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Strutture Resistenti al Fuoco A.A IL PROGETTO DELLE STRUTTURE IN CASO DI INCENDIO

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Academic year: 2022

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(1)

Prof. Ing. Emidio Nigro Ing. Donatella de Silva

Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura

Università di Napoli “Federico II”

E-mail: emidio.nigro@unina.it donatella.desilva@unina.it

Corso di Strutture Speciali e Progetto di Strutture Resistenti al Fuoco

A.A. 2018-19

IL PROGETTO DELLE STRUTTURE IN CASO DI INCENDIO

Modelli di incendio a zone ed esercitazione in ‘‘Ozone’’

www.promozioneacciaio.it

(2)

Modello di incendio

Incendi nominali

Tempo equivalente

Incendi parametrici

Incendi localizzati

Modello

a zone CFD

Una zona Due zone

Complessità Bassa Intermedia Elevata

Comportamento

dell’incendio Incendi in fase post-flashover

Incendi in fase pre-flashover

Incendi in fase post-flashover

Incendi in fase pre-flashover

e incendi localizzati

Analisi completa del

campo di temperatura

e del moto dei fumi

Parametri iniziali per la definizione del

modello

tipo di incendio da scegliere tra

quelli nominali;

durata dell’incendio da fissare sulla

base del carico di

incendio o di regole tecniche prescrittive

carico di incendio;

distribuzione del materiale combustibile;

quantità di aria fornita nell’unità di tempo;

geometria del compartimento;

proprietà termiche dei materiali costituenti

il compartimento

carico di incendio;

altezza del soffitto;

curve di rilascio termico del

materiale combustibile (RHR); diametro

della fiamma

carico di incendio;

distribuzione del materiale combustibile;

quantità di aria fornita nell’unità di tempo;

geometria del compartimento;

proprietà termiche dei materiali costituenti il compartimento; dati necessari

per l’equilibrio di massa e calore del sistema

Dati sulle condizioni geometriche e di aerazione

del

compartimento, dati sulle caratteristiche

dei materiali, sulla destinazione

d’uso, …

Distribuzione di

temperatura Uniforme in tutto il compartimento

Non uniforme in tutto

il compartimento

Uniforme in ciascuna zona

Dipendente dal tempo e dalla posizione Strumenti di

progetto

Eurocodici EN 1990 EN 1991-1-2

Software di calcolo dedicati

Modelli di Incendio

EN 1991-1-2

(3)

Tipologie di incendio

La curva di incendio di progetto può essere:

Nominale: curva adottata per la classificazione delle costruzioni e per le verifiche di resistenza al fuoco di tipo convenzionale.

Naturale: curva determinata in base a modelli d’incendio e a parametri fisici che definiscono le variabili di stato all’interno del compartimento.

Prove in forno

Curve d’incendio

(4)

INCENDI NATURALI

I. Ignizione: si verifica quando o più oggetti combustibili vengono in contatto con una sorgente di calore.

II.Propagazione: nella combustione vengono coinvolti altri oggetti combustibili.

III.Incendio generalizzato: L’incendio si estende a tutti i materiali combustibili presenti

IV.Estinzione: gli effetti dell’incendio diminuiscono a causa del consumo progressivo dei materiali combustibili

FLASHOVER: è la fase di transizione in cui le fiamme, da uno stato di incendio localizzato, si propagano velocemente a tutto il volume del compartimento.

Questo stato può essere riconosciuto in corrispondenza di una temperatura dei gas sul soffitto dell’ordine di 600°C.

Ignizione propagazione Incendio generalizzato

estinzione flashover

Naturale: curva determinata in base a modelli d’incendio e a parametri fisici che definiscono le variabili di stato all’interno del compartimento.

(5)

INCENDI NATURALI

Col metodo FSE si possono risolvere due tipologie di problemi:

SALVAGUARDIA DELLA VITA Problema pre ‐‐‐‐ flashover, dipende essenzialmente dal movimento di fumi e calore nell'edificio ed è legato in prima approssimazione all‘RHR ed alla qualità del focolare.

STABILITÀ STRUTTURALE Problema post ‐‐‐‐ flashover, dipende essenzialmente dal cimento termico della struttura cioè dall'energia prodotta dall'incendio (carico d'incendio) e dalle condizioni di ventilazione.

SALVAGUARDIA DELLA VITA

STABILITA’

STRUTTURALE

(6)

Carico di incendio

Il carico di incendio rappresenta il potenziale termico netto della totalità dei materiali combustibili contenuti in uno spazio corretto in base ai parametri indicativi della partecipazione alla combustione dei singoli materiali. Il carico di incendio è espresso in MJ.

Carico di incendio specifico (q

f

)

Il carico di incendio specifico rappresenta il carico di incendio riferito all’unità di superficie lorda.

E’ espresso in MJ/m2 e determinato con la seguente relazione:

Carico di incendio specifico di progetto (q

f,d

)

Il carico di incendio specifico di progetto rappresenta carico d’incendio specifico corretto in base ai parametri indicatori del rischio di incendio del compartimento e dei fattori relativi alle misure di protezione presenti. Esso costituisce la grandezza di riferimento per le valutazioni della resistenza al fuoco delle costruzioni ed è determinato con la seguente relazione:

n

i i i i

i=1 f

H m ψ

q = A

M ⋅ ⋅ ⋅

Carico d’incendio

(7)

Tipologie di incendio: RHR – Curva di rilascio termico (M2.6)

Curva di rilascio termico

RHR

RHRmax

tA tB tC

0 t

A B

C

Propagazione Incendio stazionario Decadimento

2

( ) 1000 t RHR t

t

α

 

= ⋅  

 

( )

max f f

RHR t = RHR = RHRA

tαααα tempo necessario affinché la potenza termica rilasciata raggiunga il valore di1000 kW.

RHRf valore della potenza termica massima rilasciata per unita di superficie lorda.

Af superficie lorda del compartimento in caso di distribuzione uniforme del carico d’incendio, oppure superficie lorda effettivamente occupata dal combustibile

t t

A

∀ ≤

A B

t t t

∀ < ≤

q

fd

Af

(8)

RHR

RHRmax

tA tB tC

0 t

A B

C

Propagazione Incendio stazionario Decadimento

La fase di incendio stazionario termina al tempo tB, tempo di inizio della fase di decadimento, in cui il 70%

dell’energia termica inizialmente disponibile qfdAf e stata rilasciata nel compartimento antincendio.

3 2

1 1000

70%

fd f

3

A

se q A t

t

α

⋅ ⋅ >

3 2

max

1 1000

70%

fd f

3

A

B A

q A t

t t t

RHR

α

⋅ − ⋅ ⋅

= +

max

2 30%

fd f

C B

q A

t t

RHR

⋅ ⋅

= +

( )

max C

C B

t t RHR t RHR

t t

= ⋅ −

− ∀ < ≤ t

B

t t

C

2 max

1000

A

t = RHR t

α

70% ⋅ q

fd

Af

Tipologie di incendio: RHR – Curva di rilascio termico (M2.6)

Curva di rilascio termico

(9)

RHR

RHRmax

tA

0 t

A

Propagazione Incendio stazionario Decadimento

La fase di incendio stazionario termina al tempo tB, tempo di inizio della fase di decadimento, in cui il 70%

dell’energia termica inizialmente disponibile qfdAf e stata rilasciata nel compartimento antincendio.

3 2

1 1000

70%

fd f

3

A

se q A t

t

α

⋅ ⋅ >

3 2

max

1 1000

70%

fd f

3

A

B A

q A t

t t t

RHR

α

⋅ − ⋅ ⋅

= +

max

2 30%

fd f

C B

q A

t t

RHR

⋅ ⋅

= +

( )

max C

C B

t t RHR t RHR

t t

= ⋅ −

− ∀ < ≤ t

B

t t

C

2 max

1000

A

t = RHR t

α

70% ⋅ q

fd

Af 1 1000

2 3

70%

fd f

3

A

se q A t

t

α

⋅ ⋅ ≤

3 2

max

1 1000

fd f

3

A

C B

q A t

t t t

RHR

α

⋅ − ⋅ ⋅

= +

B A

tt

tB tC

C B

q

fd

Af

Tipologie di incendio: RHR – Curva di rilascio termico (M2.6)

Curva di rilascio termico

(10)

Tipologie di incendio: RHR – Curva di rilascio termico (M2.6)

Curva di rilascio termico

RHR

RHRmax

tA tB tC

0 t

A B

C

Propagazione Incendio stazionario Decadimento

2

( ) 1000 t RHR t

t

α

 

= ⋅  

 

( )

max f f

RHR t = RHR = RHRA

tαααα tempo necessario affinché la potenza termica rilasciata raggiunga il valore di1000 kW.

RHRf valore della potenza termica massima rilasciata per unita di superficie lorda.

Af superficie lorda del compartimento in caso di distribuzione uniforme del carico d’incendio, oppure superficie lorda effettivamente occupata dal combustibile

t t

A

∀ ≤

A B

t t t

∀ < ≤ RHR

max

= 0,10 ⋅ ⋅ m H

u

A

v

h

eq

Hυυυυ Potere calorifico del legno

Av Area totale delle aperture verticali.

heq Altezza media delle finestre

q

fd

Af

(11)

Tipologie di incendio: RHR – Curva di rilascio termico (M2.6)

Curva di rilascio termico

RHR

RHRmax

tA tB tC

0 t

A B

C

Propagazione Incendio stazionario Decadimento

q

fd

Af

No Combustion model Extended fire duration

External flaming

(12)

Incendi Localizzati

Spazi ampi

Carico d’incendio modesto o concentrato

NO Flashover

EN 1991-1-2 APP C

Incendi localizzati impattanti il soffitto:

Metodo di Hasemi Incendi localizzati

Non impattanti il soffitto

Metodo di Heskestad Lf < H

Lf > H

2 / 3 5/ 3

( ) z 20 0, 25 Q

c

( z z

0

)

θ = + ⋅ ⋅ −

4 4

( 20)

[( 273) (293) ]

net c m m f

m

h h α θ ϕ ε ε σ θ

= − ⋅ − − ⋅ ⋅ ⋅ ⋅

⋅ + −

Spazi ampiamente ventilati

=altezza della fiamma in m

Lf

z= altezza lungo l’asse verticale della fiamma [m]

z0= origine virtuale della fiamma [m]

Parte convettiva del rilascio termico [W]

(13)

L’Eurocodice fornisce il flusso termico , espresso in W/m

2

, ricevuto dalla superficie unitaria di soffitto esposta all’azione diretta della fiamma:

3,7

100000 se 0,30 136300 121000 se 0, 3 1 15000 se 1, 0

h y

h y y

h y y

= ≤

= − < <

= ≥

ɺ ɺ ɺ

Essendo y un parametro adimensionale fornito dalla relazione

( ' / ) (

h

' )

y = r + H + z L + H + z

D è il diametro della fiamma.

r

H

D

L

h

r è la distanza, in metri, tra l’asse verticale della fiamma ed il punto appartenente al soffitto nel quale viene calcolato il flusso di calore;

H è la distanza, in metri, tra la sorgente dell’incendio ed il soffitto;

L

h

è l’ingombro orizzontale della fiamma, espresso in metri.

h [ K W /m

2

]

Incendi Localizzati

' posizione della sorgente di calore virtuale, espressa in metri

z =

(14)

Incendio a una zona Incendio a due zone

Incendi a zone

Proprietà fisiche del gas all’interno del compartimento soggetto ad incendio:

m massa del gas;

Tg temperatura del gas.

V volume del compartimento;

Eg energia interna del gas;

ρρρρg densità del gas;

Pint pressione interna del gas;

Q velocità di rilascio di calore dell’incendio

BILANCIO DI ENERGIA (CALORE) E DI MASSA ( GAS)

(15)

Incendi a zone

(16)

Incendi a zone

(17)

Tra i programmi di calcolo basati sui modelli a zone si segnalano:

- CFAST: disponibile presso il National Fire Protection Association, realizzato da W. Jones nel 2002;

- OZone: disponibile presso l’Università di Liegi (Belgio), sviluppato da Cadorin & Franssen nel 2003.

Incendi a zone

Incendio a una zona

Incendio a due zone

(18)

Parameter OZONE C-FAST

Flashover temperature 500°C 600°C

Convective coefficient Constant; defined by the user Variable and dependent on Nusselt number

Radiative model Stephan-Boltzman equation Siegel & Howell model Type of analyses 1 zone, 2 zones or

combination 1 zone; 2 zones

% of available oxygen to

have a fuel controlled fire >0 Defined by the user

Loss coefficient for ventilation

opening Cv 0.4 0.6

Tipologie di incendio: Modelli a zone (Annex D1 e D2)

Incendi a zone

(19)

Modelli di campo o CFD

I modelli di fluidodinamica computazionale forniscono la stima dell’evoluzione dell’incendio in uno spazio, risolvendo per via numerica le equazioni fondamentali del flusso dei fluidi risultante da un incendio.

Essi sono capaci di modellare incendi in fase pre-flashover e localizzati, incendi in fase post-flashover. Valutano la diffussione delle fiamme e dei fumi all’interno del dominio.

Forniscono le temperature, i flussi incidenti radiativi e convettivi sugli elementi solidi

Fire Dinamics Simulator (FDS) : disponibile presso il National Institute of Standards and Technology (NIST), sviluppato da K. McGrattan e G. Forney nel 2002.

Tipologie di incendio: FDS (Annex D3)

Eurocodici – EN 1991-1-2

(20)

Appendice E.4 dell'Eurocodice 1, UNI EN 1991-1-2

TIPOLOGIE DI INCENDIO

I parametri da conoscere per costruire una curva di RILASCIO TERMICO sono:

• Q

f

• A

fi

RHR

fi

t

α

(21)

TIPOLOGIE DI INCENDIO

qf,k= 511 MJ/m2

L’effetto di t

α

variabile

RHRf= 250 KW/m2

Variazione della potenza termica totale nel tempo nella fase di crescita in funzione del tipo di sviluppo d’incendio . I tempi sono conteggiati a partire dall’istante nel quale la sostanza combustibile raggiunge la sua temperatura di ignizione.

In rapporto alla velocità di sviluppo, è possibile caratterizzare diversi modelli di incendio

• Fuoco a crescita lenta: 1.000 kW in 600 s;

• Fuoco a crescita media: 1.000 kW in 300 s;

• Fuoco a crescita rapida: 1.000 kW in 150 s;

Fuoco a crescita ultrarapida: 1.000 kW in 75 s;

0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5 7 7.5 8

0 5 10 15 20 25 30

Rate of Heat Release (MW)

Tempo (min)

tα=75 s tα=150 s tα=300 s tα=600 s

Af,= 30 m2

(22)

TIPOLOGIE DI INCENDIO

L’effetto di q

f,k

variabile

tα= 300 s

RHRf= 250 KW/m2

0 2.5 5 7.5 10

0 15 30 45 60 75 90 105

Rate of Heat Release (MW)

Tempo (min)

qf,k=500 KJ/m2 qf,k=700 KJ/m2 qf,k=900 KJ/m2 Af,= 30 m2

(23)

TIPOLOGIE DI INCENDIO

L’effetto di A

f

variabile

tα= 300 s

RHRf= 250 KW/m2

0 2.5 5 7.5 10 12.5 15 17.5 20 22.5 25

0 15 30 45 60 75

Rate of Heat Release (MW)

Tempo (min)

Af=90 m2 Af=60 m2 Af=30 m2 qf,k= 511 MJ/m2

(24)

Appendice E.4 dell'Eurocodice 1, UNI EN 1991-1-2

TIPOLOGIE DI INCENDIO

I parametri da conoscere per costruire una curva di RILASCIO TERMICO sono:

• Q

f

• A

fi

RHR

fi

t

α

(25)

Appendice E.4 dell'Eurocodice 1, UNI EN 1991-1-2

TIPOLOGIE DI INCENDIO

(26)

MODELLI AVANZATI - OZONE

Software “OZone V2.2 . . ”

http://sections.arcelormittal.com/download-center/design-software/fire-calculations.html

• Consente di analizzare un compartimento alla volta;

• Modellazione di incendi pre e post-flashover;

• I principali dati di input da fornire al programma sono relativi alla geometria del compartimento e delle aperture, alle caratteristiche termofisiche dei materiali di cui sono realizzati gli elementi che delimitano il compartimento in esame, alle proprietà dell’incendio che si intende simulare in termini di potere calorifico del combustibile, alla curva di rilascio del calore in funzione del tempo ( Heat Release Rate o HRR);

• Implementa le formule dell’Eurocodice e pertanto è dedicato alle verifiche di resistenza strutturale (verifica sezionale di elementi in acciaio nudi e protetti).

(27)

MODELLI AVANZATI - OZONE

(28)

MODELLI AVANZATI - OZONE

(29)

MODELLI AVANZATI - OZONE

(30)

MODELLI AVANZATI - OZONE

(31)

MODELLI AVANZATI - OZONE

(32)

MODELLI AVANZATI - OZONE

(33)

MODELLI AVANZATI - OZONE

(34)

MODELLI AVANZATI - OZONE

(35)

MODELLI AVANZATI - OZONE

Temperatura di flashover

Warning!!!

Se solo uno di questi parametri è stato superato si passa da 2 a 1 zona.

(36)

MODELLI AVANZATI - OZONE

(37)

MODELLI AVANZATI - OZONE

(38)

MODELLI AVANZATI - OZONE

(39)

MODELLI AVANZATI - OZONE

(40)

MODELLI AVANZATI - OZONE

(41)

MODELLI AVANZATI - OZONE

(42)

MODELLI AVANZATI - OZONE

(43)

MODELLI AVANZATI - OZONE

(44)

MODELLI AVANZATI - OZONE

(45)

MODELLI AVANZATI - OZONE

(46)

MODELLI AVANZATI - OZONE

(47)

MODELLI AVANZATI - OZONE

(48)

I modelli di incendio parametrici forniscono un semplice strumento per la modellazione dell’incendio nella fase post-flashover assumendo che la temperatura nel compartimento sia uniforme. Una versione di questo metodo di calcolo è riportato nell’appendice A (informativa) di EN 1991-1-2.

Modelli di incendio parametrici

h Avi

hi

v eq t

O = A h A q

f

i vi i eq

i vi

A h h

= ∑ A b = ρ ⋅ ⋅ c λ ∑

Parametri:

Limiti applicabilità

500

2

Apm

4

hm

0.02

≤ ≤O

0.2

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