Dedica e ringraziamenti
Volevo dedicare questo lavoro ai miei genitori, a mio padre che mi ha sempre insegnato l’umiltà e il rispetto per tutti e a mia madre che mi ha sostenuto insegnandomi a non demoralizzarmi mai troppo vivendo con serenità e gioia la vita.
Un ringraziamento particolare va alla mia ragazza Lidia, una persona stupenda che è riuscita a farmi crescere sotto molti punti di vista soprattutto quello umano. A mio fratello Antonio e Elisa che sono stati per me esempi da seguire.
A tutti i miei amici della Sughera che hanno reso ogni momento di questi anni indimenticabile…
Agli amici dell’università che mi hanno accompagnato in questo viaggio facendomi apparire il tutto meno pesante.
Infine un bacione a tutti i tesisti che hanno diviso con me questi ultimi mesi di università.
Per ultimo, ma non per importanza, al mio relatore all’Ing. Domenico Ficara(mimmo), che oltre ad essere una persona estremamente intelligente è anche sempre disponibile e gentile.
“ L’arroganza di osare”
Capire il mondo, la realtà che ci circonda, combattere questo senso di inferiorità, di inutilità, di inappagamento.
Riequilibrare questa barca guidata da un timone impazzito, rieducare questo corpo che si corazza contro il mondo intero che cerca di divorare, prima di essere divorato. Sostenere questa eterna lunga battaglia con se stessi con gli altri.
Amare ed essere amati.
Accontentarsi delle piccole cose, delle piccole ma importanti conquiste. Andare avanti, maturare e non rimanere degli eterni bambini perennemente insoddisfatti. Parlare senza ferire, muoversi negli altri senza turbare ma emanando, rilassando, dando felicità.
Sostenere fino in fondo questo sforzo senza cedere mai, capire che i tuoi problemi, le tue angosce sono quelle di molti altri.
Vivere con equilibrio, ma con una certa dose di arroganza di osare.