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469 9. CANTIERE 4° C.A.S.E. Quarto Oggiaro: Complesso Abitativo Sostenibile ed Economico

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Academic year: 2021

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9.1 Computo

La necessità di dare vita abitazioni a basso costo, dimostrando che è possibile sviluppare edifici a elevato rendimento energetico con spese contenute rispetto a quanto accade di solito, ci ha portato a sviluppare un attento studio del cantiere.

Il primo passo è stato quello di sviluppare un approfondito computo metrico del blocco residenze – studentato – biblioteca, che riportasse tutte le voci presenti all’interno della fase di costruzione.

Il computo ci ha permesso di valutare il costo totale di costruzione che il comune possessore del terreno, e committente dell’opera, deve sostenere, il quale, diviso per la superficie totale di appartamenti, ci ha permesso di stimare il costo al m2 delle abitazioni, dimostrando quanto da noi sostenuto.

I valori dei costi dei materiali e della manodopera sono stati ottenuti grazie all’utilizzo del “Prezziario della Camera di Commercio di Milano” del 2009 per i materiali più comuni, come le pareti in cartongesso, le strutture in acciaio, i controsoffitti, ecc, mentre sono stati reperiti contattando i produttori per quanto riguarda quei materiali meno comuni, come per le serre e le pareti prefabbricate.

Date le grandi dimensioni della costruzione è risultato impossibile riportare l’intero computo, quello che si riporta in allegato di seguito sarà quindi solo un prospetto riepilogativo del computo metrico estimativo sviluppato.

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9.2 Organizzazione del cantiere

Per contenere i costi necessari per la realizzazione dell’opera si è deciso di limitare i tempi di cantierizzazione, approfondendo particolari contemporaneità lavorative.

La riduzione dei tempi di cantierizzazione è necessaria inoltre a seguito della localizzazione del lotto: l’estrema vicinanza ad un cospicuo numero di abitazioni, infatti, ha richiesto la realizzazione di un cantiere il più possibile veloce.

È stato quindi necessario sviluppare un crono programma che riportasse il susseguirsi di tutte le macrofasi lavorative presenti, evidenziando i vincoli tra le stesse.

Come da consuetudine lo sviluppo del cantiere ha inizio con l’allestimento dello stesso, cioè con la delimitazione dell’area d’intervento tramite recinzioni, che sono state pensate di due diversi tipi: verso le aree pubbliche saranno recinzioni prefabbricate a pannelli pieni in lamiera in acciaio zincato con basi in appoggio in blocchi di c.a., mentre verso le residenze, cioè verso il lotto dove trovano posto le torri, essendo già presente una recinzione permanente, si è deciso di ostruire la vista del cantiere tramite pannellature lignee.

Contemporaneamente si procede alla posa delle baracche di cantiere che ospiteranno gli uffici, i bagni e gli spogliatoi per il personale.

Una volta terminata la prima fase di allestimento del cantiere si procede allo sculturamento e allo scavo fino al livello – 3,80 m rispetto alla quota del terreno, dopodiché si procede al getto delle fondazioni con relativa posa della gru nel momento in cui il getto ha raggiunto una sufficiente maturazione.

Una volta montata la gru è possibile movimentare i profili in acciaio, che vengono portati in cantiere, stoccati grazie alla gru ed assemblati nei vari portali e nel ponte, durante la restante fase di casseratura, armatura e getto dei muri contro terra e di tutte le altre strutture di elevazione verticale in c.a.

La durata dell’assemblaggio dei profili in acciaio in portali e ponte è più corta rispetto al tempo necessario per il getto delle strutture in c.a., quindi, a meno di inconvenienti, nel momento in cui le strutture in c.a. hanno raggiunto la maturazione necessaria, i portali saranno pronti per essere messi in opera in un tempo limitato.

Il posizionamento delle strutture è stato previsto tramite l’utilizzo della gru, che provvederà al sollevamento dei portali e alla loro dislocazione; questi verranno poi fissati dagli operatori che si troveranno a livello grazie all’utilizzo di pantografi semoventi che provvederanno al loro sollevamento meccanico. L’assenza di ponteggi ha portato alla necessità mettere in opera le lamiere grecate a mano a mano che si sale con i livelli, in modo tale da creare un piano sul quale gli addetti possono lavorare.

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Una volta terminato il fissaggio dei portali del blocco delle residenze e di quello dello studentato si procede alla collocazione del ponte, che verrà sollevato con 2 autogru, con una portata massima di 70 tonnellate, e imbullonato alla struttura in c.a. dagli operatori, a livello sempre grazie all’ausilio di pantografi semoventi.

Terminato l’assemblaggio della struttura si procede alla posa in opera delle chiusure verticali: queste, per velocizzare la cantierizzazione, sono state previste prefabbricate. La costruzione di questo tipo di elementi è stata pensata affidata ad un’impresa leader nella realizzazione di elementi prefabbricati in legno, che ha quindi una elevata velocità di produzione. Sarà comunque necessario ordinare il materiale nel momento in cui il progetto esecutivo è stato approvato e sono state definite le imprese che andranno a lavorare sul cantiere.

Data la deperibilità del materiale prefabbricato, cioè il legno, sarà necessario prevedere la consegna degli elementi il giorno stesso della loro posa. Una volta che le pareti giungono in cantiere, quindi, vengono stoccate e poste il più velocemente possibile in opera grazie all’ausilio della gru e dei pantografi semoventi, in quanto la presenza di un ponteggio non ne avrebbe permesso la posa.

La posa delle pareti prefabbricate è seguita dalla realizzazione delle chiusure che si affacciano a Sud, e quindi costituite da blocchi alveolari tipo Gasbeton, indispensabili per creare la massa necessaria per accumulare il calore captato dalle serre durante il giorno. A mano a mano che si sale con le chiusure si inizia a lavorare all’interno della costruzione, si pongono cioè in opera le finiture orizzontali e le partizioni verticali, dopodiché è il turno dei serramenti verticali interni e degli impianti (elettrico, idrosanitario e di riscaldamento), che comunque vanno di pari passo con le opere interne appena citate.

Una volta terminata la posa in opera delle chiusure verticali prefabbricate si procede al posizionamento del cappotto esterno tipo Isotec Parete, che, essendo un prodotto costituito dall’accoppiamento di vari materiali (cappotto, struttura di sostegno del rivestimento, strato di tenuta all’acqua) velocizza la posa del rivestimento in cotto e in fibrocemento. Quest’ultimo viene posato inizialmente grazie all’ausilio dei pantografi semoventi da un’altezza da terra di circa 2 m in su.

Terminata la fase di cantiere in cui sono necessari mezzi pesati come le autogrù e i pantografi, si procede alla realizzazione delle strutture del piano interrato (quelle che fungono da sostegno alla piazza del complesso), alla posa della lamiera grecata e alla finitura della suddetta piazza. Contemporaneamente si procede alla posa degli ultimi 2 m di altezza del rivestimento in cotto e alla posa delle serre, che, in quanto elementi autoportanti, devono essere “appoggiate” alla struttura.

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I macchinari utilizzati per queste fasi sono quindi:

 Gru a rotazione dall’alto:

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 Autogru: portata massima 70 t

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Figura 9.2.4: Autogrù - Sbraccio

Si riportano quindi di seguito allegati il crono programma a macrofasi di tutto il cantiere, il crono programma della fase di assemblaggio e posa delle strutture e il relativo layout di

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Figura

Figura 9.2.1: Gru a rotazione dall'alto
Figura 9.2.3: Autogrù - Dimensioni
Figura 9.2.4: Autogrù - Sbraccio

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