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(1)INTRODUZIONE Il presente studio si colloca nell’ambito degli studi riguardo l’apprendimento e l’uso dei pronomi in italiano L2 da parte di immigrati adulti

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INTRODUZIONE

Il presente studio si colloca nell’ambito degli studi riguardo l’apprendimento e l’uso dei pronomi in italiano L2 da parte di immigrati adulti. I soggetti presi in esame sono immigrati di origine albanese e georgiana. Segue nelle linee generali il progetto ESF dedito allo studio di corpora di lingue europee con L2 di apprendenti provenienti da L1 di tipologie molto lontane fra di loro. Ma tale prospettiva comparativa è resa, si spera, più feconda per i criteri di raccolta dei dati che sono indagati non solo attraverso dati di conversazioni spontanee, ma anche attraverso dati elicitati e anche attraverso dati di linguaggi narrativi. Oggetto di questo studio è un’analisi diacronica dei mezzi per esprimere le relazioni pronominali nella varietà linguistica di 9 apprendenti albanesi adulti e ragazzi e, di 13 apprendenti georgiani sempre adulti e ragazzi, ciascuno rappresentante un diverso stadio evolutivo dell’interlingua.

I soggetti sono stati scelti fra un campione di più apprendenti intervistati lungo un periodo complessivo di 3 mesi che si estende dall’inizio di settembre 2012 fino all’inizio di dicembre 2012 per un totale di circa trecento ore di registrazione. La scelta dei 22 soggetti è basata principalmente sulla qualità delle interviste dovuta allo stato riservatezza o di loquacità degli apprendenti e, quindi, nel mio caso specifico, sul maggior numero di dati riguardanti la presenza dei pronomi reperibili dalle varie tecniche di interviste o di elicitazione dei dati.

Il primo capitolo costituisce una rassegna sulle metodologie di lavoro adottate allo scopo di come si sono svolte la raccolta e la classificazione dei dati, quali tecniche sono state utilizzate per l’estrapolazione dei dati e, infine, come si è proceduto per la trascrizione del

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corpus. Spiega, inoltre come ciascuna trascrizione sia seguita dalla stesura

della relativa traduzione, ove questa sia necessaria, dalla composizione della pagina del database testuale e dal processo di conversione dei dati audio dal supporto elettronico, al formato AMR leggibile tramite personal computer.

In questo caso sono stati utilizzati sia i cellulari propri degli intervistatori;

sia un computer portatile con un programma di registrazione multimediale.

I capitoli successivi indagano come i pronomi vengono realizzati nelle due lingue soggetto di questo studio: il secondo presenta le principali caratteristiche dei pronomi in italiano (L2 per gli apprendenti analizzati) le principali teorie linguistiche sui concetti presi come oggetto di indagine e sui mezzi linguistici più comuni per la realizzazione delle relazioni pronominali tra gli eventi; mentre il terzo e quarto, dopo una brevissima panoramica descrittiva dell’albanese e del georgiano, ne presentano i principali mezzi espressivi pronominali (L1 per i soggetti analizzati).

Nel quinto capitolo sono presentati rispettivamente una breve esposizione critica del concetto di interlingua nell’accezione attuale, una trattazione delle caratteristiche delle quali è generalmente investito il processo di acquisizione di L2 e, sulla sorta di studi precedenti sull’acquisizione dell’italiano come lingua seconda, uno sguardo sui principali stadi evolutivi che accomunano l’acquisizione dei pronomi in italiano da parte dei soggetti di L1 diverse.

Il sesto capitolo, infine, presenta lo svolgimento dell’analisi dei dati del corpus che interessa questo studio; sono analizzati i vari stadi acquisizionali dei pronomi nelle due lingue prese in esame, con riferimento alle varie caratteristiche morfologiche, sintattiche e lessicali; sono infine elencati i risultati conseguiti per ciascuno degli stadi in cui sono state divise le interlingue dei 22 apprendenti. Per ogni livello è stata analizzata la caratteristica pronominale peculiare sia dal punto di vista morfologico (concordanze verbali), sia dal punto di vista lessicale e anche sintattico.

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