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REDDITO MEDIO E VOLUME D AFFARI DEI COMMERCIALISTI

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Academic year: 2022

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(1)

R R E E DD D DI IT TO O E E F FA AT TT T UR U RA AT TO O D DE E I I

C C O O M M M M E E R R C C I I A A L L I I S S T T I I

(2)

Indice

1 REDDITO MEDIO E VOLUME D’AFFARI DEI COMMERCIALISTI --- 3

2 TIPOLOGIE DI ATTIVITÀ --- 10

3 COMPOSIZIONE DEL FATTURATO DEI COMMERCIALISTI --- 11

4 IL FATTURATO DISTINTO PER MACROCATEGORIE --- 12

BIBLIOGRAFIA --- 13

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1 Reddito medio e volume d’affari dei commercialisti

In Italia l’unica componente del mercato del lavoro che continua a crescere a ritmi elevati, nonostante la crisi, è rappresentata dai liberi professionisti specializzati nei servizi alle imprese.

La crescita degli iscritti all’Albo e quella degli iscritti alle casse, appare, infatti, essere in netta controtendenza rispetto all’andamento dell’occupazione generale ma è associata a un calo dei redditi medi professionali, osservati attraverso i dati reddituali delle casse di previdenza.

Le statistiche reddituali elaborate sulla base dei dati delle casse di previdenza dei dottori e dei ragionieri e relative ai redditi 2013 presentano un'elevata variabilità territoriale. Il dato medio nazionale relativo è stato calcolato in 58.437 euro di Irpef (-1,3% rispetto al reddito medio 2012) e 106.833 euro di Iva (-1,7% rispetto allo stesso dato del 2012). Differenza che a livello regionale vede una media in Trentino di oltre quattro volte superiore alla Calabria.

Anche tra Lombardia e Campania si registra un differenziale di oltre tre volte in favore, naturalmente, della prima.

REGIONI Irpef Var.% Iva Var.%

ABRUZZO 31.966 -2,60% 55.043 -4,00%

BASILICATA 31.524 3,00% 50.769 -1,40%

CALABRIA 23.654 1,00% 39.345 -0,90%

CAMPANIA 29.510 -0,60% 49.07 -3,00%

EMILIA ROMAGNA 68.770 -2,40% 125.924 -3,30%

FRIULI V. GIULIA 71.013 -0,50% 119.897 -2,90%

LAZIO 56.614 -2,40% 98.869 -1,40%

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LIGURIA 61.547 -2,40% 114.73 -2,30%

LOMBARDIA 91.622 -1,70% 173.068 0,30%

MARCHE 51.83 0,00% 95.15 -3,10%

MOLISE 31.145 4,60% 47.927 -2,80%

PIEMONTE 68.905 0,60% l31.474 -0,20%

PUGLIA 29.440 -2,20% 49.924 -4,30%

SARDEGNA 39.552 -1,90% 68.174 -4,40%

SICILIA 30.627 -1,50% 50.987 -5,70%

TOSCANA 59.451 1,60% 112.134 -1,80%

TRENTINO 107.413 -2,60% 195.160 -2,60%

UMBRIA 49.019 1,80% 91.277 -2,90%

VALLE D'AOSTA 76.606 -2,70% l38.652 -4,40%

VENETO 0.846 -0,60% l34.670 -2,00%

NORD 79.337 1,40% 148.746 -0,90%

NORD-EST 72.775 -1,40% l34.403 -2,50%

NORDOVEST 83.375 -1,30% 157.571 0,00%

CENTRO 56.441 -0,60% 102.084 -1,90%

SUD 30.001 -1,10% 50.321 -3,80%

MERID. 29.134 -1,00% 48.839 -3,30%

ISOLE 32.483 -1,50% 54.561 -5,30%

ITALIA 58.437 -1,30% 106.833 -1,70%

Tabella 32 Redditi e Volume d’affari comm.sti iscritti alle Casse di Prev.za Anno 2014 (Fonte FNC)

(5)

II divario Nord-Sud è particolarmente pronunciato ed evidente: si va dai 79.337 euro di Irpef del Nord (-1,4%) ai 30.001 del Sud (-1,1 %), con un livello medio del Nord pari a più del doppio rispetto al Sud (267% il rapporto Nord-Sud).

Il divario si amplia ancora se si osserva il dato Irpef più elevato del Nord-ovest, pari a 83.375 euro (-1,3%), rispetto al dato Irpef delle regioni meridionali (-1%), pari a 29.134 euro (286%).

Rispetto all’anno precedente, si segnala la variazione negativa di tutte le aree territoriali con un'accentuazione del calo più forte al Nord (-1,4%) rispetto al Centro (-0,6%) e al Sud (-1,1%).

Sul piano regionale da segnalare le regioni in cui il reddito medio Irpef risulta in aumento rispetto al 2012 come Molise (+4,6%), Basilicata (+3%), Umbria (+1,8%), Toscana (+1,6%), Calabria (+1%). I redditi dei professionisti risentono della crisi, come l’intera economia.

L’apporto della categoria dei commercialisti è sempre rilevante. Il fatturato complessivo stimato rapportando gli ultimi dati dei volumi d’affari medi disponibili con il numero degli esercenti effettivi, ammonta a oltre 10 miliardi di euro, mentre il reddito complessivo, calcolato con le stesse modalità, risulta essere di 7,5 miliardi di euro.

Analizzando la serie storica 2007-2014, si nota una costante diminuzione. Il reddito medio della nostra professione (58.437 euro) si è ridotto dell’1,3% rispetto al 2012, arrivando ad un livello addirittura inferiore del 2007, ultimo anno pre-crisi, in cui si registrava un valore di 59.847 euro.

Secondo i dati più recenti delle dichiarazioni 2015 (anno d’imposta 2014) trasmessi dalla casse di previdenza, il reddito medio dei Commercialisti nel 2014 è pari a 57.340 euro, frutto della media del reddito degli iscritti alla CNPR (48.811 in calo dell’1,1%) e degli iscritti alla CNPADC (61.534 in calo dell’1,9%).

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Tabella 33 -- Media redditi commercialisti (Elaborazione FNC -Rapporto 2015)

Un interessante aggiornamento sui dati dei redditi dei professionisti ci viene fornito da una recente indagine del Sole 24 Ore, riferita al 2013. Nella tabella seguente viene rappresentata la situazione generale del comparto professioni.

L’indagine, basata sui dati dell’Adepp (Associazione delle casse di previdenza private) evidenzia la crescita dell'offerta, testimoniata dall’incremento degli iscritti nel periodo considerato, mentre la domanda resta al palo.

In termini di reddito la perdita media dal 2005 al 2013 per gli iscritti alle Casse aderenti all'Adepp è di 6mila euro, il reddito è passato infatti da 36.822 a 30.878 con un calo reale superiore al 15 per cento.

La situazione è più critica per i giovani sotto i 40 anni il cui reddito è passato da una media di 24mila euro se maschi e 21.050 euro se femmine, a rispettivamente 18.911 e 16.170 euro.

Anno Media redditi Variazioni

2007 59.847 -

2008 61.138 2,2%

2009 58.126 -4,9%

2010 58.537 0,7%

2011 59.854 2,2%

2012 59.187 -1,1%

2013 58.437 -1,3%

2014 57.340 -1,9%

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Tabella 34 Redditi medi dei professionisti - Anni 2005-2013 (Fonte Sole24Ore)

Di seguito la situazione dei commercialisti scomposti per casse (CNAPDC e CNPR) e per età

Tabella 35 Redditi medi dei comm.sti iscritti alle Casse di Prev.za – 2013 (Fonte Sole24Ore)

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Dati aggiornati 2017

Dal 2007 al 2015 i redditi in termini reali dei commercialisti italiani, ossia al netto dell’inflazione, sono scesi del 13,9%. E se nel 2015 il reddito medio della categoria è salito del 2,2% rispetto all’anno precedente, attestandosi a quota 58.602 euro annui, quasi il 50% degli iscritti dichiara meno di 33mila euro, con grandi e crescenti differenze tra Nord e Sud Italia.

È quanto emerge dall’annuale Rapporto sulla Professione, redatto dalla Fondazione nazionale dei commercialisti (FNC).

Statistiche reddituali

Le statistiche reddituali elaborate sulla base dei dati delle casse di previdenza dei dottori e dei ragionieri e relative ai redditi 2015 (dichiarazioni 2016) presentano un’elevata variabilità territoriale. Il dato medio nazionale è stato calcolato in 58.602 euro - era stato

di 57.340 euro nel 2014 (+2,2%) - con un reddito mediano pari a 33.206.

Il divario Nord-Sud è particolarmente pronunciato ed evidente: si va dai 79.811 euro di media del Nord ai 30.067 del Sud, con un livello medio del Nord pari a più del doppio rispetto al Sud (265% il rapporto Nord-Sud). Il divario si amplia ancora di più se si osserva il dato medio più elevato del Nord-ovest, pari a 84.419 euro, rispetto al dato medio più basso delle regioni meridionali, pari a 29.260 euro (288%).

Rispetto all’anno precedente, si segnala la variazione positiva di tutte le aree territoriali con un’accentuazione più forte al Nord (+2,3%) rispetto al Centro (+2%) e al Sud (+1,7%).

Nel Nord si segnala un andamento nettamente più elevato del Nord Ovest +2,7% rispetto al Nord Est (+1,7%), mentre nel Sud è molto diverso l’andamento tra l’insieme delle regioni meridionali (+2,2%) e le Isole (+0,6%). Sul piano regionale il divario assume proporzioni davvero enormi, raggiungendo un rapporto di 4 a 1, con il Trentino Alto Adige al più alto livello di reddito

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(104.721 euro di media, +1,9% sul 2014) e la Calabria al livello più basso (23.919 euro di media, +3,6% sul 2014). Le regioni con la crescita più elevata dei redditi medi 2015 rispetto a quelli 2014 sono la Basilicata (+8,5%), la Calabria (+3,6%) e il Piemonte (+3,5%). Da segnalare, invece, le uniche due regioni in cui il reddito medio risulta in diminuzione rispetto al 2014: la Sardegna (-2%) e l’Umbria (-0,7%).

Il 50% dei Commercialisti percepisce un reddito non superiore a 33.206 euro. Si tratta di un dato significativo che invita alla prudenza quando si leggono le statistiche reddituali e si osserva un aumento delle medie nominali poiché, di fatto, la stragrande maggioranza dei redditi è schiacciata verso il basso.

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2 Tipologie di attività

Sulla base dell’Indagine sulla professione del 2012 svolta dall’IRDCEC, i servizi di consulenza forniti dai commercialisti sono quelli riportati nella tabella sottostante. La lettura dei dati evidenzia come i commercialisti forniscono contestualmente diverse tipologie di servizi.

Attività Totale

Contabilità 91,10%

Consulenza fiscale 90,50%

Bilanci 90,10%

Costituzione di società 61,50%

Inoltri telematici 56,50%

Contenzioso tributario 56,30%

Consulenza societaria 56,20%

Perizie, valutazioni, pareri 48,50%

Consulenza contrattuale 43,50%

Operazioni straordinarie 39,80%

Pratiche amministrative 38,30%

Consulenza az.ale (contr.di gestione) gestione,direzionale)

29,10%

Liquidazione di aziende 28,60%

Sistemazioni tra eredi, sistemazioni patrim. 20,60%

Amministrazione di aziende 20,10%

Consulenza del lavoro 20,00%

Business pian/finanza agevolata 18,60%

Bilanci sociali Enti no profit 18,20%

Bilanci tecnici 15,20%

Amministrazione del personale 14,40%

Valutazione patrimonio persone giuridiche 13,20%

Consulenza finanziaria/Rapporti bancari 12,90%

Consulenza in procedure concorsuali 11,90%

Amministrazione di patrimoni/beni 7,60%

Consulenza agli enti locali 4,70%

Arbitrati 3,20%

Altro 1,20%

Tabella 36 Attività svolte dai commercialisti

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3 Composizione del fatturato dei commercialisti

Attraverso l'accorpamento delle diverse attività in macro-categorie, coerenti per la complementarietà, si possono calcolare delle percentuali ponderate aggregate e distinte per singola tipologia. Naturalmente è appena il caso di precisare che si tratta di un'ipotesi di calcolo empirica, elaborata per poter successivamente ottenere una stima di massima del fatturato dei commercialisti distinta per gruppi di attività. Attraverso l'accorpamento delle diverse attività in macro-categorie, coerenti per la complementarietà, si possono calcolare percentuali ponderate aggregate e distinte per categoria.

Tabella 37 Macro categorie dei servizi resi dai comm.sti( Elab.ne su dati FNC)

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4 Il fatturato distinto per macrocategorie

Applicando le percentuali aggregate calcolate nella tabella precedente al dato complessivo del volume d’affari di categoria - determinato al punto precedente sulla base dei dati delle casse previdenziali 2012 - si possono calcolare i valori di fatturato per le diverse tipologie di servizi di consulenza erogati dai commercialisti.

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Bibliografia

 DOMENICO POSCA, “Diritto e Management del Commercialista”, Ad Maiora,

2017.

 TOMMASO DI NARDO, “L’evoluzione della professione di commercialista – Indagine statistica nazionale 2012 Irdcec”, Edizioni Sole 24 Ore, 2012.

 E.MICARDI, “Professionisti in sei anni perso il 15% del reddito”, Sole 24 Ore 4 Ottobre 2014.

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