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UIL Scuola RUA Molise CAMPOBASSO Via Crispi 1/D-E Notizie del 09 novembre 2020

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Academic year: 2022

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Da: Ferdinando Mancini <[email protected]>

Oggetto: [UIL Scuola Molise: Notizie] 09 novembre 2020: Contratto integrativo Didattica a distanza e in presenza, Puglia e scuole aperte, Termoscanner, Concorso, GetDigtal, Truffa digitale, Semplificazione amministrativa, Piano studi disabili, Cibo in spazzatura, Contrattazioni MOF, Concorsi, Ricorsi e Ricostruzione di carriera, ecc.

Data: 10/11/2020 08:35:39

UIL Scuola RUA Molise

86100 CAMPOBASSO Via Crispi 1/D-E Notizie del 09 novembre 2020 Tel. 338 8987 029 - mail: [email protected] Facebook: UIL.Scuola.Molise

Da affiggere all'albo sindacale della scuola (art. 25 legge n. 300 del 20/05/1970) Non rispondere a questa mail generata automaticamente. Per contattarci, scrivi a [email protected]

Per le notizie e allegati precedenti cliccare su http://groups.google.it/group/notizie_uilscuola_molise_it?hl=it

DPCM 3 NOVEMBRE: LE MISURE PER LA SCUOLA

Il nuovo Dpcm è in Gazzetta Ufficiale dal 4 novembre con validità dal 5 novembre al 3 dicembre 2020.

Le misure valgono sull’intero territorio nazionale con regole e divieti diversi qualora si tratti di zone ad elevata gravità (Regioni che si collocano in uno

“scenario di tipo 3” e con un livello di rischio “alto”-Arancione-) e quelle nelle quali ci sono situazioni di massima gravità (Regioni che si collocano in uno “scenario di tipo 4” e con un livello di rischio “alto”- Rossa-).

>>> Nella scheda allegata all’ultimo notiziario le misure previste per la scuola

C’era una volta un contratto scritto male e difficile da applicare al punto che si decise di scrivere una nota che lo migliorava. Non bastò e si mise una toppa con un documento politico.

Contratto DID: quando la realtà supera l’immaginazione

Uil Scuola: è un metodo che non condividiamo, una gestione dell’emergenza che non ci convince. Le scelte contrattuali restano, i governi passano.

In un momento così complesso i riferimenti contrattuali sono la bussola dei lavoratori. Siamo convinti che la condivisione è la scelta prioritaria.

La pandemia ha sconvolto ogni schema, è vero, ma ciò non ci impedisce di vedere e ritrovare il senso di una operazione che è frutto di una politica divisiva e di contrapposizione che proviene da un ministro con scarsa cultura di governo e con forte propensione a politiche di opposizione, che l'hanno portata a determinare una divisone sindacale, che non vogliamo definire di rottura, ma poco ci manca.

La nostra azione non si limiterà ad affermare le nostre ragioni, ma cercheremo in tutti i modi di incrociare una nuova strada unitaria, senza pregiudizi nei confronti degli altri sindacati, ma con un giudizio fortemente negativo nei confronti della politica divisiva del Ministero.

Dalla ministra Azzolina ci dividono modi, metodi di governo e delle relazioni sindacali basati su strategie divisive invece che poggiati sul confronto e sull'ascolto.

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La dichiarazione congiunta sottoscritta dall'amministrazione e da alcuni sindacati firmatari del contratto integrativo sulla Didattica a Distanza è stata l'oggetto della convocazione da parte ministeriale di tutte le organizzazioni sindacali, anche quelle che non hanno sottoscritto il contratto integrativo.

Per descrivere l'iter di questo contratto potremmo prendere a prestito il titolo del romanzo per ragazzi di Michael Ende: La storia infinita. Un accordo a rate.

Oggi un ulteriore passaggio per informare tutte le organizzazioni sindacali dei contenuti di un ‘documento politico’ che riguarda il ministero dell'istruzione e i sindacati firmatari dell'accordo.

Una firma a più tempi, con tanto di testo contrattuale, successiva nota esplicativa e ora il documento politico.

C’è voluto un ulteriore incontro, non contestuale alla sottoscrizione, su richiesta legittima di uno dei sindacati firmatari, per chiarire le discrasie tra il contratto e la nota.

Segnali chiari di una difficoltà nella stesura del CCNI. Non è un giudizio pregiudiziale il nostro, è volontà di poter discutere del merito di un accordo politico sottoscritto con altri sindacati.

Accordo di cui non possiamo che prendere atto.

Chiaramente la UIL scuola non intende aderire, perché di adesione si sarebbe trattato, ad un documento concordato da altri, un’intesa politica più che un contratto. Nella nostra storia di sindacato libero ed indipendente non abbiamo mai delegato nessuno a rappresentarci, né pensiamo di farlo ora.

L'atteggiamento dell'amministrazione ci è sembrato solo un tentativo finalizzato a dividere i sindacati, ricorrendo ad una procedura a dir poco singolare:

una nota ministeriale va ad interpretare il contratto, magari anche estendendo elementi che nel testo contrattuale sono definiti come enunciazioni di principio, e poi dispone rinvii a leggi e regolamenti.

Per la UIL i contratti devono essere chiari e intellegibili, senza elementi di ambiguità interpretativa; una volta firmati si applicano, non hanno bisogno di dichiarazioni o circolari esplicative.

A meno che non si voglia dire qualcosa di diverso da quello sottoscritto. In questo caso si riapre il contratto e si adegua rispetto alle modifiche che politicamente si condividono al Tavolo negoziale, unitariamente. Su questo, condizionandolo a precise garanzie di un cambio nelle relazioni sindacali, abbiamo dato anche ampia disponibilità nel recente incontro con il ministro.

La UIL rispetta le scelte di tutti, sia di chi firma che di chi non firma.

Ma la nostra posizione è stata chiara fin dall'inizio e, in questo contesto, non cambia.

Abbiamo colto l'occasione per ribadire le ragioni che hanno portato la nostra organizzazione a non firmare quel testo.

I sindacati già ad aprile avevano chiesto di regolamentare la materia della didattica a distanza. Dal ministro solo silenzio.

Nella fattispecie ci sarebbe stato tutto il tempo necessario per fare un buon contratto e condividerlo unitariamente con chi la scuola la fa funzionare tutti i giorni: D.S. Docenti e personale ATA. Perché è a loro che noi rispondiamo.

Resta poi tutto il nostro giudizio negativo sulle scelte di politica scolastica del governo. O meglio sulle mancate scelte di cui la D.A.D. è solo un esempio.

Come si evince facilmente da questa vicenda i problemi non sono stati governati, vengono rincorsi.

Il 30 ottobre scorso, all'incontro con le confederazioni e i segretari generali di categoria, c'è stata la possibilità di dare un segnale di cambiamento, ma non è stata colta quell’occasione.

Paradossalmente anche il COVID ha tentato di dare una mano al ministro: la sospensione del concorso straordinario poteva essere colta come un segnale per una apertura.

Nulla. Il ministro ha subito puntualizzato che il concorso riprenderà al più presto. Questo modo di procedere non ci piace.

Le relazioni sindacali non possono andare a fasi alterne, o ci sono o non ci sono, e ad oggi il ministro nulla ha fatto per favorire il dialogo.

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Comunque il ministro può stare tranquillo, qualcuno su cui far ricadere eventuali responsabilità si trova sempre.

Noi rispondiamo ai nostri iscritti e a tutti i lavoratori, fermo restando che la nostra azione sarà uniformata alla ricerca dell’unità sindacale che in questa occasione è venuta meno.

Puglia e apertura scuole: siamo al fai da te

Nel perimetro della maggioranza crescono i contrasti che rischiano di diventare insanabili. A rimetterci sono docenti, dirigenti e Ata.

Scuola è funzione dello Stato, l’emergenza sanitaria va governata in un quadro di regole generali.

Alle ordinanze, a dir poco singolari, del Presidente Emiliano, il ministro dell’istruzione risponde con una nota di vicinanza e solidarietà.

Ci chiediamo: il ministro vive in un altro paese? Non è ministro italiano e dunque anche della Puglia?

Di fronte ad un’invasione di campo del Presidente Emiliano, il ministro dell’istruzione, non si può limitare alla solidarietà, deve agire: l’ordinanza è illegittima, va cassata.

Il Presidente Conte, che è intervenuto nel commissariamento della sanità in Calabria, sa come si fa.

Dobbiamo riconoscere al ministro una affermazione fondante che ci trova concordi: la scuola italiana è quella della costituzione, non servizio a domanda individuale.

Ribadisce – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi - ciò che andiamo ripetendo da tempo: la scuola è funzione dello Stato, non c’è spazio per la legislazione concorrente sulla materia scolastica.

L’emergenza sanitaria va governata in un quadro di regole generali , altrimenti diventa un far west. La scuola non deve essere terreno di scontro politico, né istituzionale.

La stessa costituzione riconosce alla scuola dell’autonomia il compito istituzionale di corrispondere alle esigenze specifiche di famiglie e alunni. Non spetta alla Regione.

Stato e Regioni devono realizzare le condizioni di funzionalità e sicurezza alle scuole per realizzare la loro missione.

Il problema è proprio questo, lo stanno facendo? – si chiede Turi. A giudicare da ciò che accade sul territorio pugliese, proprio no.

I motivi del fallimento di queste politiche lo accreditiamo al modello di gestione politica di tipo populista, che pensa di fare da sé, senza ascoltare le forze attive e produttive del territorio.

Si perseguono azioni autoreferenziali -osserva Turi - spinte da messaggi populisti.

Alla fine, anche i cittadini arrivano ad assumere convinzioni sbagliate: prima fra tutte quella di vedere la scuola come un servizio socio-assistenziale.

I protagonisti di questo scontro rappresentano le facce di una stessa medaglia, quella di un ego irresponsabile.

Dobbiamo stare attenti che a rimetterci non siano i lavoratori della scuola che stanno mantenendo una responsabilità che va oltre i loro doveri.

Si tratta di una guerra che ha un obiettivo comune, il Coronavius, e servono strumenti diversi dal passato.

Abbiamo chiesto e offerto collaborazione innumerevoli volte. E’ ora di dire basta.

Si apra immediatamente un tavolo di confronto sindacale per verificare che i lavoratori siano garantiti, nella loro dignità e nella loro salute. Solo così ci sarà spazio per svolgere la funzione indispensabile dello Stato.

Termoscanner nelle scuole, finalmente ci si muove:

una risoluzione accolta alla Camera aprirebbe finalmente all’utilizzo dello strumento.

E’ noto che i presupposti per la presenza a scuola di studenti, docenti, Ata e dirigenti sono i seguenti:

assenza di sintomatologia indicativa o di temperatura corporea superiore a 37.5°C anche nei tre giorni precedenti;

poi assenza di sintomatologia indicativa o di temperatura corporea superiore a 37.5°C anche nei tre giorni precedenti tra i conviventi;

non essere stati in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni;

e non essere stati a contatto con persone Covid positive, per quanto di propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni;

infine non aver effettuato viaggi in Paesi per i quali è previsto il tampone o il periodo di isolamento di 14 giorni

Per questo molte Regioni e molte associazioni sindacali del Comparto Scuola avevano chiesto di dotare le scuole di termoscanner per l’emergenza covid-19.

Il termoscanner, infatti, permetterebbe di misurare la temperatura a tutti prima dell’ingresso nell’edificio scolastico. E adesso, dopo che la risoluzione è stata prima accolta dal Governo e poi presentata e approvata in aula alla Camera, qualcosa si muove.

Concorso straordinario: la realtà ha prevalso sull’ostinazione

In decine di migliaia rimasti fuori dalle prove. Il percorso è saltato: nato male è finito peggio.

Turi: Dpcm archivia il concorso. Ora serve una sessione su reclutamento.

La pandemia ha prevalso sulle narrazioni di questi mesi, sprecati ad inseguire gli eventi e supportare posizioni di parte.

La realtà ha prevalso sulla narrazione: serve un atto di responsabilità e non limitarsi alla sospensione del concorso straordinario, ma serve una sessione di discussione che riguardi il reclutamento commenta Pino Turi, segretario generale Uil Scuola, in merito alla sospensione dei concorsi pubblici prevista nel nuovo Dpcm.

Il percorso è saltato e va riprogrammato. C’è qualcuno che possa pensare ancora che la convivenza tra il concorso ordinario e lo straordinario possa ancora reggere?

Si tratta di agire e presto per non pregiudicare anche il prossimo anno scolastico.

Un tema che riguarda centinaia di migliaia di lavoratori che hanno acquisito anni ed anni di esperienza per i quali serve una selezione sui titoli, sul curriculum, con una prova finale di verifica.

Non vanno misurate capacità enciclopediche ma verificate le capacità professionali, quelle che si apprendono in classe, con i ragazzi.

Dobbiamo, ora più che mai –sottolinea Turi– pensare ad una sorta di percorso integrato pluriennale che abbia come finalità quella della continuità didattica.

Il sistema scolastico ha caratteristiche tali da richiedere percorsi costituzionali di reclutamento, come quelli che la scuola ha sempre avuto.

Il Dpcm ha sospeso tutti i concorsi pubblici e privati eccetto quelli che si svolgono per valutazione telematica o per curricula (allora esistono concorsi costituzionali diversi?), proprio quelli che erano stati concepiti e sottoscritti con gli accordi governativi presi con i predecessori dell’attuale ministro che peraltro, nella sua vita da sottosegretario, aveva anche condiviso, osserva Turi.

Ci auguriamo che non si pensi a riprendere, acriticamente, il percorso interrotto aggiunge Turi.

Un percorso già pregiudicato, nella sua iniquità, dall’esclusione di molti candidati, che non hanno potuto partecipare per ragioni a loro non imputabili.

L’interruzione del calendario delle prove, a nostro parere –sottolinea Turi- archivia un concorso nato male e continuato peggio, che ora mette i candidati in posizioni diversificate. Ancora altre disparità di trattamento.

Questo dpcm archivia il concorso e apre una strada di riflessione nuova che serve –propone il segretario della Uil Scuola- a mettere il prossimo anno scolastico nelle condizioni di avviarsi senza ritardi didattici ed educativi. Serve un piano nuovo di reclutamento. Non è tempo di polemiche o di rimpianti.

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DPCM: LA SCUOLA NE ESCE DIMEZZATA.

Turi: ripartire senza fretta, ma serve progetto chiaro

Serve un clima diverso di dialogo e confronto a cui abbiamo offerto la piena disponibilità

E’ una scuola dimezzata quella che ci consegna il nuovo Dpcm, commenta Pino Turi , segretario generale Uil Scuola, dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale delle nuove misure prese dal Governo per il contenimento del Covid.

La didattica a distanza sarà al 100% per gli studenti delle scuole di secondo grado, e nelle zone rosse si porta dietro anche due anni della secondaria di primo grado.

Restano salve la scuola dell’infanzia e primaria anche se serve dare loro sicurezza e certezze cha ancora non hanno.

Si impedisce a parte della popolazione studentesca di uscire di casa – osserva Turi – ma la frequenza delle scuole non è impedita per l’uso dei laboratori e per l’integrazione (sic!) dei ragazzi disabili.

Speriamo che ci sia un intervento urgente di modifica. Devono essere le singole scuole autonome a progettare sia dell’uso dei laboratori che l’integrazione.

Pensiamo ad una integrazione ‘muraria’? - chiede polemicamente Turi.

Come si può pensare che un alunno con disabilità possa essere in un locale della scuola e vedere i suoi compagni di classe attraverso uno schermo? Sarebbe questa l’integrazione?

A noi sembra esattamente il contrario. L’alunno disabile deve essere insieme ai suoi compagni di classe, nella scuola.

Bisogna considerare le scelte del dpcm urgenti, ma transitorie.

Questo periodo deve servire per fare ciò che non si è fatto: presidi sanitari finalizzati a circoscrivere i focolai di infezione e al loro tracciamento; gestione delle quarantene;

attivazione di trasporti dedicati coerenti per tempi e luoghi con le attività didattiche; protocollo di sicurezza adeguato alle contingenze attuali.

Si deve recuperare il tempo perduto, senza fretta, ma con rapidità. Serve un clima diverso di dialogo e confronto a cui abbiamo offerto la piena disponibilità.

Bisogna ripartire da posizioni scevre da condizionamenti ideologici e precostituiti. Diverse dal passato.

Un esempio? I concorsi. A questo punto il percorso è saltato e va riprogrammato.

Serve un atto di responsabilità e non limitarsi alla sospensione del concorso straordinario. Serve una sessione di discussione che riguardi il reclutamento.

L’interruzione del calendario delle prove, a nostro parere, archivia un concorso nato male e continuato peggio.

Non è tempo di polemiche o di rimpianti occorre seguire l’insegnamento e il monito del Presidente Mattarella: mettiamo da parte ogni posizione di pregiudizio ideologico e rapidamente costruiamo le condizioni per la scuola in presenza e in sicurezza.

Per farlo bisogna creare un clima positivo di confronto e non di scontro.

In allegato (all’ultimo numero) la nota del MI relativa all'applicazione delle disposizioni contenute nel DPCM del 3 novembre che devono essere adottare dalle istituzioni scolastiche.

La UIL scuola, in merito alla suddetta nota ministeriale esprime alcune considerazioni di merito e segnala quanto segue:

1. Esercitazioni pratiche e di laboratorio

Con riferimento alla parte della nota che riguarda le esercitazioni pratiche e di laboratorio da svolgere in presenza, non appare chiaro a quali indirizzi e a quali materie si riferisca.

Si corre così il rischio di creare ancora più confusione e di interferire con le attività già programmate dalle scuole in riferimento alla situazione epidemiologica del relativo territorio.

Infatti, i “laboratori coreutici e coreografici” nei licei, utilizzati a titolo esemplificativo dalla nota, a parere della UIL sono assimilabili a educazione fisica e all’attività motoria che si svolge in una palestra, e di conseguenza dovrebbero rientrare nella “sospensione di alcune tipologie di insegnamenti che presentano condizioni di rischio più elevato (es. educazione fisica, lezioni di canto, strumenti a fiato, laboratori ad uso promiscuo, ecc.)” come indicato dal documento del Ministero della Salute “Prevenzione e risposta a Covid-19”.

Inoltre, relativamente allo svolgimento delle lezioni di esecuzione ed interpretazione nei Licei musicali , diversi dirigenti scolastici ritengono che tali attività siano

“laboratoriali” per cui da svolgere regolarmente in presenza in orario pomeridiano.

A ciò si aggiungono altri due punti di criticità:

· la maggior parte degli alunni iscritti a questi indirizzi sono pendolari residenti in altri comuni e pertanto soggetti anche a lunghi tempi di percorrenza che difficilmente potrebbero essere compatibili con le attività che si svolgono da casa e comunque non in linea con le decisioni assunte nel DPCM relativamente alla limitazione degli spostamenti, soprattutto nelle zone rosse.

· “l’obbligo dell’uso della mascherina per il personale scolastico e per gli studenti con almeno sei anni di età vale, ovviamente, oltre che per il primo ciclo di istruzione, anche per il secondo, per quelle attività che continuano a svolgersi in presenza.”, come indicato nel DPCM e nella nota, a nostro avviso non è compatibile con le lezioni dei laboratori coreutici e coreografici che si svolgono al chiuso, con le lezioni di strumento a fiato, canto e laboratorio di musica d’insieme delle stesse sezioni strumentali.

Si segnala inoltre l’anomalia, già presente nella precedente nota ministeriale, per cui in molti casi, abbiamo docenti a scuola e alunni a casa, una contraddizione non solo pedagogico didattica, ma anche in difformità dalla finalizzazione del DPCM che è finalizzato ad evitare gli spostamenti e la tutela della salute di tutti e non solo quella degli alunni.

2.Alunni disabili

L’errore che non vorremmo fosse commesso è quello di considerare le scuole aperte solo per gli studenti disabili e di inserire questi ultimi in una categoria speciale estranea al lavoro della classe.

Da una parte, infatti, l’insegnante di sostegno svolge un ruolo e una funzione che non è rivolta al solo lavoro diretto con l’alunno disabile o comunque in difficoltà, ma anche quello di coordinamento con gli altri colleghi curricolari al fine di gestire eventuali situazioni problematiche che inevitabilmente si presentano quando in classe è inserito un soggetto disabile o con bisogni educativi speciali; dall’altra, la didattica in presenza esclusivamente per gli alunni disabili o con bisogni educativi speciali o con disturbi dello spettro autistico, rischia di farci indietreggiare di almeno 40 anni a quelle che un tempo erano le “classi speciali” ridimensionando di fatto il diritto all’inclusione scolastica.

L’integrazione pretende che gli alunni con disabilità devono essere lì dove ci sono i compagni i quali non possono essere visti attraverso un monitor. L’integrazione si fa in comunità di apprendimento e in nessun altro modo. Si lasci alle deliberazioni delle scuole trovare le giuste soluzioni e si eviti di alzare barriere burocratiche.

Le soluzioni prospettate dalla nota creano enormi complicazioni sulla progettazione didattica: una per la disabilità, una per i gruppi in presenza, una per i gruppi da remoto.

Disintegrazione invece che integrazione! Infine, segnaliamo lo svilimento della scuola non più luogo di inclusione, ma di parcheggio, in sostituzione di sevizi assistenziali che pure dovrebbero fare la propria parte ed ancora la riduzione della professionalità dei docenti a mero atto declaratorio, ridotti ad assumere mille ruoli diversi da quello definito nel profilo dell'area di appartenenza.

Tutti i casi in cui la didattica resta in presenza di Eugenio Bruno

Dal 3 dicembre 4 milioni di studenti italiani tornano alle lezioni a distanza. Ma in poche e motivate eccezioni la scuola resta in presenza. A indicarle è una nota del ministero dell’Istruzione che fa il punto sulle novità introdotte dall’ultimo Dpcm del governo. Della “short list” fanno parte i “convittori”, i figli dei medici e del personale sanitario e i piccoli gruppi di alunni che faranno eventualmente compagnia ai ragazzi con disabilità o con bisogni educativi speciali. Oltre a quelli privi di Pc o tablet.

I convitti prima eccezione alla regola della Dad al 100%

Nel sottolineare che dal 6 novembre al 3 dicembre la didattica a distanza (Dad) al 100% sarà la regola per gli studenti delle superiori e, nelle zone rosse, per gli alunni di seconda e

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terza media, la nota a firma del capo dipartimento Istruzione, Max Bruschi, ricorda che anche in questa fase di passaggio dalle aule alle piattaforme web il «diritto allo studio» va assicurato comunque a tutti. Soffermandosi poi sui casi in cui le lezioni possono restare in presenza. A cominciare dai convitti. I «convittori e le convittrici potranno frequentare le attività didattiche in presenza nel caso in cui la scuola e il convitto siano posti nel medesimo edificio o in edifici contigui», specifica la circolare. Mentre i semi-convittori e le semi- convittrici passeranno alla Dad, o meglio alla didattica digitale integrata (Ddi) come si chiama adesso.

La scuola in carcere o in ospedale

L’insegnamento deve proseguire di persona anche per la scuola in ospedale o per i casi di istruzione domiciliare. Per i quali - prosegue viale Trastevere - «è auspicabile il

proseguimento della didattica in presenza ove sia possibile garantirla, nello stretto rapporto con i medici e con le famiglie che caratterizza questa esperienza».Diverso è il caso delle sezioni caricerarie, specialmente minorili, dove le modalità didattiche vanno concordate con i direttori degli istituti penitenziari.

Lezioni in presenza a piccoli gruppi

Fermo restando che ai ragazzi con disabilità va garantita la frequenza in presenza, il ministero dell’Istruzione si raccomanda di arrivare a «un’inclusione scolastica “effettiva” e non solo formale, volta a “mantenere una relazione educativa che realizzi effettiva inclusione scolastica». Da qui la possibilità per i dirigenti scolastici di coinvolgere nelle lezioni in presenza un gruppo di allievi della classe di riferimento (a rotazione o sempre gli stessi) così da mantenere «quella relazione interpersonale fondamentale per lo sviluppo di un’inclusione effettiva e proficua».

Alunni con Bes o senza Pc

Le singole scuole decideranno anche se garantire la frequenza in presenza anche agli alunni con altri bisogni educativi speciali, qualora «tali misure siano effettivamente determinanti per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento da parte degli alunni coinvolti»; allo stesso modo, potranno prevedere misure analoghe anche con riferimento a situazioni di

“digital divide” non altrimenti risolvibili. Per gli alunni senza Pc o tablet, dunque, le porte delle aule potrebbero restare aperte.

I figli di medici e operatori sanitari

Specifiche, espresse e motivate eccezioni potranno essere disposte anche per i figli del personale sanitario (medici, infermieri, operatori socio-sanitari o socio-assistenziali) direttamente impegnato nel contenimento della pandemia. Anche per loro la didattica potrà essere organizzata ancora in classe.

L’alternanza in presenza, gli organi collegiali no

Per un’attività che continuerà in presenza - i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, l’ex alternanza scuola-lavoro - purché vengano rispettate tutte le misure di sicurezza, ce n’è un’altra che va trasferita interamente online. Si tratta delle riunioni e degli organi collegiali che fino al 5 novembre potevano essere svolte anche in presenza. E adesso non più.

Smart working anche in DAD, congedo per figli fino a 16 anni

Il diritto allo smart working dei genitori nel caso in cui i figli siano a casa da scuola si applica ora ai genitori di studenti fino ai 16 anni (e non più 14), e non solo in caso di quarantena ma anche se viene decisa la DAD, didattica a distanza . Lo prevede il Decreto Ristori, che introduce nuovi strumenti di flessibilità sulla conciliazione famiglia lavoro per i genitori con figli a scuola.

Il congedo straordinario resta retribuito solo fino ai 14 anni, mentre dai 14 ai 16 viene previsto, ma senza retribuzione.

INCONTRO SINDACATI SCUOLA, CONFEDERAZIONI, MINISTRO ISTRUZIONE - UIL: sulla scuola ferite aperte. Servono decisioni diverse.

Turi: c’è disponibilità ma a patto di un cambio di linea politica che passi dalle decisioni in solitudine a misure condivise.

E’ un giudizio critico sulle scelte di politica scolastica di questo governo quello che esce dall’incontro di questa mattina tra confederazioni, sindacati scuola i e ministro Azzolina.

Una politica caratterizzata da mancanza di dialogo e confronto, tanto da avere di fatto eliminato ogni forma vera di partecipazione sindacale – così Pino Turi in apertura del suo intervento.

Le relazioni sindacali sono al lumicino. I pochi atti negoziali, come il protocollo sulla apertura delle scuole in presenza e in sicurezza, sono stati sostanzialmente disattesi.

Serve un clima di fiducia, i lavoratori della scuola sono persone perbene, agiscono responsabilmente, ma non si sentono rappresentati dalle decisioni di questo governo.

Ci sono ferite aperte nel corpo sociale della scuola: i precari che stanno facendo un concorso in pandemia, partito male che sta andando peggio. Sono oltre 7 mila le persone rimaste fuori senza prove di suppletive. Si è in tempo ancora per sospenderlo, per trovare soluzioni – ammonisce Turi.

Resta una ferita aperta anche la vicenda dei Dsga facenti funzione.

Noi continuiamo a dare la nostra disponibilità ma solo se si manifesta la volontà del ministro di cambiare registro e aprire una fase nuova delle relazioni sindacali.

C’è un problema di tenuta democratica di questo Paese. Non servono ragionamenti tattici, bisogna avere una visione strategica. Questo incontro apre sul mondo reale, deve essere un primo passo per un cambio di rotta della politica scolastica. Abbiamo obiettivi condivisi ma strade che non si sono incrociate.

Per quanto riguarda la contrattazione - ha aggiunto Turi richiamando la questione aperta del contratto integrativo sulla Dad - è uno scambio, è sempre possibile, a patto che venga rispettata la condizione imprescindibile di tutela dei lavoratori. Servono tempi e modi per mettere in piedi contratti condivisi che servono alla scuola e non alla burocrazia.

Bonus pc e internet

Dopo tanta attesa sta per partire il bonus internet il bonus Pc e Internet, è stato annunciato dal Comitato banda Ultra Larga, e potrà essere utilizzato a partire dal mese di novembre.

La piattaforma per gli operatori è invece online dall'8 ottobre, come spiega Infratel sul suo sito ufficiale. In questa Fase I potranno usufruire del voucher banda larga solo le famiglie con Isee inferiore ai 20mila euro, e ad essere interessati saranno circa 480mila nuclei familiari (vedi anche Internet e pc: in arrivo il bonus da 500 euro).

Il bonus fa parte del Piano Voucher per le Famiglie che con il Piano scuola è il frutto di un'operazione da 600 milioni di euro; i due piani rientrano nell'ambito della Strategia della Banda Ultra Larga BUL.

Covid, come evitare il contagio in casa e in famiglia

Partiamo da una premessa doverosa. Una formula magica che garantisce di evitare di contrarre il virus non esiste, altrimenti avremmo risolto tutti i problemi anche prima del vaccino.

Ci sono però consigli, indicazioni e pratiche che consentono di abbassare considerevolmente le probabilità di contrarre il virus.

Prestare la massima attenzione fuori casa

Ogni indicazione è inutile se non prestiamo la massima attenzione quando ci troviamo fuori casa. Le ultime indicazioni invitano a limitare il più possibile gli spostamenti, indossare sempre la mascherina, mantenere la distanza di sicurezza dalle altre persone e igienizzare correttamente le mani.

Inoltre si consiglia di ridurre il più possibile i contatti ravvicinati con non conviventi.

Scale o ascensore?

Per chi abita in un condominio e ha la possibilità di scegliere si consiglia di scegliere le scale, più sicure dell’ascensore, uno spazio chiuso, decisamente molto ridotto e con scarso ricambio d’aria.

Come comportarsi con i capi di abbigliamento

Una delle domande frequenti è legata ai capi di abbigliamento. Cosa devo fare con i vestiti che indossi quando sono fuori casa? Il consiglio è quello di togliere le scarpe prima di entrare in casa, mentre per quanto riguarda i capi di abbigliamento non ci sono indicazioni particolari a meno che non si frequentino luoghi a rischio come ad esempio gli ospedali.

In caso contrario non è necessario procedere con pulizie straordinario. È bene comunque evitare di appoggiare i vestiti su letti o divani, ma di riporli al proprio posto, soprattutto giacche e cappotti, i capi di abbigliamento più esposti, a contatto con l’esterno.

La pulizia della casa

Dedicate ogni giorno del tempo alla pulizia della casa. Non serve, anche se sarebbe l’ideale, procedere con gradi pulizie, ma accertatevi di pulire le superfici almeno una o due volte al giorno. E prestate particolare attenzione al bagno, che in tal senso rappresenta forse la stanza più a rischio di tutta la casa.

Gli accessori personali

Per quanto possibile, sarebbe bene evitare di condividere oggetti come rasoi, bicchieri accappatoi e simili. Si tratta di oggetti potenzialmente molto contagiosi. Ognuno dovrebbe usare il suo fino ad accurata pulizia dell’oggetto in questione.

Evitare di invitare persone a casa

Per fare in modo che la casa sia un ambiente quanto più possibile protetto è bene evitare di invitare persone a casa a meno che non ci si trovi di fronte a casi di necessità. Ricordiamo che con l’ultimo dpcm il governo chiede ai cittadini di evitare di invitare persone non conviventi.

La responsabilità

La regola più importante da seguire dentro e fuori casa è quella della responsabilità. È bene ricordare che ci troviamo in una fase particolarmente delicata dell’emergenza sanitaria ed economica. Serve il sacrificio e l’aiuto di tutti per evitare di venire travolti.

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Il Permesso al papà non si nega, anche se la mamma è casalinga

Il Tar che ha accolto il ricorso del padre che si era vista negata la legittima richiesta.

Dunque non si può negare un permesso ad un papà, nonostante la mamma sia casalinga: lo sostiene il TAR.

La motivazione per questa discutibile decisione era stata la seguente: “Manca l’attestazione del datore di lavoro dell’altro genitore”.

Così il papà in questione ha portato la vicenda all’esame dei giudici amministrativi.

Accade a Bologna nel 2017: la Questura, per i motivi sopra citati, aveva negato il permesso al genitore. Così il caso è giunto davanti ai giudici della prima sezione del https://www.giustizia-amministrativa.it/tribunale-amministrativo-regionale-per-l-emilia-romagna-bologna.

Il permesso era stato richiesto per ottenere un riposo giornaliero per il primo anno di vita del figlio. Permesso negato poichè la madre era “semplicemente” una casalinga.

Il TAR, però, a questo punto, è intervenuto in maniera decisa.

Così i giudici della prima sezione del Tribunale amministrativo dell’Emilia-Romagna, pur consapevoli “della sussistenza di contrastanti orientamenti giurisprudenziali”, hanno accolto “la tesi secondo cui il beneficio spetta anche nel caso in cui la madre sia casalinga”.

Ovviamente gli anni sono passati e è caduto il vincolo del permesso legato al primo anno di vita.

Pertanto in linea teorica il diritto al permesso è decaduto. Come risolvere la questione?

Il Tar non può di certo ordinare alla Questura di riconoscergli il permesso inizialmente negato: tuttavia sussiste a questo punto l’obbligo di monetizzare il mancato diritto riconosciuto.

E così i giudici firmano una sentenza che “ritiene congruo riconoscere al ricorrente come risarcimento per equivalente a titolo di congedo straordinario per allattamento un importo pari ad 1.000 euro”, somma su cui vanno calcolati gli interessi legali.

https://urlsand.esvalabs.com/?

u=https%3A%2F%2Fwww.quotidianopa.leggiditalia.it%2Fquotidiano_home.html%23primapag%3DPKQT0000243240%2Cfrom%3DQELe=cf5a8c15h=494ccfb6f=np=y Didattica digitale integrata

L'art. 21 del D.L. "ristori" innanzi tutto incrementa di 85 milioni di euro per il 2020 il Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche che l'art. 1, comma 62, della Legge

"buona scuola" n. 107/2015 ha finalizzato allo sviluppo della didattica laboratoriale. Detto Fondo, istituito nel bilancio del Ministero dell'Istruzione, è stato già rifinanziato:

- dall'art. 1, commi 256 e 257, della L. n. 160/2019 (12 milioni per lo stesso 2020 e 1 milione per ciascuno degli anni 2021 e 2022; ulteriori 2 milioni sono destinati a favorire l'innovazione digitale nella didattica);

- dall'art. 120, comma 1, del D.L. n. 18/2020 (85 milioni per il 2020);

- dall'art. 2, comma 3-bis, del D.L. n. 22/2020 al fine di contrastare, soprattutto nelle aree a maggiore rischio sociale, le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, nonché di prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica, in corrispondenza della sospensione delle attività didattiche in presenza a seguito dell'emergenza epidemiologica (2 milioni sempre per il 2020).

Spetta alle singole istituzioni scolastiche provvedere agli acquisti mediante ricorso alle convenzioni-quadro ovvero al mercato elettronico della PA per quelli di importo pari o superiore a 5.000 euro e al di sotto della soglia di rilievo comunitario. Qualora non sia possibile ricorrere ai due strumenti, le istituzioni scolastiche sono tenute comunque a provvedere all'acquisto anche in deroga alle disposizioni del Codice dei contratti. (Artt. 21, 22, D.L. 28 ottobre 2020, n. 137 (G.U. 28 ottobre 2020, n. 269))

Supplenze Covid per il personale ATA

I collaboratori scolastici nominati ai sensi dell'organico Covid, se le attività didattiche sono sospese vanno licenziati o tenuti in servizio?

La Legge 77 del 7/07/2020, art. 231-bis, ha istituito il cosiddetto organico Covid o organico di emergenza, ovvero posti aggiuntivi di personale docente e ATA che si sommano alle dotazioni organiche ordinarie.

Questi posti hanno natura di supplenze temporanee attivate sino al termine delle lezioni, ovvero l'ultimo giorno di scuola, infatti le convocazioni dei supplenti vengono effettuate dalle graduatorie d'istituto.

Con la Nota 1870 del 14/10/2020 il M.I. ha chiarito quanto segue:

[...] il Decreto-Legge 14/08/2020, n. 104, recante “Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia”, convertito con modificazioni dalla Legge 13/10/2020, n. 126, all’art.

32, comma 6-quater ha previsto che il personale docente e ATA assunto con contratti a tempo determinato nell'a.s. 2020/2021 quale “organico Covid”, in caso di sospensione delle attività didattiche, potrà assicurare le relative prestazioni con le modalità di lavoro agile, anziché vedere risolto il relativo contratto senza indennizzo, come previsto dalla norma previgente, al fine di garantire, in qualunque caso, il principio di continuità didattica. Sull’utilizzo del predetto “organico Covid” resta pertanto fermo, a maggior ragione, quanto comunicato con la nota 13/10/2020, n. 1843.

Il 28 ottobre 2020 un avviso SIDI comunica che “[...] su richiesta della Direzione Generale per il Personale Scolastico sono stati aggiornati i testi dei contratti di tipo N01, N15, N19 e N26 quando stipulati per art. 231-bis D.L. 34/2020 per il solo personale docente ed educativo, eliminando la clausola risolutiva”.

Tuttavia, l’art. 32, comma 6-quater del D.L. 104/2020, convertito dalla Legge 126/2020, modificando il testo originario della norma sopra riportata, ha incluso tutto il personale scolastico, quindi anche il personale ATA, nell’eliminazione della clausola risolutiva.

In ragione di ciò si ritiene che allo stato attuale la norma non consenta la risoluzione dei contratti neanche per il personale ATA e nello specifico per i collaboratori scolastici che, sebbene se non possano svolgere la propria attività in smart working, svolgono comunque una serie di mansioni utili e necessarie proprio in questo difficile momento.

A sostegno di quanto sopra, segnaliamo di aver appreso per le vie brevi che l’Amministrazione eliminerà la clausola risolutiva anche sui contratti ATA.

Permessi retribuiti riguardanti il diritto allo studio - anno 2021.

Si ricorda che il 15 novembre 2020 scade il termine di presentazione delle domande per usufruire dei permessi in questione per il personale del Comporto Scuola per l’anno solare 2021 come da Contratto Integrativo Regionale sottoscritto in data 30 ottobre 2018 che si allega in uno con l’informativa ai sensi dell’art. 13 Regolamento UE 679/2016 e il modello di domanda.

Meglio il tampone o il test rapido?

L’Ordine dei medici di Torino ha pubblicato una breve guida (allegato all’ultimo notiziario) con regole e consigli utili sull’utilizzo dei tamponi e dei test antigenici rapidi, indirizzato ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta.

Il vademecum riprende le indicazioni del ministero della Salute, secondo cui tamponi e test vanno richiesti solo in pazienti sintomatici sospetti per Covid-19, invitando a distinguere tra le classi di sintomatici e i contatti stretti di un caso positivo.

Il manuale ribadisce l’importanza di sottolineare quanto sia cruciale attenersi rigorosamente alle norme di distanziamento sociale, invitando i giovani ad astenersi da comportamenti a rischio e gli anziani a mantenere le precauzioni al massimo livello.

Circolare Ministero della Salute su isolamento e quarantena Una nota UIL (già allegata) che riassume le informazioni più importanti contenute nella recente circolare del Ministero della Salute (n. 32850 del 12/10/2020) che aggiorna le previsioni riguardo la durata e il termine dell'isolamento e della quarantena è stata allegata all’ultimo notiziario.

L'assenza del dipendente per gli accertamenti sanitari vale come servizio effettivamente prestato

In caso di quarantena con sorveglianza attiva o di isolamento fiduciario, il lavoratore che non si trovi nella condizione di malattia certificata, svolge la propria attività in modalità agile.

L'assenza dal servizio del lavoratore necessaria per lo svolgimento degli accertamenti sanitari propri, o dei figli minorenni, disposti dall'autorità sanitaria competente per il Covid- 19, è equiparata al servizio effettivamente prestato.

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La previsione di nuova introduzione è contenuta all'articolo 4, comma 3 del decreto ministeriale firmato il 19 ottobre, immediatamente a seguire di un'altra disposizione di pari rilevanza.

Per favorirne la massima diffusione tra i lavoratori e i quadri sindacali, dopo aver ricevuto molti apprezzamenti per la qualità delle schede, abbiamo allegato agli ultimi numeri schede pratiche sui seguenti temi:

Scheda lavoratori fragili;

Indicazioni operative supplenze personale ATA;

Indicazioni operative supplenze personale Docente;

Modalità convocazione e effetti mancata accettazione/assunzione;

Assenze personale della scuola alla luce dei provvedimenti emanati con gli ultimi decreti;

Scheda riepilogo su “alunni e studenti fragili”.

RICORDIAMO che il rapporto di lavoro nella scuola è regolato dal contratto, non dalle leggi e che le norme legislative non richiamate dal CCNL non si applicano in seguito alla privatizzazione del rapporto di lavoro.

LA SCUOLA DI NUOVO ALLA SFIDA DEL COVID La scuola è un vaso di creta tra vasi di ferro Paga il costo di politiche autoreferenziali e a tratti autoritarie

Il testo completo dell’editoriale di Pino Turi è on line sul sito Uil Scuola

Euesto il link: https://uilscuola.it/la-scuola-di-nuovo-alla-sfida-del-covid-e-un-vaso-di-creta-tra-vasi-di-ferro/

Concorso straordinario ed impedimento causa Covid, possibile la prova suppletiva????

Vista la straordinarietà della situazione, per tutti coloro i quali si dovessero trovare nell’impossibilità di presentarsi il giorno previsto per lo svolgimento della prova scritta, consigliamo di inviare a mezzo pec o raccomandata l’istanza, con cui rappresentare la situazione di oggettiva impossibilità di partecipare alla prova causa Covid-19, in quanto posti in quarantena obbligatoria o fiduciaria, in quanto ricoverati, etc…, e chiedere di essere ammessi allo svolgimento di una prova scritta suppletiva in data da destinarsi.

In caso di mancata risposta entro il termine di 30 giorni dall’invio dell’istanza o in caso di rigetto della stessa, sarà poi possibile rivolgersi al Tribunale amministrativo per rivendicare l’ammissione alla prova suppletiva.

PS: l’istanza di richiesta prova suppletiva da far inviare agli indirizzi indicati da eventuali candidati impossibilitati a partecipare al concorso straordinario in seguito all’emergenza epidemiologica può essere richiesta a [email protected]

I servizi pre-ruolo vanno valutati integralmente ai fini della ricostruzione della carriera

Carissimi, riteniamo opportuno attirare ancora la Vostra attenzione sulle numerose decisioni che anche in questi giorni i Tribunali e le Corti di Appello continuano a depositare, riconoscendo al personale ATA e al personale docente l’integrale riconoscimento dei servizi pre-ruolo ai fini della ricostruzione di carriera e al più favorevole inquadramento della fascia stipendiale.

Pertanto, con l’Ufficio Legale nazionale della UIL Scuola, abbiamo deciso di riaprire i termini di adesione al ricorso almeno sino al 30 novembre 2020, così da poter far partecipare anche il personale che verrà assunto in ruolo a partire dal prossimo anno scolastico.

GLI INTERESSATI CI CONTATTINO via mail a [email protected]

Da Facebook arriva «GetDigital», un aiuto per studenti e genitori

In un momento storico così delicato, dove tutti vivono sempre di più online, l'esigenza di conoscere e padroneggiare in modo corretto e sicuro gli strumenti del mondo digitale è imprescindibile. Ecco perché oggi Facebook ha deciso di lanciare anche in Italia “GetDigital”, un progetto internazionale nato per offrire approfondimenti, suggerimenti e risorse complete per aiutare genitori, insegnanti e giovani a sviluppare le competenze necessarie per diventare cittadini digitali consapevoli e responsabili e utilizzare tutti gli strumenti e le piattaforme web in modo corretto e sicuro.

I programmi di GetDigital

Si articolano su cinque temi chiave - Le Basi del digitale, Il Benessere, le Interazioni, l'Emancipazione e le Opportunità del Digitale - sviluppati in modo specifico per genitori, insegnanti (con tanto di corsi pronti per la didattica) e giovani. Si tratta dei fondamenti per aiutare a costruire competenze e abilità di cui i giovani hanno bisogno oggi per navigare nel mondo digitale in modo sicuro. Queste risorse sono state sviluppate da Facebook insieme a esperti internazionali del mondo digitale, che hanno collaborato per fornire strumenti validi, affidabili e supportati dalle più moderne ricerche applicabili a tutte le piattaforme online, non solo a quelle di Facebook. Tra i partner internazionali del progetto, spiccano colossi dell'istruzione mondiale come le Università di Harvard e Yale e organizzazioni come l'Unesco.

La partnership

Per il lancio italiano, Facebook ha deciso di collaborare con la Fondazione Carolina, nata per raccogliere la sfida di Paolo Picchio, il padre di Carolina, vittima di cyberbullismo che a 14 anni si è tolta la vita dopo aver lasciato un messaggio diventato iconico per tutti i suoi coetanei: «Le parole fanno più male delle botte». La missione della Onlus a lei dedicata è realizzare un futuro in cui la Rete sia un “luogo” sicuro per i bambini e gli adolescenti, riscoprendo il valore delle relazioni autentiche anche sui social. Attraverso attività di prevenzione, ricerca e supporto, la Fondazione aiuta i ragazzi che, sempre più in tenera età, si fanno del male tra loro usando internet in maniera distorta e inconsapevole.

I webinar

Grazie alla collaborazione con Fondazione Carolina, GetDigital offrirà anche delle occasioni di incontro con esperti che, nel corso di un ciclo di 6 webinar gratuiti, condivideranno consigli concreti e risponderanno a tutte le domande degli interessati. I webinar partiranno il prossimo 12 novembre e si terranno per sei settimane ogni giovedì dalle 18 alle 19.30 in diretta sulle Pagine Facebook di Fondazione Carolina e di Binario F di Facebook. Ecco il calendario per ogni appuntamento:

•Webinar 1 (12/11) - LA SPIANATA dell'educatore - Una riflessione concreta sui frutti dell'incoscienza e di un basso livello di responsabilità: dal cyberbullismo all'omofobia, dall' hate speech al razzismo.

•Webinar 2 (19/11) - IL KIT DEL BUON INTERNAUTA - Come affrontare la mancata percezione dei rischi da parte dei più giovani nei riguardi di azioni illecite e illegali.

•Webinar 3 (26/11) - LA PALUDE delle Challenge - Dai selfie estremi alle sfide in Rete che mettono a rischio l'incolumità dei ragazzi.

•Webinar 4 (03/12) - IL VALICO dei giochi online - dalla dipendenza da gaming all'alienazione dei più giovani

•Webinar 5 (10/12) - Il GHIACCIAIO degli istinti - Come gestire la propria immagine intima online. A cosa può portare la trasgressione e il superamento dei limiti.

•Webinar 6 (17/12) - L'ISOLA CHE NON C'E' - il tema della corresponsabilità per poter trasmettere dei veri messaggi educativi.

Linus: “Io, vittima di una truffa digitale per 5000 euro. Vi racconto com’è andata, sono tanti i fessi com me”

Il direttore di Radio Deejay ha raccontato tutto sui social per mettere in guardia i lettori e i follower

Vittima di una truffa bancaria digitale . Linus, direttore di Radio Deejay e voce amatissima dal pubblico, ha raccontato tutto sui social perché, ha scritto, “di fessi come me ce ne sono tantissimi“. E il suo post è stato molto apprezzato: mette in guardia con la consueta ironia: “Lo avevo detto stamattina che la giornata prometteva male. Ma può sempre andare peggio. E stata una progressione inesorabile, fino al capolavoro di poco fa.

Mi arriva un sms dalla banca che mi dice che sono stati notati movimenti anomali – scrive Linus – Controllo il mio account e non c’è nulla, per fortuna. Poi mi chiama un gentilissimo funzionario che mi chiede se ho fatto qualcosa con riferimento Lugano. Mi viene in mente Roberto Ferrari ma per una volta non c’entra nulla, quindi no.

Allora il tipo al telefono con grande pazienza mi spiega che sono stati fatti quattro bonifici dal mio conto è che bisogna bloccarli”. Insomma, fin qui pare tutto normale e quindi Linus va avanti con la procedura: “Parte tutto un giro di sms con codici da inserire che dura almeno 45 minuti.

Dopodiché sparisce. Apro l’home banking e ci sono due prelievi da 2500 euro l’uno . Fottuto! Questa volta finalmente chiamo io la banca e con imbarazzo mi dicono una cosa che è

la vera morale della favola: la Banca non chiama mai. Al massimo vi può chiamare la vostra persona di riferimento. Non rispondete mai ad sms e mail, soprattutto non aprite gli allegati.

Ps: poi un giorno vi racconterò come ho fatto a recuperarli. ..no, senza amici coi baffi…”.

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Concorso straordinario, il Tar Lazio conferma il no ai docenti delle paritarie

sentenza 11134/2020:

La procedura straordinaria per l'immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado -per espressa previsione di legge- ha carattere eccezionale.

Tale procedura richiede lo svolgimento di tre annualità nel corso degli ultimi dodici anni presso istituzioni scolastiche statali, con effetto preclusivo alla presentazione della domanda per coloro che non siano in possesso del descritto requisito.

Daspo per il dirigente della segreteria che non versa sul conto della scuola i soldi destinati alle gite

Incappa nel “Daspo a vita” dai pubblici uffici, il direttore dei servizi generali e amministrativi dell'istituto scolastico che si appropria delle quote versate dagli studenti per le gite scolastiche di cui aveva disponibilità per ragioni di servizio non versandola sul conto corrente della scuola ma utilizzandola per fini personali.

Ai genitori spetta copia del procedimento disciplinare contro docenti e preside

I genitori degli alunni hanno diritto a prendere visione degli atti del procedimento disciplinare che ha interessato docenti e dirigente scolastico a seguito di un proprio esposto.

Con la recente sentenza 1721/2020 il Tar per la Lombardia ha chiarito che una tale richiesta dei genitori prevale sull'interesse alla riservatezza dei soggetti sottoposti a procedimento disciplinare qualora le irregolarità denunciate dagli stessi genitori riguardino una presunta irregolarità della procedura seguita dall'Istituto scolastico nella formazione delle classi.

L'evoluzione della PA e la semplificazione amministrativa

Nel corso degli anni il rapporto tra la pubblica amministrazione ed il cittadino è entrato in una profonda crisi, tanto da creare nella collettività la visione di uno Stato distante, lontano dai bisogni ed i problemi dei cittadini e delle imprese.

Tale crisi ha fatto sorgere l'esigenza di introdurre un vero cambiamento per la pubblica amministrazione, ovvero la "semplificazione amministrativa", la quale rappresenta quello strumento, quel processo di cambiamento delle procedure in vigore nella pubblica amministrazione volto a semplificare e migliorare il rendimento delle strutture pubbliche, in modo da renderle più efficienti, trasparenti, e vicine ai cittadini e alle imprese.

Punto di partenza della semplificazione amministrativa è la riprogettazione dei processi aziendali che consiste nel monitorare i vari passaggi intermedi nella realizzazione/erogazione di un bene/servizio, nell'individuare ed eliminare i passaggi inutili, al fine di snellire ed accelerare l'azione amministrativa, nel ridurre gli adempimenti posti a carico dei cittadini, nel ridurre i costi per il funzionamento del sistema amministrativo, e nel configurare il nuovo modus operandi, anche mediante l'utilizzo di tecnologie informatiche.

Solo con l'introduzione della legge n. 241 del 7 agosto 1990 si è avuto il passaggio dal vecchio al nuovo sistema di amministrazione.

In particolare, si tratta di una legge sulla trasparenza, che ha introdotto in capo ai cittadini una serie di importanti diritti, tra i quali quello alla certezza dei tempi di conclusione del procedimento amministrativo, alla partecipazione nel procedimento, all'accesso ai documenti amministrativi, ecc.

Inoltre abbiamo avuto la legge n. 59 del 1997, cd. "legge Bassanini", la quale ha modificato l'art. 17 della legge n. 400 del 1988 che disciplina il potere regolamentare del Governo, nonchè la legge 8 marzo 1999, n. 50 (la prima "legge annuale di semplificazione") con la quale "si apre una nuova fase di semplificazione che mira a svincolare la cultura della semplificazione da una considerazione eminentemente giuridica e burocratica e a cogliere la valenza economica del processo di semplificazione nel più generale contesto della riforma della regolazione”.

Dopo diversi anni, con la legge n. 15 del 2005 si è avuta una riforma complessiva del procedimento amministrativo, modificando istituti che, nella loro originaria formulazione, avevano favorito la semplificazione, ma che, si è ritenuto, necessitassero di una nuova e più adeguata configurazione.

Invece, la legge n. 69/2009 ha introdotto una significativa novella in relazione alle conseguenze dell'omessa o tardiva conclusione del procedimento, che d'ora in avanti dà luogo alla risarcibilità del danno da ritardo.

Infine, abbiamo avuto il d.l. n. 5/2012, detto "decreto legge Semplifica Italia", il quale contiene un articolato pacchetto di interventi volto ad alleggerire il carico degli oneri burocratici gravanti sui cittadini e sulle imprese e a stimolare lo sviluppo di alcuni settori strategici al fine di rilanciare la crescita economica, nonché a far risparmiare la pubblica amministrazione portando molte attività in modalità telematica.

La conferenza dei servizi

Infine, abbiamo la conferenza dei servizi, la quale rappresenta un istituto volto a semplificare l'azione della pubblica amministrazione attraverso l'esame contestuale dei vari interessi pubblici coinvolti in un procedimento amministrativo.

Essa viene indetta quando l'inerzia di una o più amministrazioni rischia di impedire l'adozione di un provvedimento ed è volta a scongiurare la possibile paralisi dell'attività amministrativa e gli effetti negativi che verrebbero a subirne i privati.

Rispondendo al canone del buon andamento della pubblica amministrazione, la conferenza di servizi dà attuazione ai criteri di economicità, semplicità, celerità ed efficacia.

Dunque, il suo scopo è quello di facilitare l'acquisizione, da parte della pubblica amministrazione, di autorizzazioni, atti, licenze, permessi e nulla-osta o di altri elementi comunque denominati, mediante convocazione di apposite riunioni collegiali (c.d. conferenza) anche finalizzati all'emissione di un provvedimento amministrativo.

L’aspirante Ata ha diritto a copia del fascicolo sui punteggi in graduatoria

L’aspirante collaboratore Ata ha diritto a ricevere dalla scuola copia della documentazione da cui si possa evincere se e quanti contratti siano rispettivamente stati stipulati con soggetti in possesso di un punteggio pari o inferiore al proprio. Ciò come chiarito dal Tar del Lazio nella recente sentenza 10965/2020 al fine di verificare se un possibile errore compiuto in sede di attribuzione del punteggio possa aver determinato una lesione del suo diritto alla chance di ricevere l'aspirato incarico lavorativo.

Arriva il nuovo piano sugli alunni disabili

Arriva il nuovo modello di piano educativo individualizzato per le alunne e gli alunni con disabilità. Il ministero dell’Istruzione lo ha messo a punto con la collaborazione delle federazioni delle Associazioni rappresentanti le famiglie degli studenti con disabilità ed è in procinto di inviarlo agli istituti dopo il necessario passaggio con il consiglio superiore della pubblica istruzione, a cui il documento è stato sottoposto in queste ore.

L’attività di confronto

Tutta la documentazione è stata predisposta e vagliata con l’Osservatorio nazionale permanente per l’Inclusione scolastica, già nel mese di luglio scorso. Proprio con le Federazioni delle Associazioni si è condiviso di introdurre il nuovo modello di PEI attraverso un solido contributo di Linee guida, per spiegare alle scuole in modo approfondito e argomentato la complessità delle innovazioni introdotte, che puntano ad una maggiore partecipazione delle famiglie e degli alunni stessi rispetto al passato.

Tra le novità del nuovo impianto inclusivo: il Gruppo di lavoro operativo funzionerà come un organo collegiale che si occuperà della progettazione degli interventi inclusivi per le alunne e gli alunni con disabilità. Al Glo, in piena coerenza con il principio di autodeterminazione sancito in sede di Convenzione internazionale per i diritti delle persone con disabilità, potranno partecipare anche studentesse e studenti, nel caso della scuola secondaria di secondo grado. Le famiglie godranno di pieno diritto di partecipazione e condivisione delle strategie inclusive, così come previsto dalle norme vigenti.

Nessuna riduzione dell’orario scolastico

Nel nuovo modello di Pei non vi sarà alcuna riduzione a prescindere dell’orario scolastico. Come da sempre previsto, ci sarà invece una puntuale pianificazione delle attività didattiche per alunne e alunni con disabilità, che potrà essere personalizzata rispetto all'organizzazione oraria dell'intero gruppo classe, nel pieno rispetto del principio di individualizzazione e personalizzazione del percorso scolastico. Questo nuovo modello di inclusione scolastica viene presentato dopo un’attesa durata tre anni, dovuta a una diversa sensibilità delle precedenti gestioni politiche.

La prossima volta che ti avvicini a un interruttore della luce durante il giorno, prova a pensare se puoi fare a meno di accenderlo. Puoi sempre aprire una tenda o spostarti in un punto più luminoso della stanza. Studi hanno dimostrato che la luce naturale incrementa la produttività e il comfort di chi occupa l'ambiente, quindi i vantaggi vanno oltre il risparmio energetico!

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Ogni anno buttiamo nella spazzatura circa 85 kg di cibo perché andato a male o perché ha superato la data di scadenza. Uno spreco che ci costa in media 250 euro. Ma puoi evitarlo, seguendo qualche accorgimento! Ecco i nostri consigli.

Nonostante un’attenzione sempre più diffusa a riguardo, la quantità di cibo che finisce nella spazzatura è ancora troppa.

Secondo l’ultima indagine di Waste Watcher, il primo osservatorio italiano sullo spreco alimentare a cura di SWG e Last Minute Market, una famiglia italiana butta circa 85 kg di cibo nel corso dell’anno sprecando, così, anche 250 euro in alimenti che non vengono consumati.

La quantità assume proporzioni decisamente più importanti a livello macro: se consideriamo il dato nazionale si arriva a 2,2 tonnellate di alimenti sprecati ogni anno.

Oltre a un costo ambientale ed etico che non può e non deve essere sottovalutato, questo ha un forte impatto anche sulle nostre tasche, perché il cibo che finisce nella spazzatura si traduce con un costo annuale di 8,5 miliardi di euro, quasi lo 0,6% del Pil.

Il primato dei cibi che finiscono nella spazzatura spetta ai freschi.

Tra i cibi che ogni giorno finiscono più spesso nel bidone della spazzatura troviamo la verdura (25,6%), seguita da latte e latticini (17,6%), dalla frutta e dai prodotti da forno.

Ma perché nelle nostre case il cibo finisce nella spazzatura? La maggior parte delle volte (46%) perché ha raggiunto o superato la data di scadenza, oppure perché è andato a male, mentre nel 26% perché quanto acquistato non è piaciuto. In questo contesto, l’organizzazione del proprio piano alimentare diventa quindi un aspetto fondamentale.

Il decalogo antispreco. Eliminare alla radice lo spreco alimentare è possibile, basta seguire questi semplici consigli e adottare alcune buone abitudini.

1. Inizia col piede giusto: la lista della spesa. Può sembrare un’abitudine obsoleta, invece organizzare la tua spesa può aiutarti a ridurre in modo significativo gli sprechi di cibo a casa. Controlla attentamente il frigo e la dispensa e tieni conto di quali alimenti hai davvero bisogno. Carta e penna sono buoni alleati, ma ricorda che anche il tuo smartphone può semplificarti la vita: esistono app specifiche per compilare la lista della spesa e di condividerla anche con gli altri membri della famiglia, come Listonic. Un’alternativa è anche utilizzare le note sul telefono: sapevi che esiste la possibilità di aggiungere le spunte agli elenchi puntati per segnare mano mano quali cibi hai già messo nel carrello?

2. Attenzione alle offerte sui maxi formati, ne hai realmente bisogno? Fai attenzione alle offerte formato famiglia. Spesso ci facciamo allettare da prezzi convenienti su maxi confezioni poi difficili da smaltire in tempi rapidi, rischiando che gli alimenti vadano a male nel corso della settimana. Anche in questo caso, valuta attentamente quanti membri della famiglia saranno a tavola durante la settimana e adegua di conseguenza le quantità del cibo acquistato.

3. Pianifica e organizza i pasti della settimana. L’organizzazione è il giusto modo per combattere lo spreco alimentare sul nascere. Prima di andare al supermercato, prova a pianificare quale sarà l’andamento della settimana per capire quando e quanto starai in casa . Se hai una cena con gli amici, un pranzo di lavoro o altri impegni che comportano pasti fuori casa, adatta di conseguenza la tua spesa acquistando meno. In caso di cambi di programma puoi sempre ritornare al supermercato e acquistare quello che ti manca.

4. Riponi correttamente gli alimenti in frigorifero . Riponi la spesa ordinatamente nella dispensa e, soprattutto, in frigorifero. Ricorda di impostare correttamente la temperatura in modo che gli alimenti si conservino al meglio: tieni conto che ogni area del frigo ha una temperatura diversa , quindi anche gli alimenti vanno riposti di conseguenza. I ripiani più in alto sono quelli con le temperature meno basse, qui puoi conservare affettati, formaggi, cibi cotti o le uova. Nel ripiano inferiore conserva invece cibi cotti e avanzati (pasta, carne, zuppe) o anche i sughi pronti. Il ripiano in basso è quello che assicura la temperatura più bassa: è l’ideale per riporre carne e pesce crudi. Chiudono infine i cassetti, ideali per frutta e verdura, e lo sportello del frigorifero dove riporre le bevande come acqua, vino, bibite o latte, ma anche burro e uova.

5. Attenzione alle scadenze, non sono tutte uguali. La normativa distingue i cibi da consumare “entro” o “preferibilmente entro” : due differenze importantissime per un consumo sicuro. La prima tipologia si riferisce ad alimenti rapidamente deperibili come latte e formaggi freschi, carne, pesce o pasta fresca. Sui prodotti non rapidamente deperibili, invece, puoi trovare la dicitura “da consumare preferibilmente entro”, espressione che indica il cosiddetto termine minimo di conservazione (TMC). In pratica è il limite entro cui il prodotto conserva le sue proprietà e si riferisce alle caratteristiche organolettiche o di gusto del prodotto, ma non alla sua sicurezza. Questo significa che è possibile consumare gli alimenti anche dopo la data indicata come “preferibilmente”: il prodotto avrà perso in qualità, ma è ancora sicuro. È buona abitudine comunque affidarsi ai propri sensi, valuta quindi l’aspetto, l’odore e il gusto prima di consumare un cibo scaduto.

6. Calcola le porzioni senza esagerare. Chi sa resistere alla tentazione di cucinare un po’ di pasta in più? Il problema è, però, quando poi si esagera. Utilizza la bilancia e non eccedere con le porzioni da portare a tavola, il rischio è che finiscano nella spazzatura il giorno seguente.

7. Via libera alla creatività con gli avanzi. Se invece hai esagerato con le porzioni prova a riciclare gli avanzi in nuove ricette: la tradizione culinaria italiana (e non solo) è ricca di preparazioni ideate proprio per riutilizzare scarti e avanzi di altre pietanze. Dalle polpette ai timballi, dalle torte salate alle frittate: metti in moto la fantasia per creare nuovi piatti partendo da quello che hai già in frigo.

Corso di preparazione al concorso per Dirigenti Tecnici

Comunichiamo che, in accordo con la Segreteria nazionale UIL Scuola, l’IRASE ha organizzato un Corso di formazione dal titolo "La funzione del dirigente tecnico nella Scuola del terzo Millennio", in vista del Concorso per Dirigenti tecnici.

Il costo per gli iscritti alla Uil Scuola è di euro 400, per i non iscritti euro 1000.

Un costo contenuto, visti il programma ben sviluppato e i nomi di rilievo dei formatori e del direttore del Corso, il Dott. Luciano Chiappetta, già Direttore Generale del Miur, che faranno del corso un'ottima preparazione.

Gli interessati ci chiedano la locandina con i particolari.

PIATTAFORMA IRASE ON LINE DI PREPARAZIONE AL CONCORSO E AL TFA DOCENTI

In allegato il patto formativo da restituire, se interessati, regolarmente sottoscritto. E’ necessario inviare una mail contenente i dati personali come da fac-simile.

Il pagamento può essere effettuato anche a mano (luoghi ed orari in calce alla presente) insieme alla consegna di copia del patto regolarmente sottoscritto.

Può essere effettuato anche tramite bonifico bancario intestato a: IRASE Sezione di Campobasso IBAN: IT 33 A 02008 03813 000010491634 c/o UNICREDIT Il personale di ruolo può utilizzare -per pagare- anche il “bonus”. PASSAPROLA

La Uil Scuola sottoscrive una assicurazione a tutela degli iscritti

La tempestività degli interventi è fondamentale in questi momenti. L’impegno professionale va accompagnato con tutte le misure che siano a tutela della persona e della sua salute.

POLIZZA UIL SCUOLA RISCHIO COVID 19 Effetto copertura: dalle ore 24,00 del 01/03/2020 alle ore 24,00 del 31/12/2020

Assicurati: tutti gli Iscritti alla Uil Scuola; Validità: in tutto il mondo.

AZIENDA OSPEDALIERA «SANT'ANNA E SAN SEBASTIANO» DI CASERTA

Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di sessanta posti di operatore socio-sanitario, categoria BS, a tempo indeterminato, con riserva del 10% dei posti a favore del personale interno. (GU n. 87 del 06-11-2020)

AZIENDA SANITARIA LOCALE DI FROSINONE

Concorso pubblico in forma aggregata, per titoli ed esami, per la copertura di cinquantotto posti di CPS tecnico di radiologia medica, categoria D, a tempo indeterminato, per talune aziende sanitarie. (GU n. 86 del 03-11-2020)

Concorso pubblico in forma aggregata, per titoli ed esami, per la copertura di quarantacinque posti di CPS tecnico di laboratorio biomedico, categoria D, a tempo indeterminato, per talune aziende sanitarie. (GU n. 86 del 03-11-2020)

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