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Capitolo 1 Introduzione

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Academic year: 2021

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Capitolo 1

Introduzione

1.1 Premessa

L’oggetto di questo studio è il completamento della Variante S.S. n°1 Aurelia nel Comune di Livorno tra Salviano e Chioma.

Lo studio prevede un excursus delle diverse ipotesi di progetto che si sono succedute e delle motivazioni che hanno portato alla scelta definitiva.

Tali decisioni sono state supportate sia da valutazioni logistiche e tecniche che dalle opportune considerazioni di impatto ambientale soprattutto nella zona del Parco dei Monti livornesi e all’ingresso di Chioma.

In questo punto, infatti, per la particolare geografia e morfologia del luogo, è necessario usufruire di spazi limitati per l’inserimento dell’intersezione stradale, per la quale si rende quindi utile un inquadramento grafico o un modello tridimensionale, che quantizzi visivamente l’ingombro e che contestualizzi la struttura.

Al fine di dare il giusto indirizzo al presente lavoro, è indispensabile effettuare un esame di vari aspetti collegati alla nostra trattazione per avere così una più ampia e completa visione del lavoro affrontato in questa sede.

Alla fase di progettazione intesa nel senso strettamente tecnico del termine, in cui si passeranno in rassegna i diversi tracciati proposti negli anni dall’A.N.A.S. e dal Comune di Livorno dettagliandone le caratteristiche di rilievo, affiancheremo valutazioni estremamente importanti, sul problema della riqualificazione e della tutela ambientale.

In quest’ ottica le analisi e le indagini di ordine ambientale assumono il ruolo di finalità degli studi necessari per la valutazione di “impatto ambientale”.

La Variante Aurelia così come lo svincolo di Chioma, vengono ad inserirsi in un complesso sistema ambientale di notevole pregio storico e paesistico quale il Parco dei Monti Livornesi ed il tratto costiero del Romito.

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Andremo a fornire perciò un contributo preliminare per la definizione delle scelte progettuali compatibili con la qualità dell’ambiente e con le problematiche territoriali ed urbane.

Le valutazioni che effettueremo a completamento della trattazione riguardano:

1. caratteristiche generali inerenti l’aspetto ambientale, storico, urbanistico e culturale del territorio;

2. gli strumenti e le normative inerenti tale problematica;

3. gli indirizzi territoriali e le principali prerogative economiche (porto e turismo) del contesto in esame, da inserire nel più ampio contesto territoriale in cui si sviluppa (area vasta) ed il suo ruolo a livello nazionale (nodo di viabilità);

4. il possibile sviluppo e le tendenze evolutive del contesto urbano, delle zone antropizzate, dei sistemi insediativi infrastrutturali e tecnologici; 5. le previsioni di traffico, i livelli di servizio attuali e conseguenti

all’opera e la pianificazione comunale; 6. gli studi geologici e idrologici

7. la vegetazione e la fauna;

8. i problemi d’inquinamento atmosferico ed acustico.

In relazione al punto 2 vedremo come la nostra zona di studio si trovi ad occupare un ruolo di notevole peso all’interno di un tessuto organizzativo ben più ampio dotato di coordinamento sovracomunale e denominato “area vasta”.

All’interno di quest’area infatti il Comune di Livorno, costituisce un nodo importante (oltre che dal punto di vista dell’economia) del trasporto regionale e nazionale.

Esso opera invero sia come collegamento di diversi poli di attrazione turistica, che come giuntura all’interno di una viabilità di più ampia scala definita “corridoio plurimodale di trasporto”.

Faremo inoltre un accenno alle due fondamentali attività di sviluppo dell’area livornese e cioè il porto, che assume un ruolo d’importanza nazionale e la conformazione costiera e naturalistica d’interesse turistico-ambientale.

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1.2 Cenni storici

Per avere una panoramica più ampia del contesto ambientale e culturale in cui si articola il nostro studio, può essere interessante fare riferimento a brevi cenni storici riguardanti lo sviluppo dei centri urbani di Ardenza e Antignano, delle colline livornesi e della costa lungo il Romito che si articola da Antignano a Chioma.

Si potrà così capire più chiaramente come questo tratto di notevole pregio paesistico e ambientale è oggi uno dei principali obiettivi di riqualificazione insieme al Parco dei Monti livornesi

Il tratto costiero cittadino si sviluppava dalla zona del porto, punto d’ingresso delle merci e luogo di convoglio di mercanti inglesi e francesi competitivo con altri porti come quello di Genova e Marsiglia, fino all’Accademia Navale dell’Italia Unita.

La strada poi continuava il percorso, dopo aver attraversato la barriera dell’ultima cinta doganale, barriera Margherita, fino all’Ippodromo Caprilli (1868); qui un’ampia curva permetteva di arrivare al Parterre di Ardenza, luogo di villeggiatura alla moda nella Livorno dell’800.

Nel luogo dove oggi si apre la terrazza nota come “Rotonda”, il viale del passeggio si interrompeva permettendo al visitatore di godere di un suggestivo paesaggio come quello delle colline che si affacciano fino al mare; questa zona quindi andava già delineando la sua caratteristica panoramica che ha mantenuto fino ad oggi.

Su questa terrazza si ergeva una torre di origine medicea, detta dell’ Ardenza, presso la quale andava prendendo forma il parterre, progettato con prati, boschetti, piazzali, strade per vetture e viali per pedoni.

Dall’aristocratica Rotonda di Ardenza si stende fino ad Antignano, in modo quasi rettilineo, un esemplare tratto della costiera labronica: un viale affacciato sul mare ricco di siepi, tamerici, prati e oleandri, che si chiude con la sontuosa torre del Boccale, situata sopra una lingua di terra prominente verso il mare.

Antignano nacque come un forte ai tempi in cui Cosimo I era duca di Firenze e Siena; questo forte è ritenuto uno dei posti armati più consistenti della costa toscana, oltre ad essere una delle maggiori realizzazioni costiere rinascimentali nate isolate da contesti urbani.

Solo dopo il 1990 si è sviluppato l’abitato di Antignano che dista circa sei chilometri dal centro di Livorno di cui costituisce oggi un’appendice costiera.

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A sud di Livorno, tra il villaggio di Antignano ed il Maroccone, la zona, denominata “il Giardino”, si estende lungo la costa per circa seicento metri.

Nella zona collinare il territorio è ricoperto da una fitta vegetazione arborea, arriva a confinare alla quota di novanta metri con la via del Tirreno che, da Monteburrone, sale a Montenero.

Dal lato mare “il Giardino” è caratterizzato da una piatta scogliera alta una decina di metri che forma un piccolo promontorio dal quale si aprono verso nord e verso sud due piccole spiagge ciottolose a forma di semiluna.

La località “il Giardino”era attraversata da due distinte strade: quella che proveniva dal lungomare che, dall’ odierna “spianata il Belvedere”, procedeva fino al campeggio Miramare.

L’altra via, diretta prosecuzione di quella che usciva dal paese di Antignano, si teneva un poco più a monte passando grosso modo dove ora corre il tracciato della statale Aurelia; la ferrovia che affianca tale tracciato fino al 1910 non c’era.

Oggi la via Aurelia, dopo la località “il Giardino”, ricalca proseguendo verso Castiglioncello, la vecchia strada militare dei Cavalleggeri anche se in quel tratto , grazie alla costruzione di nuovi ponti , è divenuta assai meno tortuosa.

Anche all’altezza del Castello del Romito, la viabilità originariamente era diversa da quella attuale dovendo la strada, percorso delle pattuglie dei cavalleggeri, correre il più vicino possibile alle torri.

Questo luogo, malgrado il poco rispetto con il quale finora è stato trattato, mantiene un suo fascino dal punto di vista naturalistico unico che abbisogna di una forte tutela ambientale.

Le torri avevano una funzione militare e sanitaria.

Collegate a vista l’una all’altra, dovevano dare l’allarme all’avvicinarsi delle navi nemiche e impedire a quelle che trasportavano merci infette di sbarcarle sulle spiaggette.

Proseguendo verso sud, lungo il tratto meridionale della passeggiata, su di uno sperone roccioso due miglia a sud di quello di Antignano, si trova il forte del Maroccone, nome rimasto tuttora nella zona circostante, proprio dove l’odierna Variante Aurelia termina con uno svincolo, riallacciandosi al tratto costiero della vecchia Aurelia.

Il castello del Boccale più che un forte è una torre posta ad un’altezza di quindici metri su una scogliera che scende rapidamente al mare.

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A circa quaranta metri di distanza alle sue spalle passa la strada statale Aurelia e questa breve distanza la rende ben visibile dalla strada.

La torre fu allora l’opera più avanzata del complesso difensivo del Porto Pisano; venne dismessa con la costruzione del forte di Antignano, ma come altre torri fu sottoposta ad opera di ristrutturazione ai tempi di Cosimo I e si conserva tuttora in ottimo stato. Lungo la scogliera litoranea tra Antignano e Quercianella troviamo la torre di Calafuria, posta in una piccola baia contornata di roccia arenaria un tempo utilizzata per lastricare strade e per i giardini delle abitazioni.

Occupa una posizione strategicamente importante in relazione al suo antico ruolo di sorveglianza poiché, proprio in quel punto, la scogliera è solcata da un’ansa assai pronunciata sita tra le rupi che scendono in mare dal colle di Montenero.

Ancora oggi in buono stato di conservazione, è ubicata su un piano roccioso a tredici metri di quota dal mare, fra il degradare della collina e il successivo promontorio che strapiomba in mare distante dalla torre una cinquantina di metri mentre, a monte della torre corre a pochi metri l’Aurelia subito affiancata dalla ferrovia.

Da questi due percorsi, che scavalcano il botro di Calafuria con grandi ponti, la torre è ben visibile da poter valutare con facilità il particolare rapporto tra manufatto edilizio ed il contesto ambientale in cui è inserito.

A questo punto la strada, che fino al 1944 passava con un tracciato tortuoso a monte della ferrovia, è stata rettificata con un percorso che passa a valle su un ponte di cemento armato detto di Calignaia, sotto al quale è sempre visibile il tratto di strada romana.

Il tratto costiero in cui si trova il promontorio del Romito ha una morfologia molto articolata che rende quindi la costa non facilmente sorvegliabile.

Per questo motivo fu costruita la torre del Romito, le cui principali motivazioni strategiche erano quelle di avere sotto osservazione, oltre che il proprio arco marino, un settore costiero sui due lati della torre.

I suoi vantaggi erano costituiti da un’ampia visuale sul mare aperto e dalla facilità della propria difesa, data la sua posizione collinare che risulta con pendenze elevate verso il mare, sia sui fianchi che frontalmente.

La torre ubicata a circa un chilometro verso nord dall’abitato di Quercianella, domina sul mare dall’alto di un promontorio dal quale è visibile un vasto tratto di costa, e dalla sua sommità rimane in vista anche un’ampia zona di territorio.

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Proprio per la sua posizione, ha avuto un ruolo preminente tra le torri di vigilanza costiera tanto che, durante il rinascimento, fu oggetto di ampliamenti edilizi.

La villa molto ben conservata è uno dei beni da salvaguardare, anche per il suo suggestivo aspetto di castello severo e solitario, posto sopra un enorme scoglio fra piccole e grandi grotte, intorno alle quali vegeta l’illice nera.

Da questa descrizione emerge quindi come la costa livornese ancora oggi conservi un fascino molto particolare non solo per chi è nato in questa realtà o per chi ne fa parte, ma anche per chi di passaggio, si trovi a transitare in questa fascia litoranea ricca di bellezze naturali, ma mai valorizzata in giusta misura.

La costa infatti proprio per la mancanza di un opportuno collegamento extraurbano quale ad oggi il proseguimento della Variante Aurelia, è stata punto di riversamento del traffico sia urbano che di scorrimento, traffico che questa strada non è adeguata a sostenere.

L’intento è quindi quello di restituire a questo tratto litoraneo dell’Aurelia, ora adibito alla grande comunicazione, il ruolo di strada-parco a servizio della costa, affiancando agli interventi di riqualificazione ambientale e di messa in sicurezza del territorio, la valorizzazione dei suoi patrimoni naturali e l’adeguamento delle strutture ricreative e turistiche.

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1.3 Strumenti e normativa

L’importanza della valorizzazione e della promozione del territorio corrispondente al Parco dei Monti livornesi sia dal punto di vista ambientale che storico culturale, ha portato ad operare nel rispetto della normativa vigente.

Per questo motivo è necessario proseguire facendo una breve analisi degli strumenti territoriali che vincolano gli interventi di riqualificazione della zona in questione e cioè:

• Il Piano Territoriale di Coordinamento • Il Piano del Parco dei Monti livornesi • Il Piano Strutturale

• Il Regolamento Urbanistico

Tutte le norme che riguardano l’area considerata vogliono garantire l’evoluzione del territorio nel rispetto del carattere ambientale, storico-artistico e urbanistico che lo caratterizza.

Piano Territoriale di Coordinamento

Il primo degli strumenti normativi a livello provinciale è il Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.).

Le norme del P.T.C. non introducono salvaguardie e quindi tutte le prescrizioni sono rivolte all’adeguamento degli Strumenti Urbanistici comunali ed ai piani di settore di competenza comunale o provinciale (Piano Strutturale comunale).

Tra i contenuti principali il P.T.C. contiene in particolare il quadro conoscitivo delle risorse essenziali del territorio, in base al loro grado di vulnerabilità ed i criteri per l’uso e la tutela delle risorse naturali.

La finalità del P.T.C. è quella di migliorare e adeguare nel tempo la qualità della vita nei territori della Provincia, rispettandone le compatibilità ambientali e valutando la sostenibilità dello sviluppo.

Tra gli obiettivi di riferimento del P.T.C. troviamo:

• Migliorare l’accessibilità ai centri urbani e la mobilità sul territorio

• Promuovere l’identità dei territori della Provincia, quale interfaccia mediterranea della Toscana, preservandone i connotati marittimi, urbani e rurali.

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Piano del Parco dei Monti livornesi

A livello provinciale, oltre al P.T.C., esiste un altro strumento normativo concernente l’area protetta cioè il Piano del Parco dei Monti Livornesi.

Le sue finalità sono la riqualificazione dell’ambiente, del paesaggio, del patrimonio storico, culturale e naturalistico, in conformità con gli indirizzi del P.T.C.

Per la costituzione del Piano del Parco è stato seguito un iter ben definito: inizialmente sono stati evidenziati gli obiettivi, volti alla tutela ed alla conservazione delle risorse, allo sviluppo economico locale nel rispetto delle tradizioni ed all’incremento del turismo, degli aspetti ricreativi e didattici, compatibilmente con l’ecosistema.

Conseguentemente è stato studiato in dettaglio il territorio esaminando sia le sue risorse naturali che antropiche e culturali.

Sono state quindi individuate le aree degradate, quelle a rischio, ma anche i rapporti tra le risorse e tra i sistemi ambientali ed il contesto territoriale circostante.

Piano Strutturale

Fra gli strumenti normativi regionali, il primo da analizzare è il Piano Strutturale (P.S.), che in accordo con i precedenti, si occupa di assicurare il progresso e lo sviluppo sostenibile.

Per procedere in questa direzione il P.S. ripartisce il territorio in diversi “sistemi” territoriali e funzionali che suddivide poi in sottosistemi e unità territoriali organiche. Ad ognuno di questi elementi associa una particolare categoria d’intervento quale:

• Conservazione • Recupero • Riqualificazione • Completamento

• Ristrutturazione all’interno del sistema edilizio consolidato • Trasformazione

Gli articoli del P.S. di maggiore interesse per il Parco dei Monti Livornesi verranno in seguito analizzati.

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Regolamento Urbanistico

L’ultimo strumento normativo comunale da prendere in considerazione è il Regolamento Urbanistico (R.U.) che, in accordo con le prescrizioni vincolanti del P.S., regola nel dettaglio gli interventi realizzabili sul territorio.

Il R.U. si articola in: • Piano della città

• Collaborazione dei cittadini

Ogni articolo indica il riferimento alle prescrizioni vincolanti del Piano Strutturale.

Riportiamo ora alcune delle parti più interessanti, al fine della nostra trattazione, del Piano Strutturale e a seguire, come completamento del discorso sulla normativa, anche brevi cenni del Regolamento Urbanistico.

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1.3.1 Estratti dal Piano Strutturale

CAPO II – SISTEMI TERRITORIALI Art. 9 – Sistema n.1 di tutela ambientale

a) Definizione

Il sistema di tutela ambientale costituisce una risorsa di rilevanza territoriale.

Comprende il complesso dei colli livornesi, il tratto costiero tra Calafuria e il Romito. Il sistema è caratterizzato prevalentemente da boschi e macchia mediterranea.

[…]

Il sistema, pur presentando situazioni di degrado-quali microlottizzazioni agricole e aree percorse da incendi, nel complesso si caratterizza per l’alto valore paesistico-ambientale.

All’interno del Sistema sono individuati i seguenti Sottosistemi: - Sottosistema n.1-A Colline Livornesi (art. 10);

- Sottosistema n.1-B Calafuria-Romito (art. 11).

b)Obiettivi generali del sistema

- messa in sicurezza del territorio con azioni preventive e correttive; - […];

- tutela delle aree boscate; - tutela delle aree costiere; - […]

- incentivazione dell’uso turistico e per il tempo libero.

c)Prescrizioni vincolanti […]

- Tratto di costa Calafuria-Romito: Categoria d’intervento:

- conservazione: art. 3.a. – ed inoltre interventi di difesa spondale, ripristino della situazione di dissesto, interventi di adeguamento delle strutture turistiche. […]

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Art. 10 – Sottosistema n.1-A Colline livornesi.

a)Definizione

Area collinare di particolare valore paesistico di rilievo territoriale da tutelare e valorizzare nel rispetto dei valori ambientali storicamente consolidati.

[…]

b)Obiettivi

- tutela e valorizzazione dell’ambiente naturale; - messa in sicurezza della struttura fisica del territorio; - […].

c)Prescrizioni vincolanti

Categoria d’intervento prevalente del Sottosistema: conservazione ai fini del conseguimento degli obiettivi sopra precisati e nel rispetto delle precisazioni che seguono:

[…]

3) Viabilità:

- tratto costiero della Via Aurelia Categorie d’intervento:

trasformazione: l’intervento è finalizzato a trasformare il tratto costiero dell’Aurelia in strada-parco a servizio della costa ai sensi della convenzione tra Ministero dell’Ambiente, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno e ANAS, di cui alla deliberazione della Conferenza dei Servizi riunita il 4 maggio 1990 concernente l’attuazione del piano di declassificazione, ristrutturazione, adeguamento e riuso della S.S.1 Via Aurelia, nel tratto sviluppantesi in territorio del Comune di Livorno, tra le località di Salviano e Chioma.

Altri percorsi:valorizzazione per migliorare l’uso e l’accessibilità al complesso delle Colline livornesi.

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Art. 11 – Sottosistema n.1-B Calafuria – Romito.

a)Definizione

Area comprendente la costa rocciosa tra Calafuria e il Romito e i terreni retrostanti prevalentemente coperti da boschi e macchia mediterranea.

All’interno del sistema sono presenti situazioni di degrado ambientale quali cave, aree percorse da incendi.

Il sottosistema è classificato come “Area nazionale protetta” […]

b)Obiettivi

- promozione, conservazione, recupero delle condizioni ambientali; - messa in sicurezza della struttura fisica del territorio;

- tutela e valorizzazione del complesso demaniale di Calafuria;

- interventi finalizzati alla riqualificazione ambientale del tratto costiero della via Aurelia;

- recupero dell’edilizia esistente verso usi turistici e ricettivi.

c)Prescrizioni vincolanti

Categoria d’intervento prevalente del sottosistema: conservazione con le precisazioni che seguono:

1) Bosco, macchia […] Categorie d’intervento:

conservazione: interventi forestali per il reimpianto della vegetazione, ripristino ambientale;

2) Unità territoriale organica elementare 1-B-1 Aree di riqualificazione ambientale-Cave dismesse costiere:

Categorie d’intervento:

conservazione e riqualificazione: recupero delle cave lungo la costa verso funzioni di servizio per la balneazione e per la fruizione dell’area protetta, parcheggi;

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3) Unità territoriale organica elementare 1-B-2 – Area di riqualificazione ambientale – Scogliera di Calafuria:

Categorie d’intervento:

conservazione e ripristino della qualità ambientale.

4) Viabilità:

tratto costiero della Via Aurelia Categorie d’itervento:

trasformazione: l’intervento è finalizzato a trasformare il tratto costiero dell’Aurelia in strada-parco a srevizio della costa;

altri percorsi:

valorizzazione per migliorare l’uso e l’accessibilità ai Colli livornesi. […]

Art.29 – Sistma n.9 Infrastrutturale.

a)Descrizione

Rete stradale e ferroviaria interessante il territorio comunale e infrastrutture di servizio proprie della rete, altre infrastrutture di trasporto.

b)Obiettivi generali del sistema

- attuazione di programmi sovracomunali;

- migliorare la mobilità all’interno del territorio comunale;

- sviluppare la rete di trasporto pubblico con linee di forza a trazione elettrica; - creare parcheggi di scambio tra mezzo privato e mezzo pubblico;

- riqualificare gli assi stradali sgravati dal traffico di attraversamento in seguito all’apertura del tratto Livorno-Rosignano dell’autostrada A12 e del completamento della Variante Aurelia;

- riqualificare le strade storiche urbane; - riqualificare i percorsi lungo la costa;

- sviluppare l’infrastrutturazione di servizio al porto e all’intermodalità; - […]

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c)Prescrizioni vincolanti – Interventi da attuare […]

c)viabilità d’interesse nazionale:

attuazione dei programmi già approvati (completamento della Firenze-Porto e della Variante Aurelia);

d)viabilità d’interesse locale/regionale con funzioni urbane:

completamento della Variante Aurelia e riqualificazione della vecchia circonvallazione e ella Via Aurelia interna e costiera;

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1.3.2 Cenni dal Regolamento Urbanistico

Art. 32 - Fascia collinare (con riferimento all’art.10 del piano strutturale prima citato)

A)Definizione

Area collinare di particolare valore paesistico di rilievo territoriale da tutelare e valorizzare nel rispetto dei valori ambientali storicamente consolidati.

L’area normativa include l’area nazionale protetta di Calafuria. […]

All’interno dell’area normativa sono presenti situazioni di degrado ambientale, […], che il Piano Strutturale intende riqualificare.

[…]

Art. 34 – Cave (con riferimento all’art. 11 del Piano Strutturale prima citato)

A)Definizione

Parti del territorio con presenza di degrado ambientale da riqualificare. Il Regolamento Urbanistico riconosce tre condizioni:

1. Cave dimesse 2. Cave attive

3. Aree da riqualificare – cave dimesse costiere […]

B)Modificazioni dell’assetto territoriale […]

B2)Modificazioni delle aree […]

3)Cave dimesse costiere

a)Cave costiere lungo la via Aurelia;

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interventi diretti alla riqualificazione, rinaturalizzazione dei luoghi ed alla creazione di nuovi servizi (parcheggi, verde, punti di ristoro, chioschi) legati alla fruizione della costa e dei monti livornesi.

C)Modificazioni alle destinazioni d’uso

Le cave costiere lungo la via Aurelia, le cave costiere interne di Calafuria e Calignaia sono destinate a servizi per la fruizione pubblica della costa e dei Monti livornesi.

In particolare all’interno delle cave costiere lungo la via Aurelia è consentita la realizzazione di verde e parcheggi; all’interno delle cave costiere di Calafuria e Calignaia è prevista la realizzazione di verde, parcheggi e punti di ristoro.

[…]

D)Modalità attuative Piano attuativo.

Piano attutivo di iniziativa pubblica dei Monti livornesi per la creazione di nuove attrezzature finalizzate alla fruizione turistica dell’area o piano quadro di settore di iniziativa pubblica. I progetti devono essere corredati da indagini e studi geologici nel rispetto della documentazione di riferimento allegata al Regolamento Urbanistico.

Art. 35 – Costa nel sistema di tutela ambientale

A)Definizione

Costa compresa tra il Rio Maroccone, il Rogiolo e la S.S.1 Via Aurelia caratterizzata da alto valore ambientale e parzialmente compresa nell’Area nazionale protetta Calafuria. […]

B)Modificazioni dell’assetto urbano-territoriale

B1)Modificazioni degli edifici esistenti […]

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Nella fascia compresa tra la via Aurelia ed il mare sono consentite esclusivamente attività turistico-ricettive anche in ampliamento al volume esistente con un limite massimo del 10%.

[…]

B2)Modificazioni delle aree

Interventi diretti alla riqualificazione e rinaturalizzazione di luoghi; i percorsi pedonali d’ accessso al mare possono subire interventi di riqualificazione coerenti con gli obiettivi di tutela ambientale.

Divieto di realizzare nuove strade carrabili.

C)Modificazioni alle destinazioni d’ uso

La destinazione è a servizi, attività turistico-ricettive. […].

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