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prevenire la formazione di coaguli, l’insorgenza di infezioni o il rischio di occlusioni

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Academic year: 2022

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(1)

Dott. ssa Dott. ssa

Matilde Piglione Matilde Piglione C. P. S. Inf. Ped.

C. P. S. Inf. Ped.

Cristina Mesiti Cristina Mesiti Cristina Mesiti Cristina Mesiti Inf. Ped.

Inf. Ped.

Cristina Feraut Cristina Feraut

(2)

Obiettivo :

 evitare il rischio di avere test di laboratorio errati

 prevenire la formazione di coaguli, l’insorgenza di infezioni o il rischio di occlusioni

 evitare l'anemizzazione da prelievo nei pz di basso peso o pre-termine

Precauzioni :



Ambiente dedicato o letto del paziente

 In asepsi

 È essenziale eseguire tecnica “non touch” per ridurre al minimo il rischio di colonizzazione microbica del lume

 Valvola distale lavaggio ed aspirazione con tecnica “stop and go”

 Eseguire scarto ematico di circa 2,5 ml di sangue, per determinati

pazienti valutare la reintroduzione dello scarto

(3)

Procedura di prelievo

tecnica :

 rimuovere tappino, se presente, con garze sterili imbevute di soluzione disinfettante;

 prelevare 2,5 ml di sangue ed eliminare la siringa nell'apposito contenitore (se pz pretermine inserire tappino apposito o ago sterile alla siringa e riporre nel piano sterile);

 inserire usando le garze sterili l’adattatore con camicia per sistema chiuso;

 collegare o far collegare le provette per esecuzione di esami

 collegare o far collegare le provette per esecuzione di esami ( l’operatore deve rispettare una tecnica asettica);

 staccare l’adattatore dal tappino con movimento rotatorio;

 reinfondere sangue di scarto (solo pz particolari);

 collegare la siringa riempita con soluzione fisiologica e lavare il catetere con 10 ml di soluzione con tecnica “stop and go”;

 inserire tappino sterile;

 eseguire il lavaggio con 10 ml di soluzione fisiologica con tecnica “stop and go” ed esercitare pressione positiva sul tappino;

(4)

Procedura di prelievo

Evitare o ridurre al minimo il rischio di colonizzazione batterica del lume del catetere, mantenere pervio il catetere per evitare la formazione di aggregati, trombi o fibrina

somministrare:

somministrare:

 5 ml per lavaggio di routine

 10 ml dopo aspirazione ematica

 10+10 ml dopo somministrazione di NPT o sostanze che possono creare precipitati (valutare i casi di pazienti a basso peso o con danno renale)

 iniettare la soluzione salina con tecnica pulsante e continuare ad

infondere gli ultimi 0,5 ml mentre si estrae la siringa dal cappuccio di iniezione e staccare la siringa

(NB: usare sempre siringhe da 10ml)

(5)

Procedura di prelievo

Decontaminare le vie di accesso al sistema e i punti di raccordo tra set e cateteri (hub) prima e dopo l’accesso al sistema, con soluzione di clorexidina gluconato 2% in alcool isopropilico. Se il produttore del catetere segnala che la soluzione alcolica è controindicata, si può usare una soluzione acquosa di clorexidina gluconato o di può usare una soluzione acquosa di clorexidina gluconato o di iodopovidone

(EPIC2 2007, GPP)

(6)

PICC: complicanze PICC: complicanze

 IMMEDIATE

 PRECOCI

Strettamente Strettamente legate alle

legate alle manovre di manovre di

posizionamento posizionamento

 TARDIVE

posizionamento posizionamento

Correlate alla Correlate alla gestione ed alla gestione ed alla compliance

compliance del del paziente

paziente

(7)

Obiettivo:

Obiettivo: ridurre le complicanze ridurre le complicanze

Infezioni medicazione linee infusionali

PWO \ ostruzioni lavaggio eparinizzazione

Rotture pressioni/mdc

Dislocazioni fissaggio

(8)

 Complicanze meccaniche Extraluminali

 Puntura arteriosa

 Puntura nervo brachiale

 Ematoma

 Malposizioni primarie

 Malposizioni secondarie

 Kinking del tratto esterno

 Compressione da pinch-off

 Rottura connettore

PICC: complicanze PICC: complicanze

 Rottura connettore

 Rottura tratto esterno

 Rottura ed embolizzazione del catetere Endoluminali

 Ostruzioni da sangue, lipidi, farmaci,mezzo di contrasto radiologico

 Complicanze trombotiche

 Fibrin sleeve

 Trombosi venosa

 Tromboflebite meccanica “sterile”

 Complicanze infettive

Walshe, 2002; Chu, 2007; Hertzog, 2008

(9)

Può aver luogo:

 Nella fase di inserzione

(MALPOSIZIONE PRIMARIA)

MALPOSIZIONAMENTO MALPOSIZIONAMENTO

(MALPOSIZIONE PRIMARIA)

 Nella fase post-inserzione

(MALPOSIZIONE SECONDARIA)

(10)

 Per un corretto posizionamento, effettuare prima dell’inserzione, le misurazioni

anatomiche affinchè la lunghezza del catetere sia correttamente selezionata

MALPOSIZIONAMENTO MALPOSIZIONAMENTO FASE

FASE DI DI INSERZIONE (PRIMARIA) INSERZIONE (PRIMARIA)

sia correttamente selezionata

 Rx torace per avere la conferma di un buon

posizionamento, con la punta del catetere nella porzione distale della Vena Cava Superiore

(PICC)

(11)

MALPOSIZIONE PRIMARIA

MALPOSIZIONE PRIMARIA

(12)

MALPOSIZIONE PRIMARIA

MALPOSIZIONE PRIMARIA

(13)
(14)

Può essere causata da un eccessivo

avanzamento della punta del PICC nell’atrio destro:

tachiaritmia sovraventricolare (complicanza rara)

ARITMIA CARDIACA ARITMIA CARDIACA

(complicanza rara)

Il posizionamento o la migrazione della punta del PICC in atrio dx può causare anche

EROSIONE DEL MIOCARDIO O TAMPONAMENTO

CARDIACO

(15)

Complicanza che ha luogo nel caso in cui il PICC non sia

adeguatamente fissato e si manifesta con lo spostamento dello stesso all’interno del vaso

MALPOSIZIONAMENTO MALPOSIZIONAMENTO POST

POST –– INSERZIONE INSERZIONE (SECONDARIA) (SECONDARIA)

CAUSE CAUSE CAUSE CAUSE



 Gestione scorretta Gestione scorretta



 Scarsa attenzione alla medicazione e al fissaggio Scarsa attenzione alla medicazione e al fissaggio



 Scorretto utilizzo dello Scorretto utilizzo dello Statlock Statlock (mancata (mancata sostituzione e conseguente usura)

sostituzione e conseguente usura)



 Aumento della pressione intratoracica Aumento della pressione intratoracica (es. tosse) (es. tosse)



 Rimozione accidentale Rimozione accidentale (pazienti agitati, anziani, (pazienti agitati, anziani, bambini, etc.)

bambini, etc.)

(16)

 Tip migration di un PICC in VCS per aumento della pressione

intratoracica

MALPOSIZIONE SECONDARIA MALPOSIZIONE SECONDARIA

intratoracica

 Risoluzione dopo

flush con soluzione

fisiologica

(17)
(18)

Possibili soluzioni in caso di malposizioni secondarie

 Eventuale “trasformazione” del PICC in midline (attuabile solo se il paziente NON ha più bisogno di un accesso venoso centrale ma può essere

sufficiente un accesso periferico) sufficiente un accesso periferico)

 Riposizionamento del catetere (se il paziente

necessita ancora di un CVC)

(19)

DISLOCAZIONE DISLOCAZIONE

 SI PARLA DI DISLOCAZIONE QUANDO VI E’ UNA FUORIUSCITA PARZIALE O TOTALE DEL CATETERE DAL LETTO VASCOLARE

 IN CASO DI DISLOCAZIONE PARZIALE MAI FAR RIENTRARE LA PORZIONE DI CATETERE USCITA IN QUANTO CONTAMINATA DALLA CUTE.

L’IMPORTANTE E’ BLOCCARE IL CATETERE CON CEROTTO O

 L’IMPORTANTE E’ BLOCCARE IL CATETERE CON CEROTTO O STERIL-STREP

 SE IL CATETERE E’ ANCORA SUFFICIENTEMENTE IN SITU, ALMENO 10 CM, VALUTARE SE PUO’ RESTARE IN SEDE SENZA PROBLEMI

 IN CASO DI DISLOCAZIONE TOTALE CONTROLLARE LA LUNGHEZZA DEL CATETERE FUORIUSCITO PER ESCLUDERE PROCESSI DI EMBOLIA

(20)

COMPLICANZE :

COMPLICANZE : DISLOCAZIONE DISLOCAZIONE

(21)

COMPLICANZE :

COMPLICANZE : DISLOCAZIONE DISLOCAZIONE

(22)

COMPLICANZE :

COMPLICANZE : DISLOCAZIONE DISLOCAZIONE

(23)

Possibili soluzioni in caso di dislocazione

 Eventuale “trasformazione” del PICC in midline

(attuabile solo se il paziente NON ha più bisogno di un accesso venoso centrale ma può essere sufficiente un accesso periferico)

Riposizionamento del catetere (se il paziente

 Riposizionamento del catetere (se il paziente

necessita ancora di un CVC e il catetere è a punta chiusa)

Attualmente tentativi inserendo filo guida attraverso

la valvola di groshong

(24)

Rottura del connettore

(25)

Rottura del tratto esterno

 Scorretta gestione

 Rottura per

movimenti incongrui del paziente

movimenti incongrui del paziente

 Rottura durante infusione

inappropriata di

mezzo di contrasto

mediante “power

injection”

(26)

Altra causa di rottura

(27)

Altra causa di rottura

(28)

Come prevenire?

(29)

Soluzione: Kit di riparazione

(30)

Procedura di riparazione

Obiettivo :

 Permettere il funzionamento ed il salvataggio di un catetere danneggiato

 evitare contaminazione e sepsi

 impedire la migrazione del catetere nel letto vascolare

 impedire la migrazione del catetere nel letto vascolare

Il kit non è disponibile per tutte le misure o per tutte le Ditte

se danneggiato con asportazione del connettore,

fissarlo provvisoriamente con cerotto o pinza

atraumatica 5 cm fuori dal vaso

(31)

Sequenza azioni modalità di azione

 preriempire con soluzione fisiologica tutti gli elementi del kit;

 effettuare la disinfezione a livello del punto di rottura del catetere (clorexidina 2% o iodio povidone e garze sterili );

 effettuare un taglio netto con bisturi lama 11 del catetere distalmente a 1 cm dal punto di rottura, rimuovendo tutto il tratto danneggiato;

 mantenere il catetere almeno 5 cm fuori dal vaso e far scorrere la guaina trasparente su di esso;far avanzare delicatamente il catetere sulla parte

 mantenere il catetere almeno 5 cm fuori dal vaso e far scorrere la guaina trasparente su di esso;far avanzare delicatamente il catetere sulla parte metallica del connettore fino a toccare la parte in plastica colorata;

 non ruotare, ma aiutarsi con una garza se necessario e con un movimento rettilineo far avanzare il manicotto del connettore verso il braccio di

estensione, allineando l'incastro della parte con l'uncino;verificare la pervietà del dispositivo sia all’infusione che al prelievo;avanzare completamente fino all'attacco completo dell'uncino del connettore ( una sensazione tattile di blocco confermerà che le due parti sono collegate in modo appropriato, una volta agganciati non si staccheranno più );

 inserire tappino sterile;eseguire lavaggio con 10+10 ml di soluzione fisiologica eliminando eventuali bolle d’aria tenendo la siringa in posizione verticale

(32)

Perdita di liquido dal catetere

Rimozione della medicazione; effettuare con cautela un flush di fisiologia, osservando il

tratto esterno e l’exit site del catetere

Il catetere perde dall’exit site

Rimuovere il catetere fino a trovare il tratto lesionato e

Il PICC perde dal tratto esterno

Effettuare riparazione Rimuovere il catetere fino a

trovare il tratto lesionato e quindi effettuare la riparazione

Effettuare Rx torace

Punta correttamente posizionata Usare normalmente il catetere Si

No

Valutare riposizionamento

(33)

....EMBOLIZZAZIONE

....EMBOLIZZAZIONE

(34)

Frattura ed embolizzazione

Provvedimenti immediati

 Riposo a letto

 Monitoraggio parametri

 Monitoraggio parametri

 RX torace + eventuale ecocardiogramma

 Allertamento del radiologo interventista per

procedura in urgenza

(35)

Il lavaggio periodico del catetere garantisce la pervietà dello stesso e previene il mix di

farmaci e soluzioni tra loro incompatibili

Il lavaggio del catetere deve essere eseguito:

 Dopo la somministrazione di sangue ed emoderivati

OCCLUSIONI OCCLUSIONI

emoderivati

 Prima e dopo l’esecuzione di prelievi ematici

 Prima e dopo la somministrazione di farmaci e soluzioni tra loro incompatibili o di cui non si conosce la compatibilità

 Al termine di ogni infusione

(36)

A fine lavaggio deve essere assicurata sempre una PRESSIONE POSITIVA al fine di

prevenire il ritorno di sangue all’interno della punta del catetere con conseguente occlusione.

L’uso di dispositivi a pressione positiva e di

OCCLUSIONI OCCLUSIONI

L’uso di dispositivi a pressione positiva e di

connettori a valvola consentono la connessione

delle linee infusionali e la somministrazione di

farmaci senza l’uso di aghi e riducono il rischio

di occlusione

(37)

CAUSE DI OCCLUSIONE ENDOLUMINALE

Ostruzione da coaguli



Blocco improvviso dopo trasfusione di

sangue/emoderivati, o dopo prelievo ematico, o dopo inadeguata chiusura del sistema

Ostruzione da farmaci



Farmaci ‘a rischio’ (es.:etoposide); uso di ‘cocktail’ di



Farmaci ‘a rischio’ (es.:etoposide); uso di ‘cocktail’ di farmaci (es.: mannitolo+valium+fargan)

Ostruzione da lipidi



Malfunzionamento progressivo, nel paz. in NP con lipidi

Ostruzione da mezzo di contrasto



Blocco improvviso dopo esame radiologico in cui si è

iniettato m.d.c. nel catetere

(38)

OSTRUZIONE DEL CATETERE

PUO’ ESSERE CAUSATA DA:

 TROMBOSI VENOSA

 FIBRIN-SLEEVE

 PRECIPITATI DI FARMACI

 NUTRIZIONE PARENTERALE

 WITHDRAWAL BLOOD OCCLUSION

(39)

Cateteri PICC Groshong

 Valvola distale permette uso di tappi a pressione neutra

 Lavare il catetere dopo

prelievo, infusioni di farmaci, TPN,lipidi..

TPN,lipidi..

 Quantità di lavaggio in base sostanza infusa ed età del pz

 Non soluzione eparinata ma soluzione fisiologica

 Usare tecnica “stop and go”

(40)

Tipi di occlusione del sistema

 PWO – ‘persistent withdrawal occlusion’

(difficoltà-impossibilità all’ aspirazione, senza problemi di infusione)

 Subocclusione (difficoltà sia all’ infusione che all’

aspirazione)

 Occlusione completa (impossibilità di infondere e

di aspirare)

(41)

E’ possibile infondere ma non aspirare sangue Condizione abbastanza frequente

 Possibili cause: malposizione secondaria con punta del catetere adesa alla parete della vena, formazione di fibrin sleeve, trombosi,

Withdrawal

Withdrawal occlusion occlusion

vena, formazione di fibrin sleeve, trombosi, malfunzionamento della valvola

 Possibili soluzioni: correzione della

malposizione, lavaggi con s. fisiologica, ev.

lavaggi con trombolitici

(42)

OCCLUSIONE COMPLETA

Impossibilità ad infondere ed aspirare

 Possibili cause: occlusione endoluminale da sangue, farmaci, NP, trombosi

farmaci, NP, trombosi

 Possibili soluzioni: tentativo di disostruzione

meccanica (metodo della doppia siringa), tentativo di disostruzione farmacologica (trombolitici,

bicarbonato, HCL, alcool)

(43)

TRATTAMENTO DELL’OCCLUSIONE DA CAUSE ENDOLUMINALI

 Per i CVC a breve termine non tunnellizzati e per il catetere Hohn:

 Sostituzione su guida metallica

 PICC, Midline, cateteri a lungo termine tunnellizzati, port:

 Disostruzione ‘idraulica’ e farmacologica

(44)

Disostruzione idraulica

PRIMO STEP

Utilizzare soltanto Soluzione Fisiologica Utilizzare soltanto Soluzione Fisiologica

La soluzione eparinata è inutile NON tratta l’ostruzione

Fare piccoli movimenti ripetuti di infusione/aspirazione

(45)

Disostruzione complessa

Indagare quale soluzione è stata infusa per ultima

Indagare quale soluzione è stata infusa per ultima

(46)

CON COSA DISOSTRUIRE

Ostruzione da coaguli

 Syner-kinase(Urokinasi):10.000 unità/ml trombolitico rTPA (2 mg/ml): trombolitico sintetico (attivatore plasminogeno tissutale) : solo in USA

Aggregati lipidici Aggregati lipidici

 Alcool etilico 55-70%

Precipitato di farmaci

 NaOH (0.1 N) opp. HCl (0.1 N)

Mezzo di contrasto radiologico

 Na Bicarbonato ‘molare’ (8.4%: 1ml=1mEq)

(47)

Disostruzione farmacologica

In caso di PWO (occlusione parziale)

 ‘lock’ del sistema con la soluzione per disostruire, per almeno 1 ora

disostruire, per almeno 1 ora

 Utilizzare un volume di soluzione pari allo spazio morto del sistema

 Se inefficace, ripetere fino a tre volte

(48)

Disostruzione farmacologica

In caso di occlusione completa:

 Sistema delle due siringhe connesse al

sistema mediante rubinetto a 3 vie (cfr. AVA, RCN, etc.)

RCN, etc.)

 Siringa vuota in aspirazione 10 cc + siringa contenente la soluzione per disostruire

 Ingresso ‘passivo’ della soluzione nel sistema

 Piccoli avanzamenti ogni 30 minuti

(49)

Disostruzione farmacologica

(50)

ATTENZIONE!!!!!

Se il catetere è di silicone, NON utilizzare siringhe < 10 ml

(eccesso di pressione)

(51)

Pericoli delle siringhe piccole…

 Siringa più piccola = area più piccola = pressione maggiore

 Pressione esercitata mediante una siringa da 1 ml (‘siringa da insulina’): fino a 200 psi

ml (‘siringa da insulina’): fino a 200 psi

– Resistenza del silicone: circa 20-40 psi

– Resistenza del poliuretano: circa 100-120 psi

RISCHIO DI ROTTURA !!

(52)

Danni da siringhe piccole

(53)

Si può verificare subito dopo l’inserzione del catetere (prime 24 ore fino a 7 giorni) e sono dovute all’irritazione dell’intima del vaso secondaria all’introduzione del catetere

FLEBITE MECCANICA FLEBITE MECCANICA

GESTIONE GESTIONE

I

I –– dolore locale dolore locale II

II –– idem + eritema/edema idem + eritema/edema II

II –– idem + eritema/edema idem + eritema/edema III

III –– idem + cordone localizzato idem + cordone localizzato IV

IV –– idem + cordone esteso idem + cordone esteso Trattamento conservativo (I

Trattamento conservativo (I- -II): II):

impacchi,mobilizzazione, arto elevato, antiflogistici impacchi,mobilizzazione, arto elevato, antiflogistici Grado III : tentativo conservativo

Grado III : tentativo conservativo Rimozione (IV)

Rimozione (IV)

(54)

Diametro del catetere, calibro della vena e trombosi

 Cateteri 3F: 0%

 Cateteri 4F: 1%

 Cateteri 5F: 6.6%

 Cateteri 6F: 9.8%

 Utilizzare sempre il catetere più piccolo possibile,,

TROMBOSI TROMBOSI

 Utilizzare sempre il catetere più piccolo possibile,, compatibilmente con le necessità del paziente

 Utilizzare il minor numero di lumi possibile

 Occupare, con il catetere, non più di un terzo della vena (massima attenzione al rapporto tra diametro della vena e diametro del catetere)

Grove, 2000

(55)

PREVENZIONE COMPLICANZE TROMBOTICHE

 Evitare la vena cefalica

 Evitare calibri > 5 Fr

 Preferire il posizionamento ecoguidato a ½ braccio piuttosto che il posizionamento ‘blind’ alla piega del

55

piuttosto che il posizionamento ‘blind’ alla piega del gomito

 Eseguire corrette medicazioni

 Evitare continui movimenti del catetere nel letto

vascolare

(56)

Trombosi: rimozione del catetere?

 Non esistono raccomandazioni in proposito

 Considerare per la rimozione solo le trombosi venose profonde “vere”, escludendo flebiti e tromboflebiti pericatetere

 Rimuovere i cateteri non funzionanti a causa della

 Rimuovere i cateteri non funzionanti a causa della trombosi o in presenza di TVP sintomatica

Rimuovere il catetere solo dopo avere effettuato 3-4 giorni di terapia anticoagulante a dosaggio pieno

(pediatria?)

(57)

Trombosi: anticoagulanti in profilassi?

 Esiste un solo studio a favore dell’uso di anticoagulanti per la prevenzione della trombosi associata ai PICC

 Al momento, i PICC sono del tutto assimilabili

 Al momento, i PICC sono del tutto assimilabili ad altre tipologie di CVC a medio-termine, per i quali, come è noto, anche se impiantati in

pazienti che ricevono chemioterapia, non vi sono raccomandazioni per effettuare

profilassi con anticoagulanti

Paauw, 2008; Young, 2009; Prandoni, 2009

(58)

 Devono essere osservate rigorosamente

tecniche asettiche all’atto dell’inserzione e successiva gestione

 Il sito di inserzione e i raccordi del dispositivo

INFEZIONI LOCALI E SISTEMICHE INFEZIONI LOCALI E SISTEMICHE

 Il sito di inserzione e i raccordi del dispositivo rappresentano una delle fonti principali di

infezione

 L’uso di dispositivi a circuito chiuso riducono

l’incidenza di manipolazione dei raccordi e la

conseguente contaminazione degli stessi

(59)

PREVENZIONE COMPLICANZE INFETTIVE

 Asepsi nella gestione della linea infusionale

 Lavaggio delle mani

Sostituzione appropriata della linea infusionale

59

 Sostituzione appropriata della linea infusionale

 Tecnica appropriata di medicazione

(60)

Febbre in pz. Portatore di PICC

Ispezionare l’exit site e cercare segni locali di infezione

Effettuare emocolture appaiate da CVC Effettuare emocolture appaiate da CVC

e vena periferica

Avviare altri esami (Rx torace, es.

urine,

Urinocoltura, etc

.)

(61)

Linee Guida di riferimento

 CDC Atlanta 2002 (Centers for Disease Control, USA)

 RCN 2005 (Royal College of Nurses, UK)

 INS 2006 (Infusion Nursing Society, USA)

 BCSH 2006 (British Committee for Standards in Hematology, UK)

Hematology, UK)

 EPIC 2007 (Evidence-based Practice in Infection Control, UK)

 SHEA/IDSA 2008

 ESPEN 2009

(62)

 Gestione Infermieristica degli accessi venosi-F.Mazzuffero,Milano 2005

 Linee guida RNAO, 2004

 Guidelines for Intravascular Devices- CDC Atlanta 2002

 Catheter Care and Maintenance- Vygon 2001

 The risk of midline catheterization- Mermel e al.,1995

 Prospective randomized comparison of valve PICC…-Hoffer e al., AJR 1999

 PICC and midline catheters for the homecare nurse-Gorski e al., JIN 2004

 PICC in Cystic Fibrosis population…-Mackey e al., Ped.Nurs. 2003

 Linee Guida: Gestione Sistemi Vascolari- CESPI 2000

 RCN: R0yal College of Nursing 2010

 RCN: R0yal College of Nursing 2010

 Accessi Venosi: indicazioni,impianto,gestione- BARD 2000

 Linee Guida Dispositivi intravascolari- N.A.V.A., 2002

 Manuale per la Gestione Infermieristica della linea inf….-Pironi e al.,2000

 BCSH: British Commette of Standard in Haematology 2006

 Accessi Venosi nei reparti medici – C.Gatta-F.Ghibaudo A.N.I.M.O. 2008

 EPIC 2 : Journal of Hospital Infection UK 2007

 UTMB Nursing Practice Standard 2003

 Infusion Nurses Society : Standard of Practice 2006

 Linee Guida British Committee Society Haematology- BCSH 2006

 Linee Guida EPIC , 2007

(63)

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