o s s e r v a t o r i o
54 ■ M.D. Medicinae Doctor - Anno XXV numero 8 - novembre-dicembre 2018
A
vere costantemente un son- no di buona qualità sembra diventata una sfida senza precedenti, a causa di una serie di fattori disturbanti che vanno dalla grande offerta di tecnologie alla ten- denza delle persone ad essere “sem- pre connesse”, sacrificando ore di ri- poso in favore di attività lavorative, contatti sociali, amicizie, famiglia.Le survey condotte sulle comunità sottolineano l’aumento della preva- lenza del sonno inadeguato, che ne- gli anni più recenti è arrivata a sfiora- re percentuali del 45%.
Le conseguenze sono presto dette: la perdita del sonno comporta cognitività inadeguata, funzionalità psicomotoria poco efficiente, alterazioni dell’umore.
Ma un sonno inadeguato ha anche un costo economico che deriva sia dagli effetti sulla salute, sia da quelli relativi a sicurezza e produttività. È stata re- centemente condotta un’analisi che ha considerato due tipi di costi, quelli finanziari e i costi non finanziari. I primi sono associati ad assistenza sanitaria, perdite di produttività, costi attribuiti a incidenti (stradali e sul lavoro). I secon- di sono quelli che derivano dalla perdi- ta di benessere e dalla riduzione del li- vello di qualità di vita. Il costo com- plessivo stimato del sonno inadegua- to in Australia nel 2016-2017 (popola- zione: 24.8 milioni) è risultato pari a 45.21 miliardi di dollari Usa.
Il costo finanziario è risultato essere di 17.88 miliardi di $ e le numerose voci che lo compongono comprendo- no i costi sanitari diretti di 160 milioni di $ per i disturbi del sonno e 1.08 mi- liardi per le condizioni associate; per- dite di produttività per 12.19 miliardi;
costi per incidenti sul lavoro e inci- denti stradali per 2.48 miliardi. A ciò va aggiunto un onere non finanziario di 27.33 miliardi per una complessiva riduzione di benessere e un peggiora- mento della qualità della vita.
I dati sono stati calcolati partendo da una base di popolazione australiana di poco meno di 25 milioni di perso- ne nel periodo 2016-2017. Da altre fonti emergono costi altrettanto si- gnificativi: 21.4 miliardi di $ in Cana- da (1.35% del Pil), 411 di $ in Usa (2.28% del Pil), 50 di $ in Gran Bre- tagna (1.86% del Pil), 60 di $ in Ger- mania (1.56% del Pil), 138 di $ in Giappone (2.92% del Pil).
La buona notizia però è che si può fare molto per invertire questa ten- denza. Le soluzioni proponibili inizia- no con una adeguata igiene del son- no, la messa al bando dei dispositivi elettronici appena prima di coricarsi, la scelta, ovviamente laddove possi- bile, di orari elastici che vengano in- contro alle diverse esigenze dei soggetti definiti “allodole” o “gufi”, il consulto con un medico che pos- sa prescrivere una terapia commi-
surata alle esigenze del paziente.
Tra le diverse opportunità farmacolo- giche, le benzodiazepine (BDZ), consi- derate l’opzione di prima linea, dispon- gono di numerosi studi che ne confer- mano efficacia e sicurezza. Le BDZ svolgono fondamentalmente attività ansiolitica, ipnotico-sedativa, miorilas- sante e anticonvulsivante e l’azione di classe, supportata da prove di effica- cia, è quella di favorire l’induzione e il mantenimento del sonno. Fra le BDZ ipnoinducenti impiegate nella gestio- ne farmacologica dell’insonnia, le mo- lecole a emivita breve-intermedia (10- 30 ore), come lormetazepam, consen- tono una induzione rapida e duratura del sonno. Oltre alla rapidità d’azione, lormetazepam è in grado di ridurre il numero dei risvegli notturni anche in condizioni di rumorosità, un parame- tro di stabilità del sonno indotto. È inoltre priva di influenze sulla funzione respiratoria, circolatoria e renale, fun- zionalità epatica e metabolismo glici- dico. Nella scelta della molecola più appropriata andrebbe tenuto in debito conto il fenomeno di hangover, valu- tando anche in questo caso quale far- maco presenti minori effetti indeside- rati, in particolare nel daily living.
Un sonno inadeguato ha costi economici che derivano sia dagli effetti sulla salute, sia da quelli relativi a sicurezza e produttività. È stata recentemente condotta un’analisi che ha considerato costi finanziari (per esempio quelli per assistenza sanitaria, perdite di produttività, costi attribuiti a incidenti stradali e sul lavoro)
e i costi non finanziari che si correlano alla perdita di benessere e alla riduzione del livello di qualità di vita
Insonnia, quanto costa al sistema sanitario, alla società e alla salute
• Hillman D, et al. The economic cost of inadequate sleep. SLEEPJ 2018, 1-13; doi: 10.1093/sleep/zsy083
• https://www.tuck.com/economics-of-sleep/
Bibliografia Bibliografia