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Indice 1 Premessa Riferimenti legislativi Struttura della relazione tecnica Descrizione dell intervento

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Indice

1 Premessa ... 2

2 Riferimenti legislativi ... 2

3 Struttura della relazione tecnica ... 4

4 Descrizione dell’intervento ... 5

4.1 Scelta del sito ... 5

4.2 Ubicazione ... 6

4.3 Tipologia dell’attività ... 6

4.4 Caratteristiche costruttive ... 8

4.5 Opera di presa sul torrente Pialong ... 9

4.6 Scala di risalita dell’ittiofauna e sistema di rilascio del DMV ... 10

4.7 Dissabbiatore e vasca di carico ... 10

4.8 Condotta forzata ... 13

4.9 Centrale di produzione ... 13

4.10 Consegna dell'energia ... 15

5 Limiti acustici vigenti nella zona di studio ... 16

5.1 Punti di misura ... 17

5.2 Strumentazione ... 18

6 Clima acustico ante operam ... 19

6.1 Livelli sonori ante operam ... 19

7 Identificazione e descrizione dei ricettori sensibili ... 21

8 Sorgenti rumorose... 22

8.1 Sorgenti sonore ante operam ... 22

8.2 Sorgenti sonore previste in progetto ... 23

8.3 Orari di attività ... 25

9 Livelli sonori previsti in esterno ed ai ricettori ... 25

10 Valutazione previsionale e rispetto dei limiti ... 28

10.1 Verifica dei limiti acustici ... 28

11 Misure per la mitigazione della rumorosità ... 29

11.1 Misure di mitigazione acustica previste ... 29

12 Impatto acustico nella fase di cantiere ... 30

12.1 Opere edili previste e impatto di cantiere ... 30

13 Dichiarazione del tecnico competente ... 30

14 Conclusioni ... 30 Allegato A – Definizioni

Allegato B – Misure

Allegato C – Certificati taratura e abilitazione tecnico Allegato D – Elaborati grafici

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1 Premessa

La presente relazione vuole illustrare la Valutazione Previsionale di Impatto Acustico relativa al progetto di “Utilizzo a scopo irriguo ed idroelettrico delle acque del “Ru Chevrère et Montjovet”.

Il progetto prevede lo sfruttamento idroelettrico delle acque del Ru Chevrère et Montjovet nel tratto che va dalla presa dello stesso, sul torrente Pialong, fino alla esistente vasca irrigua posta a monte della Frazione Fiusey, nel comune di Montjovet,

L’impianto in progetto avrà una potenza media nominale di 440,16 kW.

L’opera descritta nei paragrafi seguenti sarà possibile grazie alla collaborazione tra il Consorzio di Miglioramento Fondiario “Ru Chevrère et Montjovet” e la società FELIX DYNAMICS S.R.L.

2 Riferimenti legislativi

Ai fini dello svolgimento di quanto sopra riportato si è tenuto conto dei seguenti riferimenti legislativi:

La materia acustica è disciplinata, nella normativa comunitaria , da:

 Direttiva 2002/49/CE del 25/06/2002 “Determinazione e gestione del rumore ambientale”.

A livello nazionale, la materia acustica è disciplinata da:

 Legge 26 ottobre 1995 , n. 447 “ Legge quadro sull'inquinamento acustico”

 DPCM 14 novembre 1997 “ Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore ”

 DPCM 5 dicembre 1997 “ Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”.

 DPR 30 marzo 2004, n. 142 “ Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447”.

La materia acustica è disciplinata, nella normativa regionale, da:

 Legge regionale 30 giugno 2009, n. 20 “Nuove disposizioni in materia di prevenzione e riduzione dell'inquinamento acustico. Abrogazione della Legge regionale 29 marzo 2006, n.9”

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 Deliberazione di Giunta regionale 7 maggio 2010, n. 1262 “Approvazione dei casi, dei criteri e delle modalità semplificate per la predisposizione della relazione di previsionale di impatto acustico e per l'autorizzazione allo svolgimento delle attività temporanee in applicazione dell'art. 2, comma 1, lettere d) ed della l.r. 20/2009”

 Legge 447 del 10/26/1995 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Supplemento Ordinario n°

254 del 30/10/1995.

La L. 447/95 prevede all’Art. 8 la valutazione di impatto acustico tra i documenti da presentare nelle procedure di autorizzazione comunale riguardanti diverse attività, per il rilascio delle concessioni edilizie relative a nuovi impianti ed infrastrutture adibiti ad attività produttive, sportive e ricreative e a postazioni di servizi commerciali polifunzionali.

In Valle d’Aosta la disciplina trova conferma nella:

 Legge Regionale n.20 del 30/06/2009 “Nuove disposizioni in materia di prevenzione e riduzione dell’inquinamento acustico. Abrogazione della legge regionale 29 marzo 2006 n.9”.

 Questa legge rappresenta la nuova-legge quadro regionale, integrando e dettagliando quanto già disciplinato dalla Legge 9/2006.

 Classificazione Acustica del Territorio del comune di Aymavilles ai sensi della legge n. 447/95, legge regionale 20/2009.

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3 Struttura della relazione tecnica

Con riferimento a quanto sopra esposto, la presente relazione riguarderà i seguenti punti:

a) La valutazione comparativa tra lo scenario in assenza delle opere o degli insediamenti di prevista realizzazione (Ante Operam) e quello successivo alla loro realizzazione (Post Operam);

b) V.I.A. previsionale - L.R. 18/6/99 n. 14 – Componente Rumore

c) La valutazione previsionale del rispetto dei valori limite fissati dalla normativa vigente;

d) Individuazione delle misure previste per ridurre o eliminare le emissioni sonore causate da impianti o attività, nei casi in cui si preveda la possibilità di un superamento dei valori limite di emissione o di immissione, assoluti o differenziali;

e) La valutazione di eventuali criticità acustiche connesse alla realizzazione dell’opera (fase di cantiere).

La valutazione previsionale di impatto acustico conterrà le seguenti informazioni:

I. La planimetria generale aggiornata con l’indicazione del perimetro della zona interessata dall’opera o dall’intervento;

II. La classificazione acustica comunale della zona interessata dall’opera o dall’intervento, per un raggio comprendente l’area di prevedibile impatto acustico dell’opera medesima;

III. Il modello del fonometro e del microfono utilizzato per le misure fonometriche, le condizioni di taratura, le condizioni ambientali e meteorologiche al momento dei rilievi, il tempo di riferimento, il tempo di osservazione e il tempo di misura così come definiti dal D.P.C.M. 16 marzo 1998, recante “Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico”(5);

IV. Il modello di calcolo utilizzato per le valutazioni previsionali modellistiche ed i valori dei parametri di ingresso del modello, al fine di permettere una valutazione dell’adeguatezza della stima modellistica effettuata. Se le valutazioni previsionali non sono di tipo modellistico (ad esempio, realizzate per confronto con situazioni simili), vanno fornite

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tutte le indicazioni che permettano di valutare la congruenza delle valutazioni con la situazione in esame;

V. La descrizione degli eventuali sistemi di mitigazione e riduzione dell'impatto acustico specificamente adottati al fine di assicurare il rispetto dei limiti o dei valori di riferimento previsti dalla normativa vigente, con valutazione del grado di attenuazione ottenibile in prossimità dei potenziali recettori, non escludendo, se del caso, soluzioni progettuali a minor impatto dell'opera proposta;

VI. La descrizione delle caratteristiche acustiche passive degli edifici e dei loro componenti in opera nonché i requisiti acustici degli impianti tecnologici, con l’indicazione dettagliata dei materiali e delle tecnologie utilizzati per contenere l’emissione di rumore verso l’esterno e verso le abitazioni e circostanti.

4 Descrizione dell’intervento 4.1 Scelta del sito

Il presente progetto prevede la realizzazione di un impianto in grado di sfruttare nel migliore dei modi, le risorse idriche del Ru Chevrère et Montjovet, nel tratto sotteso dall’impianto in modo tale da:

 ottimizzare la produzione in funzione dei costi di costruzione e di gestione;

 collocare i manufatti civili (opere di presa e centrale di produzione) in luoghi sicuri e facilmente accessibili;

 ottimizzare la scelta del tracciato della condotta adduttrice;

 curare la scelta dei materiali e delle tipologie costruttive degli edifici in progetto, in modo che questi possano integrarsi al meglio nel paesaggio circostante;

 minimizzare gli impatti ambientali legati all’inserimento di nuove opere nel territorio, nelle fasi di costruzione e gestione dell'impianto.

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4.2 Ubicazione

L’area interessata dal presente progetto è sita nel comune di Montjovet a monte del centro abitato della Frazione Le Fiusey, dove attualmente si trova la vasca irrigua.

4.3 Tipologia dell’attività

Il progetto prevede la costruzione di un impianto idroelettrico la cui potenza massima nominale sarà di circa 440,16 kW, esso è stato dimensionato e progettato tenendo conto dei seguenti punti:

 esigenze impiantistiche del “Ru Chevrère et Montjovet”;

 morfologia dei luoghi;

 accessibilità del sito;

 inserimento ambientale delle opere.

La seguente tabella riassume le caratteristiche complessive dell’impianto in progetto.

Impianto idroelettrico sul Ru Chevrère et Montjovet

Opera di presa Derivazione laterale con presa a trappola in alveo

Quota opera di presa m 1003,50 s.l.m.

Coordinate UTM-WGS 84 presa 5061445,15 N – 394734,30 E

Dissabbiatore/vasca carico Con funzione sghiaiatrice/vasca di carico dell’impianto

Quota dissabbiatore/vasca carico m 994,89 s.l.m.

CoordinateUTM-WGS84vascacarico 5061444,49 N – 394719,08 E

Max livello vasca di monte m 993,40

Lunghezza planimetrica/reale

condotta forzata 1875 m circa / 1985 m circa

Diametro condotta forzata DN 300

Centrale idroelettrica Edificioospitanteturbina+ap- parecchiature elettromeccaniche

Quota centrale m 503,35 s.l.m.

CoordinateUTM-WGS84centrale 5062246,18 N – 395967,25 E

Quota asse turbina m 504,91 s.l.m.

Quota pelo morte a valle turbina m 500,34 s.l.m.

Salto lordo fiscale m 493,06

Portata disponibile

dal 01/04 al 30/04 : 75 l/sec dal 01/05 al 30/09 : 91 l/sec dal 01/10 al 31/10 : 75 l/sec

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Come precedentemente descritto l’impianto risulta integrato all’interno delle infrastrutture del C.M.F. Ru Chevrère et Montjovet e sfrutta il salto di quota presente tra il nuovo dissabbiatore/vasca di carico previsto il località Traversière e l’esistente vasca irrigua, posta a monte della frazione di Le Fiusey, dalla quale poi viene alimentata tutta la zona irrigua sottostante.

L’impianto nel suo insieme sarà composto dai seguenti elementi:

1. opera di presa sul torrente Pialong;

2. condotta interrata per il convogliamento delle acque raccolte al dissabbiatore/vasca di carico;

3. dissabbiatore/vasca di carico;

4. condotta forzata di adduzione;

5. centrale idroelettrica;

6. condotta interrata per il trasporto delle acque turbinate alla vasca irrigua di frazione Fiusey;

7. cavidotto per la consegna dell’energia alla rete di distribuzione;

8. cabina di consegna prevista in frazione Fiusey.

Figura 1: Area oggetto di intervento e posizione dei manufatti

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4.4 Caratteristiche costruttive

L’impianto sarà costituito dai seguenti elementi principali:

1. L’opera di presa posta sul torrente Pialong sarà di tipo a trappola, posizionata trasversalmente all’alveo del torrente stesso, costituita da un canale di evacuazione in calcestruzzo sul quale sarà posizionata la griglia di derivazione. Le acque così raccolte saranno convogliate dallo stesso in un pozzetto sulla sinistra orografica del torrente dove agendo su di una paratoia si potrà derivare la portata di concessione ed immetterla nel “Ru Chevrère et Montjovet”, mentre l’eventuale portata in eccesso ritornerà nell’alveo del torrente attraverso un apposito stramazzo;

2. La condotta interrata sarà realizzata in PVC De 400 e dall’opera di presa porterà le acque raccolte al dissabbiatore/vasca di carico posto poco più a valle; lungo il tracciato della condotta saranno posizionate anche due tubazioni passacavo in PEAD De 160 mm per l’alimentazione della presa e per la trasmissione dati tra la stessa e la sottostante vasca di carico;

3. Il dissabbiatore e la vasca di carico saranno completamente interrati e posti in corrispondenza dell’esistente piazzale al termine della pista poderale di accesso all’area.

Tale opera sarà costituita da due vasche dissabbiatrici poste l’una di seguito all’altra, da una vasca di carico finale, da un canale di scarico e dalla camera di manovra, quest’ultima accessibile direttamente dall’esterno, contenente le previste apparecchiature idrauliche;

4. La condotta forzata di adduzione sarà in ghisa sferoidale DN 300 e collegherà la vasca di carico alla sottostante centrale di produzione, lungo il tracciato della condotta saranno posizionate anche due tubazioni passacavo per l’alimentazione della vasca di carico e per la trasmissione dati tra la stessa e la sottostante centrale di produzione;

5. La centrale idroelettrica sarà composta da un edificio in cui verranno ospitate la turbina e le apparecchiature elettromeccaniche, con scarico delle acque turbinate in una sottostante vasca in calcestruzzo;

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6. La condotta interrata sarà di DN 600 e dalla vasca in calcestruzzo sotto all’edificio di centrale porterà le acque turbinate all’adiacente sottostante vasca irrigua di frazione Fiusey;

7. Il cavidotto interrato che dalla centrale idroelettrica consegnerà l’energia alla rete di distribuzione DEVAL in località Fiusey, scendendo lungo la strada comunale esistente;

8. La cabina di consegna prevista in frazione Fiusey consistente in apposito edificio realizzato in prossimità della linea elettrica MT 15 kV della DEVAL.

Nei paragrafi seguenti vengono descritti nel dettaglio tutti i componenti sopra riportati.

4.5 Opera di presa sul torrente Pialong

L’opera di presa sarà ubicata lungo il tracciato del “Ru Chevrère et Montjovet”, all’intersezione tra lo stesso e l’affluente di sinistra del TorrentePialong,aquota 1003,50 metri s.l.m..

Attualmente è presente un’opera di presa che consiste in un manufatto posto in sinistra orografica dell’alveo del Torrente Pialong il quale devia una parte della portata che giunge da monte nel “Ru chevrère et Montjovet” agendo su di una paratoia e sempre attraverso il quale, attraversando l’esistente stramazzo l’acqua eventualmente in esubero ritorna nel Torrente Pialong:

Tale manufatto consiste essenzialmente in un pozzetto in calcestruzzo.

L’intervento prevede la costruzione di un nuovo manufatto, costituito da una traversa in alveo con presa a trappola che preleverà dalla portata del Torrente Pialong la portata del Ru Chevrère et Montjovet immessa nello stesso poco più a monte.

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Tale opera di presa consisterà in un canale di evacuazione in cemento armato sovrastato da una griglia metallica che andrà ad intersecare l’intero alveo del Torrente Pialong, con la realizzazione di una platea in pietrame e malta a monte ed a valle dello stesso.

Le acque così raccolte dal canale confluiranno sulla sinistra orografica, nella posizione in cui si trova l’attuale presa, dove confluiranno in un apposito pozzetto dotato di una paratoia e di uno stramazzo che consentiranno di ricaricare nel “Ru Chevrère et Montjovet” la sola portata di prelievo e di reimmettere nell’alveo naturale del Torrente Pialong eventuale acqua in esubero.

4.6 Scala di risalita dell’ittiofauna e sistema di rilascio del DMV

Sulla testa del canale di evacuazione dell’opera di presa in progetto sarà presente lungo tutta la lunghezza trasversale una griglia di derivazione fatto salvo che per un tratto centrale di larghezza pari ad 1 metro, in corrispondenza del quale è prevista una soletta in c.a. sul sottostante canale di evacuazione; tale tratto di soletta costituirà la scala di risalita dei pesci ed attraverso la stessa verrà sempre garantito il rilascio del richiesto DMV.

In tale canale di rilascio del DMV verranno inseriti dei traversi metallici per regolare il DMV da rilasciare in base alle necessità che variano di mese in mese.

Quanto alla soluzione adottata per garantire il transito dell’ittiofauna, va precisato che trattasi in ogni caso di un torrente che presenta una situazione orografica tale da impedire passaggio di ittiofauna ,essendo caratterizzato da continui elevati salti di quota praticamente verticali.

4.7 Dissabbiatore e vasca di carico

Dall’opera di presa descritta precedentemente, attraverso una esistente condotta in PVC De 400 mm le acque prelevate dal Torrente Pialong giungono in corrispondenza un dissabbiatore esistente, posto poco a monte della piazzola realizzata al termine della strada poderale di accesso alla zona.

Tale dissabbiatore sarà demolito, la condotta esistente dall’opera di presa verso valle sarà sostituita con una nuova condotta interrata in materiale plastico di De 400 mm fino in

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corrispondenza della piazzola dove, sfruttando unamaggiore superficie verrà realizzato il nuovo manufatto con funzione di dissabbiatore e vasca di carico dell’impianto.

Tale manufatto si compone di un pozzetto dissipatore e raccoglitore delle impurità galleggianti, posto all’ingresso nel manufatto stesso, seguito da due vasche aventi funzione dissabbiatrice collegate tra loro tramite un foro in modo tale che la frazione solida non venga raccolta dalla condotta forzata e portata nella turbina ma venga restituita in alveo.

Lo scopo principale del dissabbiatore è quello di diminuire la velocità e la turbolenza dell’acqua, permettendo la decantazione sul fondo dei sedimenti sospesi ed evitando l’insabbiamento delle opere poste a valle limitando il danneggiamento della turbina.

Trattandosi di una turbina Pelton, il dissabbiatore è stato dimensionato per un diametro massimo delle particelle in sospensione inferiore a 0,2 mm in modo tale da ottimizzare i futuri interventi di manutenzione sulla turbina stessa.

L’acqua dissabbiata attraverso un apposito stramazzo a flusso regolato confluisce nella vasca di carico, di dimensioni planimetriche 7,10 x 3,30 metri e di profondità variabile da 2,80 a 3,30 metri.

In adiacenza alla vasca di carico, posta anteriormente alla stessa, verrà realizzata la camera di manovra contenente le previste apparecchiature idrauliche.

Il manufatto dissabbiatore/vasca di carico è infine completato da un canale di scarico, posto anteriormente alle due vasche dissabbiatrici ed alla camera di manovra, nel quale possono confluire le acque dei due dissabbiatori (sia in occasione delle operazioni di lavaggio degli stessi, sia attraverso un apposito stramazzo di smaltimento di un eventuale eccesso di portata, sia in caso di fuori servizio dell’impianto), dello scarico di fondo della vasca di carico e del troppo pieno della stessa; tutte le acque raccolte dal canale di scarico sono poi restituite al Torrente Pialong attraverso la posa di un tratto di condotta interrata.

Tutta l’opera sopra descritta risulterà interrata nel versante. Per la sua realizzazione è previsto un leggero allargamento dell’attuale piazzola di manovra, realizzato spostando a monte parte delle esistenti murature di controripa e realizzando poco più a valle l’attuale muratura di

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sostegno. L’accesso dall’esterno è previsto attraverso una porta inserita in tale muratura di sostegno per la sola camera di manovra, mentre tutte le altre parti del manufatto saranno accessibili attraverso idonei pozzetti incassati nella soletta carrabile e sottostanti scalette metalliche alla marinara ancorate alle murature in c.a.

Con tali accorgimenti l’impatto paesaggistico sarà minimo in quanto la situazione a lavori ultimati si differenzierà dalla situazione attuale per la sola presenza della porta nella muratura di sostegno della strada sterrata e dei chiusini in ghisa dei pozzetti sulla strada stessa.

Figura 2: Rendering del dissabbiatore - vasca di carico

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4.8 Condotta forzata

Dal manufatto dissabbiatore/vasca di carico sarà posata la condotta forzata di adduzione in ghisa sferoidale che collegherà la vasca di carico alla sottostante centrale di produzione prevista a monte della frazione Fiusey; lungo il tracciato della condotta saranno posizionate anche due tubazioni passacavo per l’alimentazione della vasca di carico e per la trasmissione dati tra la stessa e la sottostante centrale.

4.9 Centrale di produzione

Al termine della condotta forzata sarà realizzata la centrale di produzione che è stata studiata per scaricare le portate turbinate direttamente nella sottostante vasca irrigua esistente.

L’edificio di centrale è stato previsto sui terreni posti a monte dell’esistente vasca irrigua, in adiacenzaalla strada comunale:

Figura 3: Rendering della centrale di produzione

L’area di prevista realizzazione dell’edificio di centrale è caratterizzata da un bosco incolto, con diffusa presenzadi arbusti, cespugli e sterpaglie.

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La centrale verrà realizzata completamente fuori terra, sostenendo posteriormente e lateralmente alla stessa il terreno mediante la realizzazione di una scogliera in pietrame.

A monte della centrale verrà realizzato un by-pass al fine di garantire l’approvvigionamento della vasca in caso di fuori servizio della centrale.

L’edificio di centrale sarà composto della sala macchine a pianta rettangolare di dimensioni 10,50 x 9,20 metri ed altezza media utile pari a 7,79 metri, e da un retrostante piccolo fabbricato all’interno del quale saranno posizionate le valvole di macchina e del by-pass affinché gli operatori del C.M.F. possano autonomamente escludere la centralina in caso di mafunzionamenti di pianta rettangolare di dimensioni 5,10 x 3,30 metri ed altezza media utile pari a 3,00 metri.

Al di sotto della turbina sarà realizzata, completamente interrata, una vasca in c.a. di pianta rettangolare di dimensioni 4,15 x 3,55 metri ed altezza 1,50 metri che sarà collegata all’esistente vasca irrigua posta a valle della centrale stessa, ottenendo in tal modo una quota di pelo morto pari a 500,34 m. s.l.m. ed un conseguente salto fiscale per l’impianto pari a complessivi 493,06 metri.

L’edificio di centrale sarà realizzato secondo tipologie costruttive e materiali tipici della zona, intonacato, con tetto (a due falde sull’edificio principale ed a falda unica sul re-trostante piccolo fabbricato) con orditura in legno e copertura in lamiera e con serramenti e portoni in legno.

La sala macchine ospiterà le seguenti apparecchiature elettro-meccaniche:

 n. 1 turbina Pelton plurigetto ad asse verticale di Potenza media nominale annua pari a 245,13 kw/h e di potenza potenza massima pari a 440 kw/h;

 n. 1 generatore sincrono potenza nominale 625 kVA;

 n. 1 trasformatore da 800 kVA per consegna in media tensione;

 apparecchiature varie di controllo e protezione a funzionamen-to automatico.

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4.10 Consegna dell'energia

La consegna dell’energia avverrà mediante la posa di un cavidotto MT interrato lungo la strada comunale esistente di circa 410 metri di lunghezza, terminante in una cabina di consegna prevista in prossimità della linea elettrica MT 15 kV della DEVAL esistente a monte della frazione di Le Fiusey.

La cabina sarà fuori terra, prefabbricata di dimensioni in pianta 9,10 x 3,50 metri ed altezza utile metri 2,50 suddivisa internamente in tre locali.

Figura 4: Luogo dove sorgerà la futura cabina di consegna

Per un migliore inserimento ambientale della cabina la stessa sarà esternamente rivestita in legno e coperta con un tetto a due falde in lamiera.

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5 Limiti acustici vigenti nella zona di studio

La“Classificazione Acustica del territorio” del Comune di Montjovet prevede che l’area su cui sorgerà l’attività in oggetto rientri nella CLASSE I di cui alla tabella A dell’allegato al D.P.C.M. 14 Novembre 1997, definita come: “aree particolarmente protette: rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc.

Figura 5: Zonizzazione acustica

Tabella B: valori limite di emissione - Leq in dB(A) (art. 2)

Classi di destinazione d'uso del territorio

Tempi di riferimento Diurno

(06.00 - 22.00)

Notturno (22.00 - 06.00)

I aree particolarmente protette 45 35

II aree prevalentemente residenziali 50 40

III aree di tipo misto 55 45

IV aree di intensa attività umana 60 50

V aree prevalentemente industriali 65 55

VI aree esclusivamente industriali 65 65

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Tabella C: valori limite assoluti di immissione - Leq in dB (A) (art. 3)

Classi di destinazione d'uso del territorio

Tempi di riferimento Diurno

(06.00 - 22.00)

Notturno (22.00 - 06.00)

I aree particolarmente protette 50 40

II aree prevalentemente residenziali 55 45

III aree di tipo misto 60 50

IV aree di intensa attività umana 65 55

V aree prevalentemente industriali 70 60

VI aree esclusivamente industriali 70 70

5.1 Punti di misura

A seguito del sopralluogo preliminare effettuato in data 1 settembre 2016, si è stabilito di determinare i livelli di pressione presenti nell’area di studio nel punto dove sorgerà la centrale di produzione.

Figura 6: Punto di misura

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Figura 7: Catena di misura

5.2 Strumentazione

Per la rilevazione dei parametri acustici sono state utilizzate le seguenti apparecchiature:

Strumento Marca Modello N° Serie Taratura

periodica Data taratura Fonometro

integratore Larson Davis L&D 831 1898 n. 163/11753 05/12/2014

Microfono PCB

Piezotronics PCB 377B02 109421 n. 163/11753 05/12/2014 Preamplificatore Larson Davis L&D PRM831 012409 n. 163/11753 05/12/2014 Calibratore Larson Davis CAL200 7980 n. 163/11752 05/12/2014 La calibrazione acustica dell’intera catena di misura mediante segnale campione generato da calibratore è stata eseguita, come espressamente richiesto delle norme UNI, prima e dopo di ogni serie di misurazione in conformità alle indicazioni fornite dal costruttore.

Le misure sono state considerate valide, poiché lo scarto dei valori delle due calibrazioni non ha superato il valore limite di 0.5 dB.

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6 Clima acustico ante operam

Il clima acustico del sito in oggetto ha carattere di stagionalità, dovuto alla differente flusso dell’acqua in prossimità del luogo dove sorgerà la centrale di produzione.

Il rumore del traffico stradale è trascurabile in quanto il passaggio dei mezzi risulta essere sporadico.

Dall’esame della zonizzazione acustica del comune di Montjovet e dai sopraluoghi effettuati si evince che il clima acustico ante - operam è caratterizzato da:

 Rumorosità dell’acqua che fluisce dalla vasca irrigua esistente;

 Fauna locale (cinguettio di uccelli).

6.1 Livelli sonori ante operam

I rilievi fonometrici sono stati eseguiti nel giorno 1 settembre 2016.

Le misure sono state effettuate in condizioni meteorologiche normali, in assenza di precipitazioni atmosferiche, di nebbia, di neve e di vento, nel solo periodo diurno, in quanto i livelli statistici poco diversi dal livello equivalente, testimoniano la stabilità del rumore, confermandone l’attribuibilità prevalente al rumore dell’acqua proveniente dalla vasca irrigua questo permette di considerare la misura come idonea anche a caratterizzare il clima acustico notturno, come si evince dalla tabella riassuntiva sotto riportata e dagli allegati.

Sono stati scelti tempi di osservazione TO e tempi di misura

T

M in numero, durata e orari tali da rappresentare la variabilità dei livelli sonori esistenti al fine di considerare tutti i normali fattori che influenzano l’area.

Sono state eseguite rilevazioni con

T

M di 30 minuti cadauna.

Al fine di rendere adeguatamente rappresentativa l’indagine strumentale eseguita con tecnica per campionamento, si è proceduto nell’esecuzione di più rilievi per contenere l’incertezza di tipo ambientale.

Tutte le misure hanno avuto luogo in modalità “presidiata”, si è pertanto potuto escludere eventi di natura antropica spuri o di carattere eccezionale che, in quanto tali, non concorrono alla caratterizzazione del clima acustico.

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La presenza di eventuali componenti impulsive, sono da attribuirsi all’elaborazione del programma di calcolo, il quale effettua una ricerca automatizzata delle componenti impulsive nelle misure, questo spesso evidenzia una gran quantità di componenti che però sorgono da fenomeni di tipo naturale, molto diffusi e non controllabili, quali il cinguettio di uccelli, l’abbaiare di cani ed attività antropica varia.

Si ricorda che il Decreto fa riferimento alla dimostrazione della ripetitività degli impulsi, tali impulsi dovranno quindi essere attribuibili ad una sorgente di disturbo ben individuata e non di tipo generico.

Si possono escludere sorgenti quali quelle sopra descritte e quindi componenti impulsive, in quanto le misure sono state tutte eseguite in modalità presidiata.

Sulla base di quanto definito al paragrafo A.13 dell’allegato contenente le definizioni si è valutato il valore di LA,eq,TR ed utilizzando la trattazione di cui al punto A.21, si è valutata l’incertezza estesa ξE, utilizzando come fattore di copertura k = 1,64, per garantire che il 95%

delle misure siano inferiori aLAeq

E (livello di fiducia pari al 90%).

I risultati delle misurazioni effettuate, per i dettagli delle quali si rimanda all’allegato B, sono riassunti nella seguente tabella.

Alla data del rilievo non risultavano presenti attività lavorative o antropiche non usuali.

Nome Data Durata Ora LAeq L90 L95 L99

Montjovet.001.s 01/09/2016 1800 11:10:42 53,5 52,4 52,1 51,7 Montjovet.002.s 01/09/2016 1800 11:41:45 53,4 52,2 52,0 51,5 Montjovet.003.s 01/09/2016 1800 12:11:51 3,8 52,5 52,2 51,8

Clima acustico

ξE,

valore arrotondato Limiti

classe II

Complessivo diurno rispetto notturno rispetto

dB(A) dB(A) dB(A) dB(A) dB(A) dB(A) dB(A)

53,6 1,16 53,5 ± 1,0 50 NO 40 NO

TR eq

LA, ,

(22)

Come si evince dai risultati delle misure fonometriche sopra riportate, si hanno dei superamenti dei valori di immissione previsti per la classe I sia nel periodo diurno che in quello notturno, questo è però da attribuirsi unicamente alla rumorosità dell’acqua, che come precedentemente esposto ha un forte carattere di stagionalità.

7 Identificazione e descrizione dei ricettori sensibili

L’opera in oggetto si inserisce a monte della località Le Fiusey nel comune di Montjovet come indicato dalla fotografia aerea sottostante.

Non risultano esservi ricettori sensibili direttamente esposti, i primi edifici sono siti a circa 200 mt dal luogo dove sorgerà la centrale.

Centrale idroelettrica Ricettori sensibili

(23)

8 Sorgenti rumorose

8.1 Sorgenti sonore ante operam

A seguito di sopralluogo preliminare si evince che attualmente il sito si trova ad una distanza di circa 200 mt dalle prime abitazioni civili, non è inoltre percebile il rumore del traffico dovuto al transito lungo le infrastrutture stradali sottostanti.

Le sorgenti sonore presenti sono:

 strade locali della frazione Le Fiusey

(24)

8.2 Sorgenti sonore previste in progetto

Per il presente studio si è analizzato il progetto nel suo insieme prendendo in esame le varie parti che costituiscono l’opera al fine di analizzarne le possibili criticità acustiche.

(Per i dettagli si rimanda ai paragrafi 4.4, 4.5, 4.6, 4.7, 4.8, 4.9, 4.10).

Gli elementi oggetto di verifica risultano essere:

I. Opera di presa sul torrente Pialong;

II. Dissabbiatore/vasca di carico;

III. Condotta forzata;

IV. Condotta interrata per le acque turbinate;

V. Cavidotto per la consegna dell’energia;

VI. Cabina di consegna.

I. L’opera di presa non rappresenta in esercizio una criticità, in quanto il tratto del torrente che la ospiterà è già dotato di turbolenza propria, tale da far si che l’ulteriore interferenza provocata dalla stessa sia trascurabile. Le caratteristiche dell’opera di presa sono quelle indicate al paragrafo 4.5 al quale si rimanda per i dettagli costruttivi.

II. Dissabbiatore – Vasca di carico

Trattandosi di locali completamente interrati non si ritiene che essi possano essere fonte di disturbo. L’accesso dall’esterno avviene attraverso una porta incassata e delle botole. Se si riterrà necessario in fase esecutiva si valuterà il corretto potere fono isolante della porta e si valuterà la necessità di utilizzo di botole di tipo pesante con contro botola insonorizzante.

A tale opera si accederà solo per opere di manutenzione, pertanto non si prevedono incrementi di rumore dovuti al traffico veicolare.

III. La condotta forzata, è stata progettata in modo da resistere alla pressione ed ad eventuali sovraccarichi dovuti al colpo di ariete, inoltre è completamente interrata per cui sulla base degli accorgimenti che verranno presi non costituirà fonte di rumore.

(25)

IV. La centrale di produzione ospiterà al suo interno le seguenti macchine ed apparecchiature:

 N. 1 turbina Pelton plurigetto ad asse verticale di Potenza media nominale annua pari a 245,13 kw/h e di potenza potenza massima pari a 440 kw/h;

 N. 1 generatore sincrono potenza nominale 625 kVA;

 N. 1 trasformatore da 800 kVA per consegna in media tensione;

 Apparecchiature varie di controllo e protezione a funzionamen-to automatico.

La centrale verrà realizzata in modo tale da contenere il rumore aereo e quello strutturale al fine di ridurre quanto più possibile le emissioni che le macchine potranno effettuare verso l’esterno, ponendo massima cura alle fasi di posa.

Gli elementi che potranno apportare nuova rumorosità saranno i generatori idroelettrici a turbina che saranno posti all’interno della stessa.

Le pareti da considerare ai fini della verifica delle emissioni sono quelle relativa alle facciate fuori terra ed il tetto, dove sono posti i portoni di accesso, le pareti interrate e controterra invece avranno emissioni irrilevanti rispetto alle facciate esposte, così come la copertura.

La riduzione del rumore all’esterno, sarà ottenuta isolando dalle vibrazioni le varie componenti strutturali.

Quadri elettrici, quadri di visualizzazione, trasformatori, gruppo generatore saranno dotati di supporti antivibranti, questi accorgimenti permettono di ridurre al minimo le trasmissioni laterali, con conseguente diminuzione delle emissioni nell’ambiente esterno.

Se necessario per ovviare alle problematiche dovute al campo riverberato che si genererà verrà utilizzato un intonaco antiriverbero.

(26)

8.3 Orari di attività

Il generatore funzionerà con soluzione di continuità, rappresentando una sorgente di rumorosità continua.

9 Livelli sonori previsti in esterno ed ai ricettori

Nel presente paragrafo si prende in considerazione la fase di esercizio della centrale, esaminando nello specifico la rumorosità prodotta dalle macchine poste interiormente alla centrale di produzione.

All’interno di una centrale è presente una sensibile rumorosità di tipo diffuso, prodotta dalle macchine rotanti, dal turbinio dell’acqua e dei getti, nonché dalle apparecchiature accessorie.

Il progetto attualmente non è ancora stato sviluppato a livello esecutivo, pertanto non sono disponibili i dati specifici delle macchine previste, si è quindi proceduto in base a considerazioni di massima, comunque cautelative ed idonee a garantire scelte corrette per la compatibilità acustico ambientale dell’opera.

Il livello di rumorosità in uno specifico punto all’interno di un locale produttivo è dato dalla sommatoria dei contributi dovuti all’onda diretta proveniente dalle diverse sorgenti presenti, più un campo riverberato.

Il campo riverberato nasce dal contributo di ogni sorgente, infatti ognuna immette nel locale una certa quantità di potenza acustica, tale potenza attraverso successive riflessioni sulle pareti del locale viene assorbita e dissipata, impiegando un tempo più o meno lungo per l’assorbimento totale in funzione del “coefficiente di assorbimento” delle pareti del locale; in funzione del “tempo di riverbero” si determina perciò un effetto di somma tra il rumore emesso dalla macchina in un certo momento e quello emesso nei momenti precedenti e ancora in via di assorbimento, determinando quel fenomeno noto per il quale uno stesso macchinario appare molto rumoroso in un ambiente nudo e spoglio piuttosto che in un ambiente ovattato ed assorbente.

(27)

Pertanto come già esposto eventualmente si tratteranno le pareti interne con un intonaco fonoassorbente al fine di ridurre l’effetto del campo riverberato.

Pur tenendo in considerazione le scelte progettuali ancora da affinare, facendo riferimento ad impianti simili già in esercizio, si può cautelativamente ipotizzare che il campo diffuso all’interno del locale di centrale sia stimabile attorno agli 85 dB(A), valore cautelativo.

Sarà opportuno limitare l’emissione di rumore verso l’esterno, tenendo conto che il limite di emissione notturno per la classe I è di 35 dB(A).

A causa del carattere di stagionalità del clima acustico della zona e della distanza del sito da ricettori sensibili dovrebbe risultare impercettibile il rumore verso l’esterno della centrale.

Si è comunque posta attenzione a garantire che l’emissione dello stesso sia compatibile con la zonizzazione anche in periodi in cui la portata del torrente limitrofo fosse molto inferiore a quella attuale.

La potenza acustica che filtra attraverso la parte opaca delle pareti della centrale può essere considerata trascurabile, in quanto sarà progettata a livello esecutivo in modo da avere isolamento tale da garantire valori di potere fonoisolante approssimabile ≥ 60 dB questo per garantire il rispetto dei livelli minimi di emissione per la classe I.

Si individuano quindi quali elementi di maggior vulnerabilità i portoni di accesso ed i serramenti esterni.

Tali elementi dovranno essere acusticamente certificati dal fornitore, soddisfacendo la specifica di almeno Rw > 50 dB, in modo da poter garantire in opera, considerando le trasmissioni laterali e eventuali errori di posa un livello esterno pari a 35 dB già in prossimità della centrale.

In alternativa potrà essere utilizzato un doppio infisso, posto al filo esterno e al filo interno dello spessore del muro di centrale, questa scelta costituisce un sistema efficace per raggiungere livelli elevati di fonoisolamento senza necessità di utilizzare infissi eccessivamente sofisticati, e fornisce inoltre una migliore garanzia di mantenimento delle prestazioni nel tempo.

(28)

Non sono previste prese d’aria, scelta che riduce ulteriormente eventuali criticità di tipo acustico.

Nel caso in cui in fase di verifica finale venisse misurato un livello diffuso nel locale superiore a quello ipotizzato, sarà necessario e possibile al fine di evitare di sottoporre gli addetti alla manutenzione durante gli accessi al locale a eccessiva esposizione al rumore, tramite inserimento di elementi assorbenti, portare la rumorosità interna entro il valore limite di progetto sopra esposto.

(29)

10 Valutazione previsionale e rispetto dei limiti 10.1 Verifica dei limiti acustici

Da quanto esposto al punto 9 risulta il rispetto dei limiti assoluti conseguenti alla proposta di zonizzazione acustica di cui il comune si è dotato.

Durante la fase di esercizio vi saranno delle rumorosità dovute al rumore prodotto all’interno della centrale e al salto d’acqua di restituzione.

In primo luogo si vuole trattare il rumore prodotto dalla centrale che sarà di tipo sensibile e diffuso, prodotto dalle macchine rotanti, dal turbinio dell’acqua e dei getti, nonché dalle apparecchiature accessorie.

I ricettori antropici più prossimi si trovano a circa 200 mt, poiché può essere considerato ricettore anche chi usufruisce delle aree esterne, si è valutato il valore del livello di emissione presso il fabbricato stesso.

Il livello di emissione generato dalla centrale non potrà superare i 35 dB dovuti al piano di classificazione acustica dell’area che lo pone in classe I.

Il valore del livello di immissione risulta essere pari ai contributi previsti da tutte le sorgenti sommati ai livelli misurati ante opera, secondo la relazione:

LIMITE

DIURNO RISPETTO LIMITE

NOTTURNI RISPETTO

dB(A) dB(A) dB(A) dB(A) dB(A)

Clima acustico

ante-operam 53,6 50,0 NO 40,0 NO

Emissione 35,0 45,0 SI 35,0 SI

Immissione 53,6 50,0 NO 40,0 NO

Differenziale 0,1 5,0 SI 3,0 SI

Come si evince dai calcoli sopra riportati, in entrambi i periodi diurno e notturno si superano i valori di immissione previsti per la classe I sia nel periodo diurno che in quello notturno, questo





 

2 10 10

1

2 1

10 10 10

L L

Log L

L

(30)

è però da attribuirsi unicamente alla rumorosità del canale prossimo alla centrale, che come precedentemente esposto ha un forte carattere di stagionalità.

I valori limite differenziali di immissione, definiti all'art. 2, comma 3, lettera b), della legge 26 ottobre 1995, n. 447, sono: 5 dB per il periodo diurno e 3 dB per il periodo notturno, all'interno degli ambienti abitativi.

Nel caso in oggetto la differenza matematica tra il livello di immissione previsto in prossimità della centrale e il valore ante-operam risulta pari a 0,1 dB(A) in prossimità del punto in cui sorgerà la centrale.

All’interno degli ambienti abitativi, posti a circa 200 metri dal fabbricato, tale valore sarà certamente inferiore per le seguenti attenuazioni: attenuazione geometrica, attenuazioni dovute al terreno e alla vegetazione, attenuazioni dovute alla facciata stessa.

È parere dello scrivente che tali ipotesi progettuali siano cautelative, in quanto, ipotizzando uno scenario di tipo diverso con una minore portata del torrente e conseguente clima acustico

caratterizzato da un valore di LAeq minore, permetterebbe pur rispettando i valori differenziali

di emettere nell’ambiente circostante un maggior rumore.

11 Misure per la mitigazione della rumorosità 11.1 Misure di mitigazione acustica previste

A seguito di quanto esposto si evince che nel progetto in esame tutte le criticità acustiche possono essere facilmente controllate, al punto 9 sono stati analizzati e specificati tutti gli elementi di mitigazione necessari, tuttavia si richiamano in questo paragrafo tali elementi a fine riepilogativo. Si precisa inoltre che il corretto dimensionamento delle mitigazioni dovrà essere effettuato in fase esecutiva.

Le mitigazioni necessarie e previste sono le seguenti:

 Adozione di portoni con potere fonoisolante ≥ 50 dB;

 Adozione di sistemi antivibranti per le strutture e i macchinari;

 Adozione di botole isolate acusticamente;

(31)

 Eventuale utilizzo di intonaco antiriverbero.

12 Impatto acustico nella fase di cantiere 12.1 Opere edili previste e impatto di cantiere

La costruzione dell’opera in oggetto sarà fonte di ulteriori rumori che potranno essere di livello elevato anche se per un periodo limitato di tempo.

Eventuali eccessivi livelli di rumore saranno prodotti dai mezzi d’opera in modo particolare quelli utilizzati per gli scavi.

Le attività di cantiere prevedono inevitabilmente l’uso di mezzi meccanici in grado di produrre livelli prossimi agli 80 dB(A) e oltre anche a decine di metri di distanza, tuttavia la rumorosità di cantiere costituisce una problematica quando lo stesso si trova in prossimità di ricettori sensibili, situazione che non riguarda il caso in esame.

Valutazioni più approfondite verranno eseguite in fase di organizzazione delle opere di cantiere, provvedendo alla redazione di un proprio impatto acustico e a chiedendo le eventuali e necessarie deroghe.

13 Dichiarazione del tecnico competente

I rilievi necessari e le relative valutazioni sono stati eseguiti dal Tecnico Competente in Acustica Ambientale (ai sensi del art. 2 comma 6 e 7 della Legge 447 del 26/10/1995 e smi) ing. Cristina Marocco (D.D. Piemonte n. 6 del 15/01/2009).

I rilievi e le valutazioni sono state eseguite con l’aiuto dell’ing. Luca Cretier avente studio in Frazione Montquert, 5 nel comune di Montjovet iscritto all’Ordine degli Ingegneri della regione Autonoma Valle d’Aosta al n° 394.

14 Conclusioni

I valori limite di emissione, i valori limite di immissione e i valori differenziali ai ricettori evidenziati, valutati in base alle attuali ipotesi, risultano rispettati fatto salvo per i superamenti diurni e notturni che come esposto sono da attribuirsi al rumore prodotto dal canale posto in prossimità che ha carattere di stagionalità.

(32)

ALLEGATO “A” - Definizioni

(33)

A.1 Clima acustico

Per clima acustico si intendono le condizioni sonore esistenti in una determinata porzione di territorio, derivanti dall’insieme di tutte le sorgenti sonore naturali e antropiche, essa è finalizzata a evitare che il sito in cui si intende realizzare un insediamento sensibile al rumore, sia caratterizzato da condizioni di rumorosità non compatibili con la destinazione prevista.

A.2 Area di ricognizione

Per area di ricognizione si intende la porzione di territorio entro la quale sono presenti sorgenti sonore che determinano effetti acustici non trascurabili sull’insediamento oggetto della valutazione di clima acustico. L’estensione dell’area di ricognizione è individuata in modo empirico sulla base di ipotesi cautelative esplicitate nella documentazione presentata.

A.3 Campo di applicazione

Ai sensi dell’art. 8, comma 3, della legge n. 447/1995, la documentazione di valutazione di clima acustico deve essere allegata alla domanda per il rilascio del provvedimento abitativo edilizio, o atto equivalente, relativo alla costruzione di nuovi immobili appartenenti alle tipologie sotto elencate o al mutamento di destinazione d’uso di immobili esistenti, qualora da ciò derivi l’inserimento dell’immobile in una delle stesse tipologie.

Le tipologie di insediamento interessate sono:

a) scuole e asili nido;

b) ospedali;

c) case di cura e di riposo;

d) parchi pubblici urbani ed extraurbani qualora la quiete rappresenti elemento di base per la loro fruizione;

e) insediamenti residenziali.

A.4 Tempo a lungo termine TL

Il tempo a lungo termine (TL), è stabilito in relazione agli scopi che si prefigge l'indagine acustica, e rappresenta il tempo a cui riferire la caratterizzazione del territorio dal punto di vista della rumorosità ambientale. La lunghezza di questo intervallo di tempo è correlata alle variazioni dei fattori che influenzano tale rumorosità nel lungo periodo.

(34)

A.5 Tempo di riferimento TR

Il tempo di riferimento TR, di norma stabilito dalle autorità, rappresenta l'intervallo di tempo all'interno del quale si determina la rumorosità ambientale ed al quale vanno riferiti i dati rilevati.

È scelto, in relazione agli scopi che si prefigge l'indagine, tenendo conto delle attività, abitudini ed esigenze umane e delle variazioni nel funzionamento delle sorgenti di rumore. Nella legislazione italiana sono definiti due intervalli di tempo a costituire i tempi di riferimento TR: il primo comprendente l'intero periodo diurno (06:00-22:00) ed il secondo per il periodo notturno (22:00-06:00).

A.6 Tempo di osservazione TO

All'interno del tempo di riferimento si individuano uno o più tempi di osservazione, (TO) in ciascuno dei quali il livello del rumore presenta omogenee caratteristiche di variabilità.

L'insieme dei tempi di osservazione costituisce il tempo di riferimento.

A.7 Tempo di misurazione TM

All'interno di ciascun tempo di osservazione si individua un tempo di misurazione (TM ) di durata pari o minore del tempo di osservazione in funzione delle caratteristiche di variabilità del rumore ed in modo tale che il valore di LA,eq,TM sia statisticamente rappresentativo di LA,eq,To

A.8 Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata A nel tempo di misurazione

TM eq

LA, ,

Il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata A nel tempo di misurazione è definito dalla relazione

 











 

T

M

O A M TM

eq

A dt

p t p Log T

L

0

2 ,

,

10 1 dB(A)

Dove:

 

t

pA valore istantaneo della pressione sonora ponderata A, in pascal;

pO valore di riferimento della pressione sonora pari a 20 Pa;

(35)

TM tempo di misurazione, in secondi.

A.9 Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata A nel tempo di osservazione

To eq

LA, ,

Il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata A nel tempo di osservazione è definito dalla relazione

 









 

 

T

O

O A O To

eq

A dt

p t p Log T

L

0

2 ,

,

10 1 dB(A)

dove:

 

t

pA valore istantaneo della pressione sonora ponderata A, in pascal;

pO valore di riferimento della pressione sonora pari a 20 Pa;

TO tempo di osservazione, in secondi.

Nota: In base alle definizioni del tempo di misurazione (A.7) il valore di LA,eq,To sarà coincidente con il valore di LA,eq,TM

A.10 Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata A nel tempo di riferimento

TR eq

LA, ,

Il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata A nel tempo di riferimento è definito dalla relazione

 











 

T

R

O A R TR

eq

A dt

p t p Log T

L

0

2 ,

,

10 1 dB(A)

Dove:

 

t

pA valore istantaneo della pressione sonora ponderata A, in pascal;

pO valore di riferimento della pressione sonora pari a 20 Pa;

TR tempo di riferimento, in secondi.

(36)

A.11 Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A relativo al tempo a lungo termine LA,eq,TL

Il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata A relativo al tempo a lungo termine ed a uno specifico tempo di riferimento è ottenuto dalla media dei valori dei livelli

TR eq

LA, , iesimi, secondo la relazione seguente:

 

 

 

  

N

i

L TL

eq A

TRi eq A

Log N L

1 1 , 0 ,

,

,

10

,

10 1

dB(A)

Dove:

N numero di campioni di LA,eq,TR utilizzati per il calcolo di LA,eq,TL

A.12 Integrazione continua

Nel metodo di misura con integrazione continua il valore di LA,eq,TR viene ottenuto misurando la rumorosità ambientale durante l'intero periodo del tempo di riferimento TR, con l'esclusione eventuale degli intervalli in cui si verificano condizioni anomale non rappresentative dell'area in esame.

A.13 Tecnica per campionamento

Nel metodo di misura con tecnica di campionamento il valore di LA,eq,TR viene calcolato come media dei valori del livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata A relativo agli intervalli del tempo di osservazione, TO iesimo.

Il valore di LA,eq,TR è dato dalla relazione:





 

 

 

N i

L iesimo O R

TR eq A

iesimo TO eq

T A

Log T L

1

1 , 0 ,

, ,

,

10 ,

10 1 dB(A)

Essendo

N

i

iesimo O

R T

T

1 ,

(37)

A.14 Rumori con particolari caratteristiche

Esistono rumori con caratteristiche particolari che a parità di livello equivalente LA,eq e di altri parametri, producono reazioni di disturbo, da parte degli individui esposti, più accentuate rispetto a quelle indotte da rumori privi di dette caratteristiche. I rumori più ricorrenti che presentano queste peculiarità sono i seguenti:

 Rumore impulsivo

 Rumore con spettro contenente componenti tonali

Riconoscendo a questa particolare tipologia di rumore una particolare rilevanza, la legislazione italiana con il D.M. 16/03/1998 ha previsto di applicare ai valori limite assoluti di immissione (art.3 DPCM 14/11/1997) dei fattori correttivi di penalizzazione

A.15 Componenti tonali

Il D.M. 16/03/1998 riconosce la presenza di una componente tonale quando nello spettro in terze di ottava dei valori minimi del livello sonoro misurato con costante di tempo Fast è presente nell’intervallo 20-20kHz una banda con valore almeno superiore di 5 dB rispetto alle bande adiacenti ed essa qualora venisse riportata su di un diagramma con curve isofoniche secondo la ISO 226-2003 risulti quella che tocca la curva isofonica più elevata.

A.16 Componenti impulsive

Il D.M. 16/03/1998 riconosce la presenza di componenti impulsive quando sono verificate tutte le condizioni seguenti:

 l’evento è ripetitivo;

 la differenza tra LA,Imax e LA,Smax è superiore a 6 dB;

 la durata dell’evento a –10 dB dal valore LA,Fmax è inferiore a 1 s.

L’evento sonoro impulsivo si considera ripetitivo quanto di verifica almeno 10 volte nell’arco di un’ora nel periodo diurno e almeno 2 volte nell’arco di un’ora nel periodo notturno.

(38)

A.17 Incertezza delle misure

Poiché i valori misurati sono necessariamente affetti da incertezza, essi devono essere confrontati con i termini di legge con approccio statistico, determinando la probabilità o meno del superamento del limite, dopo il calcolo dell’incertezza estesa.

In attesa che a livello normativo giungano le necessarie puntualizzazioni sui criteri da utilizzare per una comune determinazione dell’incertezza della misura, si è utilizzata la norma di buona tecnica (UNI CEI ENV 13005:2000 – UNI TR 11326:2009).

Per le misure fonometriche eseguite con la tecnica del campionamento vengono definite due tipi di incertezze:

1. incertezza di tipo “strumentale”

2. incertezza di tipo “ambientale” (dovuta alla incompleta campionatura della distribuzione dei livelli sonori)

La UNI CEI ENV 13005:2000 richiede quindi che, calcolata l’incertezza composta venga determinata anche l’incertezza estesa, ovvero venga definito un opportuno intervallo intorno alla moda (ampio a piacere) in modo da definire con precisione anche la probabilità che il misurando rientri al suo interno.

A.18 Incertezza strumentale

Le incertezze strumentali vanno dedotte dalle indicazioni fornite dal costruttore o dalle informazioni ricavabili dal certificato di taratura SIT dello strumento e devono essere inferiori alle tolleranze ammesse dagli standards IEC 651/79 e IEC 804/85 per i fonometri di classe 1 (secondo tali specifiche tali fonometri devono avere una “precisione di lettura” del livello sonoro equivalente di ± 0,7 dB ed una massima variazione ammissibile della lettura durante un’ora di funzionamento di 0,3 dB).

Dal certificato di taratura dello strumento si evince che l'incertezza di misura è pari a 0,25 dB.

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