• Non ci sono risultati.

Nell’occhio del ciclone R

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Nell’occhio del ciclone R"

Copied!
1
0
0

Testo completo

(1)

www.caritasitaliana.it www.conflittidimenticati.it

Caritas Italiana

Con la collaborazione di Famiglia Cristiana e Il Regno

Nell’occhio del ciclone

RAPPORTO DI RICERCA SU AMBIENTE E POVERTÀ,

EMERGENZE E CONFLITTI DIMENTICATI

(Il Mulino, 2009)

SCHEDA DI SINTESI -

1

M

ENO GUERRE

,

PIÙ CONFLITTI

Nel corso degli ultimi dieci anni il numero di guerre è andato gradualmente calando, sia pure in modo non uniforme. I dati parlano di 24 conflitti attivi all’inizio del 2008, tra cui solamente cinque guerre con più di 1000 morti per anno, il numero più basso dalla fine della Guerra fredda.

I conflitti armati combattuti tra Stati sono assai pochi: per l’ultimo ventennio si parla di quattro-cinque conflitti internazionali “classici”, mentre la vera novità risiede nell’aumento delle guerre interne ai singoli Stati, nel crescente numero di perdite civili per cause di guerra e soprattutto nell’aumento dei gruppi armati non statali, protagonisti emergenti dei moderni conflitti.

La povertà rende i paesi più vulnerabili, sia alle calamità naturali che ai conflitti bellici. Nel decennio 1990/2000, 17 dei 33 paesi più poveri del mondo hanno subito guerre civili.

Secondo le statistiche più attendibili, si stima la presenza di circa 300 gruppi armati attivi (guerriglie, milizie ed entità paramilitari), con scopi politici o ideologici riconosciuti.

L’uccisione deliberata di civili: dal 1994 al 2004, le cifre ci parlano di 573.000 vittime civili registrate, di cui circa 528.000 provocate da forze governative dello stesso paese di appartenenza.

I dati evidenziano un aumento di oltre il 500% delle vittime imputabili a

“terrorismo” fra il 1998 (2.346) e il 2006 (12.065).Il picco in termini di vittime si sarebbe registrato negli anni successivi all’11 settembre: dal 2004 al 2006 si è passati da 4.911 a 20.840 morti (con un aumento del 400%). A partire dal 2006, un certo calo di consensi verso i network del terrore, soprattutto quelli che si coalizzano attorno a Osama bin Laden, ha determinato una diminuzione nel numero delle vittime.

Conflitti per intensità e regione 1946-2006

13

20

30 14

44

19 12

12

38 30

0 10 20 30 40 50

Medio-Oriente Europa Asia Americhe Africa

Numero di conflitti

Conflitti minori Guerre (major armed conflicts)

Fonte: Uppsala Conflict Data Program

Riferimenti

Documenti correlati

Tali interventi, denominati dalla Suprema Corte missioni di pace (peace-support operations), sono caratterizzati da consenso dello Stato ospitante, significativo

In questo, caso la Corte con interpretazione sistematica evolutiva (rifacendosi alle norme della Convenzione di Vienna, del modello OCSE e del suo Commentario nella

Oggetto: L’incontro, organizzato congiuntamente con l’Associazione Nazionale Magistrati presso la Corte di cassazione, si inserisce nell’ambito delle iniziative formative

OBIETTIVO • venire a conoscenza delle azioni umanitarie che sono in corso nel mondo Cosa sta succedendo? ate una ricerca sui media per trovare le informazioni sulle

2 del I Protocollo aggiuntivo (attacchi aventi lo scopo di terrorizzare la popolazione civile) qualifica una grave violazione del diritto internazionale applicabile ai

Una ricaduta interessante, in Italia, del Diritto interna- zionale dei diritti umani è costituita dal fatto che, a partire dalla legge 18/1988 della regione Veneto, numerose altre

La concausa principale di quest’aumento va ricercata nelle peggiorate condizioni di vita della metà più povera della popolazione mondiale: crescita demografica

nella seconda metà degli anni cinquanta e nella prima metà dei sessanta vengono tradotti o ritradot- ti, tra gli altri, ernest Hemingway, eric maria remarque, Thomas mann, antoine