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Newsletter per la rete - N. 2 del 14 Gennaio 2016

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CONFAGRICOLTURA VENETO

Newsletter per la rete - N. 2 del 14 Gennaio 2016 Indice:

1. Renzi annuncia la nascita del “Ministero dell’agroalimentare”

2. Biotecnologie, bene l’apertura di Martina. Confagricoltura Veneto plaude ai 21 milioni stanziati per la ricerca

3. Emergenza cinghiali - Assessore Pan:“si ai piani di controllo, no alla caccia libera”

4. Pan: possibile una Agenzia Unica per i pagamenti nel Nordest 5. Campagna assicurativa 2016: prima della polizza serve il piano

assicurativo individuale

6. Rifiuti: ulteriore rinvio per il SISTRI ed adempimenti per l’anno 2016

7. Impianti fotovoltaici: dichiarazione annuale di consumo 8. Usi gratuiti ai familiari – Le nuove regole per IMU e TASI 9. Confagricoltura Veneto a Fiera Agricola 2016

Notizia 1

Area tematica Politico/Sindacale

Oggetto Renzi annuncia la nascita del “Ministero dell’agroalimentare”

“Con i decreti legislativi di attuazione della riforma della Pubblica Amministrazione, il Ministero dell'Agricoltura diventerà Ministero dell'agroalimentare”, lo ha annunciato nei giorni scorsi il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. “L'agricoltura non è più un Ministero di serie b, ma è centrale per lo sviluppo dell'Italia e la sua identità”, ha aggiunto Renzi.

“Il fatto che il governo consideri l’agroalimentare volàno di sviluppo dell’economia del Paese, prevedendo risorse importanti per il credito e per gli investimenti ed adeguando a questa visuale il dicastero deputato, ci trova pienamente favorevoli. Apprezziamo il cambio di passo che il premier Renzi ed il ministro Martina vogliono attuare, accogliendo in pieno le richieste di Confagricoltura” ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi.

Rendere il Mipaaf un ‘ministero per l’Agroalimentare’ è una proposta che Confagricoltura aveva presentato nel 2013 in occasione della presentazione di uno studio sull’agronetwork realizzato con l’Università Luiss Guido Carli. Come avevamo sottolineato all’epoca, l’importante non sarà solo cambiare la denominazione, ma anche la fisionomia del dicastero, per farlo essere un hub, un centro nevralgico per lo sviluppo dell’agroalimentare.

Fonte

Confagricoltura Nazionale Notizia 2

Area tematica Politico/Sindacale

Oggetto Biotecnologie, bene l’apertura di Martina.

Confagricoltura Veneto plaude ai 21 milioni stanziati per la ricerca

“L’apertura del ministro Maurizio Martina alle biotecnologie è in linea con quello che abbiamo sempre sostenuto: la ricerca e l’innovazione genetica in agricoltura devono essere viste come una soluzione alle sfide globali, non come un problema”.

Lorenzo Nicoli, presidente di Confagricoltura Veneto, plaude ai 21 milioni stanziati nella Legge di stabilità per un progetto pubblico triennale che sarà gestito dal Crea, il Centro di ricerca

specializzato del ministero delle politiche agricole, che punta al miglioramento genetico attraverso biotecnologie sostenibili.

“La posizione del ministro sul tema è in linea con quello che Confagricoltura Veneto ha sostenuto con forza sia in occasione del convegno da noi organizzato a Expo dal titolo “Geni italiani” – sottolinea Nicoli -, sia in quello regionale di novembre a Padova in cui intervennero scienziati e ricercatori, dove si puntò il dito contro il grave deficit competitivo dell’agricoltura italiana auspicando una via italiana del miglioramento genetico. Il ministro Martina ora dichiara che è necessario investire sulle migliori biotecnologie per tutelare le nostre produzioni principali.

Siamo contenti di questa apertura, che può finalmente condurre al superamento dei blocchi contrapposti dei pro o contro gli ogm, uscendo dalle secche in cui rischiavamo di restare

impantanati. Innovativi strumenti, come il genome editing e la cisgenesi, possono consentire un

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miglioramento genetico senza alterare le caratterizzazioni produttive del sistema italiano. E non devono essere considerati ogm”.

Nicoli ricorda che il nostro Paese ha una grande tradizione nel miglioramento genetico delle piante agrarie, che ci ha permesso di compiere enormi passi in avanti: "Negli ultimi 50 anni siamo passati da antiche varietà locali a popolazioni più omogenee e produttive, con incroci tra linee parentali - rimarca -. È il caso dei radicchi veneti, oggi più produttivi del 25 per cento e migliorati qualitativamente: la dimostrazione che le nuove tecnologie sono in grado di

valorizzare le antiche varietà locali. Emblematico il lavoro effettuato dall'Università di Udine, che ha portato a sviluppare dieci nuove varietà di viti da vino resistenti a peronospera e oidio. Con le nuove tecnologie di miglioramento genetico si potrebbero ottenere risultati simili in tempi brevi, mantenendo immutate le varietà tradizionali".

Gli agricoltori italiani acquistano l’87 per cento dei loro mangimi, spendendo ogni anno 800 milioni di euro per importare dall'estero ogm. Nel nostro Paese è vietata, infatti, la coltivazione di piante geneticamente modificate, così come la loro sperimentazione in campo. In aumento le importazioni da Sudamerica, Ucraina, ma anche da Francia e Spagna. “Abbiamo rese produttive del 20 per cento più basse rispetto ai produttori che possono utilizzate sementi ogm – ricorda Nicoli -. Come se ciò non bastasse, i nostri prodotti realizzano nel mercato uno o due euro in meno per quintale rispetto alle importazioni. E' facile comprendere che in questo mercato libero e globale, in cui si compete con mezzi diversi, le nostre produzioni non possono difendersi. E’

d’obbligo un cambio di marcia o soccomberemo".

Fonte Ufficio Stampa – Confagricoltura Veneto Notizia 3

Area tematica Politico/Sindacale

Oggetto Emergenza cinghiali - Assessore Pan:“si ai piani di controllo, no alla caccia libera”

L’assessore Giuseppe Pan, sollecitato da associazioni agricole e comunità locali a seguito del dilagare del cinghiale e dei danni conseguenti provocati a colture, persone e automezzi, ha dichiarato che la caccia al cinghiale non è l’unico mezzo per affrontare l’”emergenza” e bisogna pensare piuttosto a interventi diversificati e integrati di controllo, che possono anche prevedere l’intervento selettivo dei cacciatori. Pan ha aggiunto di essere in attesa del parere tecnico- scientifico dell’Ispra (l’istituto nazionale di riferimento per la protezione ambientale) sulla sperimentazione in atto nel parco regionale della Lessinia per tirare le fila sulla modalità più efficace e conveniente per gestire l’emergenza cinghiali e impostare una corretta politica di gestione della specie. Allo stato attuale, solo in provincia di Verona è autorizzato il prelievo venatorio della specie cinghiale limitato all’altopiano della Lessinia, secondo quanto disposto dalla Delibera di Giunta regionale n. 1027 del 4 agosto 2015.

Pan ha dichiarato che l’ISPRA da sempre sconsiglia l’assoggettamento del cinghiale al regime venatorio in quanto soluzione addirittura controproducente al fine del contenimento della specie che, va ricordato, è presente in Veneto a causa di immissioni abusive dall’Appennino, dai Balcani e dai Carpazi. Gli esperti dell’Ispra e i tecnici regionali hanno messo in evidenza che estendere a tutto il Veneto la caccia a questa specie particolarmente invasiva, rischierebbe non solo di non far diminuire il numero dei cinghiali, ma al contrario di provocarne un drastico aumento, anche a causa del rilascio abusivo di ulteriori esemplari. Meglio, invece, il controllo effettuato a livello provinciale, con l’ausilio di cacciatori opportunamente formati. La pratica venatoria,

opportunamente regolata e delimitata, può essere uno strumento integrativo di un più articolato e mirato piano di contenimento, da adottare soprattutto nelle aree agricole, dove i danni causati sono particolarmente consistenti.

Fonte

Ufficio Legislativo – Confagricoltura Veneto Notizia 4

Area tematica Tecnico – economico e Caa

Oggetto Pan: possibile una Agenzia Unica per i pagamenti nel Nordest L’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan, sollecitato dalle dichiarazioni del collega del Friuli Venezia Giulia che ha rilanciato l’ipotesi di un’agenzia unica del Nordest per i pagamenti in agricoltura, ha dichiarato di essere disponibile a valutare questa ipotesi, in modo da condividere ed estendere l’esperienza dell’ente pagatore veneto alle vicine regioni Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.

Pan ha affermato che è possibile immaginare utili forme di collaborazione o di convenzione anche con le Regioni contermini, al fine di aiutare le imprese agricole ad avere un accesso

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diretto alle risorse della politica agricola comunitaria, superando le lentezze e le difficoltà burocratiche della gestione Agea.

Fonte

Ufficio Legislativo – Confagricoltura Veneto Notizia 5

Area tematica Assicurazioni

Oggetto Campagna assicurativa 2016: prima della polizza serve il piano assicurativo individuale

In questo articolo illustriamo le condizioni e le procedure da seguire per l’ottenimento dei contributi sulle polizze assicurative per la prossima campagna 2016. Di seguito riportiamo gli elementi principali contenuti nel Piani Assicurativo Agricolo 2016 (PAN).

"Gestione dei rischi": misura del Piano di Sviluppo Rurale Nazionale

Con la Sottomisura 17.1 del Piano di Sviluppo Rurale Nazionale viene regolamentato il sistema assicurativo agevolato, dando così continuità ad un sistema già operativo nella protezione dei rischi delle imprese agricole, che negli anni passati era prima gestito dal Fondo di solidarietà nazionale e poi con l’avvento dell’“Health Check” anche con risorse europee.

Essendo la contribuzione a favore degli interventi assicurativi e dei fondi di mutualizzazione pagata con risorse europee provenienti dal II° Pilastro (Fondi strutturali) vi è la necessità di un bando di gara, della presentazione da parte delle imprese di una domanda di sostegno e di pagamento, ecc.

Riportiamo perciò le condizioni e gli obblighi principali previsti da "sistema assicurativo agevolato" per l'anno 2016.

Gli interventi assicurativi sono attivabili su tutto il territorio nazionale con una contribuzione massima del 65% da calcolare sul premio assicurativo, nella fattispecie sullo specifico parametro determinato da ISMEA. I beneficiari del contributo pubblico devono:

1) essere imprenditori agricoli ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile ed iscritti nel registro delle imprese;

2) qualificarsi come "agricoltori attivi";

3) essere titolari di “fascicolo aziendale” contenente il piano di coltivazione.

La contribuzione è prevista sia su polizze individuali che su certificati di polizza collettiva sottoscritta da un consorzio di difesa in nome e per conto dei propri associati. Il contratto assicurativo (polizza individuale o certificato per la forma collettiva) deve essere basato sul Piano Assicurativo Individuale (PAI), generato automaticamente dal Sistema di gestione dei rischi (SGR) del MIPAAF, e contenente i dati aggiornati del piano colturale dell’imprenditore agricolo, così come delineato nel fascicolo aziendale. Tale piano assicurativo deve costituire un allegato alla polizza o al certificato di polizza.

Le polizze/certificati assicurativi devono essere sottoscritte in data successiva alla presentazione del PAI. E’ obbligatorio, quindi, per l’impresa che si vuole assicurare predisporre in primis il PAI presso il CAA per poi passare all’agenzia/brooker di assicurazione per la stipula della polizza individuale o del certificato di polizza collettiva con un consorzio di difesa.

Il PAI, oltre ad essere strumento propedeutico alla definizione del contratto assicurativo, deve essere allegato alla polizza individuale o al certificato di polizza collettiva e funge da

“manifestazione di interesse”, ma anche da “domanda di sostegno” alla “Sottomisura Assicurazione del raccolto”.

Nel contratto assicurativo deve essere riportato il valore assicurato, la tariffa applicata, l’importo del premio, la soglia di danno e/o la franchigia, la data di entrata in copertura e la data di fine copertura. Inoltre, gli appezzamenti delle singole colture devono essere individuati

catastalmente e trovare rispondenza con il piano colturale del fascicolo aziendale. Così come gli allevamenti assicurati devono essere conformi con l’anagrafe zootecnica e il fascicolo aziendale.

Sono ammissibili esclusivamente le polizze che prevedono la copertura di perdite di produzione che superino il 30% (soglia minima) della produzione media annua dell’imprenditore agricolo, conformemente all’art. 37 del regolamento (UE) n. 1305/2013. Per ogni prodotto il contratto assicurativo deve prevedere l’obbligo per l’imprenditore agricolo di assicurare l’intera produzione di quel prodotto ottenibile in un determinato comune. Per ciascun prodotto/tipologia

colturale/allevamento, le quantità assicurabili non devono essere superiori alla produzione media annua calcolata sulla base della produzione ottenuta negli ultimi tre anni, ovvero negli ultimi cinque anni escludendo l’anno con la produzione più alta e quello con la produzione più bassa (resa media).

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Piano assicurativo agricolo 2016 (PAN)

Lo scorso 17 dicembre la Conferenza Stato-Regioni, ha approvato il Piano Assicurativo agricolo per il 2016, di cui si riportano qui di seguito le principali novità, invero molto poche, in quanto il Ministero ha voluto mantenere la struttura del Piano dell’anno precedente, benché sia stata lasciata ancora aperta una possibilità di rivisitazione di alcuni punti.

Confagricoltura aveva richiesto di superare il principio dell’obbligatorietà di assicurare gruppi di avversità definiti, lasciando alle aziende una maggiore flessibilità nella scelta dei rischi da coprire. Il Ministero non ha ritenuto di accogliere la nostra proposta, giustificando la sua scelta dal fatto che in fase di definizione del PRSN con la Commissione europea il PAN 2015, era stato oggetto di contrattazione con un impegno a mantenerlo anche per l’anno successivo. In merito al PAN 2016 è importante evidenziare alcune delle disposizioni, molte delle quali, come detto, già presenti nella passata campagna.

Vengono confermati rispetto al 2015 gli eventi ammissibili all’assicurazione agevolata nelle suddivisioni già previste (Allegato 1, punto 1.2):

A) avversità catastrofali: alluvione, siccità, gelo e brina;

B) avversità di frequenza: eccesso neve, eccesso pioggia, grandine, venti forti;

C) avversità accessorie: colpo di sole e vento caldo, sbalzi termici.

Così come viene confermato l’elenco delle strutture aziendali assicurabili, con la sola aggiunta delle serre per fungicoltura, delle avversità a carico delle strutture, delle fitopatie e delle epizoozie assicurabili con l’introduzione di alcuni piccoli aggiornamenti. Rimane esclusa la possibilità di assicurare le perdite dovute a fauna selvatica.

Resta eguale la classificazione delle tipologie di contratto assicurativo ammissibili all’agevolazioni (le cosiddette combinazioni dei rischi):

I. una “All Risks” (tutti i nove rischi: avversità catastrofali + avversità di frequenza + avversità accessorie);

II. tutti i rischi catastrofali, a cui si potrà associare una o più avversità di frequenza (es.

grandine);

III. almeno tre avversità atmosferiche, a cui si potrà aggiungere uno o tutte le avversità accessorie;

IV. non sarà, invece, possibile rispetto al 2015 l’inserimento del rischio catastrofale gelo nella combinazione III.; il gelo è ammissibile solo insieme alle altre avversità catastrofali.

I tempi entro i quali devono essere sottoscritte le polizze/certificati assicurativi ai fini dell’ammissibilità ai contributi sono leggermente cambiati rispetto al 2015 e sono:

 30 aprile 2015 per le colture a ciclo autunno primaverile e le colture permanenti;

 31 maggio per le colture a ciclo primaverile;

 15 luglio per le colture a ciclo estivo, di secondo raccolto e trapiantate;

31 ottobre per le colture a ciclo autunno invernale e vivaistiche.

Fonte

Confagricoltura Padova Notizia 6

Area tematica Tecnico – economico e Caa

Oggetto Rifiuti: ulteriore rinvio per il SISTRI ed adempimenti per l’anno 2016

Si segnala che, con la pubblicazione del decreto Milleproroghe 2016, viene stabilita la proroga del sistema di controllo della tracciabilità informatica dei rifiuti (SISTRI).

Il provvedimento, in vigore dal 30 dicembre 2015, prevede lo slittamento dal 31 dicembre 2015 al 31 dicembre 2016:

del regime binario: il periodo transitorio di adeguamento in cui coesistono gli

adempimenti per la tracciabilità informatica di SISTRI e gli adempimenti di tracciabilità

“cartacea”, in particolare quelli relativi alla comunicazione MUD, al registro di carico e scarico e al formulario di trasporto dei rifiuti. A tal proposito si ricorda che durante il regime binario la tenuta della tracciabilità cartacea sostituisce gli adempimenti informatici SISTRI

delle sanzioni legate all’operatività di SISTRI, ad eccezione delle sanzioni legate

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all’omessa iscrizione al sistema SISTRI per i soggetti obbligati e all’omesso pagamento del contributo annuale;

Ne consegue che fino al 31 dicembre 2016, come lo scorso anno, a prescindere dall’utilizzo del SISTRI, vige l’obbligo di mantenere la tracciabilità dei rifiuti tramite formulario di trasporto dei rifiuti, registro di carico e scarico e Denuncia annuale (MUD).

Registro di carico e scarico: Si segnala lo spostamento di un ulteriore anno dell’introduzione della semplificazione sulla tenuta del registro di carico e scarico per gli imprenditori agricoli. Il registro di carico e scarico rimane quindi un documento ancora obbligatorio per le aziende agricole che producono rifiuti pericolosi e con un volume di affari annuo superiore ad 8.000 euro.

Denuncia annuale (MUD): Ancora in vigore, come per gli anni precedenti, l’obbligo di presentazione del MUD entro il 30 aprile 2016, relativamente ai rifiuti pericolosi prodotti e smaltiti nel corso dell’anno 2015. Sono obbligate alla presentazione del MUD le imprese che producono rifiuti pericolosi con un volume di affari annuo superiore a euro 8.000,00, salvo che dette imprese non conferiscano al servizio pubblico di raccolta competente per territorio tramite apposita convenzione. In quest’ultimo caso la comunicazione MUD viene effettuata dal gestore del servizio pubblico medesimo.

Le sanzioni relative all’operatività SISTRI si applicheranno sempre a partire dal 31 dicembre 2016, mentre le sanzioni per la mancata iscrizione o mancato versamento dei contributi sono applicabili a decorrere dal 1 aprile 2015. I soggetti obbligati a SISTRI (aziende agricole produttrici di rifiuti pericolosi con più di 10 dipendenti che non conferiscono i propri rifiuti nell’ambito di circuiti organizzati di raccolta) dovranno quindi continuare a versare il contributo SISTRI con le note modalità entro il 30 aprile 2016.

Con la proroga di fine anno si prolunga anche il tempo a disposizione delle aziende agricole già iscritte a SISTRI e non più obbligate alla tracciabilità informatica (ai sensi del DM 24 aprile 2014) per cancellarsi dal sistema e restituire il dispositivo USB.

Fonte

Ufficio Sicurezza – Confagricoltura Verona Notizia 7

Area tematica Tecnico – economico e Caa

Oggetto Impianti fotovoltaici: dichiarazione annuale di consumo Tutti gli impianti fotovoltaici connessi alla rete di distribuzione con potenza superiore ai 20 Kwp, come previsto dal verbale di verificazione dell'agenzia delle dogane in loro possesso, devono ottemperare, ai sensi del Testo Unico delle accise articolo 53 commi 1 e 2, alla presentazione della dichiarazione annuale di consumo.

I titolari sono tenuti a fornire i dati relativi all’energia elettrica prodotta e immessa nella rete di trasmissione o distribuzione, ovvero i dati riepilogativi dell’energia elettrica trasportata.

La dichiarazione va trasmessa in formato telematico entro il 31 marzo 2016 all'Agenzia delle Dogane di competenza.

Chiediamo pertanto di contattare i nostri uffici per gli adempimenti necessari o per ricevere maggiori informazioni.

Fonte

Confagricoltura Vicenza Notizia 8

Area tematica Fiscale

Oggetto Usi gratuiti ai familiari – Le nuove regole per IMU e TASI Finora, ai fini IMU/TASI, l'abitazione concessa in uso ad un familiare (ad esempio: il genitore che concede un'abitazione in uso gratuito al figlio) era tassata come “seconda casa”, salvo i casi in cui il Comune aveva espressamente deliberato di assimilare detta abitazione a quella principale.

Ad esempio, il Comune di Padova, aveva stabilito che l'IMU non si applicava all'unità immobiliare concessa in comodato ai parenti in linea retta entro il primo grado che la utilizzassero come abitazione principale. L'agevolazione operava però limitatamente alla quota di rendita non eccedente il valore di € 500 e solo per una unità immobiliare. In altri Comuni era richiesto che il comodatario appartenesse ad un nucleo familiare con ISEE non superiore a € 15.000.

La Legge Finanziaria 2016 recentemente approvata ha eliminato questa fattispecie dalla potestà regolamentare del Comune e ha previsto che la base imponibile IMU sia ridotta del 50% per le unità immobiliari - escluse quelle “di lusso” (categorie A/1, A/8 e A/9) - concesse in comodato a

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parenti in linea retta entro il primo grado, che la utilizzano come abitazione principale. Sono però richieste ulteriori condizioni e cioè che:

1. il contratto di comodato sia registrato;

2. il comodante:

 possieda un solo immobile in Italia, oltre all’abitazione principale non di lusso sita nel

 Comune in cui è ubicato l’immobile concesso in comodato;

 risieda anagraficamente e dimori abitualmente nello stesso Comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato.

Al fine di poter fruire di tale agevolazione il comodante deve inoltre presentare la dichiarazione IMU per attestare il possesso dei requisiti richiesti.

Fonte

Ufficio Fiscale – Confagricoltura Padova Notizia 9

Area tematica Eventi e comunicazione

Oggetto Confagricoltura Veneto a Fiera Agricola 2016

Confagricoltura Veneto sarà protagonista alla 112esima edizione delle Fiera Agricola di Verona che si terrà dal 3 al 6 Febbraio 2016 presso Verona Fiere. Lo stand di Confagricoltura Veneto, presso il padiglione 12 della fiera, vuole essere uno spazio dinamico di dialogo con gli agricoltori e di presentazione dell’associazione ma anche un’opportunità per conoscere le tante attività che la Confagricoltura del Veneto offre ai suoi associati: dal progetto di promozione “Gusta Veneto”, alle attività per i giovani agricoltori, passando per le proposte per il turismo rurale e

l’innovazione in agricoltura.

A Fiera Agricola, Confagricoltura vuole mettere in mostra le proprie eccellenze e best practises mettendo al centro la figura dell’imprenditore agricolo, del quale vuole esaltare le qualità e il valore.

Per questo, allo stand di Confagricoltura Veneto saranno esposte le opere fotografiche della mostra “Reflective Landscape” curata dall’Università Iuav di Venezia, Fondazione Marcianum e Confagricoltura Veneto, che ritrae alcuni dei più importanti imprenditori agricoli nostri associati all’interno delle proprie aziende.

Vi aspettiamo quindi in fiera dal 3 al 6 febbraio!

Fonte

Ufficio Promozione – Confagricoltura Veneto

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