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«Giuseppe siamo noi»

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Academic year: 2022

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DOMENICA, 21 MAGGIO 2017 CULTURA

UN LIBRO SULL’ESSERE GENITORI GENOCIDIO CULTURALE – UN TESTO PATRIMONIO DI QUELL’UMANITÀ CALPESTATA DAI CONFLITTI. UNA VOLTA RESTAURATO, POTRÀ ESSERE RESTITUITO ALLA SUA TERRA D’ORIGINE

tare per tutti che un altro futuro è possibile».

Il libro, probabilmente at- tribuibile al XVI secolo, è scritto in aramaico con un carattere siriaco in nero e rosso, a sottolineare con questo colore le interruzio- ni, il cambio di lettura o di lettore. È un testo dedicato al rito liturgico e alle pre- ghiere della Chiesa siriaca- cattolica, costituito di 116 di pagine in carta, con una copertina di legno e cuoio, arricchito con alcuni dise- gni con simboli religiosi, in parte danneggiati. Il mano- scritto era per il sacerdote, a cui era stato affi dato, una sorta di manuale per i riti di tutto l'anno liturgico.

Non è riportato il nome dell’amanuense, sicura- mente sono stati effettuati

nei secoli degli interventi di restauro e di inserimen- to di pagine, che sostituiva- no le originali forse andate perdute o usurate con il tempo.

Nello stand sarà possibile vedere il manoscritto all'in- terno di una teca mentre, con appositi occhiali e gra- zie alla realtà virtuale, in modo effi cace ed intuitivo i visitatori potranno vedere da quale contesto il libro proviene e quali distruzioni abbiano subite le strutture che lo accoglievano da seco- li. Aree dove sette soci insie- me a Focsiv (Associazione

«Francesco Realmonte», Celim Milano, Engim inter- nazionale, Fondazione in- ternazionale Buon Pastore, Fmsi–Fondazione Marista per la solidarietà interna- zionale, Associazione Punto Missione, Fundación pro- moción social de la cultura) con la campagna «Humani- tiy» si impegnano quotidia- namente a supportare con attività di prima emergenza e progetti di lungo periodo migliaia di persone in fuga dalla guerra siriana e irache- na in terra curda, libanese e turca. Chi volesse contribu- ire può farlo visitando lo stand e attraverso il conto intestato a Focsiv for Hu- manity, presso Banca Etica (Iban: IT 63 U 05018 03200 000000179669). Per appro- fondire: humanity.focsiv.it.

Federica BELLO

«Giuseppe siamo noi»

Il ruolo del padre in un tempo dove la famiglia viene minata nelle sue fondamenta e il «capofa- miglia» sembra vivere una crisi di identità. Parte di qui la rivisitazione della vita di san Giuseppe nel testo scritto da chi si riferisce quotidianamen- te alla spiritualità del padre «putativo» di Gesù:

don Mario Aldegani, superiore generale dei Giuseppini del Murialdo, il santo sociale che il 19 marzo 1873 a Torino fondò una congregazione ispirandosi al falegname di Nazareth, «un uomo che ha vissuto la santità nella vita quotidiana nel fare in semplicità e silenzio».

È proprio sui cardini del carisma educativo dei Giuseppini del Murialdo che si fonda l’originale rifl essione che don Aldegani conduce a quat- tro mani attingendo dall’esperienza sul campo dell’amico Johnny Dotti, padre di famiglia e im- prenditore sociale. Il libro, presentato nei giorni

scorsi dagli autori a Torino, presso il Collegio Artigianel- li, casa madre della Congregazione dei murialdini, in concomitanza con la festa di san Giu- seppe Lavoratore, si intitola curiosa- mente «Giuseppe siamo noi». «L’idea che ha dato origi- ne alle rifl essioni raccolte in questo testo», ha spiegato don Mario, «è che sorprendentemen- te l’avventura umana e spirituale di Giuseppe ha molti tratti in comune con la nostra condizione odierna di generazioni adulte a cavallo di due millenni e che fanno fatica a vedere luce nel fu- turo, di padri ed educatori che si trovano davanti a un compito che pare impossibile, di pellegrini nella vita in cerca di senso e di direzione, di so- gnatori traumatizzati alle prese di un esistenza piatta e opaca che vorremmo fosse davvero re- denta… Per questo abbiamo osato sostenere che Giuseppe ‘che accompagna e custodisce suo fi - glio lasciandolo libero’, ci assomiglia o vorremmo che ci assomigliasse».

Un itinerario allora che si basa, non tanto sulle scarne notizie che i Vangeli riferiscono su Giusep- pe che «scompare» dalla scena dopo la fanciullez- za di Gesù, ma piuttosto, come sottolinea Chiara Giaccardi nell’introduzione (la postfazione l’ha scritta il marito Mauro Magatti), sul percorso della sua umanità: «Giuseppe è un uomo che non dimostra la propria virilità nell’affermazione di sé, ma nel custodire ciò che la vita gli ha con- segnato, nel trasmettere ciò che sa e nel lasciare andare, perché il fi glio possa vivere la propria vita, portare a compimento la propria missione».

Ecco perché nel falegname di Nazateth, che fu educatore di Gesù anche insegnandogli un me- stiere, ritroviamo ciascuno di noi, con le fatiche di essere genitori oggi perché «Giuseppe parla a tutti. E parla ai padri, che oggi ne hanno tanto bisogno».

Johnny Dotti, Mario Aldegani, «Giuseppe siamo noi», Edizioni San Paolo 2017, pp. 140, euro 12,00.

Marina LOMUNNO

La rifl essione di don Mario Aldegani fondata sui

cardini del carisma educativo dei Giuseppini del Murialdo

Due volumi s u tratta

e migranti

Sabato 20 maggio, alle ore 18, nell’ambito del Salone Off, presso la Libreria Binaria del Gruppo Abele (via Sestriere 34) si terrà la presen- tazione del libro «Il coraggio della libertà. Una donna uscita dall'infer- no della tratta» (edizioni Paoline).

Con le autrici Blessing Okoedion e Anna Pozzi interverrà suor Rita Giaretta di «Casa Rut». A introdurre e moderare l’incontro, la giornalista e scrittrice Mariapia Bonanate. Tra le 30 e le 50 mila donne, con un nu- mero crescente di minorenni, sono state comprate, vendute e sbattute sulla strada, in Italia. Semplici mer- ci, a uso e consumo dei clienti del sesso. Molte di loro sono scomparse, uccise. Altre sono morte per i calvari subiti. Blessing Okoedion, invece, ce

l’ha fatta a fuggire da quell’inferno.

Lo racconta, per l’appunto, ne «Il coraggio della libertà», scritto con la giornalista Anna Pozzi. Come la maggior parte delle ragazze nigeria- ne, obbligate a prostituirsi, Blessing è stata illusa con la promessa di un lavoro inesistente e trasferita in Ita- lia, a Castel Volturno, prigioniera di una maman. Laureata in informati- ca, senza cellulare e passaporto, ha dovuto prostituirsi. Ma poi vergo- gna, rabbia e indignazione le hanno dato il coraggio di andare dalla po- lizia. E’ stata accompagnata a «Casa Rut», a Caserta, nella comunità di suor Rita Giaretta, che accoglie ra- gazze, spesso mamme con bambini, che hanno subito la stessa sorte di Blessing. E in quella ‘famiglia’ ha deciso di diventare mediatrice cul- turale, «perché mai nessuno pensi di non avere altra alternativa che di essere schiavo». Sempre all’interno del Salone del libro, domenica 21 maggio alle 17,30, nello Spazio in- contri, verrà presentato «L’isola dei giusti. Lesbo crocevia dell’umanità»

(edizioni Paoline). Interverranno l’autore, Daniele Biella, Mariapia Bonanate, il direttore Caritas Torino Pierluigi Dovis e il giornalista de «La Stampa» Davide Lessi.

«Il coraggio della libertà» e « L’isola dei giusti. Lesbo

crocevia dell’umanità»

«Giuseppe siamo noi»

Il ruolo del padre in un tempo dove la famiglia viene minata nelle sue fondamenta e il «capofa- miglia» sembra vivere una crisi di identità. Parte di qui la rivisitazione della vita di san Giuseppe nel testo scritto da chi si riferisce quotidianamen- te alla spiritualità del padre «putativo» di Gesù:

don Mario Aldegani, superiore generale dei Giuseppini del Murialdo, il santo sociale che il 19

Due volumi

L’antico libro sacro, scritto in aramaico con un carattere siriaco in nero e rosso:

116 pagine, con una copertina di legno e cuoio, arricchite da alcuni disegni con simboli religiosi (in alto) A sinistra, una famiglia di profughi mediorientali

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