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I A rischio la salute dei pazienti cronici

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Academic year: 2022

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i t a l i a s a n i t à

20 n M.D. Medicinae Doctor - Anno XXVII numero 8 - 2020

I

l 37° Congresso Nazionale, svol- tosi di recente online ha portato sotto la luce dei riflettori, i princi- pali problemi clinici che si presenta- no al medico di medicina generale e che dovranno essere affrontati con un approccio manageriale tenendo conto di un contesto che sempre più frequentemente coinvolge la comorbidità, la fragilità, la disabili- tà, l’età avanzata e, con questi, le politerapie. Problemi che hanno as- sunto una valenza ancora più strin- gente durante la fase pendemica che stiamo vivendo.

“Il Covid-19 è arrivato improvvisa- mente - ha sottolineato Alberto Magni, Responsabile Simg delle po- litiche giovanili -. L’emergenza ha de- terminato nella prima ondata uno sbi- lanciamento dell’attività professiona- le nei confronti della gestione del pa- ziente affetto da Covid-19 e delle pro- blematiche correlate alla gestione della pandemia. La gestione della po- polazione affetta da patologie croni- che nella prima fase della pandemia si è frammentata; abbiamo riorienta- to rapidamente dopo la prima ondata l’attività professionale nei confronti di tale popolazione; ora la ripresa dei contagi ha determinato un carico di lavoro della Medicina Generale che determina una forte pressione sugli operatori perché al lavoro ordinario si è sommata la gestione dell’emergen- za oltre all’inizio della Campagna Vac- cinale per l’Influenza 2020. Se non si

riescono a gestire i pazienti affetti da cronicità si rischia di vedere le conse- guenze di una mancata presa in cari- co in un secondo momento dovute alla mancanza di visite mediche, esa- mi e follow up. Si parla molto di noi nella gestione del Covid, dimentican- dosi che dobbiamo gestire l’attività ordinaria: ora che l’emergenza dura da 9 mesi, dobbiamo scegliere che indirizzo dare alle cure primarie. Se vogliamo gestire tutto l’aspetto del contact tracing, dobbiamo avere per- sonale amministrativo aggiuntivo.

Dobbiamo inoltre considerare che pri- ma dell’inizio dell’emergenza, che ve- de tutto il Sistema Sanitario coinvol- to, i Mmg sono passati da 7 contatti annui per paziente (intesi come ogni tipo di contatto medico assistito: ac- cesso all’ambulatorio, visita domicilia- re, richiesta di una prescrizione) nel 2009, a 10 contatti nel 2019, con un carico di lavoro aumentato del 30%.

Nei pazienti ultra85enni la media è di 22 contatti l’anno. Con la pandemia, il carico di lavoro è esploso. Servono dunque nuove risorse per potenziare la Medicina Generale dotandola di personale amministrativo e infermie- ristico. Definendo nel dettaglio i cari- chi di lavoro e le competenze sarà possibile ridisegnare la Medicina Ge- nerale. Servono dunque nuove risor- se per potenziare la Medicina Gene- rale dotandola di personale ammini- strativo e infermieristico. Definendo nel dettaglio i carichi di lavoro e le

competenze sarà possibile ridisegna- re la Medicina Generale”.

þL’assistenza domiciliare L’assistenza domiciliare in questi mesi di pandemia si è rivelata fondamenta- le, visto l’elevato numero di pazienti asintomatici o paucisintomatici.

“L’85% dei nostri pazienti con una diagnosi Covid vivono la malattia a ca- sa, chi in maniera paucisintomatica, chi più complessa, ma sempre senza necessità di ricovero - ha evidenziato Aurelio Sessa, Coordinatore Regio- nale Simg-Lombardia - Proviamo a stratificare: asintomatici e paucisinto- matici hanno bisogno di informazioni e consigli per una decina di giorni. Vi è poi il 10% che può sviluppare un’infe- zione alle basse vie respiratorie: il ti- more è che si arrivi alle polmoniti in- terstiziali. Questi pazienti possono es- sere curati a casa secondo protocolli terapeutico-assistenziali condivisi con le strutture di secondo livello: vengo- no messi in una sorta di lista e sono controllati due volte al giorno sui para- metri vitali, attraverso un teleconsulto telefonico o su skype da parte del loro Mmg oppure attraverso centri servizi di cooperative. Le visite domiciliari possono essere effettuate dalle Usca, che sono colleghi della continuità as- sistenziale, e in alcune regioni dalle Adi-Covid- Assistenze Domiciliari In- tegrate, finalizzate ai pazienti Covid, mentre i Mmg operano prevalente- mente in teleconsulto”.

A rischio la salute dei pazienti cronici

È l’allarme lanciato dalla Simg durante i lavori del 37° Congresso Nazionale, svoltosi di recente online. Con la pandemia il carico di lavoro per i Mmg è aumentato

a dismisura complicando la gestione dei pazienti affetti da cronicità.

Per la Simg la Medicina Generale ha bisogno di nuove risorse per rafforzare la prevenzione,

la gestione delle prestazioni non differibili e la presa in carico del paziente cronico e fragile

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