Mal di paura e coraggio: tra difficoltà e risorse
Scalise Francesca psicologa scalisefrancesca@scuolamarconi.com
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE MODENA 10
«..quando il mostro si presenta fuori dalla casa degli Hope, tutti scappano impauriti. Tranne Small, la più piccola della famiglia, che riporta l’animale alle giuste dimensioni, dimostrando a tutti che la paura, se sai prenderla, non è poi così tremenda»
LE PAROLE DEI BAMBINI: 4^ e 5^
Paura
• Buio
• Solitudine, esclusione
• Abbandono
• Sangue
• Morte
• Prese in giro
• Vuoto
Coraggio
• Affrontare
• Forza
• Non mollare
• Famiglia, amici
• Sicurezza
• Volontà
• Difesa
• Aiuto
Le RISORSE dei BAMINI
• Caratteristiche individuali
• Rete di sostegno
• Pensieri positivi
Le loro emozioni, la loro interpretazione della realtà e le loro strategie di coping sono ancora mediate dalla lettura della realtà degli adulti di riferimento
Il CORAGGIO non come assenza di paura, ma come capacità di affrontare ciò che spaventa
Restituzione di Senso
• Etero regolazione
• Auto regolazione
La realtà è mediata dalla lettura dei «grandi»: rimandiamo ai «piccoli»
le nostre emozioni, i nostri pensieri, le nostre preoccupazioni, le nostre ansie, ma anche le nostre certezze, il nostro impegno, la nostra «visione del mondo»
• Una relazione basata sull’amore e sul sostegno restituisce una base sicura per diventare «grandi»
• Winnicot: «madre sufficientemente buona» che trasmette sicurezza, che permette al bambino di «tenersi su da solo»
Risorse per contrastare rabbia, ansia, stress, paura
➢Condivisione, conforto, compagnia, interesse, curiosità (etc)
«Dicono i grandi: non siate fifoni!
Basta con tremiti e lacrimoni,
la fifa è sciocca. Imparate il coraggio!
Così dice l’adulto, con voce da saggio.
Ha ragione, si sa. Ma nel mondo reale quali paure fanno più male?
Quali stravolgono le menti e le facce, e spargono ansie, e oscure minacce, per farci obbedire ai loro comandi?
La fifa dei piccoli, o le paure dei grandi?»
«La paura ti schiaccia. La paura è potente, Ma c’è un’arma segreta che è più intelligente:
guardarsi in faccia. Lo sai che succede se negli occhi dell’altro ciascuno si vede?
Che nessuno è più solo. Che ci diamo la mano e la paura se ne fugge lontano»
Percezione di sè
Funzioni COGNITIVE, EMOTIVE e COMPORTAMENTALI si combinano insieme
• Apprendiamo meglio se viene coinvolto anche il sistema EMOTIVO
Modello centrato solo sulle abilità è povero di emozioni e debole di
funzioni cognitive
Modello centrato sulle competenze, focalizzato sulla collaborazione e
l’apprendimento, è ricco di emozioni
Regole & rinforzo
• Regole: per dare punti di riferimento
• Rinforzo: sottolineare ogni comportamento positivo
• Punizione: genera aggressività e assuefazione
Chi ha paura delle emozioni?
Sentire
Esprimere Comunicare
“… capire tu non puoi. Tu chiamale se vuoi, emozioni
…”
Battisti “emozioni”
Tanti colori, tante emozioni
Tanti barattoli con tante emozioni diverse: ognuna ha un nome e un colore;
aiutare il bambino nel riconoscerle, dare un nome ed essere quindi
consapevole
«C’è chi sostiene che il linguaggio sia nato proprio per esprimere il dolore. Finché non si trovano le parole per dirlo, finché non lo si nomina, il dolore devasta. Ci vuole una parola, anche una sola, per riuscire a dare una forma a ciò che si prova»
(Marzano Michela)
ASCOLTARE & FARSI ASCOLTARE
Non è una questione di orecchie …
Prestare attenzione alle necessità, alle esigenze e alle emozioni Chiedere, rielaborare, partecipare, aiutare …
ANALFABETISMO EMOTIVO
Emozioni virtuali
E il reale????
Relazione tra mente e corpo
“Le relazioni ridotte all’osso, schematizzate: internet con la sua piazza virtuale e gli sms.
Queste comunicazioni hanno in comune una cosa: nel loro essere virtuali, lasciano fuori il corpo. Senza quel fastidioso peso fatto di umori, desideri e forme imperfette si può avere la sensazione di essere più leggeri.
Tuttavia, una volta spento il computer o esaurita la batteria al litio del perfezionato telefonino, si rischia di scoprirsi soli”
Mauro Grimoldi
“Adolescenze estreme”
Ascolto Pulito
• 10/15 minuti di «oasi», senza interferenze. Leggere un libro, farsi raccontare qualcosa della giornata
• Riformulare il pensiero del bambino
• Dare un nome alle emozioni «ti sei sentito….»
• Non dare soluzioni, non formulare giudizi: sollecitare un suo pensiero, una sua proposta di soluzione
• Libertà di espressione
Termometro delle Emozioni
• Riconoscere le emozioni, dare un nome, individuare il «grado»
• Sono i nostri pensieri e non la realtà stessa a farci stare male
• Lettura, interpretazione e valutazione della realtà disfunzionali
• Legame tra ciò che si sente e ciò che si pensa: dialogo interno
• Leggere libri! Per cercare spunti e riuscire ad interpretare la realtà
«Nessuno si salva da solo»
Colloquio, relazione, scambio con l’altro per diventare consapevoli e attraversare le difficoltà
« Se hai qualcuno che ti ama, forse ti salvi.
- E se non ce l’ho?
- Ti salvi da solo
- Nessuno si salva da solo»
(Margaret Mazzantini)
Adattamento e Resilienza
Adattamento: capacità di leggere il contesto/ambiente e adattare ad esso i propri processi fisiologici e comportamentali
Resilienza: capacità di affrontare e superare un periodo di difficoltà Adattarsi al cambiamento
Non possiamo avere il controllo su tutto
Fiducia in sé e nelle proprie competenze (consapevolezza) Fiducia negli altri: aprirsi, assumere il rischio
Non può cambiare il «fuori», ma può cambiare il nostro «dentro»
Cambiare ciò che ci stride dentro
Attesa: pagina vuota da riempire, sospensione temporale, spazio tra certezza e dubbio
«solo chi si immerge nel tempo dell’attesa senza rassegnarsi può aspettarsi che il treno, se mai arriverà, si fermerà davvero»
«..il maggior ostacolo alla vita è proprio l’attesa: fa
dipendere tutto dal domani e, intanto, sciupa l’oggi. Tu vorresti organizzare quanto è nelle mani del destino, e ti lasci sfuggire ciò che è già nelle tue. A quale scopo? A cosa vorresti arrivare?
Tutto quanto deve ancora venire è incerto: vivi il tuo presente»
(Seneca)
«Chissà se si sceglie veramente nella vita. Chissà se quella libertà di cui si parla tanto oggi esiste. Oppure esiste un destino. Un disegno in cui tutto è già stato previsto. E allora tu non scegli niente, non decidi nulla, segui la strada già tracciata. E poi passi la vita a chiederti perché. E i perché restano sempre senza risposta»
(Marzano)
PERCHE’ ?
Fiducia in se stessi
Appoggiarsi su di sé, sulle proprie risorse interiori che garantiscono coesione interna.
Fiducia negli altri
Accettarsi, anche non si è sempre «adatti»
La nostra capacità di riflettere e di entrare in relazione :chissà che non risieda proprio in questo la nostra vera libertà
Una conclusione che è un inizio
• Mito del controllo: illusione che tutto dipenda da noi. Gestire il tempo, gestire il futuro, gestire le emozioni
• Fragilità e vulnerabilità della condizione umana
• Sono le ferite che ci aiutano a creare legami
• C’è sempre qualcosa che ci manca: il sentimento del vuoto è intrinseco alla condizione umana e sostiene il desiderio