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“ Incarichi a medici in formazione? C’è chi mette in guardia dai rischi

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p r o s p e t t i v e

16 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXVI numero 6 - settembre 2019

Rischiamo di avere medici im- preparati. “Ci auguriamo che la legge non venga mai recepita in Alto Adige”. È quanto ha affermato durante un’intervista (www.altoadige.

it) Giuliano Piccoliori - responsabile scientifico del neonato Istituto di Me- dicina Generale presso la Claudiana, il centro di formazione in Alto Adige per le professioni nel settore sanitario.

Il riferimento è a quanto ratificato nella pre-intesa della Medicina Ge- nerale, siglata di recente dai sinda- cati di categoria, sulla possibilità di assegnare incarichi di Mmg e di guardie mediche a titolo definitivo a chi ancora sta frequentando il corso di formazione, iscritto al primo, se- condo o terzo anno.

“Per ovviare alla montante carenza di medici di famiglia - ha dichiarato Piccoliori - dovuta anche alla totale incapacità di programmazione di chi preposto, si prevede che ai medici in formazione, che frequentano quindi il corso triennale in Medicina Generale, possano essere assegna- ti incarichi come medici di famiglia, seppur a tempo determinato, addi- rittura fin dal primo anno di corso. Si dice anche che comunque siano te- nuti a concludere il corso. C’è da chiedersi come un incarico di medi- co di famiglia a tempo pieno con re- peribilità dalle 8 alle 20 possa esse- re compatibile con un corso di for- mazione anch’esso a tempo pieno che nella nostra provincia prevede 38 ore settimanali di frequenza che comprendono anche circa 450 ore di seminari oltre alla stesura di una tesi di fine corso”. Secondo Picco-

liori ciò equivale ad affermare che per svolgere la professione impe- gnativa e cruciale del Mmg non sia necessaria una formazione post- universitaria come per tutte le altre branche della Medicina e come pre- visto dalla normativa europea.

þ Un passo indietro

Un salto all’indietro, ai tempi del

“medico della muta” di sordiana me- moria, accompagnato da una grave svalutazione non solo del corso di formazione ma di tutta la categoria.

“Mentre ovunque nel mondo la Me- dicina Generale - evidenzia - è disci- plina accademica presente a pieno titolo in tutte le facoltà e mentre nel resto d’Europa la specializzazione dura anche 5 anni, in Italia evidente- mente si ritiene che di medici di fa- miglia non ci sia bisogno. Il rischio concreto è di ritrovarsi medici impre- parati e non in grado di farsi carico con competenza, empatia e con un approccio globale ed olistico dei pro- blemi di salute acuti e soprattutto cronici in continuo aumento, dele- gando alla specialistica ospedaliera già sull’orlo del collasso. É evidente che questo non potrà che peggiorare la qualità dell’assistenza ai pazienti”.

“La carenza di vocazioni - conclude Piccoliori - si contrasta migliorando la qualità del lavoro del professioni- sta che deve poter essere affianca- to da un team amministrativo ed in- fermieristico di supporto e da un li- vello di strumentazione diagnostica e terapeutica adeguato agli stan- dard europei”.

L’assegnazione ai medici in formazione di incarichi come medici di famiglia, seppur a tempo determinato, fin dal primo anno di corso prevista dalla pre-intesa per il rinnovo

della Convenzione della Medicina Generale suscita delle perplessità e un acceso dibattito tra i Mmg

Incarichi a medici in formazione?

C’è chi mette in guardia dai rischi

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