1
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
RETI DI CALCOLATORI
Prof. PIER LUCA MONTESSORO Ing. DAVIDE PIERATTONI
Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di Udine
2
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2) Questo insieme di trasparenze (detto nel seguito slide) è protetto dalle leggi sul copyright e dalle disposizioni dei trattati internazionali. Il titolo ed i copyright relativi alle slides (ivi inclusi, ma non limitatamente, ogni immagine, fotografia, animazione, video, audio, musica e testo) sono di proprietà degli autori prof. Pier Luca Montessoro e ing. Davide Pierattoni, Università degli Studi di Udine.
Le slide possono essere riprodotte ed utilizzate liberamente dagli istituti di ricerca, scolastici ed universitari afferenti al Ministero della Pubblica Istruzione e al Ministero dell’Università eRicerca Scientifica e Tecnologica, per scopi istituzionali, non a fine di lucro. In tal caso non è richiesta alcuna autorizzazione.
Ogni altro utilizzo o riproduzione (ivi incluse, ma non limitatamente, le riproduzioni su supporti magnetici, su reti di calcolatori e stampe) in toto o in parte è vietata, se non esplicitamente autorizzata per iscritto, a priori, da parte degli autori.
L’informazione contenuta in queste slide è ritenuta essere accurata alla data della pubblicazione. Essa è fornita per scopi meramente didattici e non per essere utilizzata in progetti di impianti, prodotti, reti, ecc. In ogni caso essa è soggetta a cambiamenti senza preavviso. L’autore non assume alcuna responsabilità per il contenuto di queste slide (ivi incluse, ma non limitatamente, la correttezza, completezza, applicabilità, aggiornamento dell’informazione).
In ogni caso non può essere dichiarata conformità all’informazione contenuta in queste slide.
In ogni caso questa nota di copyright e il suo richiamo in calce ad ogni slide non devono mai essere rimossi e devono essere riportati anche in utilizzi parziali.
Nota di Copyright
Esercitazione 3
Indirizzamento IP in una rete locale
4
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
Passi progettuali necessari
Il progetto si basa sulla rete locale oggetto della precedente
esercitazione
Analisi dei requisiti di progetto
Definizione del piano di
indirizzamento IP per la rete locale
5
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
Piano di indirizzamento IP
Individuare il numero di sottoreti
Individuare il numero di host per ciascuna sottorete
Scegliere la classe e l’indirizzo di rete
Calcolare la netmask
6
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
Interconnessione tra LAN
LAN
amministrazione LAN produzione LAN sperimentale ROUTER
Internet
A
P
S
7
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
Subnet e reti fisiche
IP assume corrispondenza biunivoca tra reti fisiche e subnet
routing implicito all’interno di una subnet (es: ARP)
Il routing tra subnet diverse è esplicito e gestito dai router tramite le tabelle di
instradamento
8
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
Subnet e reti fisiche
Realizzazioni più moderne ammettono:
più subnet sulla stessa rete fisica
singola subnet su più reti fisiche distinte (Proxy ARP)
9
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
Indirizzamento IP: i router
I router permettono di interconnettere LAN diverse
L’instradamento si basa sugli indirizzi di livello network
A ciascuna LAN deve
corrispondere una sottorete IP
10
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
Piano di indirizzamento IP
Assegnare a ciascun router:
Un indirizzo IP per ciascuna sottorete cui è direttamente collegato
Assegnare a ciascun calcolatore:
Indirizzo IP
Netmask
Indirizzo IP del default router
11
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
Notazione estesa e compatta
E’ possibile indicare una rete IP e la corrispondente netmask usando una delle seguenti notazioni equivalenti:
Estesa
193.111.250.0/255.255.255.0
Compatta (CIDR)
/XX indica la lunghezza del prefisso IP, ossia il numero di bit a 1 nella netmask
193.111.250.0/24
12
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
Primo esempio
13
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
Requisiti di progetto
All’ente sono state assegnate le tre reti di classe C 196.111.250.0, 196.111.251.0 e 196.111.252.0
Con esse deve essere realizzato l’intero piano di indirizzamento
Si prevede che il collegamento alla rete dell’ISP avvenga utilizzando indirizzi della rete 62.15.134.0 con netmask 255.255.255.0
14
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
Indirizzi IP e sottoreti
196.111.250.0/24
196.111.251.0/24
196.111.252.0/24 ROUTER
A P 62.15.134.0/24 S
Interne t
ROUTER
Rete ISP
15
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
Router e interfacce IP
ROUTER
A
P
S 62.15.134.254
Interne t
ROUTER
Rete ISP
196.111.250.254
196.111.251.254
196.111.252.254
7 host LAN amministrazione 4 host LAN produzione 22 host LAN produzione
5 host LAN amministrazione 6 host LAN produzione 16 host LAN sperimentale
5 host LAN amministrazione
6 host LAN produzione 16 host LAN sperimentale
5 host LAN amministrazione
5 host LAN amministrazione 22 host LAN produzione
Server (4 per ciascuna LAN) FD Piano 4
FD Piano 3
FD Piano 2
FD Piano 1
FD Piano Terra
FD Server Farm Building
Distributor Esempio 1 Schema distribuzione LAN e utenze
5 UTP 6 1 coppia 16
F.O.
5 6 16
5 22
5 22
7 4 1
1
4 UTP Router
1 coppia F.O.
1 coppia F.O.
1 coppia F.O.
1 UTP
1 UTP 1 UTP
4 UTP 4 UTP Collegamento
W AN verso ISP 1 coppia
F.O. 1
1
1 coppia
F.O. 1
1 coppia
F.O. 1
1 coppia
F.O. 1
Da 196.111.252.101 a 196.111.252.116 FD Piano 4
FD Piano 3
FD Piano 2
FD Piano 1
FD Piano Terra
Building Distributor Esempio 1 Indirizzamento IP e utenze
Router 62.15.134.254
Da 196.111.252.117 a 196.111.252.132
Da 196.111.252.1 a 196.111.252.4 196.111.250.254
Da 196.111.251.1 a 196.111.251.4 Da 196.111.250.1 a 196.111.250.4 196.111.251.254
196.111.252.254
Da 196.111.250.101 a 196.111.250.105
Da 196.111.250.106 a 196.111.250.110
Da 196.111.250.111 a 196.111.250.115
Da 196.111.250.116 a 196.111.250.120
Da 196.111.250.121 a 196.111.250.127 Da 196.111.251.101 a 196.111.251.106
Da 196.111.251.107 a 196.111.251.112
Da 196.111.251.113 a 196.111.251.134
Da 196.111.251.135 a 196.111.251.156
Da 196.111.251.157 a 196.111.251.160
18
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
Apparecchiature attive
E’ possibile assegnare un indirizzo IP anche a:
Hub e hub/switch
Bridge
Switch di livello 2
Serve per il monitoraggio e la gestione dei dispositivi via rete
Accesso remoto tramite Telnet
oppure protocollo SNMP
Da 196.111.252.101 a 196.111.252.116 FD Piano 4
FD Piano 3
FD Piano 2
FD Piano 1
FD Piano Terra
FD Server Farm Building
Distributor Router
62.15.134.254
Da 196.111.252.117 a 196.111.252.132
Da 196.111.252.1 a 196.111.252.4 196.111.250.254
Da 196.111.251.1 a 196.111.251.4 Da 196.111.250.1 a 196.111.250.4 196.111.251.254
196.111.252.254
Da 196.111.250.101 a 196.111.250.105
Da 196.111.250.106 a 196.111.250.110
Da 196.111.250.111 a 196.111.250.115
Da 196.111.250.116 a 196.111.250.120
Da 196.111.250.121 a 196.111.250.127 Da 196.111.251.101 a 196.111.251.106
Da 196.111.251.107 a 196.111.251.112
Da 196.111.251.113 a 196.111.251.134
Da 196.111.251.135 a 196.111.251.156
Da 196.111.251.157 a 196.111.251.160 Esempio 1 Indirizzamento IP delle apparecchiature di
rete (hub e switch)
196.111.252.203 196.111.252.204
196.111.250.204 196.111.251.204
196.111.250.203 196.111.251.203
196.111.250.202 196.111.251.202
196.111.250.201 196.111.251.201
196.111.250.200 196.111.251.200
196.111.252.210
196.111.252.220 196.111.251.210
196.111.251.220 196.111.250.220 196.111.250.210
20
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
Secondo esempio
21
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
Requisiti di progetto
All’ente è stata assegnata la rete di classe C 196.111.250.0
Con essa deve essere realizzato l’intero piano di indirizzamento, compreso il collegamento all’ISP
Si prevede che ognuna delle tre reti locali utilizzerà al massimo 62 indirizzi IP
22
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
Subnetting
Rete di classe C 196.111.250.0
La netmask 255.255.255.192 permette il partizionamento in 4 subnet da 62 host ciascuna
Riferimento: RFC 1878
23
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
Subnetting
Subnet
#
Indirizzo di rete
Indirizzi degli host
Indirizzo broadcast
LAN
0 196.111.250.0 Da
196.111.250.1 a 196.111.250.62
196.111.250.63 ISP
1 196.111.250.64 Da
196.111.250.65 a 196.111.250.126
196.111.250.127 A
2 196.111.250.128 Da
196.111.250.129 a 196.111.250.190
196.111.250.191 P
3 196.111.250.192 Da
196.111.250.193 a 196.111.250.254
196.111.250.255 S
Netmask: 255.255.255.192 (CIDR: /26)
24
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
Indirizzi IP e sottoreti
196.111.250.64/26
196.111.250.128/26
196.111.250.192/26 ROUTER
A P S 196.111.250.0/26
Interne t
ROUTER
Netmask: 255.255.255.192 (CIDR: /26)
Rete ISP
ROUTER
25
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
Router e interfacce IP
ROUTER
A
P
S 196.111.250.62
Interne t
ROUTER
196.111.250.126
196.111.250.190
196.111.250.254 196.111.250.61
Netmask: 255.255.255.192 (CIDR: /26)
Rete ISP
ROUTER
7 host LAN amministrazione4 host LAN produzione 22 host LAN produzione
5 host LAN amministrazione 6 host LAN produzione
16 host LAN sperimentale
5 host LAN amministrazione 6 host LAN produzione 16 host LAN sperimentale
5 host LAN amministrazione
5 host LAN amministrazione 22 host LAN produzione
Server (4 per ciascuna LAN) FD Piano 4
FD Piano 3
FD Piano 2
FD Piano 1
FD Piano Terra
FD Server Farm Building
Distributor Esempio 2 Schema distribuzione LAN e utenze
5 UTP 6 1 coppia 16
F.O.
5 6 16
5 22
5 22
7 4 1
1
4 UTP Router
1 coppia F.O.
1 coppia F.O.
1 coppia F.O.
1 UTP
1 UTP 1 UTP
4 UTP 4 UTP Collegamento
W AN verso ISP 1 coppia
F.O. 1
1
1 coppia
F.O. 1
1 coppia
F.O. 1
1 coppia
F.O. 1
Da 196.111.250.197 a 196.111.250.212 FD Piano 4
FD Piano 3
FD Piano 2
FD Piano 1
FD Piano Terra
FD Server Farm Building
Distributor Esempio 2 Indirizzamento IP e utenze
Router 196.111.250.62
Da 196.111.250.213 a 196.111.250.228
Da 196.111.250.193 a 196.111.250.196 196.111.250.126
Da 196.111.250.129 a 196.111.250.132 Da 196.111.250.65 a 196.111.250.68 196.111.250.190
196.111.250.254
Da 196.111.250. 69 a 196.111.250.73
Da 196.111.250.74 a 196.111.250.78
Da 196.111.250.79 a 196.111.250.83
Da 196.111.250.84 a 196.111.250.88
Da 196.111.250.89 a 196.111.250.95 Da 196.111.250.133 a 196.111.250.138
Da 196.111.250.139 a 196.111.250.144
Da 196.111.250.145 a 196.111.250.166
Da 196.111.250.167 a 196.111.250.188
196.111.250.189*
28
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
Limitazioni
Alcuni host della LAN produzione non possono disporre di un indirizzo IP
La soluzione a tale problema richiede tecniche avanzate
Indirizzamento privato + NAT per alcuni client
DHCP
29
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)
Come contattare il prof.
Montessoro
E-mail: montessoro@uniud.it Telefono: 0432 558286
Fax: 0432 558251
URL: www.montessoro.it
30
© 2009 Pier Luca Montessoro – Davide Pierattoni (si veda la nota a pagina 2)