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giovedì 5 OTTOBRE 1978

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Resoconti’ P arlam entari 2013 — A ssem blea Regionale Siciliana

V ili Legislatura C C L I SK D U TA 5 Ottobre 1978

CCLI S E D U T A

g i o v e d ì 5 OTTOBRE 1978

Presidenza del Presidente DE PASQUALE

I N D I C E

C om m issione le g is la tiv a :

(R ic h ie sta d i c o n v o ca z io n e ) . . . .

Mozioni (D e te rm in a z io n e d e lla d a ta d ì d isc u s­

sione) :

P R E S I D E N T E ...

P a g .

2013

2013

Mozione e d in te rp e lla n z a (D isc u ssio n e u n ific a ta ) : P R E S I D E N T E ...2015. ^ 3 0 , 2035 L A U D A N I ...2016, 2035 ZA PPA LA ^ ... 2019 P I N O ... 2023, 2032, 2035 GIULIANO, A ssesso re a l tu r is m o , alle c o m u n i­

cazioni e d ai t r a s p o r t i ...

CAGNES JR . . . . . . . .

N I C O L O S I ...

RINDONE PAOLONE

2025, 2035 2030 2032 2033 2034

Sili la v o ri d e ll’A sse m b le a re g io n a le :

P R E S I D E N T E ... 2036

(*) In te rv e n to c o rre tto d a ll’o ra to re .

La seduta è aperta alle ore 9,45.

SASO, segretario, dà lettura del processo verbale della seduta precedente, che, non sorgendo osservazioni, si intende approvato.

Richiesta di convocazione di Commissione legi­

slativa.

PRESIDENTE. Comunico che* con nota

del 4 ottobre 1978, il Presidente della Re­

gione ha rappresentato alla Presidenza la necessità della convocazione della prima Commissione legislativa al fine di acquisire il parere di cui al primo comma, lettera a), dell’articolo 7 della legge regionale numero 16 del 1978 (Nomina dei quindici esperti del Comitato regionale per la programma­

zione).

La richiesta è stata inoltrata al Presidente della Commissione medesima.

Determinazione della data di discussione di mozioni.

PRESIDENTE. Si passa al punto secondo dell’ordine del giorno: « Lettura, ai sensi e per gli effetti degli articoli 83, lettera d), e 153 del Regolamento interno, delle mo­

zioni numero 84 e 85 ».

Invito il deputato segretario a darne let­

tura.

SASO, segretario:

« L’Assemblea regionale siciliana considerato che il progetto di legge go­

vernativo che sancisce la trasformazione coattiva dei patti di mezzadria e colonia in contratti di aflatto, pur essendo stato votato dal Senato, non è stato approvato dalla Ca­

mera dei deputati;

ritenuto che il provvedimento è in netto contrasto con il dettato costituzionale, poi-

R eso c o n ti, f. 282 (500)

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Resoconti P arlam entari 2014 A ssem blea R egionale Siciliana

V i l i Leg islatura C C L I S E D U T A 5 Ot t o b r e 1978

che tende alla soppressione di un elemen­

tare aspetto della libertà qual è quello del pluralismo contrattuale e ad imporre in agri­

coltura un solo tipo di rapporto senza il con­

senso di una delle parti, attraverso l’estro­

missione del proprietario dall’impresa;

considerato che in Sicilia i concedenti a mezzadria e colonia sono decine di migliaia, in larghissima parte piccoli proprietari, emi­

grati, risparmiatori e pensionati che, per­

tanto, non si possono considerare intestatari di rendite parassitane bensi titolari di un rapporto di collaborazione con i mezzadri ed i coloni;

rilevato che i rapporti di colonia e mez­

zadria costituiscono un’associazione fra capi­

tale e lavoro, la cui validità e socialità fu­

rono riconosciute sin dai tempi della riforma agraria, al punto che i titolari di tali rap­

porti furono esenti dagli scorpori perché considerati "socialmente meritevoli”;

constatato che la vitalità del contratto as­

sociativo in agricoltura non è dimostrata sol­

tanto dalla sua plurisecolare esistenza in Ita­

lia, ma anche dalla sua applicazione in di­

versi paesi di riconosciuta democrazia, come gli Stati Uniti, dove si stipulano sempre più spesso contratti di ripartizione dei prodotti agricoli fra agricoltori e lavoratori;

considerato che, comunque, ogni trasfor­

mazione deve essere basata sul principio del­

la libera contrattazione e dell’adesione volon­

taria di entrambe le parti e non sulla coer­

cizione, e che con la conversione forzosa dei patti di mezzadria e colonia in contratti di affitto i concedenti verrebbero espropriati dei loro diritti e privati dalla possibilità di eser­

citare le loro funzioni imprenditoriali;

ritenuto che il settore agricolo costituisce la struttura portante del sistema economico siciliano, da sostenere e potenziare attraverso interventi di tipo congiunturale e strutturale, ma soprattutto attraverso la salvaguardia delle campagne dalla tensione, dal panico e dalla fuga dei capitali, conseguenze dirette della linea collettivistica che si vuole im­

porre attraverso la trasformazione coattiva dei patti agrari;

considerato che la notizia del prossimo passaggio all’esame della Camera dei depu­

tati del provvedimento governativo ha gene­

rato nelle categorie agricole preoccupazioni ed allarme che rischiano di avere riflessi ne­

gativi nelle campagne, dove potrebbe crearsi

un clima incandescente mentre, invece, è indispensabile tranquillità e pace sociale, che potranno essere assicurate soltanto attraverso precise assunzioni di responsabilità da parte del potere politico;

ravvisata la necessità di tutelare i diritti di proprietà e di libertà contrattuale minac­

ciati da una normativa che, se approvata, costituirebbe un gravissimo precedente non soltanto per l’agricoltura ma anche per le altre categorie produttive,

impegna il Governo della Regione

— ad intervenire presso il Governo cen­

trale e le forze politiche a livello nazionale per sollecitare, in sede di esame da parte della Camera dei deputati, una sostanziale modifica dello schema di legge approvato dal Senato in materia di contratti agrari in maniera da salvaguardare i diritti di pro­

prietà e di impresa, la libertà ed il plura­

lismo contrattuale sanciti dalla Costituzione;

— a farsi promotore, alla luce dell’arti­

colo 14 dello Statuto autonomistico, di una normativa legislativa contrattuale autonoma, equa e costituzionalmente corretta che, te­

nendo conto della realtà socio-economica e delle esigenze della Sicilia, annulli il prin­

cipio della forzosa conversione dei contratti associativi in affitto e ribadisca il diritto alla libera contrattazione ed alla tutela della proprietà in funzione sociale » (84).

CusiMANO - Fede - Marino - PaOLONE - TrICOLI - ViRGA.

« L’Assemblea regionale siciliana considerato che l’articolo 1 della legge regionale 30 dicembre 1977, numero 106, riguardante "Norme provvisorie in materia di bonifica” ha fissato al 30 maggio 1978 la data entro la quale dovevano essere rinno­

vate le gestioni straordinarie dei consorzi di bonifica e nominata la consulta prevista dall articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 23 giugno 1962, numero 947;

constatato che la disposizione di cui al citato articolo, al pari di tutte le altre con­

tenute nella citata legge regionale, è stata violata e che ancora non sono state nor­

malizzate le gestioni amministrative dei con­

sorzi di bonifica;

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A ssem blea Begionale Siciliana

V ili Leg tsiatura C C L I SE D U T A 5 Ottobre 1978

ravvisata la necessità di procedere alla urgente designazione degli organismi ordi­

nari di amministrazione nei consorzi di bo­

nifica al fine di garantirne la efficienza e la funzionalità;

ritenuto che le leggi votate daH’Assemblea regionale siciliana debbono essere osservate scrupolosamente e non violate sistematica- mente;

impegna il Presidente della Regione ad intervenire affinché, entro sessanta giorni, venga data piena attuazione alla legge re­

gionale 30 dicembre 1077, numero 106, nel­

la sua integrità, con particolare riferimento alla normalizzazione delle gestioni straordi­

narie dei consorzi di bonifica della Sicilia » (85).

Cu SI MANO - Fede - Maeino - PAOLONE - TRICOUI - ViRGA.

PRESIDENTE. Avverto che è stato con­

cordato tra il Governo ed i presentatori di determinare la data di discussione delle mo­

zioni in sede di conferenza dei capigruppo.

Non sorgendo osservazioni, cosi rimane stabilito.

Discussione unificata di mozione e di interpel­

lanza.

PRESIDENTE. Si passa al punto terzo dell’ordine del Giorno: « Discussione uni­

ficata della mozione numero 79 e deU’in- terpellanza numero 338.

Invito il deputato segretario a darne let­

tura.

SASO, segretario:

« L’Assemblea regionale sicihana considerata l’assoluta necessità che l ’am­

biente etneo va salvaguardato nelle sue ec­

cezionali caratteristiche idrogeologiche, bota­

niche, turistiche, economiche;

considerato che è stato sostanzialmente disatteso dal Governo l’impegno, di cui alla Mozione numero 36 del 1977, di impedire l’ulteriore degradazione dell’ambiente etneo, attraverso l’esecuzione di opere pubbliche di

vario tipo quali quelle previste e finanziate dall’Assessore regionale al turismo nel di­

cembre del 1973, che, se attuate, pregiudi­

cherebbero in modo irreversibile la istitu­

zione del parco regionale delll’Etna, consi­

derato che è già in stato di avanzata ela­

borazione, da parte della Commissione legi­

slativa permanente, il disegno di legge rela­

tivo alla istituzione e regolamentazione di parchi e riserve naturali nella Regione sici­

liana;

considerato che la istituzione e regolamen­

tazione di un parco naturale sull’Etna con­

sentirà un armonico sviluppo delle attività culturali, economico-sociali e turistiche nell’

interesse generale delle popolazioni;

impegna il Governo della Regione a revocare entro dieci giorni dall’approva- zione della presente mozione i provvedimenti di finanziamento relativi al completamento della strada ” Mareneve - Fornazzo - Rifugio Citelli ”, al collegamento scioviario nel Co­

mune di Linguaglossa, alla ricostruzione del­

la strada nel tratto "Grotta dei faggi - Monti Silvestri”, alla realizzazione di un piano per l’approwigionamento idrico degli impianti sportivi nella pineta di Linguaglossa, al col- legamento viario ”Pìano Ricongo - Bivio Ri­

fugio Citelli” » (79).

Laudani - Cagnes - Bua - Lu­

centi - Rindone - Toscano.

« All’Assessore al turismo, alle comunica­

zioni ed ai trasporti, per conoscere quali provvedimenti intenda adottare per l’urgen­

te completamento della strada Mareneve - Fornazzo - Rifugio Citelli, per le opere di ricostruzione del tratto di strada Grotta dei faggi-M onti Silvestri, per l’approvvigiona­

mento idrico degli impianti turistici, ricettivi alberghieri e sportivi della pineta di Lin­

guaglossa, per la realizzazione del collega­

mento viario piano Ricongo - bivio Rifugio Citelli; per il completamento degli impianti scioviari nel territorio del comune di Lin­

guaglossa.

Per conoscere, altresì, le provvidenze che, in esecuzione del piano di interventi a nor- iha delle disposizioni della legge numero 78, sono previste nel comprensorio turistico del

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Resoconti PaTlamentari 2016 A ssem blea R egionale Siciliana

Vin Leg isla tura COLI SE D U T A 5 Ottobre igvg

massiccio dell’Etna ed in particolare del ver­

sante Nord - Est del vulcano » (338).

Zappala - Sardo - Russo Giu­

s e p p e - Nicolosi - Pullara - Rosano - Saso - Pl u m a r i - Pino.

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discus­

sione generale.

. LAUDANI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LAUDANI. Signor Presidente, onorevole Assessore, onorevoli colleghi, mi consen­

tirete se io questa mattina non illustrerò la mozione, come è avvenuto in passato, nel senso di descrivere le bellezze del vulcano e i valori culturali e ambientali che esso rappresenta; e questo per diversi ordini di motivi.

. Innanzitutto perché riguardo a tali valori esiste una consapevolezza, vorrei dire, una­

nime; esistono, tra l’altro, testimonianze au­

torevoli a livello scientifico e culturale rila­

sciate da studiosi che hanno avvertito in varie circostanze ed occasioni l ’esigenza di entrare in contatto con noi rappresentanti del popolo siciliano per sollecitare un modo diverso di intervenire nei confronti di quel bene inestimabile che il territorio dell’Etna rappresenta non soltanto per la Sicilia e per l’Italia, ma anche a livello internazionale.

E un altro motivo mi spinge a non de­

scrivere gli aspetti altamente positivi ed esal­

tanti del territorio etneo e a non enume­

rare le violazioni ad esso arrecate in questi anni di cui si sono resi responsabili di volta in volta gli enti locali, la stessa Regione siciliana o addirittura le autorità preposte alla tutela e alla conservazione del parco;

tuttavia non lo voglio indicare, signor Pre­

sidente, perché allora veramente si verrebbe a disconoscere anche un minimo della pro­

pria dignità personale; infatti, è troppo re­

cente il dibattito tenutosi in quest’Aula che ha visto il Governo della Regione avvalorare le tesi che noi esponevamo e accettare le cose che chiedevamo nella prima mozione presentata dal gruppo comunista. Eppure oggi ci troviamo, a distanza di un anno cir­

ca, a discutere degli stessi problemi.

Ma c’è di più: io direi che noi, partendo da queste consapevolezze, da questi dibattiti, da questi confronti aventi ad oggetto la sal­

vaguardia del territorio dell’Etna, siamo ve­

ramente giunti ad una situazione sotto certi aspetti pirandelliana. E qui voglio dirlo con grande franchezza: in quell’occasione il Go­

verno della Regione, ripeto, il Governo della Regione, non l’Assessorato regionale ai beni culturali che allora si intitolava alla pub­

blica istruzione, assunse degli impegni pre­

cisi su un terreno molto più generale ri­

spetto alla presente tematica.

Oggi siamo qui a trattare gli stessi argo­

menti e abbiamo di fronte ancora il Governo della Regione, questa volta rappresentato dall’

Assessore al turismo; domani, a breve, sare­

mo qui nuovamente per denunziare gli ulte­

riori attentati e i gravi pericoli cui il territorio etneo è sottoposto a causa non soltanto di speculatori privati, come quelli che denun­

zieremo nelTillustrare l’interpellanza relativa ad attività di escavazione concesse e arbi­

trariamente esercitate da privati sul versante di Nicolosi dell’Etna, ma anche di pubblici funzionari, come nel caso di un commissa­

rio ad acta (del suo operato chiederemo con­

to all’Assessore al territorio) nominato dalla Regione siciliana, il quale, ricevuto l’inca­

rico di affrontare, in via sostitutiva rispetto al Consiglio comunale, il piano regolatore di un comune la cui superficie comprendé una larga fetta del territorio etneo, adottò uno strumento urbanistico in completo dispregio delle norme di salvaguardia dettate dalla Re­

gione siciliana.

Orbene, tutto ciò è estremamente grave anche perché lo stesso è accaduto con ri­

guardo all’Assessorato dell’agricoltura che ha concesso, in altri momenti, finanziamenti per cosiddette strade rurali o strade di pene- trazione agricola che, in realtà, servivano soltanto ad aprire la via a lottizzazioni più 0 meno abusive.

Comprendete ^quindi che è impossibile per­

seguire l’obiettivo che noi ci siamo posti rife­

rendoci di volta in volta al singolo Assessore, al singolo ramo deU’amministrazione, cosa questa che non risponde al carattere di col­

legialità del Governo regionale che noi stessi, come maggioranza di quest’Assemblea, ab­

biamo voluto sottolineare ed accentuare, nel momento in cui abbiamo proceduto alla mo­

difica della legge numero 28.

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Resoconti Parlamentari V ili Legislatura

— 2017 — COLI SEDUTA

Assemblea Regionale Siciliana 5 Ottobre 1978

Ed allora io mi limiterò ad illustrare la mozione molto brevemente, ponendo al rap­

presentante del Governo della Regione que­

sta domanda; se è a conoscenza e se, a suo giudizio, corrisponde al vero che l’Etna nel corso di questi anni è stato soggetto ad una aggressione selvaggia e distruttrice le cui fondamentali e poi conseguenti manifesta­

zioni consistono nella apertura di decine e decine di strade (vorrei che qui si potesse avere il senso anche numerico delle tonneh late di cemento « buttate » sull’Etna), nella realizzazione di centinaia di costruzioni abu­

sive, di insediamenti e di opere per il turi­

smo cosiddetto stagionale, portate a termine (questo fatto lo abbiamo denunziato in altre circostanze) a costo di grandi distruzioni di valori naturalistici s a volte in modo asso­

lutamente irrazionale per la stessa funzio­

nalità degli impianti sportivi.

Ricordo perfettamente che nel corso della illustrazione della prima mozione facemmo addirittura il calcolo numerico degli alberi ab­

battuti per dar vita a un certo impianto spor­

tivo sul versante di Linguaglossa (fu questa una distruzione definitiva di una vegetazione irriproducibile) e dimostrammo anche che i criteri tecnici presi a base per l’esecuzione di quell’opera erano talmente scorretti e sba­

gliati che in quel costone, non essendo pos­

sibile la normale e naturale innevazione, si erano dovuti scavare dei canaloni perché que­

sta risultasse più lunga e duratura col ri­

sultato di deturpare anche questo versante del vulcano in modo barbaro.

Voglio chiedere al Governo della Regione se è consapevole pienamente che tutto ciò si è realizzato con il consenso, con i fi­

nanziamenti della Regione siciliana, in una fase storica e politica in cui una concezione della Regione accentrata, soprattutto per quanto riguarda i poteri relativi all’uso e alla gestione del territorio, sono stati la ban­

diera di alcune forze politiche. Ebbene que­

sta Regione che garantiva, secondo una cer­

ta concezione, il rispetto dei valori e de­

gli interessi generali e che per ciò stesso rifiutava di decentrare ad amministrazioni locali poco oculate e più soggette a spinte particolaristiche, è, in prima persona, respon­

sabile di finanziamenti, di autorizzazioni all’

esecuzione di opere di questa natura.

Voglio chiedere al rappresentante del Go­

verno della Regione se egli ritiene che con­

tinuando ad intervenire per settori e senza alcun criterio che assuma alla base il va­

lore unitario del territorio etneo, fra qual­

che anno esisteraimo ancora i motivi che spingono i turisti a visitare l’Etna. Io non credo.

Io contesto — e lo dico con grande fran­

chezza — la logica che ha sorretto lo svi­

luppo delle attività turistiche sull’Etna, per­

ché questo tipo di intrapresa turistica che si realizza a condizione di distruggere e non di potenziare e salvaguardare ciò che poi turisticamente deve essere fruito, costituisce un turismo di rapina, un turismo che alla media o anche breve distanza, non paga neanche in termini economici per la no­

stra Regione.

Quindi chiedo ancora all’Assessore al tu­

rismo se, nel momento in cui vennero fi­

nanziate le cinque opere delle quali discu­

tiamo oggi, ebbe presente — e i suoi uffici lo misero a conoscenza — che, per esempio, una di queste è stata finanziata in violazione dell’articolo 9 della legge regionale numero 19 del 1972, giacché il suo progetto non era conforme allo strumento ui'banistico adottato dal Comune di Nicolosi che pure chiedeva il finanziamento (nel fare questo l’Amministrazione comunale, evidentemente, 0 ha fatto passare sotto silenzio tale dif­

formità ovvero ha dichiarato il falso). Mi riferisco alla costruzione della strada alter­

nativa nel tratto « Grotta dei Faggi-Monti Silvestri » (questo è uno dei punti rimasto in sospeso, a mio giudizio, neH’incontro, del quale parlerò dopo, tenutosi all’Assessorato del turismo su sollecitazione prodotta dalla presente mozione) relativamente alla quale chiedo formalmente che si accerti resisten­

za o meno della suddetta violazione, denun­

ziata peraltro sui giornali siciliani da orga­

nizzazioni per la difesa dell’ambiente.

Vorrei ancora chiedere all’Assessore regio­

nale se, nel momento in cui trattiamo l’ar­

gomento a livello di questo massimo con­

sesso e quindi lo facciamo uscire dal chiuso di quella giusta e importante riunione pre­

paratoria tenutasi all’Assessorato, egli è a conoscenza del fatto che a distanza di poche ore, vorrei dire, dalla notizia pubblicata sui giornali circa il finanziamento della strada

« Piano Ricongo - bivio Rifugio Citelli » sono state presentate denunzie anche all’autorità giudiziaria oltre che a tutte le autorità am­

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Resoconti Parlam entari 2018 — A ssem blea R egionale Siciliana

V i l i Leg isla tura CO LI S E D U T A 5 Ottobre 197g

ministrative competenti, da parte di natura­

listi, studiosi, associazioni di protezione della natura, che hanno evidenziato un fatto gra­

vissimo: il progetto di questa strada prevede ancora una volta la totale e definitiva di­

struzione del valore naturalistico costituito dalla faggeta assolutamente irriproducibile.

E questo poi è ancora più grave se si pensa che tale collegamento viario non è l’unico attraverso cui può raggiungersi una deter­

minata località 0 una certa quota dell’Etna, ma costituisce una nuova strada, forse più breve, forse accessibile più celermente, cer­

tamente, però, non indispensabile per la fruizione turistica della montagna.

E potrei continuare, ma veramente, signor Presidente, onorevole Assessore, non è que­

sta la ragione che ci ha indotto a presen­

tare la mozione cioè quella di spendere mol­

te parole per ripetere più o meno sempre gli stessi concetti e conseguentemente re­

stare appagati dalla gran mole di parole che vengono pronunziate. Voglio terminare, in­

vece, dicendo con chiarezza ciò di cui sono profondamente convinta: che oggigiorno non esiste più una barriera tra coloro che vo­

gliono imbalsamare la natura e coloro che vogliono valorizzarla a fini turistici, tra co­

loro che sono astratti e illuministici difen­

sori dell’ambiente e coloro invece che han­

no una visione più dinamica, direi manage­

riale dell’uso delle risorse naturali siciliane.

Tale diaframma è ormai caduto perché si è sempre più largamente diffusa la coscienza

— e l’Assemblea deve prenderne atto — della saldatura esistente tra conservazione, utilizzazione e valorizzazione del territorio.

Non si valorizza ciò che si distrugge, non si usa ciò che per sempre sì annienta, come si è fatto sull’Etna nel corso di questi anni.

Allora, se diversità ci sono, io mi auguro che esse scompaiano, ma non mi faccio il­

lusioni, perché altrimenti non sarei qui, an­

cora una volta, a parlare dopo tante mozioni presentate, dopo tante lettere inviate dal nostro Capogruppo al Presidente della Re­

gione; non sarei qui a parlare, se barriere ci sono, di coloro che hanno come obiet­

tivo fondamentale lo sviluppo economico, culturale e civile di quanti vivono nel ter­

ritorio etneo e in genere delle popolazioni siciliane e coloro che invece hanno interessi di parte, legati alla speculazione edilizia, ieri

nel momento del boom economico e oggi in vista di quello « turistico-alberghiero ».

L’Assessore al turismo — io ne sono con­

vinta — certamente non può consentire che la sua politica a favore dello sviluppo delle attività turistiche contrasti in certo qual modo con la salvaguardia del territorio. Que­

sto atteggiamento si è manifestato, io credo, anche per la nostra pervicace, puntuale pres­

sione su questo tema, intorno al quale non intendiamo anche per il futuro perdere bat­

tute.

E certamente l’Assessore ha dimostrato una certa sensibilità al problema nel mo­

mento in cui ha convocato, prima ancora che si chiudesse la sessione estiva dei la­

vori parlamentari, una riunione presso l’As­

sessorato che ha visto presenti tutte le forze politiche dell’arco costituzionale, tecnici, am­

ministratori, e che non solo è servita a sgom­

brare il campo da fantasmi forse creati ad arte da pregiudizi e incomprensioni recipro­

che, ma anche a consolidare alcuni punti precisi, se è vero, come è vero, che nel ver­

bale stilato in quella circostanza risulta che tutti si sono trovati d’accordo nell’affermare che, fino all’approvazione della legge istitu­

tiva del parco dell’Etna, non è possibile lo stanziamento di fondi per la realizzazione di opere pubbliche che in qualche modo pre­

giudichino il suo ambiente naturale.

Però in quella riunione rimasero aperte talune questioni, signor Assessore, che non riguardano certamente i lavori di sistema­

zione della strada « Mareneve - Fornazzo - Rifugio Citelli » (che anzi auspichiamo siano compiuti al più presto) bensì la realizzazione della strada «Grotta dei Faggi-M onti Sil­

vestri ». Perché rispetto a questa opera nu­

triamo quella preoccupazione anche di ordine giuridico che abbiamo ora manifestato.

A questo punto voglio terminare, perché mi aspetto che adesso l’Assessore fornisca ulteriori chiarimenti e si faccia carico di precise responsa]Dilità non soltanto come ti­

tolare di un ramo deH’Amministrazione ma anche come rappresentante del Governo nel­

la sua collegialità.

Un’ultima notazione. Il nostro attaccamen­

to all’idea di istituire il parco etneo deriva dall’odissea vissuta « rincorrendo » specifici provvedimenti di competenza di singoli As­

sessori, enti pubblici o società private. Sia­

mo convinti che la sistemazione del térri-

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Resoconti Parlamentari 2019 A ssem blea Regionale Siciliana

V ili Le g is l a t u r a CCLI SEDUTA 5 Ot to b r e 1978

torio dell’Etna debba essere affidata ad una apposita legge che, attraverso il concorso determinante degli amministratori dei Co­

muni interessati e con il contributo offerto dalle esperienze scientifiche, preveda ciò che bisogna conservare e ciò che, invece, biso­

gna utilizzare a fini turistici in una misura, però, che non contrasti con le finalità della salvaguardia e della valorizzazione dell’am­

biente naturale. Occorrerà inoltre delimitare delle zone nelle quali addirittura la vita delle popolazioni potrà ricevere dalla isti­

tuzione del parco un reale beneficio me­

diante l’incentivazione di una serie di atti­

vità che sono essenziali per lo sviluppo di tale iniziativa.

La legge sul parco è pertanto indispensa­

bile e gli inconvenienti che qui ancora oggi denunciamo ci fanno comprendere le resi­

stenze che, a cinque anni di distanza, hanno ostacolato l’approvazione definitiva della sud­

detta legge. Io tuttavia sono più serena sot­

to questo profilo, perché, se è vero che ho avuto l’esperienza frustrante di dovere per ben due volte tornare a discutere dello stes­

so argomento con uno strumento parlamen­

tare di grande importanza, come la mozione, ho però consapevolezza che la Commissione legislativa competente ha lavorato e conti­

nua a lavorare incessantemente affinché il disegno di legge sui parchi venga ■ licenziato al più presto.

ZAPPALA’. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ZAPPALA’. Onorevole Presidente, onore­

voli colleglli, nessuno disconosce la impor­

tanza e la necessità di istituire il parco dell’

Etna, e credo che io sia stato presentatore di un disegno di legge sulla istituzione dello stesso in una delle passate legislature. Oggi attendiamo tutti con la celerità che l’argo­

mento richiede che vengano svolti i lavori da parte della Commissione di competenza e che il relativo disegno di legge venga li­

cenziato.

Però ciò non può e non deve arrecare né remore, né danno all’attività turistica e spor­

tiva che in atto viene svolta sui due ver­

santi dell’Etna, sia quello nord che quello sud, per il dissesto in cui versano le vecchie strade di accesso. Che da diversi anni sul

vulcano si svolgono attività di eccezionale importanza turistica, scientifica e sportiva è assodato. Basti pensare che, con dati certi, durante il corrente anno dai due versanti sono stati trasportati in escursione al cratere centrale dell’Etna oltre 500 mila turisti stranieri i quali hanno assistito ai suggestivi ed interessanti fenomeni che offre l’Etna con le sue esplosioni e con le sue eruzioni. Sia dalla società Sitas, dal versante sud, che dalla società Star, dall’altro versante di Lin- guaglossa, sono stati trasportati (e non si è ancora chiusa la stagione), come dicevo, oltre 500 mila turisti stranieri.

La collega Laudani non crede alla neces­

sità e aH’importanza del fenomeno turistico sull’Etna e non crede che vi siano possibi­

lità di carattere economico che interessino la Sicilia. Dico, se 500 mila di soli turisti stranieri quest’anno (e credo che l’anno ven­

turo saranno molti di più) i quali portano lire d’oro in Sicilia non siano di interesse per l’economia della nostra Isola e che il turismo offre una componente per la riso­

luzione del problema economico e sociale della nostra Regione, allora noi neghiamo il vero.

La verità è che in Sicilia, fino ad oggi, la classe dirigente non ha fatto alcuna poli­

tica concreta, interessante, sia in materia turistica che in materia sportiva: l’ultima legge che l’Assemblea regionale siciliana ha varato ha aperto soltanto uno spiraglio, con i suoi stanziamenti, perché possa avere in­

cremento e sviluppo il turismo e lo sport nell’Isola, e ne diamo lode qui all’Assessore Giuliano che è stato non dico il promotore, ma colui che ha curato e realizzato il rela­

tivo provvedimento legislativo.

Dobbiamo considerare che oggi, in tutto il mondo, si conosce maggiormente la Sicilia per il suo vulcano. E non c’è dubbio. La gente è attratta da questo terrificante ma suggestivo fenomeno: l’Etna è infatti l’uni­

ca montagna viva, l’unico vulcano attivo esi­

stente in tutta l’Europa. Noi abbiamo visto, durante le varie e frequenti eruzioni, per fortuna non dannose e non letali per l’uo­

mo, quanta gente è venuta dall’estero e si è riversata sui due versanti dell’Etna per ammirare il fenomeno unico, di eccezionale interesse e suggestività. A questo si deve aggiungere l’attività sportiva invernale che da anni si svolge per tutte le discipline

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Resoconti PaTlamentarl — 2020 A ssem blea R egionale Siciliana

V i l i Leg islatuha C C L I S E D U T A 5 Ottobre 1978

sportive della neve, sia nel versante sud sia, da alcuni anni, nel versante nord.

Infatti, l’Etna per il suo innevamento co­

stituisce l’unica montagna in Sicilia che pos­

sa permettere a masse di giovani non solo di sciare, ma anche di svolgere attività ago­

nistiche di tutti i tipi. Non dimentichiamo che sull’Etna ogni anno e da molti armi si svolge, oltre a tante altre locali, la manife­

stazione agonistica denominata la « tre gior­

ni » internazionale (gara di discesa e slalom maschile e femminile per nazioni). In detta manifestazione abbiamo avuto la partecipa­

zione dei vari campioni mondiali di discesa, quali; Thoeni, Schranz ed altri i quali sono venuti ogni anno per partecipare, in rap­

presentanza delle loro nazioni, per conqui­

stare la coppa messa in palio ogni biennio dalla società organizzatrice con il patrocinio dei comuni interessati.

Mi interessa dire all’onorevole Assemblea che il Presidente internazionale della Fis

— Federazione intemazionale sci —, in oc­

casione di una delle manifestazioni inter­

nazionali della « tre giorni », ha promesso che, dato l’eccezionale dislivello in discesa che esiste sul versante Nord e la qualità e quantità di innevamento, è disposto a dare autorizzazione perché si svolgano sull’Etna campionati da valere quali teste di serie per i campionati mondiali di discesa libera, pur­

ché le gare si svolgano su adeguate piste omologate ed esattamente sul versante nord dell’Etna, cioè il versante di Linguaglossa.

Ora, l’oggetto della interpellanza in di­

scussione oggi assieme alla mozione pre­

sentata in senso opposto dai colleglli comu­

nisti, e che porta la firma oltre che mia anche quella di colleghi democristiani, socia­

listi, socialdemocratici e repubblicani, mira a conoscere: quali provvedimenti ha adot­

tato o intende adottare l’Assessore regionale al turismo in merito ad alcune opere di rifacimento di sedi stradali; quindi non si tratta di nuove costmzioni di strade, ma di rifacimento del manto di vecchie sedi stra­

dali, di completamento di alcune di esse, di approvvigionamento idrico destinato agli im­

pianti ricettivi, alberghieri e sportivi, sui due versanti dell’Etna, e che sono da defi­

nire con estrema urgenza.

La mozione dei colleghi comunisti mira, invece, a sospendere o revocare gli stanzia­

menti previsti per tali opere dal 1973, ivi

compreso l’approvvigionamento idrico per gli impianti sportivi. Mi domando se i colleghi comunisti firmatari della mozione siano stati almeno una volta, in inverno, sull’Etna, sui due versanti, in determinate occasioni, cioè a fine settimana, o nelle giornate festive ed abbiano visto quanti turisti erano pre­

senti! Io penso che dalle 4 alle 5 mila pre­

senze di sportivi si registrano sul solo ver­

sante di Linguaglossa, e la mancanza di acqua in quella zona significa non dare possibilità a costoro di usufruire degli in­

dispensabili servizi igienici. Vi prego di con­

siderare come circa 5 mila persone che so­

stano per una giornata intera sull’Etna, nel­

la zona degli impianti scioviari, non essen­

dovi acqua nei pochissimi servizi igienici di­

sponibili, possono sopperire ai loro bisogni fisiologici. E la collega Laudani ed i suoi compagni chiedono che vengano revocati i finanziamenti per la ricerca e l’approvvigio- namento idrico di tali impianti. Ci vuole in un certo senso anche coraggio a dirlo, non solo a proporlo!

Quindi, noi abbiamo le attrezzature spor­

tive, abbiamo gli impianti di sciovia, abbia­

mo un modestissimo impianto ricettivo che è di proprietà della Regione, che è il vil­

laggio - rifugio M arene ve, e non diamo la possibilità della ricerca e deU’approwigiona- mento idrico per queste strutture. Vuol dire che la gente dopo avere sciato per una giornata intera si farà la doccia con l’acqua minerale o, come dicevo poco fa, andrà a fare i propri bisogni all’aperto in presenza di tutti.

Onorevoli colleghi, i provvedimenti asses- soriali per la realizzazione di tali opere che noi reclamiamo sono di estrema urgenza e di notevole importanza e non possono essere differiti, a meno che non si voglia pregiu­

dicare Favvenire turistico e sportivo dell Etna che rappresenta un grande polo di attrattiva turistica e sportiva della Sicilia e, per certi aspetti, addirittura internazionale.

Già la stampa catenese si è interessata del­

l ’argomento e tramite il quotidiano La Sicilia un’accesa polemica si è sviluppata tra Go­

verno regionale, amministrazione provinciale ed Ente provinciale per il turismo di Ca' tania. L’ultima recentissima nota informativa è del 26 del mese scorso, pubblicata usi suddetto quotidiano a firma del Presidente dell’Ente provinciale per il turismo, dal ti­

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Resoconti P arlam entari 2021 A ssem blea Regionale Siciliana

V ili Legislatura COLI SE D U T A 5 Ottobre 1978

tolo: « la Mareneve-nord può essere riaper­

ta? » e fa seguito alla nota del 7 di giugno del corrente anno a firma deH’ingegnere Lui­

gi Lentini, fatta pervenire dall’Assessorato regionale dei lavori pubblici all’Assessore regionale al turismo e aH’Ente provinciale del turismo di Catania.

E’ necessario leggerne i testi? Io credo di no, signor Assessore, perché ella è a cono­

scenza di queste due lettere. In esse si di­

chiara che la « Mareneve - Fomazzo - Ri­

fugio Citelli » con congiunzione alla « Ma­

reneve » che va da Linguaglossa al Piano della Provenzana, in atto per metà riparata, oltre che essere indispensabile deve essere pienamente agibile; occorre che vengano ul­

timati i lavori di rifacimento del manto stra­

dale perché si avvicina la stagione invernale.

Noi sappiamo quale interesse susciti la pos­

sibilità di poter defluire sia dalla zona di Zafferana - Fornazzo che dalla zona di Lin­

guaglossa per gli sciatori e per i familiari di essi, perché li la strada non solo è stretta, ma quella che esiste è in gran parte degra­

data; è l’unica, e si intasa facilmente e ba­

sta un po’ di neve per bloccare il transito.

Dunque, le cose che noi chiediamo sono:

il rifacimento di questa strada e la rico­

struzione del tratto franato « Grotta dei Fag­

gi - Monte Silvestri ». La collega Laudani si dichiara contraria, ma noi insistiamo dicendo che tale tratto andato in rovina esiste da molti anni; quindi non è di nuova costru­

zione ed è il tratto che collega la strada che parte dall’abitato di Zafferana e va alla « Nicolosi - Casa cantoniera - Monti Sil­

vestri ». Essa costeggia la Valle del Bove a sud-est e si affaccia sul monte Pomiciare, considerato il balcone naturale sulla Valle del Bove di incommensurabile bellezza e suggestività, non solo perché domina la val­

le formatasi nei secoli a seguito di una enorme depressione vulcanica a sud-est del­

l’Etna, ma perché richiama una infinità di turisti quando le colate laviche si riversano dal piano del Lago dentro la Valle del Bove, com’è avvenuto circa un mese fa.

Chiediamo ancora che venga effettuato il collegamento viario di Piano Ricongo col trivio Rifugio Citelli: tale collegamento si reputa indispensabile per permettere agli sportivi che praticano lo sci di raggiungere detto piano, ove si dipartono due impianti scioviari, di cui l’ultimo arriva a quota 2800,

in prossimità del piano delle « Concazze » e per dar modo ai veicoli che vanno da Linguaglossa al Piano Provenzana di defluire attraverso tale collegamento stradale sulla

« Mareneve - Fornazzo - Citelli » e viceversa.

In atto, l’intasamento che si verifica per il gran numero di macchine che si river­

sano dal Piano Provenzana, specialmente nei giorni festivi e di fine settimana, è sempli­

cemente impressionante, e possono testimo­

niarlo la Polizia stradale e la squadra della finanza per il soccorso alpino, che continua- mente debbono intervenire per disciplinare e smaltire l’intasamento delle macchine che impediscono il passaggio di altre vetture. Si è, purtroppo, verificato che, durante un’im­

provvisa nevicata, le macchine che si tro­

vavano a Piano Provenzana sono rimaste bloccate per dodici ore sotto la tormenta.

Perché tutto ciò? Per l’intasamento della strada, in quanto vi è una sola via, attual­

mente, che conduce da Linguaglossa al Pia­

no della Provenzana.

Ora che da sette anni si è aperta la stazione di sports invernali sul versante nord dell’Etna per le pratiche sciatorie e per la scuola italiana di sci con prospettive ottime per gli sports alpini e per le manifestazioni agonistiche che si effettuano ogni anno, sa­

rebbe un delitto mortificare le iniziative che enti pubblici e privati prendono e che ser­

vono a potenziare e a migliorare sia il tu­

rismo che lo sport nella montagna.

Ancora un altro argomento: si chiede di conoscere dall’Assessore le provvidenze che, in esecuzione del piano di interventi a norma delle disposizioni della'legge numero 78, sono previste nel comprensorio turistico del mas­

siccio defi’Etna ed in particolare del ver­

sante nord-est del vulcano. E cioè: la strada

« Mareneve » che da Linguaglossa va al Pia­

no della Provenzana, costruita con fondi re­

gionali da non meno di un ventennio, di cui l’ultimo tratto è stato finanziato e co­

struito qualche anno fa. Tale tratto è in completo disfacimento perché la Regione non interviene con appositi finanziamenti per la ordinaria manutenzione. La strada, infatti, non è stata ancora provincializzata e gli Enti locali non hanno competenza per provvedere alla ordinaria manutenzione. Si chiede, quin­

di, la provincializzazione di tale strada per­

ché si possa apportare di anno in anno la

R eso c o n ti, f. 283 ( 5 d 0 )

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Resoconti P arlam entari Z022 A ssem blea R egionale Siciliana

V i l i Legislatura C C L I S E D U T A 5 Ottobre 1978

manutenzione ordinaria e quando necessita la manutenzione straordinaria.

In atto occorre provvedere e con urgenza al rifacimento del manto perché, fra l’altro, a parte i pullmans che transitano, e si tratta di mezzi pesanti che trasportano i turisti in estate in escursione al cratere centrale, ristituto internazionale di vulcanologia ha in corso su « Pizzi de Neri » la costruzione del- rOsservatorio vulcanologico, e i mezzi pe­

santi della ditta appaltatrice, camions carichi di materiale, debbono transitare su questa strada che, per il continuo movimento, è andata in completa rovina. Ecco perché è indispensabile rifare il manto stradale a tutta la Mareneve-nord; a parte il fatto che tale arteria costituisce Tunica via di accesso in quel versante anche quando sarà costituito il pareo, oggi, sia dal punto di vista sportivo che dal punto di vista turistico deve poter essere agibile altrimenti si blocca ogni atti­

vità in quanto si sono formate buche di circa mezzo metro e, quindi, allo stato at­

tuale è diventata quasi intransitabile.

La collega Laudani lamenta che si è pro­

ceduto ad una distruzione di alberi, che si sono fatti degli scavi impressionanti. Ebbene, io non credo che ciò riguardi il settore nord dell’Etna, forse si tratta del settore sud sul versante di Nicolosi, perché nel settore nord dell’Etna non si è fatto niente di tutto ciò.

Non si è distrutto niente, non si è toccato niente che possa pregiudicare il patrimonio boschivo e paesaggistico in quanto a Piano Provenzana termina la pineta, e ciò che si è fatto (sciovie, attrezzature turistiche e spor­

tive) è stato fatto sulla sciara viva. La grande distesa di « Piano Provenzana » è circondata soltanto ai bordi da pochi alberi che non sono stati toccati. Ho qui una documenta­

zione fotografica di ciò che dico e se l ’As­

sessore vuole rendersi conto sono disposto a dargliela, a consegnargliela oggi stesso. Né le attrezzature sportive hanno toccato i bo­

schi, perché le tre sciovie e la capanna della scuola di sci sono impiantate sulla lava, quindi non esiste possibilità alcuna che si sia distrutto o danneggiato alcunché del pa­

trimonio boschivo dell’Etna. Noi tutti stiamo all’erta per la salvaguardia del patrimonio boschivo e non consentiamo che in quella zona, che è ancora vergine, possa essere deturpato alcunché che possa pregiudicare sia il bosco che il paesaggio.

Quindi, confermiamo il concetto che le opere di cui si parla debbono essere rea­

lizzate, signor Assessore; la stagione inver­

nale incalza, la Mareneve-Fornazzo-Citellì- bivio Linguaglossa deve essere completata anche se il Sindaco di Linguaglossa Tha aperta forzatamente; occorre urgentemente che venga riparata e, quindi, resa acces­

sibile a tutti. Occorre, inoltre, che rimpianto sèioviario che serve a collegare gli attuali altri due impianti di risalita, cioè le sciovie comunali, sia costruito con finanziamento re­

gionale, perché altrimenti viene vanificato quello che TEnte pubblico accortamente ha fatto già in precedenza.

Di chi sono i tre impianti scioviari? Il piccolo a Piano della Provenzana è delTEnte provinciale del turismo, gli altri due sono del Comune di Linguaglossa costruiti con fi­

nanziamenti regionali. Necessita ora colle­

gare questi impianti con un altro che possa permettere agli sciatori di raggiungere il primo 0 il secondo senza percorrere chilo­

metri di strada con gli sci in salita. La prego di osservare signor Assessore, attra­

verso le foto dell’impianto « Pouchoz », se esiste un solo albero dove in atto sono col­

locati gli impianti sportivi. Quella che le mostro è la foto dell’impianto della sciovia

« Pouchoz » che è dell’Ente provinciale del turismo. Oltre questo impianto, verso la som­

mità del cratere vi è una distesa di neve in inverno per cui l’abbondante innevamento consente di poter effettuare le gare di di­

scesa libera, gli slaloms giganti e normali da valere per i campionati del mondo come teste di serie.

Quindi quello che noi chiediamo rappre­

senta il minimo indispensabile, in attesa che venga la legge per il parco sull’Etna. La mancanza di strade percorribili comporta T annullamento di ciò che si prefiggono i no­

stri Comuni etnei e la Federazione italiana di sci. E noi siciliani che dobbiamo tute­

lare con ogni rjgore il patrimonio della no­

stra montagna e dobbiamo altresì tutelare che si svolgano attività turistiche sportive, non possiamo mandare i nostri giovani a sciare a Cortina, sulle Dolomiti, a Cervinia o in Calabria a Camigliatello (indico la zona a noi più vicina, dove è possibile soggiornare durante le settimane bianche perché han­

no realizzato impianti e strutture ricettive in prossimità delle attrezzature sdistiche).

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Resoconti PaTlaméntari 2023 ■ A ssem blea Regionale Siciliana-

V i l i Leg islatura CC LI S E D U T A 5 Ottobre 1978

Abbiamo in Sicilia l’Etna che, oltre a es­

sere un vulcano, è anche una montagna che merita di essere valorizzata e attrezzata per Io sviluppo sportivo per la nostra gioventù ed il Parco dell’Etna non può né impedire, né mortificare le attività sia turistiche che sportive per le popolazioni dell’Isola. Io ho visto un piano predisposto dagli eminenti scienziati catanesi dove sulla pianta topo­

grafica dell’Etna è previsto un cerchio se­

gnato in rosso attorno al vulcano a circa 1.100 - 1.200 metri che racchiude tutta la montagna come se si trattasse di un lager.

Non è possibile bloccare ogni altra attività in questo senso. Quello che esiste di strut­

ture sportive e turistiche deve essere poten­

ziato. Si traccino delle ipsilon, degli spazi 0 zone di intervento per il turismo e lo sport e in questo senso si lascino liberi i Comuni o la Regione o la Provincia di Ca­

tania di gestirsi almeno gli attuali impianti sportivi.

Se poi si dovrà costituire un ente per la istituzione e tutela del Parco e per la am­

ministrazione dello stesso, io faccio voti che l’eventuale amministrazione non nasca poli­

ticizzata, con un Consiglio di Amministra­

zione di estrazione politica, perché allora si che si mummificherebbe l’Etna perché guai a chi si appresta ad avere una concessione, un permesso nell’area del parco: in questo caso occorre presentare la tessera di appar­

tenenza al partito che avrà espresso i vari amministratori.

Mi auguro che il Parco dell’Etna venga affidato alla Forestale o alla Azienda demanio forestale che sono gli Enti più idonei a tu­

telare e curare l’amministrazione dei parchi naturali, certo, assegnando a tali Istituti mez­

zi e personale adeguati; non c’è dubbio sa­

rebbero i migliori arnministratori. Mi augu­

ro altresì che a gestire gli impianti sportivi sull’Etna siano Enti privati o pubblici che esercitano tali attività. A ognuno i propri compiti per la loro specifica competenza.

L’Ente Parco dovrà interessarsi solo della tutela del patrimonio boschivo, del patri­

monio faunistico, del ripopolamento di ani­

mali più d meno feroci, a noi fa piacere.

Ricostruiamo in Sicilia quello che dal tem­

po dei Romani ci è stato tolto. E allora quale migliore occasione, una volta che le miniere siciliane debbono rimaner chiuse e noi dobbiamo pagare a vuoto gli operai, di

occuparli distaccandoli alla forestale al fine di piantare alberi suU’Etna; almeno li fac­

ciamo lavorare aH’aperto, non sotto terra.

Del resto i nostri minatori non lavorano nemmeno sotto terra perché le miniere sono ormai chiuse, anche se la Regione spende diecine di miliardi l’anno per pagare que­

sti lavoratori. Facciamoli lavorare alle di­

pendenze dell’Ente Parco quando sarà costi­

tuito e risolviamo cosi un problema im­

portante che è c]uello della valorizzazione del Parco dell’Etna e nello stesso tempo del potenziamento del turismo e dello sport in Sicilia, due fenomeni questi ultimi che non riescono a decollare per mancanza di volontà di questa Assemblea, che non ha fatto mai seriamente e concretamente una politica in tal senso.

E dire che molti problemi di natura eco­

nomica per la Sicilia si risolverebbero at­

traverso una saggia e cosciente politica tu ­ ristica. La Sicilia potrebbe vivere di turi­

smo, come vive la Grecia, come vive la Jugo­

slavia, come vivono tante altre Nazioni. Del resto l’abbiamo rilevato in Italia dai dati statistici: la bilancia commerciale si regge per l’afflusso di valuta pregiata che viene dal flusso turistico estero.

La Sicilia potrebbe vivere col turismo e risolvere annosi problemi sia di carattere economico che occupazionale. Il turismo rap­

presenta una attività complementare che, se­

condo me, è per alcuni aspetti addirittura primaria per la nostra Isola, non solo per il mare, non solo per le vestigia storiche di cui è ricca, ma perché ha il pregio di avere una montagna viva e meravigliosa che è l’unica in tutta Europa ad attirare gli stra­

nieri per i suoi fenomeni scientifici e per­

ché porta al centro di una zona ubertosa dal clima mediterraneo, interessante per chi è attratto dalla bellezza del mare a pochi chilometri dalla vetta di un monte alto 3.400 metri.

PINO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PINO. Signor Presidente, onorevoli colle­

glli, io preliminarmente intendo dichiarare che di proposito mi esimo dal fare un pa­

negirico dei motivi di ordine culturale che giustificano l’esigenza della salvaguardia

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Resoconti P arlam entari 2024 — A ssem blea R egionale Siciliana

V i l i Leg isla tura CO LI S E D U T A 5 Ottobre 1978

deirambiente naturale dell’Etna; nello stes­

so tempo intendo esimermi anche dal fare il panegirico delle necessità di carattere tu­

ristico 0, se volete, economico che possono indurre l’Assessorato del turismo a prose­

guire nel programma che ha praticamente ispirato la mozione del gruppo comunista e la interpellanza, di cui io sono uno dei fir­

matari.

E ciò sopratutto per due ordini di mo­

tivi: in primo luogo perché non intendo contrappormi alla mozione comunista, il cui spirito animatore non si discosta da quello dell’interpellanza in discussione.

Questo lo dico serenamente senza preoc­

cupazione alcuna né di ordine politico, né di ordine personale, né di ordine elettora­

listico.

E del resto, se cosi non facessi non sarei coerente con la mia estrazione politica e cul­

turale, e anche, se mi consentite, col fatto che sono componente della sesta Commis­

sione che sta elaborando il disegno di legge per la istituzione dei parchi e delle riserve.

Il secondo motivo per cui non intendo soffermarmi su motivi apologetici dell’una o dell’altra tesi è che, senza una ragione almeno sino a questo momento apprezzabile, negli interventi che hanno preceduto il mio non si è fatto cenno ad una riunione te­

nutasi presso l’Assessorato del turismo all’

indomani della chiusura della sessione dell’

Assemblea, esattamente la mattina del 5 agosto. Ed io vorrei qui esaltare il signi­

ficato di quella riunione, perché in essa si è manifestata una chiara disponibilità da parte di tutti i presenti a trovare una solu­

zione che superasse il conflitto cui accen­

navo, più o meno velato esistente tra la mo­

zione e la interpellanza che sono in esame, nel senso che si trovasse un punto di in­

contro tra l’esigenza di salvaguardare l’isti­

tuendo parco dell’Etna, la quale costituisce la linea direttrice del relativo disegno di legge e quella di portare a compimento dei lavori per fini d’ordine turistico, economico e sociale.

E questa disponibilità si è registrata da parte di tutti, allorché si è deciso con l’ausi­

lio di valenti tecnici ed esperti presenti alla riunione che, laddove determinati lavori non pregiudicassero l’istituendo parco dell’Etna, l’Assessore avrebbe potuto avere il via per la realizzazione dei suddetti lavori. Tanto è

vero che « il finanziamento relativo al col- legamento viario Piano Ricongo - bivio Rifu­

gio Citelli, non avendo i requisiti » cosi è stato sottolineato in quella sede « di cui al precedente numero, resta in sospeso in attesa della definizione del disegno di legge sull’istituendo parco dell’Etna ».

In sostanza, quella mattina si è perve­

nuti alla formulazione di un documento che è giusto che sia portato a conoscenza dei colleghi, tanto più che non si è voluto agire con una procedura extra-parlamentare, ma si è voluto seguire quella prassi, che ormai è normale non solo nel Parlamento siciliano ma in quello italiano e direi in tutti i par­

lamenti, di trovare, prima di andare ad un incontro o ad uno scontro d’aula, degli ele­

menti di convergenza suggeriti da una chia­

rificazione delle posizioni.

Quindi io ritengo che sia inopportuno in­

sistere in nome della salvaguardia dei va­

lori ecologici, culturali, ambientali dell’isti­

tuendo parco dell’Etna, affinché la soluzione di questo problema sia postergata, sia rin­

viata a quando sarà promulgata la legge sui parchi; come è perfettamente inutile, secon­

da me, spezzare delle lance — e chiedo scu­

sa al collega Zappalà, non è polemica la mia, ma soltanto un punto di vista — a favore della necessità di portare a compi­

mento queste opere subito, perché se l’uti­

lità turistica e socio-economica dell’inter­

vento dovesse contrastare con il disegno di legge in parola, io sarei contrario a soste­

nere la tesi di concedere ulteriori finan­

ziamenti, di completare le opere, perché con­

traddirei a un mio principio, ad un mio pun­

to di vista e ad una mia posizione politica.

Pertanto non è vero che non si possa tro­

vare un elemento di coagulo delle posizioni.

Ed io ritengo che sarebbe opportuno che si avesse memoria di quanto si è sottoscritto oltre che affermato in quella sede e, sulla base di quel documento che io adesso leggo, stilare un ordine del giorno che sia all’una­

nimità approvato dall’Assemblea. Anche perché, onorevole Presidente e onorevoli colleglli, in quella riunione è venuto fuori, come del resto era prevedibile e come si sottolinea chiaramente nella interpellanza, il disagio dell’Assessorato al turismo per fi conflitto evidente e obiettivo in cui veniva a trovarsi lo stesso con il principio che do­

vrebbe essere a base dell’istituendo parco

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Resoconti Parlam entari 2025 — A ssem blea Regionale Siciliana

V ili Legislatura C C L I SE D U T A 5 Ottobre 1978

dell’Etna, in relazione alla legge numero 78, ai piani che l’Assessorato e il Governo deb­

bono affrontare per dare corso alla suddet­

ta legge. Cioè noi abbiamo ritenuto che si correva il rischio di immobilizzare tutto, in attesa che fosse varata la legge sui par­

chi.

Ora io sono uno dei sostenitori più acca­

niti di questa legge. Ho collaborato alla ela­

borazione di una bozza di disegno di legge come membro della sottocommissione della sesta Commissione e, nonostante abbia re­

gistrato delle apprezzabili convergenze da parte dei rappresentanti di partiti, di orga­

nismi politici, non penso di essere cosi in­

genuo da ritenere che in un brevissimo arco di tempo l’Assemblea possa dare vita al di­

segno di legge, senza recare nocumento alle comunità a cui stanno a cuore queste opere che probabilmente, anzi sicuramente, io ri­

tengo saranno completate o finanziate ugual­

mente senza che si entri in conflitto con lo spirito e con la lettera del disegno di legge sui parchi.

Quindi, io, signor Presidente, sento il bi­

sogno, la opportunità e il dovere di dare lettura in Aula di questo documento perché i colleghi, prendendone atto (molti di coloro che sottoscrissero il documento sono oggi presenti) si adoperino, affinché, sulla base di esso, si pervenga a un ordine del giorno che venga approvato, mi auguro, aH’unanì- mità dall’Assemblea.

Nel primo punto del citato documento si afferma questo principio: assoluta necessità che l’ambiente etneo vada salvaguardato e che, nelle more della definizione del dise­

gno di legge sui parchi, non venga attuato alcun intervento pubblico o da parte dei privati (mi riferisco al finanziamento della legge numero 78), che pregiudichi l’ambiente stesso.

Punto due: i lavori relativi al completa­

mento della strada « Mareneve-Fornazzo- Rifugio Citelli », al completamento sciovia­

rio nel comune di Linguaglossa, alla rico­

struzione del tratto « Grotta dei Faggi - Monti Silvestri », alla realizzazione di un piano per l’approvvigionamento idrico degli impianti sportivi nella pineta di Lingua- glossa, non comportando innovazioni e non pregiudicando pertanto la istituzione del par­

co dell’Etna possono essere realizzati.

Punto tre: il finanziamento relativo al

collegamento viario « Piano Ricongo - bivio Rifugio Citelli », non avendo i requisiti di cui al precedente numero, resta sospeso in attesa della definizione del disegno di legge sull’istituendo parco dell’Etna.

Punto 4: rivestono carattere d’urgenza i lavori di ordinaria manutenzione segnalati dall’amministrazione provinciale alla esi­

stente strada di accesso all’Etna, senza l’ef­

fettuazione dei quali resterebbe preclusa la normale accessibilità al vulcano.

Punto 5: al fine della predisposizione del piano, di cui alla legge numero 78, possono essere prese in considerazione soltanto le proposte che non configurano opere nuove da realizzare nell’istituendo parco e ciò sia da parte delle amministrazioni pubbliche che da parte dei privati.

Questi sono la lettera e lo spirito delle decisioni prese in quella sede. A questi io mi richiamo sottoponendoli alla attenzione dell’Assemblea affinché, elaborando un or­

dine del giorno su questa scia, si possa per­

venire a un momento di sintesi delle esi­

genze che probabilmente hanno spinto i re­

dattori della mozione e i redattori della in­

terpellanza, esigenze che io ritengo non sia­

no in contrasto, nel senso che — e lo ha detto del resto la compagna Laudani prima di me — il problema della salvaguardia del parco dell’Etna e delle riserve naturali da istituire ormai non incontra più alcuna op­

posizione.

La questione è, caso mai, di vedere sino a che punto interessi particolaristici potreb­

bero scontrarsi con quelli di carattere più generale che investono tutta la comunità e, sotto questo profilo, una volta che si fa una giusta discriminazione e si individuano le opere che possono pregiudicare o meno l’isti­

tuzione del parco, io penso che si possa dare il via alla realizzazione delle stesse.

GIULIANO, Assessore al turismo, alle co­

municazioni ed ai trasporti. Chiedo di par­

lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIULIANO, Assessore al turismo, alle co­

municazioni ed ai trasporti. Signor Presi­

dente, onorevoli colleghi, per una opportuna, larga informativa sarò costretto a darvi let­

tura di una serie di documenti che riguar­

dano la materia oggetto di trattazione.

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