Corso di Alta Formazione
«Case management in Infermieristica ed Ostetricia»
Associazione e confondimento
23 gennaio 2018 (2° parte)
Lezioni a cura di Laura Dallolio
(laura.dallolio@unibo.it)
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Dalla descrizione degli eventi spesso
scaturiscono nuove ipotesi circa le cause che ne hanno potuto provocare o facilitare
l’insorgenza.
EPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA
Studia la distribuzione di una malattia nella popolazione.
Utilizza le misure di frequenza (o di
occorrenza…da occur): prevalenza, incidenza,
tassi grezzi e standardizzati
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James V. Lacey Jr.,* Susan S. Devesa, and Louise A. Brinton Recent Trends in Breast Cancer Incidence and Mortality Environmental and Molecular Mutagenesis 39:82–88 (2002)
Dalla descrizione degli eventi spesso scaturiscono nuove ipotesi circa le cause che ne hanno potuto provocare o facilitare l’insorgenza.
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Epidemiologia Descrittiva
Epidemiologia Analitica
Ricerca d’indizi Indizi disponibili
Formula ipotesi Verifica Ipotesi
Risposte: quanto, chi Risposte: Perchè
Epidemiologia causale, eziologica o analitica
•Il consumo di carne rossa aumenta il rischio di tumore?
•L’utilizzo dei cellulari aumenta il rischio di sviluppo di alcuni tumori?
•Camminare 30 minuti al giorno protegge dal rischio di tumore?
Obiettivi dell’epidemiologia causale, eziologica o analitica
•Studiare la causa e i fattori di rischio delle malattie
(es: esposizione a telefonini mobili e rischio di tumori alla testa)
•Studiare e controllare una malattia la cui causa è ignota (es: epidemia di colera a Londra)
•Determinare la fonte di una malattia la cui causa è nota (es: infezioni correlate all’assistenza sanitaria)
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Popolazione in studio
2000
Esposti 1000
Non esposti 1000
Malati 200 Non malati
800 Malati
100 Non malati
900 L’epidemiologia si fonda sul confronto tra esposti e non esposti
Gli esposti hanno un rischio di ammalare di due volte tanto
La realtà biologica umana è per sua natura complessa.
La maggior parte delle malattie è dovuta a cause multiple.
Osteoporosi
Peso
dell’individuo
Mancanza di corrimano Disturbo
dell’equilibrio per trauma pregresso
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La correlazione tra alimentazione a base di carni rosse e insorgenza dei tumori del seno è tradizionalmente poco chiara, per questo motivo
i ricercatori del Department of Medicine del Brigham and Women’s Hospital e della Harvard Medical School hanno condotto uno studio epidemiologico per indagare questa possibile associazione studiando i dati riguardanti 90.659 donne in fase pre-menopausale dai 26 ai 46 anni di età.
ESPOSIZIONE ESITO
CAUSA EFFETTO Carne rossa aumento TUMORE
Mangiare carne rossa aumenta il rischio di tumore al seno?
Una volta formulata l’ipotesi è però necessario possedere gli strumenti metodologici indispensabili per indagare le relazioni causa-effetto eventualmente esistenti.
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Come fanno gli epidemiologi a capire se tra
un’esposizione ed un esito c’è effettivamente una relazione causa-effetto?
Primo passo: dimostrare che esiste
un’associazione statistica tra esposizione ed esito Se si riesce a dimostrare che in un gruppo di
esposti l’incidenza di malattia è superiore rispetto a quella misurata in un gruppo omogeneo di non esposti, si può cominciare ad ipotizzare che fra
quella esposizione e quella malattia esiste un nesso
di causalità.
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Popolazione in studio
2000
Esposti 1000
Non esposti 1000
Malati 45
Non malati 955 Malati
15
Non malati 985
Follow-up 10 anni
L’obiettivo di uno studio epidemiologico è quello di “misurare” quello che “veramente” accade nella
popolazione.
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esposte
non esposte malate sane
malate sane
E+
E-
M+ M-
45 955
15 985
1000
1000
Rischio Relativo
I E+
I E-
45/1000 15/1000
= 3
=
a b
c d
a/(a+b)
=
c/(c+d)
=
La tabella 2x2 o tabella di contingenza
= 0,045 0,015
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La tabella 2x2
o tabella di contingenza
Incidenza di tumore nelle donne esposte
Incidenza di tumore nelle donne NON esposte
= =
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RISCHIO RELATIVO
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Interpretazione del rischio relativo
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Popolazione in studio 90659 donne
in fase premenopausale
che non hanno mai ricevuto
una diagnosi di tumore al seno
Esposte
Carne = o > 1,5 volte al giorno
8649 donne
Non esposte
Carne < 1,5 volte al giorno
82010 donne
Malate
117 casi
Non malate 8532 Malate
904 casi
Non malate 81106
Follow-up di 12 anni
Il consumo di carne rossa è stato misurato mediante questionari sui regimi alimentari sottoposti alle pazienti ogni 4 anni
nell'arco di 12 anni: i casi registrati di carcinoma invasivo della mammella sono stati 1021.
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esposti
non esposti malate sane
malate sane
E+
E-
M+ M-
117 8532
904 81106
8649
82010
Rischio Relativo
I E+
I E-
117/8649 904/82010
= 1,23
=
a b
c d
a/(a+b)
=
c/(c+d)
=
La tabella 2x2 o tabella di contingenza
= 0,0135 0,0110
5-1=4 400%
Le persone esposte hanno un eccesso di rischio del 400%0,5-1=-0,5 -50%
Le persone esposte hanno un rischio minore del 50%Le persone esposte hanno un rischio dell’0%
1-1=0 0%
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Se in un articolo scientifico si trova riportata la dizione RR=2 come si interpreta?
Esiste un’associazione positiva tra l’esposizione e l’esito.
Il rischio relativo (RR) ci permette di quantificare questa
associazione e possiamo affermare che gli esposti hanno un
rischio di ammalare che è 2 volte maggiore (doppio) di quello dei non esposti.
Lo stesso risultato può essere espresso in termini di eccesso di rischio, possiamo quindi dire (ed è la stessa cosa rispetto
all’affermazione di prima) che gli esposti hanno un rischio di ammalarsi del 100% in più rispetto ai non esposti, ovvero
facciamo 2 -1=1 (dove 1 corrisponde a nessuna associazione tra esposizione e malattia) e 1 lo esprimiamo poi in
percentuale (100%).
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Se in un articolo scientifico si trova riportata la dizione RR=0,7 come si interpreta?
Esiste un’associazione negativa tra l’esposizione e l’esito.
Il rischio relativo (RR) ci permette di quantificare questa
associazione e possiamo affermare che gli esposti hanno un
rischio di ammalare che è 0,7 volte inferiore di quello dei non esposti.
Lo stesso risultato può essere espresso dicendo che gli esposti hanno un rischio di ammalarsi del 30% meno rispetto ai non esposti, ovvero facciamo 0,7 -1= -0,30 (dove 1 corrisponde a nessuna associazione tra esposizione e malattia) e 1 lo
esprimiamo poi in percentuale (-30%).
Quiz di verifica
Il rischio relativo (RR):
A. costituisce una misura della forza dell’associazione tra fattore di rischio e malattia.
B. stima come il fattore di esposizione aumenta la probabilità di ammalarsi.
C. è dato dal rapporto: Incidenza negli Esposti/ Incidenza nei non esposti
D. tutte le precedenti sono vere.
E. Solo A e C
Se l’incidenza di tumore negli esposti a un fattore di rischio
ambientale è di casi 4 ogni 100.000 e quella nei non esposti è di 1 caso ogni 100.000 il rischio relativo (RR) è:
A. 0,4 B. 4 C. 3
D. nessuna delle precedenti
Se in un articolo scientifico si trova riportata la dizione “RR=1,5”
A. Il fattore di rischio in studio aumenta di 1,5 volte in più il rischio di malattia
B. Il fattore di rischio in studio aumenta del 50% in più il rischio di malattia
C. Il rischio di malattia negli esposti è 15 volte superiore a quella dei non esposti.
D. Il fattore di rischio è ininfluente rispetto al rischio di malattia E. Solo A e B
Un rischio relativo < 1:
A. Suggerisce un effetto protettivo dell’esposizione in studio B. Suggerisce un fattore di rischio dell’esposizione in studio.
C. Il rischio relativo non può essere < 1
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Esperienza di malattia di una popolazione esposta
Esperienza di malattia della stessa
popolazione in
assenza di esposizione
Ogni persona dovrebbe vivere la stessa esperienza due volte, una da esposto e una da non
esposto…questa situazione ideale viene detta ideale controfattuale
I due gruppi a confronto dovrebbero essere il
più possibile uguali o omogenei o confrontabili
NON ESPOSTE ESPOSTE
RR= 2
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Tumore al SENO CARNE ROSSA
Età
Esposizione Esito
Confondente
?
Confondimento
• Si intende per confondimento quella situazione in cui l’associazione osservata tra un fattore di
esposizione e un determinato esito di salute è in realtà dovuta interamente o parzialmente ad un terzo fattore definito confondente.
• Il confondimento si verifica perché le popolazioni a confronto non sono perfettamente omogenee tra di loro
• Il confondimento è un problema centrale in
epidemiologia (un po’ di confondimento si dice c’è
in tutti gli studi).
Confondimento
Il confondimento è un problema centrale in
epidemiologia, in particolare è un problema degli studi osservazionali.
L’eterno triangolo
Esposizione
Esito
Confondente
CONFONDERE: 1 vtr mescolare insieme disordinatamente 2 vtr scambiare per errore
Vivere nei pressi di un inceneritore aumenta il rischio di ammalarsi di tumore?
pop A pop B
RR 4,5/1,5=
=3 Incidenza di tumore
45/1000=4,5% Incidenza di tumore
15/1000=1,5%
Pop A
età
Inceneritore Aumentato
numero di tumori
Pop B
Proporzione di casi di tumore 25-39 anni 3/300= 0.01 * 100 =1%
Proporzione di casi di tumore oltre i 40 anni 42/700= 0,06* 100 =6%
Popolazione A Popolazione B
Proporzione di casi di tumore 25-39 anni 9/900= 0.01 * 100 =1%
Proporzione di casi di tumore oltre i 40 anni 6/100= 0,06* 100 =6%
Tutto il campione
(n=2000)
TUMORE
SI NO totale
E+ 45 955 1000
E- 15 985 1000
RR=4,5% ÷1,5%= 3 (95% CI 1,7-5,4)
Campione di persone con età solo tra 25-39
anni
TUMORE
SI NO totale
E+ 3 297 300
E- 9 891 900
Campione di persone con età solo > 40
anni
TUMORE
SI NO totale
E+ 42 658 700
E- 6 94 100
RR=1%÷1%= 1 RR=6%÷6%= 1
ANALISI STRATIFICATA
INCENERITORE TUMORE ETA’
?
Cosa ci fa capire l’analisi dei RR tra strati
Il RR grezzo è diverso dai RR dei due strati di età che sono simili (omogenei) tra loro
Quando i RR negli strati diversi dal RR grezzo e simili tra loro, allora siamo in presenza di confondimento e il RR giusto è quello dell’analisi stratificata
La stratificazione ci consente di individuare
la presenza di confondimento.
Esempio di confondimento totale
(l’associazione non esiste)
Prevalenza della sindrome di Down alla nascita in relazione all’ordine di nascita
0 0,2 0,4 0,6 0,8 1 1,2 1,4 1,6 1,8
1 figlio
2 figlio
3 figlio
4 figlio
5 figlio
o +
casi su 1000 nati vivi
Esempio tratto da “Epidemiology: an introduction” di K.J. Rothman
Prevalenza della Sindrome di Down per età materna
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9
20-24 25-29 30-34 35-39 40
casi su 1000 nati vivi
Prevalenza della Sindrome di Down per ordine di nascita ed età materna
1 figlio 2 figlio
3 figlio 4 figlio 0
1 2 3 4 5 6 7 8 9
< 20 20-24 25-29 30-34 35-39 40 +
1 figlio 2 figlio 3 figlio 4 figlio
ORDINE DI NASCITA SINDROME DI DOWN ETA’ MATERNA
L’effetto dell’ordine di nascita è in realtà confuso dall’effetto dell’età materna.
?
Confondimento
• Il confondimento è un problema centrale in
epidemiologia: un po’ di confondimento si dice c’è in tutti gli studi
• Si intende per confondimento quella situazione in cui l’associazione osservata tra un fattore di
esposizione e un determinato esito di salute è in realtà dovuta interamente o parzialmente ad un terzo fattore definito confondente
• Il confondimento è più facile da capire attraverso
un esempio che dalle definizioni
FUMATORI
età
Fumo Aumentato rischio di infarto
NON FUMATORI
Incidenza di infarto: 10 su 1000 Incidenza di infarto: 1 su 1000 RR=
10/1=10
RR aggiustato per età=4
Esempio di confondimento parziale: l’associazione esiste realmente
CARATTERISTICHE ESSENZIALI DI UN CONFONDENTE.
Perché si realizzi confondimento, è necessario che il confondente soddisfi due condizioni essenziali:
•
deve essere associato all’esito, cioè deve essere un fattore di rischio
della malattia in studio
•
deve essere distribuito in modo
diseguale tra i gruppi a confronto
Esercitazione
Esito
Infarto si Infarto no totale
Esposizione Alcol si 71 52 123
Alcol no 29 48 77
Calcola l’incidenza di infarto negli esposti all’alcol: 0,577 Calcola l’incidenza di infarto nei non esposti: 0,377
Calcola il RR: 0,577/0,377=1,53
C’è associazione tra alcol e infarto? Si’, coloro che assumono alcol hanno un eccesso di rischio di infarto del 53%.
ESEMPIO 1
Il consumo di alcol aumenta il rischio di infarto?
Esposti (alcol si)
Non esposti (alcol no)
Età anni 67 68
Maschi (%) 68% 69%
Fumo 80,38% 14,28%
Tabella 1. Caratteristiche dei gruppi a confronto alle baseline I gruppi a confronto sono omogenei?
O potrebbe esserci confondimento?
Tra gli esposti c’è una maggiore concentrazione di persone che fumano
ALCOL INFARTO FUMO
Esiste veramente l’associazione tra alcol e infarto?
O il fumo potrebbe essere la sola spiegazione dell’associazione trovata?
?
Calcoliamo l’associazione tra alcol e infarto prima solo tra i fumatori poi tra i non fumatori
Solo fumatori
Infarto si Infarto no totale
Esposizione Alcol si 63 36 99
Alcol no 7 4 11
Incidenza di infarto negli esposti all’alcol: 63/99=0,636 Incidenza di infarto nei non esposti: 7/11= 0,636
RR= 0,636/0,636=1
Solo NON fumatori
Infarto si Infarto no totale
Esposizione Alcol si 8 16 24
Alcol no 22 44 66
Incidenza di infarto negli esposti all’alcol: 8/24=3 Incidenza di infarto nei non esposti: 22/66= 3
RR= 3/3=1
ALCOL INFARTO FUMO
L’effetto dell’alcol sull’infarto è in realtà confuso dall’effetto del fumo.
?
Confondimento
• Dovrebbe essere “prevenuto”
• Se non è possibile prevenirlo, deve
essere controllato (corretto) in fase di analisi dei dati
STRATIFICAZIONE
STANDARDIZZAZIONE
ANALISI MULTIVARIATA
Come si controlla il confondimento
In fase di Disegno di studio
– Randomizzazione – Restrizione
– Appaiamento (matching)
In fase di Analisi
– Standardizzazione
– Analisi stratificata
– Analisi multivariata
Prevenire il confondimento con la RANDOMIZZAZIONE
• Assegnazione casuale dei soggetti ai gruppi in studio (trattati/non trattati; esposti/non esposti)
• Procedura applicabile UNICAMENTE negli studi sperimentali
• Per campioni sufficientemente grandi:
assicura che tutti i potenziali confondenti,
noti e non noti, siano distribuiti in modo
omogeneo tra i gruppi in studio
NON ESPOSTE ESPOSTE ESPOSIZIONE CASUALE AL
TRATTAMENTO O RANDOMIZZAZIONE
Il disegno di una sperimentazione clinica
GRUPPO DI TRATTAMENTO
randomizzazione
POPOLAZIONE STUDIATA (CAMPIONE)
GRUPPO DI CONTROLLO
CONFRONTO ESITI
simili
T E M P O
POPOLAZIONE GENERALE
% esiti favorevoli % esiti favorevoli
PREVENIRE il confondimento con la RESTRIZIONE
-Limitare i criteri di l’ammissibilità allo studio:
includere solo gli individui che hanno lo stesso valore della variabile confondente -Ciò che NON varia NON può agire come
confondente
-Può essere utilizzato sia negli studi
sperimentali che in quelli non sperimentali -Metodo semplice ed economico
- ↑validità ma ↓generalizzabilità
PREVENIRE il confondimento con l’APPAIAMENTO
- Selezione dei soggetti in studio in modo tale che i potenziali confondenti siano
“omogeamente” distribuiti nei gruppi a confronto
– Es: Infarto e attività fisica: potenziali
confondenti genere, età e abitudine al fumo ATTIVITA’ FISICA +: donna, forte fumatrice,
età 65 aa
ATTIVITA’ FISICA -: donna, forte fumatrice,
età 65 aa
Negli studi osservazionali
-Il confondimento è una conseguenza dell’assenza di randomizazzione, cioè
dell’assegnazione casuale degli individui nei gruppi in studio
-Il controllo del confondimento in fase di analisi
è un RIMEDIO alla non randomizzazione
ANALISI STRATIFICATA ANALISI MULTIVARIATA
• permette di controllare simultaneamente diversi fattori confondenti
• si basa su modelli matematici:
regressione multipla lineare
regressione logistica
CONTROLLARE il confondimento
durante l’ANALISI dei DATI
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Analisi statistica MULTIVARIATA
Considerato che spesso le potenziali variabili confondenti sono molte, sarebbe difficile costruire tanti strati e tante tabelle separate per tutti i potenziali confindenti.
Si utilizzano allora modelli matematici di analisi multivariata per supplire a questa difficoltà.
L’analisi multivariata permette di stimare il RR tra
l’esposizione e l’esito al netto dei fattori di confondimento, eliminando cioè il loro effetto sulla lettura dell’associazione tra determinante di malattia e malattia in studio.
I RR in questo caso si dicono AGGIUSTATI (adjusted).
Analisi multivariata
• Uno dei principali vantaggi dei modelli matematici multivariati per l’analisi
epidemiologica è la facilità con cui molte variabili di confondimento possono essere contemporaneamente controllate.
• Nei modelli multivariati, l’inclusione di
diverse variabili darà come risultato che
ogni variabile non sarà confusa dalle altre.
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Tumore al SENO CARNE
fumo
Esposizione Esito
Confondente
?
•BMI
•Famigliarità
•Fumo
•Uso di contraccettivi orali
…ecc…ovvero tutti i fattori di rischio del tumore al seno
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NON ESPOSTE ESPOSTE Negli studi SPERIMENTALI
Negli studi osservazionali
-Il confondimento è una conseguenza dell’assenza di randomizazzione, cioè
dell’assegnazione casuale degli individui nei gruppi in studio
-Il controllo del confondimento in fase di analisi
è un RIMEDIO alla non randomizzazione
Quando si pianifica lo studio:
•cercare in letteratura i possibili confondenti (fattori di rischio della malattia in studio che potrebbero
essere casualmente o non casualmente sbilanciati tra i gruppi a confronto)
•raccogliere l’informazione sui confondenti (negli RCT: per vedere se la randomizzazione ha avuto
successo; negli studi osservazionali: per stratificare o aggiustare).
Quando si legge un articolo chiedersi se gli Autori si sono posti il problema del confondimento e, se hanno aggiustato, leggere sempre i RR multivariate o
adjusted.
RICORDARSI DI:
• prevedere in anticipo la raccolta di informazioni su potenziali confondenti
→
Ci sono alcuni confondenti comuni:• Età
• sesso
• occupazione
• scolarità
→ Gli altri sono da cercare in letteratura (fattori di rischio della malattia in studio)