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161 Democrazia e Diritti Sociali

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Democrazia e Diritti Sociali, 2/2019

Democrazia e Diritti Sociali

161

(e-ISSN 2610-9166)

R. C

OLLURA

, Dottrina sociale della Chiesa, globalizzazione e terzo settore, Roma, Bonanno, 2017, 233 pp.

Il libro di Roberto Collura affronta il tema attinente al rapporto tra la dottrina sociale della Chiesa, la globalizzazione dell’economia e il ruolo del Terzo Settore.

Il testo, nonostante si componga di solo 233 pagine, affronta ampiamente e puntualmente il nuovo modello del “welfare mix” ove non assumono rilevanza le forme impiegate dagli operato- ri del nuovo panorama sociale, politico e giuridico quanto l’attività da questi intrapresa che ha come scopo precipuo la valorizzazione del criterio solidaristico quale regola aurea che dovrebbe caratterizzare l’attuale sistema economico-sociale.

Il Terzo Settore è il settore della gratuità, dell’associazionismo e, soprattutto, dei valori; in

altri termini, è definito come il settore non profit che si colloca al centro delle riflessioni, non solo

della dottrina sociale della Chiesa, ma anche e, principalmente, dell’indagine costituzionale volta

ad analizzare la coerenza tra la novella introdotta dal legislatore con la legge n. 106 del 2016 ed i

principi contenuti nella Carta fondamentale. Attraverso uno scrutinio meticoloso del fenomeno

globalizzato l’autore sottolinea come la dottrina sociale della Chiesa intraveda nel Terzo settore un

elemento fondamentale per superare la conflittualità del binomio Mercato-Stato causato dalla

globalizzazione dell’economia e per introdurre nel sistema economico-sociale-politico la peculiare

regola solidaristica della gratuità e del dono. In tal senso, la disciplina operativa prevista nel Codi-

ce del Terzo Settore mira a dar vita ad un modello giuridico, politico e sociale teso a promuovere

la dignità della persona umana quale bene più prezioso che l’uomo possiede. L’analisi, eseguita

con dovuta accortezza, procede dalla dicotomia economia sociale ed economia civile: la prima in-

dirizzata a preservare la dignità dell’uomo, che costituisce la base di azione della disciplina legisla-

tiva del Terzo Settore; l’altra incentrata sulla rilevanza del lavoro come mezzo di conseguimento

dell’utile. In questa chiara ed esaustiva trattazione, dunque, l’autore si sofferma sulla stretta rela-

zione sussistente fra la dottrina sociale della Chiesa, radicata sui principio della comunità, della

centralità del lavoro, della cura della persona, della gratuità, della gestione-amministrazione equa

dei beni intesa più come dovere di chi ha che come diritto di chi non ha, del rifiuto dello scontro

sociale, e le regole fondamentali contemplate nella Costituzione ove il Terzo Settore trova le sue

fondamentali radici. In particolare, inevitabile è il richiamo all’art. 2 Cost. dalla cui analisi erme-

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Recensioni

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neutica si coglie che la sussistenza di corpi intermedi sociali, tra cui gli enti del Terzo Settore, rappresenta un fondamento del diritto naturale in forza della natura sociale e politica dell’uomo di progettare, costruire e vivere la vocazione sociale della persona. In questa ottica ricostruttiva, quindi, si rintraccia nel testo un’analisi puntuale tesa a qualificare il Terzo Settore come una mo- dalità organizzativa che sostiene i diritti e la libertà della persona mediante il richiamo agli artt. 18 Cost., che riconosce al cittadino il diritto di libera associazione, e 118 Cost. che introduce nell’ordinamento italiano il principio di sussidiarietà orizzontale definendo un sistema sociale in- tegrato pubblico-privato caratterizzato dall’ equivalenza funzionale dei due ambiti.

Ad avviso dell’autore l’attuale mercato globalizzato e la nuova disciplina del Terzo Settore devono sganciarsi da due pensieri forti e nascosti che dominano il vivere dell’uomo: il relativismo valoriale e la tecnica come soluzione di ogni problema. Il primo, infatti, costituisce il frutto della secolarizzazione delle nostre società e delle filosofie della “deresponsabilizzazione” che conducono allo smarrimento dell’uomo, sicché, in questa dimensione filosofica la vita non è più intesa come progetto ma come consumo di attimi; la seconda è, invece, la conseguenza della prima che nasce nel momento in cui l’individuo non ha più bisogno di pensieri dominati dai valori progettuali vi- vendo nella convinzione che la soluzione dei suoi problemi derivi dalla scienza e dal suo prodotto, ossia la tecnica. In questo sillogismo la tecnica, dunque, produce efficienza e chi non è efficiente e produttivo è automaticamente scartato.

Pertanto, in questo panorama economico, sociale e politico l’autore ripone fiducia nell’attuale quadro legislativo che ha introdotto la nuova disciplina del Terzo Settore che costitui- sce, ormai, un insostituibile sostegno di ogni politica nazionale e locale di welfare finalizzata al mantenimento dei servizi offerti e della loro qualità. In altri termini, il Terzo settore è divenuto una priorità politica che richiede un’attenzione puntuale al fine di adeguare sempre il tessuto normativo a quello sociale ed economico profondamente mutato rispetto al tradizionale modello di welfare pubblico che ha caratterizzato l’economia negli anni precedenti.

G

IUSEPPE

B

ISCEGLIA

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