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GESTIONE DEI BENI USATI

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Academic year: 2022

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GESTIONE DEI BENI USATI

Le aziende che gestiscono questo particolare regime hanno la necessità di determinare l’IVA derivante dalla vendita dei beni usati in modo particolare, in linea generale si può affermare che l’IVA viene scorporata dal margine (da qui il nome di questo particolare regime) derivante dalla differenza tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto (reale o desunto forfettariamente).

A livello normativo il regime del margine può essere gestito attraverso tre metodi specifici:

 METODO ANALITICO

 METODO GLOBALE

 METODO FORFETARIO

OPERAZIONI PRELIMINARI

ATTIVAZIONE

Per attivare la gestione di beni usati è necessario abilitare il parametro “Gestione Beni Usati” dalla funzione “Servizi – Variazioni – Parametri aziendali”

Con questo parametro viene definita la modalità di gestione dei beni usati:

A (Analitico): l’Iva viene calcolata sul margine ottenuto come differenza tra il prezzo di vendita del singolo bene e il prezzo di acquisto. Ad esempio: Armadio usato -> prezzo di vendita 1.000; prezzo di acquisto 800 -> iva calcolata su 200;

G (Globale): l’Iva viene calcolata sul margine determinato considerando tutte le vendite e gli acquisti della totalità dei beni presenti in un certo periodo. Ad esempio: Auto usate nel 1° trimestre -> vendite totali 80.000; acquisti totali 50.000 -> iva calcolata su 30.000.

F (Forfettario): l’Iva viene calcolata sul margine determinato considerando solo le vendite della totalità dei beni usati presenti in un certo periodo e applicando a tale importo una determinata percentuale di forfettizzazione. Ad esempio: Opera d’arte usata -> prezzo di vendita totale 100.000;

percentuale di forfettizzazione 60% -> iva calcolata su 60.000.

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Il parametro “Gestione Beni Usati” può essere visualizzato all’interno della sezione “Parametri attività Iva” a cui vi si accede attraverso “Aziende – Anagrafica azienda” pulsante “Dati aziendali”.

La gestione con metodo forfettario può essere attivata a partire dall’anno solare 2016.

CODICI IVA

Per gestire i Beni Usati (sia operazioni di acquisto che di vendita) si devono utilizzare i codici iva codificati nella tabella visibile da “Contabilità – Tabelle – Codici Iva beni usati”:

ARCHIVIO BENI USATI

Per la gestione con i metodi Analitico e Globale, si utilizza un archivio dei beni usati nel quale si tiene traccia dei movimenti sui singoli beni (acquisti e vendite). Tali dati sono poi elaborati per le varie elaborazioni IVA (Liquidazione, Comunicazione IVA, Dichiarazione IVA) e dalla stampa dei registri di carico e scarico.

L’archivio è consultabile dalla funzione “Contabilità – Beni Usati” e si procede all’inserimento delle operazioni (di acquisto e di vendita) contestualmente alla registrazione del documento in primanota. Nella videata è infatti presente il tasto funzione “Shift+F7 Beni Usati” che apre la gestione di tale archivio.

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Dal menù “Aziende – Parametri di base – Parametri beni usati” è possibile attivare degli automatismi per far sì che la gestione dell’archivio si apra in automatico al termine della registrazione:

Impostano il campo “Automatismi da operazioni contabili” come nella figura, l’archivio si aprirà in automatico per tutte le operazioni: Acquisti, Vendite e Corrispettivi.

Nella gestione con metodo Forfettario, non è presente l’archivio beni usati perché il margine si determina solo sulle vendite e non è richiesta la stampa dei registri di carico e scarico.

INIZIO GESTIONE CON BUSINESSPASS

Se si gestisce il metodo ANALITICO, è necessario inserire i beni acquistati negli anni precedenti e non ancora venduti. Se il bene ha subito delle manutenzioni, è sufficiente inserire l’importo totale comprensivo delle manutenzioni. L’inserimento si effettua dal menù “Contabilità – Beni usati”

tramite il pulsante “F4 Inserisci Nuovo Bene”:

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Nella videata che si apre occorre attribuire un codice e una descrizione al bene usato (la descrizione sarà riportata nel registro di carico e scarico) e compilare i campi con i dati di acquisto:

In questo modo all’atto della vendita del bene il programma potrà calcolare il margine con metodo analitico.

Se invece si utilizza il metodo GLOBALE, in fase di inizio gestione non è necessario caricare i beni usati. Se la Dichiarazione IVA dell’anno precedente aveva rilevato un credito di margine, tale importo deve essere inserito nel menù “Stampe – Fiscali Contabili – Liquidazione periodica Iva”. Accedere al “Prospetto dati liquidazioni periodiche” (F5) e poi cliccare su “Crediti Regime del Margine” ed inserire nella prima riga il credito risultante dall’esercizio precedente.

Quando verranno venduti i beni usati si dovrà registrare la fattura di vendita e inserire il bene in archivio ai fini della stampa del registro di scarico.

Infine, se si gestisce il metodo FORFETTARIO non e necessario alcun intervento preliminare.

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METODO ANALITICO

Con questo criterio il margine lordo di ogni cessione viene determinato facendo la differenza tra il corrispettivo della cessione di una dato bene ed il relativo prezzo di acquisto maggiorato delle spese di riparazione e di quelle accessorie (IVA compresa)

L’acquisto, la rivendita, le spese di riparazione ed accessorie di un bene rientrante nel regime del margine devono essere annotate su un apposito Registro di carico/scarico.

FATTURA RICEVUTA

Inserire i dati di testata della registrazione, il fornitore e la contropartita economica, nella maschera

“Finestra Iva”, cliccare il pulsante “Codici Iva Beni Usati” o comando F4 e scegliere il codice Iva relativo all’operazione di acquisto (U00).

Si deve poi procedere con l’inserimento nell’archivio dei beni usati. Se è stato impostato l’automatismo, alla conferma dell’operazione si apre alla finestra “Elenco Beni Usati” altrimenti cliccare prima dell’Ok il pulsante “Beni Usati”, o comando Shift+F7 di tastiera.

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Nell’elenco sono presenti tutti i beni non ancora venduti. Nella gestione con metodo Analitico, all’atto dell’acquisto si deve sempre creare un nuovo bene; se poi si effettuano delle manutenzioni sul singolo bene, tali fatture di acquisto dovranno essere collegate al bene oggetto dell’intervento.

Con questo metodo, la prima operazione di un bene deve sempre essere quella di acquisto e ogni bene può avere solo una operazioni di vendita.

Per creare un nuovo codice bene, premere il pulsante “F4 - Inserisci nuovo bene” per accedere alla finestra di registrazione del bene. Codificare un nuovo codice (digitandolo nel campo “Codice del bene” ed inserendo la descrizione nel campo sottostante) e completare l’anagrafica del bene usato indicando: tipo di operazione (viene proposta automaticamente la A di acquisto) e importo;

quest’ultimo non viene automaticamente proposto perché dalla stessa contropartita di costo potrebbe generarsi l’acquisto di più beni contemporaneamente, e quindi l’importo è quello totale e non quello del singolo bene.

E’ però presente il tasto “F6 - Importi per codice iva” che apre una finestra riassuntiva dei dati inseriti: in questa finestra sono riportati gli importi di primanota (in modo da poter avere un

“promemoria” degli importi inseriti nei castelletti IVA) e gli eventuali importi già inseriti all’interno della funzione dei beni usati per l’operazione corrente, infine è calcolata la differenza tra gli importi di primanota e dei beni usati.

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Confermando tutte le maschere si ritorna alla funzione di Immissione primanota; al salvataggio di questa, attraverso il pulsante “Ok”, se l’importo inserito nell’operazione di codifica del bene usato non coincide con quello della registrazione, la procedura restituisce un messaggio non bloccante (pertanto la registrazione può comunque essere confermata) in cui vengono comunicate le incongruenze.

Ad esempio:

Se si sta registrando una manutenzione dalla finestra “Elenco Beni Usati” selezionare il bene con il pulsante “Seleziona” o comando Invio di tastiera, accedendo così alla maschera “Elenco operazioni del bene” in cui sono riportate tutte le operazioni registrate sul bene.

Con il pulsante “Inserisci nuova operazione” (o comando F4 di tastiera) si accede alla maschera di codifica dell’oggetto relativo all’operazione contabile.

Questa è compilata in automatico con i riferimenti alla categoria del bene e alla scrittura contabile da cui trae origine. L’utente deve indicare il tipo di operazione (preimpostato ad M di manutenzione non essendo il primo movimento sul bene), l’unità di misura (facoltativa), la quantità e l’importo (può essere inferiore al totale della registrazione poiché una fattura può riferirsi a più beni usati).

Anche in questo caso è attivo il pulsante “Importi per codice iva” e, alla conferma della registrazione, il programmo controlla se l’importo inserito nell’operazione di codifica del bene usato coincide o meno con quello della registrazione.

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ATTO DI ACQUISTO DA UN PRIVATO

La registrazione dei beni usati può avvenire con qualsiasi causale, facendo però attenzione a cliccare sul pulsante “Beni usati” prima di confermare la registrazione, al fine di inserire il bene in archivio per determinare il margine del bene all’atto della vendita.

FATTURA DI VENDITA

Dopo aver inserito i dati di testata della registrazione, il cliente e la contropartita economica, nella maschera “Finestra Iva”, cliccare il pulsante “Codici Iva Beni Usati” o comando F4 e scegliere il codice Iva relativo all’operazione di vendita (l’aliquota iva da applicare sul margine, preceduta dalla lettera U: U04, U10, U22).

Se è stato impostato l’automatismo, alla conferma dell’operazione si apre alla finestra “Elenco Beni Usati” altrimenti cliccare prima dell’Ok il pulsante “Beni Usati”, o comando Shift+F7 di tastiera.

Anche in questo caso, in elenco compaiono i beni non venduti. Selezionare il bene di interesse e cliccare su “Vendi Bene” o F7 da tastiera. Si apre anche in questo caso la finestra di immissione operazione sul bene usato:

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Questa è compilata in automatico con i riferimenti alla categoria del bene e alla scrittura contabile da cui trae origine. L’utente deve indicare il tipo di operazione (preimpostato a V), l’unità di misura (facoltativa), la quantità, l’importo (questo può essere inferiore al totale della registrazione poiché una fattura può riferirsi a più beni usati) ed il codice iva. Anche in questo caso è attivo il pulsante

“Importi per codice iva” e, alla conferma della registrazione, il programmo controlla se l’importo inserito nell’operazione di codifica del bene usato coincide o meno con quello della registrazione.

NOTA DI CREDITO EMESSA

Da “Contabilità – Immissione primanota” inserire una registrazione con causale NE; con il metodo analitico non risulta attivo il pulsante “Beni Usati” (Shift F7), per cui la notifica deve avvenire operando dalla fattura di vendita.

Richiamare quindi da “Revisione primanota” la fattura, cliccare sul pulsante “Beni Usati” e selezionare il bene di interesse; posizionarsi sulla riga della vendita e cliccare su “Varia”. Nella maschera è attivo il pulsante “Dati Rettifica” (F5) che abilita la sezione per rettificare l’importo.

Inserire il valore assegnato in fase di vendita del bene con importo negativo:

Alla conferma della videata, la scheda del bene mostra la vendita a zero a seguito della rettifica:

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Quando il bene dovrà essere venduto, non sarà possibile inserire una nuova operazione di vendita ma sarà necessario codificare un nuovo bene (nuovo codice).

Un’alternativa alla rettifica può essere quella di cancellare direttamente dalla scheda del bene l’avvenuta vendita (contabilmente restano fattura e nota di credito).

LIQUIDAZIONE IVA

Con questo criterio il margine lordo di ogni cessione viene determinato facendo la differenza, per ogni bene ceduto, tra il corrispettivo della cessione ed il relativo costo di acquisto maggiorato delle spese di riparazione e di quelle accessorie (il tutto comprensivo di IVA).

L’elaborazione della liquidazione Iva periodica avviene attraverso il menù “Stampe – Fiscali contabili Registri/Liquidazioni – Liquidazione periodica IVA”.

In liquidazione viene calcolato il margine lordo sulla base dei dati presenti nell’archivio dei beni usati e non dal castelletto IVA della primanota. Il programma controlla che gli importi delle vendite di beni usati, suddivisi per i relativi codici IVA (Es. U22, U10, U04), presenti nei due archivi (Beni usati e Primanota) siano corrispondenti. L’eventuale differenza viene evidenziata con un messaggio di avvertimento.

Dal margine lordo viene poi scorporata l’iva.

Lanciata l’elaborazione del periodo di riferimento con il pulsante Ok viene visualizzato il saldo a debito del periodo.

Per poter visualizzare il calcolo puntuale dell’Iva relativamente ai beni usati è sufficiente cliccare sul pulsante “Prospetto dati Beni Usati” (Shift+F6), si accede ad una maschera di sintesi in cui sono riportati tutti i valori e i calcoli che determinano l’Iva da liquidare.

Ad esempio:

Lo stesso calcolo viene riportato anche nella stampa della liquidazione.

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Quando si esegue la contabilizzazione della liquidazione IVA, vengono generate le operazioni contabili specifiche per stornare l'IVA relativa ai beni usati dai conti di ricavo utilizzati nelle cessioni di questi beni.

Se l’azienda gestisce anche i corrispettivi, le operazioni contabili per stornare l’IVA dai conti di ricavo utilizzati nelle vendite dei beni usati sono due: una per le fatture ed una per i corrispettivi.

REGISTRO DI CARICO E SCARICO

Nella gestione con metodo analitico è richiesta la tenuta di un registro nel quale sono annotate sia le operazioni di carico che di scarico, suddivise per mese.

La stampa si ottiene dal il menù “Stampe – Fiscali contabili Registri/Liquidazioni iva – Registri beni usati – Registro carico/scarico analitico”.

Nei mesi in cui sono presenti delle cessioni, viene stampato anche il calcolo del margine lordo di ciascuna cessione:

Per eseguire la stampa definitiva su registro numerato occorre creare i registri con la procedura illustrata nella pillola “Gestione e stampa dei registri bollati”.

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METODO GLOBALE

L'adozione del sistema del margine globale è prevista esclusivamente per gli operatori che svolgono, in forma non ambulante, il commercio di taluni beni usati, tassativamente individuati dalla normativa.

Il calcolo dell’ammontare del margine avviene con riferimento alla totalità delle cessioni nonché agli acquisti di beni (aumentato delle spese di riparazione ed accessorie) posti in essere in ciascun periodo (mensile o trimestrale) globalmente considerati.

FATTURA RICEVUTA

Inserire i dati di testata della registrazione, il fornitore e la contropartita economica, nella maschera

“Finestra Iva”, cliccare il pulsante “Codici Iva Beni Usati” o comando F4 e scegliere il codice Iva relativo all’operazione di acquisto (U00).

Si deve poi procedere con l’inserimento nell’archivio dei beni usati. Se è stato impostato l’automatismo, alla conferma dell’operazione si apre alla finestra “Elenco Beni Usati” altrimenti cliccare prima dell’Ok il pulsante “Beni Usati”, o comando Shift+F7 di tastiera.

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Nell’elenco sono presenti tutti i beni aventi operazioni nell’anno solare. Nella gestione con metodo Globale si possono creare dei beni che facciano riferimento a categorie omogenee di beni e ai quali saranno collegate le diverse operazioni. Con questo metodo non vi sono vincoli e la prima operazione può anche essere una vendita.

Per creare una nuova categoria, premere il pulsante “F4 - Inserisci nuovo bene” per accedere alla finestra di registrazione del bene. In base al tipo di acquisto, l’utente codificherà un nuovo codice (digitandolo nel campo “Codice del bene” ed inserendo la descrizione nel campo sottostante), oppure richiamerà un codice già presente in archivio (codici già utilizzati), attraverso i relativi pulsanti.

Completare l’anagrafica del bene usato indicando: tipo di operazione (viene proposta automaticamente la A di acquisto) e importo; quest’ultimo non viene automaticamente proposto perché dalla stessa contropartita di costo potrebbe generarsi l’acquisto di più beni contemporaneamente, e quindi l’importo è quello totale e non quello del singolo bene.

E’ però presente il tasto “F6 - Importi per codice iva” che apre una finestra riassuntiva dei dati inseriti: in questa finestra sono riportati gli importi di primanota (in modo da poter avere un

“promemoria” degli importi inseriti nei castelletti IVA) e gli eventuali importi già inseriti all’interno della funzione dei beni usati per l’operazione corrente, infine è calcolata la differenza tra gli importi di primanota e dei beni usati.

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Confermando tutte le maschere si ritorna alla funzione di Immissione primanota; al salvataggio di questa, attraverso il pulsante “Ok”, se l’importo inserito nell’operazione di codifica del bene usato non coincide con quello della registrazione, la procedura restituisce un messaggio non bloccante (pertanto la registrazione può comunque essere confermata) in cui vengono comunicate le incongruenze.

Ad esempio:

Se invece la categoria è giù presente, dalla finestra “Elenco Beni Usati” selezionare il bene con il pulsante “Seleziona” o comando Invio di tastiera, accedendo così alla maschera “Elenco operazioni del bene” in cui sono riportate tutte le operazioni registrate sul bene.

Con il pulsante “Inserisci nuova operazione” (o comando F4 di tastiera) si accede alla maschera di codifica dell’oggetto relativo all’operazione contabile.

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Questa è compilata in automatico con i riferimenti alla categoria del bene e alla scrittura contabile da cui trae origine. L’utente deve indicare il tipo di operazione (preimpostato ad A di acquisto), l’unità di misura (facoltativa), la quantità e l’importo (questo può essere inferiore al totale della registrazione poiché una fattura può riferirsi a più beni usati).

Anche in questo caso è attivo il pulsante “Importi per codice iva” e, alla conferma della registrazione, il programmo controlla se l’importo inserito nell’operazione di codifica del bene usato coincide o meno con quello della registrazione.

ATTO DI ACQUISTO DA UN PRIVATO

La registrazione dei beni usati può avvenire con qualsiasi causale, facendo però attenzione a cliccare sul pulsante “Beni usati” prima di confermare la registrazione, al fine di inserire il movimento in archivio per determinare correttamente il margine del periodo.

FATTURA DI VENDITA

Dopo aver inserito i dati di testata della registrazione, il cliente e la contropartita economica, nella maschera “Finestra Iva”, cliccare il pulsante “Codici Iva Beni Usati” o comando F4 e scegliere il codice Iva relativo all’operazione di vendita (l’aliquota iva da applicare sul margine, preceduta dalla lettera U: U04, U10, U22).

Se è stato impostato l’automatismo, alla conferma dell’operazione si apre alla finestra “Elenco Beni Usati” altrimenti cliccare prima dell’Ok il pulsante “Beni Usati”, o comando Shift+F7 di tastiera.

Anche in questo caso, in elenco compaiono i beni che presentano operazioni nell’anno solare.

Selezionare il bene/categoria sul quale registrare la vendita e premere il pulsante “Seleziona” o comando Invio di tastiera, accedendo così alla maschera “Elenco operazioni del bene” in cui sono riportate tutte le operazioni registrate sul bene.

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Con il pulsante “Inserisci nuova operazione” (o comando F4 di tastiera) si accede alla maschera di codifica dell’oggetto relativo all’operazione contabile.

L’utente, nella scheda del bene, deve inserire l’unità di misura, la quantità, l’importo e il codice Iva (U04, U10, U22). Non viene automaticamente proposto l’importo perché dalla stessa contropartita di ricavo potrebbe generarsi la vendita di più beni contemporaneamente, e quindi l’importo è quello totale e non quello del singolo bene. Anche in questo caso è attivo il pulsante “Importi per codice iva” e, alla conferma della registrazione, il programmo controlla se l’importo inserito nell’operazione di codifica del bene usato coincide o meno con quello della registrazione.

ESPORTAZIONE EXTRA UE

Per chi adotta questo regime le eventuali cessioni all'esportazione extra UE (anche San Marino e Vaticano) NON sono imponibili IVA e quindi NON devono confluire nel margine globale da cui viene scorporata l'imposta.

Il costo di acquisto del bene esportato NON deve confluire nel margine, quindi al momento di effettuazione dell'esportazione dovrà essere operata una corrispondente rettifica in diminuzione degli acquisti.

Nel movimento sull’archivio beni usati occorre specificare tale importo tramite il pulsante F5

“Costo bene esportato”:

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NOTA DI CREDITO EMESSA

Da “Contabilità – Immissione primanota” inserire una registrazione con causale NE; con il metodo globale risulta attivo il pulsante “Beni Usati” (Shift F7); selezionare il bene restituito, cliccare sul pulsante Inserisci nuova operazione” (o comando F4 di tastiera) e gestire una nuova vendita con importo negativo pari al valore del bene venduto. Tale operazione avrà i riferimenti alla nota di credito.

Così facendo nella scheda del bene usato viene tenuta traccia della nota di credito:

Confermare tutte le videate. Il bene potrà nuovamente essere venduto.

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LIQUIDAZIONE IVA

Con questo criterio, il totale dell'ammontare del margine avviene con riferimento alla totalità delle cessioni nonché degli acquisti, aumentati delle spese di riparazione ed accessorie, di beni posti in essere in ciascun periodo (mensile o trimestrale), globalmente considerati.

Se la differenza (margine) tra l'ammontare complessivo delle cessioni e quello complessivo degli acquisti é positiva, si determina, mediante scorporo, l'imposta dovuta per il periodo elaborato.

In caso di margine negativo per il periodo non é dovuta alcuna imposta ed il relativo valore viene riportato in detrazione nel periodo successivo in diminuzione dell'eventuale margine positivo (nel prospetto delle liquidazioni IVA, mediante apposito tasto funzione F6, é possibile consultare i margini negativi dei vari periodi).

L’elaborazione della liquidazione Iva periodica avviene attraverso il menù “Stampe – Fiscali contabili Registri/Liquidazioni – Liquidazione periodica IVA”.

In liquidazione viene calcolato il margine lordo sulla base dei dati presenti nell’archivio dei beni usati e non dal castelletto IVA della primanota. Il programma controlla che gli importi delle vendite di beni usati, suddivisi per i relativi codici IVA (Es. U22, U10, U04), presenti nei due archivi (Beni usati e Primanota) siano corrispondenti. L’eventuale differenza viene evidenziata con un messaggio di avvertimento.

Tale controllo assume una rilevanza particolare nel metodo globale: infatti per tale regime la liquidazione con scrittura in primanota, dopo aver determinato l’IVA dai dati presenti nell’archivio dei beni usati, esegue lo storno dell’IVA dai conti di ricavo basandosi sulle registrazioni di primanota del periodo.

Lanciata l’elaborazione del periodo di riferimento con il pulsante Ok viene visualizzato il saldo a debito del periodo.

Per poter visualizzare il calcolo puntuale dell’Iva relativamente ai beni usati è sufficiente cliccare sul pulsante “Prospetto dati Beni Usati” (Shift+F6), si accede ad una maschera di sintesi in cui sono riportati tutti i valori e i calcoli che determinano l’Iva da liquidare.

Ad esempio:

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Lo stesso calcolo viene riportato anche nella stampa della liquidazione.

Se nel periodo ci sono state cessioni all’esportazione, nel calcolo non saranno considerate le operazioni sui beni esportati:

Se invece nel periodo si ha un margine negativo, non si ha alcuna iva da versare e tale margine sarà considerato nel calcolo del periodo successivo:

Quando si esegue la contabilizzazione della liquidazione IVA, vengono generate le operazioni contabili specifiche per stornare l'IVA relativa ai beni usati dai conti di ricavo utilizzati nelle cessioni di questi beni.

Se l’azienda gestisce anche i corrispettivi, le operazioni contabili per stornare l’IVA dai conti di ricavo utilizzati nelle vendite dei beni usati sono due: una per le fatture ed una per i corrispettivi.

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REGISTRI SPECIALI ACQUISTI E VENDITE

Nella gestione con metodo globale è richiesta la tenuta di due registri. Uno per annotare le operazioni di acquisto rientranti nel regime del margine e uno per le analoghe operazioni di vendita, entrambe suddivise per mese.

Le due stampe si ottengono dai menù:

 “Stampe – Fiscali contabili Registri/Liquidazioni iva – Registri beni usati – Registro speciale acquisti globale”;

 “Stampe – Fiscali contabili Registri/Liquidazioni iva – Registri beni usati – Registro speciale vendite globale”.

Per eseguire la stampa definitiva sui registri numerati occorre creare i registri con la procedura illustrata nella pillola “Gestione e stampa dei registri bollati”.

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METODO FORFETTARIO

Con questo criterio, viene preso in considerazione unicamente il corrispettivo incassato per la cessione del bene usato, a cui viene applicata una percentuale forfettaria che serve a determinare il margine lordo su cui, in base all’aliquota del bene oggetto di cessione, viene scorporata l’imposta sul valore aggiunto che andrà liquidata e versata secondo le regole ordinarie.

Le attività, i beni e le percentuali forfettarie sono tassativamente indicate dalla normativa e, a seconda dei casi, si hanno le percentuali del 60%, 50% e 25%.

A differenza degli altri metodi (Analitico e Globale) non è necessario gestire l’archivio dei beni usati, perché non è richiesta la tenuta dei registri di carico e scarico e nel calcolo del margine il costo d’acquisto è ininfluente.

Con questa gestione occorre invece creare specifici conti di ricavo nei quali andare ad impostare, nel campo “Perc. Forfetizzaz. Iva” la percentuale di forfettizzazione da applicare sui beni venduti nel regime del margine.

IMPORTANTE: Se l’azienda vende beni usati soggetti a percentuali diverse, si dovranno creare tanti conti di ricavo per quante sono le diverse percentuali di forfettizzazione da gestire.

Se poi l’azienda gestisce i corrispettivi, e vende beni soggetti a percentuali di forfettizzazione diverse, si deve attivare la gestione dei corrispettivi per mastro nei conti automatici. Poiché la tabella dei conti automatici è comune a tutte le aziende del raggruppamento, se è necessario fare la modifica di cui sopra, è bene rendere tale tabella aziendale.

Procedere in questo modo:

- Accedere a “Aziende – Anagrafica azienda”, premere il pulsante “F4 – Dati aziendali” ed accedere alla tabella “Tipo di gestione archivi”;

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- Modificare il parametro “Conti automatici” impostandolo su A di aziendale

- Accedere alla funzione “Aziende – Parametri di base – Conti automatici”

- Nel campo “Corrispettivi lordi” impostare il conto come in questa figura:

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FATTURA RICEVUTA

Inserire i dati di testata della registrazione, il fornitore e la contropartita economica, nella maschera

“Finestra Iva”, cliccare il pulsante “Codici Iva Beni Usati” o comando F4 e scegliere il codice Iva relativo all’operazione di acquisto (U00).

Con il metodo forfettario non sono necessarie altre operazioni in fase di acquisto (l’archivio dei beni usati non è gestito).

FATTURA DI VENDITA E NOTA DI CREDITO EMESSA

La particolarità di questo metodo, è che si deve utilizzare, quale contropartita economica, il conto sul quale è stata definita la percentuale di forfettizzazione:

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Nella maschera “Finestra Iva”, cliccare il pulsante “Codici Iva Beni Usati” o comando F4 e scegliere il codice Iva relativo all’operazione di acquisto (l’aliquota iva da applicare sul margine, preceduta dalla lettera U: U04, U10, U22).

Alla conferma della registrazione, il programma controlla che, se esiste un codice iva bene usato, il conto utilizzato abbia la percentuale di forfetizzazione. Se così non è viene restituito un messaggio bloccante.

CORRISPETTIVI

Dalla funzione “Contabilità – Immissione corrispettivi mensili” indicare il conto corrispettivo sul quale è stata impostata la percentuale di forfettizzazione.

Se si gestiscono percentuali di forfettizzazione diversa, la funzione dovrà essere ripetuta per movimentare i diversi conti.

Anche in questa funzione è presente un controllo bloccante al fine di evitare la contabilizzazione con aliquote beni usati su conti senza percentuale di forfettizzazione.

Se nella funzione di contabilizzazione con più aliquote, si utilizzano sia codici iva beni usati che con iva ordinaria, il programma avvisa di questa particolarità, ma il controllo non è bloccante: la forfettizzazione sarà calcolata in liquidazione iva solo sui castelletti che hanno il codice iva beni usati.

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LIQUIDAZIONE IVA

Con questo criterio il margine lordo viene determinato applicando la percentuale di forfettizzazione presente sul conto contabile all’ammontare delle vendite di Beni usati contabilizzate nel periodo sul conto stesso.

L’elaborazione della liquidazione Iva periodica avviene attraverso il menù “Stampe – Fiscali contabili Registri/Liquidazioni – Liquidazione periodica IVA”.

Lanciata l’elaborazione del periodo di riferimento con il pulsante Ok viene visualizzato il saldo a debito del periodo.

Nella stampa della liquidazione viene riportato il calcolo suddiviso per aliquote e percentuale di forfettizzazione:

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Quando si esegue la contabilizzazione della liquidazione IVA, vengono generate le operazioni contabili specifiche per stornare l'IVA relativa ai beni usati dai conti di ricavo utilizzati nelle cessioni di questi beni.

Se l’azienda gestisce anche i corrispettivi, le operazioni contabili per stornare l’IVA dai conti di ricavo utilizzati nelle vendite dei beni usati sono due: una per le fatture ed una per i corrispettivi.

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STAMPE ARCHIVIO BENI USATI

Nelle aziende che gestiscono i metodi Analitico e Globale, i quali richiedono la tenuta dell’archivio dei beni usati, sono presenti delle stampe di servizio.

La prima si trova nel menù “Annuali – Totali registri beni usati” e consente di estrapolare i movimenti di Carico\Scarico riguardanti i beni usati presenti nell’archivio CONTABILITA’- BENI USATI.

La stampa che si ottiene varia in base alla tipologia di regime del margine adottato:

 Analitico

 Globale

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L’altra stampa si trova nel menù “Stampe – Contabili – Movimenti Beni Usati” e consente di estrapolare i dati dei “beni usati” legati al metodo gestito dall’azienda e di ottenere stampe diversificate in base ai parametri di selezione impostati:

Esempio di stampa di tipo “Scheda” nella gestione con metodo analitico:

Esempio di stampa nella gestione con metodo globale:

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