• Non ci sono risultati.

Bastioni Gran SassoV. CortoV. Stretto

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Bastioni Gran SassoV. CortoV. Stretto"

Copied!
47
0
0

Testo completo

(1)

Claudio Arbib

Università dell’Aquila

Ricerca Operativa

Problemi di cammino ottimo

(2)

Sommario

• Il problema del cammino più breve

• Il problema del cammino più sicuro

• Una formulazione come PL 0-1

– Proprietà della formulazione

– Risoluzione come programmazione lineare

• Applicazione del metodo primale-duale

• Confronto con il metodo di Dijkstra

(3)

Il cammino più breve

• Trovandovi in s volete raggiungere il punto t.

Qual è la strada più breve?

s

t

Via Verdi Via Verdi

Piazza Dante

Corso Magellano Corso Magellano

Bastioni Gran Sasso

L.go Augusto

Corso Ateneo V.le T

raiano

V. Corto V. Stretto

Via Marco Polo

(4)

Il cammino più breve

• Trovandovi in s volete raggiungere il punto t.

Qual è la strada più breve?

s

t

1 2 7 14 15 19

20 18 21

12 13 11

9 5 4

3 6 8 17

16 10

(5)

Il cammino più breve

• Associando a ogni arco uv del grafo un peso cuv pari alla distanza tra i suoi estremi, si tratta di trovare un

(s, t)-cammino di peso minimo

s

t

1 2 7 14 15 19

20 18 21

12 13 11

9 5 4

3 6 8 17

16 10

Cos’è un (s, t)-cammino?

(6)

Il cammino più breve

Per ogni XE, il peso di X è c(X) = ∑uv∈X cuv= {XE: X è un (s, t)-cammino}

minX∈ℑ c(X)

s

t

1 2 7 14 15 19

20 18 21

12 13 11

9 5 4

3 6 8 17

16 10

Problema di ottimizzazione

combinatoria Problema di ottimizzazione

combinatoria

(7)

Il cammino più sicuro

Se la città pullula di delinquenti, è tuttavia meglio cercare di minimizzare la probabilità di incontrarli

s

t

1 2 7 14 15 19

20 18 21

12 13 11

9 5 4

3 6 8 17

16 10

(8)

Il cammino più sicuro

Sia puv la probabilità di non incontrare delinquenti lungo il tratto uv.

Se le probabilità associate ad archi diversi sono indipendenti, la probabilità di non incontrarne lungo uv e vw è puv·pvw

s

t

1 2 7 14 15 19

20 18 21

12 13 11

9 5 4

3 6 8 17

16 10

(9)

Il cammino più sicuro

Sia puv la probabilità di non incontrare delinquenti lungo il tratto uv.

Se le probabilità associate ad archi diversi sono indipendenti, la probabilità di non incontrarne lungo uv e vw è puv·pvw

s

t

1 2 7 14 15 19

20 18 21

12 13 11

9 5 4

3 6 8 17

16 10

La probabilità di non incontrare delinquenti lungo il cammino verde è ps,1· p1,3· p3,4· p4,5· p5,10· p10,11· p11,6· p6,8· p8,17· p17,18· p18,21· p21,t

(10)

Il cammino più sicuro

Per ogni XE, il peso di X è p(X) = Πuv∈X puv maxX∈ℑ p(X)

s

t

1 2 7 14 15 19

20 18 21

12 13 11

9 5 4

3 6 8 17

16 10

La probabilità di non incontrare delinquenti lungo il cammino verde è ps,1· p1,3· p3,4· p4,5· p5,10· p10,11· p11,6· p6,8· p8,17· p17,18· p18,21· p21,t

(11)

Il cammino più sicuro

Per ogni XE, il peso di X è p(X) = Πuv∈X puv maxX∈ℑ p(X)

maxX∈ℑ log[p(X)]

= maxX∈ℑ log[ΠuvX puv]

= maxX∈ℑuv∈X log(puv)

= minX∈ℑuvX [–log(puv)]

Ponendo cuv = –log(puv) > 0

ci si riconduce al problema di trovare un (s, t)-cammino X di peso c(X) minimo

⇔⇔⇔⇔

(12)

Formulazione come PL 0-1

Sia xuv {0, 1} con il seguente significato:

xuv = 1 uv al cammino X cercato xuv = 0 uv al cammino X cercato Il peso di X si scrive dunque

cx = uvE cuvxuv

Osserviamo ora il comportamento dell’espressione

u:uv∈E xuv u:vu∈E xvu

al variare di vV

s t

a b

xsa = 1

xab = 1

xbt = 1

b c

d a

a

a a

xuv = 0

(13)

Formulazione come PL 0-1

Per v = s vi è un solo arco di P che esce dal nodo

u:uvE xuv u:vuE xvu = –u:suE xsu = –1

Per v = t vi è un solo arco di P che entra nel nodo

u:uv∈E xuv u:vu∈E xvu = u:ut∈E xut = 1

s t

a

a

b

a a

(14)

Formulazione come PL 0-1

Per v s, t se vW vi sono esattamente un arco uscente e uno entrante nel nodo

u:uvE xuv u:vuE xvu = 1 – 1 = 0

se vW nessun arco entra o esce dal nodo

u:uvE xuv u:vuE xvu = 0 – 0 = 0

s t

a

a

b

a a

(15)

Formulazione come PL 0-1

In definitiva, ogni x {0, 1}|E| che sia vettore caratteristico di un (s, t)- cammino dovrà verificare le condizioni

u:uvE xuv u:vuE xvu = –1 per v = s

(1) ∑u:uv∈E xuv u:vu∈E xvu = +1 per v = t

u:uv∈E xuv u:vu∈E xvu = 0 per v s, t

Viceversa, non è detto che tutti i gli x {0, 1}|E| che verificano le condizioni (1) siano vettori caratteristici di (s, t)-cammini

s t

v

In v la (1) è soddisfatta ma gli archi blu non

formano un cammino

(16)

Formulazione come PL 0-1

In definitiva, ogni x {0, 1}|E| che sia vettore caratteristico di un (s, t)- cammino dovrà verificare le condizioni

u:uvE xuv u:vuE xvu = –1 per v = s

(1) ∑u:uv∈E xuv u:vu∈E xvu = +1 per v = t

u:uv∈E xuv u:vu∈E xvu = 0 per v s, t

Viceversa, non è detto che tutti i gli x {0, 1}|E| che verificano le condizioni (1) siano vettori caratteristici di (s, t)-cammini

s t

v

In v la (1) è soddisfatta ma gli archi blu non

formano un cammino

(17)

Formulazione come PL 0-1

Per capire com’è fatto l’insieme dei vettori 0-1 che soddisfano le condizioni

u:uv∈E xuv u:vu∈E xvu = –1 per v = s

(1) ∑u:uvE xuv u:vuE xvu = +1 per v = t

u:uvE xuv u:vuE xvu = 0 per v s, t osserviamo che in forma matriciale queste si riscrivono

Gx = et – es cioè

div(x) = es – et

s t

x è dunque la distribuzione di un flusso unitario con divergenza 1 in s,

–1 in t, e 0 altrove Poiché però una circolazione unitaria

x’ ha divergenza nulla, x + x’ è ancora soluzione del problema

(18)

Formulazione come PL 0-1

In conclusione, le soluzioni del problema

(P) min cx

Gx = et – es

0 < x < 1, intero sono distribuzioni di flusso

unitario con sorgente in s e pozzo in t

Come possiamo garantire che corrispondano a degli (s, t)-cammini?

1) Richiedendo che G sia privo di circuiti: in questo caso G non ammette circolazioni, oppure

2) Richiedendo che cuv sia > 0 per ogni uvE: in questo caso se x + x’ è ammissibile e ottima con x’ circolazione, allora

x è ammissibile e cx < c(x + x’) dunque x è ammissibile e ottima

(19)

Formulazione come PL

Se dunque si ha cuv > 0 per ogni uvE, osservando che la matrice G è totalmente unimodulare e che il vettore et – es è intero, si conclude che i vertici del rilassamento lineare di (P) sono tutti a componenti intere, dunque una soluzione ottima di base di

(PR) min cx

Gx = et – es 0 < x < 1

corrisponde a un (s, t)-cammino di peso minimo

E se c0 e G contiene circuiti?

(20)

Esempio

s t

3 5

2 6

1

7 4

13

9

12

31 8

12 14

5 12 7

4 5

flusso unitario 6

(21)

Esempio

s t

3 5

2 6

1

7 4

13

9·1

12· ¼

32·¾ 8·¼

12 14·1

5·1 12·1 7

4·¼ 5·1

flusso unitario 6

Costo della soluzione: cx = 9·1 + 5·1 + 12·1 + 14·1 + 12·¼ + + 8·¼ + 4·¼ + 32·¾ + 5·1 = 75 Eliminando la circolazione sugli archi 23, 34, 42

(22)

Esempio

s t

3 5

2 6

1

7 4

13

9·1

12· ¼

32·¾ 8·¼

12 14

5 12 7

4·¼ 5·1

flusso unitario 6

Costo della soluzione: cx = 9·1 + 5·0 + 12·0 + 14·0 + 12·¼ + + 8·¼ + 4·¼ + 32·¾ + 5·1 = 44 Eliminando la circolazione sugli archi 23, 34, 42

Un flusso unitario sul cammino 17 costa 32, mentre sul cammino 13, 35, 57 costa 12 + 8 + 4 = 24.

Spostando il flusso del primo cammino (¾) sul secondo

(23)

Esempio

s t

3 5

2 6

1

7 4

13

9·1

12· 1

32 8·1

12 14

5 12 7

4·1 5·1

flusso unitario 6

Costo della soluzione: cx = 9·1 + 5·0 + 12·0 + 14·0 + 12·1 + + 8·1 + 4·1 + 32·0 + 5·1 = 38

Eliminando la circolazione sugli archi 23, 34, 42

Un flusso unitario sul cammino 17 costa 32, mentre sul cammino 13, 35, 57 costa 12 + 8 + 4 = 24.

Spostando il flusso del primo cammino (¾) sul secondo

(24)

Esempio

s t

3 5

2 6

1

7 4

13

9·1

12· 1

32 8·1

12 14

5 12 7

4·1 5·1

flusso unitario 6

Esercizio 1 Consideriamo il rilassamento

min cx

Gx = et – es x > 0

nel quale si è rimosso il vincolo x < 1. Supponendo c > 0, esistono soluzioni ammissibili che assegnano flusso > 1 a qualche arco?

Può accadere che nessuna soluzione ottima rappresenti un (s, t)-cammino?

(25)

Risoluzione come PL

Per risolvere il problema dell’(s, t)-cammino minimo, oltre al noto

– metodo di Dijkstra

possiamo dunque ricorrere a un qualsiasi metodo di programmazione lineare, ad esempio

– al metodo del simplesso – al metodo primale-duale

Vediamo cosa comporta l’applicazione del secondo

metodo

(26)

Applicazione del Primale-Duale

Siano dati G = (V, E) e s, t V con |V| = n, |E| = m

Adottiamo per il problema primale la formulazione standard

(P) min cx

Gx = et – es

x > 0 (vedi Esercizio 1)

Poiché la matrice G ha rango n – 1 si può rimuovere una riga, ad esempio quella corrispondente al nodo s. Detta G’ la matrice risultante, P si riscrive

(P) min cx

G’x = et x > 0 e il duale è

(D) max yet = yt

yG < c

(27)

Applicazione del Primale-Duale

Poiché la matrice G ha rango n – 1 si può rimuovere una riga, ad esempio quella corrispondente al nodo s. Detta G’ la matrice risultante, P si riscrive

(P) min cx

G’x = et x > 0 e il duale è

(D) max yet = yt

yG’ < c con y = (y1, y2, …, yt)

s

3 2

1 13 t

9

1

14 5

2 10

min 9xs1 + 13xs2 + 2x12 + 5x23 + 14x2t + x31 + 10x3t xs1 – x12 + x31 = 0

xs2 + x12 – x23 – x2t = 0 x23 – x31 – x3t = 0

x2t + x3t = 1 xuv > 0 uvE

(28)

Applicazione del Primale-Duale

In dettaglio il duale si scrive

(D) max yt

yv – yu < cuv uvE dove si assume ys = 0

s

3 2

1 13 t

9

1

14 5

2 10

min 9xs1 + 13xs2 + 2x12 + 5x23 + 14x2t + x31 + 10x3t xs1 – x12 + x31 = 0

xs2 + x12 – x23 – x2t = 0 x23 – x31 – x3t = 0

x2t + x3t = 1 xuv > 0 uvE

(29)

Applicazione del Primale-Duale

In dettaglio il duale si scrive

(D) max yt

yv – yu < cuv uvE dove si assume ys = 0

s

3 2

1 13 t

9

1

14 5

2 10

max yt

y1 < 9, y2 < 13 y2 – y1 < 2 y1 – y3 < 1 y3 – y2 < 5 yt – y2 < 14 yt – y3 < 10

Osserviamo che siccome cuv > 0, yu° = 0 uV è una soluzione ammissibile.

0

0 0

0 0

A partire da questa costruiamo gli insiemi Z0 = {uvE: yv° – yu° = cuv} N0 = {uvE: yv° – yu° < cuv}

(30)

Applicazione del Primale-Duale

In dettaglio il duale si scrive

(D) max yt

yv – yu < cuv uvE dove si assume ys = 0

s

3 2

1 13 t

9

1

14 5

2 10

Z0 = N0 = E

Osserviamo che siccome cuv > 0, yu° = 0 uV è una soluzione ammissibile.

0

0 0

0 0

A partire da questa costruiamo gli insiemi Z0 = {uvE: yv° – yu° = cuv} N0 = {uvE: yv° – yu° < cuv}

(31)

Applicazione del Primale-Duale

Scriviamo ora il duale ridotto associato a y°

(DR0) max yt

yu < 1 uV – {s}

yv – yu < 0 uvZ0

s

3 2

1 13 t

9

1

14 5

2 10

Z0 = N0 = E

0

0 0

0 0

DR0) max yt

yu < 1 uV – {s}

Se la soluzione ottima y* di DR0 ha valore 0 (cioè se yt* = 0), allora y° è ottima.

Altrimenti (cioè se yt* > 0) occorre alterare y° di un termine θ*y*.

0

1 1

1

1 yt* = 1

(32)

Applicazione del Primale-Duale

s

3 2

1 13 t

9

1

14 5

2 10

Z0 = N0 = E

0

0 0

0 0

DR0) max yt

yu < 1 uV – {s}

Se la soluzione ottima y* di DR0 ha valore 0 (cioè se yt* = 0), allora y° è ottima.

Altrimenti (cioè se yt* > 0) occorre alterare y° di un termine θ*y*.

0

1 1

1 1

Si ha θ* = minuv∈J

0{ } = minuv∈J

0{ }

cuv – y°·Guv y*·Guv

cuv – yv° + yu° yv* – yu*

dove J0 = {uv N0: yv* – yu* > 0}, e siccome per uv N0 si ha yv* – yu* = 1 θ* = minuv∈J

0{cuv yv° + yu°}

yt* = 1

(33)

Applicazione del Primale-Duale

Z0 = N0 = E

0

0 0

0 0

Se la soluzione ottima y* di DR0 ha valore 0 (cioè se yt* = 0), allora y° è ottima.

Altrimenti (cioè se yt* > 0) occorre alterare y° di un termine θ*y*. Si ha θ* = minuv∈J

0{ } = minuv∈J

0{ }

cuv – y°·Guv y*·Guv

cuv – yv° + yu° yv* – yu*

dove J0 = {uv N0: yv* – yu* > 0}, e siccome per uv N0 si ha yv* – yu* = 1 θ* = minuv∈J

0{cuv yv° + yu°}

θ* = min{9 – 0 + 0, 13 – 0 + 0} = 9

y1 = y° + 9y* J0 = {s1, s2}

0

9 9

9 9

0

1 1

1 1

s

3 2

1 1

14 5

2 10 13

9

t

(34)

Applicazione del Primale-Duale

Z0 = N0 = E

Osserviamo che l’insieme J0 contiene tutti gli archi uv di G diretti da nodi con potenziale yu* = 0 a nodi con potenziale yv* = 1.

In altri termini:

il vettore y* dei potenziali ridotti divide V in due insiemi di nodi:

S = nodi a potenziale ridotto 0 T = nodi a potenziale ridotto 1

e l’insieme J0 è formato dagli archi del taglio (archi blu) associato a questa partizione che sono diretti da S a T.

J0 = {s1, s2}

0

9 9

9 9

0

1 1

1 1

s

3 2

1 1

14 5

2 10 13

9

t

(35)

Applicazione del Primale-Duale

Z1 = {s1}

N1 = E – {s1}

A partire dalla nuova soluzione y1 si costruiscono i due insiemi Z1 = {uvE: yv1 – yu1 = cuv}

N1 = {uvE: yv1 – yu1 < cuv} e il duale ridotto

(DR1) max yt

yu < 1 uV – {s}

yv – yu < 0 uvZ1

0

9 9

9 9

0

1 1

1 1

s

3 2

1 1

14 5

2 10 13

9

t

archi di J0 in corrispondenza ai quali si è calcolato θ*

DR1) max yt

yu < 1 uV – {s}

y1 – ys < 0

Poi si procede al calcolo di una soluzione ottima y* per DR1.

(36)

Applicazione del Primale-Duale

Z1 = {s1}

N1 = E – {s1}

Osserviamo che se un nodo v è raggiungibile da s attraverso un arco di Z1, il suo potenziale ridotto yv* non potrà superare 0.

Perciò una soluzione ottima di DRk avrà valore yt* = 1 fin tanto che il nodo t non sarà raggiungibile da s usando archi di Zk.

0

1 1

1 1

1 3

14 5

10

13 t

DR1) max yt

yu < 1 uV – {s}

y1 < ys = 0

1

2

Di qui si procede per il calcolo di θ* = minuv∈J

1{cuv yv1 + yu1} J1 = {s2, 12}

La nuova partizione S, T di V individua il nuovo taglio J1.

s 2

0

yt* = 1

0

9 9

9 9

9

(37)

Applicazione del Primale-Duale

Z1 = {s1}

N1 = E – {s1}

Osserviamo che se un nodo v è raggiungibile da s attraverso un arco di Z1, il suo potenziale ridotto yv* non potrà superare 0.

Perciò una soluzione ottima di DRk avrà valore yt* = 1 fin tanto che il nodo t non sarà raggiungibile da s usando archi di Zk.

0

1 1

1 1

1

14 5

10

0 13

1 1

1 0

0

9 9

9 9

1 9

Di qui si procede per il calcolo di θ* = minuv∈J

1{cuv yv1 + yu1} J1 = {s2, 12}

La nuova partizione S, T di V individua il nuovo taglio J1.

θ* = min{13 – 9 + 0, 2 – 9 + 9} = 2

y2 = y1 + 2y*

Notiamo che il potenziale yu1 dei nodi di S (cioè dei nodi a potenziale ridotto 0) non viene alterato. Questo potenziale rappresenta la distanza minima di u da s.

2

11 11

11

s 2

t

3

(38)

Applicazione del Primale-Duale

Z2 = {s1, 12}

N2 = E – {s1, 12}

0

1 1

1 0

1

10 13

1 0

9

1 9

J2 = {23, 2t}

θ* = min{c23 y32 + y22, c2t yt2 + y22}

s

3

DR2) max yt

yu < 1 uV–{s}

y1 < ys = 0 y2 < y1

14

= min{5 – 11 + 11, 14 – 11 + 11} = 5

11 11

11

2

16

t16

5

y3 = (0, 9, 11, 11, 11) + 5·(0, 0, 0, 1, 1)

2

0

(39)

Applicazione del Primale-Duale

Z2 = {s1, 12}

N2 = E – {s1, 12}

0

1 1

1 0

1

10 13

1 0

9

1 9

J2 = {23, 2t}

θ* = min{c23 y32 + y22, c2t yt2 + y22}

s

3

DR2) max yt

yu < 1 uV–{s}

y1 < ys = 0 y2 < y1

14

= min{5 – 11 + 11, 14 – 11 + 11} = 5

11 11

11

2

16

t16

5

y3 = (0, 9, 11, 11, 11) + 5·(0, 0, 0, 1, 1)

0

1

1

1 13

0

0 0

9

1 9

s

3

11

2

16

16

5

Z3 = {s1, 12, 23}

N3 = E – {s1, 12, 23}

J3 = {2t, 3t}

θ* = min{c2t yt3 + y23, c3t yt3 + y33} DR3) max yt

yu < 1 uV–{s}

y1 < ys = 0 y2 < y1 y3 < y2

y4 = (0, 9, 11, 16, 16) + 5·(0, 0, 0, 1, 1)

2

2

0 = min{14 – 16 + 11, 10 – 16 + 16} = 9

0

10 t 25

14

(40)

Applicazione del Primale-Duale

0

1

0

1 13

0

0 0

9

1 9

s

3

11

2

16

5

DR4) max yt

yu < 1 ∀uV – {s}

y1 < ys = 0 y2 < y1

y3 < y2 yt < y2 obbliga a porre yt* = 0.

2

10 t 25

14

A questo stadio della computazione si ha Z4 = {s1, 12, 23, 2t}.

Gli archi di Z4 (blu a tratto grosso) individuano un albero dei cammini minimi dal nodo s a tutti gli altri nodi di G.

In altri termini, il nodo t è raggiungibile da s attraverso archi di Z4, per cui il duale ridotto

0

Il metodo primale-duale si arresta e la soluzione corrente y4 è ottima.

(41)

Considerazioni riepilogative

Il metodo primale-duale applicato al problema dell’(s, t)-cammino minimo si comporta sostanzialmente simulando una trazione di un modello fisico inestensibile del grafo operata sui nodi s e t

Inizialmente si dispongono i nodi di G su una linea a potenziale 0

0 6 12 18 24 30

1 9

s

3 2

5 2

10 t

13 1

14

(42)

Considerazioni riepilogative

Il metodo primale-duale applicato al problema dell’(s, t)-cammino minimo si comporta sostanzialmente simulando una trazione di un modello fisico inestensibile del grafo operata sui nodi s e t

Successivamente si estende il grafo portando i nodi a distanza θ*

0 6 12 18 24 30

1 9

s

3 2

5 2

10 t

13 1

14

(43)

9 0

Considerazioni riepilogative

Il metodo primale-duale applicato al problema dell’(s, t)-cammino minimo si comporta sostanzialmente simulando una trazione di un modello fisico inestensibile del grafo operata sui nodi s e t

1 9

s

3 2

5 2

10 t 13

1

14

Successivamente si estende il grafo portando i nodi a distanza θ*

6 12 18 24 30

(44)

6 9 1112 18 24 30 0

Considerazioni riepilogative

Il metodo primale-duale applicato al problema dell’(s, t)-cammino minimo si comporta sostanzialmente simulando una trazione di un modello fisico inestensibile del grafo operata sui nodi s e t

1 9

s

3 2

5 2

10 t 13

1

14

Successivamente si estende il grafo portando i nodi a distanza θ*

(45)

16

6 9 1112 18 24 30

0

Considerazioni riepilogative

Il metodo primale-duale applicato al problema dell’(s, t)-cammino minimo si comporta sostanzialmente simulando una trazione di un modello fisico inestensibile del grafo operata sui nodi s e t

1 9

s

3 2

5 2

10 t

13 1

14

Successivamente si estende il grafo portando i nodi a distanza θ*

(46)

16

6 9 1112 18 24 30

0

Considerazioni riepilogative

Il metodo primale-duale applicato al problema dell’(s, t)-cammino minimo si comporta sostanzialmente simulando una trazione di un modello fisico inestensibile del grafo operata sui nodi s e t

1 9

s

3 2

5 2

t

13 1

14

Successivamente si estende il grafo portando i nodi a distanza θ*

25

10

(47)

16

6 9 1112 18 24 30

0

Considerazioni riepilogative

Il metodo primale-duale applicato al problema dell’(s, t)-cammino minimo si comporta sostanzialmente simulando una trazione di un modello fisico inestensibile del grafo operata sui nodi s e t

1 9

s

3 2

5 2

t

13 1

14

Esercizio 2 Confrontare il metodo primale-duale con quello di Dijkstra

25

10

Riferimenti

Documenti correlati

Ovviamente, anche se non tutte le combinazioni di m colonne tra le n della matrice A corrispondono a soluzioni di base (le colonne potrebbero non essere linearmente indipendenti o

il problema ammette soluzione ottima: esiste almeno una soluzione ammissibile che ottimizza la funzione obiettivo (e il valore ottimo della funzione obiettivo `e limitato)..

Ogni nuova versione dell’errata corrige sar`a identificata da una diversa data:.. si invita a controllare la disponibilit`a di

• se le variabili y sono tutte fuori base al termine del simplesso per la soluzione del problema artificiale, allora la base ottima finale della fase I corrisponde direttamente

con b ≥ 0, allora l’introduzione delle variabili di slack s rende subito evidente l’esistenza di una base ammissibile iniziale in corrispondenza delle variabili di slack stesse:

1) Risolvere il seguente problema di

con b ≥ 0, allora l’introduzione delle variabili di slack s rende subito evidente l’esistenza di una base ammissibile iniziale in corrispondenza delle variabili di slack stesse:

Inoltre, il metodo necessita di una soluzione di base ammissibile del sistema per iniziare, e si muove lungo il perimetro della regione ammissibile passando, ad ogni iterazione, da