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(4)EDUCARE ALLA DISCUSSIONE ‰ Attraverso la discussione in classe che rappresenta lo sviluppo socio‐cognitivo dell’alunno

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Academic year: 2022

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(1)

i m o n a

r i s t i n a l e o n o r a

i s a & u c i a  a o l a

PRESENTA…

S C E

L L

P

IL GRUPPO

(2)

Dal libro “L’interazione tra pari nei processi di apprendimento”

(3)

Ipotesi e obiettivo dello studio 

Identificare gli elementi che intervengono  nella discussione tra pari quando si 

realizza un conflitto.

‰ la corrispondenza tra apertura cognitiva e cooperazione.

‰ nella discussione tra pari gli individui, cercando di  

convincere gli altri, operano una meta‐riflessione sul proprio  punto di vista.

‰ la dinamica tra discussione, presa di decisione e accordo  genera conoscenze qualitativamente superiori. 

(4)

EDUCARE ALLA DISCUSSIONE 

‰ Attraverso la discussione in classe che rappresenta lo sviluppo socio‐cognitivo  dell’alunno.

‰ Risolvere il conflitto in maniera cooperativa, cercando di salvaguardare la coesione del  gruppo.

‰ Saper negoziare le diverse posizioni.

NEL GRUPPO

‰ Luogo di crescita formativa.

‰ Tra i membri è presente una coscienza dell’interdipendenza e del destino comune, che  permette di cogliere somiglianze e differenze.

‰ Il rischio della sua dissoluzione è elevato.

4

(5)

COME AFFRONTARE IL CONFLITTO?

Attraverso la LEADERSHIP ricoperta dal Conduttore ‐ Leader:

‰ Può essere interno o esterno al gruppo

‰ È il super partes capace di orientare il gruppo nei momenti di crisi  facilitando la comunicazione.

‰ Ha competenze organizzative e psicologiche date dall’esperienza e non ha  un ruolo intrusivo.

‰ Sollecita i vari membri del gruppo a prendere in considerazione i vari punti  di vista senza eludere il conflitto.

‰ Invita i componenti a non ragionare in termini di sconfitta‐vittoria.

(6)

Conflitto:  IMPORTANZA COSTRUTTIVA

‰ Non ha necessariamente un’accezione negativa

‰ Può essere il presupposto di apprendimento 

‰ Origina nell’individuo tensioni intra‐individuali e relazionali aiutandolo  nello sviluppo della sua identità (Lewin).

Le dinamiche psicologiche (caratterizzate dai dubbi) che emergono al  termine del conflitto sono evidenziate nella teoria della DISSONANZA 

COGNITIVA.

CONFLITTO  ≠  DISSONANZA

è una rottura non ricomponibile  è connessa all’impegno ed è la  se non lo si affronta, altrimenti porta       chiave di volta nel cambiamento

soluzioni originali       cognitivo

6

(7)

IL

CAMBIAMENTO COGNITIVO 

E’ CARATTERIZZATO DA TRE  MOMENTI:

1. Momento pre‐decisionale: equilibrio tra le due scelte 2. Momento di decisione: interruzione dell’equilibrio

3. Momento post‐decisionale: si produce lo stato di dissonanza che se  vissuto in libertà induce un cambiamento cognitivo, altrimenti porta  all’accordo forzato. 

Il conflitto socio‐cognitivo, se socialmente stimolato,diventa generatore di  nuove conoscenze, è strumento di progresso e non prescinde dalle 

regolazioni relazionali né da uno stato di dissonanza cognitiva.

Si attiva negli individui ad alta flessibilità:

‰ Usano numerose regole retoriche

‰ rimangono meno competitivi e neutri

‰ sono meno legati al focus della discussione

(8)

Progetti di ricerca

Sono stati realizzati dei verbali di 10 focus realizzati in presenza di un  conduttore:

2 con bambini di scuola primaria 6 con studenti di scuola superiore 2 con studenti universitari

FOCUS SCUOLA PRIMARIA

™ INIZIO Æ discussione sulle rappresentazioni che i bambini avevano della  figura del capo come leader del gruppo. 

™ OBIETTIVO Æ utilizzare la situazione per procurare un cambiamento nei  partecipanti (passaggio da conoscenze ingenue a visioni critiche e 

articolate). 

™ FINE Æ saper utilizzare lo schema dell’esempio per far capire il proprio  punto di vista creando una negoziazione delle idee, arrivando così ad una  visione funzionalista (i bambini non vedono più il capo come unico 

elemento di comando, ma come un ruolo da definire a seconda delle 

situazioni). 8

(9)

FOCUS SCUOLA SUPERIORE

™ INIZIO Æ analisi dei rapporti tra differenze di genere e gli ambiti di scelta  scolastici e professionali in base al sesso.

™ OBIETTIVO Æ abbandonare gli stereotipi per assumere la prospettiva del  punto di vista dell’altro (apertura empatica).  

™ FINE Æ Passare dalla visione particolare e personale a quella generale,  modificando gli strumenti cognitivi, giungendo ad una visione collettiva  più articolata.

Si deduce che i membri del gruppo iniziano la loro discussione 

ancorandosi a stereotipi in modo da ricevere consensi. Creatasi l’empatia  nel gruppo iniziano, invece, ad emergere punti di vista soggettivi, arrivando  ad una comunicazione autentica e a un accordo. 

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FOCUS UNIVERSITA’

™ INIZIO Æ analisi del processo di costruzione dell’identità in adolescenza e  nei giovani, prendendo in considerazione gli ambiti più rilevanti, tra cui  quello religioso.

™ OBIETTIVO Æ partendo dalle personali rappresentazioni della religione,  arrivare ad una disponibilità di confronto e rispetto della altre posizioni.

™ FINE Æ creare un generale consenso derivante dalle nuove conoscenze  acquisite grazie al conflitto socio‐cognitivo precedentemente generatosi. Si  arriva così alla consapevolezza dell’importanza di maturare scelte religiose  responsabili, frutto di valutazioni personali.  

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(11)

CONCLUSIONI

¾ Conflitto = opposizione di forze all’interno di un gruppo di lavoro.

¾ Esso sviluppa nuove conoscenze derivanti dalla dinamica di “discussione‐presa di  decisione‐accordo” che si instaura nel gruppo.

¾ Il risultato è migliore se c’è cooperazione, reciproca tolleranza e rispetto.

¾ Le discussioni tra pari, inoltre, risultano particolarmente efficaci poiché i diversi  punti di vista vengono espressi senza che nessuno prevalga sull’altro.

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