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S Il medico di famiglia paga l’Irap? Sì, no, forse

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c o n t r o v e r s i e

16 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXII numero 3 - Aprile 2015

S

econdo la Commissione, Economia e Finanza della Ca- mera dalla disamina delle più recenti sentenze, emerge che la questione dirimente per risolvere le controversie sul pagamento o me- no dell’Irap da parte dei Mmg è rappresentata dall’accertamento di elementi di fatto che provino la presenza o meno di un’autonoma organizzazione nell’ambito dell’atti- vità del Mmg. Ma l’individuazione di tali elementi, atti a definire la sussistenza o meno di un’autono- ma organizzazione, può avvenire solo con un eventuale intervento normativo e non in via amministra- tiva, come prevede la delega al Governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, traspa- rente e orientato alla crescita. L’art.

11, comma 2, della Delega preve- de che “Nell’ambito dell’esercizio della delega di cui al comma 1, il Governo, chiarisce la definizione di autonoma organizzazione, anche mediante la definizione di criteri oggettivi, adeguandola ai più con- solidati principi desumibili dalla fon- te giurisprudenziale, ai fini della non assoggettabilità dei professio- nisti, degli artisti e dei piccoli im- prenditori all’imposta regionale sul- le attività produttive (Irap)”.

Questa, in sintesi, la risposta alla

richiesta del Gruppo Sinistra Ecolo- gia e Libertà di emanare una circo- lare interpretativa chiarificatrice at- ta a superare tutti i contenziosi at- tualmente in corso.

Troppe sentenze controverse

¼

¼

Non è facile dirimere la controver- sa questione inerente l’esclusione del presupposto impositivo dell’imposta regionale sulle attivi- tà produttive nei riguardi dei medi- ci di famiglia che si avvalgono di collaboratori di studio. Troppe, di- verse e contraddittorie sono state le pronunce della giurisprudenza sull’argomento. A fare da spartiac-

que la sentenza del 2001 (n. 156 del 26 maggio) della Corte Costi- tuzionale che ha chiarito la diffe- renza tra attività d’impresa e atti- vità di lavoro autonomo. Bisogna aspettare il 2013 perché la Corte di Cassazione (sentenza n. 22020) affermi che il medico di medicina generale ha diritto al rimborso del tributo Irap in quanto la presenza presso lo studio dove esercita la professione di un dipendente non prova la sussistenza di una propria abituale “autonoma organizzazio- ne”. In conformità della suddetta sentenza della CC, la 27° Com- missione Tributaria della Lombar- dia ha definito il Mmg “lavoratore parasubordinato pubblico” in quanto inserito in un sistema sani- tario collettivo, e quindi privo di organizzazione autonoma e non assoggettabile al tributo Irap (sen- tenza n. 78/27/13). Ma nel corso del 2013 e del 2014 altre pronun- ce della Suprema Corte hanno asserito diversamente e anche l’orientamento delle Commissioni tributarie non è stato costante.

Ed è proprio facendo leva sulla non univocità delle sentenze, so- prattutto quelle inerenti la Supre- ma Corte, la Commissione Econo- mia e Finanza ha stilato la propria risposta.

Il medico di famiglia paga l’Irap?

Sì, no, forse

Solo una normativa ad hoc può risolvere le controversie sul pagamento o meno dell’Irap da

parte dei Mmg che si avvalgono di collaboratori di studio. Questa la risposta della Commissione

Economia e Finanza della Camera all’interrogazione posta dal Gruppo Sinistra Ecologia e Libertà

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