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Piano delle Attività Estrattive, di Recupero delle aree escavate e Riutilizzo dei residui recuperabili della Provincia di Pisa

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Academic year: 2022

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(1)

P R O V I N C I A D I P I S A S

ERVIZIO

D

IFESA DEL

S

UOLO

U.O. Georisorse

PAERP

Piano delle Attività Estrattive, di Recupero delle aree escavate e Riutilizzo dei residui recuperabili della Provincia di Pisa

2° stralcio territoriale: Comuni di

Bientina, Calcinaia, Capannoli, Casciana Terme, Castelfranco di sotto, Chianni, Crespina, Fauglia, Lajatico, Lari, Lorenzana, Montopoli in Val d'Arno, Orciano

Pisano, Palaia, Peccioli, Ponsacco, Pontedera, San Miniato, Santa Croce sull'Arno, Santa Maria a Monte, Terricciola

D

OCUMENTO ADOTTATO

Settore I Inerti per usi industriali e costruzioni

Relazione Tecnica

(2)

1. PREMESSA... 3

2. OBIETTIVI... 3

2.2. Obiettivi in coerenza con il PRAER ... 3

2.3. Obiettivi in coerenza con il PTC ... 3

2.4. Obiettivi specifici del PAERP della Provincia di Pisa ... 4

3. IL QUADRO CONOSCITIVO DI RIFERIMENTO... 4

3.1. I Fabbisogni ... 4

3.1.1. L’analisi della produzione di inerti del PRAER ... 4

3.1.2. La stima dei fabbisogni di inerti del PRAER... 5

3.2. La disponibilità di materiale... 12

3.2.1. La produzione di inerti nel periodo 2000/2008 ... 12

3.2.2. Le risorse e i giacimenti di materiale inerte individuati dal PRAER ... 14

3.2.3. I codici delle risorse e dei giacimenti... 15

3.2.4. I codici delle aree di cave e di bacino estrattivo ... 15

3.2.5. Accorpamento formazionale ... 16

3.2.6. Il materiale vergine nella Provincia di Pisa ... 18

3.2.7. Il volume disponibile dai giacimenti PRAER... 18

3.2.8. Il materiale da riciclo ... 23

3.2.9. Il materiale da siti da ripristinare... 23

3.2.10. Un bilancio preliminare ... 26

3.2.11. Il materiale vergine da nuovi giacimenti... 27

3.3. Il bilancio tra fabbisogno e disponibilità di materiale ... 32

3.3.1. I Giacimenti e le Riserve, le Cave ed i Bacini estrattivi... 33

3.4. Esame dei vincoli sui siti di giacimento e riserva... 34

4. L E NORME DI ATTUAZIONE... 36

(3)

1. P

REMESSA

Questo documento rappresenta la relazione di piano relativa al settore inerti del 2° stralcio territoriale del Piano delle Attività Estrattive, di Recupero delle aree escavate e Riutilizzo dei residui recuperabili della Provincia di Pisa (PAERP) della Provincia di Pisa e riguarda il territorio della Valdera e del Valdarno inferiore. La redazione del PAERP per stralci territoriali successivi è stata sancita dal Consiglio Provinciale all’interno del documento contenente i criteri di attuazione approvato in occasione dell’avvio del procedimento del PAERP, con delibera n° 12 del 12 febbraio 2009. Questo documento segue gli emendamenti apportati al progetto di piano fatto proprio dalla Giunta Provinciale con del. 13 del 2 febbraio 2011, in seguito alle consultazioni espletate in fase di Valutazione Ambientale Strategica Intermedia.

2. O

BIETTIVI

Gli obiettivi che il PAERP deve perseguire sono sintetizzati nel citato documento sui Criteri di attuazione del PAERP. Gli obiettivi derivano in parte dal PRAER, in parte dal PTC ed in parte sono specifici di questo piano. Per chiarezza vengono di seguito esposti sinteticamente.

2.2. Obiettivi in coerenza con il PRAER

Il PRAER indirizza la pianficazione dell’attività estrattiva ad uno sfruttamento della risorsa litica secondo criteri di sviluppo sostenibile. In particolare la pianificazione deve ottemperare ai seguenti obiettivi:

 Autosufficienza dei territori;

 Priorità nell’uso di materiale derivante da riciclo;

 Restituzione di vecchie cave dismesse senza ripristino al paesaggio;

 Minimizzazione dei costi sociali ed in particolare di impatto paesaggistico, interferenza sulla risorsa idrica, depauperamento delle biocenosi, congestione ed usura della viabilità, emissioni in atmosfera;

 Incentivazione delle migliori pratiche estrattive,

 Particolare cura nel programmare i ripristini delle aree interessati da estrazione.

2.3. Obiettivi in coerenza con il PTC

Il PTC della provincia di Pisa ha già previsto indirizzi e criteri specifici per la predisposizione del PAERP. Di seguito sono riportati in sintesi gli obiettivi specificamente previsti per il PAERP nelle Norme di Attuazione e non già enunciati tra quelli definiti dal PRAER.

Salvaguardia delle risorse idriche e mitigazione delle criticità quali-quantitive della risorsa idrica indotta anche dall'escavazione d'inerti nell' ambito della pianura alluvionale

Definizione di criteri progettuali di dettaglio sulle modalità di escavazione e di risistemazione paesaggistica ed ambientale, strettamente correlati alle caratteristiche dei luoghi in cui insistono le attività estrattive.

Previsione di riuso naturalistico e didattico delle aree di cava dismesse e recuperate, poste in prossimità di Aree Protette o di S.I.R. o di G.I.R. o soggetti ad allagamenti e situati lungo rotte migratorie o corridoi ecologici.

(4)

Definizione di criteri che favoriscano un’integrazione con il Piano di smaltimento dei rifiuti, per l'utilizzo come inerti dei materiali di risulta delle attività di scavo e delle attività edilizie.

2.4. Obiettivi specifici del PAERP della Provincia di Pisa

Oltre agli obiettivi già enunciati il documento relativo ai Criteri di attuazione individua anche i seguenti obiettivi specifici.

o Pianificazione del riutilizzo delle terre di scavo.

o Individuazione di siti da utilizzare per cave di prestito.

o Priorità del recupero di cave dismesse senza ripristino per il soddisfacimento della domanda di materiale inerte, su nuovi siti.

3. I

L QUADRO CONOSCITIVO DI RIFERIMENTO

Le conoscenze necessarie alla redazione del PAERP si possono dividere in due categorie principali.

Quelle che riguardano i fabbisogni e quelle che riguardano la disponibilità del materiale.

3.1. I Fabbisogni

I fabbisogni di materiale inerte a livello provinciale sono stati stimati all’interno del PRAER. Questa stima si basa su dati raccolti fino al 2000, e prevede i fabbisogni da allora a venire per un decennio, fino al 2012.

La stima della produzione antecedente alla redazione del PRAER è stata effettuata con approccio statistico, utilizzando i dati del consumo di energia elettrica del comparto estrattivo, per mancanza di dati diretti esaustivi, affidabili ed omogenei per tutte le province.

E’ stata stimata la dinamica di lungo periodo (1970-1999) dell’attività estrattiva, riferita ai diversi materiali di cava per l’industria delle costruzioni – pietrischi, sabbie e ghiaie, leganti (cemento, calce e gesso), argille per laterizi, altre lavorazioni di sostanze minerali non metallifere. I dati statistici basati sui consumi elettrici vanno però presi con qualche cautela in considerazione del fatto che nei siti di cava si sono sviluppate anche attività di prima lavorazione degli inerti medesimi e degli scarti dell’edilizia o di sfridi di ornamentali; queste aumentano i consumi di elettricità senza che sia aumentata l’estrazione.

Poiché le stime del PRAER partono dal 2003, nel corso della redazione del PAERP abbiamo cercato di verificare la validità dell’approccio statistico contenuto nel PRAER attraverso l’analisi di dati diretti reperibili presso coloro che ne sono in possesso (enti pubblici o privati, società e ditte del settore estrattivo o edilizio, privati) per il periodo 2003/2012.

3.1.1. L’analisi della produzione di inerti del PRAER

La produzione di inerti antecedentemente alla redazione del PRAER è stata stimata sulla base dei consumi di energia elettrica ed incrociata con i dati di produzione di inerti rilevati dai Comuni relativamente al solo anno 2000. Nell’anno 2000 erano attive in Provincia di Pisa 22 cave per l’estrazione di inerti da costruzione e 2 cave per la produzione di ornamentali.

(5)

La produzione complessiva nello stesso anno di inerti da costruzione era di 1.057.743 mc, mentre è di soli 198 mc per il comparto degli ornamentali. La produzione dedotta dal trend dei consumi energetici ricostruito per il periodo 1990-1999 rivela una dinamica in costante contrazione per la maggior parte dei materiali estratti nel corso di tutti gli anni ’90.

Si è dunque estratto di meno rispetto agli anni precedenti in tutto il periodo di attuazione del Piano Regionale delle Attività Estrattive 2000. Tale tendenza è avvalorata da una riduzione di quasi un terzo dei consumi di energia che lascia ipotizzare una analoga dinamica della produzione estrattiva di materiali per costruzione della regione nell’arco del decennio; se si suppone, come è ragionevole, che la tecnologia possa avere influito sui consumi energetici dei macchinari utilizzati in cava (ipotesi energy saving), riducendoli, tale diminuzione è solo lievemente rallentata nei valori assoluti, ma non ribaltata nella tendenza generale di lungo periodo. I dati sui consumi energetici riportati nel PRAER indicano una situazione ben correlata ai cicli economici, con la scarsità di risorse destinate ad opere pubbliche e con le difficoltà di tutto il settore produttivo fino alla seconda metà del 1998.

Una simile tendenza rappresenta un riferimento per la costruzione di un modello funzionale di stima delle quantità estratte in cava nel periodo pregresso e di ipotesi futura per il periodo di validità del piano.

Entrando nel dettaglio delle valutazioni della produzione delle varie tipologie di materiale ricostruite nel PRAER si ricava quanto segue. Per quanto riguarda gli inerti da costruzione i pietrischi hanno subito una contrazione molto forte pari al 55% in meno rispetto alla produzione stimata agli inizi degli anni ’90.

Più moderata risulta la tendenza pur sempre in calo dell’estrazione delle sabbie e delle ghiaie per le quali la riduzione stimata è stata superiore al 15%. Per quanto riguarda invece il materiale impiegato nella produzione di conglomerati cementizi e bituminosi e di prodotti trasformati dell’edilizia (prefabbricati, ecc.), la produzione risulta in forte ascesa durante il periodo in esame. Infine l’estrazione di sabbie e ghiaie nel 1999 in Toscana è stimata comunque essere pari a 3,6 milioni di mc rispetto ai 4,2 estratte all’inizio del decennio.

3.1.2. La stima dei fabbisogni di inerti del PRAER

Nel PRAER la stima del fabbisogno dei materiali inerti di cava del Settore I era stata determinata basandosi sulla domanda di costruzioni di tutti i generi (edilizia residenziale e non, opere pubbliche e recupero edilizio) definita nelle pubblicazioni ISTAT. Le incertezze di una tale determinazione derivavano dal fatto che le serie storiche utilizzano unità di misura non sempre identiche (metri cubi di concessioni vuoto per pieno per l’attività edilizia e milioni investiti per le opere pubbliche). Per tale motivo era stato necessario ricorrere a coefficienti di conversione delle unità di misura in cui si presentano i dati della domanda, coefficienti che sono stati ricavati dalla bibliografia di settore e che potrebbero però generare approssimazioni sull’entità reale del fabbisogno stimato. La stima era stata condotta per i vari componenti del Settore I del PRAE: gli inerti per costruzioni (i pietrischi o anche scarti di lavorazione del ciclo di trattamento, che vanno a trovare utilizzo nei rilevati o riempimenti, nei sottofondi stradali e nelle opere di drenaggio in genere), le sabbie e ghiaie principalmente impiegati nella fabbricazione di conglomerati cementizi e bituminosi, i granulati da frantumazione, destinati alla costruzione di massicciate, i leganti, cioè il cemento, il gesso e la calce, prodotti con materiale inerte di vario genere, le argille per la costruzione dei laterizi, i calcari per usi industriali.

Sulla base delle rilevazioni effettuate nell’anno 2000 il fabbisogno provinciale per gli inerti di pregio per costruzione era stato stimato come da tabella seguente:

Fabbisogno di inerti pregiati da costruzione per tipologia di domanda in Provincia di Pisa (m3 lavorati - 2000)

(6)

Edilizia residenziale

Edilizia non residenziale

Manutenzione ord. e straord.

edilizia residenziale e non

OOPP nuove Manutenzione ord.

e straord. OOPP

Tot.Industria Costruzioni

120.974 148.846 128.173 624.592 234.222

1.256.807

Il fabbisogno totale di inerti era invece valutato in 2.182.227 m3 così suddivisi:

Fabbisogno totale di inerti per tipologia di domanda in Provincia di Pisa (m3 lavorati - anno 2000) Edilizia

residenziale

Edilizia non residenziale

Manutenzione ord. e straord.

edilizia residenziale e non

OOPP nuove Manutenzione ord. e straord. OOPP

Totl Industria Costruzioni

132.939 168.378 140.849 1.265.499 474.562 2.182.227

Sulla base delle valutazioni effettuate nel PRAER era stato predisposto uno schema di previsione dei fabbisogni annui per il periodo di validità del piano 2002-2012 per l’ambito provinciale di Pisa, sia per quanto riguarda gli inerti di pregio da costruzione, sia per quanto riguarda il fabbisogno totale di inerti. Per gli inerti di pregio da costruzione il PRAER era così arrivato a stimare un fabbisogno compreso tra 1.256.806 m3 di materiale lavorato per l’anno 2000 e 1.497.644 m3 per l’anno 2012, mentre il fabbisogno totale di inerti era compreso tra 2.182.227 per l’anno 2000 e 2.485.582 m3 per l’anno 2012.

La previsione formulata nel PRAER indicherebbe una sostanziale stabilità dei fabbisogni nel lungo periodo. Dopo una prima fase iniziale caratterizzata da una forte domanda nel corso del 2000 ed un successivo rallentamento per i 2-3 anni seguenti, si sarebbe dovuto avere un periodo di costante ripresa della domanda, soprattutto negli anni 2003-2007, che si sarebbe concretizzato nella crescita del fabbisogno per la fine del periodo di validità del piano.

Per la provincia di Pisa veniva stimato un surplus di offerta degli inerti di pregio nel periodo iniziale (anno 2004) e successivamente un fabbisogno crescente che avrebbe comportato per il periodo finale di validità del piano la necessità di autorizzare nuove estrazioni per un totale di 143.000 m3 in più.

Per quanto riguarda invece gli inerti non di pregio la provincia di Pisa veniva ritenuta essere fortemente deficitaria con un fabbisogno stimato che sarebbe passato da 794.000 m3 per l’anno 2003 a 988.000 m3 per l’anno 2012. Il bisogno di incremento di produzione rispetto alle quantità stimate per gli inerti non di pregio sarebbe passato da 31.000 m3 per l’anno 2003 a 46.000 m3 in più per l’anno 2011.

Questo è quanto il PRAER stimava che sarebbe avvenuto dopo il 2003, data della sua redazione. Oggi possiamo confrontare quanto stimato con ciò che si è realizzato. A tal fine abbiamo richiesto ai Comuni ed a tutti gli enti pubblici che attuano opere pubbliche sul territorio i seguenti dati:

1. volumi di materiale inerte da costruzione impiegato nelle OOPP appaltate negli ultimi 5 anni:

calcestruzzo, sabbie e ghiaie per riempimenti etc;

2. volumi di materiale inerte da costruzione che si prevede di impiegare nelle OOPP previste per i prossimi 10 anni.

3. Volumi di edilizia pubblica e privata concessionati negli ultimi 5 anni 4. Volumetrie massime previste dallo SU vigente e relativa scadenza

Salvo qualche rarissima eccezione, per quanto riguarda i primi due punti la risposta non è stata scarsa, semplicemente non c’è stata. Al terzo punto ha risposto qualche Comune, ma il grosso dei dati sono stati acquisiti dall’ISTAT. Sul quarto punto abbiamo avuto una maggiore partecipazione.

Per l’intera Provincia di Pisa i dati ISTAT forniscono il seguente quadro per l’ultimo quinquennio.

Residenziali Non Residenziali Totale

(7)

Nuova

Costruzione Ampliamenti

Totale Residenziali

Nuova

Costruzione Ampliamenti

Totale non residenziali

2.841.542 175.919 3.017.461 4.578.761 1.101.762 5.680.523 8.697.984

Questi dati, se possono essere considerati realistici, mostrano, confrontati con la tabellla seguente, che il modello previsionale del PRAER aveva sovrastimato i fabbisogni edilizi.

Edificazione 2004-2009 (m3) - stima previsionale PRAER Edilizia

anno residenziale non residenziale

Opere pubbliche - Nuova edificazione

Manutenzione Ordinaria e straordinaria e sommerso

Totale edilizia

2004 315.648 993.500 177.120 874.021 2.360.289

2005 304.859 906.643 183.340 896.286 2.291.128

2006 225.385 852.625 193.202 908.461 2.179.673

2007 257.400 983.297 203.942 916.277 2.360.916

2008 234.626 1.099.842 212.338 923.048 2.469.854

2009 216.721 1.127.419 213.739 912.691 2.470.570

Totale ultimo

quinquennio 1.554.639 5.963.326 1.183.681 5.430.784 14.132.430

Dei volumi previsti dal PRAER per il quinquennio 2004-2009 ne sarebbero stati realizzati quindi solo circa il 60%. Altrettanto quindi dobbiamo aspettarci che siano le previsioni fatte per gli anni prossimi (2010-2012) e riportate nella tabella seguente.

Fabbisogno di inerti per costruzioni e per l'industria in Provincia di Pisa nel triennio 2010-2012 - Previsione PRAER

anno

Fattori di

domanda Edilizia residenziale Edilizia non residenziale Opere pubbliche - Nuova edificazione Manut. Ord. e Straord. e sommerso Totale edilizia Industria Costruzioni Manut. Straordin. Opere Pubbliche Manut. Ord. e Straord. Edilizia Res. e non Res. Totale 2010 Cemento (tonn) 20.873 64.512 114.649 84.574 284.608 284.608 57.325 27.249 569.216 2010 Granulati 4.586 14.590 412.577 160.703 592.456 592.455 154.716 5.986 1.184.911

2010

Inerti per

costruzione 104.325 322.434 573.023 351.076 1.350.858 1.350.858 214.884 136.192 2.701.716

2010 Rilevati 5.732 27.721 175.415 73.264 282.132 282.132 65.781 7.483 564.264

2010 Fabbisogno totale 3di inerti (m)

Totale 114.643 364.744 1.161.015 585.042 2.225.444 2.225.445 435.381 149.662 4.450.889 2011 Cemento (tonn) 28.114 65.405 128.160 90.895 312.574 312.574 64.080 26.815 625.148 2011 Granulati 6.193 14.832 462.451 179.326 662.802 662.803 173.419 5.907 1.325.605 2011

Inerti per

costruzione 140.899 327.789 642.293 375.248 1.486.229 1.486.229 240.860 134.388 2.972.458

2011 Rilevati 7.742 28.181 196.620 81.117 313.660 313.660 73.733 7.384 627.320

2011 Fabbisogno totale 3di inerti (m)

Totale 154.834 370.802 1.301.365 635.691 2.462.692 2.462.691 488.012 147.679 4.925.383 2012 Cemento (tonn) 26.205 66.320 129.000 91.714 313.239 313.239 64.500 27.214 626.478 2012 Granulati 5.806 15.126 468.175 181.596 670.703 670.704 175.566 6.030 1.341.407 2012

Inerti per

costruzione 132.088 334.295 650.244 381.018 1.497.645 1.497.644 243.841 137.176 2.995.289 2012 Fabbisogno totale di 3inerti (m)

Rilevati 7.258 28.740 199.054 82.182 317.234 317.235 74.645 7.537 634.469

(8)

2012 Totale 145.152 378.161 1.317.473 644.796 2.485.582 2.485.582 494.053 150.743 4.971.164

Riducendo quindi al 60% le stime previsionale del PRAER otteniamo la tabella seguente.

Fabbisogno di inerti per costruzioni e industria in Provincia di Pisa - Previsione PRAER (2010-2012) ridotta al 60%

anno Cemento (tonn) Granulati (m3) Inerti per costruzione (m3) Rilevati (m3)

2.010 330.145 687.248 1.566.995 327.273

2.011 362.586 768.851 1.724.026 363.846

2.012 363.357 778.016 1.737.268 367.992

Il PRAER prevedeva che la pianificazione dell’attività estrattiva avesse una durata decennale, ed infatti, essendo stato redatto nel 2003, spingeva le previsioni di fabbisogno fino al 2012. Nelle more della approvazione del PRAER (2007), e della redazione di questi PAERP si è fatto quasi il 2010, motivo per cui dobbiamo spingere le nostre previsioni di fabbisogno almeno al 2020. La previsione di fabbisogno fino al 2012 è quella del PRAER ridotta al 60%. Questa riduzione, basata sullo scostamento dei volumi realmente edificati tra il 2004 ed il 2009 (dati ISTAT) da quelli previsti dal PAERP, è stata applicata a tutti i fabbisogni previsti dal PRAER, non solo a quelli di inerte per l’edilizia, assumendo quindi che anche per le opere pubbliche e per l’industria delle costruzioni, la sovrastima sia stata della stessa entità. Infine, poiché la previsione delle dinamiche del fabbisogno è compito del PRAER, e dovendo purtuttavia farcene carico all’interno del PAERP a causa dello sfasamento di tempi di approvazione cui accennavamo, abbiamo prospettato due ipotesi di sviluppo del fabbbisogno, una di minima (crescita 0 nei 10 anni) ed una di massima (crescita lineare secondo quanto previsto dal PRAER per il triennio 2010-2012 e cioè il 5%).

Nelle tabelle seguenti riportiamo i fabbisogni secondo le due ipotesi.

Fabbisogno di inerti per costruzioni e industria in Provincia di Pisa nel periodo 2010-2020 - Previsione PRAER (2010-2012) ridotta al 60% e proiettata con tasso annuo del 5%

anno Cemento (tonn) Granulati (m3) Inerti per costruzione (m3) Rilevati (m3)

2.010 330.145 687.248 1.566.995 327.273

2.011 362.586 768.851 1.724.026 363.846

2.012 363.357 778.016 1.737.268 367.992

2.013 383.010 820.096 1.831.229 387.895

2.014 403.725 864.451 1.930.273 408.875

2.015 425.561 911.206 2.034.673 430.989

2.016 448.578 960.489 2.144.720 454.300

2.017 472.840 1.012.438 2.260.720 478.871

2.018 498.413 1.067.197 2.382.993 504.771

2.019 525.371 1.124.917 2.511.879 532.072

2.020 553.786 1.185.759 2.647.736 560.850

Totale 4.767.371 10.180.669 22.772.511 4.817.733

Fabbisogno di inerti per costruzioni e per l'industria in Provincia di Pisa nel periodo 2010-2020 - Previsione PRAER (2010-2012) ridotta al 60% e proiettata con tasso annuo dello 0%

anno Cemento (tonn) Granulati (m3) Inerti per costruzione (m3) Rilevati (m3)

2.010 330.145 687.248 1.566.995 327.273

2.011 362.586 768.851 1.724.026 363.846

2.012 363.357 778.016 1.737.268 367.992

2.013 363.357 778.016 1.737.268 367.992

2.014 363.357 778.016 1.737.268 367.992

2.015 363.357 778.016 1.737.268 367.992

2.016 363.357 778.016 1.737.268 367.992

(9)

2.017 363.357 778.016 1.737.268 367.992

2.018 363.357 778.016 1.737.268 367.992

2.019 363.357 778.016 1.737.268 367.992

2.020 363.357 778.016 1.737.268 367.992

Totale 3.962.946 8.458.244 18.926.430 4.003.047

Queste assunzioni possono apparire assai impegnative, in primo luogo perché proiettano sul futuro un andamento dei 5 annni trascorsi, inoltre perché considerano che tutto il mercato dell’inerte segua la stessa dinamica. Esse tuttavia, ed in particolar modo l’ipotesi di sviluppo 0 del fabbisogno nel decennio di piano sono indubbiamente conservative rispetto alle previsioni del PRAER, e ciononostante, come vedremo nei paragrafi successivi, portano ad un fabbisogno decisamente superiore alle disponibilità di materiale vergine di cava, almeno dai giacimenti individuati dal PRAER.

Riassumendo, per quanto riguarda il settore degli inerti destinati ad edilizia, opere pubbliche e costruzioni in generale il fabbisogno del decennio di piano è compreso tra gli estremi sintetizzati nella tabella seguente.

In realtà dobbiamo in questa sede considerare il fabbisogno del settore centrale e settentrionale della Provincia, quello cioè che comprende i Comuni di Bientina, Calcinaia, Capannoli, Casciana Terme, Castelfranco di Sotto, Chianni, Crespina, Fauglia, Lajatico, Lari, Lorenzana, Montopoli in Val d'Arno, Orciano Pisano, Palaia, Piccioli, Ponsacco, Pontedera, SanMiniato, SantaCroce sull'Arno, SantaMaria a Monte, Terricciola.

Per questi le volumetrie di edilizia riportate dall’ISTAT per l’ultimo quinquennio danno i valori della tabella seguente.

Volumi (m3) edificati nei comuni del secondo stralcio nell'ultimo quinquennio 2005/2009

COMUNI Residenziali Non Residenziali

Nuova Costruzione Ampliamenti Totale Residenziali Nuova Costruzione Ampliamenti Totale non residenziali

Totale

Bientina 71.118 7.237 78.355 22.538 1.148 23.686 102.041

Calcinaia 174.864 5.034 179.898 45.819 11.220 57.039 236.937

Capannoli 98.498 1.497 99.995 17.488 20.013 37.501 137.496

Casciana Terme 18.937 425 19.362 26.556 1.197 27.753 47.115

Castelfranco di Sotto 154.706 25.185 179.891 51.424 131.252 182.676 362.567

Chianni 10.195 2.958 13.153 5.499 50 5.549 18.702

Crespina 64.876 7.070 71.946 41.961 18.994 60.955 132.901

Fabbisogno di inerti per costruzioni e per l'industria in Provincia di Pisa nel periodo 2010-2020 Fattori di

domanda Cemento (m3) Granulati (m3) Inerti per costruzione (m3) Rilevati (m3) TOTALE (m3) Crescita

5% annuo

3.405.265

(4.767.371 tonn) 10.180.669 22.772.511 4.817.733 41.176.178

Crescita 0% annuo

2.830.676

(3.962.946 tonn) 8.458.244 18.926.430 4.003.047 34.218.397

(10)

Fauglia 54.204 1.018 55.222 8.974 20.299 29.273 84.495 Lajatico 23.120 2.273 25.393 20.030 101 20.131 45.524 Lari 78.648 3.441 82.089 74.485 12.039 86.524 168.613 Lorenzana 24.435 2.782 27.217 111.467 7.805 119.272 146.489 Montopoli in Val d'Arno 114.673 4.518 119.191 127.092 7.130 134.222 253.413 Orciano Pisano 21.080 931 0 1.509 0 0 0 Palaia 34.264 4.200 38.464 14.267 1.490 15.757 54.221 Peccioli 52.217 4.541 56.758 32.460 390 32.850 89.608 Ponsacco 142.098 2.130 144.228 182.978 28.450 211.428 355.656 Pontedera 280.758 5.731 286.489 1.697.539 237.499 1.935.038 2.221.527 SanMiniato 71.284 3.410 74.694 289.340 347.022 636.362 711.056 SantaCroce sull'Arno 126.843 5.455 132.298 313.219 5.681 318.900 451.198 SantaMaria a Monte 192.730 5.654 198.384 1.025 11.202 12.227 210.611 Terricciola 56.225 3.869 60.094 13.554 30.725 44.279 104.373 Totale 2° stralcio 1.865.773 99.359 1.943.121 3.099.224 893.707 3.991.422 5.934.543

Se confrontato con il valore dell’intera Provincia, quello del territorio in questione, che ne rappresenta oltre il 37% della superficie ed il 45% della popolazione, rappresenta ben il 68% dell’edificato provinciale realizzato nel quinquennio 2005-2009. Se la distribuzione di materiale inerte naturale fosse omogenea sul territorio o, meglio ancora, correlata alla densità di popolazione e quindi al fabbisogno, allora sarebbe possibile determinare le previsioni di fabbisogno di materiale naturale da inserire nel 2° stralcio del PAERP rapportando il fabbisogno totale alla percentuale di edificato in questo settore provinciale. I volumi di inerte da prevedere quindi sarebbero nel nostro caso il 68% del fabbisogno totale stimato nel PRAER. In realtà, come la figura seguente mostra, la maggior parte dei giacimenti individuati dal PRAER si collocano in prevalenza nei comuni del 1° stralcio.

Questa tendenza si accentua se si considera la distribuzione dei giacimenti per tipologia di materiale in essi reperibile, con particolare riferimento ai siti per l’approvigionamento di inerti da costruzione, pietrischi e granulati, o blocchi. Nel 3° stralcio ad esempio (l’area pisana e dei Monti Pisani) non è presente neanche un giacimento per l’estrazione di sabbie, ghiaie, pietrischi e granulati, ma solamente cave di argilla per la fabbricazione di laterizi. Ciò è dovuto in parte a cause geologiche, relativamente ai giacimenti dell’area del primo e del secondo stralcio, mentre per quanto riguarda il terzo stralcio la storia pluridecennale, e secolare in qualche caso, dello sfruttamento degli inerti nell’area pisana ha portato da tempo alla chiusura di molte aree estrattive di materiale inerte di pregio, per esaurimento della risorsa sfruttabile o per motivi di carattere ambientale o sociale. Il materiale litico più appetibile presente in abbondanza nei settori del 2° stralcio come inerte da costruzione è costituito da sabbia e ghiaia oltre che, in misura minore, da breccia calcarea ottenibile dalla frantumazione sia di formazioni calcaree e silicee. Quest’ultima si trova solamente nel settore dei monti di Cascina Terme e di Chianni.

Le ghiaie vengono estratte attualmente dai depositi conglomeratici antichi del Miocene Superiore.

Dalla metà degli anni ’90, infatti, la consapevolezza del danno che l’asportazione di materiale alluvionale, non solo dall’alveo dei corsi d’acqua ma anche dalle alluvioni quiescenti, creava al regime idraulico ed alle falde di subalveo, ha condotto la PA a adottare provvedimenti volti a vietare questa pratica. Le formazioni calcaree dei monti di San Giuliano e di Vecchiano d’altro canto sono state intensamente sfruttate durante gran parte del XX secolo ed i lasciti paesaggistici di questa attività sono sempre sotto i nostri occhi. Un ulteriore sfruttamento di queste aree non può che essere preceduto da un energico sforzo per normalizzare

(11)

le situazioni di criticità ambientale, residuo della recente storia di attività estrattiva, che da un punto di vista paesaggistico richiedono un forte impegno prima di tutto politico oltre che tecnico-scientifico per il reinserimentio ambientale dei luoghi già oggetto di sfruttamento nel passato. Questo in definitiva è il motivo alla base della totale assenza nel PRAER di giacimenti nell’area dei Monti Pisani, che ricadono nel 3° stralcio del PAERP.

In questa sede serve solo affermare che l’area del 2° stralcio non potrà, per limiti geologici, sopperire al proprio fabbisogno di materiale inerte per costruzione (materiale lapideo per pietrischi e granulati). Per il raggiungimento del pareggio con il fabbisogno del proprio ambito territoriale si dovrà quindi fare inevitabilemente riferimento alla disponibilità di materiale del settore del 1° stralcio, il quale, come previsto nel relativo documento di piano, costituisce un serbatoio di tale tipologia di materiali anche per il resto della Provincia.

Sulla base di questo ragionamento abbiamo stimato quale fabbisogno relativo al 2° stralcio circa il 40% dei fabbisogni totali stimati dal PRAER per l’intera Provincia, ridotti secondo la quantificazione della domanda reale per i primi anni del periodo di previsione. Tali quantitativi potranno essere coperti reperendo materiale all’interno del territorio dei comuni che ne fanno parte per la parte relativa a sabbie argille e ghiaie. Mentre per quanto riguarda gli inerti per costruzioni (pietrischi) si dovra fare riferimento alla disponibilità di questa tipologia di materiale nei comuni del I Stralcio, dove la risorsa disponibile è stata sovrastimata rispetto ai reali fabbisogni del settore. La stima risulta essere avvalorata dai pochi dati della produzione delle aziende del settore e dai volumi degli impianti che lavorano il materiale inerte di cava nel settore del 2°

stralcio. Premesso che la risposta delle aziende ai nostri questionari, quando

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non è mancata del tutto, è stata spesso lacunosa nel dettaglio, e che quindi il volume di inerte lavorato annualmente rappresenta una sottostima del volume reale, considerato inoltre che i dati delle aziende maggiori sono relativi agli anni 2010 e non possono non risentire della sfavorevole congiuntura economica, il volume totale annuo assomma a 762.000 m3, cioè il 29% del fabbisogno dell’intera provincia per granulati, costruzioni e rilevati. Il fabbisogno di riferimento per il 2° stralcio quindi può essere sintetizzato come nella tabella seguente.

Fabbisogno di inerti per costruzioni e per l'industria nella Provincia di Pisa nel periodo 2010-2020

Leganti Inerti di pregio

Inerti non di pregio

Fattori di domanda Cemento (m3) Granulati (m3)

Inerti da costruzione (m3)

Rilevati e riempimenti

(m3)

Totale inerti di pregio e inerti

non di pregio

Crescita annua 5 % 3.405.265 10.180.669 22.772.511 4.817.733 41.176.178

Crescita 0% annuo 2.830.676 8.458.244 18.926.430 4.003.047 34.218.397

Fabbisogno di inerti per costruzioni e per l'industria nell'area del 2° stralcio nel periodo 2010-2020

Leganti Inerti di pregio

Inerti non di pregio

Fattori di domanda Cemento (m3) Granulati (m3)

Inerti da costruzione (m3)

Rilevati e riempimenti

(m3)

Totale inerti di pregio e inerti

non di pregio

Crescita 5% annuo 1.362.106 4.072.268 9.109.004 1.927.093 16.470.471

Crescita 0% annuo 1.132.270 3.383.298 7.570.572 1.601.219 13.687.359

Il fabbisogno dell’area del 2° stralcio nel periodo di sviluppo della pianificazione del PAERP (2010- 2020) può quindi essere stimato in media dell’ordine 15,1 milioni di m3di inerti, di cui 13,4 milioni di m3di inerti di qualità e 1,7 milioni di m3di inerti per rilevati e riempimenti . È importante notare che nella stima dei fabbisogni il PRAER non sembra considerare il materiale per i riempimenti.

3.2. La disponibilità di materiale

La disponibilità di materiale inerte reperibile nel territorio del II stralcio per soddisfare il fabbisogno sin qui esaminato deriva anzitutto da risorsa vergine, cioè da materiale di cava, in secondo luogo da materiale di riciclo e, per ora solo potenzialmente, da materiale sempre di cava ma estratto nell’ambito di interventi di rinaturalizzazione di vecchie aree di cava abbandonate senza ripristino.

Esamineremo quindi per prima la disponibilità di materiale dai giacimenti individuati dal PRAER.

3.2.1. La produzione di inerti nel periodo 2000/2008

La produzione reale di cava relativa al Settore II per il periodo 2000/2008 è stata definita sulla base dei dati contenuti nelle schede informative sull’attività estrattiva che i Comuni hanno trasmesso alla Regione ed alla Provincia, secondo gli obblighi previsti ai sensi dell’art. 16, commi 1 e 3, della L.R 78/98. I dati disponibili sono relativi all’anno 2000 e al periodo 2005-2008 e consentono di verificare per il periodo di sovrapposizione con le previsioni del PRAER il raggiungimento o meno del pareggio di bilancio tra fabbisogni e disponibilità di materiale inerte. La produzione è distinta per tipologia di materiale inerte estratto sulla base della tipologia prevalente di impiego.

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I quantitativi sono indicati in metri cubi di materiale in banco. Per la determinazione del corrispondente valore in tonnellate è stato applicato un fattore di conversione in relazione alla tipologia di materiale lavorato.

Ciò ha consentito di verificare le stime della produzione reale riportati nel PRAER e di superare in parte le incertezze relative alla determinazione dei quantitativi estratti basato sul consumo energetico del comparto estrattivo. Sono stati pertanto determinati in maniera diretta e quindi maggiormente attendibile i volumi estratti da cava, distinti per tipologia di materiale e relativo campo di impiego. I quantitativi estratti sono stati suddivisi nelle seguenti tipologie di materiale inerte: argilla e argilla per laterizi, sabbie, sabbie ed argille, ghiaie e conglomerati, sabbie e ghiaie, materiali per rilevati e riempimenti, gesso e alabastro gessoso, ofioliti (serpentiniti, gabbri), calcari per usi industriali (calce e cemento).

Sulla base delle rilevazioni effettuate negli anni 2000, 2004, 2005, 2006, 2007 e 2008 la produzione di inerti per usi industriali o per costruzione è stato riportato nelle tabelle seguenti:

Materiali per usi industriali, di inerti da costruzione estratti in Provincia di Pisa (m3) Materiale inerte per usi industriali Inerti da costruzione anno Gesso

per malte

Argilla per laterizi e cemento

Leganti Argille Calcare in pezzame e pietrisco

Quarzite in pezzame e pietrisco

Sabbia e ghiaia

Serpentina in pezzame e pietrisco

Rilevati e riempimenti - Stabilizzato

2000 57.853 54.000 57.853 54.000 27.500 0 714.171 315.572 500

2005 0 29.000 41.000 168.383 0 351.978 91.698 75.456

2006 37 40.000 21.000 204.072 27.500 0 368.297 65.610 76.857

2007 111.040 92.435 4.787 7.500 3.600 276.535 79.374 94.250

2008 111.040 92.435 4.787 7.500 3.600 276.535 79.374 94.250

Nel grafico seguente è sintetizzata la produzione di materiale inerte per il periodo 2000/2008 relativamente ai Materiali per usi industriali e per gli Inerti da costruzione.

Dal confronto dei volumi totali espressi in metri cubi di materiale in banco estratto annualmente in Provincia si vede che la maggior parte della produzione del settore lapideo è relativa agli inerti da costruzione: in primo luogo sabbie e ghiaie e secondariamente il pietrisco deiravante da litologie ofiolitiche denominate in gergo locale gabbriccio. Seguono poi le Argilla per laterizi, terre cotte e cemento artificiale e il Gesso e l’alabastro gessoso per cuocere e altri usi.

Esaminando nel dettaglio l’andamento della produzione annua relativa a ciascuna tipologia di materiale per il periodo 2000/2008, si osservano trend sia in crescita sia in decrescita, che implicano la dipendenza da dinamiche di mercato distinte per le varie tipologie merceologiche e tra loro indipendenti. In particolare per quanto riguarda il Gesso e alabastro gessoso per cuocere e altri usi si riscontra una decrescita nel periodo 2000/2006 e poi una rapida risalita della produzione nel successivo periodo 2006/2008, con valori assoluti della produzione che superano significativamente quelli del primo periodo.

Per quanto riguarda invece la produzione di Argilla per laterizi, terre cotte e cemento artificiale si osserva una forte crescita della produzione fino al 2006 e poi una altrettanto rapida decrescita nel successivo periodo con valori che ritornano quasi quelli dell’anno 2000.

Relativamente alla produzione di Sabbia silicea i dati disponibili sono relativi solamente ai due anni 2007 e 2008.e indicano una riduzione della produzione

I Calcari, le dolomiti in pezzame e pietrisco presentano una consistente produzione nell’anno 2000. e una drastica riduzione nei successivi anni 2007 e 2008. Mancano pero i dati relativi al periodo intermedio 2005

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e 2006 e pertanto non è possibile sapere se questa riduzione è stata graduale, anche se veloce o se si è concretizzata in un ben preciso periodo temporale nel qual mancano i dati.

La produzione del materiale ofiolitico Serpentina in pezzame e pietrisco presenta un picco marcato per l’anno 2000 e una rapida riduzione nel periodo 2000/2005. Successivamente negli anni 2005/2008 i volumi estratti sono rimasti sostanzialmente stazionari.

L’estrazione di materiale per la produzione di inerti di pregio Sabbie e ghiaie presenta un picco marcato per l’anno 2000. Successivamente la produzione si assesta su valori leggermente inferiori ma stabili nel periodo 2005/2007 con un leggero calo nel successivo anno2008, anche si di fatto si può considerare stazionaria.

Infine la produzione di Inerti per rilevati e riempimenti risulta sostanzialmente stabile negli anni 2006 e 2006, cala leggermente nell’anno 2007 e risale successivamente in modo marcato nel successivo anno 2008, nel quale i volumi estratti sono di fatto doppi del precedente anno.

Andamento dell'estrazione di materiale di cava in Provincia di Pisa nel 2000-2008

0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000 700.000 800.000

2000 2005 2006 2007 2008

m3

anno

Gesso per malte

Argilla per laterizi, terrecotte e cemento

Leganti

Argille

Calcare in pezzame e pietrisco

Quarzite in pezzame e pietrisco

Sabbia e ghiaia

Serpentina in pezzame e pietrisco

Materiali per rilevati e riempimenti - Stabilizzato

3.2.2. Le risorse e i giacimenti di materiale inerte individuati dal PRAER

Nell’area del 2° stralcio il PRAER individua 13 giacimenti di cui 5 di sabbia, 4 di sabbia ed argilla, 2 di conglomerati e 2 di calcari e diaspri. di diaspri. È importante ricordare che il documento del PRAER è stato realizzato nel 2003 anche se è stato approvato dal Consiglio Regionale solo nel 2007. A causa di questo sfasamento temporale il quadro conoscitivo non è aggiornato e alcuni dei giacimenti previsti dal PRAER si

(15)

sono nel frattempo esauriti, poiché già presenti nella precedente pianificazione delle attività estrattive (PRAE) e sede di cave attive. Nel frattempo la Regione ha anche provveduto ad integrare le aree di giacimento aggiungendo nuove previsioni nel PRAE, a causa del prolungarsi dei tempi di approvazione deii piani provinciali. I giacimenti previsti nel documento finale del PRAER approvato con delibera CR n. 27 del 27.02.2007 sono riassunti sinteticamente nella seguente tabella.

Comune Località codice PRAER litotipi

Casciana Terme Poggio alla Farnia 707 I 11 Calcari

Casciana Terme Salto del Lupo-Via degli

Assassini 707 II 15_12 Calcari e diaspri

Chianni Poggio Rosso 712 I 3 Conglomerati

Chianni * Diaccio al Duomo 712 II 3 Conglomerati

Fauglia Montalto 714 I 5 Sabbie e argille

Lajatico Poggio Castellaro 716 I 3 Conglomerati

Montopoli V.no Còstia della Chiecina 722 II 5 Sabbie

Montopoli V.no Risciolo 722 III 5 Sabbie

Palaia Chiecinella 724 I 5 Sabbie

Palaia Val di Pulia 724 II 5 Sabbie

S. Miniato Rio Ensi-T. Egola 732 I 5 Sabbie

* variante al PRAE approvata con Deliberazione GR n. 828 del 20 ottobre 2008 (BURT 29.10.2008 - n. 44)

Utile per un immmediato riconoscimento del giacimento è il codice PRAER il cui significato viene illustrato nel paragrafo seguente.

3.2.3. I codici delle risorse e dei giacimenti

Il codice di riferimento per le risorse e per i giacimenti è unico e comprende tre elementi di riconoscimento distinti in tre parti, come da schema seguente:

- Prima parte: codice regionale del Comune dove ricade l’area di previsione del piano;

- Seconda parte: numero romano indicante, all’interno di ciascun Comune ed in forma progressiva, l’area di risorsa ed il giacimento;

- Terza parte: codice di accorpamento delle formazioni geologiche.

Per esempio:

712 I 3

712 = Codice regionale del comune di Chianni.

I = Prima area di risorsa ed eventuale primo giacimento presente nel comune di Chianni. Nel caso in cui la seconda parte sia in numerazione araba anziché romana, il sito non era presente nel PRAER ed è stato inserito dal PAERP.

3 = Codice di accorpamento delle formazioni geologiche relativo a “conglomerati poligenici; brecce poligeniche”.

3.2.4. I codici delle aree di cave e di bacino estrattivo

Per le aree di cava e di bacino estrattivo del PAERP di estensione più contenuta il codice di riferimento riprende quelli specificati per le risorse e i giacimenti previsti dal PRAER.. Per questi ambiti, a differenza di quanto talvolta fatto nel vigente PRAE, l’area di cava o di bacino estrattivo è stata fatta

(16)

coincidere sostanzialmente con la perimetrazione del piano regionale, salvo l’eventuale esclusione di aree ritenute non idonee da un punto di vista geologico-geomorfologico e giacimentologico al reperimento del materiale per il quale la localizzazione è individuata.

Per le aree di maggiore estensione si è ritenuto importante disciplinare il corretto e razionale sfruttamento della risorsa presente, evitando la contemporanea apertura di più poli estrattivi distribuiti a macchia di leopardo. Tale eventualità oltre a determinare un maggiore impatto ambientale, arealmente non confinato, potrebbe anche comportare l’impoverimento della risorsa stimata (ad esempio a seguito della creazione di zone intermedie nelle quali non è più vantaggioso prevederne lo sfruttamento).

3.2.5. Accorpamento formazionale

Il raggruppamento delle formazioni geologiche fu eseguito già in ambito del P.R.A.E. con lo scopo di riunire le varie formazioni litologiche, presenti nel territorio toscano, in gruppi omogenei, secondo un criterio di selezione basato sull’utilizzo di criteri di natura litotecnica, genetica e di composizione mineralogica e petrografica.

Il criterio utilizzato per il PRAER e ripreso naturalmente nel PAERP prevede che le differenti litologie presenti nel territorio provinciale siano accorpabili all’interno di uno dei 20 gruppi distinti, individuati da un numero di codice compreso tra 0 e 20. Ogni gruppo comprende un certo numero di formazioni geologiche con caratteristiche litotecniche simili e con un campo di variabilità il più contenuto possibile. In base a questo criterio d’accorpamento, all’interno di ogni gruppo ricadono litologie simili tra loro sia per quanto riguarda le modalità di coltivazione da adottare per la relativa estrazione, sia campi di impiego, senza escludere la possibilità che lo stesso campo d'impiego possa rigurdare formazioni inserite in gruppi diversi.

Il caso più evidente è tra il gruppo “2” (travertini attuali e recenti, calcari detritico organogeni) e il gruppo “14” (calcari saccaroidi, calcari ceroidi, calcescisti, marmi e cipollini) che presentano lo stesso campo di impiego (pietre ornamentali) ma hanno caratteristiche litotecniche e genetiche diverse.

Nel PRAER per l’accorpamento delle varie litologie presenti nel territorio provinciale si è fatto riferimento alla carta geologica in scala 1:100.000 ed in particolare alle descrizioni contenute nelle legende, nelle note illustrative di ogni foglio e alle conoscenze ed alle esperienze personali degli estensori del piano.

Nella tabella che si riporta di seguito si riportano i codici dei venti accorpamenti con la loro descrizione.

(17)

Nel primo raggruppamento (codice 0) sono stati inseriti i depositi attuali e recenti in senso lato, in cui generalmente non sono specificati i vari termini litologici o sono classificati secondo un criterio morfologico o genetico (depositi di frana, depositi morenici).

I raggruppamenti compresi tra i codici 1 e 7 comprendono essenzialmente i terreni appartenenti al Neoautoctono e sono stati suddivisi principalmente adottando il criterio litologico.

I raggruppamenti individuati dai numeri di codice 8 e 9 comprendono i flysch arenaceo-marnosi e argillosi distinti tra "non metamorfici" (codice 8) e "metamorfici" (codice 9).

Il raggruppamento individuato dal codice 10 comprende le argilliti, gli argilloscisti e le rocce scistose in genere, metamorfiche e non metamorfiche.

Con codice 11 si comprendono tutte le rocce silicee, metamorfiche e non metamorfiche.

I raggruppamenti individuati dai codici da 12 a 16 comprendono tutte le rocce calcaree, calcareo- dolomitiche, dolomitiche e calcareo-marnose, diversamente classificate in base alle caratteristiche petrografiche e strutturali (massicce o stratificate), alla composizione mineralogica e al metamorfismo.

I codici 17 e 18 comprendono le rocce magmatiche intrusive ed effusive appartenenti sia al vulcanismo recente sia a quello incluso nel basamento.

Il raggruppamento con codice 19 fa riferimento alle rocce appartenenti alla serie ofiolitifera delle Unità Liguri, conosciute come “Pietre Verdi”, che pur comprendendo rocce classificabili nei raggruppamenti 17 e

codice descrizione della formazione

0

depositi alluvionali recenti ed attuali terrazzati e non; depositi di colmata, palustri, torbosi, morenici, accumuli detritici e di frana

1 sabbie di spiaggia e dune costiere recenti ed attuali 2 travertini attuali e recenti; calcari detritico organogeni 3 conglomerati poligenici; brecce poligeniche

4 depositi argillosi di origine fluvio lacustre o marina, talvolta con lenti di sabbia e/o ghiaia o gesso 5

depositi sabbiosi di origine fluvio lacustre; arenarie poco cementate tipo "panchina"; molasse; depositi sabbiosi con ciottoli

6 depositi sabbioso argillosi o limosi con o senza ghiaie ed altri materiali 7 gessi; alabastri; anidriti con intercalate argille, marne e sabbie

8 arenarie quarzoso feldspatiche, spesso torbiditiche, con o senza marne o argilliti 9 arenarie e arenarie grossolane metamorfiche, formazione indifferenziata del Verrucano 10 marne, argilliti, argilloscisti, talvolta con intercalazioni di altri litotipi; scisti metamorfici; filladi 11 diaspri, radiolariti e scisti silicei

12 calcari ben stratificati con o senza intercalazioni marnose, calcari litografici, selciferi, nodulari, calcareniti 13 alternanze di calcari, calcareniti ed argilliti; calcari marnosi e marne spesso gradate; brecciole calcaree 14 calcari saccaroidi; calcari ceroidi; calcescisti, marmi e cipollini

15 calcari massicci o grossolanamente stratificati; calcari dolomitici e vacuolari (calcare cavernoso); dolomie e anidriti 16 dolomie e calcari dolomitici metamorfici (grezzoni e marmi dolomitici)

17 rocce igee intrusive: graniti, granodioriti, quarzomonzoniti,apliti, rocce filoniane, cornubianiti 18

rocce effusive: ignimbriti, tufi, lipariti, trachiti, quarzolatiti, tefriti fonolitiche, trachibasalti, basaniti, leuciti, e vulcaniti in genere

19 rocce ofiolitiche: diabasi, gabbri, serpentine, peridotiti, pillow lavas, brecce ofiolitiche

20

complesso indifferenziato costituito da alternanze di argilloscisti, calcari e calcari silicei, talora caotizzati con intercalazioni di arenarie calcaree, calcari marnosi e argilliti, appartenenti prevalentemente ai complessi di base delle Unità Liguri e sub Liguri

(18)

18, sono state distinte con un codice proprio in quanto geneticamente ben distinte dalle precedenti e con diverse caratteristiche litotecniche.

Infine il raggruppamento individuato dal codice 20 comprende tutti i litotipi appartenenti al complesso di base delle Unità Liguri e sub Liguri insieme a tutti quei terreni che per le loro caratteristiche o per la loro effettiva caoticità non potevano essere compresi nei raggruppamenti precedenti.

3.2.6. Il materiale vergine nella Provincia di Pisa

L’attività estrattiva comprende prevalentemente il Settore dei materiali inerti – industriali e subordinatamente il Settore degli ornamentali, per la presenza dell’Alabastro.

Nel primo settore (inerti) i materiali coltivati sono:

- Argille (codice 4) e depositi attuali o recenti sabbioso – argillosi (codice 0), usati prevalentemente nell’industria dei laterizi. Siti estrattivi sono nei comuni di Cascina, Castellina M.ma, Fauglia, Montecatini V.C., e di S. Giuliano Terme.

- Sabbie e ghiaie, riferibili prevalentemente a depositi alluvionali recenti nei fondovalle (codice 0) e a depositi più antichi di origine fluvio – lacustre (codice 5);

- Conglomerati poligenici (codice 3). Siti estrattivi sono nei comuni di Cascina, Chianni, Fauglia, Guardistallo, Laiatico, Montecatini V.C., Montescudaio, Montopoli Val d’Arno, Palaia, Pomarance, S.

Miniato e Volterra

- Gessi e Alabastri (codice 7), impiegati come materiali industriali i primi e come ornamentali i secondi.

Siti estrattivi si trovano nei comuni di Castellina M.ma, Montecatini V.C., Pomarance e S. Luce.

- Arenarie metamorfiche (codice 9), usate come industriali – tecnologici. L’unico sito estrattivo oramai esaurito e ripristinato si trova in comune di VicoPisano.

- Calcari e Calcareniti, massicci e stratificati, riferibili sia alla Serie Toscana non metamorfica sia alle Liguridi (codici 12 – 13 - 15), impiegati come inerti e come materiali industriali. I siti estrattivi si trovano nei comuni di Casciana T, .Monteverdi M.mo, San Giuliano T.me, Vecchiano.

- Diaspri (codice 11). Siti estrattivi nei comuni di Casciana T. e Castelnuovo V.C.

- Rocce verdi (Serpentine, Gabbri e Diabase, codice 19). Siti estrattivi sono nei Comuni di Castellina M.ma, Castelnuovo V.C., Montecatini V.C., Pomarance, Riparbella , S.Luce, e Volterra.

Per gli Ornamentali, i materiali oggetto di coltivazione sono:

- Alabastri e i gessi. Non vi sono localizzazioni destinate all’estrazione di questa tipologia di materale tra le previsioni del 2° stralcio.

3.2.7. Il volume disponibile dai giacimenti PRAER

Nella tabella seguente sono riportati gli utilizzi del materiale ed una stima delle volumetrie disponibili.

Le volumetrie sono state ottenute dai progetti di estrazione autorizzati laddove esistenti. Per le porzioni esterne ai perimetri autorizzati il calcolo dei volumi potenzialmente estraibili è stato fatto mediante la tecnica delle sezioni ragguagliate in forma semplificata. Per i giacimenti che ad oggi non sono stati ancora sfruttati, abbiamo proceduto a ridisegnare la topografia a curve di livello di un ipotetico profilo

(19)

finale a ripristino, e ad elaborarne un corrispondente modello tin (Triangular Irregular Network) del terreno. Sottraendolo poi dal tin della topografia attuale abbiamo ottenuto il valore del volume lordo di materiale potenzialmente estraibile. Il volume netto è stato calcolato sottraendo al volume così ottenuto una percentuale di sterile, valutata cautelativamente nell’ordine del 30%/40% sulla base di quanto osservato in cave di litologie analoghe.

Giacimenti previsti dal PRAER nell'area del 2° stralcio

Comune

Località codice

PRAER litotipi utilizzo

Casciana Terme Poggio alla Farnia 707 I 11 Calcari inerte per costruzioni Casciana Terme Via degli Assassini 707 II 15_12 Calcari e diaspri inerte per costruzioni Chianni

Poggio Rosso e Poggio di Riparossa

712 I 3

712 II 3 Conglomerati

inerte per costruzioni Chianni * Diaccio al Domo 712 III 3 Conglomerati inerte per costruzioni

Fauglia Montalto 714 I 5 Sabbie e argille costruzioni

Lajatico Poggio Castellaro 716 I 3 Conglomerati inerte per costruzioni Montopoli V.no Costìa della Chiecina 722 II 5 Sabbie costruzioni

Montopoli V.no Risciolo 722 III 5 Sabbie costruzioni

Palaia Chiecinella 724 I 5 Sabbie costruzioni

Palaia Val di Pulia 724 II 5 Sabbie costruzioni

S. Miniato Rio Ensi-T. Egola 732 I 5 Sabbie costruzioni

* variante al PRAE approvata con Deliberazione GR n. 828 del 20 ottobre 2008 (BURT 29.10.2008 - n. 44)

Come accennato precedentemente, il PRAER è stato redatto nel 2003 e da allora la consistenza di alcuni giacimenti è mutata a causa dello sfruttamento, mentre per altri si sono verificate condizioni che ne impediscono di fatto lo sfruttamento.

Il giacimento di Casciana Terme Poggio alla Farnia, 707 I 11, è da tempo oggetto di sfruttamento anche se, per problematiche di qualità del materiale rinvenibile, l’attività procede lentamente. Il litotipo oggetto di sfruttamento, la formazione silicea dei Diaspri, affiora su poco più della metà della superficie della previsione estrattiva (60% circa). La restante parte è rappresentata da materiale sterile o utilizzabile solamente per riempimenti. L’altro giacimento del comune di Casciana Terme denominato Salto del Lupo- Via degli Assassini, 707 II 15_12, risulta anche questo in buona parte sfruttato. Rimane ancora da utilizzare circa la metà della superficie complessiva della previsione originaria. Anche qui vi sono probabilmente problematiche di qualità del materiale estratto, rappresentato dalla formazione silicea dei Diaspri che affiora su una superficie di circa il 60% della estensione totale dell’area.

Nel comune di Chianni il PRAER approvato nel 2007 prevedeva un’unica grande area di giacimento in località Poggio Rosso-Poggio di Riparossa, cod. rif. PRAER 712 I 3, per l’estrazione dei conglomerati messiniani che trovano impiego come inerte da costruzioni. La previsione ha una estensione complessiva di oltre 135 ha anche se i conglomerati affiorano su una superficie di circa la metà del giacimento. Lo sfruttamento dell’area già avviato da tempo ha comportato diverse problematiche derivanti dalle caratteristiche sedimentologiche e stratigrafiche dei depositi oggetto di sfruttamento oltre a complicazioni nel reale sfruttamento connesse alle modalità di affioramento dei livelli utili relativamente allo spessore degli sterili da rimuovere per consentirne la coltivazione. Successivamente la Regione ha provveduto ad apportare una modifica al PRAE (variante al PRAE approvata con Deliberazione GR n. 828 del 20 ottobre 2008 -BURT 29.10.2008 - n. 44) per l’inserimento di un’area in località Diaccio al Duomo avente

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