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Determinanti dell’innovazione C F P U E E S R.G

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Academic year: 2021

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(1)CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE FACOLTÀ DI ECONOMIA R.GOODWIN UNIVERSITÀ DI SIENA PROF.SSA. MARIA ALESSANDRA ROSSI. ALESSANDRA.ROSSI@UNISI.IT. . Introduzione al corso. Determinanti dell’innovazione. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(2) SCHEMA DELLA LEZIONE. • • • • . Perché questo corso?. Come superare l’esame?. Definizioni essenziali. Le basi del processo innovativo. – Il modello lineare. – Il superamento del modello lineare. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(3) Detroit, 1950. 2.000.000 abitanti. Fonte:   LakesnWoods.com   CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE. Prof. M.A.Rossi.

(4) Detroit, 2014. 700.000 abitanti. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(5) Seattle, 1940. 370.000 abitanti. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(6) Seattle, 2014. 3.440.000 abitanti. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(7) Apple ‘spaceship’ campus. 33.000 lavoratori Apple a Cupertino . + 69.000 lavoratori esterni qualificati. + 102.000 lavoratori esterni non qualificati. More*   2012  PER L’INNOVAZIONE . CORSOFonte:   DI POLITICA ECONOMICA. Prof. M.A.Rossi.

(8) IL ‘MODELLO APPLE’. 35% Remunera:. - Fabbricazione componenti elettronici (Singapore e Taiwan). - Assemblaggio (Cina). 321$ ≃ 65%. Remunera innovazione. California. Fonte:  More*  2012   CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(9) L’INNOVAZIONE È UNO DEI ‘FATTORI INVISIBILI’ CHE SPIEGANO LA CRESCITA DEI PAESI/REGIONI. • La crescita del PIL si spiega solo in minima parte (4,7%) con l’aumento della quantità di fattori produttivi (K e L). • La maggior parte della crescita (95,3%) si spiega con un insieme di ‘fattori invisibili’ (Abramovitz, 1956) – il ‘residuo’:. – – – – – – . Organizzazione del lavoro e della produzione. Economie di scala. Investimento in R&S e uso di conoscenze più avanzate. Formazione dei lavoratori. Caratteristiche istituzionali. …. • Il ‘residuo’ è spesso chiamato la ‘produttività totale dei fattori’. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(10) PERCHÉ L’INNOVAZIONE È CRUCIALE PER L’ITALIA?. Tasso  di    crescita  PIL   50,00%   45,00%  . 45,20%  . 40,00%   35,00%   30,00%  . 26,90%  . 25,00%  . Tasso  di  crescita  PIL  . 17%  . 20,00%   15,00%   10,00%  . 0%  . 5,00%   0,00%   Anni  '70  . Anni  '80  . Anni  '90  . Oggi  . CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(11) L’ITALIA HA UNA SCARSA PERFORMANCE INNOVATIVA. Fonte: EU Innovation Scoreboard 2011. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(12) COME ACCENDERE IL MOTORE DELL’INNOVAZIONE IN ITALIA?. ?. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(13) QUESTO CORSO SERVE A SCIOGLIERE QUESTO ED ALTRI DUBBI. • Da dove viene l’innovazione?. • Perché le attività innovative si concentrano in specifiche zone e non in altre?. • Come si può stimolare l’innovazione?. • Quali sono gli ostacoli alla trasformazione di un’idea in innovazione?. • Quali sono gli effetti dell’innovazione sull’occupazione?. • ….. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(14) IL METODO. • Approccio interdisciplinare (economia, business, storia economica). • Combinazione di analisi teorica e conoscenze applicate. • Metodo didattico interattivo: essenziale la partecipazione in classe!. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(15) COME STUDIARE PER QUESTO CORSO. • Studiare il libro e il materiale fornito (non appunti e ‘sbobinature’ di dubbia provenienza). • Fare molta attenzione alla terminologia utilizzata: le parole sono importanti! . • Focalizzare l’attenzione sui concetti-chiave e non sui dettagli (il materiale è molto denso e pieno di rimandi, siate sicuri di aver colto il punto!) . CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(16) MODALITÀ D’ESAME. • Due opzioni:. – Modalità tradizionale:. • Esame scritto con test a risposta multipla e domande a risposta aperta. – Modalità alternativa . • Esame scritto più breve con test a risposta multipla e domande a risposta aperta (comunque su tutto il programma - 60% del voto). • Breve elaborato scritto o presentazione in classe su tema da concordare con il docente (40% del voto). • La scelta della ‘modalità alternativa’ deve essermi comunicata entro le prime due settimane di corso. • Per entrambe le forme di valutazione è prevista la prova intermedia (a meno che mi chiediate di non farla). • Le modalità di redazione dell’elaborato/preparazione della presentazione saranno spiegate dettagliatamente durante il corso. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(17) STRUTTURA DEL CORSO. CAPIRE L’INNOVAZIONE. 1. 3 MARZO. Introduzione al corso. 2-3. 4-10 MARZO Finanziare l’innovazione: perché può essere un problema?. 4. 11 MARZO. Determinanti dell’innovazione: imprenditorialità e start up. 5-6. 17-18 MARZO. Determinanti dell’innovazione: corporate governance. 7. 31 MARZO. Determinanti dell’innovazione: struttura del mercato. 8-9. 1-14 APRILE. Determinanti dell’innovazione: domanda. 10-11 15-21 APRILE Network e standard. 12. 22 APRILE. Open innovation e user-driven innovation. 13. 28 APRILE. Misurazione dell’innovazione e indicatori. 14. 29 APRILE. Sistemi innovativi: concetto e applicazioni. 15. 5 MAGGIO. Effetti dell’innovazione: produttività e occupazione. 16. 6 MAGGIO. Effetti dell’innovazione: crescita. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(18) STRUTTURA DEL CORSO/2. CAPIRE L’INNOVAZIONE. 17. 12 MAGGIO L’innovazione in Italia. PROMUOVERE L’INNOVAZIONE. 18. 13 MAGGIO Gli strumenti per stimolare l’innovazione: quadro d’insieme. 19. 19 MAGGIO Il sistema di proprietà intellettuale. 20. 20 MAGGIO Sessione interattiva. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(19) COSA C’È DIETRO L’INNOVAZIONE?. ?. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(20) PRIMO PASSO: COSA VOGLIAMO CAPIRE?. Invenzione . nuova idea, nuovo sviluppo scientifico o novità tecnologica non ancora introdotta sul mercato . Innovazione. Diffusione. applicazione dell’invenzione nell’ambito di un nuovo prodotto o processo produttivo . Processo di adozione di un’innovazione da parte delle imprese utilizzatrici o dei consumatori finali. • La teoria economica non cerca di spiegare Leonardo. • Ma può dirci molte cose sulla Apple, sul successo degli Stati Uniti ecc.. • NB: la distinzione fra questi concetti è spesso sfumata…. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(21) MOLTE FORME DI INNOVAZIONE. • . Innovazione di prodotto: miglioramento di un prodotto esistente o creazione di un nuovo prodotto che soddisfi nuove esigenze del cliente (qualità, prestazioni, domanda prima inesistente).. • . Innovazione tecnologica di processo: miglioramento o creazione ex novo di un processo produttivo, che permetta di ridurre i costi, migliorare la qualità od ottenere nuovi prodotti.. • . Innovazione organizzativa di processo: cambiamento della struttura organizzativa dell’impresa con l’obiettivo di migliorarne la gestione, adattandosi ai cambiamenti del proprio business e del contesto di riferimento.. – Può trattarsi anche di accordi fra imprese. – Fra le più rilevanti innovazioni organizzative, le innovazioni nel sistema di distribuzione (Chandler, 1990). • . Apertura di nuovi mercati. • . Ingresso in nuovi settori. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(22) INNOVAZIONI PIÙ O MENO ‘NUOVE’. • . Distinzione delle innovazioni in relazione al grado di novità rispetto alla tecnologia, all’organizzazione e alla domanda esistenti in (Freeman e Soete, 1997):. • . Innovazioni incrementali/marginali: miglioramento di un processo, di un prodotto o servizio rispetto ad uno specifico design dominante, architettura di prodotto, processo produttivo o domanda esistenti.. • . Innovazioni radicali: introduzione di prodotti o processi radicalmente nuovi rispetto a quelli esistenti. . – L’impatto cumulativo delle innovazioni incrementali può essere altrettanto rilevante di quello delle innovazioni radicali. – Molte innovazioni incrementali sono essenziali per realizzare i benefici di quelle radicali. • . Rivoluzioni tecnologiche: gruppi di innovazioni con effetti sistemici. • . Imitazione/trasferimento tecnologico: introduzione di un’innovazione esistente in un nuovo contesto. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(23) COSA DETERMINA L’INNOVAZIONE?. • Come per altri beni economici, fattori di domanda e di offerta. – Inizialmente l’attenzione degli economisti tutta sui fattori di offerta, poi anche attenzione alla domanda. – Molto importanti gli effetti di feedback fra domanda e offerta. • Il caso e fattori non prevedibili giocano un ruolo nel processo innovativo. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(24) FATTORI DI OFFERTA. • Opportunità tecnologiche (stato delle conoscenze scientifiche e tecnologiche). – Alcune invenzioni non si traducono immediatamente in innovazioni perché manca una base scientifica/tecnologica adeguata (es. aeroplano di Leonardo). • Costo e disponibilità degli input dell’innovazione (soprattutto nella forma di capitale umano e macchinari adeguati). – Modifiche nel prezzo relativo dei fattori possono influenzare l’innovazione (es. auto ‘ecologiche’ e prezzo dei carburanti). – Improvvisa carenza di input essenziali può spingere all’adozione di tecnologie (es. adozione di tecnologie che consentivano di risparmiare lavoro in coincidenza degli scioperi del XIX sec. in Inghilterra). • Condizioni di appropriabilità (capacità di trarre profitto dall’innovazione). CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(25) FATTORI DI DOMANDA. • Prezzo (es. riduzione dei prezzi dovuta ad introduzione innovazione di processo). • Valore/beneficio attribuito all’innovazione da consumatori e produttori. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(26) QUALE SPINTA PREVALE? OFFERTA O DOMANDA?. Technology push. Scienza di base. Scienza applicata/ ingegneria. Produzione. Marketing. Market pull. Esigenze di mercato. Sviluppo . Produzione. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Vendite . Prof. M.A.Rossi.

(27) L’INNOVAZIONE COME PROCESSO: IL MODELLO LINEARE. Progresso tecnico/ crescita. Base scientifica. Ricerca di base. Ricerca applicata. Sviluppo . Produzione. Commercial izzazione. • Il modello lineare del processo innovativo ipotizza:. – Una sequenza di fasi distinte. – Un’unica direzione di causalità (dalla ricerca scientifica al progresso tecnico). CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(28) LE DIVERSE FASI DEL PROCESSO INNOVATIVO NON SONO NECESSARIAMENTE DISTINTE. • I ‘quadranti di Stokes’ offrono una visione più sofisticata della relazione fra ricerca di base e ricerca applicata. AOenzione  per  uPlizzo  praPco?   No  . Sì     Ricerca  delle   spiegazioni   dei  fenomeni   naturali   No  . Ricerca di base ‘pura’ (Bohr). Sì     Ricerca di base funzionale all’uso (Pasteur). Ricerca applicata ‘pura’ (Edison). CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(29) LA DIREZIONE DI CAUSALITÀ DEL MODELLO PUÒ ESSERE ROVESCIATA: TECNOLOGIA → SCIENZA. • La ricerca applicata e l’innovazione hanno spesso portato a nuove scoperte scientifiche. – Sviluppi della strumentazione rendono possibili nuovi approcci di ricerca (es. microscopio elettronico ha reso possibile lo sviluppo della nanotecnologia, che esisteva già dal 1910). – La ricerca di una soluzione a problemi tecnici può portare accidentalmente ad un progresso scientifico (es. motore a vapore e termodinamica). • Nathan Rosenberg è stato il pioniere dell’analisi delle relazioni fra scienza e tecnologia (“How exogenous is science”, 1981). CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(30) LA DIREZIONE DI CAUSALITÀ DEL MODELLO PUÒ ESSERE ROVESCIATA: USO/DIFFUSIONE → INNOVAZIONE. • L’uso di un prodotto/tecnologia può condurre a miglioramenti che determinano ulteriori innovazioni. • Molte forme di creazione di conoscenza diverse dall’attività di R&S formale (learning by searching). – Learning by doing. • miglioramento di tecnologie e processi nell’ambito della fase di produzione (diffuso soprattutto nei settori che comportano produzioni ripetitive come semiconduttori, aereonautica, chimica). – Learning by using. • acquisizione di conoscenze ed applicazione di miglioramenti tecnologici da parte degli utilizzatori di prodotti e tecnologie (von Hippel – software, kite surfing, farmaceutica). – Learning by interacting. • apprendimento dall’interazione con clienti, fornitori e concorrenti. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(31) IL MODELLO A CATENA DI KLINE E ROSENBERG. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . (1986). Prof. M.A.Rossi.

(32) “Had the idea been true that science is the initiating step in innovation, we would never have invented the bicycle” (KR, p.288).. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(33) DAL MODELLO A CATENA DI KLINE E ROSENBERG EVIDENZIA I PROBLEMI DEL MODELLO LINEARE. • Solo una minoranza di innovazioni può essere ben rappresentata dal modello lineare. – Non tutte le innovazioni vengono da conoscenze scientifiche. – Normalmente le innovazioni sono realizzate mettendo insieme le conoscenze esistenti e si ricorre alla ricerca solo se queste non “bastano”. • La tecnologia influenza la scienza in molti modi (v. sopra). • Le innovazioni sono spesso incrementali . • L’innovazione comporta molti cicli e feedback. • Potenziato da Gibbons (1994): la scienza è un processo sociale cui contribuiscono una molteplicità di attori (istituzioni di ricerca, enti governativi, società private ecc.). CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(34) LE FONTI DELL’INNOVAZIONE PREVALENTI  VARIANO TRA SETTORI. • • • • • • • • • • • • . macchine per ufficio. macchinari elettrici. telecomunicazioni. aeronautica. chimica. farmaceutica. fibre artificiali e sintetiche. macchinari meccanici. strumenti di precisione. autoveicoli. gomma e plastica. metalli e leghe. • • • • • • • • • • . Stampa ed editoria. Carta . Tessile e abbigliamento. Alimentari, bevande e tabacco. Industria aereospaziale. Semiconduttori . Cuoio e calzature. Legno . Prodotti in metallo. Raffinerie di petrolio. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(35) IL PESO DEI FATTORI DI DOMANDA E DI OFFERTA  VARIA TRA SETTORI. • • • • • • • • • . Ricerca e sviluppo (interna ed esterna). Apprendimento non formalizzato (learning by searching). Clienti guida/Lead users. Fornitori. Concorrenti. Imprese di altri settori (cross-fertilizzazione). Enti di servizio alla progettazione. Enti di ricerca & Università. Reclutamento/Formazione (capitale umano). CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(36) LA TASSONOMIA DI PAVITT/1. • Pavitt (1984) analizza oltre 2000 innovazioni nel Regno Unito dal 1945 al fine di individuare flussi tecnologici. • Realizza una classificazione sulla base di diverse variabili, fra le quali:. – Provenienza della tecnologia (ricerca interna ed esterna, fornitori, istituzioni scientifiche, fonti formali ed informali). – Settore di produzione dell’innovazione. – Settore di utilizzo finale dell’innovazione. – Dimensione dell’impresa innovatrice. – Principale settore d’attività dell’innovatore. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(37) LA TASSONOMIA DI PAVITT/2. 1. 2. 3. 4. . Settori con innovazioni dominate dai fornitori. Ad alta intensità di scala. Fornitori specializzati. Basati sulla scienza. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(38) SETTORI CON INNOVAZIONI DOMINATE DAI FORNITORI . Es. tessili, calzature, edilizia. – Imprese prevalentemente medio-piccole. – Riduzione dei costi come obiettivo principale dell’innovazione . – Innovazione e cambiamento originate prevalentemente dai fornitori di materiali, componentistica e macchinari. – Ruolo chiave dei processi di learning by doing e learning by using. – Scarsa appropriabilità dei risultati dell’innovazione. – Limitate barriere all’entrata. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(39) SETTORI AD ALTA INTENSITÀ DI SCALA . Es. Siderurgia, automobili, beni di consumo durevoli, alimentari. – – – – – – . Imprese di grandi dimensioni (economie di scala nella produzione e/ o pubblicità, ricerca, distribuzione). Fonti delle innovazioni sia interne che esterne. Prevalenza di innovazioni di processo finalizzate alla riduzione dei costi. Alte barriere all’entrata. Medio/alta appropriabilità (se barriere all’entrata rilevanti e attraverso brevetti di processo e altri strumenti). Tendenza all’integrazione verticale. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(40) SETTORI DOMINATI DA FORNITORI SPECIALIZZATI . Es. meccanica strumentale e macchinari. – Prevalenza di imprese medio piccole. – Obiettivo dell’innovazione è il miglioramento qualitativo dei prodotti (potenziamento performance, customizzazione, riduzione dei difetti). – Fonti dell’innovazione sia interne che esterne (utilizzatori). – Elevato livello di appropriabilità – prevalenza di conoscenze tacite. – Barriere all’entrata di media entità. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(41) SETTORI BASATI SULLA SCIENZA (SCIENCE-BASED) . Es. industria elettronica, farmaceutica, biotecnologica. – Dimensioni eterogenee delle imprese. – Fonte principale dell’innovazione lab R&S, prevalentemente interna, ma anche esterna. – Obiettivo principale dell’innovazione creazione di nuovi prodotti e nuovi processi. – Elevate opportunità tecnologiche ed appropriabilità dei risultati (brevetti, segretezza, lead time ed innovazione continua). – Alte barriere all’entrata, determinate dalle economie di apprendimento. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

(42) FRA I SETTORI ESISTONO RILEVANTI FLUSSI TECNOLOGICI. Basati sulla scienza. Intensità di scala. Fornitori specializzati. Dominati dai fornitori. CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L’INNOVAZIONE . Prof. M.A.Rossi.

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