IL BLOG DEL DIRETTORE
Italia torna in deflazione: prezzi in calo dello 0,6%
Pattinando sul ghiaccio russo
CURIOSAmente
Boschetti a pagina 5
L’agendadelPresidente
L’
economia mostra qualche segnale di risveglio. La Bce e la Commissio- ne europea accennano alcuni cam- biamenti sul fronte della politica economi- ca. Ma la svolta non c’è ancora. Lo ribadi- sce Annamaria Furlan, spiegando che “per far uscire l’Europa dalla crisi, la chiave divolta è rappresentata dagli investimenti nell’economia reale”. E’ tempo, evidenzia il segretario generale Cisl dai microfoni di Radio Anch'io, di passare “dall’Europa del rigore a quella del lavoro”.
Micron: cigs prolungata.
Fim: vertenza sarà conclusa solo con certezze su lavoro per tutti
A
sk Industries di Monte San Vi- to (Ancona), azienda leader nel settore dell’elettronica per il mercato automobilistico, te- me per il proprio futuro occupazio- nale. Questo accade alla luce del- l’acquisizione da parte della giap- ponese JVC Kenwood Corpora- tion. Fim, Fiom, Uilm si sono imme- diatamente attivati chiedendo unincontro con il direttore generale della Ask Industries Spa per cono- scere "le decisioni sul futuro dello stabilimento". Il direttore ha già in- contrato le Rsu del sito produttivo marchigiano ed il sindaco di Mon- te San Vito, rassicurando circa le intenzioni di Kenwood di lasciare la produzione in Italia e di fornire sostegno finanziario alla produzio-
ne. Ask Industries Spa attualmen- te è presente in Europa, Sud Ame- rica, Asia e Africa con società con- trollate in Brasile, Cina, Francia, Germania, Polonia e Tunisia. Due gli stabilimenti in Italia: a Monte san Vito per la produzione di alto- parlanti, e a Reggio Emilia per la progettazione.
Ce.Au
Golden Lady rilancia
Lavoro, istruzione, salute, fisco, famiglia, legalità e giustizia
le priorità indicate dal nuovo Capo dello Stato nel discorso di insediamento a Montecitorio.
Furlan: un discorso concreto, una vera agenda politica e sociale per tutto il Paese
Gagliardi a pagina 2
Fiat,
quanti buchi nel romanzo di Landini.
Elezioni Rsa, prima
tappa Melfi
Cisl: costruiamo l’Europa del lavoro
L
'Italia torna in deflazio- ne e tocca i minimi da ol- tre mezzo secolo: dopo la variazione nulla di dicem- bre, a gennaio l'indice dei prezzi al consumo diminui- sce dello 0,6% rispetto a gennaio 2014, il livello più basso dal settembre 1959 (-1,1%). Su base mensile il calo è dello 0,4%. Lo comu- nica l'Istat diffondendo le stime preliminari. Sempre oggi sono state comunica- te le modifiche al paniere che viene utilizzato per il calcolo dell'inflazione. Il tutto mentre cambia il pa-niere per il 2015. A rappre- sentare le nuove abitudini di consumo delle famiglie entrano car e bike sharing, i biscotti e la pasta senza glutine, la birra analcolica, le bevande al distributore automatico, il caffè al gin- seng al bar e l'assistenza fi- scale per calcolo delle im- poste sulla casa. Registra- tore dvd, navigatore satel- litare, impianto hi fi e cor- so di informatica non rap- presentano più consumi consolidati nelle abitudini di spesa delle famiglie.
R. R.
F
ilctem, Femca e Uiltec giocano d’antici- po sui contratti. I segretari generali del- le tre categorie, Emilio Miceli, Sergio Gigli e Paolo Pirani, annunciano infatti che anti- ciperanno la costruzione delle piattafor- me di categoria, a partire da quella del chi- mico farmaceutico. “È una scelta - spiega- no - che facciamo per scongiurare la via bassa, propria di Confindustria, di fare una moratoria sulla prossima stagione contrat- tuale”. La funzione del contratto naziona- le, aggiungono i sindacalisti, è “insostituibi- le”. Nei prossimi giorni i tre sindacati lavo- reranno all’applicazione dell’accordo sulla rappresentanza e all’avvio del processo di costruzione delle piattaforme.Chimica, i sindacati anticipano piattaforma
Storti a pagina 2
a pagina 3
Ask Industries: timori per il futuro occupazionale dopo l’acquisizione da parte di Jvc Kenwood
S
egnali positivi per i 332 lavo- ratori della Golden Lady di Basciano (Teramo), in contrat- to di solidarietà. L’azienda ha annunciato di voler rilanciare il polo produttivo abruzzese e far partire la lavorazione di un nuovo prodotto innovativo.Martano a pagina 5
servizi da pagina 6 a 8
www.conquistedellavoro.it
QuotidianodellaCislfondatonel1948daGiulioPastore---ISSN0010-6348y(7HA0B0*QNOKLO(• +\!"!$!"![
Anno67-N.24 MERCOLEDÌ4FEBBRAIO2015conquiste del lavoro
Direttore:AnnamariaFurlan-DirettoreResponsabile:RaffaellaVitulano-ProprietarioedEditore:ConquistedelLavoroSrl.SocietàsottopostaadirezioneecoordinamentoesercitatadapartedellaCoop.InformaCislar.l..Sedelegale:ViaNicotera,29-00195Roma-C.F./Reg.ImpreseRoma:05558260583–P.Iva:01413871003-Telefono06385098-Amministratoreunico:MaurizioMuzi.DirezioneeRedazione:ViaPo,22-00198Roma-Tel.068473430 -Fax068541233.Amministrazione-Uff.Pubblicità-Uff.Abbonamenti:ViaPo,22-00198Roma-Telefoni068473269/270-068546742/3,Fax068415365.Email:[email protected]TribunalediRoman.569/20.12.48-Autorizzazioneaffissionemuralen.5149del27.9.55.“Impresaeditricebeneficiaria,perquestatestata,deicontributidicuiallaleggen.250/90esuccessivemodificheedintegrazioni”.Modalitàdipagamento:Prezzodi copertinaEuro0,60.Abbonamenti:annualeEuro103,30;iscrittiallaCislEuro65,00;esteroEuro155,00.C.C.Postalen.51692002intestatoa:ConquistedelLavoro,ViaPo,22-00198Roma;C.C.BancarioIntesaSanpaoloS.p.A.-Filiale00291–Roma29–IBANIT14G0306903227100000011011intestatoa:ConquistedelLavoro,ViaPo,22-00198Roma;Pagamentoon-linedisponibilesuInternetall’indirizzowww.conquistedellavoro.it.MERCOLEDÌ4FEBBRAIO2015
2 conquiste
dellavoro attualità
L’
economia mostra qual- che segnale di risve- glio. La Bce e la Com- missione europea accenna- no alcuni cambiamenti sul fronte della politica economi- ca. Ma la svolta non c’è anco- ra. Lo ribadisce Annamaria Furlan, spiegando che “per far uscire la Grecia, ma anche il resto dell'Europa, dalla crisi economica, la chiave di volta è rappresentata dagli investi- menti nell'economia reale”.Gli anni di sola austerità, evi- denzia il segretario generale della Cisl dai microfoni di Ra- dio Anch'io, “hanno prodotto un indebolimento generale dell'economia reale, riducen- do in povertà assoluta i citta- dini”. E’ tempo, dunque, di passare “dall’Europa del rigo- re a quella del lavoro”, inve- stendo per far ripartire l'eco- nomia e l'occupazione.
Annamaria Furlan esorta a non far passare invano la con-
giuntura favorevole, prodot- ta anche dalla svolta della Bce sul quantitative easing.
La leader cislina chiede di aprire la fase degli investi- menti. Ma anche di chiudere quella dei tagli lineari, che non incidono sulla spesa ma incidono molto sul lavoro. A
questo proposito Furlan tor- na a chiedere di rinnovare i contratti del pubblico impie- go, ricordando che “il blocco ha causato un generale impo- verimento”. “E' necessario anche - aggiunge - procedere a una riforma della Pubblica Amministrazione. Ma non si
può pensare di riformare la Pa se non si parte dal rinnovo del contratto degli statali”.
Le riforme si fanno attraver- so la contrattazione, ossia, specifica Furlan, “rendendo partecipi i lavoratori”. Il bloc- co, dunque, è “insostenibile”
per molteplici motivi.
Quanto al dibattito politico sull’estensione delle norme del Jobs Act agli statali, la nu- mero uno di Via Po sottolinea che “i dipendenti pubblici già oggi possono essere licenzia- ti”. Quello che non siano li- cenziabili “è un mito del tut- to falso”. “E’ possibile farlo quando ci sono le cause - con- clude Furlan -. Ma ciò che mi stupisce è che con tre milioni e mezzo di disoccupati, 2 mi- lioni e mezzo di precari e tan- tissimi sfiduciati, ci si concen- tri tanto su come si possono licenziare le persone e non si ci si concentri almeno altret- tanto su come dare lavoro”.
Ilaria Storti
Più 30mila imprese, nel 2014 saldo positivo Unioncamere: stavolta si inverte la rotta
Segnalidiripresadall’economia
Maperlasvoltaservonogliinvestimenti
I
l sistema delle impre- se potrebbe aver im- boccato la strada del- la ripresa. E i segnali arri- vano dagli ultimi mesi del 2014. Nonostante una buona parte dell'an- no trascorsa con l'affan- no, rileva infatti Union- Camere, negli ultimi me- si il sistema impresa ha messo a segno un saldo positivo tra aperture echiusure: un saldo di po- co superiore alle 30mila unità. Si tratta di un tas- so di crescita, +0,51%, che è più del doppio ri- spetto al 2013 preceden- te (+0,21%). Sono dati su cui Unioncamere si sbilancia. Per il presiden- te, Ferruccio Dardanel- lo, “stavolta forse siamo davanti ad una reale op- portunità di invertire la
rotta”. I segnali che ven- gono dall'economia rea- le, secondo Dardanello, indicano che, “a diffe- renza delle tante false partenze registrate in questi anni”, potrebbe avere inizio un’inversio- ne del trend. Il saldo po- sitivo, spiega UnionCa- mere, è imputabile total- mente “alla fortissima frenata delle cessazioni
(340.261 le imprese che hanno chiuso i battenti, 31.541 in meno che nel 2013)”. Il dato è il miglio- re dal 2010 e segnala che “gli imprenditori og- gi attivi, intravvedono la possibilità di un effetti- vo rilancio delle attività nel 2015”. Allo stop nell' emorragia di imprese, fa eco un segnale altrettan- to importante dal lato
delle aperture. Nel 2014, le nuove iniziative sono state 370.979.
Aldilà della conferma che, per chi si accinge a fare impresa, le incertez- ze del quadro economi- co non sono ancora del tutto superate, il dato sembra “indicare l'ur- genza di completare le ri- forme economiche (da quella del lavoro, al fi- sco, alla semplificazio- ne) per facilitare l'avvio di nuove iniziative”.
I. S.
Il giorno del Presidente. Lavoro, istruzione, salute, fisco, famiglia, legalità e giustizia le priorità
Mattarelladettal’agenda
pergarantirel’unitàdelPaese
U
n discorso ”di altissimo profilo istituziona- le, molto concreto, ˘schietto e coraggioso, quello pronunciato dal neo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Una vera agen- da istituzionale, politica e sociale ˘per tutto il paese". Ad affermarlo, in una nota, è il segreta- rio generale della Cisl, Annamaria Furlan com- mentando il discorso di insediamento del nuo- vo Capo dello Stato. La Cisl, prosegue Furlan, si riconosce pienamente nelle parole del Presi- dente della Repubblica che ”si è fatto interpre- te delle difficoltà ˘e delle vere emergenze ˘del paese, a cominciare dal dramma della disoccu- pazione di tantissimi giovani, dell’aumento delle povertà, dell’emarginazione, della solitu-dine delle persone in questa fase difficile per l’Italia”. E’ stato un ”messaggio di speranza”, sottolinea Furlan, ”incentrato sulla necessità di unità nazionale, di riforme e di una maggio- re coesione sociale per affrontare i gravi pro- blemi economici ed occupazionali”. Per la Cisl
”è stato molto significativo che il Presidente Mattarella abbia sottolineato l'urgenza di ri- lanciare il processo di unità politica e non solo economica a livello europeo, ed il dovere di da- re risposte efficaci alla nostra comunità, attra- verso un patto sociale e il coinvolgimento indi- spensabile dei corpi sociali”. ”Abbiamo apprez- zato, altresì, - aggiunge Furlan - l’appello del Presidente Mattarella ad affrontare e debella-
re il cancro della corruzione e della criminalità, a ˘batterci tutti insieme per favorire gli investi- menti e dare prospettive di lavoro, soprattut- to nel Mezzogiorno, per l’estensione dei dirit- ti, la tolleranza, il rispetto della dignità sociale, contro ogni forma di discriminazione di gene- re”. La Cisl, conclude il segretario generale, ”è pronta a fare la propria parte e ad assumersi le proprie responsabilità, per rispondere all’ap- pello del Presidente della Repubblica, nello spi- rito di servizio al bene comune, richiamato più volte dallo stesso Mattarella, cui sono chiama- te oggi le istituzioni democratiche e le forze po- litiche e sociali del paese”.
F.Gagl.
Furlan chiede di passare dall’Europa del rigore a quella del lavoro. E sulla Pa: “Blocco è insostenibile”
U
n discorso di in- sediamento in- centrato sui pro- blemi reali del Paese e su quelli avvertiti con più urgenza dai citta- dini. Il nuovo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ieri a Monteci- torio ha sostanzialmente indicato l’agenda del Qui- rinale per i prossimi sette anni.Mattarella ha parlato alla nazione rivolgendosi da una parte alla comunità politica e dall’altra ai citta- dini invitando entrambe le parti a riavvicinarsi.
”Condizione primaria per riaccostare gli italiani alle istituzioni - ha detto ai pri- mi - è intendere la politi- ca come servizio al bene comune”; ”La democra- zia - ha detto agli altri - non è una conquista defi- nitiva, ma va inverata con- tinuamente, individuan- do le formule più adegua- te al mutamento dei tem- pi”.
Il tema dell’unità del Pae- se, che va ricostruita
”con l’impegno di tutti”,
è il filo conduttore dell’in- tevento di Mattarella.
Unità che ”lega indissolu- bilmente i nostri territori, dal Nord al Mezzogior- no”, che è ”costituita dal- l’insieme delle attese e delle aspirazioni” dei cit- tadini e che va ricostruita in tutti gli ambiti a comin- ciare da quello sociale.
La crisi, ha detto Mattarel- la, ”ha inferto ferite al tes- suto sociale del nostro Pa- ese e ha messo a dura pro- va la tenuta del suo siste- ma produttivo”, generan- do ingiustizie, nuove po- vertà ed emarginazione;
angosce che si annidano in tante famiglie per il la- voro che manca per tanti giovani, la perdita di occu- pazione, l’esclusione, le difficoltà che si incontra- no nel garantire diritti e servizi sociali fondamen- tali.
”Sono questi - ha sottoli- neato Mattarella - i punti dell’agenda esigente su cui sarà misurata la vici- nanza delle istituzioni al popolo”. Ed è su questi che occorre agire per
”scongiurare il rischio che la crisi economica in- tacchi il rispetto di princi- pi e valori su cui si fonda il patto sociale sancito dal- la Costituzione”.
Per uscire dalla crisi, se- condo Mattarella, occor- re una ”inversione del ci- clo economico”, ”una ro- busta iniziativa di cresci- ta” che accompagni il con- solidamento finanziario.
”L’urgenza di riforme isti- tuzionali, economiche e sociali - dice - deriva dal dovere di dare risposte ef- ficaci alla nostra comuni- tà”. Risposte concrete te- se a ”ricostruire quei lega- mi che tengono insieme la società”.
E la strada maestra di un Paese unito - aggiunge - è quella che indica la no- stra Costituzione, quan- do sottolinea il ruolo del- le formazioni sociali, co- rollario di una piena par- tecipazione alla vita pub- blica”.
E’ in questi passaggi, che evidenziano l’importan- za attribuita ai corpi inter- medi e la grande attenzio-
ne verso i ceti più deboli, che si scorge l’impronta culturale del cattolicesi- mo sociale, di cui Matta- rella è figlio, e la ”vicinan- za” alla cultura sindacale della Cisl.
Il Presidente sottolinea che il ruolo di garante del- la Costituzione prevede che vengano garantiti an- che una serie di diritti e doveri: il diritto al lavoro, il diritto allo studio in una scuola moderna e in am- bienti sicuri, il diritto dei malati alla salute, ma so- prattutto il dovere di con- correre tutti, ”con lealtà, alle spese della comunità nazionale”. Significa, dice Mattarella, ottenere giu- stizia in tempi rapidi; so- stenere la famiglia in quanto ”risorsa della so- cietà”; fare in modo che le donne non debbano avere paura di violenze e discriminazioni; rimuove- re le barriere che limita- no i diritti delle persone con disabilità; garantire l’autonomia ed il plurali- smo dell’informazione.
Temi trasversali a molte
culture.
Non manca un passaggio, caro alla cultura liberale, sul tema della libertà: ”co- me pieno sviluppo dei di- ritti civili, nella sfera socia- le come in quella econo- mica, nella sfera persona- le e affettiva”. Dove il ter- mine ”sviluppo” sta ad in- dicare, forse, una fase evolutiva di questi diritti.
Accanto a questo, però, Mattarella mette un ac- cenno preciso sul tema della libertà religiosa. Par- tendo dalla constatazio- ne della concreta minac- cia alla convivenza civile portata dal terrorismo in- ternazionale, il Presiden- te stigmatizza la pratica della violenza in nome della religione afferman- do che ”va condannato e combattuto chi strumen- talizza a fini di dominio il proprio credo, violando il diritto fondamentale alla libertà religiosa”. Quello con il terrorismo fonda- mentalista, però, non va considerato come uno
”scontro tra religioni o ci- viltà”. ”La lotta al terrori-
smo - dice - va condotta con fermezza, intelligen- za e capacità di discerni- mento”. Ma, aggiunge,
”per minacce globali ser- vono risposte globali”, perchè un fenomeno di tale portata ”non si può combattere rinchiuden- dosi nel fortino degli Stati nazionali”.
In questo contesto Matta- rella sollecita per l’Unio- ne Europea un passo avanti verso ”una vera unione politica” ed una maggiore e condivisa at- tenzione internazionale sul fronte immigratorio in particolare per i profu- ghi. La soluzione, per Mat- tarella, è il mantenimen- to della pace nei Paesi di provenienza, da consoli- dare attraverso la rico- struzione politica econo- mica, sociale e culturale.
La lotta alla mafia e alla corruzione, comunque, restano ”priorità assolu- te” per Mattarella, poi- chè ”divorano risorse che potrebbero essere desti- nate ai cittadini” e ”favori- scono le consorterie pa- nalizzando gli onesti e ca- paci”. Per sconfiggerle, di- ce, ”occorre una moltitu- dine di persone oneste, competenti, tenaci. E una dirigenza politica e amministrativa capace di compiere il proprio dove- re”. Ma questo è un pro- blema di coscienza mora- le, come direbbero i teo- logi, che richiede una co- stante ed assidua attività di formazione.
Francesco Gagliardi
Furlan:
un discorso
concreto,
una vera
agenda
politica
e sociale
MERCOLEDÌ4FEBBRAIO2015
3 conquiste
dellavoro global
IL BLOG DEL DIRETTORE IL BLOG DI MASSIMILIANO LENZI
Pattinando sul ghiaccio russo
CURIOSAmente SPARLAMENTO
La strana coppia
U
na notizia sembra passata sotto silenzio: la lancetta sim- bolica del ”Bulletin of the Atomic Scientists”, che indica a quanti minuti siamo dalla mezzanotte della guerra nucleare, è stata spostata in avanti: da 5 a mezza- notte nel 2012 a 3 a mezzanotte nel 2015. Lanciano l’allarme noti scienziati dell’Università di Chica- go che, consultandosi con altri (tra cui 17 Premi Nobel), valuta- no la possibilità di una catastrofe provocata dalle armi nucleari in concomitanza con il cambiamen- to climatico dovuto all’impatto umano sull’ambiente. Non è un mistero inoltre che Usa e Russia stiano procedendo all’upgradedelle rispettive forze nucleari. E gli scienziati suggeriscono azioni veloci per impedire catastrofi:
sprecare tempo non è un’opzio- ne. Quanto politica, geopolitica, tattica ed economia siano di que- sti tempi correlate emerge so- prattutto in Europa, dove l’offen- siva diplomatica di Alexis Tsipras e del suo ministro delle Finanze Yanis Varoufakis puntava ieri dritta su Roma. Senza giri di paro- le su una crisi sistemica che l’Eu- ropa finge solo di risolvere c’è chi, sul web, maliziosamente ri- corda i consiglieri di Lazard ingag- giati a suon di milioni di dollari dal governo greco. Lazard, quel- l’istituto finanziario di New York
che nel 2013-2014 operò con JP Mor- gan e Deutsche Bank per annoda- re l’Etiopia in una speculazione sui suoi titoli di Stato di un valore tale da mettere quel Paese e le sue risorse nelle mani di Chicago e di Wall Street per i prossimi 70 anni. Atene ha dunque scelto co- me advisor per rinegoziare il de- bito una banca d’affari in cui Gerd Häusler, con particolare abi- lità sui derivati, pare sia stato a un tempo consulente degli inve- stitori del popolo greco e del go- verno Papademos. Documenti pubblicati dal Wall Street Jour- nal rivelano ora che molti paesi sapevano che i prestiti dell’Fmi in realtà avrebbero salvato le banche private europee, lascian-
do invece la Grecia nel debito e in una situazione economica an- cora peggiore. Il primo scontro tra Tsipras e la Ue, tuttavia, non ha riguardato la ristrutturazione del debito, ma le relazioni tra Eu- ropa e Russia. Per comprendere la polemica greca nata intorno al- la dichiarazione pubblica del 27 gennaio scorso - in cui i leader Ue hanno convenuto che la re- sponsabilità per l’attacco missili- stico su Mariupol è della Russia - basta ricordare che la città ucrai- na in questione era in origine un insediamento di rifugiati greci e tartari, che parlavano ortodos- so, che furono incoraggiati a sta- bilirsi in quella zona nel 1778.
Questo reinsediamento avrebbe costituito l’asse centrale della po-
litica russa. Ecco perchè la Grecia farà leva sulla sua posizione geo- politica, che ora si trova sulla fa- glia di giunzione, per massimizza- re il suo potere contrattuale. Le democrazie occidentali diventa- no sempre più ologrammi costru- iti da oligarchi mondiali con stru- menti da “ingegneria sociale”.
Un gioco ad alto rischio di desta- bilizzazione che include anche le politiche verso i Balcani e verso il Medio Oriente mentre in paralle- lo, sulla scacchiera militare, la si- tuazione si fa ogni giorno più pe- sante, tanto da far dire a Gorba- ciov che tutto potrebbe precipi- tare e l’Europa rischia di ritrovar- si nel bel mezzo del fuoco incro- ciato.
Raffaella Vitulano
M
atteo & Alexis, la strana coppia. Capita, in questi tempi confusi, che le intese poli- tiche, le convergenze o le diver- genze mutino rapidamente, a li- vello nazionale ma anche in poli- tica estera. Ecco allora che nel vertice tra Matteo Renzi ed Alexis Tsipras, di ieri, a Roma, si sono incrociate due strade appa- rentemente distanti. Se la sini- stra radicale italiana, in questo anno di Renzi a Palazzo Chigi haspesso criticato il Premier, non ri- sparmiando parole anche dure, il leader della sinistra (anch'essa radicale) greca, anti Merkel e av- versario delle politiche (secon- do lui) strangola Stati decise dall' Europa, con Renzi cerca una via di realpolitik per far diventare il Vecchio Continente meno cruc- co e più mediterraneo. In que- sto, l'Italia e Renzi, e sembra que- sta la linea politica scelta dall'ex sindaco di Firenze, potranno gio-
care una partita decisiva e di mediazione. L'Italia, dopo Francia e Germania, è infatti il Paese che più è esposto nei pre- stiti verso la Grecia ma è al tem- po stesso la nazione che, assie- me ad Hollande ed a Parigi, chie- de da tempo una maggiore flessi- bilità sui vincoli europei per far ripartire l'economia. Anche di questa sottile linea di dialogo hanno parlato, ieri, i due leader, Renzi e Tsipras, perché da qui, non certo da una rottura imme- diata con l'Europa, passa il cam-
bio delle politiche dell'Ue. Si trat- ta di un momento storico dove i rapporti di forza, seppur lenta- mente, stanno mutando: dall'Eu- ropa a trazione tedesca, il qua- dro politico, i contesti nazionali ed internazionali, le situazioni dei singoli paesi che stanno nell' Ue dalla sua nascita, come Fran- cia e Italia, potrebbero portare nei prossimi anni ad un cambio dei rapporti di forza e quindi del- le linee economiche adottate si- no ad oggi. E' questo, in fondo, il contrappasso per una scelta che
negli anni si è rivelata troppo stretta per il grande sogno politi- co europeo: partire dalla mone- ta anziché dalle scelte di azione politica e sociale. Con l'econo- mia in crescita, la scelta moneta- rista pareva funzionare, seppur mostrando (ad esempio nell'au- mento dei prezzi) degli effetti collaterali da subito. Effetti che la crisi ha trasformato in politica.
Senza l'euro, in fondo, oggi non ci sarebbe Tsipras e, chissà, for- se neppure la strana coppia tra Matteo & Alexis.
Massimiliano Lenzi
B
ruxellesservizio) - Si è pre-(nostro sentato a Palazzo Chigi con l’endor- sement di Washington e Parigi, e anche con qual- che ammiccamento di Bruxelles, che stamattina lo attende per il primo in- contro con Juncker. Un piccolo ma significativo segnale di distensione con il nuovo governo gre- co arriva proprio dalla Commissione europea, che ieri ha proposto a Par- lamento e Consiglio di uti- lizzare 8,7 milioni del Fon- do per la globalizzazione per aiutare i 1633 lavora- tori in esubero del setto- re comunicazione nella re- gione di Attica a essere reinseriti nel mercato del lavoro. Alexis Tsipras cer- ca alleanze per mettere in imbarazzo una Merkel che per ora sceglie di non inseguire le virgolette del neo premier greco (“a- spetto le sue proposte, preferisco non commen- tare tutto adesso”) e dele- gittimare una troika che secondo alcuni potrebbe molto presto farsi da par- te da sola, non fosse altro perché è stato lo stesso Juncker, sin dal suo inter- vento programmatico del- lo scorso 15 luglio, ad af- fermare che “in futuro do- vremmo poter sostituire la troika con una struttu- ra che abbia maggiore le- gittimità democratica e debba rispondere mag- giormente del suo opera- to, imperniata sulle istitu- zioni europee e soggetta a un maggior controllo parlamentare a livello sia europeo che nazionale”.Secondo il quotidiano economico tedesco Han- delsblatt, all’interno del- la Bce si starebbe già di- battendo l’uscita dell’Eu- rotower dalla troika e il
“pretesto” potrebbe esse- re proprio il bazooka di Draghi che porrebbe Fran- coforte in un conflitto d’interessi che sarebbe tuttavia utilizzato come
“chance per un’uscita”. A questo si aggiungono, se- condo altre fonti, le per- plessità del Fondo mone- tario internazionale, che
ormai non considera più i Paesi euro in difficoltà una priorità nell’organiz- zazione degli aiuti interna- zionali. Come dire che Tsi- pras ha già colto nel se- gno, anche se è lo stesso Juncker a raffreddarne gli entusiasmi, quando affer- ma che “non possiamo cambiare tutto solo per- ché un Paese lo vuole”.
Ed è proprio su questo che gioca la sua partita il nuovo leader della Gre- cia. Perché se non si può cambiare tutto solo per- ché lo vuole un Paese, for- se è possibile cambiare qualcosa se a chiederlo sono più partner Ue, e che partner. Il progetto
anti austerità, infatti, non si giustifica solo con la di- sperazione di Atene, ma fa il paio con quel richia- mo a “serietà, prudenza e responsabilità”, invocato dallo stesso Matteo Ren- zi, e che accomuna le istanze di Grecia, Spagna, Francia, e Italia. Caro Junc- ker, è il senso del messag- gio che Tsipras, con il suo mini-tour europeo, sta in- viando in queste ore alla Commissione europea, posso capire che da sola la Grecia non ha la forza d’imporre nulla, ma se si muovono Madrid, Roma e Parigi nella richiesta di allentare la pressione del- l’austerità e puntare su
crescita e occupazione, non puoi non tenerne conto. Ma Bruxelles e Ber- lino trovano nel Belgio un alleato rigoroso, se è ve- ro, come ha affermato il ministro delle finanze Johan Van Overtveldt che
“fare concessioni ora alla Grecia non è all'ordine del giorno”, anzi. Se Ate- ne, infatti, continuerà a impuntarsi su richieste inaccettabili “rischia di non poter più far parte del club dell'eurozona”, e dunque “o rispetta le re- gole dell'Unione moneta- ria, che implica una serie di obblighi, o ne mette in gioco la sua stessa essen- za”. Dal bilaterale Ita-
lia-Grecia, emerge la con- sapevolezza di Palazzo Chigi che l’attenzione alla crescita sia prioritaria per la sostenibilità del debito e per creare nuova occu- pazione, ma allo stesso tempo il governo italiano si dice convinto dell’im- portanza che la Grecia “si collochi su un sentiero di crescita forte e sostenibi- le attraverso un chiaro programma di riforme strutturali”. Il Parlamen- to europeo, intanto, s’in- terroga sugli effetti della vittoria di Syriza. Secon- do la socialista francese Pervenche Beres, già pre- sidente della commissio- ne Occupazione, il succes-
so di Tsipras “è un segna- le politico forte che i citta- dini Ue hanno lanciato sul- la necessità di arrestare il processo decisionale an- ti-democratico attuato dalla troika”. Olli ˘Rehn (Alde), ex commissario agli Affari economici e monetari auspica che “il nuovo governo affronti la frode fiscale e i conflitti d'interesse”, rimarca l’in- versione di tendenza dell' economia greca dettata dal programma di assi- stenza Bce, Fmi e Ue, e os- serva che “crescita e crea- zione di posti di lavoro do- vrebbero essere rafforza- ti con le riforme”.
Pierpaolo Arzilla
Grecia,l’Italiagioca
lacartadellamediazione
Tappa romana per Alexis Tsipras, oggi atteso a Bruxelles dal presidente della Commissione Ue Juncker
MERCOLEDÌ4FEBBRAIO2015
4 conquiste
dellavoro social
“Il Presidente Mattarella sarà uomo del dialogo,
attento ai più deboli”
Annamaria Furlan
“Nel discorso c'è l'Italia che soffre e può farcela. Orgoglio
storia e speranza futuro”
Piero La Corazza
“Ha ragione Mattarella: la Repubblica è ciò che la gente
vede in municipi e ospedali”
Roberta Scorranese
“Discorso molto bello, se mantiene le promesse Mattarella buon Presidente”
Elisabetta Sanna
Le parole significative del Presidente: “Recuperare il senso di unità del Paese”
Melissa Di Sano
“Mattarella ha usato parole semplici. Nel rigore formale
hanno toccato il cuore”
Pippo Russo
Star t Up
S
eedLab, il programma di accelerazione per le imprese high-tech leader in Italia, recente- mente acquisito dall’incubatore M31, ha chiuso in bellezza il 2014. Sono ben quattro i successi, nazionali ed internazionali, raggiunti dalle startup che hanno partecipato a questo percorso di accelerazione: Tensive, Neuron Guard, Green Rail e Silk Biomaterials. Sin dall’inizio della sua attività nel 2012, l’incubatore ha investito più di 600.000 euro per accele- rare le startup che hanno partecipato al percorso, attirando investimenti anche da parte di venture capital, angel ed altri investitori, per un totale di 3.5 milioni di euro. L’impegno e la dedizione dell’acceleratore sono stati prontamente ripagati. Tensive, la startup biomedicale fondata nel dicembre 2012, ha conquistato il Premio Marzotto 2014. In particolare la sua missione è quella di produrre e commercializzare protesi mammarie innovative e, soprattut- to, alternative a quelle tradizionali in silicone. Neuron Guard, invece, ha vinto il primo pre- mio nella categoria “Internet of Things and Hardware” dell’Intel Global Challenge, la competi- zione internazionale che si è svolta ai confini della Silicon Valley. Il suo prodotto consiste in un collare in cui “congelare” i neuroni in seguito a traumi importanti, da inserire in un even- tuale kit medico. Green Rail, la startup che ha sviluppato una traversa ferroviaria ricavata da materiali riciclati in grado di produrre energia pulita durante il passaggio dei treni, ha raggiun- to il successo grazie al premio Edison Start, sezione energia. Infine, la vincitrice del Premio nazionale per l'innovazione: Silk Biomaterials. Questa startup, di origine lombarda, si occupa di medicina rigenerativa: ha sviluppato un dispositivo medico impiantabile, ottenuto dalla seta, per la riparazione e la rigenerazione di nervi periferici e piccoli vasi sanguigni. Quattro belle soddisfazioni per SeedLab, che ha senz’altro svolto un ruolo fondamentale nella cresci- ta di queste innovative imprese tecnologiche, ora divenute startup di successo!Giulia Capaldi
Quattro successi per Seedlab,
l’acceleratore
d’imprese high-tech
Mattarella, il Presidente che dà la scossa buona...
t tweet “Il Presidente ha anche ricordato il bimbo italiano Stefano Gay Tache, morto a 2 anni per mano terroristi”. Nathania Zevi
t tweet “Il discorso di Mattarella:
ecco le parole chiave. Leggi su bit.ly/1u0yXXu”. Emiliano Liguori
t tweet “La tag cloud del discorso del Presidente Mattarella. Leggi su:
bit.ly/16r8tE8”. Daria D’Acquisto
t tweet “Digital divide, scuole sicure, trasparenza e terrorismo:
l'innovazione nel discorso di Sergio Mattarella”. Giuseppe Smorto
t tweet “Discorso dal messaggio inclusivo”. Francesco Lorenti
t tweet “Speranza, unità, giustizia, pace. Parole chiave di un discorso bellissimo”. Antonio Pompili
Social Room
a cura di Andrea Benvenuti
MERCOLEDÌ4FEBBRAIO2015
conquiste
dellavoro TERRITORIO & IMPRESE
Micron,c’èl’accordo
S
oluzione positiva per i lavoratori ri- masti in cassa inte- grazione straordi- naria alla Micron. Nella giornata di ieri al mini- stero dello Sviluppo Eco- nomico è stato raggiun- to l’accordo che preve- de il prolungamento del- la cassa integrazione straordinaria per i 28 la- voratori rimasti - sui 419 inizialmente previsti - e proposte di lavoro a tut- ti i lavoratori ancora non ricollocati sulla ba- se dell’accordo firmato il 9 aprile 2014. Una boc- cata d’ossigeno fino al prossimo 21 luglio, quando si spera si arrivi ad altra soluzione, inol- tre l’intesa prevede mo- bilità volontaria con 14 mensilità di incentivo;assunzioni da parte di StM ; impegno di Mi- cron ad avanzare 18 pro- poste di lavoro.
Scongiurato, dunque, il rischio mobilità per il sin- dacato è tempo di acce- lerare il processo di ri- strutturazione. “Sono state accolte le sollecita- zioni e le proposte da noi avanzate al governo e alle aziende - commen- ta Nicola Alberta, segre- tario generale Fim Lom- bardia e coordinatore nazionale Fim per Mi- cron -. Abbiamo sempre spinto affinché ci fosse una gestione responsa- bile dei problemi occu- pazionali evitando forza- ture e atti unilaterali del- l’azienda”. E ancora.
“Micron sappia però che la vertenza potrà dir- si conclusa quando tutti i lavoratori avranno una collocazione occupazio- nale certa e adeguata - aggiunge Alberta -. Il ri- lancio delle aziende pas- sa dalla giusta valorizza- zione dei lavoratori, in termini di riconoscimen- to delle competenze e
di promozione della buona occupazione”.
Soddisfazione anche in sede ministeriale. Il vice- ministro dello Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti, ”ha anche invi- tato Micron a continua- re la ricerca di opportu- nità di lavoro per i dipen- denti rimasti; ugualmen- te ha chiesto a St Micro-
electronics (presente al- l’incontro) un analogo sforzo per individuare possibili posizioni lavo- rative”.
Le società ”prendendo atto della sollecitazione dell’Esecutivo hanno in- dividuato una soluzione che consente di dare una positiva soluzione ai problemi ancora aper-
ti. Il Governo ritiene tale soluzione adeguata e co- erente con le richieste avanzate”. In particola- re, spiega il Mise a con- clusione della riunione svolta con i vertici di Mi- cron Semiconductor Ita- lia Srl, ”St ha accolto l’in- vito a formulare ulterio- ri 10 proposte di assun- zione entro il 20 aprile
2015. Tali proposte com- pletano il percorso av- viato nei mesi preceden- ti da St che ha portato al- l’occupazione di 163 di- pendenti Micron. Nel contempo, St ha precisa- to che con tale atto con- sidera definitivamente concluso il proprio impe- gno ad assorbire dipen- denti Micron”. Micron, a sua volta, ”si è impe- gnata a estendere la ci- gs fino al 21 luglio 2015 per i 28 lavoratori che ancora non hanno trova- to un reimpiego. La mul- tinazionale americana si è inoltre impegnata a cercare, entro e non ol- tre il 19 aprile 2015, pro- poste di lavoro per il per- sonale attualmente in ci- gs. Infine, Micron ha as- sunto l’impegno di pro- muovere una nuova pro- cedura di mobilità su ba- se volontaria, mante- nendo fermi gli incentivi all’esodo riconosciuti”.
Infine. ”Con questo ac- cordo - ha dichiarato il vi- ceministro De Vincenti si dà soluzione organica a tutti i problemi occu- pazionali presenti in Mi- cron. Ora ci aspettiamo il ripristino di un clima di collaborazione da parte di tutti per accompagna- re la fase di consolida- mento e di investimenti in Italia della multinazio- nale americana”.
Silvia Boschetti
I
sindacati del Trentino resta- no in campo a sostegno dei lavoratori dell’ex stabilimen- to Whirlpool di Spini di Gardo- lo, a Trento.”Il secondo anno di cassa inte- grazione non è un regalo, ma uno strumento indispensabi- le a permettere la riqualifica- zione e la ricollocazione dei circa duecento lavoratori dell' ex stabilimento Whirlpool di Spini, a Trento, ancora in cas- sa integrazione straordinaria.
Per questo ci batteremo affin- ché sia riconosciuta anche per i prossimi dodici mesi, co- me negli accordi sottoscritti con l’azienda nell’agosto del 2013 e con il ministero del La- voro nel febbraio 2014”. Così Fim Fiom Uilm del Trentino in una nota. ”Di fronte ai provve- dimenti del Governo - aggiun- ge la nota unitaria - con cui, in considerazione delle scarse ri- sorse destinate alla cassa inte- grazione straordinaria, non verranno finanziate le proro-
ghe di cassa integrazione gua- dagni straordinaria che non si- ano già state attivate nel cor- so del 2014”. Ma non basta.
”Per il lavoratori - proseguo- no i sindacati - sarebbe uno scippo. Proprio nei prossimi giorni si chiuderà il bando del- l’Agenzia del lavoro per la for- mazione dei lavoratori anco- ra in cassa: un intervento spe- cifico finanziato con soldi del- l’azienda e dell’Ue per garan- tire reali occasioni di riqualifi- cazione professionale e di ri-
collocazione. Ma ovviamente senza cassa integrazione i tempi dei benefici sociali si ac- corciano”. Sono oltre 450 gli ex dipendenti in cassa integra- zione della storica azienda aperta nel 1970 e che realizza- va frigoriferi. La produzione si è fermata nel 2013. Attual- mente alcuni ex dipendente hanno trovato un altro impie- go mentre altri stanno fre- quentando corsi di formazio- ne.
S.B.
Teramo. Segnale positivo per i sindacati che aspettano di capire meglio le intenzioni dell’azienda in un incontro che si terrà la prossima settimana
Golden Lady, sì al rilancio delpolodiBasciano
Roma. Siglata al Mise l’intesa che prolunga la cigs. Alberta (Fim): “La vertenza sarà conclusa solo con certezze di lavoro per tutti”
R
oma (nostro servizio).Segnali positivi per i 332 lavoratori della Golden Lady di Bascia- no in provincia di Teramo, che ancora oggi e fino a maggio sono in contratto di solidarietà. L’azienda Golden Lady ha annunciato di voler rilanciare il polo produttivo abruzzese, anzi di far partire, proprio in quello stabilimento, la lavo- razione di un nuovo prodot- to innovativo qual è la cal- za senza cuciture.
Ad annunciarlo alle organiz- zazioni sindacali è stato il vicepresidente della Regio- ne, Giovanni Lolli, insieme al presidente della Provin- cia, Renzo Di Sabatino, nel corso di un incontro presso l'Assessorato alle attività produttive a Pescara. “Un segnale estremamente po- sitivo - per il presidente Di Sabatino e il vicepresiden- te regionale Lolli - che, con-
siderata la storia aziendale della Golden Lady e il conte- sto del manifatturiero in Italia, costellato di scelte di delocalizzazioni in altri Pae- si, va letto come una picco- la, ma significativa inversio- ne di tendenza. A stretto gi- ro - continuano - tornere- mo ad incontraci con sinda- cati, azienda e Confindu- stria così il gruppo avrà mo- do di spiegare nel dettaglio i termini del piano d’impre- sa, ma non vi è dubbio che
questo rappresenti un enorme passo in avanti ri- spetto alle posizioni dei me- si scorsi quando si ventila- va l’ipotesi di riduzione del personale”.
Un segnale di svolta molto importante per lo stabili- mento anche per i sindaca- ti di categoria che però si riservano di esprimere va- lutazioni complessive pri- ma dell’incontro con l’azienda che probabilmen- te si terrà già la prossima
settimana. “Fermo restan- do il segnale positivo di in- versione di tendenza e di in- teressamento verso lo sta- bilimento di Basciano - af- ferma Serafino Masci, se- gretario Femca Cisl Abruz- zo Molise - vogliamo capire nel dettaglio, i tempi, i co- sti e gli aspetti organizzati- vi che serviranno ad avvia- re questa nuova produzio- ne”.
Certo - sottolinea ancora Masci - è fondamentale
questo nuovo approccio dell’azienda che trasferi- sce nel polo di Teramo la nuova produzione, mentre fino a qualche tempo fa il timore era quello di un ulte- riore ridimensionamento delle produzioni locali e quindi un conseguente nuovo esubero di lavorato- ri che nel 2009 erano oltre 500 unità.
“Di qui a poco - continua an- cora Masci - ci preparava- mo a discutere la proroga del contratto di solidarietà per i lavoratori che scade a maggio. Ora la situazione è completamente cambiata e andremo a parlare sicura- mente di riorganizzazione della produzione. Speria- mo conclude - ci siano con- sistenti investimenti che possano dare nuove oppor- tunità occupazionali anche ad altri lavoratori in un ter- ritorio martoriato dalla cri- si”.
Sara Martano
Whirlpool.
Sindacati del Trentino:
un altro anno
di cassa
indispensabile sarà
MERCOLEDÌ4FEBBRAIO2015
6 conquiste
dellavoro speciale
S
uperare il dialogo tra sordi, che ha contraddistinto le relazioni tra i sin- dacati nell’universo ex Fiat presuppone una sin- tassi unitaria. Un lin- guaggio logico in grado di dimostrare i propri te- oremi, fondato sulla re- altà, costruito su dati in- confutabili. Indipenden- te da una simbologia del conflitto che, sradi- cato dalla fabbrica, ha bisogno - per vivere nel- la fiction mediatica - di continue “bugie” o“mezze verità”.
E non mi riferisco solo ad alcune affermazioni fantasiose di Maurizio Landini, che nel dicem- bre 2014 ha dichiarato in rapida successione:
“Siamo davanti ad un ve- ro processo di delocaliz-
zazione verso Polonia, Serbia e Turchia ”; oppu- re: “Non so se vi è arriva- ta questa notizia, ma la Fiat in Italia non esiste più”.
Nemmeno alla bufala pubblicata dal Fatto Quo- tidiano (solitamente me- ticoloso nel fornire le no- tizie) sui 21mila posti di lavoro persi in Italia da Fiat Chrysler nell’era Mar- chionne.
Mi riferisco alla recente nota della Fiom Cgil, ri- presa da agenzie di stam-
pa, giornali e siti online, in cui si afferma che “ne- gli stabilimenti italiani dell'auto di Fca gli occu- pati sono passati dai 67.878 del 2008 ai 62.488 del 2013, con un saldo negativo di oltre 5.300 posti di lavoro. Nel- lo stesso periodo è forte- mente diminuito il peso degli stabilimenti italiani nel gruppo, che nel 2008 occupavano il 34,2% del totale, sceso al 27,7 nel 2013, con un saldo nega- tivo del 6,5%”.
In quattro righe ci sono cinque madornali errori e un solo dato corretto.
Andiamo con ordine. La riduzione nel 2013 del pe- so dell’occupazione (non del numero degli stabili- menti) in Italia al 27,7%
sul totale dell’occupazio- ne di FCA (dato conferma-
to nel 2014). In realtà il peso percentuale dell’Ita- lia, nel nuovo perimetro di Fca dopo la fusione tra Fiat e Chrysler, è diminui- to molto di più di quanto affermi la Fiom, ma non per questo si può parlare di ridimensionamento degli occupati di Fiat Chrysler Automobiles nel nostro paese e, tanto- meno, di “fuga dall’Ita- lia”.
A far giustizia di questa apparente contraddizio- ne ci sono i dati contenu-
ti sia nei bilanci di sostenibilità, sia nelle re- lazioni finanziarie e i bi- lanci annuali di gruppo dal 2003 al 2014 (per re- stare nell’era di Mar- chionne).
È sufficiente saperli riela- borare, comparando me- le con mele e pere con pe- re. E volerli leggere con onestà intellettuale. Di motivi per i quali batterci sindacalmente nell’inte- resse dei lavoratori ce ne sono talmente tanti che - come diceva BrunoTren- tin - “non è il caso di di- chiarare guerre per er- rore”.
I dati sono inerenti lo stesso perimetro di at- tività manifatturiere (produzione di auto e veicoli commerciali, componenti e sistemi di produzione) di Fiat
dal 2003 a 2010, com- parati con quelli di Fca del 2014 (dopo la fusio- ne di Fiat con Chry- sler).
Il peso dell’Italia era già in contrazione tra il 2003 e il 2010 dovuto, soprattutto, alla cresci- ta di Fiat in Brasile e Po- lonia. Ma il gioco non è per nulla a sottrazione.
Infatti risulta che il nu- mero degli occupati del gruppo cresce sia in Italia, sia nel resto del mondo.
L’unica differenza è che il tasso di crescita è differente (del 19,8%
in Italia, del 56% nel re- sto del mondo). Il salto dimensionale, però, av- viene nel 2014 attra- verso la fusione con Chrysler, un’azienda essenzialmente norda- mericana (Canada, Messico, Usa). È natu- rale, quindi, che il nu- mero degli occupati del gruppo in Italia pesi- no percentualmente di meno sul totale, nono- stante continuino a es- sere numericamente di più.
Mentre nel resto del mondo l’occupazione di Fiat e Chrysler è cre- sciuta sia per nuovi in- vestimenti greenfield, sia per ampliamenti produttivi e di organi- co per rispondere a mercati in forte cresci- ta; in Italia gli occupati nel settore automotive aumentano, nonostan- te il crollo del mercato, essenzialmente per una politica di nuove acquisizioni (dalle Car- rozzerie Bertone alla VM Motori, dalla Er- gom alla Plastic Compo- nents and Modules, dalla Imam alla Itca, al- la Teksid Alluminio ecc.). A queste acquisi- zioni fanno da contrap- punto la dismissione dello stabilimento au- tomobilistico di Termi-
ni Imerese e la vendita di asset minori di Tek- sid.
Al crollo del mercato italiano ed europeo dell’auto e alla forte ri- duzione dell’utilizzo della capacità produtti- va installata (con pun- te altissime e una me- dia del 30-50%) si è ri- sposto con gli strumen- ti della cassa integrazio- ne (ordinaria e straordi- naria) e con i contratti di solidarietà, salva- guardando l’occupazio- ne.
Nonostante in alcuni si- ti produttivi il mancato turnover abbia com- portato un forte calo degli organici, il teore- ma del ridimensiona- mento occupazionale complessivo di Fiat in Italia nel settore auto- motive - sostenuto da Fiom - è smentito dai numeri.
Nel 2008 gli occupati in Italia nel perimetro del- l’automotive (FGA, Fer- rari, Maserati, Fiat Powertrain, Magneti Marelli, Teksid, Co- mau) risultano 55.196 e non 67.878 come ri- portato nella nota Fiom. Questa sovrasti- ma del diminuendo, di oltre 12mila unità, ha fi- nito per produrre - se- condo la Fiom - un sal- do negativo di oltre 5.300 posti di lavoro dal 2008 al 2013.
Viceversa il saldo com- plessivo occupazionale nel periodo considera- to è positivo per oltre 4.800 posti di lavoro.
In pratica, l’esatto con- trario. È bastato rove- sciare i segni (il più con il meno), per continua- re una narrazione sba- gliata.
Non significa che in questi anni non ci sia- no stati problemi occu- pazionali. Anzi, ce ne sono stati in abbondan- za. Dalla chiusura di Termini Imerese al- l’uso massiccio degli ammortizzatori sociali, specie nei siti Fiat dal- l’Italia” - veicolata dal- la Fiom e da settori poli- tici e imprenditoriali (sprovveduti o in mala- fede) e amplificata dai media (specie quelli te- levisivi) - è falsa.
Il rilancio del plant di Pomigliano a Napoli, il consolidamento di Se- vel in Val di Sangro, lo sviluppo della Masera- ti a Grugliasco (Tori- no), la fine della cassa integrazione e la ripre- sa delle assunzioni a Melfi (Potenza), i nuovi investimenti di proces- so e prodotto a Cassi- no (Frosinone) e Mira- fiori (Torino), vanno
“in direzione ostinata e contraria” al flusso dei luoghi comuni.
E raccontano un’altra storia. Nel periodo pre-
Fiate“lafuga”dall’Italia,
Non è la Fiom. Il sindacato di Landini è riuscito a costruire un romanzo mediatico brillante, ma i numeri svelano
cedente l’acquisizione di Chrysler e la successiva fusione con la nascita di Fca (dal 2003 al 2010), di- sponiamo dei dati del set- tore automotive in Italia disaggregati per singole società.
Da questi dati emergono tre elementi significativi:
1.La crescita degli occu- pati in Fiat Group Auto- mobiles. Ciò si deve a un allargamento del perime- tro interno al gruppo (ve- di acquisizioni di attività Comau) e a nuove acqui- sizioni esterne. Quest'ul- time dimostrano la scel- ta d’investire nel manifat- turiero nonostante la cri- si finanziaria ed economi- ca (cambiando verso alla fallimentare gestione di Cesare Romiti dall'inizio anni '90 allo stato di crisi aziendale del 2002);
2. il salto occupazionale di Magneti Marelli nel 2008. Attribuibile all’in- gresso, nell’area di con- solidamento della com- ponentistica, della linea di business Plastic Com- ponents and Modules at- tiva nella produzione di componenti auto in pla- stica;
3. il brusco calo occupa- zionale che registra Co- mau nel 2004, dovuto al- la cessione del Service e Stampi Mirafiori a Fiat Auto e Fiat-GM Power- train. I cali successivi (2007 e 2008) sono, inve- ce, dovuti sia alla cessio- ne ad altre società del Gruppo Fiat delle attività di Engineering e di Stam- pi Plastica, sia alla crisi di mercato nei sistemi di produzione.
Qualunque cosa si possa sostenere sindacalmen- te, il “grande balzo in avanti” del Gruppo Fiat nel settore automotive è stato fatto insieme a Chrysler. I detrattori di ogni colore dovrebbero, per onestà intellettuale, fare il rewind della narra- zione su Fiat e immagina- re di riscriverla senza la Chrysler.
Per amor del vero, non è facile neppure immagina- re la “resurrezione” di Chrysler senza la Fiat.
Erano pochi coloro che nel 2009 scommetteva- no nel rilancio della Chry- sler, dopo il fallimento dell’alleanza con la tede- sca Daimler. “Convertire due debolezze, Fiat e Chrysler, in ”una nuova forza” sembrava un obiet- tivo impossibile, come ha scritto Giuseppe Berta.
Invece dal 2009 (anno d'inizio di questa sfida) a oggi, i dipendenti del grup- po negli Usa sono passati da 47mila a 77mila. Non lontani dagli 80mila del 2006. E il livello di vendite raggiunto da Fca nel 2014 sulla sponda americana è stupefacente. Superati i due milioni di veicoli im- matricolati, il dato miglio- re dal 2006.
Una crescita che archivia definitivamente la crisi della “vecchia” Chrysler.
Per il terzo anno consecu- tivo i veicoli Jeep hanno messo a segno vendite mondiali senza preceden- ti. Hanno superato il tar- get del milione di Suv. So- lo negli Usa il balzo delle vendite è stato del 41%.
L’exploit americano pro- duce ricadute positive sul nostro paese. Non solo per i conti economici di Fca, che chiude l'esercizio 2014 con un utile netto di 632 milioni di euro. Ma, soprattutto, per la produ- zione di valore che ha per- messo (e permetterà) di coprire i notevoli investi- menti di processo e di pro- dotto realizzati (e in via di realizzazione) nei plant
italiani.
Quanto ciò sia vero è di- mostrato dal fatto che il 55% sul totale dei ricavi del Gruppo è realizzato in nord America (Canada, Messico e Usa). In Italia i ricavi sono solo l’8% con- tro il 28% dei siti produtti- vi e dell’occupazione e il 45% dei centri di ricerca.
Visti questi numeri, che non si possono confutare, la domanda può apparire
retorica, ma forse vale la pena farla lo stesso: è an- cora possibile parlare di
”fuga dall’Italia” di Fiat Chrysler?
Conclusioni
Senza la Chrysler, la Fiat non avrebbe avuto né le ri- sorse né la dimensione globale per durare come produttore autonomo.
Senza la Fiat, la Chrysler non avrebbe né innovato le fabbriche con il Wcm,
né rilanciato i propri brand. Entrambe, se non fossero uscite dai propri confini, avrebbero avuto il destino segnato.
Se oggi, invece, sono un player globale nel settore auto è perché hanno sapu- to combinare le differenti esperienze e competenze in una nuova architettura aziendale multipolare.
Gianni Alioti Resp. Uff. Internazionale Fim Cisl
anatomiadiunabufala
il bluff: aumentano occupati e investimenti. Ecco perché, dice la Fim, il matrimonio tra Torino e Detroit è una storia di successo
MERCOLEDÌ4FEBBRAIO2015
8 conquiste
dellavoro speciale
Maserati, Fim contraria adesclusionedalvoto deglioperaidiMirafiori
I
l risultato in doppia cifra di Fiat Chrysler a gennaio - vendite su dell’11,3% - rappre- senta un toccasana per gli stabilimenti ita- liani del gruppo. Significa che accanto ai siti più legati alle esportazioni, come Melfi, do- ve si produce, insieme alla 500X, la Jeep Re- negade, vettura concepita essenzialmente per i mercati esteri, anche le fabbriche più legate al mercato italiano ed europeo posso- no guardare ai prossimi anni con ragionevo- le ottimismo.I numeri sembrano confermare che la strate- gia di Sergio Marchionne - posticipare il lan- cio di nuovi modelli in vista della ripresa del- la domanda - si è rivelata vincente, mentre le critiche di chi, Fiom in testa, per anni ha rinfacciato all’ad la sua cautela, si sono rivela- te alla fine per ciò che erano: argomenti con- cepiti più per la propaganda che per una se- ria critica delle scelte operate dal gran capo
di Fiat Chrysler.
Ora i nuovi modelli ci sono ed il pubblico sem- bra gradire. A gennaio ci sono cinque vettu- re targate Fca nelle prime posizioni della top ten: Panda, 500L, Punto, Ypsilon e 500. La Re- negade spinge ancora le vendite di Jeep che, dopo il risultato record del 2014, chiuso ol- tre quota un milione, registra un balzo del 388,3% e ottiene una quota vicina al 2%.
Positivo anche il risultato della 500X che, re- duce dal successo commerciale dei due ulti-
mi week end, è già tra le più vendute del seg- mento con una quota dell'11,1% e quello dell'Alfa Romeo che apre l'anno con una cre- scita del 2,6%.
Fca si è messa nella scia del mercato italiano, che con una crescita del 10,9%, ha messo a segno la performance migliore dal marzo del 2010, quando l'incremento era stato del 20,27%; allora però c’erano gli incentivi del governo a fare da traino.
A spingere le immatricolazioni sono eviden-
temente le stime positive sull’economia ed il miglioramento del clima di fiducia
A dare la spinta al mercato italiano è il miglio- ramento dello scenario dell'economia e del clima di fiducia. Che l’atmosfera sia cambia- ta lo attestano anche le rilevazioni del Cen- tro Studi Promotor, che vede salire l'affluen- za negli show room e aumentare di pari pas- so la percentuale di operatori che segnalano una raccolta di ordini normale.
C.D’O.
T
orino (nostro servi- zio). Scontro sulle elezioni rsa alla Ma- serati di Grugliasco.A pochi giorni del voto, che dovrebbe tenersi non prima dell’11 febbra- io, arriva come un fulmi- ne a ciel sereno la deci- sione - presa a larga mag- gioranza dagli esponenti Uilm, Fismic e Ugl - della Commissione elettorale, riunita nello stabilimen- to alle porte di Torino, di escludere dalle elezioni delle rsa provenienti da Mirafiori e attualmente in pianta stabile nello sta- bilimento di Grugliasco.
Immediata la reazione della Fim che ritiene inac- cettabile questa scelta vi- sto che priverebbe del di- ritto di voto quasi un mi- gliaio di addetti.
“È una decisione sconcer- tante - ha affermato il se- gretario territoriale Fim Cisl, Claudio Chiarle - pre- sa a maggioranza da Uilm, Fismic e Ugl. Ricor- do che le organizzazioni sindacali firmatarie del Ccsl hanno concordato che il polo produttivo Fca di Torino è unico e comprende Mirafiori Car- rozzeria, Maserati di Gru- gliasco e la ex Itca. Il rego- lamento nazionale stabi- lisce di sospendere il vo- to solo per i siti produtti- vi che in questa fase so- no in cassa integrazione, come la Carrozzeria di Mirafiori”.
Il segretario Chiarle ha ri- badito che “logica, rego- le e democrazia sindaca- le prevedono che debba- no votare tutti quelli che
stanno lavorando a tem- po pieno per Maserati.
Quindi, Uilm Fismic e Ugl, con la loro decisione di privare del diritto di vo- to un migliaio di lavorato- ri che ogni giorno varca- no il cancello della Mase- rati di Grugliasco, stanno
‘spaccando’ i lavoratori.
Infatti, avremo al mo- mento del voto lavorato- ri di seria A (che votano) e lavoratori di serie B (che non votano), crean- do una situazione para- dossale e ingestibile”.
Per la Fim è inammissibi- le la tesi - sussurrata da alcuni sindacalisti - che i lavoratori provenienti da Mirafiori ritorneran- no a Mirafiori. Tesi assur- da e incoerente con le scelte fatte finora dai sin- dacati firmatari perché presuppone un calo dei volumi produttivi pro- prio in Maserati.
“Noi - ha concluso Chiar- le - crediamo invece che con l’avvio di Mirafiori e il lancio dei nuovi model- li inizierà il rientro dei cassintegrati a Mirafiori.
Auspichiamo anche che gli attuali 2700 addetti, oggi in Maserati, non sia- no sufficienti per rispon- dere alla crescita dei vo- lumi produttivi di Gru- gliasco! Altro che ‘ritor- no’ degli addetti a Mira- fiori! Con piccoli calcoli elettoralistici, come quel- li in atto in questo mo- mento nello stabilimen- to di Grugliasco, non si va da nessuna parte. So- lo con una strategia sin- dacale di prospettiva in- dustriale si può tenere in-
sieme tutti i lavoratori, garantendo loro un futu- ro di lavoro e occupazio- ne”.
La Fim ha anche annun- ciato che nelle prossime ore presenterà ricorso al- la Commissione elettora- le.
Una curiosità: è la prima volta, dopo l’uscita della Fiat dalla Confindustria, che si procede alla elezio- ne delle rappresentanze sindacali aziendali. Quel- le in carica sono state de- signate dalle organizza- zioni sindacali. In un pri- mo tempo negli stabili- menti Fiat sono state pre- senti solo le Rsa designa- te dai sindacati firmatari dei nuovi accordi, poi la sentenza della Corte Co- stituzionale ha riportato, sempre per designazio- ne, anche le Rsa della Fiom.
Poche settimane fa, l’am- ministratore delegato Sergio Marchionne, trac- ciando un bilancio del gruppo automobilistico nel 2014 aveva parlato di una crescita delle vendi- te Maserati del 137%
con 36.448 auto vendu- te grazie alla continua e forte performance della
“Quattroporte” e della
“Ghibli”.
Nei prossimi giorni sapre- mo se quel migliaio di la- voratori provenienti da Mirafiori eserciterà il di- ritto di voto per eleggere i propri rappresentanti sindacali aziendali oppu- re no. Se vincerà la demo- crazia o la burocrazia sin- dacale.
Rocco Zagaria
Gennaio “caldo” per le vendite, Fca vola con il mercato italiano
Querelle. Le tute blu cisline contestano scelta Uilm, Fismic, Ugl
LaSatadiMelfi
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M
elfi (nostro servizio). Si avvia- no a conclusione le operazioni di voto per il rinnovo della Rsa alla Sata di Melfi. Altissima l’affluenza registrata. Già alle ore 14 di ieri è stato raggiunto, con largo anticipo, il quo- rum necessario per la validazione delle elezioni. Questi i dati raccolti alle ore 16.30 di ieri: lastratura/ stampaggio 825 votanti su 1.125 (73,99%); vernicia- tura 491 votanti su 639 (77,93%); mon- taggio sez.1 sono 1.200 votanti su 2.083 (57,60%); montaggio sez.2 sono 1.136 su 1.541 (73,71%); unità plastica 391 votanti su 537 (72,81%) per un tota- le di 4.043 votanti, pari al 68,45%.Lo stabilimento lucano - dove si produ- cono i modelli Jeep Renegade, 500X e Punto - è il primo tra i grandi impianti Fca e Cnhi a rinnovare la rappresentan- za sindacale aziendale. In tutto sono 42 i siti produttivi interessati alla tornata elettorale per un totale di 63 mila di- pendenti. Alla Sata di Melfi sono 5.905, tra operai e impiegati, gli aventi diritto al voto, 5 le liste in lizza (Fim, Uilm, Fi- smic, Uglm e Aqcf) e oltre 200 i candida- ti ai 48 seggi della Rsa che saranno asse- gnati con il metodo proporzionale.
Si tratta del primo rinnovo della rappre- sentanza sindacale con il nuovo asset- to societario articolato nei due gruppi Fiat Chrysler Automobiles e Cnh Indu- strial. Il rinnovo della Rsa alla Sata di Melfi ricade in un periodo di congiuntu- ra particolarmente favorevole. L’otti- ma accoglienza riservata dal mercato alle nuove nate Renegade e 500X, oltre a migliorare i conti del gruppo (Fca ha chiuso il 2014 con ricavi in crescita del- l’11 per cento), ha permesso di riassor- bire tutta la manodopera in cassa inte- grazione e di assumere ulteriori mille
giovani (più 500 trasfertisti) per far fronte alla rapida risalita produttiva. I numeri forniti dall'azienda sono elo- quenti: dal mese di agosto la Sata ha sfornato 25 mila Jeep Renegade, alle quali vanno aggiunte 3 mila 500X da no- vembre.
Nel 2015 Fca conta di produrre a Melfi 400 vetture per ogni turno di lavoro. Ec- co spiegata la necessità di assumere in tre mesi più di mille giovani e trasferire sulle linee della Sata 350 lavoratori in cassa integrazione dagli stabilimenti di Pomigliano e Cassino.
Per Gerardo Evangelista, operaio della Sata e segretario della Fim lucana, “il rinnovo della Rsa è un appuntamento cruciale perché può aprire una fase nuova nelle relazioni con il più grande gruppo industriale del paese. Siamo sta- ti nella partita quando si trattava di sal- vare le fabbriche e i posti di lavoro - con- tinua Evangelista - e continueremo a stare nella partita per trovare un punto di equilibrio più avanzato tra produttivi- tà e qualità della vita dei lavoratori e di- scutere di partecipazione e democrazia economica. È una partita che possiamo giocare oggi perché abbiamo salvato il campo di gioco, cioè le fabbriche, ieri”.
Evangelista lancia un appello alla politi- ca “affinché sia più vicina alle esigenze della grande fabbrica”.
Per il sindacalista della Fim “le istituzio- ni locali hanno avuto un’attenzione in- termittente nei confronti della Fiat. A noi non interessa fare politica - precisa - a noi interessano le fabbriche, i pro- dotti, i posti di lavoro, il salario, la sicu- rezza e l’organizzazione del lavoro. La politica la devono fare i politici, noi dob- biamo fare solo sindacato”.
Luigi Cannella