IL VINO E DIRITTO
Cantina di Negrar 30 novembre 2012
Enol.- Luigino Bertolazzi
Valutazione della vendemmia 2012 tra turbolenze di mercato e cambiamenti climatici.
Utilizzo delle forze lavoro nelle Aziende Agricole dopo la riforma Fornero.
RIFORMA FORNERO 28/06/2012
Contratti a termine, cosidetti ACAUSALI Durata max. 12 mesi, sosta per il rinnovo de
contratto giorni lavorativi 90
Durata es. 30 giorni rinnovabile una sola volta fino ad un max. di mesi 6, sosta per nuovo contratto giorni 50
Per questo tipo di contratto dal 2013 il contributo per il datore di lavoro, aumenta del 1.40%
Contratti in somministrazione di lavoro
Sono forme che si avvalgono di collocamento di tipo privato. Queste tipologie di lavoro possono protrarsi per 44 mesi rinnovabili per 22 volte senza alcuna
interruzione (ogni 2 mesi).
Il lavoratore è assunto dalla ditta somministrante il lavoro, dalla quale riceve l’emolumento contrattuale della medesima
categoria riferita alla mansione che svolgerà nel lavoro presso la ditta FINALE
L’azienda FINALE paga alla somministrante una
parcella,variabile secondo la forza contrattuale, dal 3 a 5% del costo totale.
La sommatoria di 36 mesi in una stessa ditta, limite entro il quale il lavoratore ha diritto all’assunzione può essere
raggiunto sommando anche lavoro in somministrazione
CONTRATTO A CHIAMATA
Stipulabile solo da 55 anni in su e fino a 24 anni. Deve concludersi entro il 25° anno di età, durata max. 30 giorni obbligo di segnalazione all’ente territoriale del lavoro.
La chiamata diretta fine settimanale e durante le vacanze natalizie non è più possibile
LAVORO OCCASIONALE a VAUCHER
Il riferimento di € 5000 non è più per singolo committente, ma al lavoratore, che non potrà superare tale somma fra più
committenti
Ogni committente non potrà spendere più di
€ 2000 per unità lavorativa annuale
L’illecito amministrativo dipendente da reato sarebbe stato commesso da Carlo Rossi perché non ha adottato:
“ALCUN MODELLO IDONEO A PREVENIRE INFORTUNI SUL LAVORO”
INA –INAIL *** S.G.S.L.- Sistema di
gestione sicurezza e lavoro o cert. I.S.O. solo questi sistemi danno protezione dalle pene INTERDITTIVE
Sicurezza art.81/08 LO STATO DELL’ARTE
oggi
l’ipotesi per il futuro
Germogliamento: molto precoce (01 - 10 aprile, come nel 2011), ma molto difforme.
Fioritura: mantenuta la difformità nei tempi (28 maggio – 10 giugno), regolare come andamento.
Invaiatura: pareggiato in luglio lo stadio fenologico (inizio 15 luglio, piena
invaiatura 25 luglio)
Temperatura: primavera con valori nella media, estate ben oltre … Pioggia: piovosità
abbondante solo nei mesi di aprile e maggio, estate
siccitosa. (luglio 2 soli eventi temporaleschi; in agosto la totalità della pioggia è relativa alla perturbazione del 31).
Un unico evento
grandinigeno (21 luglio) ha interessato una fascia di territorio limitata.
CONCLUSIONI
Annata agronomicamente caratterizzata dalle elevate temperature e forte insolazione, ma nel complesso buona per assenza di problemi fitoiatrici.
La vite si presenta in buono stato vegetativo; ha sicuramente beneficiato delle recenti piogge ed abbassamenti termici.
Valori zuccherini nella media, con acidità inferiore alla media.
Maturità fenolica delle uve rallentata dall’andamento climatico, ma considerate le recenti piogge ed abbassamento di temperatura notturna, sicuramente subirà un rapido incremento.
Inizio vendemmia previsto per il 10 settembre, dopo una decina di giorni dalle piogge ristoratrici.
.
Temperatura e fioritura:
Tra 15 e 25 °C Germinazione del polline
Tra 21 e 30 °C
Acinellatura è legata alla temperatura
Soglie termiche per la fioritura
25 °C
15 °C
Soglie termiche per la germinazione del polline
30 °C
15 °C
21 °C
Acinellatura e scottature
Zona non irrigua
Stato idrico molto deficitario aggravato dal carico produttivo
Temp orarie medie giornaliere: 19-21 Giugno
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22
2012
FINESTRA OTTIMALE PER FOTOSINTESI
-7 ORE
Temperatura (°C)
media 2003/2006
PRODUZIONE VITIVINICOLA ANNUALE ITALIANA
REGIONE PER REGIONE DAL 2007 AL 2011
2007 2008 2009 2010 2011 2012
Totale 42.514.000 46.245.000 45.800.000 46.737.000 42.705.000 41.200.000
Con un -3% sul 2011
STIME PRIMA DELLA VENDEMMIA 02/09/2012
I DATI DEFINITIVI ASSOENOLOGI SULLA PRODUZIONE VITIVINICOLA 2012 REGIONE PER REGIONE
Produzione media Ettolitri ±% prevista ±% prevista Media ettolitri
Regione 2007/2011 produzione 2011 rispetto media rispetto previsti
Dati Istat Dati Istat ultimi 5 anni 2011 2012*
Piemonte 2.748.000 2.683.000 -12,5% -10% 2.410.000
Lombardia 1.258.000 1.313.000 -16,5% -20% 1.050.000
Trentino A.A. 1.178.000 1.113.000 -20% -15% 940.000
Veneto 8.231.000 8.710.000 -10% -15% 7.400.000
Friuli V.G. 1.155.000 1.267.000 -7,5% -15% 1.070.000
Emilia Romagna 6.520.000 6.455.000 -6% -5% 6.130.000
Toscana 2.750.000 2.495.000 -27,5% -20% 1.990.000
Marche 816.000 741.000 -9,5% = 740.000
Lazio 1.525.000 1.205.000 -33% -15% 1.020.000
Abruzzo 2.636.000 2.283.000 -13% = 2.290.000
Campania 1.769.000 1.726.000 -2% = 1.730.000
Puglia 6.297.000 5.777.000 -17,5% -10% 5.200.000
Sicilia 5.486.000 4.823.000 +1% +15% 5.550.000
Sardegna 591.000 486.000 -19% = 480.000
Altre** 1.840.000 1.628.000 -29,5% -20% 1.300.000
Totale 44.800.000 42.705.000 -12,5% -8% 39.300.000
IL MERCATO
A fronte di una insufficente offerta il mercato ha reagito al rialzo, ma con effetti diversi.
Nella prima fase gli aumenti sono stati dal 20 al 40% con aumenti % più consitenti per le uve da tavola.
Nel proseguo la corsa all’accaparramento ha scompaginato il quadro del mercato e della domanda/offerta.
Ora i prezzi si mantengono sui profili emersi nel pieno della vendemmia, con tendenza di tenuta.
SERGE DUBOIS presidente Union International des Oenologues dichiara su le rubriche tre biccieri
12/11/2012
“L’Italia non è consapevole della qualità dei propri vini e nemmeno del potenziale che
questi, assieme all’abbinamento cibo, possono avere in termini di penetrazione sui mercati internazionali. Nel mondo oggi si mangia
italiano e non più francese. Negli ultimi anni gli enologi italiani hanno saputo innovare e
sperimentare, mentre i loro colleghi francesi sono rimasti ingessati e schiacciati dal peso della tradizione. Il vino italiano inizia a fare paura al mercato francese.”