Il sentimento italiano dei mazziniani della Venezia Giulia ben si coglie già in corrispondenza alle
origini della tradizione risorgimentale democratica, che in tempi più recenti si tradurrà presso gli
azionisti giuliani in un patriottismo democratico. Un patriottismo non accentratore, che anzi andrà a
coniugarsi con un attento federalismo
1.
Solo alcuni personaggi mazziniani - molto pochi
2- vengono rapiti dalla sirena nazionalista
3, mentre
la stragrande maggioranza si schiera contro ogni tipo di sciovinismo. Più tardi, alcuni di questi
andranno a costituire la formazione partigiana di “Giustizia e Libertà”
4, che combatterà con tutte le
sue forze il feroce imperialismo sia nazifascista che titoista. Nel dopoguerra i GL, così ameranno
definirsi, confluiranno soprattutto nel Partito d’Azione, ma non mancheranno importanti adesioni al
Partito Socialista di Unità Operaia, al Partito Socialista della Venezia Giulia, al Movimento di Unità
Popolare. Molti di loro, però, al dopoguerra non approderanno perché nel frattempo trucidati dagli
occupanti tedeschi o vittime delle improvvise falcidie titoiste
5.
Avversi al “passatismo” borghese, costantemente inquieti e dinamici, sempre tesi verso il
rinnovamento politico e sociale, i mazziniani di Trieste diventano la punta di diamante del
progressismo giuliano.
1 Parecchie sono state le personalità mazziniane che hanno brillato per intelligenza strategica in ambito politico:
Giovanni Paladin, Gabriele Foschiatti, Ercole e Michele Miani, Mario Maovaz. Umberto Felluga, Giuliano Gaeta, Gioacchino Lazzari, Edmondo Klaus, Federico Pagnacco, Luigi Scala, Francesco Novello, Renato Allegretto, Angelo Scocchi, Diomede Benco, Vittorio Buffulini, Vittorio Furlani, Angelo Carmol, Francesco Raunig-Terrazzani. Giuseppe Colamani, Giovanni Bracci, Luigi e Pino Fogar, Angelo Adam, Adriano Zurch, Vittorio Tommasini, Vittorio Micol, Umberto Greatti, Piero Gentili, Narciso Lughi, Luigi Duchiè, Rodolfo Ciargo, Guido Sadar, Rinaldo Crasnig, Armando Lovisato, Nino Senigaglia, Gastone Canziani, Amos Chiabov, Ermanno Bartellini, Leo Valiani nonché degli istriani Luigi Drioli, Ugo Contento, Antonio Maraspin, Albino Pelizzon, Antonio Coslovich, Pietro Predonzani e Carlo Fragiacomo, dello zaratino Giovanni Woditzka, dei goriziani Giovanni Stecchina e Giuseppe Comuzzo. R. Spazzali, “Giovanni Paladin: patriota e democratico”, in G. Paladin, La lotta clandestina di Trieste nelle drammatiche vicende del C.L.N. della Venezia Giulia, con altri scritti storico/politici di R. Spazzali, Del Bianco Editore, Udine, 2004, pp. 17-18.
2 La costola dei nazionalisti, capeggiata da Ruggero Fauro Timeus, si compone da Guido Zanetti, Claudio e Fulvio
Suvich, Emo Tarabocchia, Aldo Padoa, Guido Brunner, Giorgio Reiss Romoli, Spiro Tipaldi Xidias. Ibidem, p. 19.
3 M. Cattaruzza, L'Italia e il confine orientale, Il Mulino, Bologna, 2007, p. 61. 4 F. Tomizza, Alle spalle di Trieste, Bompiani, Milano, 2000, p. 139.
5 G. Paladin, La lotta clandestina di Trieste nelle drammatiche vicende del C.L.N. della Venezia Giulia, con altri scritti