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LA SELVICOLTURA DELLE OPPORTUNITÀ NATURALI

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Academic year: 2021

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FABIO CLAUSER ("1

UNA NUOVA ACCATTIVANTE ESPRESSIONE LESSICALE:

LA SELVICOLTURA DELLE OPPORTUNITÀ NATURALI

FDC 22

Alla fine del secolo scorso, sulla Rivista Forestale Svizzera, Jean Philippe Schiih pro- pone un suggestivo tentativo disoluzione ecologica e pragmatica alla crlii attuale dell'eco- nomia forestale. Egli accompagna i propri suggerimenti con numerose novità lessicali che meritano una attenta analisi semantica.

Tra i vari neologismi impiegati, la frase «selvicoltura delle opportunità naturali», appare quanto di meglio possa esprimere il nuovo, o forse soltanto il diverso, rispetto al tradizionale insegnamento della scuola forestale svizzera.

Nella sua estrema semplicità, la nuova locuzione riassume in modo chiaro e persua- dente le eszgenze di un forte cambiamento del modo di pensare e di esercitare la selvicol- tura e apre un futuro di grande speranza.

I1 secolo scorso ha arricchito il lessico forestale di molte voci ed espres- sioni verbali accelerandone la produzione nell'ultima decade. Di parole o locuzioni nuove come ecosistema, legno morto, selvicoltura sostenibile ed eco- certificazione, da qualche tempo non si può fare a meno in una qualsiasi discussione forestale.

Ciò porta inevitabilmente ad una riflessione, a vedere se I'arricchimen- to del lessico forestale di cui siamo ora testimoni sia segno di un reale pro- gresso scientifico e tecnico, e cioè se esso esprima qualche cosa di realmen- te ed utilmente inedito. Una irresistibile attrazione in tal senso provocano due articoli di J.P. SchUtz apparsi simultaneamente sdia «Rivista Forestale Svizzera» proprio a fine secolo. Essi contengono la proposta di un gran numero di novità lessicali: quasi un fuoco d'artificio.

(*) Dirigente del

CFS

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r.

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1,F.M. n. 1 anno 2002

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LA SELVICOLIURA DELLE OPPORTUNITA NATURALI

15 tiche colturali antiche. La selvicoltura delle opportunità naturali e tutti gli altri neologismi ad essa collegati con l'esplicito invito ali'intervento mini- mo, possono contribuire bene ad esprimere in modo chiaro, ben com- prensibile, le esigenze nuove dell'arte forestale in tutta la sua potenziale creatività.

A questo punto, per concludere, viene calzante la citazione di un afori- sma di Nicolas Gomez Davila: «Opposta alla chiarezza figlia dell'analisi, che sostituisce una totalità confusa con una molteplicità semantica, c'è una chiarezza che proviene dall'intuizione globale dell'oggetto, più simile alla visione che un pittore ci dà di un corpo nudo che all'inventario di un anato- mista».

Le espressioni nuove che si sono ricordate soddisfano, a me pare, ambe- due le opposte esigenze di chiarezza del nostro tempo.

Anche per questo motivo vogliamo condividere l'augurio, le belle spe- ranze con le quali Schutz chiude il secondo dei suoi articoli: «Attraverso l'adozione di procedimenti autenticamente multifunzionali aumentano pure le pretese nei confronti del bosco e quindi anche le esigenze di tratta- mento. Ciò offre a l a selvicoltura un futuro pieno di speranza. Auguriamoci noi forestali di saper percepire tali chances.~

SUMMARY

A new persuasive lexical expression: the nature opportunistic sylviculture At the end of the last century, in the Schweizerische Zeitschrift fur Forshvesen, Jean Philipe Schutz proposes an interesting attempt of ecologica1 and pragmatic solution to the present crisis of forest ecouomy. H e matches his own suggestions with many an innovation worthy of a detailed semantic analysis.

Among the different neologisms used, the expression «nature opportunistic sylviculture» seems to be the best way to describe «the new» or mayhe just «the different», compared to the traditional approach of the Swiss Forest School.

In its extreme semplicity, the expression shows in a clear and persuasive way the necessity of a strong change in the way of thinking and of exercising sylviculture and gives hope far the future.

BIBLIOGRAFIA

A

MMAN

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