1 Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria Dipartimento di Giurisprudenza
Corso di Laurea in
“Scienze Economiche”
_________________________________________________________________
IL CINEMA PER LA VALORIZZAZIONE DI UNA CALABRIA POSITIVA: IL CASO STUDIO DEL FILM “LU PAISI”
Relatrice: Prof. Michela MANTOVANI
Tesi di Laurea di Michele VALENZISI
_______________________________________________________________
ANNO ACCADEMICO 2017/2018
2 INTRODUZIONE
In una regione come la Calabria che può permettersi di avere un bellissimo mare e una bellissima montagna, si possono , anzi, si devono valorizzare questi elementi costitutivi che madre natura le donò, attraverso la pubblicità , far conoscere al mondo intero la parte bella di questa regione e , dunque , quale modo migliore per farlo se no attraverso il cinema, la rappresentazione video dei luoghi, culture e usi che la nostra regione conta in gran numero e tutti ancora da scoprire. Un caso che andremo ad analizzare è quello del film/documentario “Lu Paisi” , in cui vengono rappresentate le immagini più belle nonché le attività sacre e profane nelle quattro stagioni di un piccolo paese in provincia di Reggio Calabria di nome Giffone. Giffone è un paese collinare, situato a poco più di 600 m. sopra il livello del mare. Gli abitanti sono poco meno di 2000. C’e’ un’attività che lo rappresenta e che rappresenta tutti i Giffonesi ovvero la raccolta dei funghi. Il regista che ha svolto l’attività per la realizzazione del film si chiama Fabio Sibio i cui genitori sono originari di Giffone. Successivamente andremo a scoprire i motivi per cui lo stesso regista ha voluto intraprendere questo viaggio e andremo anche a raccontare tutto il lavoro svolto attraverso un’intervista fatta personalmente al signor Fabio.
3 INDICE
INTRODUZIONE………pag.2
CAPITOLO I
1. IDEA PER LA PRODUZIONE DEL FILM………..pag.4 1.1Tra idea e fascinazione…………...pag.4
CAPITOLO II
2. FINANZIAMENTI ………pag.9 2.1 Pubblici e privati………..pag.9
CAPITOLO III
3. PROMOZIONE DEL FILM……….15
3.1 In quali eventi è stato promosso……….15
CAPITOLO IIII 4. SUCCESSI……….……..20
4.1Costi e benefici……….……….20
CONCLUSIONI……….……….24
RINGRAZIAMENTI……….……….25
4 CAPITOLO 1
L’IDEA PER LA PRODUZIONE DEL FILM
1.1 Tra idea e fascinazione
Parlare di una sola idea per cui si è voluto produrre questo film è sbagliato in quanto, il regista, parla non di un’idea o di un momento preciso in cui ha deciso di iniziare questo lavoro, ma parla di tanti momenti che lo spinsero ad iniziare, a proporsi. Era una fascinazione, non un’idea. Questo sentimento che lo portava a voler capire il perché molta gente, originaria di quel posto, tanta gente come i suoi genitori, era legata molto allo stesso, nonostante era ed è una terra che non dà molto, quasi nulla, soprattutto a livello lavorativo, tanto da costringere ad emigrare in altri posti. Un amore cosi totalizzante al punto da non chiamarlo col nome proprio ma con un nome generico come “lu paisi” , con la certezza , però, che chiunque avrebbe capito che Lu Paisi era proprio lui, era Giffone.
Di seguito le parole del regista:
“Non posso parlare di un momento preciso in cui è nata l’idea di realizzare Lu Paisi.
Però ricordo un pomeriggio d’estate, passato ad ascoltare i racconti di Pascale, un pastore del paese, che mi ha lasciato una voglia di raccontare quei luoghi e quelle persone, molto probabilmente per raccontare le mie origini e quindi un poco anche me stesso. Ma era una fascinazione, non un’idea.
La fascinazione era così forte però, e l’esigenza di raccontare certe situazioni così viscerale, che ho iniziato a riflettere su diverse questioni. La questione più rilevante da subito è stata una semplice domanda: perché le persone sono così legate al loro luogo di origine, anche se questo non ha niente da offrire loro, al punto da costringerle ad andare via? Da questa domanda, per gemmazione, ne sono nate molte altre: come si vive in certi posti quando l’estate finisce, che lavori si fanno, come passano il tempo le persone ecc?
Queste sono le domande che immaginavo si facessero tutti quelli come me che vivevano e vivono, certi paesi, solo l’estate, poche settimane, in maniera superficiale, gli emigranti e figli degli emigranti.
5 Più riflettevo sulla domanda principale, perché ?, e più pensavo che la risposta non avrebbe potuto essere univoca, ma ognuno avrebbe avuto la propria, però ero interessato a scoprire se c’era un fondo comune, una radice, un punto di partenza che accomunava tutti.
Queste domande sono anche alla base del metodo utilizzato per realizzare il film. Ho pensato che non fosse sufficiente dare voce alle persone, ai luoghi, alle occasioni di socializzazione. Se volevo indagare i punti comuni, dovevo fare un’operazione quasi di spionaggio, dovevo mettere il punto di vista, per quanto possibile, in mezzo a quello che mostravo. Dovevo togliere i filtri ai racconti, per trovare la risposta profonda di ognuno e mostrare se ci fosse alla base qualcosa di universale. Volevo solo ascoltare, osservare, che ognuno dei protagonisti desse la sua risposta e allo stesso tempo, volevo che chi si fosse poi trovato a guardare, da questa molteplicità di punti di vista, riflettesse sulla sua, di risposta. Quasi una sfida sia per i protagonisti che per i fruitori, a trovare la radice comune di questo attaccamento, per me non proprio spiegabile, che è alla base
dell’amore per il proprio paese. Un amore così totalizzante, che raramente si parla del proprio paese col nome proprio, ma quasi sempre con Lu Paisi (e ogni altra declinazione dialettale), quasi che fosse scontato che ci si riferisca sempre e solo a quel paese, quasi che non ce ne fossero altri. Il titolo nasce proprio da questo sentimento totalizzante, che spesso sfocia nel campanilismo e in tanti difetti correlati. Ma non è forse il rischio di un sentimento forte che questo sentimento prenda il sopravvento e diventi così negativo?
Un’altra domanda per la quale si può trovare la risposta ne Lu Paisi è questa: non è esagerato questo amore, così totalizzante, non si rischia di
perdere di obiettività? Volevo poi che fosse un film corale in senso lato, volevo raccontare, per quanto possibile, tutto il paese: la bellezza e la bruttezza, la ricchezza e la povertà, i giovani e i vecchi, uomini e donne, con tutto quello che c’è in mezzo, non tanto per il fascino dei contrasti, ma per la volontà di essere quanto più possibile “vero”.
A queste domande poi se ne sono aggiunte altre, forse meno universali, ma senza dubbio non meno urgenti e importanti. Volevo mostrare un lato del Sud Italia di cui non si parla mai, troppo attenti alle analisi sull’economia, la malavita organizzata, il disagio, l’inquinamento ecc, Volevo mostrare le persone che ogni giorno vivono questi paesi, ascoltare le loro storie, i loro riti, le loro speranze e i loro rimpianti, passando da un tema universale a uno molto personale, di ognuno, per trovare qui una risposta universale.
Ultima domanda, o meglio sfida, era utilizzare un luogo
che non è bello da un punto di vista classico, senza particolarità rilevanti e di pregio. La sfida della semplicità, che in alcuni casi diventa disagio e povertà, ma che non perde mai
6 di dignità, anzi spesso provoca, forse per reazione, un orgoglio, un senso di appartenenza che visto da fuori appare spesso ingiustificabile, ma è così forte da diventare ossessione.
Così oltre a parlare dei motivi per cui si è così legati a luoghi con poche opportunità torno a parlare delle persone che questi luoghi li abitano. Ed è uno dei sotto testi che emerge spontaneamente e cioè di come il luogo influenzi in maniera potente l’essere umano.
Giffone è un paese di montagna, o quasi, ma a 20 minuti dal mare, anzi dai mari, visto che è praticamente a metà strada fra lo Jonio e il Tirreno. Si è spopolato. La gente è molto operosa. Giffone come tutto il Sud non riesce a sfruttare le sue risorse umane, ambientali e paesaggistiche. La gente è molto unita ma anche litigiosa, per i motivi più vari. Ma alla fine si è tutti paesani. Più che essere metafora, Giffone è il protagonista, con i suoi abitanti, del film.
La traduttrice dei sottotitoli è una ragazza che vive a Londra, ma gallese di origine. Un giorno mentre discutevamo dei sottotitoli mi ha detto che, anche se la situazione è assolutamente diversa, il film le ha fatto venire in mente il suo paesino del Galles. Questo dimostra che i paesi sono tutti uguali (con le dovute differenze) o meglio, suscitano tutti più o meno gli stessi sentimenti nelle persone, ed è proprio di questo che volevo parlare.
Gli emigranti sono davvero tanti e sono soprattutto in provincia di Como. Ci sono paesi come Fino Mornasco o altri che sono pienissimi di giffonesi, ma anche di altri paesi vicini a Giffone come Maropati per esempio. Le persone continuano ad andare via, mi raccontavano che le persone hanno ricominciato a partire soprattutto per fare la stagione in Svizzera, i classici 9 mesi. Una persona che ha un locale, mi diceva che l’inverno erano partiti 100 ragazzi. Se partono 100 ragazzi dai 18 ai 30 anni in un paese di 2.500 persone vuol dire che il futuro se ne va. Purtroppo sarebbe necessario che le persone collaborassero di più fra di loro, questo vale per tutti ovviamente, a Giffone come a Como o a Perugia dove abito. Anche in questo si può pensare che Giffone sia metafora di centri simili.
Bello sentire dalle parole del regista Fabio un insegnamento che, un luogo, seppur non bello esteticamente, senza alcuna particolarità, ma vestito di sola semplicità, possa arrecare sentimenti di amore e voglia di tornare, a chi non vi vive più, solo per un senso di appartenenza, talmente forte ed ingiustificato, che, molto probabilmente, non morirà mai.
7 Il film sarà articolato in 4 momenti dell'anno, che assieme alle stagioni, seguiranno lo scandire del tempo, sacro e profano.
L'estate, ma soprattutto agosto, è il mese del rientro degli emigranti, della processione del patrono, San Bartolomeo e della grandiosa festa che è il momento più importante dell'anno.
L'autunno è caratterizzato da una delle ricchezze di Giffone: i funghi porcini e la relativa sagra.
L'inverno sarà senza una ricorrenza particolare, l'idea è statadi fare delle riprese in mezzo alla neve (quasi tutti gli anni almeno in montagna ci sono ampie nevicate) seguendo soprattutto la storia principale.
La primavera sarà caratterizzata dalla Pasqua (nel 2014 la Pasqua è caduta l'ultima domenica di aprile, quindi c’è stata l'esplosione di vita primaverile ormai avanzata). E della rappresentazione della Via Crucis in costume.
Inserita in questa scansione temporale seguì la vita di Pascali di li massari (Pasquale degli allevatori), cinquantacinquenne allevatore di capre, che negli anni 80 era emigrato in nord
8 Italia. Seguì Pascali e con lui cercai di scoprire il segreto di questo attaccamento delle persone per la propria terra.
Conobbi tanti bei personaggi, alcuni furono: attori di teatro dialettale, molto divertenti e conosciuti nel circondario, ci parlarono di come prendano ispirazione per i loro personaggi dalla vita di tutti i giorni; un carbonaio ci parlò del antico mestiere di fare il carbone dalla legna; un filosofo davvero simpatico e particolare ci parlò delle origini bizantine della solidarietà calabrese.
9 CAPITOLO 2
FINANZIAMENTI
2.1 Pubblici e privati
La prima forma di finanziamento , per non aspettare tempi lunghi all’inizio delle riprese , è stato l’autofinanziamento. La seconda forma di finanziamenti, quella successiva all’autofinanziamento è stata l’attivazione di un canale per la raccolta fondi in crowdfunding. Il crowdfunding (dall'inglese crowd, folla e funding, finanziamento) o finanziamento collettivo in italiano, è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni , in questo caso , si chiedeva alla gente del luogo e non solo , un aiuto economico (che non era affatto da definire come sforzo economico) per sostenere nel migliore dei modi la realizzazione di tale progetto che vedeva come assoluto protagonista Giffone ed i Giffonesi.
Grazie al web e alle nuove piattaforme che permettono l’incontro e la collaborazione di molte persone, stiamo assistendo ad un vero cambiamento della nostra economia. Ci sono nuove forme e nuove possibilità di finanziamenti (che escludono rapporti lunghi o poco chiari), che partono direttamente dalla “folla” – crowd – e consentono ad imprenditori, imprese e creativi di ogni genere di poter diffondere un’idea, dialogare (e quindi ottenere anche input sul prodotto) e raccogliere fondi per poter realizzare il proprio servizio o prodotto.
Il crowdfunding è usato per lo più da start-up o da imprese in espansione quale modalità di accesso a finanziamenti alternativi. È un modo innovativo per reperire finanziamenti per nuovi progetti, attività imprenditoriali o idee.
Può essere anche un modo per radunare una comunità intorno alla vostra offerta. Grazie alla forza della comunità online potete anche acquisire utili conoscenze sul mercato e raggiungere nuovi clienti.
10 Le piattaforme di crowdfunding sono siti web che consentono l’interazione tra i Fundraiser e un ampio pubblico (il crowd ovvero la folla). Attraverso la piattaforma di crowdfunding è possibile esprimere e raccogliere impegni finanziari.
I Fundraiser si vedono di solito chiedere il pagamento di una commissione dalle piattaforme di crowdfunding se la campagna di raccolta fondi ha avuto successo. In cambio le piattaforme di crowdfunding dovrebbero fornire un servizio sicuro e di facile uso.
Molte piattaforme funzionano secondo un modello massimalista (tutto o niente). Ciò significa che se si raggiungesse l’obiettivo si riceverebbe il denaro, altrimenti ciascuno riceve indietro il suo, senza patemi e senza perdite finanziarie.
Principali tipi di crowdfunding Prestiti peer-to-peer
Il pubblico presta denaro a un’impresa in base al presupposto che questo verrà ripagato con gli interessi. È una situazione molto simile a quella del finanziamento bancario se non per il fatto che prendete in prestito da un gran numero di investitori.
Equity Crowdfunding
Vendita di una partecipazione a un’impresa a diversi investitori in cambio dell’investimento. È una situazione simile a quella in cui ci si trova quando si acquistano o vendono azioni ordinarie in borsa o a quella del capitale di rischio.
Rewards Crowdfunding
I privati fanno una donazione per un progetto o un’attività imprenditoriale attendendosi di ricevere in cambio del loro contributo una ricompensa di carattere non finanziario come beni o servizi in una fase successiva.
Crowdfunding per beneficenza
I privati donano piccoli importi per contribuire ai più ampi obiettivi di finanziamento di un determinato progetto caritativo senza ricevere nessuna compensazione finanziaria o materiale.
Condivisione dei proventi
Le imprese possono condividere gli utili o i proventi futuri con il pubblico in cambio di un ritorno sul finanziamento effettuato in precedenza.
Crowdfunding con titoli di debito
I privati investono in un titolo di debito emesso dall’impresa, come ad esempio un’obbligazione.
11 Modelli ibridi
Offrono alle imprese l’opportunità di combinare elementi di più tipi di crowdfunding.
Il crowdfunding può offrire qualcosa di più dei semplici vantaggi finanziari. Può dare accesso a un gran numero di persone che possono essere interessate al progetto o all’
impresa e che potrebbero anche offrire conoscenze e informazioni utili.
Può offrire molti vantaggi, ma anche rischi potenziali di cui si deve essere a conoscenza.
Accade di frequente che si sottovalutino il tempo e le risorse che il crowdfunding richiede.
Alcune forme di crowdfunding possono comportare costi addizionali. Ad esempio, nel caso del crowdfunding azionario i costi amministrativi possono
aumentare ad ogni emissione di azioni.
Altro rischio potrebbe essere che, nel momento in cui il progetto gira online per la sponsorizzazione , potrebbe essere copiato da qualcun altro.
Elemento significativo di pubblicità al finanziamento è stato supportato da un’azione di social media su Facebook e da un canale Youtube.
Un po’ più dubbioso sugli aiuti da parte dell’ amministrazione comunale che doveva essere parte integrante del progetto attraverso finanziamenti pubblici ma che, invece, ha girato un po’ le spalle alla realizzazione del film.
Fabio, il regista, alla domanda sulla spiegazione di ogni tipo di finanziamento a cui ha fatto riferimento, rispose così:
“Vista la particolarità del progetto, non volevo aspettare tempi biblici nella speranza di ottenere finanziamenti (peraltro non certi), ho deciso di autofinanziare il progetto.
Stabilito un budget minimo, calcolato da spese di logistica, affitto eventuale materiale tecnico, collaborazioni (fonico, secondo operatore etc), traduzione e sottotitolazione, iscrizione e spese per festival, ho investito di tasca mia dei fondi. Ho poi attivato un canale per una raccolta fondi in crowdfunding.
Per il crowdfunding ho utilizzato la piattaforma wwww.produzionidalbasso.com
La raccolta fondi mi ha dato lo stimolo e l’opportunità di far conoscere il progetto già durante la sua realizzazione. La raccolta non è stata, da un punto di vista economico, un successo, ma l’attività di pubbliche relazioni che ne è derivata, è stata molto proficua.
Il progetto su Produzioni dal Basso https://www.produzionidalbasso.com/pdb_2477.html è stato supportato da un’azione di social media su facebook https://www.facebook.com/lupaisi/
12 da una pagina youtube https://www.youtube.com/channel/UCAN7KFfYC0VFohW- MohDvpw Sono stati caricati diversi video che seguivano la produzione del film stesso:
una serie di brevi video, chiamati “cartoline da Lu Paisi” mi hanno aiutato a comunicare il sapore, sia visivo che musicale.
Questa azione, se non per la raccolta fondi, mi ha aiutato ad ottenere una maggiore collaborazione dalla popolazione nelle sessioni di riprese successive alle prime, infatti la visione delle prime “cartoline” ha mostrato che il progetto era serio e aveva uno spessore non hobbystico e improvvisato, come di primo acchitto la popolazione aveva pensato.
Oltre a questo, ho contattato diversi giornalisti e redazioni che mi hanno portato ad avere diversi articoli e spazi di comunicazione del progetto, qui un sunto:
https://lupaisi.weebly.com/stampa.html Per quanto riguarda il crowdfunding vero e proprio, devo segnalare con dispiacere, che le persone più interessate (abitanti del paese scelto come location e paesi limitrofi ed omogenei per conformazione territoriale e sociale) non hanno contribuito se non in una minima parte.
Una veloce analisi di questo contributo delle persone del luogo mi ha fatto giungere alla conclusione che:
1- le persone non conoscono lo strumento del crowdfunding e lo interpretano come una colletta. La quasi totalità delle persone con cui ho parlato durante le fasi di ripresa, e soprattutto nelle ultime due sessioni di shooting, quando il progetto si era delineato ormai chiaramente, mi chiedeva come avrei distribuito il prodotto finale, e quando dicevo che avrei realizzato un dvd tutti si dicevano interessati. Alla mia proposta di diventare
“produttori”, versando una cifra e avendo in cambio poi il dvd una volta finito, nessuno riusciva a capire, nonostante lo spiegassi chiaramente, che questa raccolta di fondi mi avrebbe aiutato a realizzare un progetto migliore e tutti mi dicevano che poi avrebbero comprato il dvd.
A margine di questo devo poi segnalare che parecchia gente che si era detta interessata alla fine il dvd non lo ha comprato e spesso, ho saputo, se l’è fatto duplicare. A parte il fatto che essere piratati è un segno di apprezzamento, però vorrei sottolineare la pochezza e il poco senso civico di queste persone. Penso che una delle componenti essenziali di una società che capisca e supporti il crowdfunding sia il senso civico, infatti, al netto della qualità del progetto, che è sempre fondamentale, un pubblico di riferimento consapevole di cosa sia il crowdfunding e con un senso civico minimo, è indispensabile alla riuscita della raccolta.
2-Il contributo più sostanzioso è arrivato dall’Australia, da una donna emigrata là, partita più di 40 anni fa da un paese prossimo a quello dove è ambientato il film.
13 La signora, Silvana Rechichi, è venuta a conoscenza del progetto tramite un blog che segue le vicende di quei luoghi e che mi ha dedicato uno spazio e raccontato il progetto.
La signora conosceva il meccanismo del crowdfunding, che in Australia è diffuso da molto tempo, quindi oltre ad apprezzare il progetto, conosceva il valore del suo aiuto.
3-Amministrazione locale. Tra l’inizio del progetto e la sua proiezione al paese di ambientazione, sono passati 3 anni, e ho avuto rapporti con due amministrazioni diverse.
La prima, a cui avevo chiesto un supporto, economico e logistico, quando ero in fase di elaborazione del progetto, nella persona del sindaco, mi ha fatto ostruzionismo, non capendo né la portata del progetto né la serietà e professionalità. Mostrando arroganza e supponenza, mai buone consigliere, specie quando si amministra un paese che ha tanti problemi e per il quale bisognerebbe saper cogliere le opportunità interessante e magari innovative che bussano alla porta.
La seconda amministrazione, che era l’opposizione di quella al punto 1, che quindi si è ritrovata un film, girato interamente nel proprio paese, che ha partecipato a festival, che ha dato visibilità al paese etc, non ha saputo fare altro che organizzare una proiezione, e alla mia richiesta di acquistare un centinaio di copie del dvd la risposta è stata: “non è facile!” come se le amministrazioni facciano solo le cose facili.
Le mie conclusioni sono che le amministrazioni rappresentano, che piaccia o meno, i popoli che le esprimono, e in questo caso infatti l’arroganza e supponenza di entrambe le amministrazioni mi conferma che l’approccio non è di una parte o di uno schieramento, ma è trasversale. L’unico mio rammarico è stato proprio questo approccio che dimostrava quasi fastidio, come se il fatto che ci fosse qualcuno che voleva fare di propria iniziativa un’attività che valorizzava il territorio, non
fosse gradito. Potevo capire nelle prime fasi, immaginando che non essendo sicuri del risultato ci fosse un po’ di reticenza, ma alla fine, quando il dvd era pronto, il film era stato a diversi premi, era nella lista di 50 film documentari del David di Donatello, mi sembra dimostrazione di miopia politica e umana.
Segnalo anche che tutte le associazioni del territorio regionale che ho contattato, sono state estremamente tiepide e nessuno, in nessun modo, mi ha supportato. Pensavo, visto l’apprezzamento generale del progetto realizzato, che qualcuno mi avrebbe supportato e dato una mano per cercare di recuperare i soldi investiti, aiutandomi a vendere i dvd, organizzando proiezioni e similari (cosa che è successa in altre zone dove ho provato a proporre il progetto: nord Italia). Anche questo è un indicatore della chiusura mentale e del provincialismo del territorio.
Quindi realizzare un film come il mio può essere indicatore socio-politico di un territorio.
14 La cosa divertente è che il mio film, ha anche l’intento di dare un’altra immagine di certi territori, purtroppo, se considero tutto quello che ho scritto (e per brevità non mi sono messo ad esporre gli innumerevoli episodi accaduti), devo ritenere che quello mostrato è il potenziale non espresso di un territorio e della sua popolazione.
Il cinema come proiezioni di quello che si potrebbe essere.”
15 CAPITOLO 3
PROMOZIONE DEL FILM
3.1 In quali eventi è stato promosso
Cosa assai importante quando si fa un lavoro così, è la promozione dello stesso. Quale modo migliore per farlo se no ad aventi inerenti alla promozione di film e di documentari come IschiaFilm Festival 2015, FormiaFilmFestival 2015, Food Film Festival Bergamo 2015, PERSO Perugia Social Film Festival 2016, Festival de Cine de Loret de Mar 2016, Caselle Film Festival 2016, Asian Film Fest 2017. Il regista è entrato in contatto con diversi giornalisti, sia calabresi che nazionali e il film è stato oggetto di articoli e di un intervento a Radio3Rai nel programma Zazà.
Il film è poi stato presentato all’interno di alcune serate organizzate da cineforum a Milano e in provincia di Como. Inoltre è presente nel catalogo medimed2015.
Tornando ai grandi eventi dei film festival, bisogna spiegare di che tipo di eventi stiamo parlando per capire a che livello il film ha avuto il suo maggior splendore raccontando quelli più importanti.
Ischia Film Festival
Il Castello Aragonese, sede dell'evento Luogo Isola d'Ischia
Anni 2003 - oggi
Fondato da Michelangelo Messina, Associazione Culturale Art Movie e Music Date Luglio
Genere Tema delle location
Organizzazione Michelangelo Messina (Direttore artistico) Sito ufficiale www.ischiafilmfestival.it
L’Ischia Film Festival è un festival cinematografico internazionale specificamente dedicato alle location del cinema. Il festival è realizzato dall'Associazione Culturale Art
16 Movie e Music ed il suo ideatore e Direttore Artistico è Michelangelo Messina. La prima edizione del festival si è tenuta nel 2003 presso l'isola d'Ischia con il nome di Foreign Film Festival.
La manifestazione è nata con l'intento di conferire un riconoscimento artistico alle opere, ai registi, ai direttori della fotografia e agli scenografi che hanno valorizzato "location"
italiane o straniere per invogliare nello spettatore il desiderio di conoscerne e visitarne le bellezze. Il festival, che si svolge in luglio, organizza annualmente il Convegno Nazionale sul cineturismo. La rassegna cinematografica si compone di tre sezioni competitive dedicate ai cortometraggi e ai documentari, una sezione speciale denominata Primo Piano dedicata ai lungometraggi e una sezione fuori concorso denominata Scenari. La dodicesima edizione del Festival si è svolta dal 28 giugno al 5 luglio 2014 mentre la tredicesima edizione , quella in cui è stato presentato il Film , si è svolta dal 27 giugno al 4 luglio 2015.
Il festival fa parte dell'AFIC, l'Associazione Italiana Festival di Cinema, cui appartengono altre analoghe manifestazioni nazionali di notevole importanza per la promozione del cinema italiano.
17 Formia Film Festival
Il Formia Film Festival è un Festival internazionale di Cinema ideato da Daniele Urciuolo nel 2015 la prima edizione , che intende promuovere il cinema a livello locale, nazionale ed internazionale, con l’obiettivo di rafforzare il binomio che unisce il territorio del Sud Pontino e la settima arte, sia dal punto di vista artistico-culturale sia da quello strategico di volano economico del settore. Il Festival è un evento che si propone di valorizzare il Cinema nelle diverse forme e promuoverne la conoscenza presso il pubblico; proporre cortometraggi e documentari in Concorso, opere prime e seconde di giovani registi indipendenti e valorizzare lo straordinario patrimonio culturale e paesaggistico ambientale del nostro territorio sul piano nazionale e internazionale.
Food Film Festival Bergamo
Food Film Fest, promosso dall’Associazione Montagna Italia e dalla Camera di Commercio di Bergamo, è l'unico festival internazionale cinematografico in Italia dedicato al mondo del food.
L’evento, alla sua quinta edizione, vuole diffondere una cultura dell’alimentazione consapevole attraverso un concorso cinematografico internazionale che raccoglie film da tutto il mondo (corti e lungometraggi, documentari e film d’animazione) legati al tema del gusto, dell’arte culinaria, della corretta nutrizione e della produzione di cibo, della biodiversità e della memoria gastronomica come patrimonio collettivo da preservare. Ad
18 arricchire il festival una serie di appuntamenti, tra cui degustazioni, dibattiti ed incontri con grandi personaggi del mondo del food.
La kermesse si svolge a Bergamo presso il Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni di Bergamo.
PERSO Perugia Social Film Festival
Scopo del Festival è raccontare, attraverso il cinema del reale, il mondo del sociale nel suo senso più ampio e nelle articolazioni più varie, con attenzione ai linguaggi innovativi della documentaristica e alla sua capacità di far dialogare generi diversi; nel costante obiettivo di avvicinare un vasto pubblico alle storie e alle tematiche affrontate.
Il “nostro” sociale tratta di vite, che vuole restituire attraverso uno sguardo fuori centro, con sfaccettature che scompongano la foto per poi riproporla in completezza, e con una diversa visione.
19 Per noi il “sociale” rappresenta una continua scoperta, imprevedibile e spiazzante, così come il “cinema del reale”.
Il format del Festival prevede che le singole proiezioni vengano accompagnate da incontri con autori e protagonisti e, in alcuni casi, da tavole rotonde, dibattiti, seminari, convegni alla presenza di operatori del settore ed esperti.
Il PerSo – Perugia Social Film Festival nasce da un progetto della Fondazione “La città del sole” – Onlus, attiva sin dal 1998 nel campo della salute mentale, che ne cura anche l’organizzazione. In questi anni la Fondazione, accanto agli interventi sperimentali in campo psichiatrico sviluppati in collaborazione con i Servizi socio-sanitari e i Dipartimenti di Salute mentale del territorio umbro, ha sviluppato significativi progetti in ambito culturale, con importanti esperienze di produzione in campo cinematografico.
Naturamente, la presentazione e pubblicazione del Film ad eventi di questo livello, oltre ad essere elemento di grande orgoglio , ovvero , essere una canale unico per far conoscere il proprio lavoro ai grandi della cinematografia , tutto questo , ha dei costi che racconteremo o per lo meno ci faremo raccontare dal regista stesso nel prossimo capitolo.
20
CAPITOLO 4
SUCCESSI
4.1 costi e benefici
Sostanzialmente il film , come detto nei capitoli precedenti , è stato auto-prodotto , prima , poi , è stato finanziato attraverso il canale di finanziamento del crowdfunding.
Questo canale è stato pubblicizzato ai massimi livelli online affinchè arrivasse a conoscenza della sua esistenza anche agli emigrati non residenti a Giffone non solo al Nord ma anche all’estero , per questo ci si aspettava una raccolta assai più profiqua.
Cosi non è stato.
La raccolta massima percepita da tale canale è stata di 1060 euro.
Questo finanziamento avveniva con l’acquisto di quote.
A che cosa dà diritto l'acquisto delle quote:
1 quota (10 Euro): ringraziamento nei titoli di coda
2 quota (20 Euro): ringraziamento nei titoli di coda più una copia del dvd del documentario. Oltre al film il dvd conterrà approfondimenti e dietro le quinte.
Da 50 a 100 quote (500-1000 Euro): a comparire nei titoli di coda come produttore associato, e ad avere diritto a una percentuale sugli eventuali guadagni in proporzione alle quote possedute.
50 quote (500 Euro) 0,1% x 50= 5% (quota tot. posseduta) 100 quote (1000 Euro) 0,1% x 50= 10% (quota tot. posseduta)
Da 100 quote (1000 Euro): a comparire nei titoli di testa come produttore associato, e ad avere diritto a una percentuale sugli eventuali guadagni in proporzione alle quote possedute.
I soldi raccolti furono usati per pagare la troupe e gli spostamenti.
Ideazione, pre-produzione, regia, montaggio, post-produzione e iscrizione ai festival sono stati a carico dell'autore.
Del film è stato fatto un dvd con cui si sta cercando di ripianare il debito per la produzione dello stesso , fino ad ora la vendita del dvd ha coperto solo le spese di
21 produzione del dvd stesso. Questo è stato un altro elemento, ovvero un altro canale di finanziamento in cui il regista credeva molto perché ci si aspettava , da parte dei concittadini , assoluti protagonisti , l’acquisto come ricordo , oltre che come evento speciale e spettacolare con cui con cui si volle mettere in prima linea il nostro piccolo paese. Il prezzo del DVD era di 12 euro, quindi abbastanza accessibile alle famiglie.
L’obiettivo che ci si aspettava era quello di vendere lo stesso ad almeno l’85/90 % dei residenti (oltre alle vendite dei non residenti). Non si può dire di certo che non è stata data la possibilità di acquistarlo, in quanto, in periodi di festa , c’era la
“bancarella” predisposta appositamente per la vendita , oltre , che , bastava contattare per vie semplici come i social network , direttamente Fabio , chiedendo di voler acquistare 1 , 2 , 3 copie del film. Beh , diciamo che anche questa è stata un occasione persa. Qualcosa si è venduto eh, non bisogna fare una tragedia assoluta anche perchè non stiamo parlando di tragedia , ma , a detta dello stesso autore , tale vendita è servita a ricoprire solamente i costi per la produzione dello stesso DVD (menomale ci verrebbe da dire).
Per quanto riguarda i costi, questi sono quelli certi, reali, da sostenere prima , durante e dopo la produzione del film. Sono la parte nera di ogni attività e, se in precedenza abbiamo parlato del fatto che le entrate sono state misere , i costi hanno un valore alto, molto alto.
Le spese sono state di logistica , 3000 euro, considerando che, il film è stato girato in 1 anno , raccontanto quattro periodi del paese e , tenendo in conto anche il fatto che il regista e la sua troupe non sono residenti a Giffone tanto meno in Calabria, per poter venire ad effettuare le riprese hanno , naturalmente, affrontato dei costi , che, come detto in precedenza , risultano pari a 3000 euro circa.
L’altra natura dei costi è riferita all’affitto parziale delle attrezzature perché , buona parte di queste, erano di proprieta del regista stesso , altra parte, molto importante per le riprese, si è dovuta affittare e, il costo di tale affitto ammonta a 1500 euro circa.
Facendo un primo bilancio tra le entrate e le uscite notiamo sin da subito che c’è una passività non di poco conto. Detto ciò , i costi non sono stati elencati tutti ma ce ne sono di altri.
I collaboratori sono stati remunerati giustamente (anche se c’è da sottolineare il fatto che alcuni di questi hanno deciso di decurtarsi il compenso per partecipare al progetto). Costo di tali compensi? Circa 4000 euro.
Nel capitolo precedente abbiamo descritto come la grande possibilità di pubblicizzare il Film a grandi eventi di FilmFestival ma abbiamo sottolineato anche
22 il fatto che, per tale promozione , sono stati affrontati dei costi di iscrizione. Gli eventi sono stati molteplici e , dunque , il totale dei costi affrontati nello specifico ammontano a circa 1000 euro.
Ritornando alla produzione e stampa del DVD , anche per quest’ultimo , ci sono stati dei costi da dover sostenere per un totale di 1407 euro.
Fuori da questo calcolo le spese per il regista e la post produzione, e la promozione sui canali social e non (pagina facebook, pagina youtube, contatti con la stampa, etc) di cui si è occupato il regista. Montaggio, mix, color correction.
I benefici economici sono stati quelli che sono (pochi), i costi , elencati in precedenza , ammontano a 1097 euro (diecimilaeuro) , dunque, parlare di successi economici sembra abbastanza ridicolo visto che nel bilancio finale c’è una perdita di 6847 euro.
RICAVI COSTI CAUSALE
1060 crownfunding
3000 logistiche
1500 affitto parziale attrezzature 4000 compenso collaboratori 1000 iscrizioni ai vari festival
1407 stampa DVD
3000 ricavi vendita DVD
4060 10907 TOTALE
BILANCIO FINALE= -6847
Di seguito le parole del regista:
“I successi sono solo di visibilità, partecipazione ai festival, interviste etc.
Economicamente il progetto è stato un disastro.
La meta economica era un pareggio, purtroppo così non è stato. Non era un progetto che per la sua natura, poteva produrre utili, ma si sperava nell’arco di qualche tempo di recuperare i soldi investiti.
23 Quando si affronta un progetto del genere un po’ lo si mette in conto, però si sperava in una partecipazione maggiore (prima per la partecipazione al crowdfunding e poi per la vendita del dvd).
Anche le due amministrazioni comunali che si sono succedute durante la realizzazione hanno dimostrato scarso interesse se non fastidio. Nemo profeta in patria, direbbe qualcuno, ma quando si affronta il tema economico, è sempre bene valutare quanto questi politici lungimiranti siano in grado di capire e supportare operazioni che potrebbero essere un ottimo strumento di marketing territoriale.
Latitanza quasi assoluta se non per l’organizzazione (in ritardo di un anno e con problemi e questioni continue) di una proiezione per la comunità.”
24 CONCLUSIONI
Dal lavoro della tesi , ovvero dall’intervista fatta al signor Fabio Sibio nonché regista del film LuPaisi è emerso , prima di ogni cosa , il grande attaccamento che c’è tra la persona , nelle vesti di regista e il suo paese di origine.
Pensare di fare un lavoro studiando il proprio paese e i cittadini dello stesso è , oltre che una esperienza lavorativa , anche un orgoglio personale per un’attività che va oltre la professione e , che , invece , mette in campo sentimenti di appartenenza come elemento principale di un legame tra un Giffonese e Giffone.
La verità emersa da tale esperienza e riscoperta attraverso questa tesi , vista
l ‘apertura e la libertà nel raccontare anche il dietro le quinte delle riprese da parte del regista , è che poi fino in fondo non tutti hanno contribuito , che forse questa esperienza non a tutti è entrata nel cuore soprattutto all’amministrazione pubblica , la quale doveva essere , elemento principale per portare avanti in primis tutto ciò.
Inoltre, si è denotato il fatto che , essendo stato un progetto reale e serio , si sono dovuti affrontare costi non del tutto di basso rilievo.
Tornadno indietro , si poteva , forse , allargare la richiesta di aiuto a grandi imprese private che potevano usufruire del c.d. tax credit ovvero , nel momento in cui sponsorizzano attività di questo genere , hanno diritto ad una riduzione d’imposta, nello specifico: Le disposizioni sul tax credit - credito d'imposta - prevedono la possibilità di compensare debiti fiscali (Ires, Irap, Irpef, Iva, contributi previdenziali e assicurativi) con il credito maturato a seguito di un investimento nel settore cinematografico.
25 RINGRAZIAMENTI
Desidero ricordare colui che mi ha aiutato nella stesura della tesi con suggerimenti, critiche ed osservazioni ovvero a Fabio Sibio che attraverso il rilascio dell’intervista ha consentito questo lavoro: a lui va la mia gratitudine.
Ringrazio anzitutto la professoressa Michela Mantovani, Relatrice: senza il suo supporto e la sua guida sapiente questa tesi non esisterebbe.
Un ringraziamento particolare va ai colleghi ed agli amici che mi hanno incoraggiato o che hanno speso parte del proprio tempo per leggere e discutere con me le bozze del lavoro.
Vorrei infine ringraziare le persone a me più care: i miei amici nella persona di Antonio , Francesco , Andrea , Pasquale , Michele Sib. , l’altro Michele Sp. , Marco , Michele M. , mio compare Giovanni , Giada.
Dedico questa tesi alla mia famiglia che senza di loro non sarebbe stato possibile iniziare il percorso di studi , quindi grazie a mamma e papa’ , ringrazio mia sorella Italia e mio cognato Daniele , i miei nipotini Marika , Gaia e Gabriele.