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2021_01_19_Studio impatto odorigeno (3969 KB)

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(1)

Sinthesi Engineering s.r.l. sede legale: via Mira, 20/8 - 31053 Pieve di Soligo (TV)

sede operativa: via Bellucci, 35 - 31010 Farra di Soligo (TV) P.iva e C.F. 03930730266 Telefono 0438.82216 Fax 0438.82476 www.studiosinthesi.net

STUDIO PREVISIONALE DI IMPATTO ODORIGENO

(Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n.152 e ss.mm.ii.)

COMMITTENTE

FRANCECI S.R.L.

SEDE LEGALE

V

IA

G.B. V

ERCI

, 40 – 36061 B

ASSANO DEL

G

RAPPA

(PD)

OGGETTO

A

MPLIAMENTO DI ALLEVAMENTO AVICOLO DI POLLI DA CARNE

INDIRIZZO

V

IA

M

ADONNETTA

, 9 – 31040 N

ERVESA DELLA

B

ATTAGLIA

(TV)

Pieve di Soligo, lì 30 novembre 2020 ………..

IL TECNICO

PER.IND.CRISTIAN BORTOT

(2)

2/43 INDICE

PREMESSA ... 3

INQUADRAMENTO GEOGRAFICO ... 4

DESCRIZIONE DEL PROGETTO ... 5

NORMATIVA DI RIFERIMENTO ... 8

DESCRIZIONE DEI MODELLI DI CALCOLO ... 9

ANALISI DELLE COMPONENTI METEOCLIMATICHE ... 12

DESCRIZIONE DEGLI SCENARI DI EMISSIONE ... 20

APPLICAZIONE DEI MODELLI DI CALCOLO E RISULTATI ... 28

CONCLUSIONI ... 41

BIBLIOGRAFIA ... 43

ALLEGATI

Allegato 01. Rapporto di prova analisi odorimetriche.

Allegato 02. Matrice di calcolo CALPUFF su scenario 1 e mappe di dispersione.

Allegato 03. Matrice di calcolo CALPUFF su scenario 2 e mappe di dispersione.

(3)

3/43 PREMESSA

L’azienda FRANCECI S.r.l, con sede legale in via G. B. Verci, 40 in Comune di Bassano del Grappa (VI), è attiva nell’ambito del settore agroalimentare e nello specifico nella filiera di produzione di polli da carne.

L’azienda, per la propria sede operativa di Via Madonnetta in Comune di Nervesa della Battaglia (TV), intende proporre un progetto per la realizzazione di un nuovo fabbricato da destinare all’allevamento avicolo di polli da carne, in affiancamento ai tre esistenti, per una potenzialità totale massima di accasamento in ampliamento dagli 84.189 capi potenziali attuali (con sfoltimento al 41°giorno e densità di allevamento pari a 39 kg/m2) a 110.125 capi potenziali (sempre con sfoltimento al 41° giorno, ma con decremento della densità di allevamento a 33 kg/m2).

Il progetto di ampliamento risulta sottoposto a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), all’interno della cui procedura, la presente relazione tecnica è volta alla valutazione previsionale dell’impatto odorigeno generato dai ricoveri degli animali, sulla base di criteri percettivi e di eventuale molestia con analisi della dispersione di odore in unità odorimetriche (ouE).

In assenza di specifiche normative di riferimento su base nazionale e regionale, la presente relazione tecnica è quindi volta alla valutazione previsionale dell’impatto odorigeno generato dall’allevamento in progetto, seguendo le indicazioni tecniche delle più recenti delibere regionali in materia, tra le quali le linee guida regionali “Valutazione dell’impatto odorigeno da attività produttive – LG 44.01/SCE ed.1 rev. 0 – 23.07.2018”

a cura di A.R.P.A. Friuli Venezia Giulia, unitamente alle linee guida della Regione Autonoma Trentino Alto Adige e della Regione Lombardia, nonché in ottemperanza ai criteri indicati all’Allegato 1 del documento A.R.P.A.V. “Orientamento operativo per la valutazione dell’impatto odorigeno nelle istruttorie di Valutazione Impatto Ambientale e Assoggettabilità” del 29 gennaio 2020, per la Regione Veneto.

La valutazione si articola pertanto sulla valutazione del contributo di emissioni odorigene prodotto dall’attività nei seguenti scenari operativi:

 Scenario 1: contributo odorigeno dell’allevamento nello stato di fatto.

 Scenario 2: contributo odorigeno dell’allevamento a seguito dell’ampliamento in progetto.

Lo scenario in questione, che produce emissioni di tipo odorigeno valutate a partire da fattori di emissione opportunamente dimensionati sulla base di rilevamenti odorimetrici sui ricoveri esistenti, è stato analizzato applicando un opportuno modello 3D lagrangiano non stazionario a puff, validato a livello nazionale e riportato alle schede della normativa UNI 10796:2000, con risultati che sono quindi confrontati con i valori soglia per la percettibilità e l’eventuale molestia, indicati da documenti tecnici specifici di settore a livello nazionale e, se disponibili e pertinenti, regionali.

(4)

4/43 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO

L’area interessata dal progetto si trova nella porzione sud-orientale del territorio comunale di Nervesa della Battaglia (TV), all’interno di una vasta area a vocazione perlopiù agricola a circa 605 m a Sud-Ovest della SP248 – via Priula ed a circa 585 m a Sud-Est della zona industriale in località Dus.

Figura 1: Corografia su base ortofoto satellitare con evidenziazione dell’area dell’allevamento oggetto di intervento di ampliamento.

(5)

5/43 DESCRIZIONE DEL PROGETTO

La proposta progettuale riguarda l'ampliamento dell'attuale attività di allevamento avicolo con l'inserimento di una nuova struttura agricolo - produttiva ad uso allevamento di polli da carne allevati a terra, unitamente ad un progetto di revisione e miglioramento della ventilazione del capannone n.1 esistente, con ridefinizione del numero e della posizione dei ventilatori di estrazione.

Le caratteristiche costruttive ed impiantistiche del nuovo edifico in progetto, del tutto simili agli edifici già realizzati, si possono riassumere in:

 strutture portanti metalliche,

 tamponamenti in pannelli coibentati a doppio rivestimento metallico con isolamento in poliuretano con spessore di 50 mm e isolamento termico dichiarato dal costruttore di 0,44 W/m 2 K, pari a 0,38 kcal/m2 h °C

 copertura con pannelli sandwich a doppio rivestimento metallico, coibentato con poliuretano e spessore di 120 mm (isolamento termico pari a 0,19 W/m2 K, ovvero a 0,16 kcal/m2 h °C)

 pavimentazione in cemento lisciato.

La ventilazione sarà assicurata dalla presenza, sui prospetti est ed ovest, di 28 estrattori (7 sul prospetto est e 6 su quello ovest per ciascuno dei due locali e con caratteristiche costruttive analoghe a quelle degli ultimi due edifici realizzati: diametro di 138 cm e flusso d’aria a 0 Pa di 37.965 mc/h.) che, per depressione, portano all'esterno l'aria in ingresso dalle finestrature laterali.

Le temperature interne saranno mantenute nell'intervallo del benessere per mezzo di un impianto di raffrescamento installato su parte delle finestrature dei locali del fabbricato per una lunghezza di 28 metri, su entrambe le pareti.

L’impiantistica interna prevede, per ognuno dei due locali di allevamenti:

 quattro linee di distribuzione dell’acqua collegate ad abbeveratoi antispreco con vaschetta salvagoccia

 tre linee di distribuzione del mangime costituite da 726 mangiatoie e collegate a quattro silos esterni della capacità unitaria di 17 t

 tre linee di illuminazione di cui una centrale e due linee laterali con un minor numero di lampade, tutte a basso consumo

 sei cubi per il riscaldamento di ciascuno dei due locali, alimentati da un nuovo serbatoio GPL interrato della capacità di 5.000 litri.

Figura 2: Planimetria del nuovo capannone oggetto di futura realizzazione.

(6)

6/43 Figura 3: Prospetti del nuovo capannone oggetto di futura realizzazione.

Per quanto invece riguarda le modifiche al capannone n.1 esistente, per migliorare le condizioni di allevamento, soprattutto nel periodo estivo, l’azienda è intenzionata ad installare un sistema di raffrescamento di tipo evaporativo (l’aria in ingresso attraversa pannelli di cellulosa bagnati d’acqua e, venendone a contatto, cede parte del suo calore, rinfrescandosi; l’acqua, spruzzata sulla parte superiore dei pannelli non evapora perché il calore non è sufficiente e, una volta raggiunta la base dei pannelli, grazie ad un sistema di pompe, viene riutilizzata evitando sprechi) su entrambe le pareti laterali di ciascun locale e sostituire la ventilazione longitudinale, con una di tipo trasversale.

Gli estrattori nella nuova configurazione saranno in numero di 8 per ciascun locale ed andranno a sostituire gli attuali 21 presenti sulle testate (6 + 6) e sulla pareti laterali (5 + 4).

Anche nella nuova configurazione, così come in quella esistente, i ventilatori avranno un’attivazione fortemente variabile a seconda delle condizioni climatiche esterne e dalle necessità di ricambio d’aria interna, passando da un’attivazione minima di n.2 estrattori nei periodi invernali a diverse fasi sequenziali di attivazione fino a quella massima contemporanea di circa il 75% estrattori (durante il periodo primaverile/estivo) per ciascun locale. Inoltre anche su base giornaliera si prevede un’attivazione differenziale, con un’operatività limitata a circa 4-6 ore nel periodo meno freddo per i cicli autunnali/invernali ed un’operatività continuativa su circa 22 ore per i cicli primaverili ed estivi.

Per il corretto smaltimento dei reflui di allevamento ha in essere accordi con impianti di smaltimento e di produzione di biogas per il conferimento della pollina tal quale nel momento della pulizia dell'allevamento a fine ciclo. Il conferimento della pollina avviene con il sistema tutto pieno – tutto vuoto: tutti i capannoni vengono svuotati contemporaneamente a fine ciclo, con allontanamento della pollina in pochi giorni.

Per entrambi questi motivi l’attività dell’azienda non determina stoccaggi intermedi di reflui di allevamento in locali dedicati (concimaia), pur essendone dotata ai sensi delle N.T.O. del P.I comunale.

(7)

7/43 Figura 4: Planimetria complessiva dell’allevamento avicolo nella configurazione di progetto.

(8)

8/43 NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Per quanto riguarda l’odore, attualmente in Italia non esistono riferimenti che riportino limiti di accettabilità in immissione su base nazionale.

Tuttavia è importante sottolineare che Regioni quali ad esempio la Lombardia, il Friuli Venezia Giulia, l’Emilia Romagna ed il Trentino Alto Adige hanno emanato linee guida specifiche relative alla caratterizzazione delle emissioni gassose in atmosfera derivanti da attività a forte impatto odorigeno

Le linee guide lombarde specificamente prevedono che “il progettista di un nuovo impianto o di una modifica sostanziale con ripercussioni sulle emissioni odorigene o in caso di conclamate problematiche olfattive, deve, partendo da dati di bibliografia o da esperienze consolidate o da indagini mirate, ricercare tutte le possibili fonti di disturbo olfattivo, associare a queste fonti una portata d’odore (ouE/s) e, sulla base dei dati metereologici […] e l’orografia del territorio, utilizzare un modello di dispersione […] per verificare quale sarà l’entità del disturbo olfattivo provocato nel raggio di 3 km dai confini dello stabilimento sui ricettori presenti in questa area”.

Le linee guida trentine in analogia richiamano che “le domande di autorizzazione in materia ambientale relative a nuove attività o al riesame dell’AIA o ad attività di trattamento FORSU devono essere corredate da uno studio di impatto odorigeno mediante simulazione di dispersione […]”.

A livello regionale risulta comunque utile potersi riferire alle linee guida ufficiali sull’impatto odorigeno emanate dalla Regione Autonoma Trentino Alto Adige e dalla Regione Emilia Romagna, all’interno delle quali sono proposti dei livelli soglia per il disturbo differenziati per fasce di distanza dalle sorgenti e per destinazione d’uso dei luoghi in cui sono localizzati i recettori, limiti che sono di fatto richiamati anche nel documento operativo di A.R.P.A.V. del 29.01.2020 per la Regione Veneto.

In particolare le linee guide trentine stabiliscono, come criterio di accettabilità, valori di concentrazioni orarie di picco (intese come 98° percentile della concentrazione di odore su base annuale) pari a:

per recettori in aree residenziali:

1 ouE/m3 a distanze > 500 m dalle sorgenti 2 ouE/m3 a distanze di 200÷500 m dalle sorgenti 3 ouE/m3 a distanze < 200 m dalle sorgenti

per recettori in aree non residenziali:

2 ouE/m3 a distanze > 500 m dalle sorgenti 3 ouE/m3 a distanze di 200÷500 m dalle sorgenti 4 ouE/m3 a distanze < 200 m dalle sorgenti

(9)

9/43 DESCRIZIONE DEI MODELLI DI CALCOLO

Per la dispersione degli inquinanti è stato utilizzato il modello lagrangiano 3D non stazionario di diffusione a puff costituito da pacchetto software MMS CALPUFF versione 1.10.2 della MAIND S.r.l., che implementa la versione 6.42 del modello CALPUFF sviluppato dalla Earth Tech Inc. per conto del California Air Resources Board (CARB) e dell’E.P.A.. Il modello di calcolo è corredato dal pre-processore dati meteorologico CALMET per la fornitura di dominio meteorologico ed orografico in 3D (per l’eventuale analisi anche in presenza di orografia complessa) e da post-processore dati Run Analyzer della MAIND S.r.l. (per l’elaborazione dei dati di concentrazione e l’ottenimento di medie, massimi, percentili, ecc.).

La relazione generale che rappresenta la concentrazione di un inquinante in un generico punto dello spazio (x, y, z) dovuta ad un puff (k) centrato nel punto (x’, y’, z’) e di massa mk è la seguente:

         

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1,5 2 2 2 2 2 2

2 exp ' 2

exp ' 2

exp ' , 2

,

z y

z x y x

k

x x y y z z

z m y x

C       

[1]

In condizioni di calma di vento il modello utilizza di default l’integrale dell’equazione gaussiana a puff secondo il modello Cirillo-Polli, come segue:

   

 

 

2 2 2

2 2 2 2 2

2 2 2

2 2 2 2 1

2 ,

1 4 2 2

2 2 2

2 2 2 2

/

3

exp 2 2

1 2 exp 2

, 2 ,

 

 

H z y T x

H z y T x

T erfc ux

T x u T

ux u

T z Q

y x C

i i i i i

 

 



 



 

 

 

  

 

 

 

 

 

  

[2]

Nel caso in cui il piano campagna e la sommità del PBL influenzino la dispersione verticale allora la relazione [1] tiene conto dell’effetto di riflessione causato dai suddetti piani, secondo la formulazione seguente:

     

 

 

 

 

 

 

2 2 2 2

2 exp ' 2

exp ' , 2

,

y x

y x

k

g x x y y

z m y x

C    

[3]

dove g rappresenta la dispersione in senso verticale ed è il risultato delle riflessioni multiple del puff col suolo e con la sommità del PBL, ad altezza h:

 







 

 

n z

z

nh

g z

2 2

2 2 exp '

2 2

 

[4]

La relazione [4] risulta comunque applicabile unicamente quando il suolo è pressoché piatto. In presenza di orografia complessa il modello fornisce diverse opzioni di correzione, tra le quali per il presente caso di studio è stata scelta la Correzione Partial Plume Penetration, per la quale l’altezza del puff viene valutata

(10)

10/43 tenendo conto anche della stabilità atmosferica, secondo degli specifici coefficienti per ciascuna classe di Pasquill.

Per quanto riguarda le funzioni sigma di dispersione, esse descrivono il progressivo inglobamento di aria all’interno del puff, associato alla turbolenza. Generalmente non è possibile accertare se la distribuzione rispetto ai due assi coordinati orizzontali (x e y) sia veramente differente, per cui molto spesso viene assunta l’eguaglianza delle relative sigma di dispersione.

Se si valuta inizialmente il contributo alla turbolenza dovuto al PBL, dato un puff con baricentro nel punto P del PBL una formulazione generale per

y

e

zè la seguente (Hanna et al., 1977):

 

v y

 

ly

yt

t  tf t t

 

[5a]

 

w z

 

lz

zt

t  tf t t

 

[5b]

dove:

t = tempo di volo del puff (tempo trascorso dalla sua immissione);

w

v

 e

= coefficienti di dispersione trasversale e verticale rispetto al vento in P;

fy e fz = funzioni dipendenti dal livello di connettività del PBL e dal tempo.

Le relazioni per determinare i coefficienti di dispersione trasversale e verticale di cui alle formule [5] si differenziano a seconda della stabilità atmosferica e della quota del puff (z), rapportata all’altezza dello strato di miscelazione (h).

Nello strato superficiale (z < 0,1h):

2 1 3 2

* 2

1 3 2

*

4 0,6 ,1 6 2 , 9





 

 

 

 



 

 

 

 L

u z L

u h

w

v

[6]

dove u* è la velocità di frizione del vento ed L è la lunghezza di Monin-Obukhov

Nello strato di miscelazione (0,1h < z < 0,8h):

 3 , 6 u

*2

0 , 35 w

*2

21

w

 ,1 2 u

*2

0 , 35 w

*2

21

v

    

[7]

dove w* è la velocità convettiva caratteristica.

Nello strato neutro:

 0 , 9  ,1 3 exp  0 , 9 

exp 8

,1 z h

w

z h

v

    

[8]

Nello strato stabile:

 1  ,1 3  1 

6

,1 u

*

z h

43 w

u

*

z h

43

v

    

[9]

Per quanto riguarda invece le funzioni f, si utilizzano le seguenti formule proposte da Irwin (1983):

(11)

11/43

 

 

 



 

 

 

 



 

 

 





 

 

 

0 se 100

945 , 0 1

0 se 9 500

, 0 1

9 1000 , 0 1

1 2 1 1 2 1

1 2 1

t L t L f

f t

z y

[10]

Il modello consente quindi di calcolare i coefficienti di dispersione direttamente sulla base delle variabili meteo-climatiche secondo le formule precedenti, oppure consente di utilizzare i coefficienti di dispersione di Pasquill-Gifford (1976) per le aree rurali e di McElroy-Pooler (1968) per quelle urbane. Questa seconda opzione tiene conto del tipo di uso del suolo (categoria land use secondo codifica Corine Land Cover) e della classe di stabilità atmosferica.

(12)

12/43 ANALISI DELLE COMPONENTI METEOCLIMATICHE

Il modello di calcolo sopra descritto fornisce dati di concentrazione al suolo per gli inquinanti prescelti che sono influenzati, oltre che dalla portata massiva di emissione, anche da parametri meteoclimatici quali la velocità e la direzione del vento, la classe di stabilità atmosferica, l’altezza di rimescolamento.

E’ stata quindi condotta una valutazione delle componenti meteoclimatiche dell’area oggetto di studio su base annuale. I dati utilizzati per la modellazione sono stati forniti direttamente da MAIND S.r.l. con formattazione per l’inserimento nel modello di calcolo. Nello specifico i dati forniti sono stati ricostruiti attraverso un’elaborazione mass consistent sul dominio tridimensionale per un’area vasta che comprende anche il sito di intervento,effettuata con il modello meteorologico CALMET con le seguenti risoluzioni (orizzontali e verticali):

Origine SW: x = 258014,00 m E – y = 5060872,00 m N UTM fuso 33 – WGS84 Dimensioni orizzontali totali: 22 km x 18 km

Risoluzione orizzontale: dx = dy = 500 m

Risoluzione verticale: 0-20-50-100-200-500-1000-2000-4000 m sul livello del suolo.

Figura 5: Ortofoto con indicazione del dominio meteorologico e dei punti generatore.

(13)

13/43 Per il calcolo e la calibrazione del modello sono stati utilizzati i dati della rete delle stazioni sinottiche nazionali ed internazionali certificate SYNOP-ICAO (Organizzazione Internazionale degli Aeroporti Civili) presenti nell’area interessata. In particolare sono state utilizzate sia stazioni di superficie (rif. figura 6) sia stazioni profilometriche (rif. figura 7).

Figura 6: Stazioni locali e SYNOP-ICAO di superficie più prossime all’area di intervento.

Figura 7: Stazioni locali e SYNOP-ICAO profilometriche più prossime all’area di intervento.

(14)

14/43 I dati delle stazioni della rete SYNOP-ICAO sono stati integrati con i dati disponibili (nello stesso intervallo temporale) dalle seguenti stazioni meteo della Rete A.R.P.A. Veneto (rif. figura 6):

 Conegliano [45,234°N – 12,2825°E]

 Farra di Soligo [45,9015°N – 12,1047°E]

 Vazzola – Tezze [45,811°N – 12,3421°E]

L’analisi si è concentrata sulla serie oraria elaborata da CALMET nel periodo dal 01.01.2018 al 31.12.2018 come anno campione rappresentativo delle condizioni meteorologiche medie dell’area, per un totale di 8760 ore valide su 8760 (100%), ed ha considerato i parametri di temperatura oraria, direzione prevalente del vento, velocità media del vento, altezza di rimescolamento, classe di stabilità atmosferica. I dati rilevati hanno permesso di ricostruire gli andamenti dei vari parametri su base annuale.

Il campo meteorologico tridimensionale così creato è stato opportunamente formattato in modo da poter essere direttamente inserito nel software di calcolo modellistico, il quale pertanto permette di effettuare dei run in short-term, con valutazione su base oraria (per un totale di 8760 simulazioni) di tutti i principali parametri meteorologici connessi con le dinamiche che regolano la dispersione dei puff di inquinanti (temperatura, direzione e velocità del vento, classe di stabilità atmosferica, altezza della quota di inversione termica).

Nei sottoparagrafi seguenti si riporta la sintesi dei risultati dell’analisi statistica dei dati elaborati da CALMET per la definizione delle principali caratteristiche meteorologiche dell’area di analisi, presentando i valori riferiti alla cella in cui sono presenti le sorgenti emissive (Nx = 32, Ny = 14).

(15)

15/43 Temperatura

L’analisi delle medie giornaliere del campo termico calcolato da CALMET per la cella di Nervesa della Battaglia ha permesso di evidenziare un range termico di -6,1°C – 35,5°C, con una media annuale di 14,8°C.

Figura 8: Valori di temperatura minima, massima e media su base annuale stagionale e mensile.

(Fonte dati: MAIND Srl - Elaborazione CALMET per loc. Nervesa della Battaglia, 2018).

Figura 9:Andamento dei valori di temperatura minima, massima e media su base annuale.

(Fonte dati: MAIND Srl - Elaborazione CALMET per loc. Nervesa della Battaglia, 2018).

(16)

16/43 Direzione e velocità del vento

L’analisi preliminare volta all’identificazione della direzione prevalente del vento nell’area ed alla quantificazione della sua intensità media ha preso in considerazione un anno tipo per un totale di 8760 dati orari validati.

Per ogni ora sono stati considerati i parametri di direzione prevalente di provenienza del vento e valore della velocità del vento, espressa in m/s, così come elaborata da CALMET.

Figura 10:Distribuzione della velocità del vento per singolo settore angolare di provenienza (Fonte dati: MAIND Srl - Elaborazione CALMET per loc. Nervesa della Battaglia, 2018).

I dati statistici tabellati di cui alla figura precedente sono inoltre riproposti schematicamente alla seguente figura.

Figura 11:Distribuzione annuale della direzione prevalente del vento.

(Fonte dati: MAIND Srl - Elaborazione CALMET per loc. Nervesa della Battaglia, 2018).

(17)

17/43 L’analisi statistica delle frequenze di accadimento dei venti elaborate a partire dai dati di processamento del modello CALMET per l’area di analisi ha quindi reso possibile la creazione della rosa dei venti riportata alla seguente figura.

Figura 12:Rosa dei venti per l’area di analisi.

(Fonte dati: MAIND Srl - Elaborazione CALMET per loc. Nervesa della Battaglia, 2018).

I risultati dell’analisi presentano una situazione anemometrica caratterizzata da venti generalmente di media/bassa intensità (u < 2,5 m/s) provenienti con larga maggioranza dai settori settentrionali e nord- orientali, con rinforzi dal quadrante sud-occidentale, con una percentuale di vento debole (u < 1 m/s) pari a circa il 51%, con una percentuale di calme pari circa ad 1% (inferiore alla soglia di attenzione per l’attendibilità dei modelli, prescritta al 2% per la componente odorigena) e con una percentuale trascurabile di vento forte.

La velocità media del vento nel periodo considerato risulta pari a 1,2 m/s con range di 0,01 – 7,4 m/s.

(18)

18/43 Classe di stabilità atmosferica

La categorizzazione delle classi di stabilità atmosferica dipende dalla velocità media del vento e dal valore di radiazione solare (in periodo diurno) e di copertura nuvolosa (in periodo notturno).

Per la determinazione percentuale dell’occorrenza delle varie classi di stabilità nel presente studio sono stati considerati i valori medi calcolati sulla base dell’elaborazione oraria prodotta da CALMET per l’area di Nervesa della Battaglia fornita da MAIND Srl, per un totale di 8760 dati orari validati.

I valori considerati sono quindi riassunti e riportati nella seguente tabella.

A B C D E F+G Totale

Anno 3,82 15,76 18,81 20,24 2,65 38,71 100

Primavera 1,35 5,32 5,05 4,30 0,88 8,31 100

Estate 2,24 6,27 5,03 1,94 0,49 9,24 100

Autunno 0,22 2,50 4,69 5,58 0,37 11,58 100

Inverno 0,02 1,68 4,04 8,41 0,91 9,59 100

Fonte: MAIND Srl - Elaborazione CALMET per loc. Nervesa della Battaglia, 2018.

Tabella 1: Classi di stabilità atmosferica. Frequenze annuali e stagionali.

Figura 13: Distribuzione delle frequenze annuali di accadimento delle classi di stabilità atmosferica per l’area di analisi.

(Fonte dati: MAIND Srl - Elaborazione CALMET per loc. Nervesa della Battaglia, 2018).

(19)

19/43 Figura 14: Distribuzione delle frequenze stagionali di accadimento delle classi di stabilità atmosferica per l’area di analisi.

(Fonte dati: MAIND Srl - Elaborazione CALMET per loc. Nervesa della Battaglia, 2018).

La distribuzione delle classi di stabilità per l’area oggetto di studio presenta quindi una prevalenza delle condizioni di stabilità forte (F) e neutre (D), seguite dalle condizioni di instabilità medio-bassa (B e C) e di stabilità moderata in periodo notturno (E). Risulta molto meno rappresentata la condizione di instabilità forte associabile a giornate con forte radiazione solare e scarsa ventilazione.

Si ricorda che il modello utilizza coerentemente i dati meteorologici specifici di ogni singola cella del dominio meteorologico, a seconda dell’ubicazione geografica dei punti di calcolo. I dati presentati nei paragrafi precedenti sono quindi indicativi e rappresentativi della cella specifica che contiene l’allevamento avicolo in ampliamento ed oggetto di studio.

(20)

20/43 DESCRIZIONE DEGLI SCENARI DI EMISSIONE

La presente relazione di valutazione previsionale di impatto odorigeno ha preso in considerazione le emissioni prodotte dall’allevamento di proprietà dell’azienda “Franceci Srl” in relazione alla realizzazione di n.1 nuovo capannone per ricovero di polli da carne, in ampliamento ai tre già esistenti ed alla ridefinizione dei sistemi di ventilazione su n.1 ricovero esistente (capannone 1).

In relazione alle informazioni a disposizione sono stati analizzati i seguenti scenari di emissione:

 Scenario 1: contributo odorigeno dell’allevamento nello stato di fatto.

 Scenario 2: contributo odorigeno dell’allevamento a seguito dell’ampliamento in progetto.

Sono quindi riportate di seguito le metodologie impiegate per la definizione delle sorgenti e per la quantificazione dell’odore immesso da ciascuna di esse, per l’applicazione dei modelli di calcolo nei vari scenari di emissione considerati.

Disposizione e tipologia delle sorgenti di emissione

Negli scenari considerati le emissioni odorigene si produrranno in corrispondenza dei ricoveri. La sorgente odorigena principale è specificamente individuata a livello degli estrattori aria installati in corrispondenza dei lati laterali dei capannoni n.1, 2 e del nuovo 4 e sulla controtestata Nord-Ovest del capannone n.3, secondo lo schema riportato alla seguente figura.

Figura 15: Particolare planimetrico dei ricoveri, con indicazione della disposizione dei ventilatori.

Nello specifico si prevedono:

Capannone 1: 8 estrattori lato est + 8 estrattori lato ovest – altezza 100 cm da p.c.;

Capannone 2: 14 estrattori lato est + 12 estrattori lato ovest – altezza 100 cm da p.c.;

Capannone 3: 16 estrattori lato nord su 2 file con altezza minima 80 cm e massima 2,5 m da p.c.;

Capannone 4: 14 estrattori lato est + 12 estrattori lato ovest – altezza 100 cm da p.c (solo scenario 2).;

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21/43 I ventilatori avranno una portata massima indicativa pari a circa 19.000 m3/h (capannone 1), 31.500 m3/h (capannoni 2 e 3), 37.700 m3/h (capannone 3).

In condizioni normali la centralina che gestisce i ventilatori modula la loro accensione, in modo da averne circa 2 accesi durante le ore più calde in periodo invernale (circa 6 ore/giorno) e circa il 75% del totale accesi durante 22 ore in periodo primaverile/estivo.

Allo stato attuale le sorgenti costituite dai vantilatori sono ad emissione libera, con asse orizzontale.

Nell’impossibilità da parte del modelli di poter valutare emissioni forzate in direzione orizzontale, le sorgenti sono approssimate a delle sorgenti areale ad emissione forzata, la cui velocità di flusso è imposta pari a quella della componente verticale del flusso orizzontale.

Le sorgenti così determinate sono identificate spazialmente dalle coordiante (WGS84) del baricentro di ogni singola area di seguito riportate, nonché, dal punto di vista grafico, dallo schema di cui alla successiva figura 17.

E11A: ricovero 1_locale_1_lato_Sud-Ovest: 45,808805°N; 12,226700°E E11B: ricovero 1_locale_1_lato_Sud-Est: 45,808888°N; 12,227113°E E12A: ricovero 1_locale_2_lato_Sud-Ovest: 45,808666°N; 12,227236°E E12B: ricovero 1_locale_2_lato_Sud-Est: 45,808759°N; 12,227325°E E23A: ricovero 2_locale_3_lato_Sud-Ovest: 45,808808°N; 12,227359°E E23B: ricovero 2_locale_3_lato_Sud-Est: 45,808929°N; 12,227488°E E24A: ricovero 2_locale_4_lato_Sud-Ovest: 45,808930°N; 12,227152°E E24B: ricovero 2_locale_4_lato_Sud-Est: 45,809049°N; 12,227286°E E35A: ricovero 3_locale_5_lato_Nord-Ovest: 45,809010°N; 12,226274°E

Figura 16: Particolare planimetrico dei ricoveri con indicazione delle sorgenti odorigene considerate nello scenario 1.

Ipotizzando quindi che le sorgenti descrivano un’area pari a quella del fronte ventilatori per la componente della velocità di flusso entro cui diffonde la portata emessa, la velocità di espulsione su ciascuna sorgente assume i seguenti range:

E11A E11B

E12A E12B E23A E23B

E24A E24B

E35A

(22)

22/43 E11A: 0,22 – 0,66 m/s

E11B: 0,22 – 0,66 m/s E12A: 0,22 – 0,66 m/s E12B: 0,22 – 0,66 m/s E23A: 0,32 – 0,81 m/s E23B: 0,32 – 0,81 m/s E24A: 0,32 – 0,81 m/s E24B: 0,32 – 0,81 m/s E35A: 0,33 – 1,33 m/s

Onde mitigare la dispersione di odori, che già nello stato di fatto potenzialmente impatta almeno sulla abitazioni residenziali poste maggiormente nelle vicinanze, l’azienda, unitamente al progetto di ampliamento, ha intenzione di intervenire sui sistemi di ventilazione con la realizzazione di cuffie o, qualora non direttamente praticabile, box con pannellature per la chiusura dei tre lati liberi del fronte ventilatori, in modo da realizzare una verticalizzazione del flusso di aria in uscita e conseguentemente aumentando in modo significativo (circa un ordine di grandezza) la componente verticale della velocità dell’aria espulsa, determinando quindi una configurazione di convogliamento che permette una maggiore diluizione del pennacchio odorigeno emesso. L’utilizzo di sistemi per il confinamento dell’aria espulsa e per la conversione del flusso da orizzontale a verticale rappresenta un intervento di natura tecnica specificamente previsto per il miglioramento delle emissioni odorigene, così come descritto ed evidenziato da Capelli (2013) “Casi Studio:

applicazione delle linee guida di Regione Lombardia” all’interno di “La definizione di linee guida per la caratterizzazione e l’autorizzazione delle emissioni gassose ad impatto odorigeno” (convegno 22.03.20213 – Regione Veneto), secondo gli schemi richiamati alla seguente figura.

Figura 17: Particolare in sezione di presidi tecnici per l’aumento della velocità ascensionale delle emissioni odorigene con sistema di tipo cuffia (a sinistra) o di tipo a pannellatura (a destra) (da Capelli, 2013).

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23/43 L’utilizzo delle tecnologie così indicate, permette ragionevolmente di poter valutare le sorgenti odorigene come delle sorgenti di tipo areale con flusso forzato (in analogia ad esempio ai biofiltri), configurazione che appare non solo rappresentativa delle reali condizioni di emissione, ma anche cauteltativa rispetto alla tipologia di sorgente puntiforme (riferibile a ciminiere o camini di emissione), considerato che i sistemi utilizzati determineranno di fatto delle vere e proprie aree di emissione di superficie non trascurabile (variabile tra i 7 ed i 18 m2 a seconda della lunghezza dei fronti dei ventilatori).

Le sorgenti così determinate sono identificate spazialmente dalle coordiante (WGS84) del baricentro di ogni singola area di seguito riportate, nonché, dal punto di vista grafico, dallo schema di cui alla successiva figura 17.

E11A: ricovero 1_locale_1_lato_Sud-Ovest: 45,808805°N; 12,226700°E E11B: ricovero 1_locale_1_lato_Sud-Est: 45,808888°N; 12,227113°E E12A: ricovero 1_locale_2_lato_Sud-Ovest: 45,808666°N; 12,227236°E E12B: ricovero 1_locale_2_lato_Sud-Est: 45,808759°N; 12,227325°E E23A: ricovero 2_locale_3_lato_Sud-Ovest: 45,808808°N; 12,227359°E E23B: ricovero 2_locale_3_lato_Sud-Est: 45,808929°N; 12,227488°E E24A: ricovero 2_locale_4_lato_Sud-Ovest: 45,808930°N; 12,227152°E E24B: ricovero 2_locale_4_lato_Sud-Est: 45,809049°N; 12,227286°E E35A: ricovero 3_locale_5_lato_Nord-Ovest: 45,809010°N; 12,226274°E E46A: ricovero 4_locale_6_lato_Sud-Ovest: 45,809130°N; 12,227367°E E46B: ricovero 4_locale_6_lato_Sud-Est: 45,809219°N; 12,227506°E E47A: ricovero 4_locale_7_lato_Sud-Ovest: 45,809008°N; 12,227581°E E47B: ricovero 4_locale_7_lato_Sud-Est: 45,809101°N; 12,227704°E

Figura 18: Particolare planimetrico dei ricoveri con indicazione delle sorgenti odorigene considerate (Scenario 2).

E11A E11B

E12A E12B E23A

E23B

E24A E24B

E46A E47A

E46B E47B

E35A

(24)

24/43 Ipotizzando quindi che tutta la portata espulsa attraversi la sezione superiore della superficie di emissione determinata dalle cuffie e dai pannelli e tenuta in considerazione la variabilità nel numero di ventilatori in funzione tra il periodo autunnale/invernale e primaverile/estivo, la velocità di espulsione su ciascuna sorgente assume i seguenti range:

E11A: 1,12 – 3,35 m/s E11B: 1,12 – 3,35 m/s E12A: 1,12 – 3,35 m/s E12B: 1,12 – 3,35 m/s E23A: 2,33 – 5,83 m/s E23B: 2,33 – 5,83 m/s E24A: 2,33 – 5,83 m/s E24B: 2,33 – 5,83 m/s E35A: 1,76 – 7,03 m/s E46A: 2,33 – 6,42 m/s E46B: 2,33 – 6,42 m/s E47A: 2,33 – 6,42 m/s E47B: 2,33 – 6,42 m/s

Per la determinazione del fattore di emissione delle sorgenti non esistono in letteratura dati univoci per la tipologia di attività, ma solamente dei range di valori valutati da studi specifici, i quali sono tuttavia molto variabili. Per ovviare alla notevole incertezza nei dati aggregati, anche a livello dei più recenti BRef europei, si è pertanto scelto di effettuare un’analisi odorimetrica mirata sulla condizione esistente, con tecnica di odorimetria dinamica ai sensi della norma UNI EN 13725:2004.

In data 05.08.2020 da parte del laboratorio accreditato LOD di Udine è stato quindi eseguito il campionamento dell’aria espulsa da n.10 ventilatori a campione tra quelli attivi sui 3 capannoni esistenti, in modo da avere almeno 2 campioni per ogni singolo sottolocale dei ricoveri. Per i dettagli dell’attività di campionamento, nonché dei risultati delle analisi prodotte si rimanda alla relazione tecnica specifica, inviata unitamente al presente studio di impatto odorigeno.

I campionamenti sono stati effettuati con un’attivazione significativa dei ventilatori in configurazione estiva, in modo che fosse adeguatamente garantita la completa depressione degli stessi e quindi la completa estrazione della massa odorigena presente all’interno, a piena rappresentatività dei risultati emersi.

In base quindi ai valori medi di concentrazione rilevati in ogni singolo sottolocale campionato e valutando la portata totale estratta durante il campionamento ed il peso vivo medio all’interno di ogni singolo sottolocale, è stato possibile determinare un fattore di emissione medio per l’allevamento esistente. In questo caso, trattandosi di un allevamento con animali in accrescimento (da pulicini di pochi grammi ad esemplari maschi adulti di oltre 3,5 kg di peso alla vendita), un fattore di emissione legato meramente al numero di capi presenti risulterebbe fuorviante, in quanto non terrebbe in considerazione della dimensione degli animali, che

(25)

25/43 si lega proporzionalmente alla potenzialità odorigena degli stessi (ad es. in relazione alla quantità di deiezioni prodotte). Pertanto si è scelto di valutare un fattore di emissione legato al peso degli animali, in conformità anche ad altri studi specifici svolti per la determinazione del potenziale emissivo degli allevamenti avicoli (cfr. Valli et al., 2013).

Nella tabella seguente vengono quindi sintetizzati i calcoli per l’ottenimento di un fattore di emissione medio per l’allevamento esistente.

Nome

sorgente Ricovero

(locale) Numero di capi Concentrazione di odore (ouE/m3)1

Portata d’aria totale

(m3/h)

Portata di odore (ouE/s)

Peso totale nella giornata di analisi (kg)

Portata di odore per unità di

peso (ouE/kg,s)

E1_1 1 (1) 13.000 94 114.600 3.000 13.650 0,220

E1_2 1 (2) 11.500 105 120.300 3.500 11.500 0,304

E2_3 2 (3) 17.000 84 126.000 2.900 18,700 0,155

E2_4 2 (4) 17.000 66 126.000 2.300 18.700 0,123

E3_5 3 (5) 24.000 130 151.860 5.400 26.400 0,205

MEDIA 0,201

1 Rif. Valore medio tra i due campionamenti effettuati per ciascun locale (cfr. RdP RT411/20 del 27/08/2020 in Allegato 01).

Tabella 2: Risultati dell’analisi odori metrica sugli estrattori aria dei ricoveri esistenti.

Nel caso specifico, per quanto riguarda il fattore di emissione dell’odore, il dato medio calcolato (201 ouE/s/t) appare coerente con i valori tratti dallo studio di Valli et al., 2013, che indicano una media di circa 126 ouE/s/t peso vivo per i ricoveri di polli da carne su lettiera (range 43 ÷ 276 ouE/s/t).

Ulteriormente anche il fattore di emissione riferito al singolo capo (pari in questo caso a circa 0,21 ouE/s/capo), appare coerente con i dati presenti per la tipologia di allevamento nel BRef europeo a cura di Satonja et al., 2017.

Come specificato, per gli allevamenti di polli da carne il fattore di emissione riferito al peso vivo appare quello più preciso, in quanto il normale ciclo di allevamento prevede l’entrata di animali allo stadio di pulcino del peso di pochi grammi, un graduale accrescimento del peso (e quindi dell’odore emesso, riferibile alla quantità di deiezioni ed alla densità di animali nei ricoveri) fino ad un primo sfoltimento di circa il 35% dei capi al 41°giorno ed il raggiungimento del peso massimo fino allo svuotamento totale dei ricoveri al 52° giorno, cui seguono circa 21 giorni di vuoto sanitario.

Il modello è stato quindi implementato (per ciascun scenario) inserendo un profilo giornaliero di variazione del fattore di emissione che segue il numero di animali presenti in ciascun ricovero ed il loro stato di accrescimento. Il valore ottenuto per ciascun giorno del ciclo è attribuito a tutte le ore di emissione del giorno specifico, considerando che nei cicli invernali l’emissione avviene per circa 4 ore/giorno e nei cicli estivi per circa 22 ore/giorno.

Nelle seguenti tabelle si propone la variazione del fattore di emissione per ciascun locale. Per i ricoveri 1, 2 e 4 (quest’ultimo limitatamente per lo scenario 2), il fattore di emissione è quindi attribuito alle due sottosorgenti A e B in modo omogeneo (50% sottosorgente A e 50% sottosorgente B). Per il ricovero 3 è considerata solo la sottosorgente A con il fattore di emissione totale. Nelle tabelle il numero di capi è assunto sempre al massimo carico potenziale, considerando una mortalità di circa il 5-6% nei primi giorni di accasamento e con una percentuale media di sfoltimento pari a circa il 35%.

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26/43

Ricovero/Locale 1 -1 1 - 2 2 - 3 2 - 4 3 - 5

Numero capi

(mortalità 5%) 13.714 10.921 16.705 16.705 21.094

Numerp capi

dopo sfoltimento 9.022 7.185 10.990 10.990 13.877

Giorno ciclo Peso

(kg) Peso tot F.E.

(oue/s) Peso tot F.E.

(oue/s) Peso tot F.E.

(oue/s) Peso tot F.E.

(oue/s) Peso tot F.E.

(oue/s)

1 0,04 549 110 437 87 668 134 668 134 844 169

2 0,108 1481 296 1179 236 1804 361 1804 361 2278 456

3 0,176 2414 483 1922 384 2940 588 2940 588 3713 743

4 0,244 3346 669 2665 533 4076 815 4076 815 5147 1029

5 0,312 4279 856 3407 681 5212 1042 5212 1042 6581 1316

6 0,38 5211 1042 4150 830 6348 1270 6348 1270 8016 1603

7 0,448 6144 1229 4893 979 7484 1497 7484 1497 9450 1890

8 0,516 7076 1415 5635 1127 8620 1724 8620 1724 10885 2177

9 0,584 8009 1602 6378 1276 9756 1951 9756 1951 12319 2464

10 0,652 8942 1788 7120 1424 10892 2178 10892 2178 13753 2751

11 0,72 9874 1975 7863 1573 12028 2406 12028 2406 15188 3038

12 0,788 10807 2161 8606 1721 13164 2633 13164 2633 16622 3324

13 0,856 11739 2348 9348 1870 14299 2860 14299 2860 18056 3611

14 0,924 12672 2534 10091 2018 15435 3087 15435 3087 19491 3898

15 0,992 13604 2721 10834 2167 16571 3314 16571 3314 20925 4185

16 1,06 14537 2907 11576 2315 17707 3541 17707 3541 22360 4472

17 1,128 15469 3094 12319 2464 18843 3769 18843 3769 23794 4759

18 1,196 16402 3280 13062 2612 19979 3996 19979 3996 25228 5046

19 1,264 17334 3467 13804 2761 21115 4223 21115 4223 26663 5333

20 1,332 18267 3653 14547 2909 22251 4450 22251 4450 28097 5619

21 1,4 19200 3840 15289 3058 23387 4677 23387 4677 29532 5906

22 1,468 20132 4026 16032 3206 24523 4905 24523 4905 30966 6193

23 1,536 21065 4213 16775 3355 25659 5132 25659 5132 32400 6480

24 1,604 21997 4399 17517 3503 26795 5359 26795 5359 33835 6767

25 1,672 22930 4586 18260 3652 27931 5586 27931 5586 35269 7054

26 1,74 23862 4772 19003 3801 29067 5813 29067 5813 36704 7341

27 1,808 24795 4959 19745 3949 30203 6041 30203 6041 38138 7628

28 1,876 25727 5145 20488 4098 31339 6268 31339 6268 39572 7914

29 1,944 26660 5332 21230 4246 32475 6495 32475 6495 41007 8201

30 2,012 27593 5519 21973 4395 33610 6722 33610 6722 42441 8488

31 2,08 28525 5705 22716 4543 34746 6949 34746 6949 43876 8775

32 2,148 29458 5892 23458 4692 35882 7176 35882 7176 45310 9062

33 2,216 30390 6078 24201 4840 37018 7404 37018 7404 46744 9349

34 2,284 31323 6265 24944 4989 38154 7631 38154 7631 48179 9636

35 2,352 32255 6451 25686 5137 39290 7858 39290 7858 49613 9923

36 2,42 33188 6638 26429 5286 40426 8085 40426 8085 51047 10209

37 2,488 34120 6824 27171 5434 41562 8312 41562 8312 52482 10496

38 2,556 35053 7011 27914 5583 42698 8540 42698 8540 53916 10783

39 2,624 35986 7197 28657 5731 43834 8767 43834 8767 55351 11070

40 2,692 36918 7384 29399 5880 44970 8994 44970 8994 56785 11357

41 2,76 37851 7570 30142 6028 46106 9221 46106 9221 58219 11644

42 2,838 25604 5121 20391 4078 31190 6238 31190 6238 39383 7877

43 2,916 26308 5262 20951 4190 32047 6409 32047 6409 40465 8093

44 2,994 27012 5402 21512 4302 32904 6581 32904 6581 41548 8310

45 3,072 27716 5543 22072 4414 33761 6752 33761 6752 42630 8526

46 3,15 28419 5684 22633 4527 34619 6924 34619 6924 43713 8743

47 3,228 29123 5825 23193 4639 35476 7095 35476 7095 44795 8959

48 3,306 29827 5965 23754 4751 36333 7267 36333 7267 45877 9175

49 3,384 30530 6106 24314 4863 37190 7438 37190 7438 46960 9392

50 3,462 31234 6247 24874 4975 38047 7609 38047 7609 48042 9608

51 3,54 31938 6388 25435 5087 38905 7781 38905 7781 49125 9825

52 3,618 32642 6528 25995 5199 39762 7952 39762 7952 50207 10041

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Tabella 3: Varizione dei flussi di massa odorigeni all’interno del ciclo per i singoli ricoveri nello scenario 1

Riferimenti

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