lato liquido per lo spostamento della ferro-cisterna
UNL-BD-5 Scoppio della pompa per blocco della mandata
UNL-BD-6 Rilascio di butadiene vapore per la fessurazione della linea di ritorno vapori
UNL-BD-7 Rottura catastrofica del braccio di carico lato vapore per lo spostamento della ferro-cisterna
Descrizione
UNL-BD-1 Durante la fase di discarica si verifica una fessurazione della linea di mandata della pompa di discarica. Ciò può essere dovuto alla corrosione naturale del materiale o ad un urto provocato da un organo in movimento. La conseguenza è un rilascio di butadiene liquido.
UNL-BD-2 Durante la fase di discarica si verifica un rilascio di butadiene liquido dal tronchetto di
drenaggio posto sulla linea di aspirazione della pompa. Ciò può essere dovuto al cedimento di
83
una guarnizione o ad un errore umano: l’operatore dimentica aperta la valvola di drenaggio della linea in seguito ad un’operazione di manutenzione.
UNL-BD-3 Durante la fase di discarica si verifica una fessurazione della linea di aspirazione della pompa di discarica. Ciò può essere dovuto alla corrosione naturale del materiale o ad un urto provocato da un organo in movimento. La conseguenza è un rilascio di butadiene liquido.
UNL-BD-4 Durante la fase di discarica si verifica lo spostamento accidentale della ferro-cisterna con la rottura del braccio di carico lato liquido. La conseguenza è lo sversamento di butadiene liquido.
UNL-BD-5 Durante la fase di discarica si verifica un blocco della linea di mandata della pompa. Il butadiene che si trova all’interno del corpo viene scaldato dal movimento della girante fino a creare una pressione tale da causare lo scoppio della pompa.
UNL-BD-6 Durante la fase di discarica si verifica una fessurazione della linea di ritorno vapori.
Ciò può essere dovuto alla corrosione naturale del materiale o ad un urto provocato da un organo in movimento. La conseguenza è un rilascio di butadiene vapore.
UNL-BD-7 Durante la fase di discarica si verifica lo spostamento accidentale della ferro-cisterna
con la rottura del braccio di carico lato vapore. La conseguenza è lo sversamento di butadiene
vapore.
84
4.2.3 Linea di trasferimento ai reattori: individuazione e descrizione dei Top Event
L’analisi HazOp applicata alla linea di trasferimento dell’1,3 butadiene ai reattori ha evidenziato i seguenti Top Event:
MFD-BD-1 Sversamento di butadiene liquido per la fessurazione della linea di mandata
MFD-BD-2 Sversamento di butadiene liquido per la fessurazione della linea di aspirazione
MFD-BD-3 Sversamento di butadiene liquido per un errore umano:
drenaggio aperto sulla linea di mandata
MFD-BD-4 Sversamento di butadiene liquido per un errore umano:
drenaggio aperto sulla linea aspirazione
MFD-BD-5 Scoppio della pompa per blocco della mandata
Descrizione
MFD-BD-1 Durante la fase di trasferimento si verifica una fessurazione della linea di mandata della pompa di trasferimento. Ciò può essere dovuto alla corrosione naturale del materiale o ad un urto provocato da un organo in movimento. La conseguenza è un rilascio di butadiene liquido.
MFD-BD-2 Durante la fase di trasferimento si verifica una fessurazione della linea di aspirazione della pompa di trasferimento. Ciò può essere dovuto alla corrosione naturale del materiale o ad un urto provocato da un organo in movimento. La conseguenza è un rilascio di butadiene liquido.
MFD-BD-3 Durante la fase di trasferimento si verifica un rilascio di butadiene liquido dal tronchetto di drenaggio posto sulla linea di mandata della pompa. Ciò può essere dovuto al cedimento di una guarnizione o ad un errore umano: l’operatore dimentica aperta la valvola di drenaggio della linea in seguito ad un’operazione di manutenzione.
MFD-BD-4 Durante la fase di trasferimento si verifica un rilascio di butadiene liquido dal
tronchetto di drenaggio posto sulla linea di aspirazione della pompa. Ciò può essere dovuto al
cedimento di una guarnizione o ad un errore umano: l’operatore dimentica aperta la valvola di
drenaggio della linea in seguito ad un’operazione di manutenzione.
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MFD-BD-5 Durante la fase di trasferimento si verifica un blocco della linea di mandata della pompa. Il butadiene che si trova all’interno del corpo viene scaldato dal movimento della girante fino a creare una pressione tale da causare lo scoppio della pompa.
4.2.4 Conclusioni
L’analisi HazOp ha rappresentato sicuramente la fase più importante del lavoro. Le tabelle
(riportate in Allegato 2) sono state redatte nel corso di diverse riunioni, durante le quali il team
ha potuto confrontarsi con tutte le problematiche di impianto, ed è stato deciso di differenziare
il più possibile i Top Event. Ciò ha comportato un aumento del numero degli stessi, rispetto ai
precedenti rapporti di sicurezza, ma ha consentito di affrontare in maniera più semplice e
sistematica le fasi successive dell’analisi. In questo modo, infatti è stato possibile sia in sede di
analisi delle conseguenze che di analisi LOPA, identificare facilmente le singole operazioni e
situazioni che possono portare a eventi simili, ma in condizioni diverse.
86 4.3 Analisi delle conseguenze
L’analisi delle conseguenze è stata condotta per ogni scenario derivante dall’analisi HazOp.
Poiché il butadiene è un materiale infiammabile, sono stati considerati tutti i possibili eventi di incendio, secondo un preciso albero degli eventi. Poiché a seconda dell’altezza e della direzione del rilascio il butadiene può vaporizzare immediatamente, riversandosi direttamente in atmosfera, o generare una pozza di liquido evaporante, l’innesco immediato può dar luogo ad un jet fire o ad una pool fire.
Dalle simulazioni dei rilasci, condotte per mezzo del software Phast®, è emerso che per rilasci orizzontali che avvengono ad un’altezza superiore a 0.5 m dal suolo, l’innesco immediato dà luogo ad uno scenario di jet fire (figura 4.1), mentre per i rilasci verticali, che avvengono in direzione del suolo, si verifica uno scenario di pool fire (figura 4.2).
Di seguito vengono riportati i due alberi degli eventi di riferimento.
Figura 4.1: Albero degli eventi con jet fire SI
SI
SI
NO NO
NO DISPERSIONE
Innesco immediato
Innesco ritardato
Esplosione
GETTO INCENDIATO (JET FIRE)
ESPLOSIONE DI NUBE NON CONFINATA (UVCE)
INCENDIO DI VAPORI (FLASH FIRE) Rilascio orizzontale con
vaporizzazione dell'intera quantità interessata
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Figura 4.2: Albero degli eventi con pool fire
4.3.2 Descrizione dei parametri utilizzati nella simulazione
La simulazione della dispersione del butadiene in atmosfera è stata condotta prendendo come riferimento le seguenti coppie classe di stabilità-velocità del vento:
1. classe di stabilità D - velocità del vento 5 m/s;
2. classe di stabilità F - velocità del vento 2 m/s.
I limiti di infiammabilità dell’1,3 butadiene utilizzati nell’analisi sono i seguenti:
• = ∙
• = . ∙
Il metodo utilizzato per l’esplosione non confinata è il TNT Equivalente con un’efficienza di esplosione del 4%.
Per la definizione delle aree di danno è stato utilizzato il modello a soglie, riportato nel DM 09/05/2001.
SI
SI
SI
NO NO
NO DISPERSIONE
Innesco immediato
Innesco ritardato
Esplosione
POZZA INCENDIATA (POOL FIRE)
ESPLOSIONE DI NUBE NON CONFINATA (UVCE)
INCENDIO DI VAPORI (FLASH FIRE) Rilascio in direzione del suolo
con formazione di una pozza evaporante