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"L'Attività fisica adattata in gravidanza"

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Academic year: 2021

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Introduzione

Svolgere una regolare attività fisica di moderata intensità, favorisce uno stile di vita sano, con notevoli benefici sulla salute generale della persona.

L’esercizio fisico preferibilmente di tipo aerobico, non deve essere necessariamente intenso: sono sufficienti 30 minuti di movimento (cammino, nuoto, bicicletta, ecc..) al giorno, per almeno cinque volte a settimana, per godere di molti benefici.

Sulla base di queste considerazioni ci si pone spesso il problema se anche la donna in stato di gravidanza possa iniziare o continuare un’attività fisica regolare.

Studi epidemiologici hanno suggerito che l’esercizio fisico in gravidanza può essere di beneficio nella prevenzione primaria del diabete gestazionale, specialmente nelle pazienti obese, e può inoltre migliorare l’efficienza metabolica in donne gravide in buone condizioni di salute.

Invece secondo altri studi le donne che intraprendono un qualsiasi tipo di attività fisica durante la gestazione sono ad aumento rischio di sviluppare un parto pretermine rispetto alle donne che non fanno alcuna attività.

La gravidanza è un evento molto importante per la donna ma anche un periodo molto delicato che dovrà essere monitorato e controllato per tutti i 9 mesi dal proprio medico e ginecologo.

In questo contesto si parlerà di Attività Fisica Adattata (A.F.A.) e avrà un ruolo molto importante, perché permetterà alla futura mamma di gestire al meglio il peso che mese per mese aumenterà, seguendo un’alimentazione equilibrata e completa che fornisca tutti i nutrienti necessari a lei e al bambino; inoltre le permetterà di mantenere la tonicità dei muscoli degli arti inferiori, arti superiori e della colonna, perché una volta nato, il bambino, dovrà essere tenuto in braccio, allattato, cambiato, trasportato nell’ovetto, portato a spasso spingendo il passeggino, etc…. tutti movimenti che sovraccaricheranno molto braccia, gambe e colonna.

Inoltre la futura mamma dovrà muoversi parecchio durante il giorno e durante la notte per adempiere ai propri compiti di mamma e donna di casa , ecco perché dovrà mantenere il suo corpo forte, mobile ed elastico.

Ogni trimestre necessiterà di un programma ben preciso di esercizi, adattati alle condizioni psico-fisiche della gestante al momento dell’allenamento.

Gli esercizi saranno diversi anche a seconda del tipo di attività che la gestante sceglierà di fare, e qui starà alla competenza dell’insegnante decidere se l’attività scelta sia giusta o meno, tenendo sempre in considerazione tutti i parametri dell’allenamento quali tempo, durata, velocità, frequenza cardiaca, ripetizione e carico di lavoro.

Questi parametri dovranno essere rapportati a seconda del suo grado di allenamento senza sovraccaricarla e stancarla troppo.

L’esercizio fisico è importante durante la gravidanza ma anche dopo il parto e sarà gestita in modo diverso a seconda del tipo di parto.

La mia tesi nasce dall’esperienza vissuta in prima persona per ben due volte, condizione ottimale per capire quello che accade istante dopo istante e le

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2 sensazioni provate durante il movimento nel primo, secondo e terzo trimestre, così da poter accompagnare le gestanti nel loro percorso di Attività Fisica Adattata. Sono riportati cenni di anatomia, le mutazioni fisiologiche degli organi, della postura e del fisico, tutti i cambiamenti che avvengono passo per passo in ogni trimestre fino al parto, le attività consigliate e quelle sconsigliate in gravidanza.

Comunque l’esperto nel settore dovrà sempre attenersi alla certificazione medica rilasciata ogni mese dal proprio ginecologo che attesta che la gestante è in buone condizioni fisiche per praticare attività fisica.

L’esercizio fisico in gravidanza, se praticato con costanza, ha un effetto benefico nel ridurre la percezione dolorosa e lo stress durante il travaglio.

Non abbandonate, quindi, le vostre scarpe da ginnastica. L’attività fa bene a voi e al vostro bambino ed ora buon allenamento.

……..Una gestante in buono stato di salute senza complicazioni deve comunque

condurre uno stile di vita normale , fare tutto quello che si sente di fare con dei limiti, perché la gravidanza lo dobbiamo ricordare non è una malattia …..

Ringrazio il Prof. Angelo Renato Pizzi per la sua disponibilità e l’aiuto prestato, le palestre presso cui svolgo il mio lavoro, perché hanno contribuito ad arricchire la mia professione e la mia famiglia soprattutto i miei due “cucciolotti” Martina e Mirco che mi hanno permesso di vivere anche attraverso il lavoro questa bellissima esperienza di vita e che anche dopo la nascita ne sono stati sempre partecipi perché oltre che la loro mamma sono la loro maestra di ginnastica, GRAZIE.

Dedicato ai miei bambini Martina e Mirco

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CAPITOLO 1

APPARATO GENITALE FEMMINILE

1.1 APPARATO GENITALE FEMMINILE

L’apparato genitale femminile comprende gli organi che:

 producono le cellule sessuali femminili (gli ovuli, o cellule uovo o ovociti)

 producono gli ormoni sessuali femminili (estrogeni e progestinici)

 permettono l’incontro con le cellule sessuali maschili (gli spermatozoi) e la fecondazione

 accolgono il feto durante la gravidanza

 permettono il passaggio del feto durante il parto.

1.2 CENNI ANATOMICI

L’apparato genitale femminile è costituito: delle due ovaie, che sono le gonadi femminili, deputate all’ovogenesi, cioè alla maturazione degli ovociti; delle due trombe uterine, nelle quali passano gli ovociti e nelle quali avviene la fecondazione; dell’utero, dove si annida l’uovo fecondato e si esplica la gestazione; della vagina e della vulva, che sono deputate al passaggio del feto (Fig.1- Fig.2).

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4 Le ovaie

Le ovaie sono due organi pari con la forma e le dimensioni di una grossa mandorla (circa 3,5 cm di altezza, per 2 cm di larghezza e 1 cm di spessore) e sono situate nella cavità pelvica (sotto l'addome), ai lati dell'utero.

Le ovaie svolgono due funzioni fondamentali:

 producono gli ovociti, le cellule sessuali femminili;

 secernono gli ormoni sessuali femminili (estrogeni e progestinici), soprattutto nel periodo che va dalla pubertà alla menopausa.

L'ovaia è rivestita esternamente da un epitelio superficiale, fragile e sottile, ma dotato di un'elevata capacità rigenerativa.

Sotto l'epitelio si trova uno strato di tessuto connettivo, che delimita il parenchima, la parte funzionale più interna. Quest'ultimo è formato da una zona corticale più esterna e da una midollare al centro. Nella zona corticale si trovano i follicoli, in vari stadi di maturazione, immersi in un tessuto connettivo di supporto che partecipa alle modificazioni dei follicoli durante il ciclo mestruale (fig. 2). I follicoli sono costituiti da un ovocita circondato da uno strato di cellule follicolari. La zona midollare è costituita da tessuto connettivo lasso attraversato da numerosi vasi sanguigni, che formano una sorta di tessuto erettile che riempiendosi di sangue facilita lo scoppio dei follicoli.

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5 Le ovaie sono sostenute da tre fasci muscolari: legamenti utero-ovarici (o legamenti dell’ovaio); legamenti tubo-ovarici ( o legamenti della tromba), legamenti lombo-ovarici (o infundibolo-pelvici). I primi legamenti si estendono dall’estremità interna dell’ovaio all’angolo dell’utero; i secondi uniscono l’estremità esterna dell’ovaio con la tromba; gli ultimi operano come mezzi sospensori dell’ovaio.

All’inizio della pubertà sono presenti nelle ovaie da 40 a 80 mila ovuli, destinati in gran parte a degenerare.

Il follicolo ovarico è un sistema costituito da un ovocita primario circondato da uno strato di cellule follicolari piatte a loro volta circondate dalla membrana propria. Questa struttura prende il nome di follicolo primordiale ed è l'unità funzionale dell'ovaio. Dopo la pubertà ogni giorno un piccolo numero di follicoli primordiali è stimolato a riprendere l'ovogenesi entrando nella fase di accrescimento, ma generalmente soltanto uno di questi riuscirà a completarla fino all'ovulazione con l'espulsione dall'ovaio. Il completamento dell'ovogenesi è un fenomeno ciclico la cui ripetizione è detta ciclo ovarico della donna.

Trombe uterine

Le tube uterine (o trombe di Falloppio od ovidotti), sono due organi pari, di forma tubolare e lunghi circa 12 cm. Collegano l'ovaia alla cavità dell'utero.

Il tratto più vicino all'ovaia, l'infundibolo, ha la forma di un imbuto di circa 1 cm di diametro con il bordo sfrangiato, che raccoglie gli ovociti espulsi dall'ovaia in seguito all'ovulazione. Nel tratto successivo che conduce alla cavità uterina, più sottile, avviene l'incontro tra gli spermatozoi e l'ovocita e quindi la fecondazione, con la formazione dello zigote, la prima cellula del nuovo individuo (Fig. 3).

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6 Le tube svolgono queste funzioni:

 captano l'ovocita espulso dal follicolo ovarico a seguito dell'ovulazione;  permettono il passaggio degli spermatozoi risaliti attraverso le vie genitali

(vagina, utero);

 creano le condizioni ambientali adatte per la fecondazione dell’ovocita;  conducono l’uovo fecondato all’utero perché possa impiantar visi.

Le trombe uterine si estendono tra l’estremità esterna dell’ovaio e l’angolo superiore dell’utero, a destra e a sinistra di questo.

Sono due condotti che hanno la funzione di raccogliere dalla superficie dell’ovaio, a momento della deposizione, l’ovulo deposto, e di spingerlo nella cavità uterina. Qui, se fecondato, l’ovulo si fissa e sviluppa. In caso contrario, l’ovulo è avviato verso l’esterno per essere espulso. La tromba funge perciò da condotto escretorio della ghiandola genitale. L’estremità interna della tromba uterina si apre nell’utero; l’altra dà origine a un piccolo cordone, detto legamento tubo-ovarico, che la unisce all’ovaio e ne impedisce gli spostamenti, senza precludere i movimenti in sede. La fecondazione avviene, di solito, all’interno delle trombe.

Nella tromba si possono distinguere quattro parti: una parte interstiziale, obliqua verso l’alto e l’esterno, che attraversa lo spessore della parete uterina ; una, quasi trasversale verso l’esterno, che forma l’istmo della tromba; una più dilatata, che segue il margine anteriore dell’ovaio (dal polo inferiore a quello superiore) detta ampolla; infine il padiglione, una sorta di improvviso allargamento, a forma di imbuto, che scende verso il margine posteriore dell’ovaio.

Utero

L'utero è l’organo muscolare, liscio e concavo, della gravidanza e ha la funzione di accogliere l’ovocita fecondato e di consentirne lo sviluppo, fino al parto.

Dopo la fecondazione è destinato a servire da ricettacolo dell’ovulo: lo riceve in uscita dalla tromba e durante l’evoluzione lo trattiene nella propria cavità, finché non contribuisce, con apposite contrazioni, a spingerlo all’esterno.

In gravidanza si converte nell’organo della gestazione e del parto, aumentando notevolmente le dimensioni. È un organo impari e cavo, in cui sboccano (in alto) le tube uterine e che si apre (in basso) nella vagina; presenta la tipica struttura degli organi cavi, con una parete costituita da diversi strati che delimitano una cavità interna.

Lo strato più interno riveste la cavità uterina ed è costituito dall'endometrio, una mucosa che si inspessisce durante il ciclo mestruale, preparando le condizioni necessarie affinchè l'ovocita fecondato possa impiantarvisi. Lo strato intermedio, miometrio, è spesso ed è costituito da muscolatura liscia, le cui contrazioni determinano, al termine della gravidanza, il parto.

Contiene vasi sanguigni e nervi.

Lo strato più esterno è costituito dal perimetrio, uno strato di tessuto connettivo che si continua con il rivestimento della cavità pelvica.

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7 L'utero ha la una forma di un cono tronco (o di una pera appiattita) con l’apice verso il basso, corrispondente al fondo della vagina, la lunghezza è di circa 8-10 cm. ed è posizionato nella cavità pelvica, tra la vescica e il retto.

Nell’utero si distinguono: una parte superiore, detta corpo, corrispondente alla base del cono, e una inferiore, pressoché cilindrica, detta collo; la porzione intermedia costituisce l’istmo.

Durante la gravidanza l'utero va incontro a profonde modificazioni, aumentando progressivamente le proprie dimensioni e il volume della cavità interna, che aumenta di circa 500-1.000 volte rispetto alle condizioni normali (Fig. 4).

Le dimensioni variano durante l'età e in relazione al numero di figli.

Nelle multipare (donne che hanno avuto più figli) l'utero presenta dimensioni maggiori rispetto alle nullipare (donne che non hanno avuto figli).

Con la menopausa le sue dimensioni si riducono.

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8 Vagina

La vagina è un condotto muscolo-membranoso, impari, piuttosto lungo e rappresenta l’ultimo tratto delle vie genitali femminili.

Si estende dall’utero alla vulva e ha una lunghezza media di circa 7-8 cm. La sua superficie interna non è perfettamente liscia, ma presenta rilievi e rughe.

E' posizionata tra la vescica e l'uretra anteriormente e il retto e l'ano posteriormente; è un organo estremamente estensibile: si dilata per permettere il passaggio al feto nel momento del parto e nello stesso tempo è anche un organo molto elastico tanto che, dopo la distensione, ritorna pressoché alla forma primitiva. È l’organo femminile dell'accoppiamento, permette il passaggio del flusso mestruale, delle secrezioni uterine e, al momento del parto, del feto e dei suoi annessi.

Vulva

La vulva è costituita dall'insieme dei genitali femminili esterni, che formano una serie concentrica di strutture cutanee di protezione dell'apertura del canale vaginale; eminenza ovoidea a grande asse antero-posteriore, delimitata, davanti, dalla parete anteriore dell’addome; dietro, dal perineo e , lateralmente, dalla faccia interna delle cosce. Nella vulva si aprono il meato urinario e l’orifizio inferiore della vagina, più o meno ovale (dopo il primo parto). Gli organi genitali esterni sono: monte di Venere (chiamato anche monte del pube), una formazione triangolare sporgente in corrispondenza del pube, costituita da un deposito di tessuto adiposo che durante la pubertà si ricopre di peli; grandi labbra, piccole labbra e clitoride, è l'organo omologo del sesso maschile (hanno la medesima origine embrionale).

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CAPITOLO 2

I CAMBIAMENTI DURANTE LA GRAVIDANZA

La gravidanza rappresenta per ogni donna un evento assolutamente speciale.

In pochi mesi il corpo si trasforma per accogliere il feto, proteggerlo, nutrirlo e per prepararsi al parto. Niente può preparare completamente a questi molteplici e straordinari cambiamenti, ogni donna vive la gravidanza in modo diverso.

La donna deve prendere confidenza con l’evoluzione cui è soggetta: i cambiamenti ormonali e l’aumento del volume dell’addome, condizionano il fisico e la postura, l’appoggio del piede, la camminata ma anche la posizione degli organi interni e dei muscoli (con particolare attenzione ai muscoli addominali) la percezione sensoriale aumenta e rende la donna molto sensibile agli stimoli esterni.

L’aumento dei livelli ormonali è il principale responsabile dell’adattamento indispensabile alla madre per nutrire il bambino, preparare il proprio corpo al travaglio-parto e al successivo allattamento.

Tutti gli organi sono coinvolti in queste mutazioni fisiologiche che talvolta però possono accompagnarsi a problemi di salute o disagio per la donna.

2.1. MUTAZIONI FISIOLOGICHE DI TUTTI GLI ORGANI

PESO CORPOREO

L’aspetto generale della donna si modifica essenzialmente per la ritenzione d’acqua (edema) nei tessuti. E’ considerato ideale in una donna normopeso un aumento di 11-12 Kg: 2 Kg nelle prime 20 settimane e poi 400-500gr alla settimana fino a termine. Molteplici però sono i fattori influenzanti: il peso prima del concepimento, il grado di edema, il metabolismo, la dieta, il vomito o diarrea, la quantità del liquido amniotico e la grandezza del bambino. Schematicamente la distribuzione ideale del peso raggiunto a fine gravidanza è: muscoli e grasso 2,2 Kg; sangue e liquidi 2,5 Kg; seno 900gr, utero 900gr, placenta 500-600gr, liquido amniotico 900 gr, peso fetale 3000gr. I disturbi principali sono gonfiori a mani e piedi, per la ritenzione idrica (soprattutto nel III trimestre), emorroidi e varici vulvari, gambe indolenzite e tendenza alle varici per la compressione esercitata dal peso di utero e feto sul ritorno venoso.

SISTEMA CARDIO-CIRCOLATORIO

Il lavoro maggiore richiesto per far fronte alle esigenze del feto determina un progressivo aumento della gittata sistolica (cioè del volume di sangue messo in circolo dal cuore ogni minuto). La frequenza cardiaca aumenta in media di 10-15 battiti/minuto. Mano a mano che l’utero aumenta di volume il diaframma si alza facendo ruotare il cuore verso l’avanti e a sinistra.

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10 Soggettivamente talvolta si possono lamentare delle aritmie (sensazione di un battito in più) o più raramente tachicardia.

La pressione arteriosa rimane immodificata o si abbassa leggermente per la vasodilatazione periferica determinata dal progesterone che favorisce il flusso di sangue al feto, questo talvolta può causare svenimenti soprattutto in situazioni di prolungata stazione eretta o decupito dorsale. Si considera patologica una pressione minima di 90 mmHg e massima maggiore di 140 mmHg riscontrata a riposo in almeno due misurazioni successive.

LA CIRCOLAZIONE

 Il volume totale del sangue circolante aumenta molto durante le prime 34 settimane (un aumento di 38%) e diminuisce di poco fino al parto. Il volume dei globuli rossi aumenta progressivamente fino al termine della gravidanza, raggiungendo un 18% in più.

 Il formato cardiaco aumenta di 671 ml. Entro la 14º settimana, fino a 746 ml. nella 36º settimana.

 I battiti del cuore da 70 al minuto aumentano a 85 (una media di 10 – 15 battiti in più al minuto).

 Il gettito cardiaco si alza di 4,5 litri al minuto fino a raggiungere valori

massimi fra la 20º e la 30º settimana di 6 litri al minuto, per diminuire leggermente fino al termine (5,25 litri al minuto).

 L'aumento del gettito cardiaco non è accompagnato dall'aumento della pressione arteriosa, poiché avviene una diminuzione della resistenza periferica. Durante il ciclo cardiaco normale, la forza della contrazione

cardiaca, il volume di sangue nel sistema circolatorio e la resistenza periferica che oppongono le arterie e le vene determinano la pressione arteriosa.

 La pressione venosa non varia nella metà superiore del corpo, ma si alza progressivamente negli arti inferiori dovuta alla compressione esercitata dall'utero sulla vena scava inferiore alla vena iliaca.

SISTEMA EMOCOAGULATORIO

La massa sanguigna, pur con ampie variabilità individuali, aumenta sensibilmente durante la gravidanza, in particolare si ha un incremento di circa il 50% (da 2500 ml a 4000ml) della parte liquida (plasma) in cui è sospesa la componente cellulare (globuli rossi e globuli bianchi) che ha un’espansione più limitata e lenta (circa il 30% in più). Questo meccanismo di emodiluizione fisiologica protegge la donna dall’emorragia del parto e rende meno viscoso il sangue, quindi in grado di passare più facilmente nei piccoli vasi placentari.

I globuli rossi aumentano per fornire la maggior quantità di ossigeno richiesta dai tessuti materni e placentari, ma il maggior incremento del plasma ne determina agli esami di laboratorio una “apparente diminuzione” , con valori di emoglobina che da circa 12g/dl possono scendere a un minimo normale in gravidanza di 10,5g/dl.

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11 In questo caso non è corretto parlare di anemia.

I globuli bianchi aumentano leggermente; le piastrine rimangono stabili o lievemente diminuite. I fattori della coagulazione aumentano, determinando una riduzione del tempo coagulatorio, con effetto protettivo nei riguardi delle emorragie, ma con un lieve aumento del rischio trombotico.

APPARATO RESPIRATORIO

Esistono vari fattori che influenzano l'apparato respiratorio durante la gravidanza:

 nella seconda metà della gravidanza l'utero sospinge in alto il diaframma, causa che potrebbe ridurre la capienza polmonare rendendo più difficili quindi le escursioni respiratorie; si avrà un aumento della profondità dei singoli atti. Il tipo di respirazione diventa per lo più costale, per cui sono più frequenti episodi di dispnea specie sotto sforzo (per esempio difficoltà a salire le scale).

 gli ormoni liberati durante la gravidanza possono rendere il corpo più sensibile all' anidride carbonica, causando con probabilità un affaticamento più rapido in un’attività vigorosa. Il progesterone stimola i centri respiratori, provocando iperventilazione polmonare con conseguente ipocapnia caratteristica della gravidanza;

 la ventilazione polmonare (8 litri al minuto nella 10º settimana) aumenta considerevolmente fino a raggiungere gli 11 litro al minuto nella 40º settimana;

 il consumo totale d'ossigeno aumenta progressivamente.

Alla conclusione della gravidanza è di 27 ml. più grande che non in una donna non gravida, cioè un aumento del 14%. L'aumento nel consumo d'ossigeno si deve principalmente al metabolismo del feto, ma anche a quello della placenta, miometrio e ghiandola mammaria, tre organi che si sviluppano molto durante la gravidanza;

 l'aumento nel lavoro dei muscoli adibiti alla ventilazione polmonare e del lavoro cardiaco, inoltre contribuiscono ad elevare il consumo dell'ossigeno. Il quoziente respiratorio non varia durante la gravidanza, perché la produzione del CO2 aumenta di un 14% verso 40º settimana;

 l'aumento nella ventilazione polmonare (40%) è relativamente più grande dell'aumento nel consumo dell'O2 e della produzione di CO2 (14%).

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APPARATO URINARIO

Si ha una riduzione del tono e della peristalsi ureterale (effetto del progesterone). L’uretere, specie quello di destra, viene dislocato lateralmente e compresso dall’utero; la vescica è spinta anteriormente in alto.

Si verifica una dilatazione delle vie urinarie con difficoltà allo svuotamento e aumentato rischio di infezioni o coliche renali.

Uno dei disturbi più frequenti è l’aumento della frequenza minzionale.

La filtrazione glomerulare aumenta del 50% già alla 15 settimana, poi decresce e torna ai livelli normali alla terza settimana dopo il parto.

Questo comporta un’aumentata escrezione urinaria di varie sostanze quali: il glucosio, gli aminoacidi, le vitamine idrosolubili, i farmaci. L’aumento della glicosuria (zucchero nelle urine) è fisiologico anche se un incremento eccessivo, deve far escludere una possibile infezione urinaria o un diabete. Gli estrogeni favoriscono invece la ritenzione di sodio e acqua che talora può dar luogo a edemi.

APPARATO GENITALE

L’utero aumenta di volume soprattutto a livello del fondo.

La cervice (o collo uterino) si ispessisce per aumento della vascolarizzazione e del contenuto di acqua, costituendo una barriera contro le infezioni grazie anche al muco denso che ne ostruisce il canale (il tappo mucoso).

A gravidanza avanzata, in risposta alle aumentate contrazioni preparatorie indolori (contrazioni di Braxton Hicks), la cervice va incontro ad un processo di “maturazione”, diventando più molle e di consistenza pastosa.

La vagina per effetto degli estrogeni, è più elastica, quindi più facilmente dilatabile durante il parto e più vascolarizzata. Inoltre l’epitelio di rivestimento vaginale si ispessisce, con un cambiamento dell’ecosistema e un abbassamento del pH.

Le secrezioni vaginali aumentano sono biancastre e se non associate a sintomi non devono destare preoccupazioni. Il prurito è spesso correlato alla vasodilatazione con aumento della temperatura locale.

E’ consigliabile usare indumenti ampi e di cotone.

APPARATO GASTROINTESTINALE

La crescita dell’utero verso destra spinge lo stomaco e le anse intestinali in alto e a sinistra. Per effetto del progesterone vi è una riduzione del tono muscolare di stomaco, esofago, colecisti e di tutto l’intestino.

Questo comporta uno svuotamento gastrico e intestinale che se da un lato massimizza l’assorbimento di nutrienti dall’altro è responsabile di disturbi come difficoltà digestive, bruciore gastrico, (per reflusso di acidi verso l’esofago), nausea o stipsi. Le gengive talora si presentano edematose, con facile tendenza a infiammazioni e al sanguinamento. La salivazione è normale; ciononostante, viene riferita da molte donne la sensazione soggettiva di ipersalivazione, dovuta in realtà ad una maggiore difficoltà a deglutire.

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SISTEMA ENDOCRINO

La tiroide e le paratiroidi, il surrene e l’ipofisi aumentano di volume e risultano modicamente iperfunzionanti, si verifica così un incremento dei livelli ematici di alcuni ormoni fondamentali per regolare il metabolismo e il riassorbimento di determinate sostanze.

Gli ormoni

Gli ormoni sono sostanze di natura chimica diversa (steroidei, proteici o derivati da amminoacidi) che hanno il compito di regolare le attività di tessuti e organi.

Sono prodotti da ghiandole endocrine diverse, ma ciascun ormone è specifico e agisce su un determinato organo, detto organo bersaglio.

Generalmente, l'organo bersaglio è distante dal luogo di produzione dell'ormone e viene raggiunto attraverso la circolazione sanguigna. Giunti all'organo bersaglio, gli ormoni attivano o disattivano enzimi già presenti nel citoplasma, o inducono la sintesi di nuovi enzimi.

La specificità dell'azione dell'ormone è possibile perché la molecola dell'ormone viene riconosciuta da un recettore dell'organo bersaglio.

Il sistema endocrino è costituito dall'insieme di ghiandole a secrezione interna, o ghiandole endocrine. Queste sono prive del dotto escretore ma sono provviste di

una ricca rete di vasi sanguigni, nella quale versano le sostanze da loro stesse prodotte, gli ormoni. L'intima struttura delle ghiandole endocrine e le caratteristiche degli ormoni presentano una straordinaria somiglianza in tutti i vertebrati. Le differenze riguardano soprattutto la forma, la collocazione anatomica, l'assenza o la presenza di alcune di queste ghiandole e la funzione che ormoni pressoché identici possono esplicare in organismi diversi.

Attraverso gli ormoni, il sistema endocrino svolge funzioni regolatrici del metabolismo, sui processi dell'accrescimento e della riproduzione.

Sistema endocrino e sistema nervoso

Le funzioni delle ghiandole endocrine sono strettamente integrate tra loro e inoltre esistono connessioni anatomiche e funzionali tra il sistema endocrino e il sistema nervoso centrale e periferico: ciò avviene sia attraverso la midollare delle ghiandole surrenali, che secerne ormoni (adrenalina e noradrenalina) i quali sono anche neurotrasmettitori, sia attraverso l'ipotalamo; da quest'ultima struttura cerebrale, le cui funzioni sono essenziali per l'omeostasi e per l'adattamento dell'organismo all'ambiente, vengono secrete speciali sostanze che hanno la proprietà di stimolare o inibire l'attività dell'ipofisi, delle gonadi, della tiroide e della corteccia surrenale. Modificazioni anatomiche delle ghiandole endocrine

Modificazioni della funzione tiroidea

Il volume della tiroide in gravidanza può essere aumentato per:  aumento della escrezione urinaria di iodio;

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14  ipervascolarizzazione della ghiandola;

 stimolazione della tireotropina corionica placentare.

La funzione tiroidea in gravidanza non si modifica: un aumento dei livelli plasmatici di T3 e T4 ed un parallelo aumento della TBG (thyroid binding globulin) per azione degli elevati livelli di estrogeni non comportano alcuna variazione a carico della quota attiva, libera di T3 e T4. L’iperattività tiroidea non si accompagna a segni di iperfunzione tiroidea.

Modificazioni della funzione surrenalica

In gravidanza si verifica un aumento dei livelli ematici di cortisolo ed un contemporaneo aumento della transcortina per effetto degli alti livelli di estrogeni cosicché i livelli di cortisolo libero, attivo, sono immodificati.

Inoltre si verifica un aumento del corticosterone fino al termine della gravidanza ed un aumento dell’aldosterone dalla 12 º alla 28 º settimana di gestazione.

L’attività reninica plasmatica aumenta ed è positivamente correlata all’aumento della concentrazione serica di aldosterone.

Si verifica una riduzione dei livelli ematici di ACTH.

Modificazioni della funzione ipofisaria

In gravidanza si realizza una ipertrofia ed una iperplasia delle cellule lattotrope che secernono la prolattina, per effetto dei livelli aumentati degli estrogeni.

I livelli più elevati di prolattina in gravidanza si ritrovano nel liquido amniotico e nella decidua: la PRL avrebbe un ruolo nel metabolismo delle prostaglandine e nel mantenimento della osmolarità del liquido amniotico.

Modificazioni della funzione paratiroidea

Nella seconda metà della gravidanza si verifica un aumento dei livelli plasmatici di paratormone ed un aumento dei livelli plasmatici di calcitonina.

Attraverso gli ormoni, il sistema endocrino svolge funzioni regolatrici del metabolismo, sui processi dell'accrescimento e della riproduzione.

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I principali ormoni in gravidanza

Durante la gravidanza il ruolo di alcuni ormoni risulta fondamentale per innescare quei cambiamenti necessari alla gravidanza stessa.

Gli ormoni infatti mettono in atto dei processi che trasformano il corpo della donna, lo predispongono alla gravidanza e lo preparano al parto; senza tali cambiamenti la donna non sarebbe in grado di partorire.

Nel corpo della futura mamma si crea quindi una situazione complessa e delicata e grazie alle informazioni fornite da sostanze ormonali il fisico della futura mamma si modifica per poter accogliere il bambino.

Oggetto di queste trasformazioni sono tutti gli organi del corpo femminile nonché le ossa, il metabolismo e il sistema cardiocircolatorio.

Durante i primi tre mesi di gravidanza tutte le informazioni corporee sono necessarie per consentire l’attecchimento dell’ovulo e far sì che l’embrione si annidi solidamente. C’è da dire che le modificazioni non riguardano solo il corpo: gli ormoni intervengono anche a livello delle emozioni provocando un lento processo di cambiamento e adattamento non solo fisico ma anche emotivo.

La futura mamma ha bisogno di tempo, riposo e sonno per consentire al proprio corpo di abituarsi al nuovo stato. I principali ormoni che intervengono durante la gravidanza sono la gonadotropina corionica beta (HCG), il progesterone, gli estrogeni e la prolattina. Tutti questi ormoni una volta che l’embrione si è ben impiantato nell’utero vengono rilasciati nella placenta.

Nella fase finale della gravidanza anche il feto comincia a produrre ormoni che entrano in circolo nell’organismo materno.

Tutte queste trasformazioni fanno parte della naturale fisiologica della gravidanza ed è importante riconoscerle e rispettarle perché la gravidanza stessa sia un momento di benessere sia per la madre che per il bambino (Fig. 5).

Figura 5 Livelli ormonali

La Gonadotropina corionica umana è un ormone che si presenta solo in gravidanza (è definito infatti l’ormone della gravidanza) ed è fondamentale nella fase iniziale della gestazione. Viene prodotto dal trofoblasto, un tessuto embrionale che con l’avanzare della gravidanza darà origine alla placenta. Una delle funzioni della gonadotropina corionica umana è quella di stimolare il corpo luteo, ossia quel che resta del follicolo una volta che è avvenuta l’ovulazione, a produrre il progesterone.

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16 Il Beta HCG contribuisce anche all’aumento delle pareti uterine, interviene nello sviluppo della placenta e favorisce l’annidamento dell’ovulo fecondato.

Il Progesterone garantisce il normale svolgimento della gravidanza, stimola la funzione mammaria ma è anche responsabile dell’aumento della temperatura corporea e in alcuni casi può causare stitichezza.

Gli Estrogeni sono ormoni importantissimi che influiscono profondamente sulla gravidanza determinando le condizioni generali della’apparato genitale, degli organi della riproduzione e del seno. Sono elaborati dalla placenta mediante sostanze attivanti secrete dalle ghiandole surrenali sia della madre che del bambino.

Progesterone ed estrogeni sono anche responsabili dell’aumento del volume respiratorio, del volume plasmatico e dell’attività di tutte le ghiandole endocrine; modificano anche la funzione renale, l’attività epatica e i livelli di zuccheri, grassi e proteine nel sangue.

La Prolattina è un ormone secreto dall’ipofisi ed è importantissimo per la lattazione, permette infatti la produzione del latte materno attraverso le ghiandole mammarie.

Gli altri ormoni della gravidanza, sono: ossitocina, prostaglandine, cortisone, relaxina, adrenalina, noradrenalina ed endorfine.

Ossitocina: stimola le contrazioni dell’utero e aiuta a spingere fuori il bambino, e

dopo il parto, aiuta l’utero a restringersi e a riprendere la sua forma normale. E’ anche responsabile della produzione del latte durante l’allattamento.

Prostaglandine: queste sostanze simili agli ormoni sono presenti in molti tessuti e

stimolano la contrazione dell’utero (in particolari situazioni al termine della gravidanza) dei gel a base di prostaglandine vengono usati per stimolare il travaglio.

Cortisone: I livelli di questo ormone aumentano i gravidanza, ed è anche per questo

motivo che stati allergici come l’asma o l’eczema migliorano in questo periodo.

Relaxina: ammorbidisce la cervice e rilassa i muscoli pelvici e i legamenti, in

preparazione al parto.

Adrenalina, Noradrenalina ed endorfine: sono responsabili dell’accelerazione del

ritmo cardiaco e hanno anche importanti effetti sull’umore.

Le endorfine accrescono la sensazione di benessere e sono gli antidolorifici naturali dell’organismo; il loro livello nel corpo aumenta nel corso della gravidanza e raggiunge l’apice durante il travaglio.

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SISTEMA NERVOSO

Il nostro cervello è più ricettivo in gravidanza ed è influenzato anche dell’ambiente circostante: paura, preoccupazione e senso di colpa sono malesseri diffusi nella maggior parte delle donne, in particolare nei primi tre mesi e nelle ultime settimane di gravidanza. La labilità emozionale (effetto del progesterone), può associarsi ad uno stato di ansia e ambivalenza affettiva, amore /rifiuto, nei riguardi del bambino. Il secondo trimestre è caratterizzato da un stabilizzazione emozionale: la donna dimostra fiducia in se stessa e attivismo. Nel terzo trimestre compare spesso un certo grado di apatia, svogliatezza, affaticamento.

CUTE E APPARATO MUSCOLO-SCHELETRICO

A livello cutaneo aumenta la pigmentazione. Alcune sviluppano macchie sul volto, il cosiddetto cloasma o una linea pigmentata (linea nigra) che dal pube va all’ombelico. Anche l’aureola del capezzolo è coinvolta: in preparazione all’allattamento la deposizione di melanina la irrobustisce.

Man mano che la gravidanza procede si verifica lo stiramento dello strato di collagene della cute a livello mammario e addominale.

In alcune donne le aree di massimo stiramento si assottigliano ed appaiono delle linee rosse, le “smagliature”. Spesso si sente più caldo per effetto del progesterone che aumenta la temperatura corporea di circa 0.5°C e la vasodilatazione.

I legamenti più lassi e il cambiamento del centro di gravità con alterazione della postura possono accompagnarsi a disturbi come lombosciatalgie, dolori intercostali e pubalgia. Un’attività fisica regolare, il cambiamento frequente della posizione, l’uso di scarpe comode con tacco basso e il limitato aumento di peso migliorano o prevengono questi disturbi.

2.2 MODIFICAZIONE DELLA POSTURA IN GRAVIDANZA: CAUSE, EFFETTI,SOLUZIONI Nel corso della gravidanza la crescita del feto “obbliga” a una riorganizzazione della postura, in parte per l’effetto diretto dei visceri pelvici e addominali sull’assetto del bacino e della colonna lombare, in parte per l’effetto e del peso dell’utero sull’assetto globale del tronco e degli arti inferiori.

Queste modificazioni sono spesso causa di dolore a livello pubico, sacro-iliaco e lombare, che possono poi cronicizzare (Fig. 6).

Un programma di esercizi per il mantenimento dell’elasticità e della resistenza dei muscoli del bacino e del tronco è indispensabile per consentire di attraversare questa delicata fase senza disturbi che una volta insorti possono essere difficili da trattare.

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18 Figura 6 Localizzazione del dolore

Posizione e forza

Durante la gravidanza, molte donne soffrono il dolore nella zona lombare o sciatica. Inoltre è frequente che il dolore compare dopo il parto.

Le cause sono varie:

 l'aumento del peso e del volume dell'utero;

 la muscolatura della schiena è sovraccarica e contratta;

 poca forza nei glutei;

 rilassamento dei muscoli addominali;

 la sedentarietà .

L'aumento del peso e del volume dell'utero sposta il centro di gravità .

Di conseguenza, la donna incinta controlla il suo equilibrio a spese di una iperestensione lombare con la conseguente posizione di lordosi.

L'iperlordosi aumenta il carico che sostiene la colonna ed obbliga la muscolatura della zona lombare ad uno sforzo più grande che ne facilita la contrattura e può innescare disturbi o dolori in quella zona. L'aumento del peso provoca che la muscolatura della zona lombare deve lavorare di più ed aggrava la tendenza alle contratture provocate dal rilassamento addominale, la lordosi ed il resto, specialmente se già prima della gravidanza la muscolatura addominale e del dorso non erano forte.

La flessione dorsale è abituale inoltre, durante gli ultimi mesi della gravidanza, specialmente per l'aumento del volume e del peso dei seni, con conseguente posizione cifotica. Queste cause aumentano le curvature vertebrali e di conseguenza producono dolori alle anche alla schiena e alle spalle.

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19 Un altro motivo delle posizioni inadeguate è la mancanza di forza dei muscoli addominali, glutei e quadricipiti. Questi muscoli mantengono la posizione della parte superiore. Nelle circostanze normali, l'equilibrio della tensione della muscolatura addominale e della colonna contribuisce a che la muscolatura si mantenga retta. Nelle circostanze normali, i glutei stabilizzano il bacino e contribuiscono anche alla stabilizzazione della colonna lombare.

Durante la gravidanza, aumentando il peso e variando la posizione della colonna vertebrale, se la muscolatura dei glutei è poco potente può essere incapace di stabilizzare l'articolazione sacro-iliaca, che fissa la colonna al bacino, il che provoca dolore nella zona lombare bassa . Se i glutei stanno contratti, i quadricipiti si distenderanno contemporaneamente ed allo stesso tempo si eviterà l'iperestensione delle ginocchia. Allora i piedi potranno sostenere meglio il peso supplementare. D'altra parte, con i quadricipiti più forti, la pressione sulle ginocchia è minore.

Specialmente nel secondo trimestre di gestazione, i muscoli addominali, sono sottoposti ad una pressione interna esercitata dall'utero, ad una combinazione di cambiamenti ormonali, ad un eccessivo tensione ed a improvvisi movimenti spasmodici, avviene la separazione dei muscoli addominali.

Questo rilassamento è necessario per permettere lo sviluppo dell'utero nelle fasi più avanzate della gravidanza, ma se già prima gli addominali erano poco potenti può comparire più precocemente. Il rilassamento della muscolatura addominale fa si che la donna incinta si pieghi all’indietro nella posizione di iperlordosi usando eccessivamente la muscolatura del dorso per mantenersi in equilibrio.

Questi meccanismi provocano la contrazione dei muscoli della zona lombare e quindi l’insorgenza del dolore. E’ importante mantenere la resistenza ed il tono di questi, per non aumentare questo processo e recuperare l'integrità di questi muscoli nel periodo post-parto. La sedentarietà ed il riposo riguardato sono già di per sé fattori di rischio perché il dolore alla schiena dura più.

Attenzione: Prima di intraprendere qualsiasi programma di esercizio fisico è indispensabile consultare il medico specialista che vi segue in gravidanza.

Incidenza statistica delle lombalgie in gravidanza

Il dolore lombare è un evento particolarmente frequente durante la gravidanza, tanto che alcuni studi hanno evidenziato come ben il 50-90% delle donne abbia sofferto di lombalgie in questo periodo. La patologia è risultata inoltre di lunga durata e spesso disabilitante, protraendosi anche dopo il parto con una frequenza di circa il 25-40% dei casi, facendo pensare che alcune delle modificazioni corporee persistano anche dopo la gravidanza (Fig. 7).

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Figura 7 Lombalgie e rimedi

Le cause della lombalgia

Le ricerche hanno evidenziato come il disturbo presenta diversi e molteplici fattori di rischio, quali ad esempio l’obesità, l’età avanzata, l’aver sofferto in precedenza di lombalgia ed il numero di precedenti gravidanze.

In ogni caso è evidente che, durante la gravidanza, la massa corporea delle donne aumenti per l’incremento di tessuti, i quali vanno a localizzarsi soprattutto nella parte bassa del tronco.

A causa dell’aumento di peso il centro di gravità tende a spostarsi in avanti, causando una risposta posturale da parte della donna, con evidenti cambiamenti nella posizione di testa, spalle, ginocchia e colonna.

Anche solo esaminando la posizione eretta assunta dalla gestante durante l’esecuzione di un compito manuale vicino a un tavolo, è possibile comprendere come l’aumento della grandezza dell’addome richieda una serie di modificazioni posturali. Questi aggiustamenti posturali aumentano il carico della fascia lombare della colonna e possono provocare lombalgia.

A tali modificazioni posturali si aggiunge sia la diminuzione della forza dei muscoli addominali man mano che la gravidanza progredisce, sia il rilassamento dei legamenti del bacino, con conseguente instabilità della parte superiore del tronco. In assenza di particolari patologie o infiammazioni, una delle cause più comuni del dolore è quindi legata a problemi di postura, dovuti alla “inusuale” distribuzione del peso corporeo ed alla diminuita capacità di muscoli e legamenti a sostenere tali modificazioni.

I muscoli sono sottoposti a stress perché nei nove mesi di gravidanza, lavorano in maniera completamente differente dal solito.

Tutti questi cambiamenti, fanno si che si possano presentare spiacevoli tensioni che se trascurate, possono accumularsi e diventare molto difficili da rimuovere.

Alterazioni della postura

Aumenta il seno creando sovraccarico nella zona dorsale, cifosi (Fig. 8); si sviluppa una lordosi alla colonna vertebrale alterando il centro di gravità (Fig. 9); mentre il feto cresce, l’utero si espande e i muscoli retti addominali si allungano e si separano per permettere questa dilatazione (diastasi dei retti addominali) (Fig. 10); si separa la sinfisi pubica, grazie alla relaxina, per facilitare la dilatazione necessaria al parto (Fig. 11); spesso insorge pubalgia (Paragrafo 2.3).

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Figura 8 Figura 9 Figura 10

Con il progredire della gravidanza, l'aumento volumetrico dell'utero e del seno causa un cambiamento nel centro di gravità corporeo della gestante: tipico il dolore lombare a cui si associa frequentemente una lassità dell'articolazione sacro-iliaca, che classicamente comporta uno squilibrio anteriore del peso corporeo. Infatti, sotto l'influenza ormonale (estrogeni, progesterone) il tessuto connettivo diventa più elastico e più facilmente distendibile.

Questa situazione si tradurrà in una maggior lassità del tessuto stesso e delle articolazioni che, quindi, in gravidanza saranno più esposte al rischio di traumatismi. Per questo motivo, spesso, vengono consigliati esercizi a basso impatto come passeggiare, nuotare o partecipare a corsi di ginnastica dolce e posturale.

Figura 11 Sinfisi pubica, rappresentazione del bacino

Attenzione: i

cambiamenti ormonali che nel corso dell'allenamento creano qualche problema sulla scelta degli esercizi, in realtà predispongono la struttura del bacino, in particolare la sinfisi pubica e la sacro-iliaca, alla nascita del feto.

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22 2.3 PUBALGIA NELLA DONNA IN GRAVIDANZA

Uno dei problemi che maggiormente affliggono le donne durante la gravidanza è la pubalgia, che può essere causata da una restrizione biomeccanica della griglia pelvica e/o da uno squilibrio ormonale; essa può essere di vari livelli ed intensità di cui quella più comune in gravidanza prende il nome di Diastasi della Sinfisi Pubica o DSP.

Cos’è la pubalgia?

La pubalgia è una sindrome dolorosa che interessa la regione addominale, pubica e crurale. Il dolore di media entità in questa patologia si localizza prevalentemente nella zona inquinale, sul pube o all’interno della coscia.

La pubalgia è una mioentesite che interessa i punti di inserzione sull’osso pubico di diversi muscoli: retti addominali, obliqui addominali, trasversi addominali, adduttori, pettineo e piramidale (Fig. 12- Fig. 13).

Il punto critico di queste inserzioni muscolari è la sinfisi pubica che rappresenta la zona in cui le forze ascendenti e discendenti dei muscoli coinvolti si scaricano.

Figura 12 Retto, obliqui e trasverso Figura 13 Muscoli adduttori e pettineo

A volte alcuni terapisti, poco informati a riguardo, hanno liquidato le loro pazienti, che si lamentavano di questi dolori, dicendo loro che era un segno evidente della necessità di un parto cesareo; ma tutto ciò non è assolutamente vero!

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23 Durante la gravidanza i movimenti di nutazione e contro nutazione apportano grandi stress alla griglia pelvica, e nel caso in cui già da prima vi fosse una restrizione nel movimento articolare, magari silente, è ovvio che durante la gravidanza si manifesti in forma dolore.

La sinfisi pubica e le articolazioni sacro-iliache giocano un ruolo molto importante durante la gravidanza, in quanto la loro flessibilità permette alle ossa di muoversi liberamente in modo tale da permettere al feto di svilupparsi e muovere in maniera ottimale, e di consentire un parto meno traumatico, il tutto viene facilitato, durante la gravidanza, dagli ormoni relaxina e progesterone che aiutano i legamenti del vostro corpo ad essere più elastici del solito.

Rapporto tra mal posizione del feto, taglio cesareo e problemi biomeccanici della griglia pelvica

Recenti ricerche hanno rilevato un collegamento tra il mal posizionamento del feto, e poi quindi tutte le sue ben note conseguenze, ed il disallineamento delle ossa, e quindi articolare, della griglia pelvica della madre gestante.

Tra i mal posizionamenti abbiamo:

 Podalico (di piedi o di sedere) , il 20/25%;

 Occipite posteriore (la testa guarda lo stomaco della madre invece della sua schiena), il 10%;

 Testa piegata da un lato, in modo tale che il feto si presenta principalmente con i parietali piuttosto che con la parte alta della testa;

 Posizionamento del feto con le mani e le braccia sul viso.

Tutti questi mal posizionamenti tendono a causare gravidanze e travagli molto difficili e dolorosi sia per la madre che per il feto, portando come conseguenze l’uso del forcipe, ormai poco usato, e del taglio cesareo.

Sintomi

I sintomi della DSP variano da persona a persona, comunque ve ne sono di comuni come: fastidio e dolore nella zona pelvica, e spesso molte donne se palpate anche delicatamente provano dolore.

Ogni attività che implichi il sollevamento o la separazione di una gamba provoca dolore, perfino lo stesso sollevare la gamba per infilarsi i pantaloni, o l’uscire dall’auto, il sedersi o il sollevarsi da/su una sedia, il salire le scale diventano penosi. Molti movimenti diventano impossibili quando si soffre di pubalgia, sebbene il dolore sia il sintomo più comune molte donne hanno anche una sensazione di essere bloccate a livello del bacino, le loro anche sembrano non muoversi.

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24 Sintomi principale della DSP sono:

 dolore pubico;

 dolenzia al tatto del pube;

 dolore alla bassa schiena, specialmente nell’area sacro-iliaca;

 difficoltà a girarsi nel letto;

 difficoltà a salire e scendere le scale, salire e scendere dall’auto;

 schiocco del bacino quando si cammina, dovuto al tendine non all’articolazione;

 andatura ondeggiante;

 difficoltà nel prendere il passo, specialmente dopo il riposo;

 problemi alla vescica (incontinenza temporanea);

 alterazioni somatiche della sinfisi pubica percepibili al tatto di un esperto.

Consigli per alleviare i dolori da Pubalgia

1. Usate un cuscino in mezzo alle gambe quando riposate a letto. 2. Durante la gravidanza usate un cuscino anche sotto il sedere.

3. Cercate di mantenere le gambe parallele e simmetriche il più possibile quando vi muovete a letto.

4. Praticare del nuoto, aiuta d alleggerire le tensione sulle articolazioni. 5. Fate della ginnastica aerobica in acqua.

6. Quando si è in posizione eretta e fermi cercare di distribuire il peso del corpo in maniera uguale su entrambe le gambe.

7. Vestitevi da seduti specialmente quando indossate pantaloni o biancheria. 8. Evitate di mettervi seduti a “cavalcioni”.

9. Nel salire e scendere dall’automobile muovete le gambe insieme non separatamente.

10. Per ridurre il dolore e l’infiammazione, applicate nella zona borse di ghiaccio.

11. Fate movimenti delicati, evitate assolutamente movimenti bruschi. 12. Evitate di sollevare pesi da terra.

13. Evitate attività sportive che comportino abduzione degli arti inferiori.

Possibili cause

 Rapporto fra i denti, la malocclusione e la postura. La presenza di eventuali precontatti crea tensioni muscolari che attraverso l’articolazione temporo-mandibolare vengono trasmessi al sistema muscolo articolare al collo e del tratto cervicale con successive ripercussioni su tutto il sistema posturale.

Asimmetria degli arti inferiori , tutto ciò condiziona il normale equilibrio della muscolatura degli adduttori (muscoli interno coscia) con un carico maggiore o minore su uno o sull’altro muscolo;

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25

Un appoggio del piede in pronazione (internamente) o supinazione

(esternamente) può creare uno squilibro muscolo/articolare che col passare del tempo, quindi con l’aumentare dei carichi di lavoro conducono

l’organismo a soffrire;

Ginocchio valgo o varo, il valgismo del ginocchio e il varismo possono essere fattori scatenanti della Pubalgia, per tale motivo è opportuno eseguire un attenta analisi ed eventualmente apportare i dovuti accorgimenti.

Minor flessibilità ed elasticità a livello dell’articolazione coxo – femorale: non possedere una buona mobilità articolare e flessibilità a livello

dell’inserzione dei muscoli della coscia può essere un fattore scatenante la Pubalgia.

Programma riabilitativo per la Pubalgia 1) Stretching degli adduttori (Fig. 14).

Figura 14 stretching adduttori

Posizione della farfalla – Istruzioni:

 sedetevi sul pavimento, mantenendo la schiena dritta;  divaricate le gambe e piegate le ginocchia;

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26  appoggiate le piante dei piedi l’una contro l’altra, e tenetele ferme con le

mani. I talloni toccano il pavimento. Avvicina il più possibile i talloni al bacino (non forzare!). Afferra le caviglie. Non cercare di abbassare le ginocchia: lo farà la forza di gravità;

 iniziate a muovere le ginocchia, prima verso l’alto e poi verso il basso, imitando il battito d’ali delle farfalle;

 ripetete il movimento 10 volte;  allunga il busto verso l’altro;

 mantenete la posizione per un paio di minuti;

 ritornate alla posizione di partenza e ripetete la sequenza altre 5 volte.

Benefici

- Scioglie l’articolazione delle anche.

- Stimola gli organi addominali, le ovaie, la prostata, la vescica e i reni. - Stimola il cuore e migliora complessivamente la circolazione.

- Allunga la parte interna delle cosce, l’inguine e le ginocchia. - Allevia la stanchezza, i dolori mestruali e la sciatica.

2) Allungamento della catena cinetica posteriore

 Sdraiatevi a terra e stendete le gambe. Portate il ginocchio destro al petto, e mettete un elastico o una corda sotto il piede per tirare la punta verso di voi (se non arrivate a toccare il piede con la mano).

 Distendete lentamente la gamba verso l’alto.

 Distendete la gamba sinistra a terra, premendola contro il pavimento; tenete l’elastico con la mano destra e distendete il braccio sinistro a terra.

 La gamba e il braccio destro vanno mantenuti ben distesi, la colonna dritta, la gamba sinistra con il piede a martello, rilassate il busto, concentratevi sul respiro.

Attivate gli addominali per mantenere busto e bacino frontali.

 Ripete in dinamica per circa 10 cicli e poi mantenere per almeno 5 respiri (Fig. 15).

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27 Benefici.

Allungare i muscoli posteriori delle gambe e i glutei, scioglie la rigidità articolare a livello delle anche, allevia la lombalgia e i dolori causati dalla sciatalgia.

2.4 EMOZIONI E SBALZI D’UMORE

Figura 16 Irritabilità, sbalzi d’umore e “lacrima facile”

La gravidanza rappresenta sempre un periodo della vita straordinario e, per certi versi, assai sconvolgente. Dal momento in cui una donna fa il primo test di maternità e, con il cuore in gola e le mani che le tremano, scopre di essere in dolce attesa, intervengono immediatamente molti cambiamenti, non solo a livello fisico, ma anche a livello intimo e introspettivo. La futura mamma, per impersonare questo nuovo ruolo, dovrà riuscire a riorganizzarsi sia cognitivamente che emotivamente e molte potrebbero essere le difficoltà che un simile processo comporta, quali ansie, preoccupazioni, ma anche inspiegabili eccessi di ira e continui sbalzi d’umore (Fig. 16).

Le donne, durante la gravidanza, spesso lamentano degli stati d’animo assai mutevoli. Alternano momenti positivi di tranquillità e fiducia in se stesse, a momenti di estremo sconforto e tristezza. Un attimo prima, si sentono serene e in pace con il mondo, un attimo dopo si accendono per quelle che loro stesse definiscono delle «sciocchezze», diventando di colpo irascibili e furiose.

È come se ogni singola percezione, per via della propria condizione psicologica, venisse in qualche modo amplificata e, di conseguenza, qualunque reazione diventa esagerata, tanto da sembrare quasi anormale.

Per quanto un figlio possa essere voluto, il periodo dell’attesa è sempre una condizione totalmente imprevedibile e questo genera sempre nella donna una profonda insicurezza, oltre ad una costante sensazione di «perdita di controllo»

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28 sul proprio corpo e sul proprio stato fisico, sui propri sentimenti e sulle proprie emozioni, sul proprio ruolo, sul proprio stile di vita, sulle abitudini e sulla vita di coppia.

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29

CAPITOLO 3

I TRIMESTRI DELLA GRAVIDANZA

REGOLA GENERALE: Programmare le lezioni rispettando le diverse esigenze dei tre trimestri della gravidanza.

3.1 ATTIVITA’ FISICA NEL PRIMO TRIMESTRE

E’ consigliabile, durante il primo trimestre di gravidanza, praticare attività sportiva? Sono purtroppo ancora numerose le future mamme che alla scoperta della gravidanza rinunciano a dedicarsi a qualsiasi tipo di attività fisica convinte che questo diminuisca il rischio di aborto spontaneo nei primi mesi.

In realtà, invece, se la gravidanza comincia con un decorso normale, dopo aver consultato il proprio medico e ginecologo, è possibile sin dall’inizio continuare a praticare sport, semplicemente prendendo alcuni accorgimenti ed evitando sforzi che possano creare stress eccessivo per l’organismo.

Una blanda attività fisica svolta con regolarità (e dopo aver ottenuto il nulla osta dal medico) è consigliabile sin dai primi giorni di gravidanza sia per il benessere della donna sia per quello del bambino. In particolare, infatti, lo sport aumenta la capacità di trasporto di ossigeno e sostanze nutritive indispensabili per il feto migliorando l’efficienza degli apparati cardiocircolatorio e respiratorio e di conseguenza, l’adattamento materno alla gravidanza.

Inoltre, il movimento aiuta a tenere sotto controllo il peso, riducendo il senso di gonfiore e, nel proseguo della gravidanza, a contenere il rischio di diabete gestazionale, mal di schiena e problemi di postura.

Consigli per la gestante:

Nel primo trimestre di gravidanza si può praticare attività fisica però vanno seguiti alcuni accorgimenti, perché il corpo si sta adattando alla nuova condizione

fisica e non va stressato con esercizi troppo intensi.

In generale si dice se non hai mai fatto attività fisica , è meglio rimandare il vostro allenamento a partire dal quarto mese, quando la gravidanza è già stabilizzata.

Cambiamenti nel primo trimestre

Primo mese di gravidanza, non c’è più il ciclo mestruale e già questo è molto particolare, il seno inizia a crescere discretamente e il corpo cambia.

Alcune donne proveranno dei lievi fastidi, forse si notano i primi sintomi della gravidanza, come i cambiamenti nell’olfatto. Un test di gravidanza può rilevare se si è incinta già al dodicesimo giorno dopo il concepimento. La parete uterina

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30 s’ispessisce, aumenta la circolazione sanguigna, il collo dell’utero si assottiglia, la placenta e il cordone ombelicale iniziano a formarsi.

Fastidi e dolori

Il corpo è entrato in un periodo di autentica rivoluzione ormonale, che inizia a manifestarsi con la sensazione di tensione al seno, pruriti uterini, stordimento, stanchezza e bisogno di dormire in qualsiasi posto e momento.

La più grande sensibilità di tutti i sensi affineranno l’olfatto e si sentiranno maggiormente tutti gli odori.

Crescita dell’embrione durante il primo mese (Fig. 17)

Figura 17 Primo mese

Nel primo mese, dopo la fecondazione, l’ovulo arriva all’utero, dove inizia a impiantarsi. L’embrione assumerà l’aspetto di un disco.

Si forma il tubo neuronale e inizia a svilupparsi una lieve estremità in fuori: la testa.

Cambiamenti di un bebè durante il secondo mese di gravidanza (Fig. 18)

Figura 18 Secondo mese

Nel secondo mese già batte il cuore del bambino. La sua faccia si profila, si formano gli occhi. Ha già le palpebre. Inoltre crescono i suoi arti, i suoi organi interni ed il suo cervello è in pieno sviluppo.

° 5 º settimana: compaiono testa e coda ° 6 º settimana: prende forma la testa

° 7 º settimana : il viso assume fisionomia umana ° 8 º settimana: il viso continua a definirsi.

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31

Secondo mese di gravidanza, si possono notare i primi sintomi dei fastidi

mattutini, causati dalla reazione agli ormoni della gravidanza che scombussolano il tuo sistema e forse sperimenterai una stanchezza estrema. L’utero è come un’arancia. Si può notare che aumenta in dimensioni il petto e che il girovita inizia ad allargarsi. Dentro, il cordone ombelicale ha preso la sua forma definitiva ed il liquido amniotico protegge il feto mantenendo la temperatura e facilitando i suoi movimenti.

Cambiamenti emotivi nella donna incinta durante il secondo mese di gravidanza: I cambiamenti ormonali nel corpo iniziano a farsi notare.

Si possono sperimentare bruschi cambi di umore. Fastidi e dolori

I cambiamenti metabolici ed ormonali possono causare nausee e vomito al mattino. La necessità di andare al bagno si farà più frequente, per via della pressione sull’utero. Per di più si potrebbe soffrire di vertigini e svenimenti dovuti alla carenza degli zuccheri nel sangue (ipoglicemia), molto frequente tra le donne incinte. In altre occasioni le nausee e le vertigini si devono ad una diminuzione della pressione arteriosa (o ipotensione).

Cambiamenti nel bebè durante terzo mese (Fig. 19)

Figura 19 Terzo mese

Al terzo mese il bebè potrà già muovere gli arti. Anche orinare. E’ già possibile individuarne il sesso.

° 9 º settimana: si sviluppa il diaframma ° 10 º settimana: l’embrione diventa feto

° 11 º settimana: il feto sbadiglia, succhia e deglutisce ° 12 º settimana: movimenti riflessi e sorrisi

° 13 º settimana: il feto sviluppa l’udito

Il Terzo mese di gravidanza è molto importante . Se si è arrivati al terzo mese, infatti, si può considerare superato il rischio di aborto.

Si dovrebbe aver preso dai 900 grammi al chilo e 300 grammi, e questo è solo il 10% del totale del peso che si mette su durante la gravidanza.

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32 L’utero adesso ha le dimensioni di un pompelmo (durante la gravidanza aumenterà di 20 volte il suo peso e di 14 volte le sue dimensioni), è troppo grande e spinge la parte superiore del bacino.

Il nutrimento arriva dal sangue al bimbo mediante la placenta, che per ora è un surrugato di polmoni, fegato e reni per il bambino.

E’ possibile avvertire un solletico nel petto perché l’aureola acquisisce una colorazione più scura.

Cambiamenti emotivi nella donna incinta al terzo mese di gravidanza: è una tappa molto emozionale. E’ possibile che si abbiano sentimenti contraddittori sulla maternità.

Fastidi e dolori

Circa il 90 % delle donne incinte soffre di nausee durante questa prima fase, e di queste un buon 30 % anche di vomito.

L’abitudine è che appaiono solo le prime ore della mattina, sebbene in alcuni casi possono durare anche tutto il giorno.

Nella maggior parte dei casi tutto ciò dura fino alla quindicesima settimana di gestazione.

3.2 SECONDO TRIMESTRE

Nel secondo trimestre la donna è particolarmente energica a differenze del primo e dell’ultimo trimestre, perché all’inizio si hanno tutti i disturbi connessi alla gravidanza (nausee, vomito, stanchezza, sonno), la futura mamma si sente un po’ gonfia, cambiata sul giro vita senza però avere una grande pancia, mentre nel secondo trimestre i disturbi noiosi spariscono, la pancia cresce e la mamma si sente soddisfatta psicologicamente, allo stesso tempo non è così grossa, ingombrante e pesante come poi lo diverrà nell’ultimo trimestre, ecco perché questo è il momento migliore per praticare attività fisica.

Quarto mese di gravidanza (Fig. 20-Fig. 21)

Figura20 Quarto mese

Lo sconvolgimento ormonale ed i fastidi dell’inizio finiti o quasi.

Forse si notano dei cambiamenti nei capelli e nella pelle dovuti ad un maggior flusso sanguigno, uno o due litri in più già dalla ventottesima

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33 settimana di gravidanza. Il seno è cambiato: il seno s’ingrandisce e l’aureola si scurisce. Le vene evidenziano il maggior flusso di sangue.

Appare una linea nigra (non a tutti detta linea alba) che va dall’ombelico al pibe, soprattutto nelle more. Il fondo dell’utero raggiunge l’osso pubico che fa aumentare di volume il ventre e l’anca.

La placenta continua ad adempire al suo compito nutritivo, di respirazione, di eliminazione delle sostanze nocive e di secrezione ormonale.

Cambiamenti emotivi della donna al quarto mese di gravidanza:di giorno in giorno aumenta il feeling emotivo con il bambino e pertanto accade che si possa anche sognare entrambi la stessa cosa.

Fastidi e dolori

E’ passata la fase dell’incertezza e dei timori iniziali. L’aumento dell’utero indica che il bebè sfrutta appieno tutti i tuoi sforzi per crescere.

Cambiamenti nel bebè durante il quarto mese

Figura 21 Quarto mese

Nel quarto mese la sua pelle si fa più trasparente e più fine. Il suo intestino si riempie di meconio e le sue dita sviluppano le impronte digitali, a volte singhiozza.

° 14 º settimana : si succhia il pollice

° 15 º settimana: aggrotta la fronte e fa smorfie

° 16 º settimana: scalcia ma ancora non lo puoi sentire ° 17 º settimana: i suoni lo fanno sobbalzare

Quinto mese di gravidanza (Fig. 22- Fig. 23)

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34 Il quinto mese è quello in cui si incomincia a sentire i movimenti del bambino. L’utero inizierà a salire verso la punta dell’ombelico e la crescita del pancione sarà sempre più evidente.

Circa un litro di liquido amniotico riempie il sacco.

Cambiamenti emotivi della donna al quinto mese: il bambino incomincia a volere le tue attenzioni per la gran parte del tempo.

Fastidi e dolori

Le nausee ed il vomito sono scomparsi sebbene tu possa continuare a soffrire di piccoli fastidi come dolori allo stomaco, congestione nasale. Cambiamenti nel bebè durante quinto mese

Figura 23 Quinto mese

Nel quinto mese il suo corpo si copre di una peluria fine: la lanugine, e la sua pelle si ricopre di vernice caseosa. Il bimbo si succhia il dito!

° 18 º settimana: stringe il pugno e afferra con le mani ° 19 º settimana: i suoi movimenti sono più coordinati ° 20 º settimana: il feto è a metà del suo sviluppo ° 21 º settimana: accarezza e ha già le papille gustative Sesto mese di gravidanza (Fig. 24-Fig. 25)

Figura 24 Sesto mese

Si sono presi due o tre chilogrammi e ci si sente pesanti e coi piedi gonfi. Il petto inizia a riempirsi di latte, sicuramente inizierai ad avere delle smagliature. Si nota un cambio nella postura, si può notare le contrazioni di Braxton Hicks: “esercitazioni” del corpo intese ad allungare la parte inferiore

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35 dell’utero, in modo che la testa del bambino possa impegnarsi, e ad ammorbidire e assottigliare la cervice.

Cambiamenti emotivi nella donna al sesto mese

I fastidi non sono ancora eccessivi e il momento del parto non è così lontano.

Fastidi e dolori

Con il passare dei mesi, aumenteranno i fastidi e i sintomi della gravidanza saranno vari.

Cambiamenti nel bambino al sesto mese

Figura 25 Sesto mese

Nel sesto mese la sua faccia prende forma. ° 22 º settimana: fra veglia e sonno

° 23 º settimana: può udire meglio e rispondere agli stimoli scalciando ° 24 º settimana: se nascesse ora avrebbe bisogno di un’incubatrice ° 25 º settimana: si esercita per l’allattamento

° 26 settimana: si sente benissimo il battito del cuoricino 3.3 TERZO TRIMESTRE

Intorno al settimo mese , la placenta trasferisce gli anticorpi dell’organismo al bimbo perché possa nascere protetto contro le immunità e le principali malattie. La quantità di liquido amniotico decresce.

Saranno frequenti i bruciori di stomaco e le difficoltà respiratorie.

Cambiamenti emotivi nel settimo mese: a mano a mano che il parto si avvicina, aumentano le paure e i timori.

Fastidi e dolori

Il settimo mese di gravidanza si caratterizza per un evidente aumento delle dimensioni dell’utero e tutti gli organi interni ne risentono.

Figura

Figura 1 Apparato genitale femminile
Figura 2 Apparato riproduttore femminile
Figura 3 La fecondazione
Figura 4 Aumento di volume dell'utero durante la gravidanza
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