• Non ci sono risultati.

CORSI-DI-: GILES SULL ARTE RAVENNATE E *BIZANTINA

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "CORSI-DI-: GILES SULL ARTE RAVENNATE E *BIZANTINA"

Copied!
102
0
0

Testo completo

(1)AARERIMASEE DEISUISERNIEA. UNIVERSITÀ. MEIR O. * DEGLI. ISTITUTO DI ANTICHITÀ. STUDIOSI. BOLOGNA. RAVENNATI E BIZANTINE . R AVENNA. CORSI-DI-: GILES SULL’ARTE RAVENNATE E *BIZANTINA RAVENNA. - 21. MARZO.. \PRILE. 1971. Lezioni dei professori. P. ANGIOLINI. MARTINELLI. Guido. A. MANSUELLI. Ion BARNEA. Mario MAZzoTTI. Giuseppe BoviNI. Corina NICOLESCU. Em. CONDURACHI. Raffaella OLIvIERI. G. DE ANGELIS. D’OSSAT. Antonino. RuScONI. Charles DELVOYE. Giancarlo SUSINI. Wladimiro DoRIGO. Virgil VATASIANU. Semavi. FARIOLI. Z.VLADIMIROVNA QUDALZOVA. EyIcE. LONGO. EDITORE VIA DIAZ,. - RAVENNA 39. XxN\. + p. +14.

(2) assura les victoires de Totila, son esprit d’inconséquence dans les rétormes, son premier souci constant concernant les int éréts de. la noblesse ostrogothique amenèrent è ce que les |arg es couches du peuple italien perdirent tout intérét pour Totila, ce qui déter-. mina finalement sa défaite.. En méme temps, une partie de la noblesse ostrogothique estimait que ses réfo rmes portaient un ca-. ractère trop radical et s’en éloignèrent égalemen t. Narsès. fut. appuyé. par. la lutte que. menaient. les couches. aussi influentes de la société italienne comme |’aristo cratie romaine. et. le clergé catholique.. beaucoup. On. la victoire. I‘assistance. que. de ces alliés fidèles assura. remportèrent. ne peut pas nier que Totila durant. les troupes. son. byzantines.. administr ati. on qui dura dix ans commit beaucoup d’atr ocités injust ifiées et de graves erreurs de caractère militaire str atégique et politique. Il n’v a pas lieu de s'étonner que Totila qui fut d’après les écrivains ro-. mains « un barbare perfide et cruel » resta barb are jusqu’à la fin de ses jours et que la civilisation romain e le toucha en une mesure insignifiante. Ainsi la personnalité de Totila com pliqué e et contradictoire reunissant de grands mérites et d’imj >ortan ts défauts fut. lat. de. l’époque. formation SOI. le reflet. d’une des. orageuse. nouvelle. INDICE. de. Patrizia ANGIOLINI MARTINELLI, Il Batt istero degli Ariani a Ravenna. Spunti per un inquadramento del problema architettonico. lon BarnEA,. l’écroulement. société. contradictions. de. de. l’esclava. moyennàgeuse, son. Époque.. ge et de la. et portait. paleocristiani. della Scizia. Minore. della Dacia. Traiana. Ion BARNEA,. Monumenti. paleocristiani. lon. Monumenti. bizantini. BarNEA,. il XIII. le résul-. de. Monumenti. Giuseppe a. en. secolo. Bovini,. I mosaici. della. Bovini,. Il mosaico. dell’arco. le. a. Roma. Giuseppe fuori. in Romania. mura. chiesa. di. fra il VII S. trionfale. N. ed. Pudenziana. di S. Paolo. Roma. Giuseppe Bovini, Il mosaico dell’arco trionfale di S. Lorenzo fuori le mura a Roma Giuseppe Bovini, Roma. I mosaici. dell’oratorio. di S.. Em.. ConpuracHI, Sguardo storico sul problema tra Bisanzio e la Romania. Em.. ConpuracHI,. Monumenti. Venanzio. a. dei rapporti. militari e civili della tarda an-. tichità e dell’inizio del Medioevo. bizantino. in Romania. 167. Guglielmo De AnceLIS p’Ossat, Il problema delle facciate ad impianto. obliquo delle chiese paleocristiane. Gli accorgi. menti tardo-antichi per la fruizione visiva delle architetture e la prassi delle rappresentazioni prospettiche Charles. DeLvovE,. Wladimiro. Dorigo,. Les ivoires Alcuni. paléobyzantins. momenti. del. ritratto. 179 191. musivo. ra-. vennate nella formazione della ritrattistica: le sequenze apostoliche. Elementi iconologici e tipologici generali. wo.

(3) medioevale e linguistici. delle ritrattistica nella formazione vennate Elementi ideologici ipostoliché le sequenze particolari. I. (Bin-. Karadagh. de. chrétiens. monuments. Les. Evice,. Semavi. ra-. musivo. ritratto. del. momenti. \lcuni. DoRIGO. Wladimiro. birkilise) Semavi. Evice,. Les monuments. Semavi. Eyici. Monuments. peu. byzantins. byzantins. de la Thrace. anatoliens. turque. inédits. ou. e del. Ra-. Paolo. in. connus. Guido. A.. MansueLLI,. Guido. A. Mansuetti,. Le. fonti. su. Mosaici. Ravenna. romani. antica. di Ravenna. vennate. Mario. Mazzotti,. La. basilica. dei. Ss.. Giovanni. e. Finito di stampare nello Stab Grafico F.lli Lega di Faenza il 18 marzo 1971. Ravenna. Mario. Mazzotti,. Santa. Giustina. in. Capite. Porticus. in. ARTTEZTZIA. ETRE. Raara. venna. TE n. Corina. NicoLescu,. L’héritage. byzantin. I héritage. byzantine. en. Roumanie.. na. Les. ICOnNes. Corina n NICOLESCI Les broderies è. 1. Ù \ OLIviERI FaRIOLI, Ambientazione del mosaico pavimentale ravennate,. Raffaella trici. riferimento \ntonino o. al. mosaici. Rusconi,. di. Una. Teodorico. Giancarlo Vireil VIrQII. I. di. Susini,. | I VATASIANI. ile. rinvenuti nuova. in. Il. ZE. rt. roumain. I idee informa coi particolare. a Cl. ipotesi. 1. cosiddetto. «. Palaz-. Ravenna. momento. politico. I. Elementi. intini|. del. pù. nell’architettur Ts Irci I. meredio-. Ì. romena. \Virgil| VAI £ VATASIANIN. lementibi Elementi. ‘. intini. Il. nella. pittura. î. nedioevale. romena. Linaida. |. VI°. et. 533. M VA LADIMIROVNA. tod. OUDAI. Esta. siècle. 7 Zinaida. rasement. et. Byzance. au. 547. VLADIMIROVNA i. TETTE. de. Vup. lo). ì. campagne. de. Narsès. Totila. VI]. AOVHIMGLEZORIADPANIASCOUIUCOPOCOIIVOOBOTEGUVCT(CIDIPEOAIONOI.

(4) GIUSEPPE. BOVINI. I MOSAICI DELLA CHIESA DI $. PUDENZIANA A ROMA i nella depressione che separa l’Esquilino dal Viminale a Roma sorge la chiesa di S. Pudenziana, la qual e. via Urbana, corrispondente. ..

(5) tianeae che si trova a cominciare e Pudentian diizizione ecclesia sancta denuncia l’avvenuta trasformazione. ’. o e che. ia. ). del.. nel nome proprio corrispondente a Pudey.. tiana, una delle figlie di Pudente.. ì. i. i. Importanti lavori di restauro compì nell ambito della chiesa,. negli anni 1928-1930, l’architetto AuiPetrignani, il quale, non solo riportò alla luce i sottostanti vani d’una Vasta casa romana e di alcuni ambienti termali, ma cercò di ridare all interno del.. l’edificio un aspetto il più vicino possibile a quello originario,. liberandolo dalle sovrastrutture degli intonaci e rimettendo in. vista le colonne che nel corso dei secoli erano state inglobate entro grandi pilastri. I lavori compiuti dal Petrignani e quelli successivi diretti dall’arch. Ceschi fra il 1960 ed il 1964 hanno. quindi avvalorato la tradizione secondo cui la Ecclesia pudentiana. si sarebbe sviluppata nell’ambito delle Therzzae Novati, a loro volta sorte sulla domus pudentiana. Più incerti si rimane sull’epoca in cui l’ambiente termale fu adattato a sala liturgica, che. il Liber Pontificalis Ecclesiae Romanae riporterebbe al II secolo all’epoca di papa Pio I (140-155): hic ex rogatu beatae Praxedis dedicavit ecclesiam thermas Novati, in Vico Patricii, in honore sororis suae sanctae Potentianae, ubi et multa dona detulit.. Fig. 1 —. Rozza - S. Pudenziana:. Forse la trasformazione se non nel II secolo, poté avvenire nel III.. Ciò che noi sappiamo di sicuro è che verso la fine del IV secolo € più precisamente nel 384 (Ricomzede et Clearco consulibus). una iscrizione funeraria già ricorda un /ector de Pudentiana, il. che attesta che il titulus Pudentis già esisteva e forse da tempo. È tuttavia da ritenere che la trasformazione del titulus o — come. pensa B. Vanmaele — della sala termale, già adibita però a scopi. liturgici, inchiesa di tipo basilicale, sia avvenuta. al tempo di. BAPA Siricio (384-399), quando all’amministrazione erano pre-. lola 1, si pra Iicio, Leopardo e Massimo, ricordati da. sec. XVI aveva doo il Panvinio. pie *. anense, che già nel. ko ko %. A. ‘attrae l’attenzione nella chiesa di S. Pu-. absidale (fig. 1) nazione musiva che riveste l’appiattito catino stauri cuièandataso nonostante i numerosissimi cospicui resignificativo dell’ar Bbetta, costituisce un monumento veramente ; arte cristiana dei primi secoli per la decorazione 96 di. pe». —. decorazione del catino absidale,. delle absidi delle basiliche, dato che i mosaici che ornavano quelle di S. Giovanni in Laterano e di S. Pietro in Vaticano sono. andati completamente perduti.. Nel suo insieme il mosaico raffigura Cristo in mezzo al con-. sesso degli Apostoli in una disposizione analoga a quella che si. riscontra nel semicerchio absidale delle basiliche durante l’officiatura quando il vescovo è circondato dai presbiteri. La figura. del Redentore, la testa cinta d’un vasto nimbo d’oro, grandeggia frontale al centro della concavità dell'abside su un trono Age. ciali adorni di gemme, coperto di porpora viola. Cristo in or una tunica d’oro listata di clavi bleu e con largo Mine Lada tende in fuori il braccio destro, atteggiando la ra l'at. » Se loquentis, nel gesto cioè usato dagli oratori per rie di. tenzione dell’uditorio. Con la sinistra egli regge un 2 | ecclesiae. vator Sulle cui pagine è la scritta: Dorzinus / conser] pudenti/anae (fig. 2). : nti seduti, congrande . Un po più in basso, ai lati del robin n volti c'è chiara. Varietà di pose, gli Apostoli nella resa. ei. .. 97. e.. i. Ò. fi.

(6) l’impronta del carattere della ritrattistica roi. tro ed a S. Paolo, che sono i più prossimi te, stanno in piedi due matrone ammanta ;. protendere una corona sulle teste dei due. 5. Pi cl. ;. Principi i. Cristi. pua. deg]. degli. eml. NDran. \postolj. ipa. Roma - SÌ Pudenziana: particolare della raffi-. gurazione degli Apostoli (a destra osservando il mosaico).. in'alto, sul fondo d’un cielo solcato da nubi rosee, violacee, d'un. verde pallido o d’oltremare, « le cui forme sembrano attratte in superficie come da una lente convessa » (Bettini), campeggiano. (I) e nell’Apocale figure descritte nella Visione d’Ezechiele — anche lisse (IV, 6, 7), ossia i simboli dei quattro Evangelisti o con sei ali, i quali se sono privi di libri o di rotuli — ognun. Fig. 2 — Roma - S. Pudenziana: particolare della figura del Redentore.. grande croce gemmata si dispongono a destra ed a sinistra d’una prolungamento posta sulla cima d’un monte roccioso, proprio sul ass!s0 sul trono. della sottostante maestosa immagine del Salvatore. nel contesto musivo — Soi Questa croce non è stata inserita. hanno seritto M. Van Berchem ed E. Clouzot — “ tosse KE. forma Dietro a tutte queste figure si staglia un portico, la cui larga curveggiante conferisce a tutta la composizione un senso di spazialità. e AI di sopra di quest’esedra —. nella quale si aprono port. ici lumeggia!! arcuate e la cui copertura è costituita da embr varia forma, mentre PIÙ d’oro — compare una serie di edifici di 98. anche il Bettini, ma, S VITI secolo » e come sembra credere. originale, qualche piccolo tratto, è sicuramente. osa grandia della Sur terzi due quasi che dire deve si oppo Purtr. sola Somposizione sono di restauro. Di quasi do lapra la. ed anche do il mosaico (fig. 3), restano infatti pen naso, di S. Pietro (nella quale tuttavia il Sta. 99.

(7) Grafico a cura del Matthiae relativo allo stato Fig. 5 di conservazione della decorazione musiva di S. Pudenziana. invece è stato restaurato si ha osservando un grafico (fig. 5) a Fig. 4 — Roma - S. Pudenziana:. cura del prof. Guglielmo Matthiae, nel quale le zone bianche. particolare della raffigu-. razione degli Apostoli (a sinistra osservando. corrispondono all’originale e le zone grige al restauro. Il Matthiae ha potuto delimitare le predette singole zone,. il mosaico).. in séguito ad un esame diretto e ravvicinato delle superfici mu-. sive, nonché tenendo conto delle notizie relative ai vari restauri.. un tratto della barba sono di rifacimento), la corona e la mano. della matrona che la sovrasta, un piccolo tratto della copertura del portico che è in loro corrispondenza, la parte superiore della costruzione ottagonale, le ali di destra e la parte bassa di quelle di sinistra del vitello, simbolo di S. Luca ed una parte del fondo. La metà sinistra, sempre osservando il mosaico, è un po' meglio conservata (fig. 4). Sono cioè ancora originali tutte le teste — ma solo esse — degli apostoli, tutta la figura della matrona che sorregge la corona, quasi tutto il portico con la relativa copertura ed i corrispondenti soprastanti edifici, eccetto. Alcuni. ——. antichi. studiosi ricordano nel mosaico un mono-. gramma di papa Adriano. Pompeo Ugonio lo vide « sotto Varco della tribuna » e come « cifra dell'arco » trionfale lo indica pure Giacomo Bosio. ebbe da In base alla presenza di questo monogramma verr. pensare che papa Adriano I (771-795) possa aver fatto qualche a nel ro al mosaico. Senonché nella sua biografia contenut. lavo merito alcun ac: Liber Pontificalis Ecclesiae Romanae non v'è in si. all’estremità sinistra ed al centro, quasi tutte le figure dei simboli. nziana, cenno, dato che, a proposito della chiesa di S. Pude sia sanctae dice soltanto: Iwm0 et titulum Pudentis, id est eccle Pudentianae, in vuinis perventam noviter vestauravit. bbi. degli evangelisti Matteo e Marco. ; Originale risulta quasi tutta la croce, la montagna su cu! essa poggia e la figura del Redentore, ad eccezione però di buona. co trionfale e che su ha portato anche al rafforzamento dell’ar lasciare il suo og voluto abbia esso pertanto il ricostruttore. parte della tunica e del pallio nella zona anteriore, nonché di quas!. tutto il codex che regge con la sinistra e di parte del trono. Una chiara idea di ciò che resta di originale e di ciò che 100. Può essere che i lavori di restauro di Adriano I abbiano. ilio Gravi danni causò invece al mosaico. RT. tani nel 1588, allorché, avendo voluto rostriognia ua vr tò le figure degli Apostoli che si trovavano & estre 101.

(8) ed all’estremità destra, riducendole così a dieci. Di questi |î. ci ha dato ampia notizia Pompeo Ugonio e ci ha lasciato. monianza. il Ciacconio. in un disegno del. 1595. DR. conserv ato Pigne] i. Codice Vaticano 5407 (fig. 6). In quell’occasione tutta |a inferiore del mosaico fu coperta, ad eccezione che nell. TT.S. CARLIS S.R. fascia. Li. deroga. CAETANVS HENRICVS PVDENTIAN/. 0. MDLXXXVIII. Un disegno simile a quello di Ciacconio fu eseguito all’inizio. del sec. XVII da Cassiano del Pozzo ed un altro fu fatto fare dal cardinale Francesco Barberini e si conserva ora con le carte del Marini nella Biblioteca. Vaticana. In questo disegno nel. codex tenuto da S. Paolo non si leggono, come oggi, le parole LI/BER / GENERA/TIONIS / IX che costituiscono l’inizio del. Vangelo di S. Matteo: Liber generationis Jesu Christi fili David, ‘bensì alcune righe di scrittura in colonne, che non sono tuttavia ecifrabili. Giustamente quindi M. Van Berchem ed E. Clouzot. consultari dato. conto. MInNuto. ad. questi.

(9) ed all’estremità destra, riducendole così a dicci.. HENRICVS. Di quest. CAETANVS TT,S, PVDENTIANAE PRESBYTER MJARLIS S.R.E. CAMERARIVS AM VETV i COLLABEN TEM RESTITVIT EXORNAVIT MDLXXXVIII. ci ha dato ampia notizia Pompeo Ugonio e ci ha lasciaito lavori testi.. monianza il Ciacconio in un disegno del 1595 conserv. ato. nel. Codice Vaticano 5407 (fig. 6). In quell’occasione tutta 1a fascia. inferiore del mosaico fu coperta, ad eccezione che nella parte mec . film,cnr biamatipipe i. I. wft7. i]. Un disegno simile a quello di Ciacconio fu eseguito all’inizio del sec. XVII da Cassiano del Pozzo ed un altro fu fatto fare dal cardinale Francesco Barberini e s1 conserva ora con le carte nel. —. del Marini nella Biblioteca Vaticana. In questo disegno dex tenuto da S. Paolo non si leggono, come oggi, le parole. LI/BER / GENERA/TIONIS / IX che costituiscono l’inizio del. Vangelo di S. Matteo: Liber generationis Jesu Christi filii David,. __. | bra ad yi Agnello e sopra ac. bensì alcune righe di scrittura in colonne, che non sono tuttavia. decifrabili. Giustamente quindi M. Van Berchem ed E. Clouzot.

(10) del Paradiso, corresse una fascia raffigurante — come per esem.. in realtà originariamente tali personaggi virili erano dodici. Lo atrestano esplicitamente nel 1588 C. Baronio nei suoi Anyales ed il Ciacconio nella sua nota al di sopra del disegno del 1595. e Damiano — la teoria dei dodici agnelli accorrenti a dissetarsj | all’acqua divina.. Apostoli « qui desunt, in renovatione eversi fuere ».. mistico sul monte, dal quale scaturivano i quattro simbolici fiumi. pio si scorge nel mosaico della chiesa romana. dei Ss.. xSma. G. B. De Rossi, e, dopo di lui, il Wilpert, hanno supposto. che al sommo del catino absidale comparisse anche la dextera Dei,. ossia la mano divina sporgente dalle nubi, con la corona del premio eterno,. In realtà, a nostro giudizio, questo completamento non è. strettamente necessario, tanto più che in tale zona della superficie musiva non risulta che vi sia stato alcun rimaneggiamento,. Il De Rossi è stato indotto a proporlo fondandosi sulla falsariga all’inizio del V secolo scrisse S. Paolino da Nola circa di. I. abside della Basilica Nova di Cimitile.. Jasciatoci nel Codice Vaticano 5407, in cui è detto che i due È interessante notare come per la prima volta nell’arte paJeocristiana Cristo appaia assiso su un trono sontuosamente ador-. no di gemme — un vero e proprio solium regale — e come il pictor imaginarius abbia preferito dare all'immagine del Reden-. tore un volto incorniciato da lunghi capelli e barba fluente, più. consono cioè all'idea del Kyrios, in contrasto col volto imberbe. che fino ad allora, generalmente, l’iconografia cristiana gli aveva attribuito. Abbiamo già accennato come insieme col consesso aposto-. lico compaiano, figurate in piedi dietro a S. Paolo ed a S. Pietro,. le immagini di due matrone che sostengono con la destra solleuna corona. Di chi si tratta?. terpretazione corrente, fino alla seconda. o — che la composi-. raffiguri Cristo tronegme già hanno osservato uali il. so —. ripresa tuttavia anche. da q. metà del s tudiosi.

(11) Mausoleo di Costantina a Roma, nel quale esse erano raffigur ate ai lati di Cristo e degli Apostoli, come testimonia Pompeo Ugonio che, paragonandole proprio a quelle del mosaico. di S. Puden.. ziana, scrive di esse: duae in angulis oblongae mulieres alba ves È. stantes. Da parte nostra non riteniamo che le due Ecclesiae siano. raffigurate — come pensa anche il TToesca — nell’atto d’incoronare i Principi degli Apostoli, ma siamo piuttosto del parere che. esse offrano, in segno di omaggio, l’auruzz coronarium a Cristo — considerato qui, al pari dell’imperatore, energetes et conser. vator orbis — quali rappresentanti dei due rami della Chiesa, che ebbero appunto i loro primi araldi in S. Pietro e S. Paolo:. per questa ragione, a nostro parere, le due Ecclesiae sono state. delineate proprio accanto ai due Principi degli Apostoli. Ne poemmo ricavare una conferma tenendo presente che il mosaico. S.. Sabina, di cui abbiamo sopra fatto cenno, si completava o. con. una composizione — andata del tutto distrutta,. mane un disegno nei Vetera Monimenta del Ciamal di sopra della Ecclesia ex circumcisione,. mente il Martyrion e l'Anastasis. E non priva di fondamento otrebbe essere lo ION, del Grisar, pienamente accolta dal Matthiae,. secondo. cui. l’edificio. ragonale, con un'apertura. a sistema. concentrico,. quadrata al sommo. forse ot-. del tetto, che si. trova nella parte di destra, dovrebbe essere l’Embomion o San-. tuario dell'Ascensione, poiché presenta proprio quelle caratteri. stiche che sono accennate nella Peregrinatio Sylviae della pelle-. rina Etheria e che si trova anche nella raffigurazione di Gerusalemme in un mosaico pavimentale del VI secolo trovato nel 1896 a Màdaba in Transgiordania (M. J. Lagrange, La mosaique géographique de Madaba, in « Revue Biblique », 1897, pp. 165-. 184; M. Avi-Yonah, The Madaba mosaic map, Jerusalem 1954). L'altro edificio attiguo, a due piani, è stato completamente rifatto, sicché noi non avanziamo al riguardo alcuna identifica-. zione. Desideriamo soltanto ricordare che secondo il Grisar, il Lowrie ed il Crowfoot dovrebbe corrispondere alla basilica della. Natività di Betlemme e secondo il Cré invece alla basilica del-. li destra fosse raf rre al Grisar che.

(12) coppia centrale, cioè al leone ed al vitello, che si trovano ai lati della croce, essendo l’altra coppia costituita dall'uomo che è DA sentato all’estremità sinistra e dall’aquila presentata all’estremità. destra.. Accettando l’identificazione di questi simboli apocalittici con gli Evangelisti, quale è data — in contrasto con le idee dj S. Ireneo (seguito da S. Ambrogio) e di S. Ippolito — da Epi. fanio e che S. Girolamo accolse (ossia attribuendo il leone a Marco, il vitello a Luca, l’uomo a Matteo e l’aquila a Giovanni) la successione dei simboli, così come si riscontra nel mosaico. da sinistra a destra viene ad adeguarsi all'ordine dei Vangeli. nella Vulgata: Matteo, Marco, Luca, Giovanni. In conseguenza. di. ciò.. ae è indotto a pensare che i simboli « siano giunti. ico. per un influsso dei circoli letterari legati a S. Gi. o abbandonato senza. riserva l’Itala per. i libri sacri » niae ha voluto scorgere nella comChristus magister che imparpiuttosto una. udiz. rebbe venuta.. È. q. modo sembra emergere « in primo piano il valore ideologico delle due Ecclesiae porgenti cCOrone, come due geni classici ; all’Impe-. ratore seduto in trono, ed attestanti allo stesso temp 0 l’unità e. la continuità della vecchia e della nuova Legge ». Questa scena di parusia infine —. sempre secondo il pa-. rere del Matthiae — sarebbe stata ideata nel momento di trasformarsi in un « appello agli eletti », diretto in particolare ai fedeli del titolo di Pudente, come risulterebbe dalla promessa. contenuta nelle parole scritte sulle pagine del codex aperto che il Redentore tiene nella sinistra:. Domzinus conservator ecclesiae. | : pudentianae. Recentemente il Dassmann ha scorto in questa composizione absidale non tanto la reminiscenza iconografica di motivi indipen-. denti derivati rispettivamente da raffigurazioni di riunioni di fiJosofi, di attributi imperiali e di elementi apocalittici, quanto piut-. osto un'idea figurativa unitaria, quella cioè più che del Christus del Christus index. Ma non già del giudice severo dell’u o. come si ritroverà nell’arte medioevale, bensì espresso dal Matthiae el gin Apostoli. presenti in..

(13) è stata generalmente assegnata dagli studiosi o al tempo di. Siricio (384-399) o al tempo di papa Innocenzo. Papa. I (402-417). Si sono schierati per la prima datazione il Baronio e, in un prima. alemme, ma può essere semplicemente espressi one di un'idea. di trionfo e di glorificazione.. *. momento, il De Rossi, nonché il Garrucci, il Crostarosa, il Gri.. sar, il Marucchi, il Dalton, il Toesca, il Galassi, il Bettini i. Talbot Rice ed il Grabar. Hanno preferito la seconda datazione. il Wilpert, il Muratoff, il Matthiae, il Bettini, il Cecchelli, ;]. Volbach, il Dorigo, il Dassmann. Questa diversità di attribuzione cronologica dipende dalla maggiore o minore importanza che si attribuisce ad alcune iscri. zioni antiche, a noi note solo attraverso la tradizione manoscritta. eruditi dei secoli XVI e XVII. Ma poiché il Panvinio nel Co.. Vaticano Latino 6780 riporta l’epigrafe che era delineata tesso (i w2usivo), la quale ricorda i nomi di Ilicio,. imo, i preti titolari che fecero eseguire la deo pontificale sedeva Innocenzo I (Salvo Salvo ‘nnocentio episcopo Ilicio, Ma;. "). sumptu. proprio. de%. Dal puntodi vista compositivo Ja raffigurazione del Cristo. fra gli Apostoli trova 1 suol prototipi già a partire dalla fine. del III o dagli inizi del IV secolo negli affreschi delle Catacombe. di Roma raffiguranti Cristo docente, specialmente però in quelli della seconda metà del IV secolo, come per esempio in due della Catacomba di Domitilla (cfr. G. Wilpert, Le pitture delle Gata-. combe romane,. Roma. 1903, tavv. 225, 1 e 193), nonché in. alcuni sarcofagi gallici raffiguranti il « concilio degli apostoli ». sresentati, al pari del Cristo, seduti — quello cioè di Concordio. ‘al Musée d’art chrétien di Arles, quello del Louvre di Parigi. proveniente da Rignieux-le-Franc e quello della Cattedrale. proveniente da Bellegarde — e sulla fronte del. di.

(14) trebbe dirsi « aulica » o anche « claudianeggiante », cdenomin:. zione quest’ultima derivata dal confronto che si può fare con I, contemporanea poesia di Claudiano, in cui ricorrono frequenti i ricordi degli antichi poeti.. Ben poco ci sembra che ci sia di « ellenistico », come pensa. Il De. Rossi. Pola (384-399),. ha attribuito questo. il Wilpert. invece. mosaico. al tempo. al tempo di Si. di Celestino i. (423-432). Noi invece pensiamo che sia da assegnare allo stesso. periodo di quello del catino absidale, poiché è attestato che al. di sotto di esso correva la scritta Maximus fecit cum suis. Si tratta. invece il Muratoff e ancora meno di « orientale », come pensano. di quel Maximus che da altre iscrizioni sappiamo che era presbyter della basilica e che contribuì alla sua erezione.. — ‘anche se non merita il ditirambico elogio del Gerspach che l’ha paragonato ad una di quelle vette isolate rimaste luminose. PRINCIPALE BIBLIOGRAFIA. lo Strzygowski ed altri. Ad ogni modo è certo che il mosaico di S. Pudenziana. dall’Antichità al Rinascimento, al pari di quelle alte montagne. riflettono gli ultimi raggi del sole morente, mentre le te. ‘ nebre della notte hanno già invaso le valli — deve tuttavia con-. ni. d. i. i,. nonostante i larghi rifacimenti cui è andato soggetto, SIRO ualità, rappresentando esso, per i. sua resa formale, l’ultimo capola-. esp i. te. ‘a Roma, sotto la vivida. cl. ure —. come ha. G.B. De Rossi, Della casa di Pudente sul Viminale, in «Bulletti di Archeologia Cristiana », 1867, pp. 43-44; In., I noi IV se. colo spettanti alla basilica di S. Pudenziana, in « Bullettino di Archeologia Cristiana », 1867, pp. 49-60; L. Lerort, La mosaique de Sainte Pu. dentienne, in « Revue Archéologique », 1874, pp. 96-100; S. Crostaro servazioni sul mosaico di S. Pudenziana, in « Nuovo Bullettino di. gia Cristiana»,1895, pp. 58:67; L. Lerort, que de S. Pudentienne,. C È. do chiaramente. nent,. ] PP a ono. La pp) al. È del. (. <. n. Nouvel.

(15) GIUSEPPE. BOVINI. IL MOSAICO DELL’ARCO TRIONFALE | DI S. PAOLO FUORI LE MURA A ROMA.

(16) I. hbristianae . 1935) II, Romae. 1€ [nscripttone®. (. i TIRO qqutores) Il rifacimento. TT.L. Urbi. s. IOPORETÀ Romae. pail3z2Nn!. i (ellaaragino dell'arco trionfale. septimo. 1783).. SAec. reculo. da parte di I‘cone i. anti. I sem-. Bri attestato pila constaanipos fatta dopo il distacco del mo. allorché fu riscontr:ERO) del 1823, Ap asegUito; al IMeSnelo AF appoggiato alle colonne »arco ; onne non era di prima costruzione, ro che l'arco appogs. BOSIOMOrE a sostegno e rinforzo dell’arco pribensì pitivo uncheCREA impostava su piedritti in muratura,. Oggi, al centro della fronte dell’arco trionfale, immediata arie al di sopra della curva dello stesso campeggia, entro un grande disco, un colossale busto di Cristo, dietro al cui nimbo azzurro si dipartono nove raggi. Il volto, accigliato, ha forma ac-. Fig. 1 —. Roma - S. Paolo fuori le mura:. mosaici dell’arco trionfale. centuatamente allungata ed è contornato da barba scura, cui si uniscono i baffi ricadenti verso il basso. Con la sinistra il ‘Redeni: tore regge un lungo, sottile bastone che è appoggiato sulla spalla e si staglia fra la testa ed il nimbo; con la destra sollevata fa il. gesto della benedizione alla maniera greca, tenendo cioè uniti. mosaico presenta sulla sommità dell’arco, lungo una fascia non molto alta che ne occupa tutta l’estensione, la seguente epigrafe: T(FI)EODOSIVS C(O)EPIT PERFECIT (H)ONORIVS DOCTORIS MVNDI SACRATAM CORPORE PAVLI. AVLAM. (Diehl, 17). (Teodosio. iniziò, Onorio. portò a termine. questo. tempio, san-. tificato dal corpo di Paolo, dottore del mondo). Da quest’iscrizione si deduce inequivocabilmente che la ba-. silica, iniziata da Teodosio, fu ultimata da Onorio, evidente. mente perché nel frattempo Valentiniano II era morto (T 392).. Anche l’arco trionfale, forse già al tempo di Onorio, do:. vette esser ornato di mosaici, ma poco dopo, quando era sul. soglio pontificale Leone I, questi lo dovette rifare, allorché — come attesta il Liber Pontificalis — Basilicam ... beati Pauli. post ignem divinum renovavit. La causa di questa rovina sem’. brerebbe individuarsi nella caduta d’un fulmine, ma il Pesarin! ha creduto invece di ravvisarla nel terremoto del 442. L'opera. di Leone I è confermata dal testo di un'iscrizione marmorea com. posta di sei distici che fino al 1823 era affissa al di sopra della porta principale del muro di controfacciata e che ora è conselvata in uno dei corridoi dell’attiguo monastero (cfr. A. Silvagni,. 16. Panulare ed il pollice e distese le altre tre dita.. Ai lati del busto di Cristo, nella parte superiore dell’arco trionfale, si librano, emergenti da sottili e stilizzate nuvolette rosse, verdi ed azzurre, i quattro simboli alati degli Evangelisti.. A cominciare da sinistra osservando il mosaico essi si susseguono, al pari che sull’arco trionfale di S. Maria Maggiore, nel seguente. e ordine: vitello (S. Luca), uomo (S. Matteo), leone (S. Marco) copertura aquila (S. Giovanni.) Tutti sostengono un codex dalla. con gemmata ed hanno la testa circondata da un nimbo espresso. i toni d’un bleu digradante, che si conclude con un giro di tessere bianche. Più sotto, la fronte dell’arco presenta un fondo compat-. iono assai tamente aureo sul quale, nella parte più bassa, compa a destra, due. vicine al busto di Cristo, una a sinistra ed una piccole figure di Angeli semiprosternati € presentati di profilo,. ma col volto di tre quarti. Più ai lati di questi Angeli, Pipes 2108 ha notato il Van der Meer — sembrano « Jouer au grosuel. e ad una certa distanza da essi, sono raffigurati VEgRAIenE do. sonaggi anziani e barbati, tutti vestiti di tunica € pallio JaRS n. distinti in due gruppi di dodici, che si scaglionano pavo È. due file. Avendo una delle due gambe flessa, esS! Mon Ein profilo da sinistra e da destra portando sulle cr Sa. i di nor pallio una corona e tenendo la testa volta so di que: Nei rinfianchi dell'arco, rispettivamente al 117.

(17) sti due gruppi, si stagliano su fondo d’oro le immagini dei. py;. cipi degli Apostoli, le cui teste sono cinte da nimbi La dando il mosaico, a sinistra si scorge S. Paolo, che tiene SI. destra una spada, alludente alla decollatio da lui subita; a pala si vede S. Pietro che, clavigero delle porte del cielo, regge "a sinistra le chiavi e tiene sollevato il braccio destro. Sa. AI di sopra della figura di S. Paolo, entro un’incornici. tura, corre la seguente epigrafe, come vi si leggeva negli alt tempi prima dell’incendio del 1823, essendone testimone un di. segno edito nel 1815 dal Nicolai:. PERSEQVITVR DVM VASA DEI FIT PAVLVS HONORIS VAS SE DELECTVM GENTIBVS ESSE PROBAT. (Mentre Paolo perseguita gli elettidiDio, egli diviene vaso di. Kia. elezione e prova alle genti d’essere stato appositamente a ciò. me ha notato il De Rossi — allude alle. n.. ca. ,. ripa. Tae dràn avo. i. Apostoli: dixit Dominus: vas electionis. ale. iterrompe. per. o. tar. SIAE). posto. (1 È parteita alla. i. INS. OPERIS DIO. ATRRN. ATER HOMN! DECVS SPLENDERE LEONI:. otizi. 3 '. |. pontitl. Ù. lell’aba. (. ]. MALL. i. 40).

(18) «le grand arc dit de Placidie .. ‘a été refait de nos. G. B. De Rossi ha messo in rilievo come il mos AICJOUrS1 », nel 1823 fosse scampato al disastro ed alle fiamme, esplicitamente testimoniato dall’Uggeri, che fu segretario del], commissione che curò il rinnovamento ed il restauro della Kan lica ostiense. Il mosaico fu pertanto distaccato al fine di fran. a sinistra del busto di Cristo. Il Mintz non la trovò ine, d’essere paragona ta ai mosaici ravennati dell’ n epoca di Galla PR IA DT il Lava ea g ino invece riscontròANI in ess È vagn a 1 caratteri ne dei. raria e fu poi rimesso sull’arco. La cosa è confermata da Gaetano Moroni il quale, scrivendo mentre il mosaico distaccato attendeva d’essere ricollocato ;n situ,. Se ci attenessimo all’epigrafe che corre lungo la curva del-. risarcire le lesioni determinatesi nella sottostante struttura o. lo dice « prodigiosamente scampato alle fiamme e levato per la costruzione del nuovo arco ». de. ). d Opera. nonostante il De Rossi, in mancanza di documenti certi. come sono per esempio i conti dei mosaicisti incaricati. confessadi sembrargli « difficilissimo discernere mi.. e. parti. antiche dalle ristorate e rifatte in un’opera. 1».. Le immagini dei Ss. Pietro e Paolo ( e « da capo a pie’ moderne » ed d. Evangelisti alla destra del isse invece poté discernere. mosaici del IX secolo.. l'arco trionfale, l’originario mosaico lo dovremmo assegnare fra. i] 440 ed il 450, perché l'iscrizione ricorda che la decorazione. fu fatta eseguire da Galla Placidia al tempo di Leone Magno. Ora questo Pontefice, morto nel 460, salì sulla Cattedra di Pietro roprio nel 440 e Galla Placidia, che successe nel 423 al fratello Onorio, morì invece nel 450. In questo modo i termini cro-. nologici relativi al mosaico si possono con sicurezza restringere | al quinto decennio del V secolo. Se poi pensiamo che Leone I compì la ricostruzione della chiesa in seguito ai dan i provocati dal terremoto, allora il mosaico va assegnato fr:.

(19) +. probanti per l’attribuzione a circa ieoto trattato pl lai di Ciò non significa tuttavia che non orso dei secoli. Così per esempio, nel c. cioè di far risalire il mosaico almeno al tempo di Adriano I perché in una lettera diretta da questo Pontefice a Carlo Magn î sono ricordate appunto le figure di Cristo e dei ventiquattro. Seniori: Leo Papa ... în basilica beati Pauli Apostoli arcum Ra. l'iscrizione che inizia Theodosius coepit ecc. in origine avrebbe. sivum faciens et musivo depingens imaginem Salvatoris nostri Jesu Christi seu viginti quatuor seniores nomine suo versibus decoravit et a tunc usque octenus fideliter veneratur (Mon. Germ. EpistoitiVi tp. 50)!. dovuto trovarsi nell abside: essa sarebbe stata arbitrariamente osta sull’alto dell arco trionfale in occasione del rifacimento ot-. ;. tocentesco del mosaico.. In merito dobbiamo comunque osservare che se Adriano 1. A parere poi del Duchesne tutte le iscrizioni che sono de-. lineate sul mosaico non risalirebbero al V secolo, ma sarebbero. — nella cui biografia del Liber Pontificalis non c’è però alcun accenno ai lavori compiuti in S. Paolo fuori le mura — avesse provveduto al rifacimento del mosaico, forse non avrebbe omesso d’inserirvi il suo monogramma, così come fece nei riguardi del. ]. ico. steriori. Esse spetterebbero ad età altomedievale, forse ca-. rolingia: questa opinione è stata recentemente accolta anche dalla. risalire ad un tempo assai più antico, almeno a. È. olo, come lo dimostra un passo del Dir. 1. critta la decorazione d’una. enum. sedes, pateris citharisque.. E. sus agnumCc. n;mosaico al. poni. T. Ihm. IRE: ; È Stando al giudizio del De Rossi che si attenne alle vestigia vedute dalMargarini e dal Ciampini, l’epigrafe al di sopra della figura di S. Paolo originariamente avrebbe dovuto così suonare:. |. ’ di S. Pudenziana. fenonché er il tema iconografico del soggetto apocalittico. ssiamo. la metà del V. SE Paolo pale vi siano stati rifacimenti secondo G. B, De Rossi.

(20) Di restauro sono pure i nove raggi che si dipartono tutt’alli torno dal nimbo di Cristo e di epoca recente deve forse Sta. derarsi la spada cui si appoggia S. Paolo, anche se con questa tributo l’Apostolo delle Genti compare —. come ha notato il. Borda — in un affresco della catacomba « ad decimum » Presso. Grottaferrata, che risale alla fine del IV secolo. Ma niente sta a. considerare la figura di lui, al pari di quella di Pietro, facente. dell’epigrafe con due ipotesi, che a noi però sembrano C' A perché Leone III per mod estia avrebbe voluto concavillose: suo lavoro il carattere d’un restauro Oppure perché servare “ e di Leo ento. ne avrebbe potuto « uel SER e allora egli sarebbe stat essere bene inteso come o rico il de ioginana non solo accanto a due rdato in una grande gloriosi imperatori bi{scr ini, ma alla princi pessa che per tutto il Medioevo venne esal-. parte della composizione originaria. Infatti due figure di Santi si vedono occupare la stessa posizione in un mosaico ravennate. ori. sma e Damiano che comparivano nei rinfianchi dell’arco trionfale. ; un'indagine diretta della superficie musiva non ci permette 088! lierne con sicurezza lo stile originario e quindi d’attribuirla di EE piuttosto che ad un altro. Se nulla vieta che il tema. di poco anteriore alla metà del VI secolo: sono quelle dei Ss. Co-. di S. Michele in Africisco, oggi ricomposto nella sezione bizan-. tina dei Musei di Stato di Berlino. Bisogna inoltre riconoscere come le ventiquattro bianche re di vegliardi, delineate tutte quante nello stesso gesto di isto, rivelino nella loro impostazione un nella simmetricità della loro resa. rafismo e come, pertanto, si ri:mbrerebbe posteriore alla metà. tata. un’eroina del cristianesimo ».. Per concludere ci sembra che sia prudente affermare che. ada. fico dei 24 Seniori in quanto tale possa anche risalire. CAT metà del V secolo, la sua resa formale, così come oggi Cora sembra invece riflettere, al pari del busto di Cristc i stilistico d’un tempo più inoltrato, forse attribui. ‘imento attuato nell'VIII secolo, a meno che ha fatto il Toesca -. irrom].

(21) GIUSEPPE. IL MOSAICO DI S. LORENZO. BOVINI. DELL’ARCO TRIONFALE FUORI LE MURA A ROMA. diosa basilica ‘olo. dopo.

(22) mE,. chrum eius ». Questa chiesa nell’Epitome de locis. tudin;. tyrum (sec: VII) è chiamata basilica nova mira:. pelagiana dop basilica alla La basilica occidentale, , aggiunta } BECIAA Pil :. che di questa fu abbattuta l'abside, fu eretta da papa. Onorio Il ). (1216-1227), dato che dalla Cronaca di Porta Romana si apprende che tale Pontefice. ad una. vecchia. costruzione. ne aggiunse. una. nuova: « Honorius aedificavit basilicam Sancti Laurentii extra muros novis muris veteribus coniunctis ». È così che la basilica pelagiana divenne il presbiterio di quella onoriana e questa fu orientata in senso del tutto opposto. In seguito a questa trasfor. mazione, il mosaico che ancora orna l’arco trionfale della ba.. silica innalzata da Pelagio II si trova a fronteggiare il presbiterio. anziché il vero e proprio corpo basilicale dell’attuale complesso, Nella parte superiore dell’arco trionfale che è decorato a. mosaico, corre oggi un’alta fascia occupata da un’iscrizione di. decorazione dell'arco trionfale.. dodici versi divisa in due parti di sei righe ciascuna, che spicca. Fig.ge 1 — Romza - S. Lorenzo fuori le mura:. dei restauri del Vespignani, che prolungò in altezza i muri della. lina tufacea, papa Pelagio la liberò da questo pericolo, nel tempo in cui infuriava la guerra, spianando il terreno circostante, ingrandendo la navata (nell’epigrafe l’aggettivo largior riferentesi all’aula è stato sostituito all’originario longior) e rendendola luminosa. L’epigrafe, che termina con un augurio di pace, fa. con lettere d’oro su fondo azzurro. Essa era conosciuta tramite antichi manoscritti e vi è stata delineata nel 1864 in occasione. basilica. Fu G.B. De Rossi a volere tale soluzione,. anche se. l’epigrafe, a suo giudizio, in origine doveva forse trovarsi nella fascia inferiore della curva absidale.. L’epigrafe è la seguente:. Demovit dominus tenebras ut luce creata His quondam latebris sic modo fulgor inest.. Angustos aditus venerabile corpus haberat.. allora Roma. La superficie dell’arco trionfale è occupata all’estrevani mità sinistra ed all’estremità destra da una finestra, i cui. essere riservengono quindi a restringere lo spazio che poteva. Hic ubi nunc populum longior aula capit. vato, come di regola avviene, alla composizione figurata.. Estque remota gravi mole ruina minax. Praesule Pelagio Martyr Laurentius olim. tramuta. Eruta planities patuit sub monte recisa. Templa sibi statuit tam pretiosa dari Mira fides gladios hostiles inter et iras. Pontificem meritis haec celebrasse suis. In modo sanctorum cui crescere constat honores. Fac sub pace coli tecta dicata tibi.. . ,L'iscrizione fa capire che al di sopra del corpo venerato. di $. Lorenzo dapprima era sorta una costruzione di piccole di-. Mensioni e pressoché oscura. Stando per di più sotto la M'. naccia d'essere distrutta dalla massa incombente dell’attigua c0* 128. manifesta allusione all’invasione dei Longobardi che assediavano. î. |. in basso si Su un esteso, irradiante fondo aureo, che solo nel verde. smeraldino. d’un prato, campeggiano sette. proprio là dove figure (fig. 1). Al centro della composizione, a causa o spazio viene strutturalmente ad essere più limitato dell’incurvarsi della sommità del sottostante arco, € pon su Ei: ore in perfetta frontalità, l’immagine di Cristo seduto creato. pura d'un azzurro translucido, evidente simbolo del. nimbo porpora scura, la ;testa cinta d’un color pallio e di tunica barbe la è ; ondente al tipo detto Î capta 7il volto corrisp si. erucisignato,. mouillée », il Redentore. regge nella sinistra un pn papa. np montata da una croce, e solleva la destra tenendo. nente. poi q ed il medio nell'antico signum loquentis, divenuto. ella benedizione alla maniera latina.. 129.

(23) Il suo volto, incorniciato da capelli un'espressione. guardano. attonita:. sotto. fissi. ed ililoro sguardo. le. aggrottati. Ì. TE. SISI ; verso un mondo ultraterreno (fig, 2) Ai suoi lati, ma ad una certa distanza di. tre. quarti,. i Principi. degli. Apostoli,. a,. Vestiti. 2. S. ore un pa. ciato gli lia. nella lontana stanno,. Present,. di tunica KB. i. i|. : La volumen. e dirige ii] to aci arrotola. 3 bee ch or VS), la verso. con. la. : ino destra uscente dal pallio, il quale tiene cerro ici: “ igpe ge D jilui DIEcco t Ì Ap Ostoli, degli Principi dei sinistra a ed ; , a destra Jie GeguONO É i intervvallo , due coppie di per © un breve inter. siamo ma CSA alquanto ravvicinati, sicché pos. ita formi un gruppo.. nei che sono. Alla destra di S. ae ce ciascuna. il Martire cui la chiea, È i prenzo (SCS LAVRENTIVS), Do PARI destra sulla spalla di tia sE dicata, il quale poggia SC. ), che è raffigurato con proporzioni jagio (PELAGIVS EPI assai più ridotte rispetto alle altre figure e che è l’unico personaggio a non. avere. in. questa. composizione. la testa. circondata. 4, 3 dal nimbo.segno diè partic olare distinzione a $. Lorenzo, titolare In. ica e pallio). E poiché della chiesa, sono riservate vesti auree (tun spalle di papa Pelagio egli riconduce il braccio destro dietro le un lembo Jersospingerlo verso Cristo, con la sinistra, coperta da. un codex aperto, su cui del pallio, regge sia una lunga croce, sia salmo CXI: DISPERSIT, sono scritte le parole desunte dal so e dato tutti i suoi beni ai divi ba « S: IBV PER PAV IT DED anche il Breviario riferisce a che ste que ole par o Son ». ri pove da lui fatta ai poveri. e $ Lorenzo per ricordare la distribuzion che i persecutori se ne ma pri sa, chie a dell i ben dei a di Rom. impossessassero. clavata, casula e pallio bianco ca tuni a oss ind II o agi Pel Papa nere. Con ama ornata di tre lunghe crocette. < Fig. 2 — Roma -- S.S. L Lorenzo fuori È le mura: particolare della testa del Redentore nell’arco trionfale.. nei volti dai tratti fisionomici tipici, De ani A destra di Cristo — anziché alla ra e SA a. AIA. ito: di FER lenza era sempre avvenuto — si trova. iii. si il quale ha l’avambraccio destro pie. desul petto, mentre con la sinistra, ricopet!® ORE el pallio, regge una lunga croce. A sinistra del Re. 130. in forma di stol efice presenta ilmoPont il la casu a dall rte ope ric i man bedue le za di tutti gli altri pereren diff A to. eret lui da pio tem del dello che. a î campagi e porta calzebian calz ali, sand é ich anz lo , Pao egli Si sonaggi o trionfale alla sinistra di. Passando dall’altra parte dell’arc. PHANVS) il Protomattit*» sono raffigurati S. Stefano (SCS STE frontale, col volto giovantie,. presentato in posizione del tuttofisionomici specifici, e S. IPO" ma non caratterizzato da tratti I che La secoinlo atto Ill romanodi del Martire enta lito (SC$ YPPOLITVS), ti quar tre è pres to un famoso scrittore. Egli io una pallstra te dal e mani vela ‘0 ex ;}e un oa avanzare portando sullce sini la con e regg Mata. S. Stefano inve. il S Ippo: tta: ADESIT Pagine aperte, su cui si legge la scri ngono che 1 >. La Van Berchem ed il Clouzot rite 131. Ù.

(24) non sia da identificare col ce lito raffigurato in questo mosaico il soldato di cui parla la Je I scrittore, ma che sia invece lebre sorvegliare in prigione $, da di o ric nca l’i to avu le, qua il genda, o e bar. e stato da questi convertito al cristianesim. renzo, sarebb. to avrebbe sottratto tezzato. Dopo la morte del Martire, Ippoli questo motivo sa. o: per il corpo del Santo e l'avrebbe seppellit te nostra invece non. par rebbe stato condannato a morte. Da senza dell’immagine dj siamo del parere che la ragione della predovuta a questa leggen. S. Ippolito in questa composizione sia il S. Ippolito sia daria sua relazione con S. Lorenzo, ma che. - Se si fa infatti attenzione, si rileva come il di în vo se tratto in inganno da un’erronea integrazione Pra Tal sulla mano sinistra di S,. bia addirittura posto. portare invece ii na doveva logicamente che del tempio, sopra ricordato pone o ; &. Jagio. Anche l’Eclissi nel disegno. a S. Lorenzo il modello della chiesa e sull’originarietà di questa. posizione crede —. ma certo a torto —. che morì in Sardegna conna, ume oph los Phi dei ore aut e il celebr glie, trasferite a Roma, tro. dannato « ad metalla » © le cui spo ri dell'inizio della via Ti. ite cim dei uno in ura olt sep varono al cimitero di burtina, a breve distanza e pressoché di fronte. ca o di S. Lorenzo. e musiva si aprono — come ici erf sup sta que di tà mi re st i fra la due finestre chiuse da transenne. È ‘detto —. e finestre. ite. ed i rinfianchi dell’arco trionfale,. ta, che sono raffigurate le due simdi BETE LEM, dalle alte mura. Fig. 3 — Disegno. edito. dal dell’arco trionfaledi $. Loren. il Barbier de Jouy:.

(25) Per quanto riguarda l'iconografia, anzitutto si deve n pro come il tema trattato fo se in precedenza sempre stato. al catino absidale delle chiese. E qui nella basilica laurenziana che, per la prima volta, questa composizione — la quale com-. rende la figura di Cristo fra Apostoli e Santi — si trasferisce sull'arco trionfale. Successivamente essa ricomparirà su quello di. un'altra chiesa romana, quella cioè dei Ss. Nereo ed Achilleo. eta ricostruita e decorata da papa Leone III (795-816) La scena teofanica del mosaico di S. Lorenzo fuori le mura compositivamente prende in certo qual modo lo spunto da quella. nel. attribuibile alla seconda metà del VI secolo, che compare a l'abside della Rotonda di S. Teodoro ai piedi del Palatino,. nella conca absidale sua volta derivata da quella che grandeggia Foro Romano, asseano al della © hiesa dei Ss. Cosma e Dami gnabile al tempo di papa Felice IV (526-530).. Se ci domandiamo per quale ragione il pictor imaginarius arco trionabbia dovuto portare la raffigurazione di teofania sull’. o allo stato di conservazione. avvenuto fale,cisembra che si potrebbe rispondere che ciò siacor] ba agio II eretto una avendoCouPel ‘ché. pi arà all’absidi. po di papa Onor:.

(26) mente essa ricollega poi il suo significato a quella che talvo] ta ima è raffigurata sulle monete nelle immagini degli. Mijy SS (cfr. H. Votter, Erste christliche Zeichen auf rmischen Red 45 p.. in « Wiener numismatische Zeitschrift », 1892,. Le figure di Cristo e dei Principi degli Apostoli for Mano in S. Lorenzo f.l.m. un gruppo mediano che può essere Consi. derato isolatamente, ossia pressoché disgiunto dal resto della. Di sal mosaico dei Ss. Cosma e Damiano i Principi degli Apo:. n compiono rispetto ai due Santi anargiri. La croce portata da Lorenzo non trova la sua giustificazione nel fatto che essa di considerata attributo dei diaconi, perché — come bene ha. si esso in rilievo il Matthiae — nella stessa raffigurazione S. SteARG: che pure era diacono, non la porta. Essa invece va qui considerata come un segno trionfale, con lo stesso valore cioè. composizione. I due Apostoli infatti qui non hanno la fun zione d’introdurre i Santi a Cristo, come si riscontra invece in $, Teo.. che le è dato in alcune raffigurazioni pressoché contemporanee. paiono di profilo e non fanno verso il Salvatore il solito gesto. dem Kreuz in der altchristlichen Kunst, in « Rémische Quar-. doro e nei Ss. Cosma e Damiano. Qui Pietro e Paolo non com.. Si Martiri orientali, che compaiono sugli affreschi del complesso. monastico di Bawit in Egitto (cfr. E. Schifer, Die Heiligen mit. col braccio destro alzato, ma sono presentati di pro. amante ve. PP. 82-90). talschrEssendo ift », 1936, stato papa Pelagio il fondatore della basilica, giu-. riguarda la posizione di Pietro e di Paolo c'è. della chiesa a Cristo. Uguale motivo era già apparso nelle fi-. tanto la loro testa è volta di tre quarti verso la fi. à. degna veramente di nota: è quella cioè che. quanto capo della Chiesa, ossia della .. non sta a sinistra di Cristo. oniato da sculture, pit), ma viceversa.. stamente egli è stato raffigurato nell’atto d’offrire il modello. re di altri committenti di chiese, come per esem. del vescovo Eufrasio nella Basilica Eufrasiana. quella del vescovo Ecclesio in S. Vitale di Ravenn:. i papa Felice IV nei Ss. Cosma e Damiano a R. Per. quanto riguarda l’imme. sua. testa, nel mosaico della. e di p. bas.

(27) di corte) la simbolica most ra È. un. uomo. corona. avanzato. del martirio.. negli. anni. siva, contornato da una breve barba, . rito n Ori giungersi 1 baffi. I alvolta egli Invece. berbe, come. si riscontra. nare Nuovo di Ravenna,. per esempio. —. Il su è,. nell. alla quale NRE e figurato. nei. ta. L'artista che,. immagin Sbule vengono So 5Slovane <. mosaici. che iù. AC i i eed io. di S.A. in alcuni vetri a fondo d’orove poll. sarcofago conservato ad Apt. Il Matthiae accenna all’ipotesi ùn ducente di poter far derivare l’immagine di S. Ippolito SE i,. zione,. ne. secondo il Matthiae, pur avendo ideato tutta ha realizzato la parte più vasta —. e che di la compos! 1 si può dire che dia il tono all’opera — ha eseguito conseguenze Cristo, degli Apostoli e di S. Stefano: identica è inLe gi le testein di esse ia con concezione cezione formale formale e e identici identici si si ri rivelano alcuni ‘ apierismi grafici, quali le venature sulla fronte e sul coll o, le mal acee del naso dalle narici dilatate, t Oc le line e e nere ur profilat. ritratto miniato conservato in un manoscritto tramandante Lc sue opere, ma in definitiva conclude coll’escludere tale Rondi. bilità, perché gli scritti del Santo presbitero romano non pa. dopo S. Gerolamo molta fortuna.. O. Per quanto si riferisce alla raffigurazione delle due città dalle mura gemmate, Gerusalemme e Betlemme, non c'è dubbio che la prima si ricolleghi concettualmente alla Ecclesia ex circum.. cisione e la seconda alla Ecclesia ex gentibus e che esse siano. a loro volta, in connessione ideale con le immagini di S. Pietro. e di S. Paolo, dalla cui rispettiva parte si trovano. Tuttavia, os-. servando. il mosaico, la posizione delle due città non assume. grande rilievo, poiché viene a trovarsi al di sotto dell'apertura delle due finestre ricavate all’estremità dell’arco, ossia in quegli spazi di risulta determinati dalla curvatura dell’arco e che di conseguenza mal si prestavano a dare organicità alla composizione. Un’attenta, minuziosa indagine fatta recentemente dal Matthiae in seguito all'esame ravvicinato di questa superficie musiva, ha dimostrato come la decorazione dell’arco trionfale di S. Lorenzo fuori le mura — nonostante le osservazioni in contrario del Baldass, le quali, come ha recentemente notato il Lazarev,. necessitano di una minuziosa verifica sulla base di un esame tec-. nologico dell’opera e che anche lo Oakeshott respinge — debba. considerarsi eseguita tutta quanta nell’ultimo quarto del VI se-. colo, al tempo di papa Pelagio II (579-590).. L'esecuzione tuttavia non può esser attribuita ad un unico artista — che, a giudizio del Talbot Rice, non sarebbe stato un gran maestro, perché l’effetto delle sue immagini sarebbe piut. tosto « legnoso » — bensì a tre mosaicisti distinti, i quali, più. che per l'adozione d’un determinato materiale musivo, e d'un ben specifico taglio di esso, mettono in rilievo la loro partico:. Rae parissalà per certi valori formali, soprattutto nella rest teste.. 138. le mura: Fig. 5 — Roma - S.». Lorenzo fuori Pelagio. particolare della figura di papa. i P pomelli s postati Xilverso all’esterno, i Jzano tono che prolungano l’occhio INTE he per di più ria è stato adot-. essì l’orecchio, ecc. Sono segni questi © della stesura musiva fatta di pietra, perché so: natura vibrante. tato il materiale di pasta vitrea, che è per su attivo nell’esecu-. € luminoso, Il secondo mosaicista che è od testa di S. Tp zione del mosaico laurenziano, ha realizzato la 139.

(28) polito, nel cui plastico rendimento, ricco di tanti toni cromatia. tivive ancota il soffio della classicità. Nella realizzazio etici, È i Ma; , 410Ne l’opera eglii ha quinLiri di impresso i caratteri d’una diversa sadeli. zione. Ad un terzo mosaicista, anch'egli fornito di doti artistic sue particolari, si debbono le teste di S. Lorenzo e di papa Pe lagio — quest’ultima un vero e proprio ritratto — nelle dagli. si palesa una certa forma di espressionismo per l'accostamento di colori frequentemente variati. La testa di papa Pelagio ha forma allungata e triangolare col vertice in basso (fig. 5). Al ceri. tro della sua bassa fronte spiccano le linee decise della glabella. mentre le sopracciglia sono fortemente rialzate, nel senso che assumono l’aspetto di accenti circonflessi; gli occhi, grandi, sono. poco cerchiati ed hanno un'espressione assorta; la bocca, deli. neata sotto un’ombreggiatura di baffi, è sottile; le guance sono coperte di breve barba bruna.Il Liber Pontificalis Ecclesiae né Pelagio II ‘era nazione romanus, ma che ne germanico: Urigildus. Dal punto di vista Ito del Papa non ha qui niente di germa-. to. il.. (I ritratti dei Papi nel-. tà del Vaticano 1941, p. 66) na larga assimilazione. GIUSEPPE. BOVINI. 1 MOSAICI DELL’ORATORIO DI S. VENANZIO A ROMA. Uno degli ambienti sorti col tempo attorno al Battistero. | S. Giovanni in Laterano è dedicato al martire S. Venanzio. ora oggi rivestito d’una decorazion tterizzata dalla presenza di pa anzio,.

(29) I MOSAICI. GIUSEPPE. BOVINI. DEL S. AQUILINO. DI MILANO.

(30) er. — n — it. 012345). at i. tom.. S. Fig. 2 — Milano - S. Aquilino presso. De Ang Piante ai tre differenti livelli (dal L*. dla.

(31) | |. Fig.. 4 —. Milano - S. Aquilino presso S. Lorenzo, atrio: residui di figure apostoliche.. In corrispondenza dei riquadri inferiori dovevano disporsi. cati da altrettanti pannelli nell’ordine superiore, anch'essi affian. mezzo colonnine di cui rimangono tratti delle parti più basse. In. i nomi ad esse, su fondo blu cupo, spiccano con lettere auree. Fig. 3 — Milano - S. Aquili quilino presso S. Lorenzo, atrio:. i se Anche ai a go; pio. a i do i ra. Patriarchi.. pannello campeggia il busto. a e scritta nella parte suu (Za u)lon. Indossando tunicai avana,. » o, e al di: sopra d’ bordi:no bianc diè essa d’un manto a ollo d’un. Per l'impianto vigoroso dellafi iMii Patricadi si dente arti esta, presentata 3 spica unun o decisamente cui De supia ef ie. altro iduadro coll’immagine d'unRimane Patriarca, la cui figura coe non si è conservata. anto parte della scritt. De tribu... sti pan, l’accompagnava:fascia-a _ AIdi sopradi> que rchitrave, d’oro Èannelli corre una. | tratta d'un ornata d’una serie ininterrotta di i. a. can con funzione di marca. SONE della zona decorativa. midi alcuni Apostoli, le cui figure però non sono purtroppo Panimamente conservate. Nel riquadro al di sopra del primo secondo triarca è scritto Johanne(s), in quello al di sopra del (purFilipp(us) ed in quello al di sopra del terzo pannello troppo. ben poco. conservato). è scritto Bar(tbolomaeus).. Di. inferiori quest’ultimo Apostolo rimane anche una delle estremità calzata di sandalo. te d’ingresso Del mosaico che rivestiva il tratto della pare lacerto della zona a sinistra entrando, non rimane che un piccolo ervato dei panintermedia e del registro superiore. Nulla è cons nelli della zona più bassa. archetti, nella AI di sopra della fascia divisoria ornata di sin-. razione dei lista all'altezza delle basi delle colonne di sepa [Math]eus, Iacobus goli riquadri, compaiono le seguenti scritte: Alf, Iudasz ed immediatamente. al di sopra di esse, su fondo. o, la parte infeverde, i piedi calzati di sandali, e su, fondo d’orApostoli (fig. 4). vi riore delle tuniche bianche clavate dei rispetti a quella ovest, Sulla parete laterale destra dell’atrio, ossi izione. Esso il mosaico presenta compositivamente la stessa part a zona superiore. è un po’ meglio conservato in basso anziché nell. rimasto Nella parte più alta dell’unico pannello inferiore qui campeggia su fondo generalmente blu — limitato alle estrem.

(32) I. e due seduti.. un oggette. gli altri. so rimo. Il Car. illustrato. i mosaici. A QUILim Ì rroposto che l’uomo e la donna dell’atrio di e con Giuda Patriarca col siano da identificare rispettivamente la sua nuora Tamar, cui egli offre i doni e che i bambini siano. i loro figli gemelli Fares e Zara. E° interessante a questo proposito notare come S. Ambrogio ricordi e giustifichi l’atto au-. dace di Tamar, la quale essendo rimasta vedova senza figli di. due figlioli di Giuda (figlio di Giacobbe), soltanto per sete di maternità adescò in abiti di meretrice Giuda, il quale, non aven-. dola riconosciuta come sua nuora, la rese incinta. Per questo fatto Giuda stesso si proclamò più colpevole della nuora; « fusti ficata est magis Thamar quam ego ». Anche il Verzone ed il Cecchelli hanno accettato questa spiegazione. Qualora questa fosse l’interpretazione esatta, allora potremmo senz’altro supporre che il personaggio presentato nel. grande pannello sia appunto il Patriarca Giuda. Il Ferrua ha cautamente proposto che anche una pittura della catacomba romana di Via Dino Compagni (detta di Via Latina) recentemente rinvenuta possa raffigurare lo stesso soggetto.. Secondo il Bettini invece il piccolo riquadro avrebbe avuto. un carattere votivo e testimonierebbe quindi l’offerta d’una famiglia, la quale vi sarebbe stata raffigurata in tutti i suoi membri.. AI di sopra della solita fascia-architrave è delineato il nome. Pelagia, la famosa martire antiochena, ricordata più volte e con. molta venerazione da S. Ambrogio. Ma la sua immagine, che. era inquadrata. deltu. . È da un. cui riman di ‘cui man trace, , manca ono tracce rimanggono È. sv.

(33) lato, quello sud, presentasse la stessa decorazione, i d l’ambiente risultasse, dal punto di vista ornamental che l otutto omogeneo. È da supporre che la decorazione rispondesse sulle cont poste pareti ai canoni della simmetria. Pertanto, se sulla di. I MOSAICI. D. nord, in basso, erano raffigurati sei Patriarchi ed in alii. Goflredo da Bussero dava l'appellativo XI Nel secolo di « aurea » alla « ecclesia Sci Genexii » ossia alla cappella detta. che comparissero in origine anche sulla parete sud, oggi del t 3 priva di resti musivi. Dai Poiché la parete est presenta in basso ancora figure di p. è da osservare che esso sembrerebbe indurre a ritenerlo derivato dallo splendore dei mosaici lumeggiati d’oro, che possono aver adornato l’interno della costruzione.. Apostoli, altrettante figure e nella stessa posizione è possibili. trarchi ed in alto doveva presentare invece figure di Men, (come si deduce dal resto della scritta:. S. Pelagia) la st. ‘composizione possiamo ammettere che si ripetesse sulla pati ovest. Il Card. Schuster ha supposto, a semplice titolo di i ci | tesi, che sulla parete est fossero raffigurate altre Martiri si. date. spesso da S. Ambrogio, come per esempio S. Agnese. a e S. Sotere ed eventualmente,. orenzo, Sisto, Genesio ed Ippolito.. sulla parete ovest. i. 3. onica ad edicole sovrapposte richiaali il più illustre. srotte Vaticane,. successivamente di S. Aquilino. In merito all’aggettivo « azrea ».

(34) veramente sonaggi. viril. Al pari. Buot. del. deli. Pastore. nei. mosaici. sinna, anche qui mosaico milanese Cristo è seduto su un rialzo naturale, che basso assume l’andamento irregolare d’una frattura rocciosa colore grigiastro e che si può dire che assolva la funzione. del c.d. Mausoleo. di. Galla. Placidia. a Ra. nel in di di. tito di tunica bianca ornata di « clavî » e di pallio pure esso bianco, adorno di lettere — che probabilmente alludono ad un valore di dignità — Cristo è raffigurato imberbe in aspetto. giovanile con la testa circondata da un nimbo reso con tessere d’un accentuato candore, nell’interno del quale è chiaramente. riconoscibile il chriszzon, ossia il monogramma dato dall’intrec-. cio delle lettere greche X e P, corrispondenti alle prime due della parola greca significante Cristo, Degno di rilievo è anche il fatto che il chrismon è affiancato dalle lettere apocalittiche A ed %, alludenti alle parole del Signore: Ego sum initium et finis, alpha et omega. Cristo tiene alzato l’avambraccio destro con la palma della mano aperta nel signurz loquentis, ossia nel gesto oratorio, in. un gesto destinato ad attrarre l’attenzione degli ascoltatori. Con. ntrando nell’ottago siva. a freccia.. Al.. rispondenza. meg. r. lascia cheo, la sinistra invece regge un voluzzen, in parte svolt. intravedere l’accenno ad una scritta. Nel 1936,. in occas.. al mosaico, fu rimessa. i. \. s. precisame! ate 5l Indi.

(35) I loro volti, pieni di individualità ed espriment. centrata attenzione, sono variamente. atteggiati e corri. a persona ora d’età alquanto avanzata, ora matura, ora <. con.. rdono. vanile. Fra tutti sono riconoscibili, per i loro tratti fisionomici ca mai consacrati dalla tradizione iconografica, S. Pietro, alla de.. stra di Cristo, caratterizzato da folti capelli bianchi anche se tagliati a calotta, e S. Paolo alla sinistra del Salvatore, ricono.. scibile dalla struttura del suo volto allungato, dalla barba scuta. e dalla testa ampiamente stempiata, simile — come già osservò H.P. L’Orange — a quella dell'immagine di Plotino. (Hp L’Orange, Plotinus-Paulus in « Byzantion », 25/27, 1955/57.. pp. 473-485).. da notare come lo schieramento di tutte queste figure. non si risolva in un allineamento su un unico piano, ma su due .. ani diversi, sicché la composizione acquista in naturalezza ed | spontaneità espressiva, come si scorge nel raggruppamento un gran numero di personaggi attorno ad un sapiente in un ecentemente scoperto (lezione di anatomia?) nella ca-. quarto del V seco!. enuto aperto. da S. Lorenzo c.d. Mausoleo d dalla personific. :te terminale del in quello sorretto ne. della. Ecclesta. bina a Roma ed in quello che 1. ex. circumcisione. in S. Sa-. S. Pietro nei mosaici sistini. al sommo dell’arco trionfale di S. Maria Maggiore pure a Roma. Ad ogni modo è da rilevare che la scena di « traditio » va esclusa, anche perché uno degli Apostoli vicini al Salvatore. non è rappresentato nell’atto di ricevere la Legge, come invece si riscontra in analoghe scene raffigurate nei mosaici del Mausoleo di Costantina. a Roma,. del Battistero di S. Giovanni in. Fonte a Napoli, nonché in alcuni sarcofagi ravennati della fine del IX secolo o dei primi decenni del V.. La scena del nostro mosaico è dunque quella di Cristo docente, la quale si ritrova in varie raffigurazioni d’età paleocristiana, a cominciare da quella d’un affresco della catacomba dei Giordani a Roma (attribuito dallo Josi (1) al III secolo, ma meglio dal De Wit (2) ai primi anni del IV) fino a quelledi. altre pitture cimiteriali, nonché a quelle fronti di alcuni sarcofagi romani. che. a.

(36) riversa dato. in | prato,. che. stellato. di. fior. î. a. verso. destra. Co-. o sta per. Vestito ne pastore dai folti capelli cast arrestarsi un | ed orvita alla d’una bianca tunica corta clavata (exozzis) cinta nata di galloni (segrzenza) alle estremità delle maniche, egli porta. sulle spalle una mantellina (alicula) color ametista scura, fornita di cappuccio (cucullus). Le gambe del pastore sono avvolte. dalle fasciae crurales ed i suoi piedi calzano i sandali. Con la sinistra regge un bastoncello (e non certo un flauto, come ha scritto il Wilpert) e coll’indice della mano destra alzata indica l’alto, dove pure è diretto il suo volto, dal quale sembra evincere un senso di stupore. In basso, ai suoi piedi, sono, una per parte, due pecorelle dal vello color cenerognolo, intente a brucare (fig. 9).. Più avanti, a breve distanza, rimane parte della figura d’un. Miodnici Romani della’ Cappella ‘di Y: Aquilina (ID \ddeit i SJ. Lorenzo. Maggiore. -. -Tnilano. personaggio vestito come il primo, ma con in testa un copricapo. grigio caratterizzato da una corta falda e dal sottogola: questa particolarità ha fatto pensare che si tratti piuttosto d’un viandante anziché d’un pastore. Anche questo personaggio ha il volto diretto verso l’alto, verso cui doveva dirigersi pure l’avambrac-. cio destro che ora non è conservato a causa della frattura del mosaico.. iccio di supporto ha rivelato trac-. d. conla punta d. La parte inferiore delle sue gambe non si vede, essendo. esse nascoste da una balza del terreno leggermente ondulato. Anche l’altro settore musivo conservato, ossia. tipico, tormen serie molto acc in digrada; i. que. i di.

(37) il Wilpert tale oggetto. ma. come. ».. arrot. un flauto, il. zampogna. ina. non è alt. infatti è quella che corrisponde. è dato riscontrare. Dinanzi al pastore ca pecorella (alla quale piccola vacca, che sta La parte alta, ma. (SYr272x). a tale strumento. nella figura del Buon. saici dell'aula cultuale nord di Aquileia e. di pastori rappresentati. su alcuni. À nostro parere La sua. for-. mu. ale,. Pastore nei mo-. nelle figure sdraiate. arcofagi romani.. sdraiato stanno alcuni animali: una bianmanca ora la testa) e, più in basso, una per abbeverarsi, seguita da un vitellino. alquanto più ridotta della superficie mu-. siva si proietta su un fondo aureo solcato da striature di nubi:. su di essi balzano, con vivace movimento, alcuni cavalli, di cui. purtroppo resta soltanto la parte anteriore.. Fortunatamente la parte del catino absidale, ora priva di mosaico, ha conservato lo strato di malta su cui, prima del tessellamento, il mosaicista aveva tracciato col pennello le linee dovevan sommarie ed essenziali (oggi rinforzate di colore), che. servirgli di guida per la trasposizione musiva. È così che, in séguito a questa scoperta, siamo in grado di affermare — anche se rimangono poche tracce — che presso i tre animali del settore di destra doveva esser raffigurato un. altro pastore e che in alto, al limite della zona terrestre, oltre. l'orizzonte (indicato da tre linee continue sovrapposte) era l etta. ciata a corsa per l’etere una quadriga, su ct. figura. Sulla malta inoltre è. del carro che, con. dire. rimasto. i.

(38) Pe schierat con il Cl. tuttavia tale raffigura che trattarsi di quella del ratto di Elia. sostenuta. o. |. soprattutto. dal Card.. Schuster. anch'egli. a. ludere che possa anQuesta nel 1940 è stata ed essa. è stata. accolta. dalla Tea, dal Lazarev ed in parte anche dal Volbach. Il Cecpa helli pure l’ha condivisa, anche se non ha ritenuto di escludere definitivamente quella della scena semplicemente pastorale. Lo Schuster dunque, ricollegandosi al Libro dei Re ha ampiamente lustrato come la scena raffiguri Elia rapito al cielo su un cochio dalle rive del Giordano. Il personaggio con il copricapo a. alde sarebbe, a suo giudizio, da individuare con Eliseo, raffigurato nel momento di tendere in alto le braccia pet afferrare pallio del Profeta. Recentemente il Grabar (Cabiers Archéologiques, IX, 1957, pp. 346-8) ha voluto scorgere nella scena la rappresentazione di Cristo sul carro. Fra tutte queste ipotesi, due a noi sembra che siano le più probabili: quella della raffigurazione d’una scena pastorale o quella del ratto di Elia.. Per sostenere la prima il Wilpert si è basato su un con-. fronto con una miniatura del « Virgilio Vaticano » e nella sua. monumentale opera sui mo$diki né ha presentato addirittura una ricomposizione grafica (I, p!'269! fig. 78).. Di per sé la cosa potrébbs anche ammettersi, soprattutto. se teniamo presente che nell’atrio del Battistero Lateranense a Roma l’abside di sinistra fino al sec. XVI ebbe nel suo catino delineati. in mosaico (sec. V) —. come è testimoniato dal Pan-. vinio e da due disegni lasciatici dal Ciacconio — soltanto quattro pastori sorveglianti il gregge. Queste scene pastorali, pur essendo di carattere generico idilliaco, potrebbero però interpretarsi come un’allusione alla quiete paradisiaca, confortandoci in ciò l’espressione « în locum pasquae me conlocavit » del Salmo XXII.. Fig. 10 — Milano - S. Aquilino presso S, Lorenzo: particolare della scena pastorale.. L'altra ipotesi, quella del ratto di Elia, trova nell'arte paleocristiana vari esempi. Uno dei più calzanti è un affresco del. Cimitero. di Domitilla. a Roma. (Wilpert, Pitture, tav. 230-2). della seconda metà del IV secolo, in cui Elia è raffigurato ap» punto su una quadriga innalzantesi verso il cielo e mentre getta il suo mantello ad Eliseo, al cui fianco si trova u. con tunica corta, il quale addita i cavalli,. 78. GS. ®. N.

(39) ad altre raffigurazi on Tralasciando il riferimento sar sotto silenzio che però, a questo proposito, non pas sotto ilpulpito medie o sinistro del sarcofago conservat o. ent. Fang. della. to no è raffigurato propri »! rat la Mi a io og br Am S. di esa chi agi to si riscontra i vari altri sarcof. di Elia, così come del res fine del IV secolo. romani della stessa epoca, ossia della dovette far raffi. Né deve dimenticarsi che S. Ambrogio. Basilica Am. gurare tale scena anche nella Basilica Martyrum (=. brosiana), dato che di essa ce ne è stato tramandato il 2424/45, ossia la didascalia, nel seguente distico: es Helias ascendit equos currusque volant. raptus in aetheriam meritis coelestibus aulam. È altresì da notare come questa raffigurazione, fra l’altro, ‘possa trovare. battisteri. si. han. ttanto bene la sua collocazione sia in un edi-. un mausoleo, funzioni queste che gli. variamente ipotizzato per il S. Aquilino.. gio riconobbe in Elia il simbolo del is demonstravit Helias et coelum È. et vos potestis ascendere. è dubbi. Per qua del mosaico < dopo. » fo. la scoperta. di. quello. del. III. secolo. sulla. volta. del. Mau-. soleo dei Giulii ritornato in luce sotto le Grotte Vaticane, po-. tremmo anche ammetterlo, ma rimaniamo. assai perp. anche. se sarebbe assai seducente ravvisare in S. Aquilino da una parte Cristo docente fra i suoi discepoli e dall’altra Cristo, Sol Salutis che assicura loro la felicità d’un soggiorno sereno. CRONOLOGIA. DEI. MOSAICI. Quale è la cronologia dei mosaici dell’atrio e dell’ottagono. di S. Aquilino? Di per sé, trattandosi di due ambienti facenti. parte d’un unico complesso si dovrebbe pensare che non vi debba essere un divario di tempo, nel senso che la decorazione si dovrebbe logicamente ritenere attuata pressoché contemporaneamente e magari prima quella dell’ottagono, che era l’ambiente i principale e subito dopo quella dell’atrio.. Senonché lo stile fra i mosaici dei due vani si rivela diverso ad un e si sarebbe quasi spinti ad attribuire quelli dell’atrio co un po’ anteriore a quelli dell’ottagono, sebbene ciò 36 anni coll’opinione del Cecchelli che p S.

Riferimenti

Documenti correlati

Elsa Triolet, avec la persévérance de toujours, explique, précisément dans les dernières lignes du susdit paragraphe de La Mise en mots, les réticences des éditeurs et

More generally, a Kähler metric admitting a Hamiltonian two-form of order one locally fibres over a product of Kähler manifolds: this ansatz was in fact used in the paper [ 20 ]

(c) The settlement should not be in an area where (i) The land falls within a high security-risk zone, which creates constraints for free movement of the community, as (ii)

Nouri and Whitelaw [8] measured the three mean velocity components and the associated Reynolds stress tensor of the flow subjected to an axial superimposed throughflow in a

Bevilacqua, Roberto Bologna, Susanna Caccia Gherardini, Fabio Capanni, Elisabetta Cianfanelli, Francesco Collotti, Angelo D’Ambrisi, Giuseppe De Luca, Mario De Stefano, Maurizio

adGALCD: autosomal dominant gyrate atrophy-like choroidal dystrophy, LORD: late-onset retinal degeneration, RPE: retinal pigment epithelium, FAF: fundus autofluorescence, OCT:

My results show that both job separations and job …ndings are relevant in shaping the heterogeneity of the unemployment risk across working groups, while dif- ferences in job

Tra i contributi più recenti e significativi sull'importanza che le convenzioni tragiche acquistano nel poema, si possono ricordare le acute riflessioni di Gildenhard