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I I medici di famiglia investono sempre di più nel digitale

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p r o f e s s i o n e

8 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXIV numero 4 - maggio 2017

I

medici di famiglia investono nel digitale. È quanto emerge da un’indagine condotta dall’Os- servatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Manage- ment del Politecnico di Milano in collaborazione con il Centro Studi della Fimmg e con il supporto di DoxaPharma. Dal sondaggio, rea- lizzato su un campione rappresen- tativo di 540 Mmg risulta che sono gli unici attori del sistema sanitario (tra strutture sanitarie, Regioni e Ministero della Salute) ad aver in- crementato gli investimenti (+3%) nel digitale durante il 2016 rispetto all’anno precedente.

Per quanto riguarda i servizi utiliz- zati, la consultazione online di dati di laboratorio è stata utilizzata nell’ultimo anno dal 47% del cam- pione, quella di referti specialistici dal 32%, di referti di diagnostica per immagini dal 30%, di lettere di dimissione ospedaliere e da PS dal 20%. Da parte dei medici che ancora non li utilizzano viene rife- rito un evidente interesse all’uso di questi servizi qualora fossero disponibili.

Pur valutando così favorevolmente questi servizi, 2/3 dei medici ap- partenenti a Regioni in cui il Fasci-

colo Sanitario Elettronico (Fse) è stato già attivato, dichiarano di non avere ancora mai utilizzato le risor- se del Fse, dimostrando, tra l’altro, che i servizi sopra menzionati sono spesso ancora collocati al di fuori dello stesso Fascicolo.

¼

¼ Gli aspetti critici

L’indagine ha consentito, inoltre, di rilevare eventuali problematiche le- gate a soluzioni ICT ritenute inade- guate dalla professione. È emerso che l’85% dei medici auspica una rapida scomparsa del promemoria cartaceo della ricetta cosiddetta de- materializzata. I Mmg si attendono che tale scomparsa possa compor- tare una agevolazione per i pazienti nell’approvvigionamento delle tera- pie continuative. Dalle risposte del campione, gli attori che avrebbero maggiore interesse a mantenere in vigore la copia cartacea del prome- moria sono i farmacisti (43%), le istituzioni sanitarie (30%), i pazienti (23%) e solo per il 4% i medici.

“Quello che emerge - afferma Paolo Misericordia, Responsabile del Centro Studi della Fimmg - è un quadro di una professione oramai fortemente orientata verso l’uso

delle risorse ICT, sia per un siste- ma cha ha indubbiamente preteso dalla MG un adeguamento a que- ste competenze che non è stato richiesto ad altri, sia per la perce- zione dei vantaggi che l’utilizzo di questi strumenti comportano nella gestione del paziente. Tutto que- sto a fronte di un’età media della categoria avanzata, senz’altro su- periore a quella di ambiti della pro- fessione medica che appaiono

‘meno’ digitalizzati. I medici di me- dicina generale sembrano anche in grado di identificare correttamente - continua Misericordia - le criticità di questi sistemi ed attribuirne le relative responsabilità”.

“Dall’indagine emerge una di- stanza tra Regioni e medici - af- ferma Chiara Sgarbossa, Diret- tore del’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano. Se, da un lato, gli stru- menti digitali sono entrati nella quotidianità professionale dei me- dici, dall’altro gli strumenti messi a disposizione dalle Regioni, co- me il Fascicolo Sanitario Elettroni- co, sono ancora percepiti come inadeguati rispetto alle esigenze della professione e quindi poco utilizzati”.

I Mmg auspicano una rapida scomparsa del promemoria cartaceo della ricetta cosiddetta dematerializzata e perdipiù investono nel digitale.

Sono alcuni dei dati emersi da un’indagine condotta dall’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico

di Milano in collaborazione con il Centro Studi della Fimmg

I medici di famiglia investono

sempre di più nel digitale

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